L’INSERIMENTO PAESAGGISTICO DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI · 2. Inquadramento strategico e questioni...

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L’INSERIMENTO PAESAGGISTICO DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI 1. Premessa: Gli impianti a tecnologia fotovoltaica consentono di trasformare direttamente in elettricità l'energia solare. Il loro impatto sul paesaggio varia moltissimo a seconda della tipologia, dell’estensione e della collocazione degli impianti. Gli impianti di produzione industriale (parchi fotovoltaici) sono costituiti da un numero elevato di collettori, formano delle strutture compatte di notevole estensione territoriale, disposte generalmente a terra su ampi spazi aperti che vengono, pertanto, sottratti ad altri usi e comportano una serie di opere accessorie quali recinzioni, sistemi di illuminazione e forme di guardiania che ne amplificano la visibilità e gli impatti paesaggistici. Si tratta di veri e propri impianti industriali che nella maggior parte dei casi vengono ad occupare territori agricoli provocando modificazioni, generalmente negative, dei paesaggi in cui si inseriscono. Le tipiche strutture dei paesaggi agrari toscani inducono ad escludere in via generale la realizzazione di tale tipo di impianti. Diverso è il caso di installazioni di impianti di dimensioni piccole o medie, anche con soluzioni integrate o semi integrate, in ambito urbano o rurale, per i quali modesti accorgimenti garantiscono un inserimento armonico nel paesaggio.

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L’INSERIMENTO PAESAGGISTICO DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI1. Premessa: Gli impianti a tecnologia fotovoltaica consentono di trasformare

direttamente in elettricità l'energia solare. Il loro impatto sul paesaggio varia moltissimo a seconda della tipologia, dell’estensione e della collocazione degli impianti. Gli impianti di produzione industriale (parchi fotovoltaici) sono costituiti da un numero elevato di collettori, formano delle strutture compatte di notevole estensione territoriale, disposte generalmente a terra su ampi spazi aperti che vengono, pertanto, sottratti ad altri usi e comportano una serie di opere accessorie quali recinzioni, sistemi di illuminazione e forme di guardiania che ne amplificano la visibilità e gli impatti paesaggistici. Si tratta di veri e propri impianti industriali che nella maggior parte dei casi vengono ad occupare territori agricoli provocando modificazioni, generalmente negative, dei paesaggi in cui si inseriscono. Le tipiche strutture dei paesaggi agrari toscani inducono ad escludere in via generale la realizzazione di tale tipo di impianti. Diverso è il caso di installazioni di impianti di dimensioni piccole o medie, anche con soluzioni integrate o semi integrate, in ambito urbano o rurale, per i quali modesti accorgimenti garantiscono un inserimento armonico nel paesaggio.

L’INSERIMENTO PAESAGGISTICO DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI2. Inquadramento strategico e questioni 2. Inquadramento strategico e questioni urbanisticourbanistico--territorialiterritoriali

La scelta del sito:La scelta del sito:In ogni caso gli impianti fotovoltaici producono una modificazione dei luoghi che

è bene valutare preventivamente attraverso un’attenta analisi dei caratteri connotativi del paesaggio in cui si opera. Ciò significa, ad esempio, riconoscere la presenza di punti e percorsi panoramici, di relazioni visive significativetra il luogo di intervento ed il contesto e le modificazioni apportate alle stessein seguito alla realizzazione dell’intervento. In generale la localizzazioneall’interno o in prossimità di centri, nuclei e insediamenti storici o tradizionalidi riconosciuta rilevanza, come anche la vicinanza a percorsi panoramici, belvedere e visuali sensibili, risulta di grande criticità soprattutto in territori collinari dove è prevalente e determinante la percezione “dall’alto”.Problematica e assai delicata appare anche l’interferenza con aree di elevato valore naturalistico o sottoposte a vincolo di tutela, o la collocazione in paesaggi agrari di carattere storico-tradizionale.

