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E' una segnale chiaro dell'interesse che il Paese ha per l'enologia e dell'interesse che il resto del mondo che produce vino ha per il mercato indiano, potenzialmente più interessante di quello cinese. Attualmente l'area vitata in India (71.400 ettari) rappresenta solo l'1% della produzione mondiale. Ma il dato che fa riflettere è il + 66% rispetto a dieci anni fa. Se cresce la produzione, cresce anche il consumo di vino e, crescendo il consumo, si affinano anche le sensibilità, le conoscenze, i gusti, le esigenze. Quindi, piuttosto che temere un nuovo concorrente, l'ingresso del “continente indiano” nell'Oiv va valutato positivamente, perché sarà un ulteriore incentivo per le nostre produzioni di qualità. ESCLUSIVO CERTIFICAZIONI Oggi ennesimo incontro della filiera all'Icqrf del Ministero dell'Agricoltura. In discussione le procedure con cui fare le verifiche. Si comincia a monte o a valle? Igt, dilemma controlli S i erano lasciati esattamen- te un mese fa,il 14 giugno scorso, i rappresentanti della "filiera del vino" (i dirigenti dell'Uiv, di Federvini, delle centrali cooperative, Fedagri, Lega Coop e Agic, gli "invia- ti" degli assessorati regionali all'Agricoltura) e la tecnostrut- tura enologico-burocratica del Mipaaf (dal direttore dell'Icqrf, Giuseppe Serino, ai dirigenti della Direzione Qualità, Mario Catania, Laura LaTorre, Adria- no Rasi Caldonio). Si erano lasciati con l'intesa di rivedersi entro un mese per mettere a punto un piano dei controlli credibile e accettabile sulle Igt, forse l'area più opaca (un mag- ma, per usare l'immagine del presidente dell'Uiv, Lucio Mastroberardino) della viticol- tura italiana.Il 14 giugno,come anticipato da Tre Bicchieri, si era raggiunta solo l'intesa di riaffidare per un altro anno (fino alla vendemmia 2012) le procedure di controllo all'Icqrf come avviene dal 2009, cioè dall'entrata in vigore delle regole europee dell'OcmVino che equiparano di fatto le Igt alle Doc e alle Docg (ora DO europee) e impongono, quin- di, gli stessi processi di certifi- di Giuseppe Corsentino Problema,tracciabilità o rintracciabilità Bianco & Rosso “Negli ultimi anni – scrive nel suo blog per il Corriere della Sera l'ottimo Francesco Arrigoni - l’India ha raggiunto un consumo interno di di vino paria circa 13 milioni di litri, in costante e forte crescita ogni anno e questo fa della Repubblica Federale Indiana un obiettivo primario per i paesi produttori europei , tra quali in prima fila vi è l’Italia, che sembra già avere conquistato una fetta della quota export vicina al 30%. Interessante notare che gli indiani puntano maggiormente al vino di qualità, e si dimostrano consumatori molto preparati ed esigenti”. Come potete leggere nel servizio a pag.2 l'India entra in questi giorni ufficialmente nell'Onu del vino. Non solo l'India è al centro delle trattative Bruxelles-Dehli per un accordo di libero scambio in cui il vino pesa moltissimo. Segue a pag. 2 >>> laGIORNATA L'india nell'Oiv E' il primo Paese asiatico nell'Onu del vino. 2 a pag. Addio Zonin Faccio il bio Giacosa lascia l'azienda per dedicarsi al biodinamico. 2 a pag. Anno 2 n.126 giovedì 14/07/2011 Primo quarto TRE BICCHIERI il quotidiano dei professionisti del vino ® Per l’archivio di Tre Bicchieri www.gamberorosso.it Per ricevere Tre Bicchieri [email protected] Per scrivere a Tre Bicchieri [email protected] Oramai i cinesi non si fanno scrupolo di sber- tucciare il Dipartimento americano per l'agricoltu- ra (Usda) e tanto basta per capire come siano cambiati i rapporti di for- za nel mercato globale del food e delle commo- dity. Nei giorni scorsi l'Usda aveva fatto crollare i corsi dei cereali preven- do semine record e am- pliamento delle scorte. Previsioni sbagliate, marcia indietro dell'Usda e irrita- zione di Cofco, colosso cinese dell'agroalimentare (fa di tutto, anche il vino) che in uno statement uffi- ciale ha bollato come "un insulto al mercato" il gra- ve errore dell'agenzia agricola americana. Le cose, infatti, stanno così: le scorte di cereali sono in- taccate dal boom della domanda di etanolo, sti- mata in 2 miliardi di ton- nellate per cui le scorte si ridurranno ai minimi degli ultimi 15 anni. Cereali e previsioni sbagliate NONSOLOVINO “Non c’è dubbio che per noi il Gambero Rosso è un partner ideale col quale cooperare in una serie di iniziative congiunte finalizzate a diffondere la cultura della birra in Italia” ha affermato Alfredo Pratolongo, direttore Comunicazione e Affari Istituzionali Heineken Italia, il gruppo olandese che dal 1996 è proprietario del marchio Birra Moretti. Da parte nostra aggiungiamo che la birra è sempre più un prodotto apprezzato dai foodies italiani, che oltre alla nostre tradizioni guardano a stili di consumo globali. Gambero Rosso e Birra Moretti lavorano per diffondere una cultura della birra