Lingue Speciali

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Le lingue speciali Le lingue speciali di Attianese Aniello

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Le lingue speciali Le lingue speciali

di Attianese Aniello

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Che cos’è una lingua speciale?Che cos’è una lingua speciale?

Il linguaggio tecnico-scientifico rappresenta l’ esempio più tipico di lingua speciale in senso stretto. Per lingua speciale si intende, secondo la definizione di Michele Cortellazzo:

una varietà funzionale di una lingua naturale, dipendente da un settore di conoscenze o da una sfera di attività specialistica, utilizzata, nella sua interezza, da un gruppo di parlanti più ristretto della totalità dei parlanti la lingua di cui quella speciale è una varietà, per soddisfare i bisogni comunicativi (in primo luogo quelli referenziali ) di quel settore specialistico. Essa è costituita a livello lessicale da una serie di corrispondenze aggiuntive rispetto a quelle generali e comuni della lingua e a quello morfosintattico da un insieme di selezioni, ricorrenti con regolarità, all’ interno di forme disponibili nella lingua.

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Distinzione delle lingue speciali in:Distinzione delle lingue speciali in:

Lingue specialistiche(fisica, informatica,

linguistica, giurisprudenza, ecc.)

Lingue settoriali(giornali, televisione,

politica, sport, ecc.)

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Principali caratteristiche di una Principali caratteristiche di una lingua speciale sul piano lessicale:lingua speciale sul piano lessicale: Esigenza di riferirsi a porzioni della realtà cui la lingua

comune fa fronte con termini troppo generici rispetto a una maggiore analiticità richiesta dalla lingua speciale (ad es. cefalea, emicranea vs mal di testa)

Monoreferenzialità: ogni termine ha una definizione concettuale esplicita all’ interno di una tassonomia gerarchica.

Neoformazioni mediante l’ aggiunta di affissi dotati di un univoco significato convenzionale all’ interno del settore specialistico (ad es. emi- e -oma in medicina, -oso e -ico in chimica)

Uso di derivati o sintagmi eponomi (watt, powellite)

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Sul piano sintattico:Sul piano sintattico: Diffuso processo di nominalizzazione (es. : “dopo l’

accensione, verificare per qualche minuto il regolare funzionamento dell’ apparecchio.

Desoggettivizzazione mediante l’uso di forme impersonali e della diatesi passiva.

Uso di verbi generici (essere, consistere, verificarsi, riferirsi).

Impiego di connettivi testuali tendenti al discorso argomentativo (quindi, dunque, pertanto, in primo luogo-in secondo luogo- in terzo luogo)

Uso di forme limitative (“a quanto sembra”, “sembra lecito dedurre”, “si può avanzare l’ ipotesi”).

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In sintesi:In sintesi:

Prevalenza della finalità informativa sulla componente emotiva o estetica.

Univocità tra significante e significato: a ogni termine corrisponde un solo significato in luogo della polivalenza della lingua comune.

Elevato grado di oggettività.