L'invasione digitale (#beniculturaliaperti + #invasionidigitali)

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Il movimento dei Dati Aperti incontra i Beni Culturali L’invasione digitale

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Il movimento dei Dati Aperti incontra i Beni Culturali

L’invasione digitale

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1808 - Una commissione di esperti, su incarico di Murat, aveva selezionato alcune fra le tele custodite a Santa Chiara per portarle al Louvre. Murat morì e le tele non partirono più: sono ancora lì, in una chiesa che la maggior parte dei giorni è chiusa al pubblico, e necessiterebbero di un restauro.

Il mancato ratto di Bari: un pezzo accantonato di memoria collettiva.

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Le tele sono condannate alla clausura?

Le tele avrebbero avuto più fortuna a Parigi?

Liberiamo la cultura!!!

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Il piccolo principe se ne andò a rivedere le rose."Voi siete belle, ma siete vuote. Non si può morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, é più importante di tutte voi, perché é lei che ho innaffiata. Perché é lei che ho messa sotto la campana di vetro. Perché é lei che ho riparata col paravento. Perché su di lei ho uccisi i bruchi (salvo i due o tre per le farfalle). Perché é lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perché é la mia rosa"Cosa rende speciale la rosa per il Piccolo Principe? Semplicemente l'averla conosciuta.

La mancata conoscenza del nostro patrimonio

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La rivoluzione digitale e i nuovi modelli di fruizione. Il caso Italia.

vincoli fisici

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La riproduzione dei beni culturali di proprietà statale è soggetta, già in base alla Legge Rochey (n. 4 del 14 gennaio 1993), ad autorizzazione da parte del Soprintendente e al pagamento di un canone, tranne per i motivi di studio e l'uso personale. Gli artt. 108 e 109 del Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, "Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, e relativi decreti attuativi, non modificano nella sostanza la norma precedente

vincoli tecnici e legali

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Logiche economicistiche e protezionistiche- possibilità di estrarre valore economico dalla distribuzione dei contenuti culturali e dall’offerta commerciale di prodotti ad essi collegati- rischio di utilizzo improprio dei contenuti e di “diluizione” del valore culturale

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Divieti

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www.beniculturaliaperti.it:9 emendamenti- emendamento Art. 12: rilascio in formato aperto dell’archivio informatico delle schede descrittive del patrimonio immobiliare di proprietà dello Stato

- emendamento Art. 15: rilascio in formato aperto dell’elenco dei beni per cui è stata fatta la dichiarazione di interesse

- emendamento Art. 17: rilascio in formato aperto del Catalogo Nazionale dei Beni Culturali

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www.beniculturaliaperti.it:9 emendamenti- emendamenti Artt. 107 e 108, relativi alla riproduzione dei beni culturali e ai canoni di concessioni e riproduzione

La riproduzione è automaticamente e gratuitamente autorizzata, per fini non commerciali o per fini commerciali, qualora si metta a disposizione della collettività l’immagine, con licenza CC by SA.La riproduzione per scopi industriali o commerciali necessita invece di autorizzazione esplicita e canone.

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I grandi amano le cifre. Quando voi gli parlate di un nuovo amico, mai si interessano alle cose essenziali. Non si domandano mai: «Qual è il tono della sua voce? Quali sono i suoi giochi preferiti? Fa collezione di farfalle?» Ma vi domandano: «Che età ha? Quanti fratelli? Quanto pesa? Quanto guadagna suo padre?» Allora soltanto credono di conoscerlo.

Far tornare i conti.

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Benefici dell’apertura dei dati:

- riduzione dei costi di pubblicazione online dei dati

- visibilità

- condivisione dei dati in maniera scalare

- turismo accademico

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Benefici dell’apertura dei dati:

- riduzione dei costi di pubblicazione online dei dati, siano essi foto, video o documenti. Liberare dai diritti d’immagine le riproduzioni delle opere ne permetterebbe l’uso commerciale e da esso la possibilità di far riscoprire opere e artisti che pochi conoscono

- visibilità, altrimenti quasi azzerata: è il caso della maggior parte delle chiese dei nostri centri storici, spesso tutte escluse dai circuiti turistici perché non conosciute. Qual è il “patrimonio culturale” che si sceglie di visitare? Non certo quello di cui non è possibile nemmeno sapere in che cosa consiste!

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Benefici dell’apertura dei dati:

- condivisione dei dati in maniera scalare, partendo dai dati di opere d'archivio, non visibili al pubblico e quindi non soggette a bigliettazione. Va preservata la possibilità che le istituzioni culturali, che conservano beni di particolare pregio, possano ricavare utili dalle riproduzioni che possano avere notevole valore commerciale.

- turismo accademico: una buona digitalizzazione degli archivi incentiverebbe gli studi dall’estero, gettando delle ipotesi di ricerca che poi potrebbero essere approfondite in loco .

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Share your knowledge

http://it.wikipedia.org/wiki/Progetto:GLAM

Alcuni esempi:- messa a disposizione sul Web di immagini digitali mediante licenze Creative Commons da parte delle stesse istituzioni culturali

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Alcuni esempi:- creazione e condivisione di contenuti generati dagli utenti:

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Che cosa sono le invasioni digitali?