legata ad consumo responsabile e di qualità. Proprio da questa concordanza d'intenti nasce la nuova collaborazione. ESCLUSIVO NODO CERTIFICAZIONE A tarda sera negli uffici dell'ICQRF a Roma tutti d'accordo sulla proroga. Ma la filiera si impegna a mettere a punto un piano condiviso. Ci riuscirà? Igt, controlli al Mipaaf A lla fine, ieri sera, dopo una lunghissima giornata di confronti, di analisi, di botta-e- risposta, la "filiera del vino ita- liano", come ama definirsi nei comunicati ministeriali (rappre- sentata da Uiv, Federvini, Feda- gri-Confcooperative, Lega Coop e dagli "inviati" delle Regioni), ha trovato l'accordo sull'unica decisione su cui è sta- ta sempre d'accordo: la proroga per altri dodici mesi dei con- trolli sulle Igt a carico dell' Ispet- torato Controllo Qualità del Mipaaf . L'Icqrf se ne occupa dal 2010, cioè dall'anno in cui sono entrate in vigore le nor- me europee dell'Ocm Vino che impongono le stesse procedure e le stesse regole di controllo e certificazione delle Doc e delle Docg (ora Do) anche per le Igt, il primo gradino nella scala qua- litativa del vino. "Due anni fa" aveva spiegato a Tre Bicchieri il direttore dell'Icqrf Giuseppe Serino al termine della prima riunione il 6 giugno scorso "la filiera ci ave- va comunicato di non essere pronta per quest'altro check e aveva chiesto di farcene carico, giusto il tempo di attrezzarsi e definire al suo interno i cosid- detti piani di controllo da affi- dare poi agli enti terzi di di Giuseppe Corsentino Restano all'Ispettorato fino al 2012 Bianco & Rosso L'Italia delle Igt La Birra Moretti, storico brand italiano, è da oggi un nuovo main sponsor delle Città del Gusto di Gambero Rosso. Da sei anni Birra Moretti ha avviato un percorso finalizzato a divulgare una nuova cultura della birra in Italia, proponendone il consumo durante i pasti, sia come bevanda di accompagnamento alle pietanze sia come vero e proprio ingrediente per realizzarle. All’interno delle diverse edizioni dei nostri corsi professionali verrà inserito un modulo formativo dedicato all’abbinamento birra- cibo, così come se ne parlerà nel master in Giornalismo e Comunicazione enogastronomica della Scuola del Gambero Rosso. Verranno proposti Cooking Show (il primo questa sera con Igles Corelli) e tanto altro ancora. Segue a pag. 2>>> laGIORNATA Chianti nuovo look Piace ma non è trendy. Così il Consorzio corre ai ripari. 2 a pag. Fare il vino in Africa Con vitigni italiani e poca acqua: progetto di una Onlus. 2 a pag. Agea si giustifica Fruscio oggi al Senato: è lo Stato che ha tagliato i fondi. 2 a pag. Champagne anticipa Troppo caldo, si vendemmia prima di Ferragosto. 3 a pag. Anno 2 n.106 mercoledì 15/06/2011 Luna piena TRE BICCHIERI il quotidiano dei professionisti del vino La distribuzione delle Igt nelle regioni italiane Fonte: elaborazione Tre Bicchieri su dati Ismea-Federdoc. 15 4 3 3 9 7 6 5 8 2 9 6 1 13 6 15 1 10 Per l’archivio di Tre Bicchieri www.gamberorosso.it Per ricevere Tre Bicchieri [email protected] Per scrivere a Tre Bicchieri [email protected] Finora sapevamo che i "nuovi colonialisti" dell'A- frica erano i cinesi (soprat- tutto i grandi "kombinat" dell'agroalimentare con- trollati dallo Stato) che hanno fatto incetta di ter- reni agricoli. Ora sappia- mo anche che tra i "nuovi agrari" del Continente africano ci sono anche i grandi finanzieri di Wall Street, quelli che giocano con derivati, suprime, hed- ge fund e tutti gli altri "veicoli" del turbocapitali- smo. La denuncia arriva da un paper abbastanza scon- certante (Undestanding Land Investment Deals in Africa) curato da Oakland Institute, un think tank guidato dall'economista indiano Anuradha Mittal. Secondo il rapporto, tra gli investitori agricoli ci sono perfino i fondi pensione di grandi università america- ne come Harvard, Spel- man College, Vanderbilt. E si capisce: un ettaro di terreno agricolo costa solo 2 in Sierra Leone, 6 in Etiopia. C'è margine. Il mal d'Africa della grande finanza NONSOLOVINO Portabottiglie di design www.esigo.it L’UNICO MODO PER SCOPRIRE I SEGRETI DEI GRAND Giuseppe Serino direttore dell'Ispettorato Controllo Qualità e Repressione Frodi del Mipaaf. Portabottiglie di design www.esigo.it Maggio 2011 - Pubblicità Una storia fatta di piccoli gesti quotidiani e straordinari, di passione, di progetti e di idee sempre nuove. Banca Monte dei Paschi di Siena è la prima nel mondo a presentare una linea di vini firmata dal suo sigillo e dal suo anno di fondazione: 1472. CHIANTI DOCG 2009, CHIANTI CLASSICO DOCG 2008, TOSCANA IGT 2005: UNA STORIA, GRANDI VINI. laVIGNETTA Per gentile concessione di Movimento Turismo del Vino Friuli ideatore del concorso Spirito di Vino. (www.cantineaperte.info) L'Italia delle Igt La distribuzione delle Igt nelle regioni italiane Fonte: elaborazione Tre Bicchieri su dati Ismea-Federdoc. 15 4 3 3 9 7 6 5 8 2 9 6 1 13 6 15 1 10

