L’INFORMATOREL’INFORMATORE BARZOLINOBARZOLINO · che piacere del fiore cedere miele all’ape....

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L’INFORMATORE L’INFORMATORE L’INFORMATORE L’INFORMATORE BARZOLINO BARZOLINO BARZOLINO BARZOLINO ANNO 2013 NR. 15 DICEMBRE – GENNAIO 2013 DON DOMENICO PAG. 1 BENVENUTO PAG. 2 IL PRANZO DI NATALE PAG. 3 NATALE IN CASA MALNATI PAG. 4 I TRE DONI PAG. 6 I GIORNI DELLA MERLA PAG. 8 LA VOCE DELLA SAGGEZZA PAG. 10 L’ANGOLO DELL’ARTISTA PAG. 11 CARLO E CORONA PAG. 12 A RITROVARCI PAG. 13 IN RICORDO DI GINO PAG. 14 RENATA INSERTO SPE- CIALE

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L’INFORMATOREL’INFORMATOREL’INFORMATOREL’INFORMATORE

BARZOLINOBARZOLINOBARZOLINOBARZOLINO

ANNO 2013 NR. 15

DICEMBRE – GENNAIO 2013

DON DOMENICO PAG. 1

BENVENUTO PAG. 2

IL PRANZO DI NATALE PAG. 3

NATALE IN CASA MALNATI PAG. 4

I TRE DONI PAG. 6

I GIORNI DELLA MERLA PAG. 8

LA VOCE DELLA SAGGEZZA PAG. 10

L’ANGOLO DELL’ARTISTA PAG. 11

CARLO E CORONA PAG. 12

A RITROVARCI PAG. 13

IN RICORDO DI GINO PAG. 14

RENATA INSERTO SPE-

CIALE

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DON DOMENIC

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Cari ospiti, amiche e amici di Casa Don Guanella, abbiamo da poco dato il ‘benvenuto’ al 2013. Ci è stato dato di iniziare un anno nuovo! Già ci siamo scambiati gli auguri nella mattinata del 1° dell’anno: auguri di pace, auguri di bene! Ma poi in tutti sarà rimasta viva la domanda: cosa ci riserverà il nuovo anno? Pensando al nostro futuro ci auguriamo cose belle, ma nello stesso tempo ci può assalire una sottile e inquietante paura che possa incombere su di noi qualche cosa di spiacevole. Ed è forse per questo che i nostri capelli diventano sempre più bianchi, e il cuore più stretto. Il nostro cuore però deve rassicurarsi ricordando la promessa di Gesù, Signore della nostra vita, che dice: “Non temere. Io sono con te tutti i giorni”. I 365 giorni che ci stanno davanti, dunque, sono nelle mani di Dio. E’ la nostra fede che ce lo dice. Mani paterne, a volte misteriose, ma sempre piene di amore provvidente. E’ San Luigi Guanella a ricordarcelo. Al Dio della nostra vita che ci ha fatti incontrare, il GRAZIE per quanto di bello anche quest’anno ha già pensato di donarci.

Don Domenico1

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BENVENUTO

Da qualche giorno il nostro fratel Giulio si è tra-sferito nella nostra Casa di riposo...è un viso a noi già noto, in quanto da tantissimi anni vive nel Centro di Spiritualità di Barza. Il suo recente trasferimento ci darà l’occasione di conoscere più da vicino questo confratello.

BEN ARRIVATO FRATEL GIULIO!

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IL PRANZO

DI NATA-

Lunedi 17 dicembre 2012 alla Casa don Guanella di Barza si è tenuto il tradizionale pranzo di Natale che si è svolto, come di consueto, nella bellissima sala ri-storante del Centro di Spiritualità. Hanno partecipato tutti gli ospiti della struttura, oltre al direttore e tutti i sacerdoti, i medici, e il personale in turno quella mat-tina: infermieri, ausiliari, educatori e fisioterapisti. Il pranzo si è svolto in un clima di grande armonia e serenità. Le tavole erano abbellite da degli alberi di Natale fatti di pannolenci, costruiti con tanta fatica e passione dagli ospiti. Ogni commensale aveva come segna posto un Babbo Natale personalizzato con il proprio nome. Ringraziamo di cuore la comunità religiosa per la sua

ospitalità!!!

