L’innovazione digitale nelle politiche nazionali e dell’UE Opportunità e Sfide – HORIZON 2020...

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L’innovazione digitale nelle politiche nazionali e dell’UE Opportunità e Sfide HORIZON 2020 – – FONDI STRUTTURALI e COESIONE – Smart Specialization – - 24 ottobre 2014 Luigi Perissich

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L’innovazione digitale nelle politiche nazionali e dell’UEOpportunità e Sfide

– HORIZON 2020 – – FONDI STRUTTURALI e COESIONE –

– Smart Specialization – -

24 ottobre 2014Luigi Perissich

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Le sfide

• La Globalizzazione, la caduta delle barriere commerciali e la rivoluzione del Digitale impongono un tasso di innovazione molto elevato alle imprese sia tecnologica che di modelli di business.

• Chi non sa tenere il passo sarà estromesso dal mercato• Questo vale sia per i Servizi che per la Manifattura ma anche per

i Sistemi Paese che sono in concorrenza tra di loro• Da qui la necessità di riforme strutturali, taglio agli sprechi e

incremento delle risorse pubbliche nazionali ed europee (fondi strutturali e di coesione) finalizzate dove le imprese devono investire per fare questo salto di competitività: digitale e ricerca e innovazione

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L’impegno della Federazione • Siamo la Federazione di Settore di Confindustria che rappresenta in Italia i

Servizi Innovativi e Tecnologici (KIBS Knowledge Intensive Business Service).

• Attraverso le nostre 40 Associazioni di Categoria e le 50 Sezioni Territoriali, istituite presso le Unioni Provinciali di Confindustria, rappresentiamo le imprese di servizi innovativi e tecnologie ICT - software, cloud, outsourcing, servizi e applicazioni satellitari - le imprese di facility management e servizi energetici, di servizi professionali, di ingegneria e di consulenza, di comunicazione e marketing, di attestazione della conformità, di servizi per il credito e finanziari, del knowledge ed education, imprese e industrie creative operanti nel settore della cultura, imprese del gioco e dell’intrattenimento.

• Il Settore in Italia conta 800.000 imprese; 2.100.000 addetti, di cui il 50% dipendenti; 255 miliardi di euro di fatturato e 110 miliardi di valore aggiunto.

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La nostra MISSION

• Più innovazione e fondi per la ricerca nelle PMI• Più innovazione della PA e Agenda digitale per fare crescere le

imprese e creare nuovi servizi innovativi• Politiche industriali per i Servizi Innovativi in Italia e Europa e

creazione di valore per il manifatturiero 4.0• Liberalizzazioni e concorrenza nel settore dei servizi innovativi:

meno in House e più mercato per le PMI negli appalti per la PA• Più credito alle PMI dei servizi e rispetto tempi pagamento

della P.A.• Un contratto nazionale di lavoro dei Servizi innovativi• Servizi ed industrie creative per la Cultura, il Turismo e la

valorizzazione digitale dei contenuti

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Background dell’HLGBS

Conclusioni dell’Expert Panel On Service Innovations dela Commissione europea sul “potere trasformativo” dei Servizi

Comunicazione sulla politica industriale per l’era della globalizzazione del 2010 COM (2010) 614

A Single Market Act I COM (2010) 608

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Struttura de HLGBS

High Level Group 20 esperti europei

Conclusioni da inserire in revisione Europa2020

5 ad hoc working groups

Internationalisation Innovation Internal Market Skills Instruments (including standards)

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Perchè sono importanti? Rappresentano il12% del Valore aggiunto europeo

Sono cresciuti più rapidamente dell’economia

Tra il 1999-2009, la crescita media dei Business Service è stata del 2.38%, mentre la media europea era dell’1.1%.

Tra il1999-2009, la crescita media dell’occupazione nei Business Services è stata del 3,54% mentre per l’Europa intera era solo dello 0.77%.

Hanno un doppio impatto sul successo economico

Forniscono un contributo cruciale che supporta le attività di altre imprese.

Hanno la capacità di incrementare la produttività e innovazione propria come quella dei loro clienti.

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I servizi e la manifattura sono sempre più integrati

Un largo numero di imprese, :- sia dei servizi che manifatturiere - sono attive nel disegnare e fornire Business Service: “servitizzazione” del manifatturiero

Questo permette alle imprese manifatturiere di non offrire più prodotti e servizi semplici ma andare verso l’offerta di soluzioni integrate a pacchetto per i loro clienti.