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E' una segnale chiaro dell'interesse che il Paese ha per l'enologia e dell'interesse che il resto del mondo che produce vino ha per il mercato indiano, potenzialmente più interessante di quello cinese. Attualmente l'area vitata in India (71.400 ettari) rappresenta solo l'1% della produzione mondiale. Ma il dato che fa riflettere è il + 66% rispetto a dieci anni fa. Se cresce la produzione, cresce anche il consumo di vino e, crescendo il consumo, si affinano anche le sensibilità, le conoscenze, i gusti, le esigenze. Quindi, piuttosto che temere un nuovo concorrente, l'ingresso del “continente indiano” nell'Oiv va valutato positivamente, perché sarà un ulteriore incentivo per le nostre produzioni di qualità.

Esclusivo cErtificazioni Oggi ennesimo incontro della filiera all'Icqrf del Ministero dell'Agricoltura. In discussione le procedure con cui fare le verifiche. Si comincia a monte o a valle?

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si erano lasciati esattamen-te un mese fa, il 14 giugno

scorso, i rappresentanti della "filiera del vino" (i dirigenti dell'Uiv, di Federvini, delle centrali cooperative, Fedagri, Lega Coop e Agic, gli "invia-ti" degli assessorati regionali all'Agricoltura) e la tecnostrut-tura enologico-burocratica del Mipaaf (dal direttore dell'Icqrf, Giuseppe Serino, ai dirigenti della Direzione Qualità, Mario Catania, Laura La Torre, Adria-no Rasi Caldonio). Si erano lasciati con l'intesa di rivedersi entro un mese per mettere a punto un piano dei controlli credibile e accettabile sulle Igt, forse l'area più opaca (un mag-ma, per usare l'immagine del presidente dell'Uiv, Lucio Mastroberardino) della viticol-tura italiana. Il 14 giugno, come anticipato da Tre Bicchieri, si era raggiunta solo l'intesa di riaffidare per un altro anno (fino alla vendemmia 2012) le procedure di controllo all'Icqrf come avviene dal 2009, cioè dall'entrata in vigore delle regole europee dell'Ocm Vino che equiparano di fatto le Igt alle Doc e alle Docg (ora DO europee) e impongono, quin-di, gli stessi processi di certifi-