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NATALE IN

CASA

Il Natale l’ho sempre trascorso in famiglia, ricordo quando ero piccino che i primi di dicembre tutti assieme facevamo l’albero e il presepio che imman-cabilmente il nostro gatto distruggeva perché ci sali-va sopra e con le zampine giocava con le statuine! Il presepe era fatto con tanto muschio vero che anda-vamo a raccogliere, le stradine erano di segatura e le statuine erano di gesso, le montagne le facevamo con della carta da pacco, e veniva fatto ogni anno in un angolo della cucina. Alla vigilia il 24 dicembre aiutavo mia mamma a preparare i ravioli e la pasta, ricordo che riempivamo il tavolo tutto di pasta e la si faceva asciugare pronta per il pranzo di Natale! Ricordo anche di un Natale, che volevo alzarmi presto ma mio padre mi ha trattenuto nel letto dicendomi che sarebbe andato lui a vedere se Babbo Natale era passato, poi è ritornato in camera mia e aveva in mano il mio berretto con dentro un Co-wboy, mi ricordo che aveva le braccia di molla

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e in mano teneva due pistole, appena l’ho visto ero un po' deluso perché non è stato Babbo Natale a por-tarmelo ma il regalo mi è piaciuto molto! La nostra cucina era molto buia e fredda quindi mio padre il giorno di Natale, siccome era un giorno speciale portava i tavoli del pranzo in negozio-lui era un parrucchiere - alzava la saracinesca e pranzavamo lì perché era un locale molto caldo (riscaldato dalla stufa). Dal 1967 in avanti i Natali sono stati diversi perché in casa nostra è arrivata la televisione che ci faceva compagnia!!!!

Auguro a tutti un buon anno!!!!

Renato Malnati

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Quest’anno il giorno dell’Epifania è stato ancora più speciale degli anni passati: già come nelle scorse edi-zioni hanno allietato il momento di festa il “Coro Al-pino di Sesto Calende”, la bruttissima befana (chiamata dalla nostra intraprendente Teresa che rin-graziamo di cuore) che ha portato a tutti una ricca cal-za pieni di dolci e delizie e Babbo Natale (ma chi era in realtà? Forse fratel Paolo!?). La grande novità è stato l’arrivo dei tre Re magi...chi si ricorda i loro nomi? … Gasparre, Melchiorre e Bal-dassarre...qui al don Guanella non hanno portato oro , incenso e mirra, ma qualcosa di, forse, ancora più pre-zioso: hanno portato in dono tre bellissime parole: A-MORE, SPERANZA e GRAZIE. Allora vediamo cosa si nasconde dentro questi regali:

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I TRE DONI

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“AMORE”

La ricchezza del mio cuore è infinita come il mare, così profondo il mio amore:

più te ne dò, più ne ho, perché entrambi sono infiniti.

“SPERANZA”

La speranza è la forza della vita che ognuno custodisce pur senza saperlo nel

profondo del suo cuore.

“GRAZIE”

Potreste chiedere in cuor vostro: “Come distinguere-mo nel piacere ciò che è bene da ciò che non è be-ne?”. Andate fra i campi e i giardini e imparerete che è piacere dell’ape raccogliere miele dai fiori, ma è an-che piacere del fiore cedere miele all’ape. Per l’ape infatti il fiore è fontana di vita, e per il fiore l’ape è messaggero d’amore, e per entrambi, ape e fiore, dare e ricevere è piacere e necessità ed estasi. Siate nei vostri piaceri come i fiori e le api.

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Tanto tempo fa a Milano ci fu un inverno molto rigi-do. La neve scendeva dal cielo e copriva tutta la cit-tà, le strade, i giardini. Sotto la grondaia di un palaz-zo di Porta Nuova c’era un nido di una famigliola di merli, che a quel tempo avevano le piume bianche come la neve. C’era la mamma merla, il papà merlo e tre piccoli uccellini nati dopo l’estate. La famiglio-la soffriva il freddo e stentava a trovare qualche bri-ciola di pane per sfamarsi, perché le poche briciole che cadevano in terra dalle tavole degli uomini erano subito ricoperte dalla neve che scendeva dal cielo. Dopo qualche giorno il papà merlo prese una deci-sione e disse alla moglie:” Qui non si trova nulla da mangiare, se continua così moriremo di fame e di freddo. Ho un’idea, ti aiuterò a spostare il nido sul tetto del palazzo, a fianco a quel camino, così mentre aspettate il mio ritorno non avrete freddo. Io parto e vado a cercare il cibo dove la neve non è ancora arri-vata”. E così fu fatto: il nido fu messo vicino al ca-mino e il papà partì. La mamma e i piccoli uccellini stavano tutto il giorno nel nido scaldandosi tra loro grazie al fumo che usciva tutto il giorno dal camino. Dopo tre giorni il papà tornò a casa e quasi non riu-scì più a conoscere la sua famiglia! 8