Politiche industriali devono essere sviluppate in Europa e negli Stati Membri che tengano conto l’integrazione e la mutua dipendenza tra attività di industria e di servizio.

Il potenziale di crescita di questo trend deve essere pienamente utilizzato

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Non può esserci una crescita della quota nazionale di risorse europee per ricerca e innovazione senza “giocare di anticipo” e ampliare i soggetti che fanno ricerca: le grandi imprese non bastano!

•Nuovo modello di governance: da top down a bottom up e filiere•Fissare delle priorità nazionali “INDUSTRY DRIVEN”•Fare squadra con le istituzioni italiane per portare le priorità nazionali in Europea •Evitare dispersione: Priorità europee devono divenire PRIORITA’ PAESE e REGIONALI•Monitorare evoluzione dei Work Program H2020 a Bruxelles per garantire inserimento priorità Italiane nei BANDI europei

Bandi più interessanti per nostre imprese, università e centri di ricerca= PIU’ FONDI E INNOVAZIONE UTILE PER l’ITALIA!!!!!!!

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Piattaforma tecnologica nazionale Future of Internet

• La Piattaforma è stata costituita il 22 marzo 2011 e promossa da Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici e il MIUR. Alla Piattaforma partecipano 158 Aziende, 80 Università e Centri di Ricerca, 7 Associazioni.

• La Piattaforma Tecnologica nazionale Future Internet ha come obiettivo quello di fornire un contributo italiano di priorità europee e di predisporre il contesto italiano a nuove e più intense relazioni su scala europea dove l’Italia possa esprimere una sua leadership.

• Ha proposto il sistema “Italia” come player fondamentale nella costruzione della Agenda Digitale Europea attraverso la costituzione di una piattaforma di servizi e di tecnologie informatiche innovative, mirate al miglioramento della qualità della vita attraverso la valorizzazione della persona e dell’ambiente in cui viviamo

• Vuole favorire il miglioramento della qualità della vita, secondo una tradizione tipicamente italiana, tramite la diffusione di servizi, sistemi, e applicazioni dell’Internet del Futuro

• Favorire la messa a disposizione, l’integrazione, la pervasività, l’utilizzo in mobilità, dei servizi con il coinvolgimento di tutta la società (no digital divide)

• Favorire la generazione di applicazioni che siano sostenibili nel tempo, nel rispetto delle persone e dell’ambiente in cui viviamo

• Favorire l’innovazione tecnologica, di servizio ed anche sociale• Favorire la formazione di profili professionali adeguati nelle tecnologie abilitanti, negli

ambiti applicativi e anche nella creazione di innovazione

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Piattaforma Spazio – SPIN-IT

• SPIN-IT Space Innovation in Italy”, è la piattaforma tecnologica nazionale dedicata allo Spazio nata per promuovere l’innovazione e rafforzare la presenza italiana nei programmi europei e internazionali di ricerca applicata in questo settore.

• La piattaforma, a cui partecipano imprese, università e centri di ricerca italiani, è stata costituita il 29 settembre 2011con il sostegno del MIUR-Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca, su iniziativa di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, AIAD (Federazione aziende italiane per l’aerospazio, la difesa e la sicurezza), ASAS (Associazione per i Servizi, le Applicazioni e le tecnologie ICT per lo Spazio) e con il supporto di AIPAS (Associazione delle Imprese per le Attività Spaziali).

• SPIN-IT, strumento avanzato di sinergie fra industria, università e ricerca, intende valorizzare il dialogo con l’ASI, alla luce del suo documento di visione strategica 2010-2020 e favorire il confronto costante tra i soggetti istituzionali interessati, anche recependo i contributi del “Tavolo Industriale per il Sistema Spazio Italia”.