di Giuseppe Corsentino

Problema,tracciabilità o rintracciabilità

Bianco & Rosso“Negli ultimi anni – scrive nel suo blog per il Corriere della Sera l'ottimo Francesco Arrigoni - l’India ha raggiunto un consumo interno di di vino paria circa 13 milioni di litri, in costante e forte crescita ogni anno e questo fa della Repubblica Federale Indiana un obiettivo primario per i paesi produttori europei , tra quali in prima fila vi è l’Italia, che sembra già avere conquistato una fetta della quota export vicina al 30%. Interessante notare che gli indiani puntano maggiormente al vino di qualità, e si dimostrano consumatori molto preparati ed esigenti”. Come potete leggere nel servizio a pag.2 l'India entra in questi giorni ufficialmente nell'Onu del vino. Non solo l'India è al centro delle trattative Bruxelles-Dehli per un accordo di libero scambio in cui il vino pesa moltissimo.

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• E' il primo Paese asiatico nell'Onu del vino.2

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Per l’archivio di tre Bicchieriwww.gamberorosso.it

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Oramai i cinesi non si fanno scrupolo di sber-tucciare il Dipartimento americano per l'agricoltu-ra (Usda) e tanto basta per capire come siano cambiati i rapporti di for-za nel mercato globale del food e delle commo-dity. Nei giorni scorsi l'Usda aveva fatto crollare i corsi dei cereali preven-do semine record e am-pliamento delle scorte. Previsioni sbagliate, marcia indietro dell'Usda e irrita-

zione di Cofco, colosso cinese dell'agroalimentare (fa di tutto, anche il vino) che in uno statement uffi-ciale ha bollato come "un insulto al mercato" il gra-ve errore dell'agenzia agricola americana. Le cose, infatti, stanno così: le scorte di cereali sono in-taccate dal boom della domanda di etanolo, sti-mata in 2 miliardi di ton-nellate per cui le scorte si ridurranno ai minimi degli ultimi 15 anni.

cereali e previsioni sbagliate

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“Non c’è dubbio che per noi il Gambero Rosso è un partner ideale col quale cooperare in una serie di iniziative congiunte finalizzate a diffondere la cultura della birra in Italia” ha affermato Alfredo Pratolongo, direttore Comunicazione e Affari Istituzionali Heineken Italia, il gruppo olandese che dal 1996 è proprietario del marchio Birra Moretti.Da parte nostra aggiungiamo che la birra è sempre più un prodotto apprezzato dai foodies italiani, che oltre alla nostre tradizioni guardano a stili di consumo globali. Gambero Rosso e Birra Moretti lavorano per diffondere una cultura della birra legata ad consumo responsabile e di qualità. Proprio da questa concordanza d'intenti nasce la nuova collaborazione.

esclusivo nodo certificazione A tarda sera negli uffici dell'ICQRF a Roma tutti d'accordo sulla proroga.Ma la filiera si impegna a mettere a punto un piano condiviso. Ci riuscirà?igt, controlli al Mipaafa lla fine, ieri sera, dopo una

lunghissima giornata di confronti, di analisi, di botta-e-risposta, la "filiera del vino ita-liano", come ama definirsi nei comunicati ministeriali (rappre-sentata da Uiv, Federvini, Feda-gri-Confcooperative, Lega Coop e dagli "inviati" delle Regioni), ha trovato l'accordo sull'unica decisione su cui è sta-ta sempre d'accordo: la proroga per altri dodici mesi dei con-trolli sulle Igt a carico dell' Ispet-torato Controllo Qualità del Mipaaf . L'Icqrf se ne occupa dal 2010, cioè dall'anno in cui sono entrate in vigore le nor-me europee dell'Ocm Vino che impongono le stesse procedure e le stesse regole di controllo e certificazione delle Doc e delle Docg (ora Do) anche per le Igt, il primo gradino nella scala qua-litativa del vino. "Due anni fa" aveva spiegato a Tre Bicchieri il direttore dell'Icqrf Giuseppe Serino al termine della prima riunione il 6 giugno scorso "la filiera ci ave-va comunicato di non essere pronta per quest'altro check e aveva chiesto di farcene carico, giusto il tempo di attrezzarsi e definire al suo interno i cosid-detti piani di controllo da affi-dare poi agli enti terzi di

