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Le feste religiose legate alle devo- zioni popolari sono da sempre ar- gomento di grande interesse per la sociologia religiosa secondo la quale il significato in termini di fede e di devozione viene spesso prevaricato dalla grande impor- tanza che esse hanno sul piano civile non solo per ciò che attiene al recupero delle tradizioni e alla crescita economica che possono determinare, ma soprattutto per la capacità di aggregazione civile che hanno anche in realtà locali dove le contrapposizioni sociali sono più evidenti. Noi squinzanesi però, specialisti della divisione, siamo riusciti a confutare perfino i sociologi. Siamo riusciti ad or- ganizzare per i primi di giugno, nelle stesse giornate, due feste diverse, una in onore di San Vin- cenzo, compatrono di Squinzano, e l’altra per Maria Regina, na- turalmente in posti diversi. Alla faccia del campanilismo e della sociologia. Organo Ufficiale Cooperativa Soc. Onlus Agorà - Squinzano distribuzione gratuita Anno II - N. 4 - Aprile 2013 Iscritto al numero 22/2012 del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce Direttore Responsabile: VINCENZO PATICCHIO Direttore Editoriale: ELEANNA BELLO seguici su Totem Giornale Invia commenti e proposte a: [email protected] La collaborazione a TOTEM è aperta a tutti, ed è sempre da intendersi a titolo gratuito. I lavori pubblicati, alla pari delle foto, riflettono il pensiero dei singoli autori, i quali se ne assumono le respon- sabilità di fronte alla legge. E’ vietata la riproduzione anche parziale dei conte- nuti, se non autorizzata. / EDITORIALE / S iamo cresciuti senten- doci dire “io sono di sinistra”, “io sono di destra” e spesso abbiamo discusso tra amici, anche animatamente, pronti a difendere la nostra ideologia, orgogliosi dei nostri riferimenti politici e partitici, con- vinti di stare dalla parte giusta. Poi ha avuto il sopravvento, insieme alla crisi economica, anche la crisi delle ideologie e tutti abbiamo sperato in una politica più razionale che potesse mettere la parola fine alle fumesterie ideologiche. Siamo alle prese, invece, con l’antipolitica da una parte ed alla difesa di posizione di potere dall’altra. Ci siamo lasciati irretire da una classe dirigente che continua a difendere le proprie posizioni di privilegio in un periodo che invece richiederebbe esclusivamente buon senso e nuove idee. In questo clima di incertezza, dove nessuno ammette i propri errori, dove ormai è prassi consolidata la mi- grazione politica da sinistra a destra e viceversa, che tra i tanti mali, appare comunque il minore, andremo a vo- tare a Squinzano, a fine maggio per scegliere il Sindaco e il nuovo Con- siglio Comunale. Indipendentemente da chi saranno i nuovi amministratori abbiamo il dovere di ricostruire la politica. Una politica che sia capace di entusiasmare le nuove generazioni considerate finora non risorse per il paese ma zavorra della società. Ora più che mai abbiamo bisogno invece dell’inventiva e della creatività che può venire solo da loro e dalla quale deve partire una nuova stagione di sviluppo. Dobbiamo crederci e ini- ziare dal basso. Dai primi elementi di convivenza civile e democratica. Dobbiamo confrontarci e mettere in campo le forze migliori della nostra società, quelle più concrete capaci di costruire un futuro più giusto e solidale. Le prossime amministrative siano un punto di inizio: cerchiamo di scegliere puntando sulle persone com- petenti, concrete, serie, indipendente- mente dall’appartenenza. E non su chi regala promesse e buoni carburante. I nuovi amministratori, e noi con loro, dovremo avere il coraggio di cercare e proporre soluzioni convincenti, pro- spettando indicazioni chiare per una città nuova che attende la ripresa. Una città che ha potenzialità umane da esaltare e valorizzare. Una città che ha ancora un orizzonte di speranza. Eleanna Bello NON ACCETTATE BUONI ACQUISTO CARBURANTE MINO CONTRO SANDRO SI CAMBIA? MACCHÈ... SQUINZANO AL VOTO FRA QUALCHE GIORNO SCADE IL TERMINE ULTMO PER LA PRESENTAZIONE DELLE LISTE. SALVO SORPRESE DUE GLI SFIDANTI MICCOLI E PEZZUTO BENVENUTA TREPUZZI NORD SALENTO CHE CRESCE / QUATTRO PAGINE continua a pag. 21 IL GRILLO PARLANTE TUTTI INSIEME? NEMMENO QUANDO È FESTA I n un momento di grave crisi di contenuti e credibilità per il giornalismo e la carta stampata si sentiva la necessità di un “foglio” del Nord Salento, un laboratorio utile a costruire un’identità comune di paesi e cittadini che con- dividono pregi e sfortune di questo angolo di Puglia. Totem è una bella avventura giornalistica e prova ne sia il forte interesse della comunità di Squinzano. La rivista arriva adesso a Trepuzzi e da questo mese saranno quattro le pagine che racconteranno la nostra città.

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Totem Giornale del Nord Salento

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Le feste religiose legate alle devo-zioni popolari sono da sempre ar-gomento di grande interesse per la sociologia religiosa secondo la quale il significato in termini di fede e di devozione viene spesso prevaricato dalla grande impor-tanza che esse hanno sul piano civile non solo per ciò che attiene

al recupero delle tradizioni e alla crescita economica che possono determinare, ma soprattutto per la capacità di aggregazione civile che hanno anche in realtà locali dove le contrapposizioni sociali sono più evidenti. Noi squinzanesi però, specialisti della divisione, siamo riusciti a confutare perfino

i sociologi. Siamo riusciti ad or-ganizzare per i primi di giugno, nelle stesse giornate, due feste diverse, una in onore di San Vin-cenzo, compatrono di Squinzano, e l’altra per Maria Regina, na-turalmente in posti diversi. Alla faccia del campanilismo e della sociologia.

Organo UfficialeCooperativa Soc. Onlus Agorà - Squinzano

distribuzione gratuita

Anno II - N. 4 - Aprile 2013Iscritto al numero 22/2012del Registro della Stampa del Tribunale di Lecce

Direttore Responsabile: Vincenzo Paticchio Direttore Editoriale: eleanna Bello

seguici su Totem Giornale

Invia commenti e proposte a: [email protected]

La collaborazione a TOTEM è aperta a tutti,ed è sempre da intendersi a titolo gratuito. I lavori pubblicati, alla pari delle foto, riflettono il pensiero dei singoli autori, i quali se ne assumono le respon-sabilità di fronte alla legge. E’ vietata la riproduzione anche parziale dei conte-nuti, se non autorizzata.

/ EDITORIALE /

Siamo cresciuti senten-doci dire “io sono di sinistra”, “io sono di destra” e spesso abbiamo discusso tra amici, anche

animatamente, pronti a difendere la nostra ideologia, orgogliosi dei nostri riferimenti politici e partitici, con-vinti di stare dalla parte giusta. Poi ha avuto il sopravvento, insieme alla crisi economica, anche la crisi delle ideologie e tutti abbiamo sperato in una politica più razionale che potesse mettere la parola fine alle fumesterie ideologiche. Siamo alle prese, invece, con l’antipolitica da una parte ed alla difesa di posizione di potere dall’altra. Ci siamo lasciati irretire da una classe dirigente che continua a difendere le proprie posizioni di privilegio in un periodo che invece richiederebbe esclusivamente buon senso e nuove idee. In questo clima di incertezza, dove nessuno ammette i propri errori, dove ormai è prassi consolidata la mi-grazione politica da sinistra a destra e viceversa, che tra i tanti mali, appare comunque il minore, andremo a vo-tare a Squinzano, a fine maggio per scegliere il Sindaco e il nuovo Con-siglio Comunale. Indipendentemente da chi saranno i nuovi amministratori abbiamo il dovere di ricostruire la politica. Una politica che sia capace di entusiasmare le nuove generazioni considerate finora non risorse per il paese ma zavorra della società. Ora più che mai abbiamo bisogno invece dell’inventiva e della creatività che può venire solo da loro e dalla quale deve partire una nuova stagione di sviluppo. Dobbiamo crederci e ini-ziare dal basso. Dai primi elementi di convivenza civile e democratica. Dobbiamo confrontarci e mettere in campo le forze migliori della nostra società, quelle più concrete capaci di costruire un futuro più giusto e solidale. Le prossime amministrative siano un punto di inizio: cerchiamo di scegliere puntando sulle persone com-petenti, concrete, serie, indipendente-mente dall’appartenenza. E non su chi regala promesse e buoni carburante. I nuovi amministratori, e noi con loro, dovremo avere il coraggio di cercare e proporre soluzioni convincenti, pro-spettando indicazioni chiare per una città nuova che attende la ripresa. Una città che ha potenzialità umane da esaltare e valorizzare. Una città che ha ancora un orizzonte di speranza.

Eleanna Bello

NON ACCETTATEBUONI ACQUISTOCARBURANTE

MINO CONTRO SANDROSI CAMBIA? MACCHè...

SQUINZANO AL VOTOFRA QUALCHE GIORNO SCADE IL TERMINE ULTMO PER LA PRESENTAZIONE DELLE LISTE.SALVO SORPRESE DUE GLI SFIDANTIMICCOLI E PEZZUTO

BENVENUTA TREPUZZI NORD SALENTO CHE CRESCE / QUATTRO PAGINE

continua a pag. 21

Il GrIllo Parlante TUTTI INSIEME? NEMMENO QUANDO È FESTA

In un momento di grave crisi di contenuti e credibilità per il giornalismo e la carta stampata si sentiva la necessità di un “foglio” del Nord Salento, un laboratorio utile a costruire un’identità comune di paesi e cittadini che con-dividono pregi e sfortune di questo angolo di Puglia. Totem è una bella avventura giornalistica e prova ne sia il forte interesse

della comunità di Squinzano. La rivista arriva adesso a Trepuzzi e da questo mese saranno quattro le pagine che racconteranno la nostra città.