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Piattaforma Spazio – SPIN-IT

Questa la mappa delle aree tematiche "mappa" delle aree tematiche - distinte in Domini Applicativi (DA) a prevalente guida industriale e in Cluster di Tecnologie Abilitanti (TA) a prevalente guida scientifica:DA1 Sistemi di Osservazione della TerraDA2 Sistemi di NavigazioneDA3 Sistemi di TelecomunicazioneDA4 Sistemi di Trasporto Spaziale, Lancio e RientroDA5 Esplorazione Umana; Stazione Spaziale, Capsule manned DA6 Applicazioni Integrate e Servizi; Sicurezza DA7 Osservazione dell’Universo; Scienza ed esplorazione robotica

TA1 Materiali, Strutture, Termomeccanica, MeccanismiTA2 Elettronica, Fotonica, Ottica, Sensori integrati e componenti.criogenici TA3 Informatica; Elaborazione Dati e di SegnaleTA4 Tecnologie per il Trasporto Spaziale

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Piattaforma iPoCH2

• La Piattaforma è stata costituita il 19 aprile 2011 e promossa da Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, Confcultura e il MIUR

• Alla Piattaforma partecipano 137 Aziende, 120 Università e Centri di Ricerca, 43 Associazioni, nonché Musei e Istituzioni regionali e nazionali, per un totale di 311 Entità

• Sul modello delle altre piattaforme industry driven, anche la piattaforma del Cultural Heritage ha come obiettivo quello di fornire un contributo italiano di priorità europee e di predisporre il contesto italiano a nuove e più intense relazioni su scala europea dove l’Italia possa esprimere una sua leadership.

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Piano Strategico iPoCH2

• Il “Piano Strategico di Ricerca per il Patrimonio Culturale IPOCH2” è stato approvato all’unanimità nella seduta del 10 Giugno 2011 della Piattaforma Tecnologica Italiana per la Patrimonio Culturale che si è tenuta a Roma presso la sede del MIUR con l’obiettivo di ottenere l’inserimento del CH in H2020

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I Pilastri di Horizon2020

24 billion 17 billion 29,7 billion

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IPOCH2 e Horizon 2020: COSA ABBIAMO OTTENUTO?

• Endorsement delle documento di priorità di IPOCH2 da MIUR, MiBac e Presidenza del Consiglio

• Presentazione e difesa delle priorità delCH nei negoziati europei per Horizon 2020

Un importante successo:Il CH è stato INCLUSO in H 2020

Presidio del working Programme SC6

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Societal Challange 6 - Europe in a Changing World Inclusive innovative and reflective societies

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Societal Challenge 6 'Europe in a changing world - Inclusive, Innovative and Reflective Societies'

Inclusive societies Smart, sustainable and inclusive growth Resilient societies (migration, integration, demographic change) Europe's role as a global actor Inclusive environments – spatial and urban planning

Innovative societies Evidence based support for the Innovation Union and ERA New forms of innovation (public sector innovation, social innovation, new business models) Potential of all generations Cooperation with third countries

Reflective societies European heritage (memory, identity, culture interaction) European countries' and regions' history, literature, art, philosophy and religions Europe's role in the world (mutual influence)

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Cinque Call in Societal Challenge 6

1. Overcoming the crisis (strategies and governance structures for Europe)

2. The Young generation (labour market, mobility, inclusion)

3. Reflective Societies (cultural heritage and European identities)

4. Europe as a global actor (supporting EU external policies & increasing international cooperation)

5. New forms of innovation (business models, social innovation, public sector innovation)

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• 2014 - Resilient and sustainable economic and monetary union in Europe

• 2014 - The European growth agenda• 2014 - European societies after the crisis• 2014 - Political challenges for Europe• 2015 - ERA-NET on Smart Urban Futures• 2015 - Meeting new societal needs by using

emerging technologies in the public sector

Call 1: Overcoming the crisis (2014-2015)

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Call 3: Reflective societies (2014/2015)

• 2014 - ERA Net on Uses of the past• 2015 - Emergence and transmission of European cultural heritage and

Europeanization• 2015 - European cohesion, regional and urban policies and the perceptions

of Europe• 2015 - Cultural opposition in the former socialist countries• 2015 - The cultural heritage of war in contemporary Europe• 2015 - Innovation ecosystems of digital cultural assets• 2014 - Advanced 3D modelling for accessing and understanding

European cultural assets• 2015 - Communication and dissemination platform• 2014 - Social Platform on Reflective Societies• 2014 - Mobilising the network of NCP in SC6

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Call 5: New forms of innovation (2014/2015)

• 2014 – 2015 ICT-enabled open government • 2014 - Understanding and supporting Business model

innovation• 2014 - The economic impact of the Innovation Union• 2015 - Innovative schemes for open innovation and science 2.0• 2015 - Social innovation Community • 2014 - Platform for ICT for Learning and Inclusion• 2014 - Towards joint programming under H2020• 2014 - Synchronised Call initiatives• 2015 - Innovative mobile e-government applications by SMEs• 2015 - SME business model innovation