di Giuseppe Corsentino

Restano all'Ispettorato fino al 2012

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La Birra Moretti, storico brand italiano, è da oggi un nuovo main sponsor delle Città del Gusto di Gambero Rosso. Da sei anni Birra Moretti ha avviato un percorso finalizzato a divulgare una nuova cultura della birra in Italia, proponendone il consumo durante i pasti, sia come bevanda di accompagnamento alle pietanze sia come vero e proprio ingrediente per realizzarle. All’interno delle diverse edizioni dei nostri corsi professionali verrà inserito un modulo formativo dedicato all’abbinamento birra-cibo, così come se ne parlerà nel master in Giornalismo e Comunicazione enogastronomica della Scuola del Gambero Rosso. Verranno proposti Cooking Show (il primo questa sera con Igles Corelli) e tanto altro ancora.

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Finora sapevamo che i "nuovi colonialisti" dell'A-frica erano i cinesi (soprat-tutto i grandi "kombinat" dell'agroalimentare con-trollati dallo Stato) che hanno fatto incetta di ter-reni agricoli. Ora sappia-mo anche che tra i "nuovi agrari" del Continente africano ci sono anche i grandi finanzieri di Wall Street, quelli che giocano con derivati, suprime, hed-ge fund e tutti gli altri "veicoli" del turbocapitali-smo. La denuncia arriva da

un paper abbastanza scon-certante (Undestanding Land Investment Deals in Africa) curato da Oakland Institute, un think tank guidato dall'economista indiano Anuradha Mittal. Secondo il rapporto, tra gli investitori agricoli ci sono perfino i fondi pensione di grandi università america-ne come Harvard, Spel-man College, Vanderbilt. E si capisce: un ettaro di terreno agricolo costa solo 2 in Sierra Leone, 6 in Etiopia. C'è margine.

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ieri la notizia del (quasi) via libera dei vini italiani in India,

anticipata da Tre Bicchieri. Oggi, come riferisce il sito del Corriere della Sera, la notizia che l'India è ufficialmente il 45° stato membro dell'Oiv (Office International de La vigne ed du Vin), l'organizzazione vinicola sovrannazionale, con sede a Parigi che può, a ragione, esse-re considerata una sorta di Onu del vino dove vengono prese le più importanti decisioni (nor-mative ed enologiche) che impattano sul mercato mondia-le. Si apre quindi un nuovo capi-tolo per l'India vinicola che è il primo Paese asiatico ad entrare nell'organizzazione (prima ancora della Cina!). Forse non è un caso se l'ingresso nell'Oiv avviene proprio mentre sono in corso le trattative per il Free Tra-de Agreement tra India e Unio-ne Europea che aprirebbe i mercati del grande paese asiati-co anche ai prodotti agroali-

mentari europei (col vino al primo posto). D'altronde la Repubblica Indiana negli ulti-mi dieci anni ha visto una for-tissima crescita del settore, diventando protagonista indi-scussa sia come produttore sia come importatore. Basti pensa-re che il consumo interno è arrivato a 13milioni di litri l'an-no. In salita sia gli ettari di vigne-to (+ 66% dal 1998) che hanno raggiunto quota 71mila, sia la produzione arrivata a 1,7milio-ni di tonnellate di uva da vino (2,6% della produzione mon-diale). “Sono stati questi numeri a convincere gli stati membri ad accettare all'unanimità la candi-datura dell'India”, ha spiegato al Times of India il direttore generale dell'Oiv Federico