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IN CITTÀ 2Anno II - N.4 - Aprile 2013

Rita CRetì

I CB di Squinzano (nati da un gruppo di ami-ci con la passione delle radio trasmittenti, i famosi “baracchini”) hanno organizzato, nel mese di maggio alcuni avvenimenti che mi-rano alla conoscenza delle pratiche di Primo

Soccorso e di BLSD (BASIC LIFE SUPPORT - DEFIBRILLATION) tramite cui sono illustrate le manovre da compiere per intervenire in caso di arresto cardiaco. Il corso di Primo Soccorso sarà tenuto dai dott.ri Cristina Mendrano, Fernando Landolfo e Antonio Pagano, mentre quello di BLSD sarà a cura dell’Associazione per la forma-zione professionale Formamentis. L’iniziativa è rivolta a chiunque, maggiorenne, sia interessato e che ancora non ha avuto modo di frequentarne uno, oppure a chi già l’ha fatto e ha l’Attestato di Esecutore BLSD in scadenza (l’atte-stato è rilasciato a fine corso ed ha validità su tutto il territorio nazionale). Il programma parte il 6 maggio e termina l’11. Si può frequentare previa iscrizione da effettuare presso la sede del Centro Radio CB in via Mon-tegrappa – Villa Cleopazzo-entro il 24 aprile. L’ultimo giorno, cioè l’11 si terrà il Corso In-terattivo Disostruzione delle vie Aeree in Età Pediatrica,gratuito per un numero più vasto di persone ed è rivolto s oprattutto alle famiglie che vogliono sapere come comportarsi nella malau-gurata ipotesi si dovessero trovare in situazioni di necessità. Il Centro Medex di Squinzano in via Campi, ospiterà l’avvenimento grazie alla dispo-nibilità di Giovanni Scorrano e Antonio De Vi-

CENTRO RADIO CB, SQUINZANO IN BICImAGGIO 2013 ALL’INSEGNA DEL PRImO SOCCORSO E DEL bLSD. ANCHE UN CORSO DI DISOSTRUzIONE PEDIATRICA

tis. A conclusione dei sei giorni di corso, lo stesso Medex donerà al Centro Radio CB un defibrillato-re semiautomatico ad uso ambulanza. Che dire? Il “bene porta altro bene”!Infine i CB organizzano anche “Squinzano in bici”: quota di partecipazione 2€, raduno il 1°

IL CASO

SIcurezza nelle Scuole: Il gIoco dI SquadravInce SempreSuI dISagI

aule, occupate da solo cinque classi. Tale edificio avrebbe potuto ospita-re tutte le classi della Scuola Media “Carducci” in una logica di collabo-razione e solidarietà fra i due Istituti Comprensivi.

Ma poi…Poi le resistenze dei genitori del-

la Collodi hanno bloccato, di fatto, questa ipotesi. Abbiamo cercato altre soluzioni, fra le quali anche quella di utilizzare Villa Cleopazzo o l’ex Li-ceo Scientifico. Ma ci è stato detto che non era possibile in nessun modo. Di fronte all’idea di trasferire le 12 classi in tre edifici diversi del Polo 2, abbiamo pensato di utilizzare, invece, l’ultima possibilità.

Ovvero?Trasferire sei classi presso la “De

Amicis” e le altre sei nei locali dispo-nibili alla “Carducci” e rimanere in casa nostra. In particolare, tre nell’ala nuova e tre nell’ala vecchia, dichiara-ta agibile. Ma le fortissime pressioni e contestazioni dei nostri genitori , al rientro dopo le festività pasquali prolungate di due ulteriori giorni, ha portato ad una decisione condivisa da tutti. Tutte e sei le classi sono state ospitate nell’ala nuova. Nei momenti più difficili e carichi anche di tensio-ne, il ruolo del sub commissario, dott. Vincenzo Calignano, insieme all’ap-porto tecnico del geometra Vincenzo Longo, sono stati determinanti. Ha promesso ai genitori, fra le loro diffi-denze, l’avvio immediato dei lavori.

In particolare ci dica della Car-ducci...

Come ogni anno, invio all’Ente locale delle lettere per far conoscere la reale situazione degli edifici. Ne ho inviate decine e decine, fin dall’am-ministrazione Marra. Quattro anni fa, in seguito alle mie pressanti solleci-tazioni, furono eseguiti dei lavori sia alla “De Amicis”, sia alla “Carducci”, con la procedura di urgenza. Lavori, però, che non furono completati per mancanza di fondi.

E dunque?Negli anni successivi e nel cor-

rente anno scolastico, ho ripreso, anche con diffide, a tallonare l’ammi-nistrazione comunale retta dal Com-missario straordinario. Le abban-donati piogge e la mancanza di un’ ordinaria manutenzione delle terrazze (mai eseguita in cinque anni di mia presenza come Dirigente Scolastico a Squinzano)non mi hanno reso tran-quillo. L’intervento dell’ingegnere Michele Zaccaria, ha portato poi alla decisione di liberare il primo piano della “Carducci” per riprendere i la-vori sospesi tre anni fa e per risanare le parti più bisognose di interventi.

è sorta, poi, l’idea, di trasferi-re tutta la “Carducci” presso la Scuola “Collodi” che, però, ha creato tanta agitazione

L’idea, in un primo momento condivisa anche se fra i malumori dei genitori della “Collodi”, è nata dal fatto che la “Collodi” disponeva di 12

E, come da promessa, i lavori sono iniziati immediatamente. Contempo-raneamente sono stati avviati in modo rapidissimo tutti i lavori di sistemazio-ne dell’ala nuova e della “De Amicis”. Ben 270 ragazzi, ovvero dodici classi, ora svolgono le loro attività in locali sistemati in modo eccellente. Tutti i bagni della De Amicis, ad esempio, sono stati adeguati per ospitare separa-tamente i ragazzi della Scuola Secon-daria e della Scuola Primaria.

Che cosa le ha lasciato questa esperienza?

Tantissimo stress ma anche qual-che amarezza ripagati, però, dalla consapevolezza e la soddisfazione di avere fra pochi giorni delle scuole si-curissime e belle. Un ringraziamento particolare lo rivolgo al vice commis-sario, dottor Calignano, e all’ufficio tecnico comunale ma anche ai miei docenti che hanno compreso e sop-portato il sacrificio di dover dividersi in due edifici diversi, sia pure a poca distanza. Pensi che alcuni docenti, per risparmiare tempo fra un cambio dell’ora e l’altra, si sono attrezzati con le bici. Meravigliosi poi i ragazzi che, consapevoli delle difficoltà, stanno contribuendo a ridurre i disagi che du-reranno solo poche settimane. Infine, l’aiuto e la solidarietà di alcune mam-me componenti il Consiglio di Istituto e guidate dalla Presidente, dottoressa Alessandra Giangrande, una vera leo-nessa. Il lavoro di squadra porta sem-pre buoni frutti. Sempre!

PARLA IL DIRIGENTE SCOLASTICO ROLLO

RobeRto SChipa

preside Rollo, la Scuola “Carducci” ha attra-versato un momento difficile…Guardi, le difficoltà sono presenti

in tutte le scuole. Ben l’85 per cento delle 9 mila Istituzioni Scolastiche italiane presentano problemi nelle strutture dei propri edifici quando nei cassetti nel Ministero dell’Istruzione, anzi del Ministero dell’Economia e delle Finanze, sono racchiusi ben 10 miliardi di Euro che la legge di stabi-lità, finora, non ha concesso di utiliz-zare e che potrebbero ridare ossigeno all’economia e sicurezza alle scuole.

Maggio alle ore 8:30 in Piazza Plebiscito, tour e arrivo in Piazza Vittoria: ad ogni partecipante sarà assegnato un biglietto numerato che darà diritto di partecipare all’ estrazione di una bicicletta (offerta dalla Dino Cicli di Squinzano) durante la premia-zione.

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TradIzIonI paSqualI 3Anno II - N.4 - Aprile 2013

aleSSandRa lia

alla Scuola dell’infanzia “Sant’Elia” Polo 1 di Squinzano una giornata all’insegna della tradi-zione: vecchie e nuove generazioni insieme per riscoprire sapori dimenticati o addirittura scono-sciuti: puddricasci e panareddre. Mercoledì 27

marzo, tutta la scuola è in fermento, i bambini non vedono l’ora, da alcuni giorni sentono queste strane parole “pana-reddre”, “puddricasci”, non riescono neppure a pronunciarle bene. Poi, non si sono fatte attendere molto, ecco arrivare un gruppo di nonne, per la verità abbastanza giovani ed in gamba, armate di “talieri”, ingredienti vari e…mani esperte. I bambini, incuriositi, si sono avvicinati ai tavoli e le nonne, qualcuna anche in grembiule, hanno fatto vedere le diverse fasi della lavorazione di queste prelibatezze dolci o salate della tradizione tipica del periodo pasquale. Un tempo, in ogni casa, durante la Settimana Santa, le donne di casa si riunivano e confezionavano puddricasci e panereddre che, consumati durante tutta la festa, simboleggiavano la fine del digiuno del periodo quaresimale e la resurrezione di Gesù Cristo. La panareddra destinata agli adulti era più grande e con due uova, i bambini, invece, avevano a disposizione lu puddricasciu, la panareddra o la “pupa” di dimensioni più piccole da portare con sé alla scampagnata fuori porta del Lunedì dell’Angelo. Finalmente è poi giunto il momento che tutti aspettavano, anche i bambini mettono le mani in pasta, pronti ad impastare con la farina che si posa da tutte le parti: con i visini infarinati e con i grembiulini sporchi, ecco che qualcuno, imitando le nonne, crea delle deliziose treccine, qualcuno si diverte solo ad arrotolare la pasta, qualcuno chiede alla maestra perché…non sa fare. Natu-ralmente, dopo la lavorazione, il prodotto finisce in forno e poi…cotto e mangiato…ogni bimbo porta a casa il suo bel puddricasciu a ricordo di questa bellissima giornata.

pANArEDDrE, pUDDrICASCI E pICCOlE MANI D’OrONONNE, mAmmE E bAmbINI ALLA SCUOLA DELL’INfANzIA “S. ELIA”, ARmATI DI TALIERI E PASSIONE

Squinzano

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nel SocIale 5Anno II - N.4 - Aprile 2013

daniela paStoRe

Quando mi è stato chiesto di scrivere quest’articolo ho accettato con entusiasmo perché per me rappresenta-va anche un’occasione per rivedere un caro amico di famiglia, Lorenzo Bandello, conosciuto da tutti come “Enzo”con il quale m’ero persa di vista per diversi per-corsi di vita. Sono così andata a trovarlo presso il centro per ragazzi diversamente abili “Il sogno di Geppetto”a Squinzano di cui si era già parlato su questo giornale qualche numero fa, ma che personalmente non conosce-vo. Enzo mi illustra, con la gioia negli occhi un intero mondo fatto di tante attività, iniziative che hanno come fine ultimo quello di rafforzare le abilità dei loro ragazzi, stimolare la loro fantasia e creatività. Un esempio del loro grande impegno è stata il pranzo organizzato 23 Marzo, il sabato che ha preceduto la domenica delle Palme con tutti i ragazzi diversamente abili, il loro pre-sidente, Enzo, e gli splendidi volontari. Pasta al forno e polpette i piatti principali preparati nella cucina del centro con i ragazzi intenti ad imparare e ad assaggiare, sollecitati a migliorare le proprie capacità ed avere un tempo per fare delle cose semplicemente per la voglia di condividerle con gli altri. Uno spazio ricco di stimoli af-fettivi, di amicizia ed amore per stare bene. Trascorrere qualche ora insieme a pranzo è un evento che non acca-deva da qualche tempo lì al centro mi dice Enzo, è stata una bellissima occasione voluta fortemente da tutti, la parola d’ordine come sempre non è stata solo solidarie-tà, ma soprattutto allegria, testimoniata dalle varie foto che con giusto orgoglio Enzo mi mostra e che ho fatto pubblicare. La loro voglia di esserci e di godersi i piccoli momenti quotidiani molto più di noi sono un grande in-segnamento di questi ragazzi. Tutti noi dovremmo avere una sensibilità nuova, più pronta a vedere diversamente.