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REFLECTIVE SOCIETIES: CULTURAL HERITAGE AND EUROPEAN IDENTITIESH2020-REFLECTIVE-6-2015Sub call of: H2020-REFLECTIVE-2014-2015

• Publication date 2013-12-11 • Deadline Date 2015-04-21 +17:00:00 (Brussels

local time) • Budget €10,000,000 • Main Pillar Societal Challenges • Status Open OJ reference OJ C 361 of 11

December 2013

• Topics and submission service• REFLECTIVE-6-2015: Innovation ecosystems

of digital cultural assets

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Reflective 6: innovation ecosystems of digital cultural assets

Challange specifica:• L’era digitale ha rivoluzionato le nostre abitudini ,

comportamenti e attese. Sta impattando le identità e le culture mentre trasforma la dimensione della conoscenza che sarà trasferita alle future generazioni come nostra eredità. Questa challange specifica risponde alla crescente necessità di dare accesso alla ricchezza di sapere nelle nostre collezioni e di mostrare come le risorse culturali digitali possono informare l’insegnamento, come possono impattare la scienza e le nuove scoperte, generare benefici sociali ed economici e contribuire all’innovazione. Il vasto patrimonio culturale europea necessita di essere trasformato in “assets” che la cui integrazione e riuso possono creare valore per le istituzioni culturali europee e le industrie culturali e creative. L’obiettivo è di espandere l’analisi delle risorse culturali per migliorare la nostra comprensione di come possa essere tracciata, costruita e dibattuta l’identità culturale europea e usare queste risorse per l’innovazione.

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Reflective 6: innovation ecosystems of digital cultural assets

Obiettivo:• Sostenere lo sviluppo di nuovi ambienti, applicazioni , strumenti, e servizi per il

riuso creativo delle risorse culturali provenienti da collezioni scientifiche, archivi, musei, librerie, e siti culturali, per nutrire l’innovazione in questo settore. Lo sviluppo di tecnologie o di servizi deve andare incontro ai bisogni reali degli utenti e stimolare utilizzi che siano multi paese, multi lingua e multi settoriali. Devono essere di supporto sia ai ricercatori che ai cittadini e portare i contenuti culturali a nuovi pubblici con modalità nuove, o trovare nuove strade di analisi e comprensione della storia culturale e intellettuale europea. I progetti dovranno dimostrare metodi di riuso e reindirizzo del capitale digitale, aprendo la strada per un più ampio utilizzo delle risorse culturali digitali europee e promuovere innovazione e sviluppo di nuovi business.

• Risultati attesi: • Creazione di valore e nuovi modelli di business per materiali culturali• Utilizzi sostenibili del patrimonio culturale digitale che siano multinazionali,

multilingue e cross settoriali

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Call ICT aperte

• ICT 2015 - INFORMATION AND COMMUNICATIONS TECHNOLOGIES

• H2020-ICT-2015• Opening Date 15-10-2014 Deadline Date 14-

04-2015 17:00:00 (Brussels local time) Budget €561,000,000 Main Pillar Industrial Leadership Status Open

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Tematiche ICT• ICT-04-2015: Customised and low power computing• ICT-08-2015: Boosting public sector productivity and innovation through cl

oud computing services• ICT-10-2015: Collective Awareness Platforms for Sustainability and Social I

nnovation• ICT-12-2015: Integrating experiments and facilities in FIRE+• ICT-16-2015: Big data - research• ICT-19-2015: Technologies for creative industries, social media and conver

gence• ICT-20-2015: Technologies for better human learning and teaching• ICT-24-2015: Robotics• ICT-25-2015: Generic micro- and nano-electronic technologies• ICT-27-2015: Photonics KET• ICT-28-2015: Cross-cutting ICT KETs• ICT-30-2015: Internet of Things and Platforms for Connected Smart Object

s• ICT-36-2015: Pre-commercial procurement open to all areas of public inter

est requiring new ICT solutions• ICT-38-2015: International partnership building and support to dialogues wit

h high income countries• ICT-39-2015: International partnership building in low and middle income co

untries

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Call Factories of the future

• CALL FOR FACTORIES OF THE FUTURE• H2020-FoF-2015Sub call of:

