L'Italia del treno - Nella storia - maggio 2015

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EDIZIONI SPECIALE 1915-2015 UN VIAGGIO DI CENTO ANNI STORIA

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Uno speciale viaggio dal 1915 ad oggi attraverso gli eventi che hanno segnato la storia del nostro Paese

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EDIZIONI

SPECIALE 1915-2015 UN VIAGGIO DI CENTO ANNI

STORIA

« AVANTI O VIAGGIATORI! SENZA FUGGIRE DAL PASSATO VERSO VITE DIFFERENTI, O QUALSIASI

FUTURO; VOI NON SIETE LE STESSE PERSONE CHE HANNO LASCIATO QUELLA STAZIONE »

Thomas Stearns Eliot

Dal film Un viaggio di cento anni (2015)

In copertina:partenza delle truppe italiane per il fronte

durante la Grande GuerraA destra:

soldato affacciato dal finestrinodi una carrozza Centoporte

Fondazione FS Italiane Piazza della Croce Rossa, 1 - 00161 Romawww.fondazionefs.itDIRETTORE Luigi CantamessaASSISTENTE EDITORIALE Ernesto PetrucciSELEZIONE FOTOGRAFICA Antonio Stanga, Donato ZaccagninoFOTO Archivio Fondazione FS Italiane

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Immagini di scena del film Un viaggio di cento anniCourtesy Duea Film SpACreatività e Broadcasting - FS ItalianeArchivio Fondazione FS Italiane

EDITORE

© Ferrovie dello Stato Italiane SpATutti i diritti riservati. Nessuna parte del supplemento può essere riprodotta, rielaborata o diffusa senza il consenso espresso dell'editore.

EDIZIONIL'Italia del treno

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sulle tradotte trieste liberata

TRENI DI GUERRA

onore al Milite Ignoto

U N V I A G G I O D I C E N T O A N N I

regine

GRANDI A boRDo

italia alla ribalta

alta velocità

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N ella mia esperienza di vita il treno ha un ruolo centrale da quando un esponente dell’albero genealogico, lo zio Giulio, scavò la Direttissima.

Questa è stata la più grande opera del regime che consentì il superamento del problematico ostacolo, tra Bologna e Firenze, che divideva il Paese in due. Anche a costo di vite umane, fu costruito un traforo con una serie di lunghe gallerie e viadotti, in modo che la percorrenza si riducesse a poco più di un’ora. Questi uomini furono figure che, lavorando dentro le montagne, permisero all’Italia di unirsi.Il mio primo treno mitico, sul quale non sono mai salito, è quindi quello inghiottito da un tunnel che riemerge dall’altra parte, dopo decine di chilometri. Una leggenda popolare racconta addirittura che se si entra in Toscana con il sole si esce a Bologna che piove, o viceversa. Per alcuni emiliani, alla fine della galleria, iniziava il Meridione...

di Pupi Avati(Regista, sceneggiatore e produttore cinematografico)

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I l treno nella storia d’Italia: un tema fondamentale, bello e appassionante, che tocca in profondità i sentimenti collettivi e sollecita con forza le memorie

condivise. Scorrono immagini commoventi che raccontano il lungo percorso di costruzione della nostra identità nazionale. Sui binari hanno viaggiato sentimenti, speranze, a volte delusioni e sofferenze. Quello che emerge è un cammino collettivo, una narrazione a tratti epica, popolata da soldati, principesse, gente comune, carri ospedale e carrozze da fiaba. Ma anche volti anonimi, accanto a quelli di uomini che hanno lasciato il segno nella storia e nel sentimento comune degli italiani. Un itinerario che continua ad attraversare i nostri tempi, con i treni che sfrecciano e ci parlano di record e alta velocità, di un sogno tricolore che è ancora lì, ogni giorno lungo i binari, a farci sentire più vicini, da Torino a Salerno, per un futuro migliore. E anche noi ferrovieri, tecnici, ingegneri o impiegati siamo orgogliosi di aver contribuito a fare la storia di questa meravigliosa Penisola.