InconTrI cHe camBIano la vITaTRA I RAGAzzI DIVERSAmENTE AbILI DE “IL SOGNO DI GEPPETTO”

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AMOrE pEr Il MArE E rISpETTO pEr l’AMBIENTE

grandangolo 6Anno II - N.4 - Aprile 2013

bRaCCiale ilaRia

È difficile passare del tempo tutti e tre insieme, perché i vari impegni lavorativi non lo permettono, ma il loro legame gemellare li tiene comunque uniti. Loro sono Marco, Sandra e Beatrice Passante,

trentunenni, nativi di Squinzano. Marco, ingegnere informatico; Sandra, laureata in giurisprudenza e attualmente praticante presso un avvocato; Bea-trice, capitano del 132° Reggimento Carri della Caserma di Cordenons e residente a Pordenone, ha condotto brillantemente tre missioni, due delle quali in Afghanistan e una in Libano.A raccontarmi di loro sono il papà Sandro e la mamma Maria Rosaria, fieri e orgogliosi, come

FRATELLI GEMELLI / 1possono esserlo due genitori che, seppur con sacrifici, sono riusciti a crescere, in modo im-peccabile, i loro figli e a vederli realizzati.Appena saputa la notizia di aspettare non uno, non due, ma ben tre bambini, naturalmente, è prevalso lo stupore, la sorpresa e l’incredulità, ma non è passato troppo tempo e già questi sentimenti hanno lasciato il posto alla gioia e alla felicità. I primi anni sono stati abbastanza impegnativi, moltiplica-re tutto per tre non è cosa da poco, ma non è mai mancato, fortunatamente, l’aiuto e il sostegno delle rispettive famiglie che non li hanno mai fatti senti-re soli. Da piccoli, la somiglianza fisica era davve-ro sorprendente, ma crescendo e diventando adulti sono cambiati, assomigliandosi semplicemente come normali fratelli. Ma la loro diversità sta so-prattutto nel carattere e nella personalità, completa-mente opposti e differenti; Marco è giocherellone, aperto, estroverso, generoso e da bambino amava fare scherzi ai nonni; Sandra è più timida e dolce; mentre Beatrice è riservata, forte e determinata, si-

marco, Sandrae BeaTrIce. ugualI ma TanTo dIverSI

SfOGLIANDO IL REGISTRO DEI NATI

Mino pateRa*

la “Pro Loco Casalabate – Marina di Squinzano” è iscritta all’Ufficio del Regi-stro e dal 19 febbraio 2013 risulta regolarmente affiliati

all’U.N.P.L.I. per il secondo anno. Sul piano operativo ha la piena titolarità a svolgere le iniziative e attività nella marina di Casalabate ricadente sotto la giurisdizione di Squinzano, in perfetta sintonia con l’Amministrazione Comu-nale. La nostra Pro Loco ha inoltrato richiesta all’U.N.P.L.I. Nazionale, di certificazione per l’iscrizione nel Registro Nazionale delle Associazioni di Promozione Sociale. La Pro Loco Casalabate-Marina di Squinzano, impegnata nell’attività di sensibilizza-zione ed educazione della cittadinanza al rispetto dell’ambiente, ha istituito al suo interno un gruppo di volontari denominato “GREEN’S ANGELS” . Il progetto partirà per il secondo anno consecutivo, in estate a fine di giugno e si protrarrà sino a tutto agosto. I parte-cipanti al progetto effettueranno attività di sensibilizzazione verso i cittadini e i turisti, che soggiorneranno nel territo-rio di Casalabate, segnalando eventuali eventi importanti, alla polizia munici-pale. Con questa iniziativa si intende sensibilizzare, anche gradualmente, le nuove generazioni, e i residenti nella marina, al rispetto per l’ambiente, dei valori e tradizioni territoriali nostrane. La Pro Loco si prenderà cura, del verde pubblico, adoperandosi a tenerlo in ordine e pulito così come è stato fatto per lo scorso anno, con il nulla osta da parte del Comune di Squinzano. Si è organizzato poi la terza edizione di “EducAmare “. Un’iniziativa in tema di sensibilizzazione ed educazione am-bientale, verificata la reale situazione di degrado in cui per molti anni la Marina di Casalabate ha versato. Per la realiz-

mENTRE SI AVVICINA L’ESTATE I PROGETTI DELLA PRO LOCO CASALAbATE mARINA DI SQUINzANO

Progetto di un “Totem” raccoglitore per rifiuti differenziati. Il progetto è partito nelle scuole nel mese di marzo e si concluderà il 15 maggio con la rac-colta del materiale prodotto nelle scuo-le e la valutazione dei lavori. Sabato 18 Maggio ci sarà una giornata ecologica condivisa con altre associazioni dove i ragazzi puliranno un tratto di spiaggia, differenziando i rifiuti in appositi cas-sonetti messi a nostra disposizione da Axa Lecce, quale partner del progetto.Si libereranno delle tartarughe marine con la collaborazione del Centro Re-cupero Tartarughe Marine-Salento e ci sarà un rinfresco offerto dagli amici della Lega Navale di Casalabate (part-ner). Domenica 2 Giugno dalle ore 10 in poi, premiazione dei ragazzi e delle

cura e decisa. Anche le strade che hanno intrapreso sono differenti; dopo tutti gli anni passati insieme nella stessa classe, fino al Liceo Scientifico, hanno fatto poi scelte di vita assolutamente divergenti, conseguendo lauree e lavorando poi in ambiti e città del tutto distanti. Questo però non incide affatto sul loro rapporto, che sebbene non sia così simbiotico come di solito sono i legami gemellari, è decisamente molto solido e affiatato e si nutre di una complicità e un affetto totale e profondo, anche nei confronti dell’altro fratello, Italo, venticinquen-ne, anche lui impegnato in Afghanistan. E non poteva essere altrimenti, in una famiglia dai sani principi e valori morali fortemente radicati, come questa che ho avuto il piacere di incontrare.

scuole partecipanti al progetto “To-tem”, presso Perla Hotel–Casalabate (partner). Il disegno più meritevole di attenzione, verrà dettagliato e svilup-pato con progetto esecutivo ed avviato alla prototipazione. Successivamente si provvederà con manifestazione pubblica, al posizionamento dei totem realizzati con materiale di riciclo sul lungomare di Casalabate, in collabora-zione con il Comune di Squinzano. Un ringraziamento al giornale “Totem” per la preziosa collaborazione, auspicando per altri progetti, una collaborazione più forte e più ricca, ai fini della rina-scita della nostra Squinzano e della sua marina di Casalabate.* Presidente Pro Loco Casalabate, Marina di Squinzano

zazione dell’iniziativa l’Associazione si è avvalsa di partner istituzionali pub-blici e di soggetti privati. L’obiettivo di “EducAmare” è quello di sensibiliz-zare i ragazzi al rispetto per il mare, per l’ambiente in generale, valorizzandone le potenzialità. Quest’anno il progetto partecipa al “Bando per la concessione di contributi finalizzai alla realizzazio-ne di iniziative/progetti/interventi in campo ambientale rivolto ad associa-zioni senza scopo di lucro” promosso dalla Prov. di Lecce. Ai partecipanti, (tutte le classi delle scuole secondarie di l° grado di Squinzano e Trepuzzi) insieme ai ragazzi del Liceo Scientifico “F. Redi”, supportati dai propri docenti, viene chiesto di realizzare un Disegno/

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7Anno II - N.4 - Aprile 2013SQUINZANESINEL MONDO

ilaRia bRaCCiale

È bella, giovane, caparbia e de-terminata. È squinzanese ma vive e lavora a Pordenone. La rubrica degli “squinzanesi nel mondo” oggi è dedicata

a Beatrice Passante, classe 1981, capi-tano del 132° Reggimento Carri della caserma di Cordenons (PN). All’inizio Beatrice pensava di iscriversi alla facoltà di Scienze Biologiche, ma dopo aver vinto il concorso entra in Accademia; due anni all’Accademia di Modena, due altri anni a Torino e poi a Pordenone, la sua sede attuale. Laureata in Scienze Strategiche, ora studia per conseguire la seconda laurea in Scienze della Formazione.Tra il 2007 e il 2008 al 132° Reggi-mento Ariete ha comandato dapprima il plotone con cui ha affrontato la prima missione in Afghanistan; da te-nente viene promossa capitano; prende parte alla missione in Libano e al suo

IL CAPITANOBEATRICE

DA PORDENONE

rientro, nel 2010, le viene affidato il comando di compagnia. Nel 2000 fu tra le 38 donne in Italia che parteciparono al primo corso dell’Accademia militare per l’arruolamento femminile ed è una delle due uniche militari con il grado di capitano in Friuli Venezia Giulia. Nata in una famiglia dalle tradizioni militari, seguendo le orme del padre e del fra-tello entrambi ufficiali dell’esercito, ha dato il primo tocco rosa al 132° Reggi-mento di Cordenons. Le auguriamo in bocca al lupo per la sua carriera, orgo-gliosi di condividere le stesse origini squinzanesi!

Carissimi lettori di Totem vi scrivo dalla lontana Danimarca

e ringrazio la redazione del giornale per avermi dato questa

opportunità. Mi chiamo Nicola Miglietta e le mie origini sono

squinzanesi. Come tantissimi meridionali più di trent’anni fa, a soli

17 anni ho lasciato la mia terra d’origine e i miei genitori e sono

emigrato all’estero. Ho trascorso questi anni lavorando con tanta

fatica nel campo della ristorazione e sono tornato spesso in Italia

per rivedere i miei genitori. Lo faccio ancora adesso per rivedere

la mia mamma che ora vive da sola dopo la morte di mio padre. Lei

è la mia vita e mi manca da morire, vorrei tanto starle vicino e

accudirla ma non posso stare lontano dai miei splendidi figli Luca,

Marco e Nico molto bravi a scuola e molto sportivi avuti dal mio

primo matrimonio che è durato 13 anni con una danese. Credetemi,

più passano gli anni più mi manca l’ Italia, la mia terra, il nostro

modo di ragionare, il cibo, il sole, il mare. I problemi ci sono, ma

come dire, noi italiani ci arrangiamo sempre, abbiamo fantasia,

anche per questo ci invidiano in tutto il mondo. Adesso nella mia

vita c’è un nuovo amore Mariann, la mia attuale compagna. Ci

siamo incontrati 3 volte in questi trent’anni, ma prima non è stato

possibile stare insieme perché entrambi eravamo sposati. Poi un

anno fa ci siamo messi insieme e stiamo bene, abbiamo gli stessi

interessi, le stesse passioni e ci amiamo. Condividiamo lo stesso

lavoro, lei ha un piccolo ristorante in una piccola isola nello

Jutland. Allora ci siamo detti perchè non lavorare insieme? Io

preparo da mangiare pizza e pasta e tanti buonissimi piatti italiani

molto apprezzati anche da queste parti. Che dire ancora! Non

vedo l ‘ora di tornare a Squinzano per riabbracciare la mia mamma

Elena e trascorrere con lei un pò del mio tempo. Ciao mamma, ciao

amici di Totem.