H2020-FoF-2014-2015• Opening Date 22-10-2014 Deadline Date 04-

02-2015 17:00:00 (Brussels local time) Budget €143,170,000 Main Pillar Industrial Leadership Status Open OJ reference OJ C 361 of 11 December 2013

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Tematiche Factories of the future

• FoF-08-2015: ICT-enabled modelling

, simulation, analytics and forecasting technologies• FoF-09-2015: ICT Innovation for Manufacturing SMEs (

I4MS)• FoF-10-2015: Manufacturing of custom made parts for

personalised products

• FoF-11-2015: Flexible production systems based on integrated tools for rapid reconfiguration of machinery and robots

• FoF-12-2015: Industrial technologies for advanced joining and assembly processes for multi-materials

• FoF-13-2015: Re-use and remanufacturing technologies and equipment for sustainable product lifecycle management

• FoF-14-2015: Integrated design and management of production machinery and processes

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Call Personalized Health Care

• PERSONALISING HEALTH AND CARE• H2020-PHC-2015-single-stageSub call of:

H2020-PHC-2014-2015• Opening Date 30-07-2014 Deadline Date 21-

04-2015 17:00:00 (Brussels local time) Budget €104,500,000 Main Pillar Societal Challenges Status Open OJ reference OJ C 361 of 11 December 2013

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Tematiche personalised health and care

• PHC-21-2015: Advancing active and healthy ageing with ICT: Early risk detection and intervention

• PHC-25-2015: Advanced ICT systems and services for integrated care

• PHC-27-2015: Self-management of health and disease and patient empowerment supported by ICT

• PHC-28-2015: Self management of health and disease and decision support systems based on predictive computer modelling used by the patient him or herself

• PHC-29-2015: Public procurement of innovative eHealth services

• PHC-30-2015: Digital representation of health data to improve disease diagnosis and treatment

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Call Cybersecurity

• DIGITAL SECURITY: CYBERSECURITY, PRIVACY AND TRUST

• H2020-DS-2015-1Sub call of: H2020-DS-2014-2015

• Planned Opening Date 11-12-2013 Deadline Date 27-08-2015 17:00:00 (Brussels local time) Budget €50,210,000 Main Pillar Societal Challenges Status Forthcoming OJ reference OJ C 361 of 11 December 2013

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La sfida: H2020 Applicants and Requested EC Financial Contribution by Country /All Proposal

ApplicantsItalia: • 5.377 proposte eleggibili• Contributo richiesto € 1.885.774.222 • Proposte accolte 670 • Contributo approvato € 198.282.225 • Success rate domande 12,46 % • Success rate contributo 10,51 %Germania:• 5.993 proposte eleggibili• Contributo richiesto 2.628.359.746• Proposte accolte 932• Contributo approvato 367.760.066• Success rate domande 15,55 % • Success rate contributo 13,99 % Media EU• Success rate 14,28 %• Succes rate contributo 12,57 %

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Non c’è solo H2020

Fondi Strutturali e ricerca e innovazione

Opportunità Italia?

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Fondi Strutturali – Opportunità Italia

• Periodo 2007 – 2013 : speso 58%– 2013 – 2015 : da spendere 42% = 30 miliardi

• Periodo 2014 – 2020: l’Italia beneficerà di un totale di risorse comunitarie pari a 32.268 milioni di euro (incluse le risorse destinate alla cooperazione territoriale per 1.137 milioni di euro e al fondo per gli indigenti per 659 milioni di euro), di cui 7.695 milioni di euro per le regioni più sviluppate, 1.102 milioni di euro per le regioni in transizione, 22.334 milioni di euro per le regioni meno sviluppate (prezzi correnti).

• A questo si aggiungerà il cofinanziamento nella misura del 30%

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Priorità a Ricerca & Innovazione

• Ricerca e Innovazione è la prima priorità tematica per l’utilizzo dei fondi di coesione del prossimo periodo di programmazione.

• Nella Strategia Europa 2020 è scritto che ‘gli Stati Membri devono incrementare l'uso dei Fondi Strutturali esistenti per programmi di ricerca e Innovazione [...] implementando strategie di ‘smart specialisation’, che costituiranno la base per la nuova politica di coesione.

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Smart Specialization

• Adottare ‘Research and Innovation Strategies for Smart Specialisation’(RIS3) significa puntare su determinati settori ritenuti strategici a livello locale, evitando il finanziamento ‘a pioggia’ ma focalizzando investimenti economici e sostegno politico su alcune tematiche prioritarie, che presentano un potenziale di eccellenza.