di Luigi Cantamessa(Direttore Fondazione Ferrovie dello Stato Italiane)

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sulle tradotte

È il 24 maggio 1915: l’Italia entra in guerra e si mo-bilita per liberare Trento e Trieste e completare l’Unità. Inizia allora un impegno immane per tra-

sportare velocemente uomini, mezzi, rifornimenti e anima-li verso le zone belliche. I ferrovieri, chiamati a uno sforzo senza precedenti, sanno rispondere con abnegazione e spi-rito di sacrificio. In 41 mesi di scontri, per i trasferimenti militari vengono impiegati oltre 50mila convogli, trasportati 15 milioni di soldati, un milione e 300mila animali, 350mila tra cannoni e automezzi e 22 milioni di tonnellate di mate-riali. Sui treni delle FS, appositamente attrezzati, sono inoltre condotti circa due milioni di feriti. Operazioni dal sapore eroico, con 1.196 ferrovieri caduti al fronte e 1.281 decora-ti al valore. Ecco le parole a loro dedicate dal Comando Supremo Militare Italiano: «Il forte sentimento del dovere di tutto il personale concorse validamente a preparare pri-ma la resistenza sul Piave e poi la gloriosa offensiva che condusse alla vittoria».

A sinistra: dal filmLa Grande Guerra, tradotteper il trasporto delle truppe.

Roma San Pietro (1959)

Sotto: dal filmUn viaggio di cento anni, soldati a bordo di una vettura Centoporte

« IL CAPOTRENO SEGNÒ VIA LIBERA E LA TRADOTTA PARTÌ SFERRAGLIANDO TRA UN COZZARE DI RESPINGENTI E CANTI STONATI DI SOLDATI »

Mario Rigoni Stern

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I l 2 novembre 1918, in una giornata densa di foschia, con vaporetti provenienti da Venezia giungono a Trieste, ormai italiana, i bersaglieri della II Brigata.

La città diviene un’importante stazione ferroviaria della rete FS. Da dicembre, seppur sotto il controllo militare, cominciano a circolare treni viaggiatori verso Portogruaro (VE) e Mestre e un direttissimo ha in composizione, per la prima volta, una carrozza letti dalla Capitale a Trieste. La città si trova al centro dei collegamenti tra l’Italia e le aree danubiana e balcanica. Tutte le linee dell’ex Impero austroungarico vengono incluse nella rete delle Ferrovie dello Stato. Con il nuovo anno si riattivano i trasporti inter-nazionali, tra i quali il Simplon-Orient Express in servizio sulla cerniera Trieste-Lubiana. Con il trattato del 15 ottobre 1919, stipulato tra le maggiori reti europee e la Compagnia Internazionale delle Carrozze Letti e dei Grandi Espressi, in continuità con il passato asburgico, la Trieste italiana torna a essere crocevia dei traffici internazionali da Est a Ovest.

A destra: piazzale esterno della stazione di Trieste Centrale (1919)

Sotto: dal film Un viaggio di cento anni, matrimonio celebrato a bordotreno in tempo di guerra

« LA BRIGATA, ABBANDONATI GLI ACCANTONAMENTI, AVEVA PERCORSO IN TRENO LA PIANURA VENETA. ORA RAGGIUNGEVA … LE FALDE DELL’ALTIPIANO »

Emilio Lussu

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trieste liberata

Dal 24 maggio al 12 giugno 1915 si svolge la mobi-litazione e “radunata” di guerra. Oltre un milione di uomini vengono trasportati al fronte con le

tradotte FS. A loro si aggiungono animali, mezzi e arma-menti necessari allo sforzo bellico. L’impegno delle nostre ferrovie e dei lavoratori è enorme e proseguirà per tutto il conflitto. Le stazioni d’Italia, da cui partono i convogli ca-richi di soldati, si riempiono di giovani in divisa, donne e