nICoLA, dALLo JutLAnd Con AffEtto

Nicola Miglietta

prossimamente on linewww.totemgiornale.it

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ABBIGLIAMENTO 0-16 ANNI

VIA REGINA ELENA 18/A, SQUINZANO (LE)

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GiuSeppe bello RoMa

quello degli antichi mestieri è un viaggio nel passato fatto di la-vori “semplici”, dove gli uomini vivevano

di poco, lavorando con intensa passione e amore, con sapienza e umiltà. Uno delle cose più af-fascinanti dei nostri piccoli paesi salentini , è andare alla ricerca delle botteghe dei lavori o mestieri di una volta che si sono tramandati da padre in figlio. A Squinzano facciamo tappa nella bottega dei marmi, mosaici e graniti della fa-miglia Bove, che sotto la sapiente direzione del fondatore nonché

NEL MARMO ARTE E FATICASTORIA DELLA fAmIGLIA bOVE. GENERAzIONE DI mARmISTI E SCALPELLINI SQUINzANESI

sabbiatura, la spazzolatura, la levigatura, la lucidatura, la rullatura, la bocciardatu-ra. Una vera e propria arte quindi quella della famiglia Bove, un’attività gestita benissimo dal fondatore e dai suoi eredi che con fresche idee e nuovi mate-riali riescono a sviluppare lavori sempre più raffinati, realizzando delle vere opere d’arte. I loro lavori spazia-no dall’edilizia popolare a quella raffinata, usando marmi, pietre, granito e

agglomerati provenienti da ogni angolo del mondo, con colorazioni varie in grado di soddisfare qual-siasi esigenza di architetti, profes-sionisti ma anche di privati. Oltre alle pavimentazioni, rivestimenti di scale, bagni, camini, rivestimenti interni ed esterni, anche partico-lari decorazioni di arte sacra. Una novità degli ultimi anni, grazie alla ricerca attenta del giovane Vin-cenzo, è la realizzazione dei piani da cucina in quarzo, anti graffio , anti macchia, inattaccabili dagli acidi. Tra le numerose opere degli artisti della famiglia ricordiamo lo stemma del Comune e quello della caserma dei Carabinieri di Squin-zano, moltissimi lavori nella chiesa dell’ospedale di Tricase, lo stemma della caserma della Guardia Di Fi-nanza di Brindisi.

VeRoniCa notaRo

l’ASA, Associazione Squinzanese Artigia-ni, opera nel territorio dal ’64, conquistando sempre più consensi e

soddisfazioni e contando, al mo-mento, circa 70 associati.Dapprima con sede presso la zona artigianale, adesso in prossimità del Comune, nell’ex mercato co-perto di frutta e verdura, struttura concessa in comodato d’uso dalla stessa amministrazione comunale. La nuova location offre certamen-te più spazio e visibilità all’As-sociazione che, in questo modo, potrà proporre ancora più inizia-tive. Tra esse sono di rilevante importanza quelle che si stanno già organizzando con KANTEA, ente di formazione altamente specializzato, caratterizzato dalla costante attività formativa anche all’estero (in particolare in Sud America) e operante in Puglia da sei anni, in collaborazione con le cinque Scuole Edili presenti in Regione. Tale connubio ha dato vita, negli anni, a un importante proficuo rapporto all’interno del territorio pugliese, che ha come protagonisti proprio KANTEA, Scuola Edile e associazioni varie.I progetti che saranno realizzati presso la sede dell’ASA garan-tiranno, ad associati e non, for-mazione al 100% gratuita, rivolta agli artigiani, nella veste di datori di lavoro, e ai loro dipendenti. L’attività formativa si espliciterà attraverso corsi, con ore di lezio-ne in aula e in laboratorio, e per-metterà alle imprese di adempiere agli obblighi normativi vigenti

ASSOCIAzIONE SQUINzANESE ARTIGIANIFORMAZIONE PER IL DOMANI

nel settore dell’edilizia. Si va dai corsi per saldatori, a quelli per il montaggio dei ponteggi, passando per i corsi inerenti la sicurezza di base. Insomma, si tratta di pro-getti molto allettanti per le azien-de, sia perché saranno tenuti da personale docente qualificato (e in diversi casi, gli stessi artigiani interverranno nell’attività di inse-gnamento), sia perché i corsi sono gratuiti, dunque consentono di avere certificazioni e attestazioni senza dover affrontare spese. Sempre facendo leva sul Fondo sociale Ue, KANTEA, in colla-borazione con ASA, promuoverà anche dei corsi di formazione ri-volti ai giovani disoccupati e alle donne, al fine di permettere a tali soggetti di accrescere le proprie competenze e conoscenze, e avere delle chance in più nel mercato del lavoro. Come afferma sod-disfatto Antonio Monte, Presi-dente di ASA, “la nuova sede ha l’obiettivo di porsi come punto di incontro, confronto, location per eventi, mostre, riunioni, nonché fulcro di formazione tramite corsi e laboratori, ed è senza dubbio un bel traguardo per la nostra asso-ciazione avere più spazio a dispo-sizione. Inoltre, collaborare con la Scuola Edile di Lecce, offrendo corsi e servizi gratuiti, rappresen-ta per noi e per tutta la città un vero e proprio privilegio”. Dunque, per i soggetti operanti nell’edilizia, interessati ai corsi di formazione, non c’è tempo da perdere! Non vi resta altro che informarvi direttamente in sede, scegliendo poi il corso che più fa al caso vostro.

anTIcHI meSTIerI 9Anno II - N.4 - Aprile 2013

padre Vincenzo, portano avanti un’azienda con la stessa passione e dedizione che ne ha segnato la nascita nel 1963. Il nostro giovane amico marmista Vincenzo junior, ci dice che “ il bello del marmo è che può essere utilizzato per tutto , se si pensa che la pietra lavica è usata anche per cucinare la carne”. Lui è l’ultimo arrivato nell’attività di famiglia, esordisce tra l’espe-rienza del nonno, marmista e scal-pellino di precisione e le macchine della loro bottega sita in Via Maria Manca, di 2500 mq che oggi può contare dell’aiuto di 15 operai. Nel 1976 nel laboratorio il figlio Fio-renzo già da piccolo affianca il pa-dre, intere giornate al suo fianco, a “sporcarsi” come dice scherzando, tempo fondamentale per imparare la smussatura, la segagione, la raf-filatura, la finitura, la stuccatura, la

Tra le numerose opere degli artisti della famiglia lo stemma del Comune e quello della caserma dei Carabinieri di Squinzano e della Gdf di brindisi

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SABATO NOTTE APERTO

10Anno II - N.4 - Aprile 2013STorIe vere

pia d’eRRiCo

Sandra è arrivata in Puglia 13 anni fa. Originaria di Capo Verde (arcipelago di dieci isole al largo dell’Africa occidentale), oggi è un’ita-

liana a tutti gli effetti. La incontro nella sua casa, mi accoglie calorosamente e non fa nessuna fatica a raccontare di se davanti ad una buona tazza di caffè. Mi interessa raccontare la sua storia perché ritengo possa servire da incoraggia-mento a chi, arrivando nel nostro paese si trova a dover ricostruire una vita da zero; una storia per tutti noi che spesso non si accorgiamo della brava gente che ci circonda, affinchè verso di loro si possa essere rispetto e solidarietà, in questo modo possiamo avere l’op-portunità di godere di un arricchimento culturale e umano, attraverso la con-vivenza tra le diverse nazionalità. Da subito Sandra ha cercato di ricostruire la sua vita, di mettersi alla prova come persona, e come donna. Certo, se è ri-uscita, oggi, in molti dei suoi propositi lo deve anche al compagno italiano, che dal primo momento ha provveduto al mantenimento della famiglia facendo qualsiasi lavoro, con tanti sacrifici no-

SquInzano, provIncIa dI capoverdeSANDRA IN PUGLIA DA 13 ANNI. OGGI è fELICE CON IL COmPAGNO GAETANO E IL PICCOLO ENRICO

molto in quegli anni, sentendo enorme-mente la mancanza dei suoi genitori e dei suoi fratelli rimasti in Africa che speravano in un suo aiuto per le diffi-coltà dovute alla situazione economica triste. Ma quando le speranze sembra-vano perdute, ecco che quattro anni fa su internet tramite una chat, Sandra in-contra Gaetano. Ci ripensa anche oggi, Sandra a quei brutti momenti. Avrebbe potuto accettarlo e tirare avanti ma non era certo per sopravvivere che erano arrivata in Italia. Ora che vive a

Squinzano la sua vita è completamente dedicata alla casa, brava casalinga e ottima cuoca di piatti italiani e capo-verdiani (“catchupa”, stufato di fagioli e granoturco macinato con pesce o carne, il“kuskus”), si occupa soprat-tutto del suo splendido bambino di 4 anni, Enrico, italiano a tutti gli effetti che frequenta la scuola materna. I suoi occhi curiosi e neri brillano di speran-za per un futuro migliore e diventano nostalgici e lucidi di fronte al presente lontano del paese d’origine. Il suo sogno è quello di riabbracciare la sua famiglia che non vede da ormai 13 anni e che sente solo telefonicamente, ma dice che il biglietto costa molto e non se lo può permettere. A causa della sua timidezza conosce poca gente e non ha mai chiesto aiuti economici a nessuno, anche cercare lavoro diventa così più difficile. Con il suo modo di parlare che la contraddistingue, alternando l’italiano al dialetto e al portoghese,ci promette di dedicare un po del suo tempo trascorrendo qualche ora fuori di casa per svagarsi senza riserve e timori e non vergognarsi a chiedere qualche aiuto. Su di noi può già contare.

nostante i problemi di salute. E dire che il tutto non era incominciato proprio in maniera trionfale. Arrivata a Maglie a soli 18 anni con un regolare contratto di lavoro grazie ad una zia, Sandra ha dovuto da subito fare i conti con i pre-giudizi della gente che non ha voluto una collaboratrice domestica di colore; successivamente ha dovuto subire i maltrattamenti e le cattiverie della zia che l’ ha sfruttata e umiliata in diverse circostanze rendendole la vita un infer-no. Racconta Sandra di aver sofferto

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11Anno II - N.4 - Aprile 2013neW economY

IL MERCATO DELL’USATO

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N°1NEL SALENTO

non è più una mania solo americana. Anche se, c’è da ammettere, il “contagio” è tutto a stelle e strisce. La domanda è: come ac-

quistare a prezzi scontati tutto l’anno senza attendere l’arrivo dei saldi? Miracolo: ci pensano i coupon. Negli Usa - complici anche diversi format televisivi - tutti ricercano, accumula-no e poi finalmente sfruttano i tanto agognati coupon - una sorta di offerte speciali ritagliabili presenti su riviste che permettono di concludere veri af-fari a prezzi impensabili. Ed il Salento non poteva restare immune dall’ultima moda. Perché, poi, conviene. Così è nato, poco più di un mese fa, Couponsalento, un gruppo d’acquisto

COUpON SAlENTO, AFFArI ON lINEA SQUINzANO IL CUORE PULSANTE DI UNA mODA ImPORTATA DAGLI USA

IL pORTALE NASCE CON L’OBIETTIvO dI RILANCIARE E CONSOLIdARE SUL MERCATO LE AzIENdE dEL TERRITORIO

che adotta la nuova modalità di acqui-sto e la cuce addosso alle esigenze del territorio cui appartiene. Tra i servizi offerti, insieme a quelli che riguardano

svago e tempo libero, anche utili pre-stazioni sanitarie. Il “funzionamento” è molto semplice: l’azienda che sce-glie Couponsalento pubblica sul sito un’offerta a tempo molto vantaggiosa. Il cliente interessato legge l’offerta, stampa il coupon di riferimento ed usufruisce dello sconto.Far concludere all’utente un buon affare non è la sola prerogativa del nuovo gruppo di acquisto online tutto

salentino. Il portale nasce anche con l’obiettivo di avviare, rilanciare e con-solidare sul mercato solo le aziende appartenenti al territorio. Lo stesso cuore pulsante del progetto non supera questi confini. Couponsalento ha sede a Squinzano. Coupon Salento nato dall’idea del giovane Davide Fortunato, di 24 anni, ingegnere dell’informatica.