• Le smart specialisation strategies sono strategie di innovazione - flessibili e dinamiche – concepite a livello regionale, ma valutate e messe a sistema a livello nazionale.

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smart specialisation platform SSP

• Il Joint Research Centre della Commissione Europea ha predisposto una ‘smart specialisation platform’ per supportare le regioni nell’elaborare la propria strategia di smart specialisation, individuando le eccellenze su cui puntare. http://s3platform.jrc.ec.europa.eu/home

• Sinergia e complementarietà tra Horizon2020 e Fondi Strutturali sono esemplificate dalla cosiddetta ‘Stairway to Excellence: le politiche di coesione finanziate dai Fondi Strutturali, su base regionale, agiscono come strumento di capacity building, creando / rafforzando delle eccellenze ed aumentando così le potenzialità di partecipazione ai bandi competitivi di Horizon2020.

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Agende Digitali Regionali

• Many regional and local authorities have implemented digital strategies

• They reflect key DAE priorities:

• investment in broadband infrastructure

• ICT enterprises

• e-Government

• e-Health, inclusion and accessibility.

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Fatturazione elettronica verso la PA• Nel Decreto il decreto ministeriale datato 17 giugno 2014, pubblicato sulla

Gazzetta Ufficiale n. 146 del 26 giugno 2014 che sostituisce, abrogandole da subito, le disposizioni contenute nel decreto ministeriale del 23 gennaio 2004, ci sono molti aspetti positivi che avevamo richiesto, quali:– il superamento del vincolo temporale dei 15 giorni per la conservazione delle fatture

elettroniche, – semplificazioni nell’assolvimento dell’imposta di bollo,– eliminazione dell’obbligo di comunicazione dell’impronta dell’archivio digitale ed

operatività delle medesime regole per i documenti del settore doganale.

• Il 6 giugno 2014 è scattato l’obbligo di Fatturazione Elettronica verso la gran parte delle PA Centrali, mentre per il resto delle PA del nostro Paese l’obbligo scatterà il prossimo 31 marzo 2015 (come indicato dal “Decreto IRPEF” n. 66 del 24 aprile 2014).

• Sono oltre 9 000 gli Enti e loro “emanazioni” che ormai accettano solo Fatture elettroniche: 13 Ministeri, 3 agenzie Fiscali e 22 enti nazionali di Previdenza e assistenza sociale. Tra i ministeri ci sono anche uffici e unità organizzative locali come ad esempio l’Arma dei Carabinieri, Polizia di Stato, Vigili del Fuoco nonché i circa 9.000 istituti di istruzione Statale. In tutto circa 18.000 uffici interessati.

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A pieno regime dal 31 marzo 2015

• E’ stata anticipata a questa data rispetto all’iniziale data prevista di giugno 2015, il termine ultimo per il recepimento dell’obbligo di Fatturazione Elettronica anche per tutte le altre PA centrali (circa 1.500 Enti tra cui, per esempio, la Presidenza del Consiglio e gli organi costituzionali) e, per tutte le PA Locali.

• Si tratta di circa 10.500 enti tra Comuni, Province, Regioni, Istituti Universitari, nonché tutti gli enti del Sistema Sanitario Nazionale (ASL e Aziende Ospedaliere) e le Camere di Commercio

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Diamo i Numeri

• In proposito, dai dati resi noti dall’Agenzia dell’Entrate emerge che dal 6 giugno al 30 settembre scorso risultano ricevuti dal Sistema di Interscambio SDI (la piattaforma di ricezione delle fatture dai fornitori e di inoltro delle stesse alle PA destinatarie) circa 670.000 file fattura (fatture o lotti di fatture).

• Il 76% circa di tali file è stato inoltrato alle PA, mentre il restante 24% è stato scartato dal Sistema, prevalentemente per errori formali di compilazione.

• Considerando invece i file fattura ricevuti nel solo mese di settembre, la percentuale di quelli scartati risulta in diminuzione (22% circa). Per maggiori dettagli, è possibile consultare il sito FatturaPA.

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Fatturazione elettronica e pagamenti PA• Premessa Fondamentale: il recepimento della Direttiva europea sui tempi di pagamento

L’Italia ha recepito a fine 2012 la Direttiva 2011/07/UE attraverso il DL n. 192 del 9 novembre 2012, con effetto a partire dal 1 gennaio 2013.