Sopra: partenza per la guerra del primo treno di truppe dal piazzale di Roma Termini (maggio 1915)

1. Colonna di ambulanze traspor-tata verso il fronte (1915-1918)

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bambini, tra canti patriottici e saluti strazianti. Vengono allestiti 74 treni sanitari per il trasporto dei feriti, mentre oltre cinquemila carri sono attrezzati con panche per il tra-sferimento delle truppe. Per la difesa costiera sull’Adriati-co si riescono inoltre a preparare, per conto della Marina Militare, molti treni armati con potenti batterie di cannoni. I ferrovieri avrebbero pagato un alto tributo di sangue, con 1.196 caduti e 1.281 decorazioni al valore.

Sopra: dal filmUn viaggio di cento anni,

saluto ai soldati in partenza

2. Treno armato della Marina Militare in azione sulla

costa adriatica (1915-1918)

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TRENI DI GUERRA

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Pagina a fianco: una scena del film Addio alle armi girata nella

stazione di Roma San Pietro. Assistenza ai feriti italiani prima del

rientro in patria (1957)

1. 2. Dal film Un viaggio di cento anni, la deportazione degli

ebrei su carri merci3. Treno armato della Marina

Militare, composto da carri con cannoni, in azione per la

difesa costiera (1915-1918)

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onore al Milite Ignoto

S ono le 12:20 del 28 ottobre 1921, 11 feretri sono allineati nella Basilica di Aquileia (UD) affollata di militari e civili. Maria Bergamas di Gradisca d’Ison-

zo (GO), madre di un giovane caduto, ha il triste compito di scegliere una salma da portare a Roma. La donna indu-gia, con sguardo dolente, su ciascuna delle bare, quindi pone il suo velo nero su una di esse. Il rito è compiuto, il feretro sarà accompagnato, tra due ali di folla commossa, alla stazione friulana. Alle Ferrovie dello Stato il compito di trasportarlo su un treno allestito per l’occasione. Inizia così il viaggio verso la Capitale del convoglio, trainato da una locomotiva a vapore Gr. 740 guidata da macchinisti ex com-battenti pluridecorati, che emozionerà tutta la nazione. Lungo il percorso il popolo si stringe attorno al suo Milite Ignoto. A Roma, infine, il feretro è accolto da un milione e mezzo di persone. Alle 10:36 del 4 novembre, davanti a re Vittorio Emanuele III, la tumulazione nell’Altare della Patria.

« IL TRENO PASSA SULLE ROTAIE...POI SPROFONDA NELLA NOTTE, ANSANDO,

SBUFFANDO IL SUO VAPORE… »Guy de Maupassant

A sinistra: dal filmUn viaggio di cento anni,

il trasferimento della salmadel Milite Ignoto da

Aquileia (UD) a Roma

Sotto: locomotiva a vaporeGr. 740. Trasportò il convoglio con

la salma del Milite Ignoto (1921)

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Regia Pupi Avati (2015)

A sinistra: il primo ciak

1. Locomotiva a vapore Gr. 625 al traino di un convoglio di tradotte 2. Truppe in partenza per il fronte

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A destra: Draisina FIAT 500 utilizzata per le riprese del film

UN VIAGGIO DI CENTO ANNI

L a storia corre su un treno lungo un cammino che dura un secolo: dalla Grande Guerra a Expo Mila-no 2015. Nel mediometraggio Un viaggio di cento

anni Pupi Avati narra, vagone per vagone, dolori, gioie e conquiste che hanno reso forte l’Italia. Frammenti di scon-tri bellici con soldati che, partiti nel 1915 per il fronte e ca-duti sul campo, non furono mai identificati, come il Milite Ignoto. O istantanee di uomini che non sopravvissero,

Sopra: particolare dell’equipag-giamento in dotazione ai soldati durante la guerra

2020

A sinistra: convoglio in viaggio verso il fronte

come, un trentennio dopo, i milioni di ebrei deportati. Ma le ferrovie hanno fatto da scenografia anche a episodi feli-ci: matrimoni a bordo o fughe di migranti verso un domani migliore. Sugli stessi binari hanno viaggiato regine, presi-denti, papi, e i treni hanno raggiunto record di velocità inimmaginabili. Anche negli anni Duemila, con il Freccia-rossa 1000, il viaggio degli italiani prosegue inarrestabile.