Castellucci. Candidatura che era stata presentata dal Governo di Nuova Delhi lo scorso genna-io e per cui aveva giocato un ruolo decisivo Ranjan Mathai, l'ambasciatore indiano in Fran-cia. “L'India è uno dei principa-li mercati del vino – è ancora Castellucci che parla – ed è fon-damentale che possa partecipa-re attivamente nei processi normativi internazionali sia per rassicurare i propri consumato-ri, sia per facilitare il commercio internazionale”. Passaggio-chia-ve in questa partita che vale milioni di dollari è proprio il Free Trade Agreement con l'Europa. Il Vecchio Continente dovrà accettare molti prodotti indiani (cotone, manifattura, artigianato), ma New Dehli dovrà abbassare drasticamente le accise sul vino che, in alcuni casi, superano anche del 200% il valore del prodotto. E dovrà anche impegnarsi a contrastra-re la contraffazione agroalimen-tare anche nei confronti di Paesi terzi (in pra-tica, la Cina).

vino&mErcati oiv L'Organizzazione internazionale della Vite e del Vino accoglie all'unanimitàil primo Paese asiatico. Intanto continuano le trattative tra Bruxelles e Delhi.

Benvenuta nell'onu del vinoanche l'india beve e produce

arGiolas, il Primo viticoltorE sardo nElGotha EnoloGico dEll'istituto Grandi marchiLa Sardegna entra nel palmares dei top brand enologici, riuniti nell’Istituto Grandi Marchi, guidato da Piero Antinori, e lo fa con le Cantine Argiolas di Serdiana (Cagliari). La decisione è stata deliberata ieri nel corso dell’assemblea dei soci dell’I-stituto che, con le sue 19 aziende, vale 400 milioni di euro di fatturato dei quali il 60% realizzato all’estero. Con l’ingresso di Argiolas, l’istituto Grandi Marchi raggiun-ge l'8% del valore dell’export del vino imbottigliato. Argiolas, nata nel 1938, è guidata dalla terza generazione di famiglia e nei suoi 250 ettari di vigneti produce 2

milioni di bottiglie di cui il 35% destinate all’export. Per Franco Argiolas "l'ingresso nei Grandi Marchi è una grande opportuni-tà per far conoscere l'enologia sarda e per conquistare nuovi mercati internazionali”.Nell'istituto Grandi Marchi Argiolas ora si ritrova in compagnia di Alois Lageder, Argiolas, Biondi Santi Greppo, Ca' del Bosco, Michele Chiarlo, Carpenè Malvolti, Donnafugata, Ambrogio e Giovanni Folo-nari, Gaja, Jermann, Lungarotti, Masi, Marchesi Antinori, Mastroberardino, Pio Cesare, Rivera, Tasca D’Almerita, Tenuta San Guido, Umani Ronchi.

cazione (in capo agli enti terzi). Questo accadeva un mese fa. Pecca-to che, nel frattempo, la filiera non abbia ancora trovato un'intesa (o, se si vuole, un compromesso) su come organizzare e gestire i piani di con-trollo tranne un generico impegno a far chiarezza, una volta per tutte, su un mercato che vale un terzo della produzione complessiva delle Deno-minazioni, tra 7 e 10 milioni di etto-litri. L'ennesimo incontro al Mipaf che si è svolto oggi è servito, di fat-to, solo a questo: a prendere atto che così non si può andare avanti e che va trovato un modo per superare i due "punti di vista" della filiera : la traccia-bilità (su cui insistono gli enti di cer-tificazione) e la rintracciabilità (che, invece, piace molto al mondo della cooperazione, cioè al sistema delle cantine sociali). "Non è un pro-blema da poco" spiega a Tre Bicchie-ri un rappresentante della filiera che ha chiesto l'anonimato "la tracciabili-tà è la strada più semplice e lineare: si parte dalla produzione, si contano i vigneti e l'uva Igt rivendicata nei registri aziendali e da qui si arriva al conto delle bottiglie di Igt (vero) da certificare". "Il percorso inverso" aggiunge la stessa fonte "cioè partire dalle partite di vino dichiarate dalle cantine, dagli imbottigliatori e perfi-no dagli intemediari, i commercian-ti, non solo è più infinitamente più complesso, ma sembra un modo ele-gante per vanificare i controlli". Per dirla con ValorItalia, società leader della certificazione (controllata da Federdoc e Csqua, una quota di mer-cato del 75% e un fatturato di 12 milioni di euro), nessuno oggi sa esat-tamente quanto vino e quante botti-glie Igt si producono in Italia (a differenza di quanto accade con le Doc e le Docg. Non lo sa neanche l'Icqrf che, interpellato per iscritto sul tema da Tre Bicchieri, ha dato la seguente risposta:"Il settore vitivini-colo incide per il 27% in termini di controlli svolti. I controlli sui vini Igt ammontano al 31,4% dei controlli relativi all'intero settore nel 2009 e al 47% nel 2010". "Bisogna fare un grande lavoro di trasparenza" ammet-te Mastroberardino dell'Uiv. E c'è da credergli.