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I principali impatti sul paesaggio di impianti fotovoltaici si possono ricondurre a:

intrusione visiva: dovuta ai caratteri cromatici dei collettori, alla loro forma, alla superficie riflettente, che in genere si pongono in contrasto con i caratteri morfologici, materici e cromatici dell’esistente;

modificazione della struttura del suolo quando nelle collocazioni a terra non si tiene conto delle tessiture territoriali minute, della presenza di vegetazione, di corsi d’acqua, ecc.;

sostituzione dei materiali esistenti e perdita dei caratteri propri delle architetture su cui si interviene;

alterazione della percezione sociale del luogo di installazione.

Vi sono poi contesti che per loro conformazione e natura meglio di altri si prestano ad ospitare pannelli solari (vasti edifici a copertura piana che caratterizzano i paesaggi industriali, poli commerciali, stazioni correlate al trasporto pubblico, grandi impianti sportivi, elementi di arredo urbano, quali le fermate del trasporto pubblico, i giochi nei parchi, totem o pannelli informativi, gli elementi di illuminazione, i cartelli segnaletici, recinzioni, pannelli lungo le infrastrutture lineari quali barriere fonoassorbenti).

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Rapporto paesaggio Rapporto paesaggio –– impianto:impianto: qqualsiasi intervento che modifichi la configurazione di un luogo anche se di dimensioni ridotte deve configurarsi come progetto di paesaggio ovvero partire da un’attenta considerazione del rapporto che l’impianto viene ad instaurare con il contesto di riferimento. Disposizione, disegno, materiali e cromatismi dei collettori solari, opere e sistemazione delle aree a contorno dovranno essere frutto di un progetto organico che sappia valorizzare le preesistenze e portare valore aggiunto.

Pianificazione comunale e Pianificazione comunale e sovracomunalesovracomunale: : l’installazione di un impianto fotovoltaico, anche se di dimensioni ridotte, richiede la preliminare verifica della sua ammissibilità nel PS e nel RU. Accorte politiche di pianificazione alla scala comunale possono garantire una distribuzione razionale nel paesaggio di piccoli impianti mediante operazioni di accorpamento delle singole iniziative private nei luoghi ritenuti più idonei alle installazioni senza incorrere nel rischio della creazione di parchi di grosse dimensioni. Sono in questo senso da favorire anche accordi sovracomunali per la realizzazione su edifici pubblici di una rete di impianti fotovoltaici volti alla produzione di energia elettrica da consumare localmente ed eventualmente immettere nella rete elettrica nazionale. In area soggetta a tutela l’intervento è soggetto a valutazione di compatibilità paesaggistica a seguito della presentazione di una Relazione Paesaggistica.

L’INSERIMENTO PAESAGGISTICO DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI3. Progetto e criteri di inserimento paesaggistico3. Progetto e criteri di inserimento paesaggisticoLe caratteristiche proprie dei paesaggi toscani inducono ad escludere la possibilità di installazione in questi luoghi di parchi fotovoltaici a carattere industriale in contesti agricoli, mentre non si esclude la possibilità di utilizzo di tali tecnologie in contesti industriali o lungo le grandi arterie della mobilità, nonché di impianti di dimensioni ridotte legati a singole utenze. In ogni caso va perseguito l’obiettivo della maggiore integrazione possibile dei manufatti tecnologici nel contesto in cui si inseriscono anche mediante l’utilizzo di tecnologie innovative e sempre tramite progetti organici. Soluzioni meglio controllabili dal punto di vista progettuale, sono quelle correlate alla realizzazione di nuovi manufatti di arredo urbano o di servizio (ad esempio pensiline, coperture di spazi sosta veicoli all’aperto, coperture attrezzature raccolte rifiuti, ecc.) già progettati con specifica integrazione architettonica dei pannelli.