IL PERSONAGGIO

UNA vITA DIFFICIlE.poI la SvolTaE l’ApprEzzAMENTOdeI grandI

in giro per l’Europa. A Wolfsburb incontra Katharina che sposa e dalla quale nasce Nico, ora ventenne. La separazione dalla moglie e la dif-ficoltà a mantenere un contatto col figlio, lo riportano in Italia. Dopo innumerevoli lavori saltuari, s’im-merge totalmente nella progettazione e costruzione dei tamburelli. Quella passione, unita al suono che dalle pelli riesce a fare scaturire, ha per lui l’effetto liberatorio dai cattivi pensieri. Quei ragni che pizzicano le giovani donne in mezzo alle gambe rendendole isteriche tarantolate, per Vincenzo diventano neri esseri eva-nescenti da far danzare al ritmo del tamburello che suona con maestria. La sua mano percuote la pelle cer-cando le diverse tonalità che il tam-burello regala, mentre i sonagli fanno da contorno al “timbro rurale”.Una presentazione alla “libreria Li-berrima” di Lecce sulla costruzione di tamburelli, tenuta da Rocco Luca (costruttore e suonatore di Torre Paduli), lo affascina e tal punto che ne apprende la tecnica. La sua voglia di fare lo spinge a quell’imitazione che ben presto diventa abilità indi-viduale. Concia le pelli con tecniche antiche, immerse nella “lissia” (liqui-do residuo da acqua e cenere dopo il “cofano”), senza alcun trattamento

quando ho incontrato Vincenzo, la prima volta è stato perché attratto dai tamburelli presenti sul suo ban-

chetto, lungo il Corso Vittorio Ema-nuele a Lecce. Fra i tanti ne spiccava uno in particolare, realizzato con grande maestria e dipinto a mano. Con quel tamburello, a Galatina nel 2007, aveva vinto il primo premio nel concorso “Pizzica e Zacareddre” e un assegno di 500 euro. Quel tamburello, che aveva stuzzi-cato la mia curiosità, non mi fu ven-duto a nessun prezzo. Eppure, diversi mesi dopo mi fu regalato quando divenne mio assistito, ma soprattutto mio amico. Ora è appeso nel mio studio di medicina generale a Squin-zano per condividerne la visione e le vibrazioni con chiunque apprezzi quella povera e semplice arte di un Salento povero ma genuino, in grado di tramandare, inalterato nel tempo, quel tarantismo che ci ha resi famosi in Italia e nel mondo.Vincenzo, è stato un grande lavo-ratore in un’attività a conduzione familiare; purtroppo si perde nei meandri delle disavventure della vita e matura la decisione di ricominciare in Germania dove vive e lavora il padre. Il suo essere inquieto lo porta

chimico. Il suono è unico.Vincenzo ha avuto modo di far co-noscere la sua arte a veri esperti del suono vibrato quali: Teresa De Sio, Piero Pelù, Eugenio Bennato, Alberto Rocchetti (tastierista di Vasco Rossi), Al Bano, Federico Caporale, Loris Niero, Martin Pau Perez, Enzo Avita-bile, solo per citarne alcuni.Anonimo itinerante fra tanti ambu-lanti apparentemente sconosciuti, è cercato da Celia De Layder Caputì, italo americana docente di lingue all’Università della Florida. Cercava un artigiano che potesse costruire un tamburo delle massime dimensioni possibili; Vincenzo riesce a costru-irlo di 70 cm di diametro, e diviene oggetto di un romanzo, scritto dalla De Layer, edito in America. Il no-stro artigiano ha anche una fugace apparizione nel film “Taglionetto”, naturalmente col ruolo di costruttore di tamburelli. “Se avessi una bacchetta magica, ti trasferirei immediatamente in Flori-da” commentava la De Layer; noi in-vece vogliamo Vincenzo e tutti quelli come lui a Squinzano, terra ingrata con molti suoi concittadini, che at-tende di ritornare all’antico splendore quando era centro di cultura, musica, sport e attività commerciali che face-vano invidia a tutto il circondario.

Gino peCCaRiSi

VINCENZO E I SUOI TAMBURELLI

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Il pagInone

PARRUCCHERI

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al gran Ballo deI pronoSTIcILA CAMpAGNA ELETTORALE/CHI è PARTITO DA PIù DI UN ANNO E CHI è CANDIDATO SOLO DA POCHI GIORNInon riesco, come piccolo operatore

della comunicazione, ad unirmi al coro di plauso che guarda con sim-patica sicumera al successo scontato di Mino Miccoli.

La coalizione denominata “Squinzano Viva” con Mino Miccoli candidato Sindaco sicura-mente può vincere le prossime elezioni ammini-strative di Squinzano; ma non ha ancora vinto. Ho la sensazione che il consenso verso questa lista sia abbastanza forte ma non è certamente unanime e – forse – neanche ancora pari alla metà più uno dei voti validi. E non giovano alla causa del rampante candi-dato Sindaco le sfacciate previsioni di alcuni “affezionati” di Miccoli, che arrivano a preve-dere percentuali bulgare fino ad ipotizzare un vantaggio pari al doppio della somma dei voti delle altre eventuali liste.

Dire che non c’è più storia, che il dato eletto-rale è tutto bello e definito, può portare ad una forma di lassismo pericoloso e ad una caduta di tensione proprio nei momenti più cruciali della campagna elettorale. Ma non devo essere io a dare gli stimoli ne-cessari ad ottenere un certo risultato, mi preme

solo sottolineare che una campagna monocorde, con un vincitore già designato, è il peggiore servizio che si può fare al nostro Comune, che deve poter scegliere fra proposte diverse, fra programmi che si confrontano sulle cose da fare e non fra Sinistra, Centro o Destra. Si tratta di categorie ormai fuori tempo: ci vuole

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più la politica diventa povera di contenu-ti, più deve urlare in modo aggressivo i suoi argomenti. A Squinzano un po’ tutti stanno urlando con i manifesti: lo si è fatto per sondare il campo, perché ci

sono stati movimenti nati e morti con un solo mani-festo; e, cosa ancora più triste, ci sono stati candidati vissuti solo nello spazio di uno o due manifesti, e poi nulla più. Insomma, a Squinzano la campagna elet-torale è scandita dalle affissioni, per le quali non si sta badando a spese e si sta ricorrendo ad ogni forma di pubblicità, a volte anche povera di spirito e per niente originale. Bisogna stare attenti, però, perché è risaputo che la propaganda non dice la verità, la quale non ha bisogno di essere propagandata: la verità si fa strada da sola. Nella lunga esperienza di elezioni, a volte vissute anche dal di dentro, non ho mai assistito ad una crisi così evidente della politica: non ci sono più i partiti e neanche le coalizioni di centrodestra e di centrosinistra. Se uno si volta indietro per vedere da dove provengono le due liste capeggiate da Mino Miccoli e da Sandro Pezzuto, si accorge con evi-dente imbarazzo che si tratta di una specie di sfida “Marra-uno contro Marra-due”. E preciso che non sono un fan dell’ex sindaco, chi lo crede non ha capito nulla della mia vicenda politica, che è stata sempre impegnata contro ogni forma di civismo, del quale Gianni Marra è la massi-ma espressione. Però bisogna riconoscere che Marra ha intriso di sé tutta l’attività amministrativa locale: tutti devono fare i conti con il proprio passato prossi-mo comunque legato a Gianni Marra, che finora si è rivelato una specie di punto di snodo di ogni scaden-za elettorale. Leggiamo le due liste alla luce dei rapporti perso-

NELLE DUE LISTE NOmI GIà VISTI NELLA mAGGIORANzA DELL’ULTImO SINDACOMARRA UNO CONTRO MARRA DUE

nali di tutti i candidati con Marra. La coalizione “Squinzano Viva”, candidato sindaco Mino Miccoli, per 7 anni assessore di Marra. I candidati al consiglio comunale: Marco Calandra, prima esperienza; Umberto Carrozzo, deve a Marra una nomina pre-elettorale e poi l’e-lezione in una sua civica; Lino Cataldi, pretoriano di Marra dai primordi in politica e fino a 5 anni fa; Mino Ippolito, fino a ieri assessore di Marra; Carlo Merchich, indipendente di centro; Fernanda Me-trangolo, 5 anni assessore di Marra e 4 presidente del consiglio con la maggioranza di Marra; Delia Miglietta, prima esperienza; Emanuela Pagano, prima esperienza; Maurizio Pezzuto, 2 legislature capeggiate da Marra; Andrea Pulli, l’ultimo asses-sore di Marra; Elisa Sabato, prima esperienza; To-nino Saquella, assessore per 9 anni di Marra; Mino Solazzo, prima esperienza; Anna Rita Taurino, punto di forza per 9 anni di Marra a supporto del fratello Claudio, assessore laico con delega a tutto; Vincenzo Vespucci, 4 anni assessore di Marra. La coalizione “Insieme per Squinzano”, can-didato sindaco Sandro Pezzuto, da sempre con Marra e suo assessore per 4 anni. I candidati al consiglio: Gianni Caretto, consigliere con incontri e scontri con Marra; Antonio Casilli, consigliere uscente della maggioranza di Marra; Nello De Nitto, consigliere uscente, per Marra ha lasciato il Pdl; Antonio Giordano, della Puglia per Ven-dola; Giovanna Guido, la sua prima volta con Marra; Lucio Longo, con il Pdl e con Marra e poi nell’Udc; Mauro Maggio, del Pd; Mimina Mani-glio, del Pd; Gianni Marra, sempre in trincea; Ma-rio Marzo, assessore di Marra; Salvatore Micelli, assessore di Marra; Mino Nobile, di Puglia per Vendola; Bruno Pellegrino, assessore e capo staff

di Marra; Valentina Piccolo, dell’Udc. Sono sicuro che è riduttivo leggere così la competizione elettorale, che non sarà solo un riflesso della presenza di Gianni Marra, ma per il momento non si scorgono distinzioni molto più incisive, perché nessuno può rinnegare se stesso. L’augurio è che non rinneghino Squinzano, una cittadina che rischia di perdere quei connotati legati alle sue buone tradizioni, che ora più che mai ha bisogno di un impegno unitario, tutti “Insieme per Squinzano”, per immaginare un futuro da “Squinzano Viva”.

dALLE URNE UN vERdETTO CHE OGGI è ANCORA MOLTO INCERTO

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12-13Anno II - N.4 - Aprile 2013

al gran Ballo deI pronoSTIcILA CAMpAGNA ELETTORALE/CHI è PARTITO DA PIù DI UN ANNO E CHI è CANDIDATO SOLO DA POCHI GIORNI

una maggioranza capace di vincere ma soprat-tutto di amministrare e poi deve esistere una minoranza capace di dare risposte forti all’even-tuale strapotere di chi si sente “unto dal Signo-re” e di accendere sempre nuove speranze. “Mai lasciarsi rubare la speranza” in una società sempre più rispondente alle esigenze dei tempi.