cErtificazionE iGtContinua da pag. 1 >>>

TREBICCHIERIil quotidiano dei professionisti del vino

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Direttore Carlo OttavianoRedazione Giuseppe Corsentino 06 55112244 mail: [email protected] Rosso Holding spa Via Enrico Fermi 161 - 00146 Roma

Sessantacinque anni e 45 vendemmie. Forse bastano per chiudere un'e-sperienza tecnica ed enologica entusiasmante. Dal 1° agosto Franco Giacosa (foto), l'uomo che- insieme a Gianni Zonin - ha fatto i grandi vini (e il succes-so) della Casa vinicola di Gambellara (107 milioni di euro di fatturato, 9° posto nella classifica Mediobanca della wine industry italiana), lascia per dedicarsi alla sua ultima passione, la viticoltura biodinamica e omeodinami-ca, sempre qui a Negrar, nel cuore della Valpolicella, dove vive dal 1997 quando arrivò, lui piemontese di Alba, dalla lontanissima Sicilia dove, enologo già esperto, aveva messo a punto i migliori vini della Duca di Salaparuta prima che passassero dalla Regione al gruppo Ilva di Saronno (famiglia Rejna). Al suo posto Stefano Ferrante (nel riquadro) milanese, 38 anni, dal 2003 alla Zonin, direttore della controllata toscana Rocca di Montemassi.

dopo 45 vendemmie Giacosa lascia zonin"voglio dedicarmi al mio vino biodinamico"

di Loredana Sottilevilla sandiPrEmiatain canada

vini motturadal salEntoalla malEsia

La “Sélections Mondiales des Vins” Canada ha pre-miato con la Medaglia d'Oro il Marinali Rosso di Villa Sandi, storica azienda veneta controllata dalla famiglia Moretti Polegato che l'anno scorso ha chiuso il bilancio con un significati-vo +20% di vendite a quota 10 milioni di euro. Villa Sandi affianca a un’ impor-tante produzione di Prosecco, una significativa produzione di vini rossi. Oltre ai tradizionali Merlot e Cabernet e al Raboso, si dedica anche ai vini rossi

Da Tuglie, nel Salento, a Kuala Lampur, capitale del regno della Malesia. La regi-na Tuanku Nur Zahirah ha scelto i rossi salentini dell'a-zienda Mottura per i festeg-giare il 26 luglio il suo ulti-moi anno di regno con una cena preparata dallo chef italiano Tiziano Rossetti. L'azienda Mottura, guidata da Pasquale Mottura e dai figli Antonio e Barbara, fa circa tre milioni di bottiglie di vini rossi e rosati e nel 2010 ha fatturato 7 milioni di euro (+13% rispetto al 2009).

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vino&EvEnti GamBEro rosso Per festeggiare il 14 luglio, stasera alla Città del Gusto di Roma, etichette italiane e francesi a confronto. Nel nome del "génie européen du vin".

noi, i cugini geniali del vinosarà che è luglio, ma appena si accenna a

Italia e Francia il pensiero corre veloce alla notte di quel 9 luglio all'Olympiastadion di Berlino. Invece, a noi la notte che interes-sa è quella del 14 luglio e l'evento che ricor-diamo è la presa della Bastiglia. L’inizio dell'era moderna. Come lo scorso anno il Gambero Rosso festeggia gli “amati” cugi-ni francesi alla Città del gusto di Roma. E' la seconda edizione italiana di “Vive l'Italie, for-