Sopra: viaggio da Aquileia (UD) a Roma della salma del Milite Ignoto

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UN VIAGGIO DI CENTO ANNI

1. 2. 3. Smistamento corrispon-denza sul carro postale UIz

4. Il principe Umberto di Savoia incontra i genitori di Maria José del Belgio a bordo del Treno Reale

5. Carrozza ristorante Trans Europ Express

6. Carico delle vettovaglie e dei rifornimenti per la cucina del TEE5

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7. Chef al lavoro nella cucina del Trans Europ Express

8. 9. Eleganti interni della carrozza ristorante del TEE

10. Vendita di cestini alimentari per viaggiatori di 1ˆ classe

11. 12. Treno speciale UNITALSI per pellegrini diretti a Lourdes

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Sopra: emigranti in viaggio su una carrozza di 3ˆ classe

1. Enrico Fermi in viaggiocon la famiglia verso Stoccolma,

dove sarà insignito del Premio Nobel per la Fisica

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UN VIAGGIO DI CENTO ANNI

di Pupi Avati

I l 24 maggio 1915 l’Italia entra in guerra. Il 25 aprile di quest’anno il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, inaugura il Frecciarossa 1000, anticipando

di qualche giorno Expo Milano 2015. Da qui è nata l’idea del mio mediometraggio. Ho pensato al trenino che si iner-picava sulla Porrettana portando i coscritti verso trincee di morte. Ho immaginato Mussolini che arrivava da Milano

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Sopra: viaggiatori di 1ˆ classe a bordo di una vettura serie 10.000

2. Parenti e amici salutano gli emigranti in partenza verso il Nord Italia

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per la Marcia su Roma; le carrozze che negli anni Cinquanta e Sessanta portavano gli emigranti verso Torino, alla ricer-ca di un sogno; gli ebrei nei vagoni piombati; il Settebello. E mi sono però anche chiesto: il treno su cui viaggeremo a 400 all’ora che ruolo potrà avere? Raccontare l’Italia come se ogni vagone fosse un pezzo di questa storia lunga cento anni è stata per me un’opportunità, concretizzatasi grazie alla Fondazione FS Italiane e al suo eccezionale patrimonio.

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A destra: angolo bar nel belvedere dell'ETR 300 Settebello

Sotto: partenza per la colonia estiva

UN VIAGGIO DI CENTO ANNI

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F ar viaggiare le famiglie reali è sempre stata una fac-cenda delicata e non facile, dovendosi conciliare le ragioni della magnificenza con quelle pragmatiche

di comodità e sicurezza. Il Treno dei Savoia era composto da 12 vetture del tipo 1921 a cassa metallica. Costruito a partire dal 1929, diventò una piccola reggia viaggiante a 100 km/h, con velluti rossi e azzurri tramati d’oro e d’ar-gento prodotti a Genova, tappeti in lana di Puglia con tes-situra realizzata da una colonia armena barese e cuoi di Tolentino (MC) finemente lavorati. Tutte le preziose deco-razioni dei soffitti e delle pareti erano eseguite da un mae-stro dell’arte italiana, l’architetto Giulio Casanova. Come in una fiaba, il 5 gennaio 1930 una vera principessa faceva il suo ingresso a Roma Termini su quel magico convoglio per far visita al futuro sposo, l’erede al trono d’Italia Umberto di Savoia. Accompagnata dai suoi genitori, la giovane Ma-ria José del Belgio era vestita di bianco. Gli occhi azzurris-simi, luccicanti di commozione.