Lo scopo ultimo di ogni campagna elettorale non deve limitarsi solamente a cercare di vin-cere, che certamente è meglio, ma può essere anche quello di evitare una cattiva gestione dei vincenti e dei potenti di turno: da chi vince – insomma - vogliamo una sana amministrazione, da chi perde ci attendiamo una testimonianza

alla diversità e l’incessante controllo sull’azione messa in essere dalla maggioranza. Comunque a guardare gli schieramenti, finora proposti, si capisce che non sarà facile per gli squinzanesi liberarsi di chi è stato negli ultimi tempi al po-tere: i due candidati sindaco, infatti, sono stati in tempi coincidenti e diversi assessori dell’ex sindaco Gianni Marra. Non è facile perché le carte si sono talmente rimescolate da trovare nelle diverse liste pezzi della vecchia maggioranza unite a pezzi della passata minoranza, da una parte e dall’altra. Tutto questo perché bisogna ammettere, sia pure a denti stretti, che il potere è carismatico anche quando ha perso ogni carisma; e perché, prima ancora di essere reciprocità di favori, il potere è fascino del déjà vu e continua a “logo-rare chi non ce l’ha”.

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Subito dopo Pasqua, con i primi caldi di aprile, arrivavano i lavori più duri nella vigna; per gli uomini la giornata più faticosa era senza dubbio quella con la zappa:… per scannazzare o per fare i

mattrali. Ecco perché… i braccianti disponibili erano sempre pochi; per cui quando un fattore riusciva a mettere insieme una squadra di zappa-tori, se li doveva tenere ben stretti con le buone… Don Rocco per poter coltivare le aziende sotto la sua gestione usava l’arma della pressione psicologica: reclutava la squadra di braccianti garantendo un certo numero di giornate lavorative e poi ricorreva a qualche altro misero mezzo di persuasione. Don Rocco, allora, in quei giorni re-cuperava una certa quantità di uova sode, avanzi rimasti dai puddhricasci pasquali, se le metteva nella sacca e la mattina presto faceva in modo di incontrarsi…con ogni singolo operaio…Faceva ad ognuno un paterno fervorino e, in se-gno di riconoscenza e di apprezzamento per il suo maggior impegno rispetto agli altri, gli regalava un uovo sodo, da mangiare quasi come un ricosti-tuente a merenda. “Mi raccomando – diceva don Rocco – è solo per te, per questo non ne devi fare parola con gli altri”.Quel volpone, invece, riusciva a blandire tutti i suoi braccianti, perché per un suo malcelato sen-so di giustizia finiva con il dare un uovo a testa. Poi ad una certa ora della giornata, specialmente quando la fatica e il caldo rendevano veramente massacrante il lavoro dei braccianti, per cui, suda-ti e letteralmente ‘nsalinuti, rallentavano il ritmo, don Rocco con le braccia conserte e con la sua fresca paglietta in testa si faceva sentire tra i filari del vigneto. …furbescamente si rivolgeva esclusi-

COmE IL VECCHIO fATTORE DI “TERRA ROSSA”PROMESSE A CASCATA. E GUAI A CHI PARLA

vamente, ma ad alta voce per far sentire a tutti, a quello che aveva avuto l’uovo: tanto lui solo sapeva che il richiamo praticamente era a tutti. “Ehi!...Tie te l’ueu”. Una chiamata semplice e secca! Peggio di una scudisciata. E quel richiamo…ogni bracciante lo avvertiva come rivolto proprio a sé: tutti – insomma – si sentivano in obbligo di corrispondere in silenzio e senza ribellarsi. …i braccianti davano fondo alla loro più piccola e remota carica di energia rimasta, tanto che la giornata di lavoro riceveva un nuo-vo impulso e si continuava con ritrovata lena collettiva a zappare quella terra, che in quel momento diventava così ingrata, perché risul-tava tanto dura e tanto pesante ad ogni colpo di zappa>>. Ahi, come somiglia a questo comportamento del vecchio fattore della mitologia contadina, raccontato nel romanzo “Terra rossa”, l’atteg-giamento messo in atto dai “capilista” delle due coalizioni che si contendono la vittoria alle elezioni amministrative di Squinzano. A tutti i candidati promettono un incarico in caso di vittoria, a volte si tratta di uno stesso incarico promesso a più aspiranti: la speranza è che non ne parlino mai fra loro, sennò il gioco sarà bello e scoperto. E nel gioco a spirale dei ticket singoli o plu-rifamiliari, degli incarichi in giunta, delle de-leghe consiliari e delle nomine nello staff del Sindaco, i candidati a cascata promettono tutto e più di tutto ai singoli elettori: la presa in giro – allora – diventa collettiva, con un massiccio “voto di scambio”, che fa perdere di vista il senso democratico della scadenza elettorale.

dALLE URNE UN vERdETTO CHE OGGI è ANCORA MOLTO INCERTO

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15Anno II - N.4 - Aprile 2013muSIca e non Solo

daniela d’anna

esce dal complesso musicale New Codec e va incontro al più largo successo con il suo primo CD, è Angela Garzia artista squinzanese. I pezzi

cantati in maniera magistrale con un lin-guaggio impostato ripropongono il Jazz di Frank Sinatra e lei li immortala con una vocalità e un timbro davvero sor-prendenti. Qualsiasi cosa che si può dire è sempre poco rispetto alla realtà dell’i-neffabile valore delle corde vocali della bellissima Angela. 11 brani in inglese tra jazz e blues di cui uno in italiano “Odio l’estate”, questo il suo repertorio. Non credo di esagerare sul serio quando accosto la voce di Angela Garzia alla fama dei grandi che hanno fatto la musi-ca d’oltreoceano. C’è da sognare è come rimanere sospesi in aria quando si ascol-ta Georgia on my mind che lascia imma-ginare o rivivere quel Paese americano , e mi viene spontaneo intervistarla!

Angela, come nasce la tua passio-ne per il jazz?

Diciamo che mi sono avvicinata al jazz grazie ad un cantante che fonda-mentalmente inizia la propria carriera come cantante pop ed è Michael Bublé,. Ho scoperto che dietro i suoi pezzi che erano molto commerciali, melodici e anche molto romantici egli aveva anche un altro lato, quello del jazzista. Lui ha saputo selezionare moltissimi pezzi de-gli anni 50 del blues e del jazz ameri-cano. Quindi una musica nera che non cantava nessun americano bianco. Lui mi ha fatto scoprire Ray Charles, Ella Fitzgerald, Etta James, Nina Simone.

Quando hai avuto la consapevo-lezza di avere questo talento?

Non saprei sinceramente. Non so se fare della mia voce un lavoro nel futu-ro, al momento lo vivo come un hobby. Preferisco cantare per me e i miei cari.

Tu che hai fatto una certa espe-rienza che cosa consigli a chi si appresta a conoscere il mondo della musica?

jazz e BlueS con voce dI donnaIL PRImO CD DI ANGELA GARzIA. IL REPERTORIO ImmORTALE DI SINATRA E UN mODELLO: bUbLè

CANTO IN INGLESE MA ORA MI STO AvvICINANdO ALLE CANzONI dI NICOLA ARIGLIANO

di uomini come Frank Sinatra e Ray Charles.

Quando sali sul palco ti emozioni come la prima volta o il palcosce-nico è tuo?

No, il palcoscenico è dei grandi.

Quando salgo sul palco io provo sempre emozioni diverse, perché tu sei sempre una persona che è in evoluzione.

Quale è la canzone a cui sei più legata e perché?

Sicuramente Georgia on my mind , mi trasmette una malinconia, che è un sentimento straordinario, perchè alla base di esso non c’è solo dolore ma an-che un pizzico di gioia nel ricordare ciò che è lontano.

Come mai la scelta di cantare in inglese? Una scelta forzata?

Si, esattamente. Mi sto avvicinando al jazz italiano del cantante Nicola Ari-gliano solo ora. Devo ammettere che è più difficile da cantare. Sono riusci-ta poi ad adattare un altro brano che è “Estate”e che ho voluto dedicare a mio padre.

Quale è il tuo sogno nel cassetto?Adesso realizzarmi a livello lavo-

rativo e personale. Ho 18 anni e avrò il tempo di decidere che cosa fare della mia carriera musicale.

Io consiglierei innanzitutto di spe-rimentare e poi seguire la propria stra-da. Io ho cantato anche pezzi che non riflettevano il mio stile. Però questo mi ha fatto crescere perché capisco ora che una canzone io ora posso adattarla in base alle mie corde vocali così ho fat-to nel mio CD. Ho riadattato dei testi

Il 25 marzo ha esalato l’ultimo respiro!.Ci ha lasciato una grande donna squinzanese: la signora Lucia Mazzotta, vedova Centonze.

Quanto ha umanamente e con la sua professione dato a chi ha avuto il privi-legio di conoscerla!Fra questi fortunati ci sono anch’io, che ho potuto apprezzare le sue innumere-voli arti. Poetessa, pianista, già allieva prediletta del maestro Gennaro Abbate, autrice creativa di unici manufatti fra i tanti che molto umilmente non sono firmati. Lucia Mazzotta è destinata ad essere ricordata e ad essere dentro la storia di Squinzano, tant’era richiesta la sua notevole presenza agli eventi importanti e non solo nel contesto strettamente locale. Artista eclettica

LUCIA MAZZOTTA, UNA VITA MUSICA E PAROLEe nel contempo una vera Mecenate di piccoli e grandi talenti… i suoi allievi ai quali non mancava mai di dare una parola buona e il sostegno necessa-rio… Con il linguaggio odierno potrei definirla una qualificata coach e penso di interpretare il pensiero di molti giovani e adulti, tutti gli iniziati alla disciplina della musica d’organo dalla maestra Mazzotta. E poi quando vi era da condividere ineguagliabile padrona di casa, Lucia Mazzotta pronta a tavola a spezzare il pane insieme… È difficile per me abituarmi all’idea di non poterla incontrare ma mi fa piacere pensare e credere che ora ha raggiunto le auliche sfere celesti e chissà come è bello li-brarsi nell’aria… Ciao Cara Lucia sei sempre nel mio e nel cuore di tutti!... (D. D’A.)

IN RICORDO DI...