L’INSERIMENTO PAESAGGISTICO DI IMPIANTI FOTOVOLTAICIL’integrazione fotovoltaica su edifici richiede, invece, alcune attenzioni:

in manufatti di nuova costruzione il modulo fotovoltaico costituisce uno dei materiali compositivi dell’edificio; si terrà, dunque, conto dell’attento dialogo del manufatto con le specificità del contesto in cui si inserisce;

in manufatti già esistenti l’integrazione della tecnologia fotovoltaica può implicare sostituzione dei materiali presenti o adeguamento ad essi mediante l’utilizzo, ad esempio, di vernici, pellicole e così via. In presenza di grandi superfici vetrate piane o inclinate si può prevedere la sostituzione degli elementi trasparenti (vetro o materiali plastici, policarbonati ecc.) con moduli fotovoltaici semitrasparenti. La sostituzione diventa operazione assai delicata in ambiti storicizzatidove la rimozione di parti (generalmente di copertura) determina una discontinuità delle stesse di forte evidenza.

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si tenga conto della visibilità dall’intorno con particolare riferimento alla vista da luoghi simbolici, punti panoramici, percorsi di fruizione paesaggistica, piazze e strade;

si rispettino tessiture, struttura e assetti morfologici del paesaggio rurale controllando la visibilità dei pannelli, evitando l’addossamento a filari, percorsi interpoderali, elementi idrografici anche minori.

E’ da valutare se in contesti connotati da una significativa integrità ambientale e/o storicoarchitettonica, quali centri, nuclei e insediamenti di antica formazione e paesaggi rurali tradizionali, siano preferibili collocazioni a terra, in aree non affacciate su spazi o percorsi pubblici, debitamente inserite nel contesto, per esempio appoggiate su rilevati di dimensioni contenute e rifiniti con muretti realizzati con materiali coerenti con quelli tradizionali locali, oppure mitigati tramite opportune quinte verdi etc. Le collocazioni a terra di impianti di media dimensione richiedono che:

Parchi fotovoltaici. Scelte di ubicazione sono aree fortemente critiche per l’installazione di impianti fotovoltaici a terra le zone rurali mentre paesaggi industriali offrono spesso l’ambiente più idoneo all’installazione di grandi impianti fotovoltaici grazie alla presenza di edifici generalmente di grossa taglia e di recente costruzione dove più facilmente l’integrazione dei collettori solari può avvenire mediante sostituzione di manufatti.

Il Fotovoltaico può essere utilizzato anche in agricoltura sostanzialmente per tre motivi:1. uso di elettricità per il pompaggio di acqua per l’irrigazione (in zone aride come Sicilia che permette di irrigare in aree dove non arriverebbe la rete elettrica)

2. generazione elettrica per soddisfare il proprio fabbisogno

3. generazione elettrica per generare profitti in Conto Energia

Mola di Bari: realizzato primo impianto fotovoltaico su un un vigneto di uva da tavola coperto da tendoni (60.000KW). L’impianto è utilizzato per riscaldare il vigneto per aumentare la produzione e per il funzionamento del pozzo e sfrutta il conto energia

L’INSERIMENTO PAESAGGISTICO DI IMPIANTI FOTOVOLTAICIGli impianti fotovoltaici parzialmente integrati di piccole e medie dimensionirimangono, i più diffusi. Occorre prestare particolare attenzione alle modalità di installazione al fine di evitare la percezione dei nuovi componenti come elementi estranei al contesto:

le installazioni in copertura devono minimizzare o annullare la visibilità dell’impianto e delle strutture di supporto;

nel caso di installazione su tetto piano occorre prevedere che i singoli moduli non sporgano per più di metà della porzione più bassa dell’elemento perimetrale;

su tetti a falda inclinata, i pannelli dovranno essere montati mantenendo la stessa inclinazione della superficie che li accoglie. E’ necessario inoltre che lo spessore dell’impianto e delle strutture accessorie sia ridotto al minimo indispensabile. In ogni caso i moduli non devono sporgere rispetto alla falda di copertura;

il posizionamento in facciata su frontespizi e pareti cieche degli edifici dovrà tenere conto e confrontarsi con i caratteri architettonici complessivi dell’edificio e del rapporto di esso con gli edifici contermini e lo spazio pubblico; le stesse cautele valgono per gli inserimenti in balaustre, parapetti e persiane.