• I provvedimenti del governoLe norme principali con le quali è stato affrontato il problema sono contenute: nel Decreto legge 35/2013 che ha messo a disposizione ca. 40 miliardi di Euro per gli anni 2013 e 2014nel Decreto legge 102/2013 con il quale il Governo ha stanziato ulteriori 7,2 miliardi di euro per il 2013dalla Legge di Stabilità 2014 (che ha stanziato 0,5 miliardi) nel Decreto legge 66/2014 che ha messo a disposizione una quota aggiuntiva di 9,3 miliardi.

• Questo impone anche alle Pubbliche Amministrazioni di saldare le Fatture di acquisto entro 30 giorni, estendibili al più a 60 giorni (termine espressamente previsto per gli enti della Sanità, ma applicabile anche alle altre realtà pubbliche), pena l’applicazione automatica di interessi di mora nell’ordine di 8 punti percentuali addizionali all’Euribor.

• Gli ultimi dati in sintesiAl 23 settembre risultano pagati ai creditori 31,3 miliardi, a fronte di un finanziamento complessivo ai debitori di 38,4 miliardi. Le istanze di certificazione del credito da parte delle imprese hanno registrato un’impennata con più di 3.600 richieste nella prima settimana di agosto (più di quattro volte la media dell’anno). Sul piano degli adempimenti sono stati predisposti tutti gli atti e le convezioni che consentono di dare piena attuazione al decreto legge 66/2014 che dispone la garanzia dello Stato sui crediti certificati.

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Certificazione Crediti PA

• Si ricorda che il 31 ottobre è il termine ultimo per presentare, attraverso la Piattaforma per la Certificazione dei Crediti (PCC), istanza di certificazione al fine di cedere il proprio credito verso la PA a condizioni vantaggiose.

• La PCC consente ai Creditori della P.A. di chiedere la certificazione dei crediti relativi a somme dovute per somministrazioni, forniture, appalti e prestazioni professionali e di tracciare le eventuali successive operazioni di anticipazione, compensazione, cessione e pagamento, a valere sui crediti certificati.

• Le imprese che richiederanno la certificazione entro tale data potranno beneficiare, ai fini della cessione pro soluto agli intermediari finanziari dei crediti certificati, della garanzia dello Stato e dei seguenti tassi massimi di sconto oneri inclusi: 1,90% annuo per importi fino a 50.000 euro; 1,60% annuo per importi eccedenti i 50.000 euro.

• Secondo i dati MEF aggiornati al 20 ottobre, le richieste di certificazione sono pari a 68.604 per un controvalore di circa 7.2 miliardi di euro, mentre le imprese registrate sulla PCC sono complessivamente 18.348.

• In merito alle segnalazioni del Sistema Associativo sul tasso di adesione del sistema bancario, è emerso a seguito di una verifica informale con ABI, che le banche disposte ad acquisire i crediti certificati secondo il meccanismo di favore descritto - tra le quali figurerebbero anche i principali istituti italiani – sarebbero in fase di adeguamento delle proprie procedure interne e quindi dovrebbero essere pronte a breve termine.

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Quindi molto da fare!• L’Europa conferma il suo ruolo centrale nelle azioni di lobby per l’innovazione e il digitale:

va presidiata di più!• Si deve creare una nuova alleanza collaborativa tra industria, università, centri di ricerca

con il pieno supporto del MIUR e Ministeri competenti per giocarsi la partita di Horizon 2020

• Università, centri di Ricerca e Imprese devono lavorare insieme per definire le priorità che devono però essere Industry Driven per avere maggiori ricadute sul mercato soprattutto per le PMI

• Le priorità di ricerca europee devono diventare parte fondante delle strategie di sviluppo nazionali (PNR) e regionali e dell’Agenda Digitale nazionale

• I fondi strutturali devono essere fortemente impegnati in programmi di innovazione legati allo sviluppo economico e sociale dei territori mediante la Smart Specialization

• Si devono attivare le sinergie tra H2020 e Call di progetti regionali per focalizzare la spesa e compensare chi investe partecipando a call europee di H2020

• Grande responsabilità del Sistema Confindustria, Territorio e Categorie, per cambiare il modo tradizionale di operare e spingere l’Italia e le regioni ad implementare le strategie di smart specialization facendo quello che serve concretamente alle imprese per innovarsi