A destra: dal film Un viaggio di cento anni, Maria José del Belgio in viaggio verso Roma a bordo del Treno Reale

Sotto: interno della camera da letto della Regina, Treno Presidenziale italiano, ex Treno Reale (1960)

« IL TRENO SI FERMÒ, LA PORTA VENNE APERTA … E IN QUELLA MIA SPECIALE STANZETTA, OSCILLANTE SULLE

RUOTE, SALÌ UNA DONNA »Robert Walser

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regine

I l treno fu da subito un mezzo largamente usato dai potenti del Pianeta. Re e regine, principi e principes-se, papi e cardinali, capi di Stato, ministri e alti digni-

tari compaiono già dall’Ottocento nelle immagini in bianco e nero che scandiscono la storia europea. Arrivi e partenze, cerimonie, vertici politici e perfino trattati di pace hanno come sfondo il treno e la ferrovia. Dal secondo dopoguer-ra, con l’affermarsi delle comunicazioni di massa e l’intrec-

Sopra: il Presidente della Repubblica Italiana Sandro Pertini in treno verso Bologna (1984)

Pagina a fianco, in alto: viaggio del Ministro dei Trasporti USA John Volpe sulla linea Roma-Napoli (1969)

1. Il Presidente russo Nikolai Podgorny in partenza da Roma Termini (1967)

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ciarsi delle relazioni internazionali nel mondo occidentale, riviste e giornali si riempiono di fotografie che documenta-no i viaggi di personalità illustri. Come dimenticare l’imma-gine di papa Giovanni XXIII che si affaccia dal treno o quella di Sandro Pertini a bordo di una carrozza Gran Comfort? Anche il Novecento corre lungo i binari con scatti e filmati dei grandi della Terra, che rimarranno per sempre nella nostra memoria di cittadini del mondo.

« QUESTE STAZIONI SONO…LE PORTE VERSO CIÒ CHE È GLORIOSO...LE ATTRAVERSIAMO PER RAGGIUNGERE

L’AVVENTURA O IL SOLE SPLENDENTE »Eduard Morgan Forster

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A destra: partenza da Desenzano del Garda (BS) del Presidente della

Repubblica FranceseCharles de Gaulle (1959)

Sotto: Giovanni XXIII in visita nel 1962 a Loreto (AN) e Assisi (PG)

1. Giovanni XXIII nella ricostruzione del film Un viaggio di cento anni

GRANDI A BORDO

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2. Palmiro Togliatti e Pietro Nenni in treno per Mosca in occasione dei funerali di Stalin (1953)3. L’imperatore d’EtiopiaHailè Selassiè si appresta a partire per Santa Margherita Ligure (GE).Roma Termini (1970)

Sotto: il Presidente della Repubblica Italiana Giovanni Gronchi a bordo di un'automotrice leggera ALn 990 (1959)32

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italia alla ribalta

G iugno 1952, le aride cifre del bilancio FS regi-strano un balzo in avanti del traffico ferroviario: 366 milioni di viaggiatori contro i 167 del perio-

do 1939-40. Era da poco finito l’Anno Santo e gli italiani avevano ripreso a muoversi in massa, utilizzando i treni che le FS offrivano su una rete ormai ricostruita. Il Paese progrediva insieme alla mobilità di giovani, famiglie e la-voratori in un ventennio di grandi cambiamenti sociali, economici e culturali. Un processo di crescita intenso e tumultuoso: il reddito nazionale netto aumentava a un tas-so reale medio del 5,6%, i consumi del 5,5% e le esporta-zioni del 13,4%. Dal 1958 al 1963 la spesa delle famiglie lievitava dell’8,5% annuo. Nel 1970 i convogli viaggiatori raggiungevano i 197 milioni di treni/km. Una moderna nave traghetto, l’Iginia, entrava in esercizio sullo Stretto di Messina, iniziavano i lavori della Direttissima Roma-Firenze e ai Mondiali di calcio l’Italia batteva la Germania 4 a 3.