L’INSERIMENTO PAESAGGISTICO DI IMPIANTI FOTOVOLTAICIL’impatto visivo dei pannelli fotovoltaici è dovuto in buona parte al riverberodato dalle loro superfici riflettenti e alle discontinuità materiche e cromaticheche nella maggior parte dei casi introducono nei contesti in cui vengono collocati. Le attuali innovazioni tecnologiche consentono di scegliere collettori che per forma e colore possono attenuare tali discontinuità.

E’ possibile oggi scegliere tra una vasta gamma di soluzioni adattabili agli specifici contesti che prevedono diverse tipologie, forme e colori della cella; diversi disegni e colori della griglia metallica della cella; svariate misure, materiali e forma del modulo. E’ fondamentale per un buon inserimento degli impianti l’adeguato design di ogni loro componente rispetto al contesto in cui si inseriscono, soprattutto nel caso di installazioni su edifici già esistenti.

L’INSERIMENTO PAESAGGISTICO DI IMPIANTI FOTOVOLTAICILe tecnologie fotovoltaiche moderne trasformano gli edifici da utilizzatori a produttori di energia di qualità più elevata : elettricità. Dal vecchio concetto di installazione fotovoltaica la tecnologia edile e quella fotovoltaica si fondono per dar vita a sistemi fotovoltaici integrati negli edifici, ovvero l’INTEGRAZIONE ARCHITETTONICA. Un impianto si dice integrato quando i moduli hanno la stessa funzionalità della superficie, cioè costituiscono essi stessi la superficie esposta al sole, quindi i moduli fotovoltaici divengono elementi isostrutturali alla costruzione, utilizzati per costruire gli esterni degli edifici: tetti, facciate, finestre, lucernari. Da corpo estraneo all’edificio l’impianto fotovoltaico diventa elegante elemento dell’involucro. Tutto cio è stato possibile grazie al rapido progresso fatto nell’ultimo decennio nel campo della scienza e della tecnologia: la relativa industria si è evoluta dalla produzione di pesanti ed antiestetici pannelli rigidi in silicio cristallino alla manifattura di una molteplicità di nuovi moduli solari, rigidi o flessibili, opachi o trasparenti, semitrasparenti, scuri o colorati, che nell’insieme forniscono ai progettisti nuovi elementi versatili. Quindi è necessaria la simbiosi di aspetti funzionali estetici e finanziari, vengono ora progettate numerose soluzioni che dimostrano concretamente come possono essere inseriti negli edifici, nei paesaggi urbani e persino in edifici storici ottenendo grandi vantaggi economici, funzionali ed ambientali

L’INSERIMENTO PAESAGGISTICO DI IMPIANTI FOTOVOLTAICILe tecniche di integrazione architettonica della tecnologia fotovoltaica sono 2:

sostituzione locale dell’involucro di copertura (tegole, coppi) con un rivestimento a cui si sovrappongono moduli fotovoltaiciimpiego di moduli fotovoltaici isostrutturali, i moduli sono utilizzati come vero e proprio materiale edilizio, diventando parte inscindibile della costruzione.

A loro volta tre sono le tipologie principali a cui vengono applicate le soluzioni:Coperture (tetti e verande)Facciate e finestreSchermature (frangisole e pensiline)

Ad esse vengono aggiunte soluzioni per edifici speciali come quelle per arredo urbano (pensiline, ripari per veicoli, ecc)

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Aspetti Elettrici

Aspetti Funzionali

Aspetti EsteticiConcept design

Schema dell’integrazione del Fotovoltaico in edilizia

L’INSERIMENTO PAESAGGISTICO DI IMPIANTI FOTOVOLTAICIGli interventi di integrazione architettonica del fotovoltaico riconosciuti dalla Legge sul Conto Energia ( decreto 19 febbraio 2007) sono 10:

1.sostitutivi di materiali di rivestimento degli edifici (in tetti o facciate)