I GIORNI DEL

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Il fumo nero che usciva dal camino aveva colorato di nero tutte le piume degli uccellini! Per fortuna da quel giorno l’inverno divenne meno rigido e i merli riuscirono a trovare cibo sufficiente per arrivare alla primavera. Da quel giorno però tutti i merli nascono con le piu-me nere e , per ricordare la famigliola di merli bian-chi divenuti neri, gli ultimi tre giorni del mese di gennaio sono detti “ I tre giorni della merla”.

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Un caloroso abbraccio a tutti voi con affetto da Dona-ta e un felice anno nuovo a tutti con sincerità e amore e speriamo in bene e in un futuro migliore.

Donata Luigia Gusmerini

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Con semplicità ed umiltà si fanno grandi cose, con prepotenza, arroganza e presunzione si fa solo la

figura del “cafone”.

Renato Malnati

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La luce dello Spirito Santo

scenda su di noi e ci protegga.

“Per l’amor di Dio”.

“Sospira cuore

che ragion tu hai

aver l’amante e

non baciarlo mai.”

Gabriella Fuga

Regina ********************************************

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LA V

OCE DEL

LA SAG-

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L’ANGOLO

DELL’ARTISTA

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Cari Carlo e Corona, per noi siete l’esempio del vero amore; ci state fa-cendo conoscere il significato più profondo della fa-miglia, fatto di gioie e sacrifici. È un onore per noi conoscervi e poter vedere ogni giorno che la vostra unione è sempre ricca di entu-siasmo. Ogni volta che la vostra famiglia si riunisce si respi-ra un’atmosfera di serenità e allegria:i vostri sorrisi sono sempre contagiosi.

Vi vogliamo bene!

AUGURI PER IL VOSTRO 67° ANNIVERSARIO!

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CARLO E COR

ONA

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È bello ricordare la signora Amabile e l’amore dei suoi figli, una famiglia molto dolce, discreta e pre-murosa. Non abbiamo avuto il piacere di conoscere Amabile nei suoi tempi migliori..ma di quegli anni abbiamo questa meravigliosa foto che la nipote Paola custodi-sce con affetto e nella quale si può vedere la dolcez-za nel suo sguardo. Chissà Amabile a chi era rivolto questo sguardo!?... speriamo che ora i tuoi occhi guardino in direzione della tua famiglia per darle il sostegno e l’amore che hai dato anche in vita.

A RITROVARC

I...

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IN RICORD

O DI GINO

E’ già trascorso un anno dalla scomparsa del nostro caro amico Gino Rocca, Ginetto per tutti noi. Era la notte tra il 26 e il 27 dicembre 2011. Mi ritorna alla mente un episodio accaduto nel 2003, lavoravo in questa casa da pochi mesi, un giorno di pioggia sono venuta al lavoro con il mio ombrello che ho appoggiato fuori, vicino alla porta di ingresso e al momento di rientrare a casa l’ombrello era spari-to! Cose che capitano…. Qualche giorno dopo chiacchierando con gli ospiti della casa ho raccontato questo episodio. Gino era li, ha ascoltato, poi l’ho visto allontanarsi; dopo pochi minuti lo vedo ritornare in salone con un ombrello a fiori in mano e me lo porge. Io rimango in imbarazzo lo ringrazio e dico che non è il caso, ma lui insiste e così accetto. Metto l’ombrello in auto, ed è li ancora adesso, sono passati 10 anni! Molte volte l’ho usato e ogni volta con piacere ri-penso a Ginetto, di cui mi resta un carissimo ricordo.

LORENZA

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O caro Gesù vieni presto

abbiam bisogno di te, suonate le campane che Dio è nato.

Dopo tante fatiche finalmente abbiamo trovato il riposo per Gesù, Maria e Giuseppe.

Gesù è venuto a trovare tutti noi peccatori. Suonate campane, suonate, i Re Magi

sono in viaggio, hanno visto la stella cometa da lontano,

erano curiosi di vedere cosa ci fosse dentro in quella stalla;

intanto tutti i pastori si erano mossi per offrire i doni a Gesù e ai genitori.

Suonate campane din don dan!

Renata

INSERTO SPECIALE

DAL CUORE DI

RE-