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TrepuzzI 16Anno II - N.4 - Aprile 2013

luCio luSSi

cosa significa es-sere sindaco ai tempi del patto di stabilità?“Il patto di stabili-

tà è un forte impedimento allo sviluppo, limita l’uso delle risorse e impedisce il funzio-namento della macchina am-ministrativa. Pensiamo al suo riflesso sulla gestione del Per-sonale: chi va in pensione non può essere sostituito e non ci resto che razionalizzare le po-che risorse disponibili”.

Un bilancio di metà man-dato?“Il governo cittadino è nato nel rinnovamento e nella pa-rità di genere. Siamo un’Am-ministrazione composita, una ricchezza, senza dubbio, che però necessita di percorsi di discussione interna. La situa-zione del personale e degli uffici, senza più figure apica-li, ha rallentato i percorsi di realizzazione dei programmi. Abbiamo rivisitato la struttu-ra di alcuni uffici chiave e le cose cominciano ad andare meglio. Alcuni punti chiave: lo spostamento del mercato settimanale, il rifacimento di piazza Nenni nella zona Vota-no, l’appalto in concessione di tutte le superfici degli edifici pubblici per l’istallazione del fotovoltaico, il finanziamento

NORD SALENTO, IDENTITà DA POTENZIAREINTERVISTA AL SINDACO VALzANO: IL SOGNO? UN CONTENITORE CULTURALE E UNO SPAzIO PER I GIOVANI

UN SOLO RAMMARICO: LA pISCINA COMUNALE SENzA UN GESTORE E CON I MALANNI dEL TEMpO

della ristrutturazione dei centri polifunzionali (Votano e Santi) e del bene confiscato alle orga-nizzazioni mafiose (zona Im-brogli) che diventerà un centro di accoglienza per rifugiati, la rivisitazione degli istituti di partecipazione e la recente attivazione del servizio stre-aming per i lavori del Consi-glio, l’inizio del processo di stabilizzazione dei lavoratori LSU, il percorso di completa-mento della fognatura nera”.

Qualche rammarico?“Avrei voluto che il percorso di riaffidamento della piscina comunale avesse avuto tem-pi più rapidi, ma il bando di affidamento è andato deser-to due volte e l’impianto non funzionante si è deteriorato ulteriormente. Se a questo aggiungiamo la vetustà degli impianti, quasi tutti da sosti-

tuire, ci rendiamo conto della difficoltà a trovare un investi-tore. Vorrei, inoltre, creare uno spazio di aggregazione per i giovani e un luogo aggregativo per le manifestazioni culturali, da affiancare alla riapertura di palazzo Guerrieri”.

Omfesa è giunta al falli-mento. Chi ha sbagliato?“Un’azienda che opera in un settore strategico, con poca concorrenza e con tanto lavoro a disposizione, oggi rischia la chiusura. L’Amministrazione comunale ha partecipato ai “tavoli” istituzionali in Pre-fettura, e c’è stato un Consi-glio Comunale alla presenza di tutte le parti (lavoratori, sindacati, politici, proprietà) per sollecitare ogni soluzione che scongiurasse tale epilo-go. La debolezza strutturale dell’azienda e un management non all’altezza della crisi han-no portato al risultato attua-le. Ora è necessario aiutare i lavoratori con un sostegno economico e collaborare con le figure politiche regionali e nazionali al fine di trova-re chi sia in grado di rilevare un’impresa ancora appetibile”.

E’ possibile costruire un’i-dentità del nord Salento?“Il Nord Salento si sta caratte-rizzando sempre di più come una realtà culturale diversa dal resto della provincia. Siamo leggermente in ritardo rispetto

grandi centri del Nord Salento potranno diventare un’unica realtà amministrativa. Casala-bate ci impone già oggi scel-te condivise con il comune di Squinzano, ma in futuro anche con il comune di Campi. Se riuscissimo ad unire ammini-strativamente queste tre realtà sarebbe tutto molto più facile”.

ad altre aree che hanno inizia-to ad impegnarsi nella crescita facendo leva sulla tradizione e la cultura. Penso alla Grecìa Salentina o anche al Capo di Leuca. Ma il nostro territorio ha delle peculiarità culturali e ambientali che ci permettono di essere ottimisti in tal senso. Immagino un futuro in cui i

AuguraaÊtutti

unÊfantastico

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Via Campi, 48 (ex distilleria)TREPUZZI (LE)

info e prenotazioni:328.8960581

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17Anno II - N.4 - Aprile 2013TrepuzzI

MaVi piCCinno

dal 23 al 26 marzo si è svolta a Trepuzzi la “Passione Vivente”: un’occasione di incontro e di crescita

per la nostra comunità, seguita da oltre 2500 visitatori. Il merito della buona riuscita dell’evento va alla Parrocchia Santa Famiglia e al giovane e instancabile parroco Don Alessandro Scevola. La storia della Passione comincia quattro anni fa presso la Parrocchia Maria SS. Assunta. E da allora Don Ale - come lo chiamano i suoi ragazzi - non ha mai smesso di contagiare la cittadinanza con la sua voglia di fare e la sua energia, rimaste intatte al suo approdo alla Santa Famiglia. La storia della Passione è continuata grazie a coloro che hanno seguito Don Ale nell’impresa: lo staff della Passione e i gruppi di attori e comparse, più di 100 persone, sono mossi esclusivamente

pASSIONE vIvENTE, pASSIONE E FEDEL’EVENTO PASQUALE, DA QUATTRO ANNI OCCASIONE DI CATECHESI ITINERANTE PER LA CITTà

ARTEFICE E TRASCINATORE dON ALESSANdRO SCEvOLA, pARROCO dELLA SACRA FAMIGLIA

effetti una catechesi itinerante. Gli strumenti utilizzati sono le guide - se ne contano 10 - che fungono da filo conduttore fra una scena e l’altra, e il dialogo. La guida interagisce costantemente con i personaggi, rendendo il dialogo il veicolo migliore per giungere alla conoscenza e alla realizzazione. La Passione è un’opera personalizzata e studiata nei dettagli. Don Alessandro, infatti, come un vero e proprio “sarto” ha realizzato dei testi ad hoc su misura per valorizzare i suoi personaggi, immaginando subito il ruolo che avrebbero interpretato.

Le parti erano delle vesti che calzavano perfettamente sugli attori, gente comune immersa in quella dimensione e carichi di pathos nella recitazione. Ogni scena era sempre razionalizzata in riferimento alla vita di ogni giorno, tanto che la recitazione sembrava dissolversi nella semplicità e nell’immediatezza della vita quotidiana. Con la recitazione, dunque, si subiva quel processo di presa di coscienza e di superamento delle proprie debolezze, noto con il termine di “catarsi”. Nonostante l’entusiasmo e l’ottima riuscita dell’evento, Don Ale non intende presentare

Don Ale. Forte era il pathos di ogni scena, riprodotta nei minimi dettagli ora nell’atmosfera tetra del Getsemani, ora nell’enfasi dell’ultima cena.L’opera ha ottenuto il suo scopo: raggiungere il profondo del cuore. E la passione di Don Ale è tornata anche nel racconto dell’evento. Nelle confessioni della Settimana Santa, infatti, il messaggio della

dall’amore per la propria comunità e la voglia di commuoversi insieme. Nella comunità sono tanti i giovani papà che hanno allestito le scenografie, sono tante le sarte che hanno creato gli abiti di scena, per calare l’opera nel giusto contesto. Sono tante, infine, le famigliole che hanno prestato oggetti delle proprie case per arricchire le scene con la normale quotidianità. “Durante le prove e nelle 22 fasce orarie giornaliere, lo staff si riscopriva sempre umanamente coinvolto dalle scene” racconta

passione ha costituito lo stimolo per una presa di coscienza individuale dei fedeli. Ognuno grazie alla Passione è riuscito a fare un revival della propria vita. Il tema scelto quest’anno è “La debolezza di Dio”, un tutt’uno con la debolezza universale; è l’analisi delle proprie fragilità che permette la conoscenza di sé stessi, della propria interiorità e di Dio. La debolezza è la propria forza in quanto porta ad affidarsi a Dio e anche Gesù nella Passione ha fatto dei suoi punti deboli la sua forza. La Passione vivente è a tutti gli

l’esperienza in un’esclusiva chiave idillica. Nei mesi di lavoro non sono mancate le difficoltà, ma sono state superate grazia alla voglia di comunicare che ha sconfitto le divisioni. “Sarebbe bello poter accendere un riflettore su tutto ciò che avviene dietro le quinte – afferma Don Alessandro - per rendere ancora più reale la Passione e mostrare l’entusiasmo con cui si lavora”. Anche questa volontà è una prova della forza che spinge Don Ale in tutte le sue iniziative: la voglia di calare la religiosità nella dimensione contemporanea e nella vita di ogni giorno.

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TrepuzzI 19Anno II - N.4 - Aprile 2013

luCio luSSi

Il Festival degli im-maginari bandistici. Questo il titolo della seconda edizione di Bande a sud, l’inizia-

tiva promossa dal Gal Valle della Cupa, dal Comune di Trepuzzi e dal Comitato Fe-ste patronali, diretta dal M° Gioacchino Palma e organiz-zata nell’ambito del weekend della Madonna dei Miracoli. Grazie agli evidenti passi in avanti rispetto alla prima edizione dell’agosto 2012, Bande a sud si candida a diventare un evento culturale riconosciuto nel panorama pugliese e non solo. Obiettivo della seconda edi-zione era la volontà di conta-giare la primavera salentina con la tradizione bandistica del nostro Meridione, me-scolandola alle fanfare e alle sonorità dell’Est europeo, in primis i Balcani. In vista della prossima edizione di Bande a sud, infatti, è stata avanzata l’ambizione di costruire un laboratorio di commistione tra la tradizione bandistica pugliese e quella balcanica. Per un lungo fine settimana di incontri, concerti e ricor-renze religiose è stato possi-bile immergersi pienamente

BANDE A SUD, CULTURE A CONFRONTOLA II EDIzIONE DELL’INIzIATIVA DEL GAL VALLE DELLA CUPA, DEL COmUNE E DEL COmITATO fESTE PATRONALI

TRAdIzIONE pUGLIESE, FANFARE E SONORITà dELL’EST EUROpEO. SpAzIO ALLA MUSICA dEI BALCANI

nell’immaginario bandistico e ripercorrere la storia della banda e la sua importanza nell’emancipazione di un po-polo, quello pugliese. La tradizione è stata, inoltre, abilmente mescolata con le nuove realtà musicali che l’hanno reinterpretata in chiave contemporanea e meticcia. E’ impossibile elencare tutti gli eventi degni di nota di questa edizione di Bande a sud: dalla visione del proget-to-film Nomadi del penta-gramma di Monica Affatato dedicato al racconto delle storie straordinarie di ban-disti itineranti tra i paesaggi del Mezzogiorno, all’allegria delle sette bande musicali

salentine (The Crazy Band, Popular Brass Band, Bluff, Microfanfara, Ensemble degli allievi del Polo 2, Scognamiglio, Orchestra giovanile “La Cittadella Dei Ragazzi”) che si sono alter-nate nel centro storico del paese nella serata di venerdì

5 aprile, o ancora l’entusia-smo dei bambini degli istituti scolastici trepuzzini in visita alla mostra dell’antiquariato, per finire alla commistione sonora della Municipale Bal-canica. Grazie alla maestria di Gioacchino Palma e alla collaborazione delle istitu-

zioni locali, Bande a sud è ormai asceso al firmamento degli eventi musicali puglie-si. Il progetto può diventare, adesso, un volano culturale nella formazione di un’iden-tità del Nord Salento e un ottimo biglietto da visita per la candidatura di Lecce a Ca-pitale della cultura 2019. Gioacchino Palma spiega così il segreto del successo di Bande a Sud: “Condividere la passione per una tradizio-ne del territorio antica ma ancora piena di significati. La banda va tutelata, promossa, raccontata e immaginata. È metafora di appropriazione della conoscenza ed emanci-pazione”.