A sinistra: viaggiatori affollano la stazione di Milano Centrale (1962)

Sotto: dal film Un viaggio di cento anni, emigranti in partenza da

Palermo Centrale con il Treno del Sole per Torino Porta Nuova

« POI IL MOVIMENTO … SI FECE PIÙ RAPIDO; IL VETRO DEL FINESTRINO LUCCICÒ … E UN PO’ DI VENTICELLO

FECE SVOLAZZARE LE TENDINE »Lev Nikolaevic Tolstojˆ

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I l 22 maggio 1937 entravano in esercizio sulla Bolo-gna-Napoli i nuovi elettrotreni serie 200 progettati dalle FS e costruiti dalla Breda. Gioielli della tecnolo-

gia ferroviaria, ponevano il nostro Paese all’avanguardia nel campo dei trasporti, con velocità superiori ai 110 km/h. Ma il traguardo successivo erano i 200 all’ora: il 6 dicembre 1937, in prova sulla Roma-Napoli, l’ETR 200 sfiorava i 201 km/h. Il record ufficiale giunse il 20 luglio 1939 alla presenza curiosa di molti giornalisti. Sui 316 km di percor-so tra Firenze e Milano, il treno mantenne una media di 165 e toccò la punta massima di 203 all’ora. Nel dopoguer-ra, grazie al Settebello, il binomio velocità-eleganza diven-ne stabilmente un carattere proprio del made in Italy ferro-viario. La lunga serie di elettrotreni ad assetto variabile (Pendolino) aggiunse, sul finire degli anni Ottanta, quella genialità tecnologica che ancora oggi, con le Frecce e il Frecciarossa 1000, conferma l’alta velocità tricolore un’of-ferta all’avanguardia nel trasporto europeo.

« ORA CORRE LA LOCOMOTIVA, ORA BRUCIA IL VENTO… IL SOLE DIPINGE E CON LA VELOCITÀ DEL

LAMPO IL FILO DI RAME SCRIVE LETTERE »Joseph Viktor von Scheffel

A destra: il regista Pupi Avati durante le riprese del filmUn viaggio di cento anni (2015)

Sotto: l'ETR 200 appena giunto a Napoli Centrale, il 6 dicembre 1937, dopo aver toccato il picco dei201 km/h tra Campoleone e Cisterna di Latina (LT)

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alta velocità

Bibliografia

Giulio Benussi, Treni armati, treni ospedale 1915-1945, Parma, Albertelli Editore (1983)Remo Ceserani, Treni di carta. L’immaginario in ferrovia: l’irruzione del treno nella letteratura moderna, Milano, Bollati Boringhieri (2002)Augusto Finocchi, Il Milite Ignoto da Aquileia a Roma, in Voci della Rotaia (maggio 1961)Livio Jannattoni, Il Treno in Italia, Roma, Editalia (1975)Pietro Lanino, Le ferrovie italiane nella guerra italiana 1915-1918. Roma, Collegio Nazionale degli Ingegneri Ferroviari Italiani (1928)Emilio Lussu, Un anno sull’Altipiano,Torino, Einaudi (1945)Stefano Maggi, Le Ferrovie, Bologna, Il Mulino (2003)Franceso Ogliari, Sbuffi di Fumo, 1. Storia dei trasporti italiani. Volume 6°. Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia, Milano (1966)Mario Rigoni Stern, Storia di Tönle, Torino, Einaudi (1978)Ufficio Pubblicità FIAT, Treno Reale, Genova (1929)

Scena finale del film Un viaggio di cento anni. L'entrata in esercizio del Frecciarossa 1000

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