Linguaggio Mani

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Casagrande Mora Saresera 1 IL LINGUAGGIO DELLE MANI

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Casagrande Mora Saresera 1

IL LINGUAGGIO DELLE MANI

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Le mani sono fondamentali nei contatti sociali e con le loro espressioni diventano uno strumento prezioso di lettura e di comprensione degli altri.

Il saluto Le modalità di saluto variano spesso a seconda delle popolazioni e delle tradizioni. In Malesia, ad esempio, le mani si incrociano sul petto e stringono le spalle. Il saluto hawaiano è caratterizzato dalla mano alzata sopra la testa e fatta ondeggiare con pollice e mignolo distesi e le altre dita piegate. Nell’Antica Roma era solito stringere contemporaneamente i due avambracci della mano destra in segno di reciproca amicizia e non di uso aggressivo della mano, che solitamente impugnava la spada. I bantù africani, fra i pochi popoli ad usare da sempre la stretta di mano, si salutano invece sollevando in aria le mani strette reciprocamente e “sganciandole” poi nel momento in cui si trovano nella posizione più alta.

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La stretta di mano La stretta di mano energica indica, da parte di chi la pratica, una personalità sicura e con buona autostima, se però si esprime in modo troppo energico potrebbe indicare una certa aggressività. Una stretta “molle” rivela invece una natura poco cordiale, sfuggente e talvolta ambigua. La stretta di mano viene definita “rustica” quando è troppo forte nello stringere ed agitare. Rivela schiettezza, abitudine ai lavori manuali, in qualche caso ostentazione di forza e grossolanità.  La stretta di mano assente è invece sintomo di debolezza, insicurezza e paura di un coinvolgimento.

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Quando la stretta di mano viene prolungata in modo eccessivo, il soggetto che la pratica rivela una

natura invadente mentre una stretta di mano tremolante e con sudorazione trasmette ansia e agitazione da parte

di chi la pratica. Quella denominata “a sandwich”, con l’uso cioè di entrambe le mani, vuole

mostrare un particolare affetto. Quando il contatto è infine ponderato e normale, vi si può individuare tanto una spontanea socievolezza quanto un desiderio di prudenza nell’approccio e attenzione nel non svelare nulla di se

stessi.

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Le carezze ed il massaggio Le mani possono rimandare a contenuti affettivi e corporei, ad una relazione ed a un linguaggio - quello del tatto - penalizzato in una cultura, come quella occidentale, essenzialmente cognitiva, visiva e improntata su un formalismo che penalizza i contatti fisici. Anche quando si entra nella sfera di rapporti più intimi, le tenerezze, le carezze, i preliminari possono risultare poco facili o limitati mentre prevale il piacere della penetrazione e dell’orgasmo. A livello fisiologico, invece, i recettori della pelle, stimolati dagli sfioramenti delle mani, trasmettono le stimolazioni prima alla corteccia cerebrale, subito dopo al talamo e quindi all'ipotalamo fornendo sensazioni di piacere molto elevati.