SIMBOLO DI STORIA E DI FEDE DA PIù DI QUATTROCENTO ANNIGiuSeppe aRneSano

Tra le ondulate murge salentine, Trepuzzi fa parte di quei paesi che occupano la zona centro-settentrionale dell’antica piana Messapica.Profonde e controverse sono le radici etimologiche del nome del paese, poiché alcuni studiosi associano l’origine del locum ad una leggenda pagana legata all’epoca dei romani, nella quale si narra di un “Tripudium” ossia

di un luogo sul quale sorgeva un’area dedicata a Bacco, dove gli antichi patrizi della romana Lupiae si recavano in occasione della semina e della raccolta delle messi ad omaggiare il Dio del vino, della vendemmia e dei vizi con dei rituali mistici e delle fe-ste orgiastiche; secondo alcune fonti si apprende che probabilmente il luogo bacchico, tributato dalla leggenda pagana, fosse situato nella zona dove è attualmente edificata la Chiesa di Sant’Angelo. Tra le tante chicche architettoniche che decorano il piccolo centro storico del comune salentino, presentiamo brevemente alcune notizie riguardanti la chiesa della Madonna Assunta. La chiesa Madre di Trepuzzi, che anticamente era conosciuta come chiesa di San Pietro Apostolo, viene riedificata nel 1603 sui resti di una costruzione precedente, inoltre ad avvalorare l’originario titulus si aggiungono due dettagli caratteristici: il primo riguar-da lo stemma petrino posizionato nella porzione centrale del timpano, affiancato dagli stemmi delle famiglie nobiliari, mentre il secondo fa riferimento alla statua di San Pie-tro collocata alla sinistra del portale d’ingresso, mentre per quanto riguarda il prospetto esterno al di sopra del naós (ingresso di un qualsiasi edificio anche non religioso) si apre una grande finestra trilobata vicina alle tendenze stilistiche tardo barocche.L’impianto della chiesa, suddiviso in quattro campate scandite da piccole cappelle, è a croce latina, mentre degli affreschi che decoravano le ampie volte, distrutti durante un incendio, non vi è più traccia. L’alto campanile, infine, presenta delle slanciate forme zimbalesche, tanto da essere stilisticamente paragonato all’imponente omologo leccese.

LA MATRICE DEDICATA ALL’ASSUNTA

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21Anno II - N.4 - Aprile 2013TrepuzzI SporT

luCio luSSi

“Aiutateci a non scomparire. Con il supporto di tutti la nostra città potrà avere anche l’anno

prossimo una squadra di calcio forte, competitiva e… in Seconda Catego-ria”. È questo l’appello del presidente dell’A.S.D. Trepuzzi Vincenzo Elia, proprietario insieme a Gianluca De Pascalis della compagine calcistica che milita in Terza Categoria.Strano destino quello della squadra della nostra città: vincitrice dello scorso campionato di Terza e quindi promossa in Seconda, è impegnata ancora una volta nell’ultima serie del calcio dilettantistico. La causa principale è la penuria di fondi. Sono necessari, infatti, 4 mila euro per iscrivere la squadra in Seconda, più il costo delle trasferte. I soldi mancano e la nostra squadra si trova bloccata al punto di partenza pur aver conquistato la promozione sul campo. Vincenzo Elia non ha dubbi: “Se re-steremo soli anche l’anno prossimo, l’iscrizione della squadra è a rischio. Agli imprenditori locali e agli opera-tori del commercio non ho mai chie-sto nulla, la presenza della squadra di calcio è nota, chiunque può darci un aiuto economico”.L’Amministrazione comunale è stata disponibile nei confronti della gestio-ne societaria e ha concesso l’utilizzo gratuito dei campi sportivi Melli e Vittorio, anche se le pessime condi-zioni del terreno di gioco di quest’ul-timo rappresentano un rischio per l’incolumità dei calciatori. L’avventura calcistica è soltanto un’e-sperienza negativa? Assolutamente

con la SpInTa dI TuTTI SI va In SecondaL’APPELLO DEL PRESIDENTE DELL’A.S.D. TREPUzzI VINCENzO ELIA, PROPRIETARIO DELLA SOCIETà CON GIANLUCA DE PASCALIS

NECESSARI 4 MILA EURO pER ISCRIvERE LA SQUAdRA, pIù IL COSTO dELLE TRASFERTE

offerte di altre squadre, comprendenti il rimborso spese e la partecipazione alle serie superiori, per continuare a giocare gratuitamente nella squadra del proprio paese. Una bella pagina di sport, di passione e di attaccamento alla maglia. Purtroppo la passione non basta e Vincenzo Elia lo confer-ma: “Ho iscritto la squadra per un altro anno alla Terza Categoria spe-rando di trovare intanto il sostegno economico necessario per proseguire nella realizzazione del nostro intento. Se non dovessimo trovare supporti concreti a Trepuzzi il calcio scompa-rirà”.

no. Il presidente Elia, infatti, elenca anche gli aspetti positivi: “l’amicizia con i calciatori, che diventano dei veri e propri figli, la soddisfazione di stare in testa alla classifica e la gioia di guidare un gruppo di professionisti che giocano con passione affrontando in totale autonomia le spese per le trasferte”. I meriti riconosciuti dal presidente trovano conferma negli ambienti calcistici locali: i giocatori dell’ASD Trepuzzi potrebbero fare tranquillamente e con ottimi risultati un campionato di Prima Categoria. Numerosi calciatori della compagine locale, inoltre, hanno rinunciato alle

Cronaca, ambiente, cul-tura, attualità, politica e sport: il racconto di un paese avrà diversi connotati. Noi ci mette-remo il nostro impegno per essere sempre “sul pezzo” e fornire un aiuto concreto allo sviluppo della nostra comunità. E’ indispensabile “co-noscere” e poi agire per risolvere i problemi che ostacolano la crescita del nostro mezzogior-no. A tal fine non man-cheranno le inchieste e le indagini approfondite sui diversi ambiti della vita quotidiana e sulla macchina amministra-tiva. Sarà fondamentale, infine, la collaborazione dei nostri lettori, che dovranno segnalare eventi, storture e fe-nomeni degni di nota. Il loro aiuto sarà utile anche per gli aspetti “ameni” come la pagina degli auguri e dei saluti, colorata dalle vostre foto. Un giornalista italiano ha detto: “Non smettia-mo mai di essere gior-nalisti…poi possiamo declinare questo nostro modo di raccontare la realtà in mille media (e in mille modi) differenti”. Raccontare è conosce-re: un altro sud è senza dubbio possibile. buona lettura a tutti

BENvENUTA TREpUzzI

continua da pag. 1

LA PERFORMANCE DI STEF BURNSGiuSeppe bello RoMa

non ha tradito le aspetta-tive l’appuntamento con Stef burns di sabato 30 marzo ai LAbORATORI mUSICALI di Trepuzzi,

una clinic dedicata ai musicisti, ma con la presenza anche di molti fans. Due ore e più di musica nel-le quali il noto chitarrista ha suonato pezzi strumentali del suo repertorio intervallati da simpatiche e preziose nozioni per i presenti . Tutti affa-scinati dai suoi suoni e dalla sua chitarra , i presenti alla fine dello spettacolo ,hanno avuto la possibità di fare foto e auto-grafi. Grande successo quindi per I LAbORATORI mUSICALI ,gridiamo insieme il loro motto “PIU’ SPAzIO ALLA mUSICA” e con STEf bURNS è stata grande musica .

LABORATORI MUSICALI

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Auguri per ogni sorriso che ti

farà star bene, per ogni sogno

che vorrai realizzare,per ogni speranza che ti scalderà

il cuore. Buon 13esimo compleanno da

mamma, papà, zii e nonne

alex Valzano 27/04/2013

Tanti auguri di buon compleanno amore mio, sono felice con te e

per te, ti amo. Roberta

Francesco solazzo 27/04/2013

Tanti auguri Marcolino da mamma, papà,

francesca e Mattia

Marco Manca 04/05/2013

Tantissimi auguri dai nonni

Antonio e Mariella e da zia Katia per i tuoi splendidi 16 anni

nadIa leone 27/04/2013

Ti auguriamo che ogni desiderio che esprimerai possa diventare realtà. Buon compleanno.i tuoi Amici

MarIanna scardIa 20/04/2013

Mastroleo arcona 20/04/2013

un piccolo pensiero per un grande giorno. Auguri nonna Arcona per il tra-guardo raggiunto dei tuoi 102 anni dai tuoi nipoti Valzano

DAL PROSSIMO MESE ARRIVERANNO ANCHE GLI AUGURI DI TREPUZZI

Si è avverato il vostro sogno siete finalmente sposi...

Amatevi sempre come ora!!!I VoStRI AMICI!!!

GIada e danIele sPosI 28/03/2013

…a te che sei semplicemente la nostra forza, il nostro punto di riferimento. Buon compleanno da papà, Elena e Marco.

MarIa reGIna serratì 08/04/2013

saMuele sPalluto 03/05/2013

Per il tuo 2° compleanno abbiamo voluto farti un augurio speciale... corri piccolo, corri incontro

alla vita. Ti vogliamo bene. Auguri da nonna Anna, zia

Monica, zio dino e i tuoi cuginetti Davide e

Christopher

dInora cIaralla 08/04/2013

tAntI AuGuRI dI CuoRE ALLA noStRE

RAGAZZE da Il Sogno di Geppetto

anGela Bandello 11/04/2013

Che la benedizione di Dio resti per sempre

nel tuo cuore, conservandone la purezza ed il candore. Auguri da chi ti vuole

bene.

alIce MarIa antolInI 14/04/2013. BattesIMouna persona

SPECIALE merita degli auguri altrettanto

speciali...grazie d’esistere papino

nostro … sei la vita...Letizia,

Jonathan, Serena,

Salvatore e francesca

Franco saBato

luIGI rescIo 01/04/2013

Buon compleanno amore! Ilaria

asIa Fortunato

Al nostro piccolo fiore da papà e mamma

un bacio alla zia Enrica da Asia

e Carlotta

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FRARApreziosi

Vi aspettiamo nella nuova sede di Via Lecce, 1273018 SQUINZANO (Le)

Tel. e Fax 0832/784412e-mail: [email protected]