2.pannelli fotovoltaici installati come riferimento o copertura

3.integrati in pensiline, pergole e tettoie

4.sostituzione di superfici trasparenti degli edifici

5.integrati in barriere acustiche

6.integrati in elementi di illuminazione e strutture pubblicitarie

7.moduli fotovoltaici integrati ai frangisole

8.moduli fotovoltaici integrati in balaustre e parapetti

9.integrazione nelle finestre

10.integrazione nelle persiane

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In Italia oltre il 40% del territorio è sottoposto a vincolo storico-paesaggistico e questo preclude l’introduzione di pannelli non integrati; neicentri storici ed in particolare dove ci sono tetti in tegole, come buona parte del territorio agricolo italiano e soprattutto in Toscana è necessario usare tegole fotovoltaiche. La Toscana che ha in Italia la maggiore estensione dei centri storici si è prefissata nel PIER l’obiettivo di raggiungere i 150 MWdi tetti fotovoltaici entro il 2020, incentivando proprio l’uso delle tegole fotovoltaiche. Tegole fotovoltaiche ad alta mimetizzazione con colori diversi e ad alta integrabilità architettonica sono già disponibili sul mercato italiano.

Piccoli e medi impianti. L’integrazione su edifici esistenti e di nuova costruzione

Tegole in polimeri

Tegola in cotto di grandi dimensioni, a basso impatto visivo del pannello fotovoltaico in essa contenuto(prodotta in Toscana dalla Fornace Fonti) . Questa tegola nasce dal progetto di ristrutturazione del Castello di Acquabella a Vallombrosa

TETTIIl grande impianto sul tetto dell’aula Paolo VI, città del Vaticano. Questo grande impianto segue i rigidi canoni della Carta internazionale del restauro ed è stato definito il più bell’impianto fotovoltaico al mondo. I pannelli solari hanno sostituito le originarie 4800 tegole in cemento, degradate progettate da Nervi, seguendo il profilo

ondulato originario.

Piccoli e medi impianti. L’integrazione su edifici di nuova costruzione (Facciate)

Facciata, Edificio Compagnia Valdostana delle Acqu, Aosta, tecnologia SCHUCO, 2007

Piccoli e medi impianti. L’integrazione su edifici di nuova costruzione

Piccoli e medi impianti. L’integrazione su edifici di nuova costruzione

Piccoli e medi impianti Piccoli e medi impianti fotovoltaicifotovoltaici parzialmente integratiparzialmente integrati

Piccoli e medi impianti. L’integrazione in elementi di arredo urbano o di servizio. Nell’installazione di impianti fotovoltaici di medie e piccole dimensioni va perseguito l’obiettivo della maggiore integrazione possibile dei manufatti tecnologici nel contesto in cui si inseriscono. La realizzazione di nuovi manufatti di arredo urbano o di servizio (ad esempio pensiline, coperture di spazi sosta veicoli all’aperto, coperture attrezzature raccolte rifiuti, ecc.) già progettati con specifica integrazione architettonica dei pannelli fotovoltaici consente, generalmente, un armonico inserimento di tali tecnologie nel paesaggio.

Al di fuori dei centri abitati gli impianti trovano idonea ubicaAl di fuori dei centri abitati gli impianti trovano idonea ubicazione lungo le zione lungo le arterie di grande traffico, le linee ferroviarie e le linee eletarterie di grande traffico, le linee ferroviarie e le linee elettriche già triche già esistenti (barriere acustiche).esistenti (barriere acustiche).

Lampioni fotovoltaici Stapelia® nel Centro Ricerche ENEA di Portici

E’ stato messo a punto il lampione fotovoltaico “Stapelia” ispirato alla forma stellata e pentagonale dell’omonimo fiore; cinque moduli triangolari semitrasparenti per una potenza nominale di 128 Wp formano la corolla, innestata su uno stelo alto sei metri. L’illuminazione è affidata ad alcuni led inseriti in corrispondenza del pistillo centrale, che diffondono la luce su superfici opaline a formare un calice luminoso.