Invasioni Digitali è il progetto che vuole promuovere attraverso il web il patrimonio culturale italiano.

invasioni digitali hanno principalmente due obiettivi, quello di lanciare un’iniziativa di promozione dal basso cercando di

trasformare ognuno di noi in un testimonial, un ambasciatore del proprio territorio e l’obiettivo di lanciare un messaggio alle

istituzioni per cercare di superare quella logica conservatrice che vede ancora l’esperienza della visita di un museo, di un sito

culturale, come qualcosa di passivo.

“Come scriviamo anche nel manifesto” dice Fabrizio Todisco “crediamo in nuove forme di conversazione e divulgazione del

patrimonio artistico non più autoritarie, conservatrici, ma aperte, libere, accoglienti, ed innovative. Crediamo in un nuovo

rapporto fra il museo e il visitatore basato sulla partecipazione di quest’ultimo alla produzione, creazione e valorizzazione

della cultura.Internet e i social media possono giocare un ruolo importante in un processo di innovazione della fruizione dei

contenuti culturali.”

Una cosa importante da specificare è che il progetto è totalmente a costo zero e tutte le persone che hanno collaborato

hanno messo a disposizione il loro lavoro e il loro tempo gratuitamente.

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manifesto #invasionidigitali + #beniculturaliaperti

Crediamo che l’applicazione al settore dei beni culturali delle nuove forme di comunicazione partecipata e

della multimedialità, sia da considerare una occasione irrinunciabile per garantire la trasformazione delle

istituzioni culturali in piattaforme aperte di divulgazione, scambio e produzione di valore, in grado di

consentire una comunicazione attiva con il proprio pubblico, e una fruizione del patrimonio culturale priva di

confini geografici e proiettata verso un futuro nel quale la condivisione e il modello dell'open access

saranno sempre maggiori.

Crediamo in nuove forme di conversazione e divulgazione del patrimonio artistico non più autoritarie,

conservatrici, ma aperte, libere, accoglienti ed innovative.

Crediamo in un nuovo rapporto fra il museo e il visitatore basato sulla partecipazione di quest’ultimo alla

produzione, creazione e valorizzazione della cultura attraverso la condivisione di dati e immagini.

Crediamo che il riuso dei dati e delle immagini dell'arte attraverso le piattaforme che mettono in

connessione fra loro visitatori, esperti, studiosi, appassionati, possa attivare la produzione di contenuti

personali UGC (User Generated Content), a beneficio di processi co-creativi di valore culturale ed

economico per tutti.

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manifesto #invasionidigitali + #beniculturaliapertiCrediamo in nuove esperienze di visita dei siti culturali, non più passive, ma attive, dove la

conoscenza non viene solo trasmessa ma anche costruita, dove il visitatore è coinvolto ed è in grado

di produrre egli stesso forme d’arte.

Crediamo che internet ed i social media siano una grande opportunità per la comunicazione culturale,

un modo per coinvolgere nuovi soggetti, abbattere ogni tipo di barriere, e favorire ulteriormente la

creazione, la condivisione, la diffusione e valorizzazione del nostro patrimonio artistico.

Crediamo che Internet sia in grado di innescare nuove modalità di gestione, conservazione, tutela,

comunicazione e valorizzazione delle nostre risorse.

Crediamo nella semplificazione delle norme per l'accesso e riuso dei dati dei Beni Culturali per

incentivarne la digitalizzazione.

Crediamo nella necessità di confronto fra tutti gli attori dei beni culturali perché le idee non rimangano

isolate ma possano circolare e ispirare altri a migliorarle e renderle operative perché solo dallo

scambio di conoscenze deriva altra conoscenza. Siamo convinti che questo scambio non debba

limitarsi ai confini di un paese ma possa, e debba, essere internazionale.

Crediamo che l'Arte diventi Conoscenza quando viene condivisa

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Invasioni Digitali: edizione 2013

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Invasioni Digitali: edizione 2014

Istruzioni.

• Individua un museo, un luogo d’arte, un sito archeologico, un centro storico, una piazza o un qualsiasi altro luogo che ami e che pensi

abbia una storia da raccontare

• Scegli una data tra il 24 Aprile 2014 ed il 4 Maggio 2014 ed un’ora di inizio della tua invasione.

• Compila il modulo su questo sito così da candidare la tua invasione e darci la possibilità di conoscerla e promuoverla attraverso i nostri

canali

• Pianifica la tua invasione dando sfogo alla creatività, per avere qualche spunto dai un’occhiata agli eventi organizzati nella scorsa edizione

sul nostro profilo Pinterest

• Promuovi l’invasione tra i tuoi amici che siano blogger, persone attive sui social media ma anche semplici appassionati di arte e cultura.

• Crea il tuo evento su Eventbrite o Facebook, così da dare la possibilità a chi non ti conosce direttamente di partecipare alla tua invasione…

più siamo e più ci divertiamo!

• Diffondi l’iniziativa attraverso blog, social media, comunicati stampa ma anche contattando giornalisti radio e tv.

• E adesso vai e invadi!

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Progetti per il futuro: invadiamo la Cattedrale?