BordeauxCHÂTEAU GISCOURSChâteau Giscours, rouge ’05Château du Tertre, rouge ’05Caiarossa, rouge ’05CHÂTEAU PRIEURÉ-LICHINEMargaux, rouge ’07CHÂTEAU VILLEMAURINE Saint - Emillon, rouge ’08Saint - Emillon, rouge ’07CLOS HAUT-PEYRAGUEY Clos Haut Peyraguey Sauternes, blanc ’07VIGNOBLES JEAN KRESSMANN Château Latour-Martillac, rouge ’08

Bourgogne CHÂTEAU GÉNOT BOULANGER Pouligny-Montrachet, blanc ’08Corton, rouge ’08DOMAINE GUFFENS - HEYNEN Rouge de Rouge - Enfin “Grande Trilogie”,rouge ’09Chassagne- Montrachet - «Morgeot», blanc ’09Macon-Pierreclos - «Chavigne», blanc ’09HENRI DE VILLAMONT Chassagne - Montrachet, blanc ’08Chambolle- Musigny, rouge ’07

za Francia!”, una formula collaudatissima in cui gli appassionati possono incontrare e degustare una serie di nomi prestigiosi dell'e-nologia francese e italiana. Perché le nostre due nazioni hanno un patrimonio di storia, di pensiero e di gusto comune, che si espri-me attraverso una gastronomia raffinata e vini straordinari. Che sono la vera essenza del gusto europeo. Quello che Michel Bettane e Thierry Desseauve (foto in basso a destra) amano definire “Le génie européen du vin”. Proprio alla ricerca di queste radici comuni

Champagne BOLLINGER Bollinger - La Grande Année, blanc ’02Bollinger - La Grande Année Rosé, rosé ’02CHAMPAGNE DEUTZ Amour de Deutz, blanc ’02DRAPPIER Millésime Exception, blanc ’02Carte d’Or (Magnum), blanc ’95Champagne Drappier Brut, blanc ’02Champagne Nature Drappier, blanc ’95 MOËT & CHANDON Grand Vintage 2002, blanc ’02Grand Vintage 2002, rosé ’02PHILIPPONNAT Clos des Goisses, blanc ’00Champagne Millésime, blanc ’02

Languedoc DOMAINES PAUL MAS Coteaux, rouge ’09Vigne de Cré Ricard, blanc ’10Vigne de Nicole, rouge ’10PRIEURÉ SAINT JEAN DE BÉBIAN Prieuré St Jean de Bébian, rouge ’07Prieuré St Jean de Bébian, blanc ’08Vallee du RhoneM. CHAPOUTIER Pavillon, rouge ’07De l’Orée, blanc ’08

AbruzzoFEUDO ANTICO Tullum ’10VILLA MEDORO Montepulciano Rosso del Duca ’08

Campania GALARDI Terra di Lavoro ’07AZIENDA AGRICOLA SAN SALVATORE Trentenare Paestum Fiano ’10

Lombardia FERGHETTINA Franciacorta Extra Brut ’04TENUTA MAZZOLINO OP Pinot Nero Noir ’07

Puglia MASSERIA LI VELI Masseria Li Veli ’08TENUTE MATER DOMINI Marangi Negroamaro ’07RACEMI Primitivo di Manduria Giravolta Tenuta Pozzopalo ’08

Toscana PODERE SAPAIO Bolgheri Sapaio Sup. ’07

Umbria CÒLPETRONE Montefalco Sagrantino ’06DECUGNANO DEI BARBI Orvieto Cl. Sup. “IL” ’09

VenetoCONTE EMO CAPODILISTA Colli Euganei Moscato Fior d’Arancio SpumanteNINO FRANCOValdobbiadene Grave di Stecca Brut ’10OTTELLALugana Sup. Molceo ’09ZARDETTO SPUMANTIConegliano Valdobbiadene Rive di Ogliano Tre Venti Brut ’10

si svolge la degustazione di stasera, dove Thierry Desseauve racconta quattro grandi vini dalla Champagne, dalla Borgogna, da Bordeaux e dalla Valle del Rodano e noi del Gambero un Franciacorta, un vino dell'Ol-trepò, un Bolgheri e un Primitivo di Man-duria. Otto bicchieri per capire otto grandi terroir e le loro uve, non per giocare una par-tita che vede un vincitore ed un vinto. Per-ché sono molte ma molte di più le cose che ci uniscono di quelle che ci dividono.

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