Lo stato di attuazione del Piano di Indirizzo Energetico Regionale Partendo da una situazione di assenza di impianti fotovoltaici, il PIER contiene la previsione di 6 MW al 2010. I dati ufficiali forniti da Terna risentono della particolarità degli impianti fotovoltaici, che possono esser anche di piccolissima taglia. Essi infatti indicano, al 31.12.2005, un solo impianto in Toscana, per una potenza installata di 0,1 MW. In realtà il quadro in Toscana vede al 2004 già una potenza incentivata di 1,3 MW. Al termine della primavera del 2008 risultano installati in Toscana 8 MW, misura che registra un vero e proprio boom di installazioni.

Disciplina della materia e disposizioni attuative

Gli impianti fotovoltaici sono soggetti ad autorizzazione unica di cui al DLgs387/2003, rilasciata dalla Provincia. La LR 39/2005 già promuove la riduzione degli oneri amministrativi per le piccole realizzazioni stabilendo quante segue:

•gli impianti fotovoltaici di potenza fra 3 e 10 kW sono soggetti a DIA;•gli impianti fotovoltaici fino a 3 kW sono considerati attività libera.

Su tale quadro si è inserita la L. 24/12/2007 n. 244 che, come misura di semplificazione, individua la DIA per gli impianti sotto la soglia di potenza di 20 kW.

A seguito dell’entrata in vigore della Legge Finanziaria 2008:

a) L’autorizzazione unica non si applica agli impianti di potenza nominale inferiore a 20 kW, l’installazione di tale tipo di impianti è consentita, con la presentazione di una DIA al Comune di competenza. Qualora sia necessario acquisire autorizzazioni ambientali, paesaggistiche, di tutela del patrimonio storico-artistico, della salute o della pubblica incolumità, le stesse, come abitualmente avviene per le DIA edilizie, dovranno essere acquisite e allegate alla stessa, “salvo che il comune provveda direttamente” (art. 84 della LR 1/2005 “norme per il governo del territorio”).

b) la sottoposizione a Autorizzazione Unica o alla DIA di cui alla L 244/2007, non riguarda quelle fattispecie di dimensione talmente ridotta che già la normativa attuale esonera da tali adempimenti burocratici

Va infine ricordato che, in applicazione della disciplina statale per alcuni impianti fotovoltaici possono essere necessarie le relative procedura di “verifica diassoggettabilità” e procedura di V.I.A. Tali procedure, laddove necessarie, vengono svolte dalla struttura operativa regionale per la VIA.

Disposizioni attuative

Dalla data di entrata in vigore del PIER, tenuto conto delle indicazioni dettate dal “conto energia” di cui al DM 19.02.2007 e tenuto conto della L. 244/2007, ai fini della operatività delle disposizioni di cui agli articoli 16 e 17 della LR 39/2005, vale quanto sotto riportato.

a) E’ consentita, previa presentazione di una comunicazione scritta al Comune competente, la libera installazione di impianti fotovoltaici con integrazione architettonica o parzialmente integrati o con moduli ubicati al suolo (secondo le definizioni del DM 19.2.2007), laddove l’impianto abbia potenza nominale uguale o inferiore a 3 Kw. I Comuni, con gli atti di cui all’art. 52 della LR 1/2005 e i regolamenti edilizi, potranno individuare per la stessa taglia di potenza:•ulteriori tipologie di impianti fotovoltaici che, in rapporto alle specificità del territorio, siano liberamente installabili;•ulteriori condizioni sulle modalità di realizzazione.

b) E’ consentita, in applicazione della L 244/2007, l’installazione, tramite la presentazione di una DIA al Comune competente, di impianti fotovoltaici di potenza nominale inferiore a 20 kW. Il Comune potrà individuare, nei propri strumenti e nei propri regolamenti edilizi, condizioni sulle modalità di realizzazione, al fine di assicurare maggiore tutela al patrimonio immobiliare e paesaggistico, e rispettando, comunque, l’esigenza di ridurre gli oneri amministrativi a carico del cittadino.