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AGENDA 21 LOCALE PROGETTO “COMUNIC@RE & P@RTECIPARE” cofinanziato dal Ministrero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio - Decreto RAS7944 del 04/06/2004 LINEE GUIDA PER LA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE NELLA CITTA’ DI FOGGIA AREE PROTETTE, RIFIUTI, MOBILITA’ BOZZA - REV. 00 – MAGGIO 2006 Comune di Foggia Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio Servizio Sviluppo Sostenibile

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AGENDA 21 LOCALE

PROGETTO “COMUNIC@RE & P@RTECIPARE” cofinanziato dal Ministrero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio - Decreto RAS7944 del 04/06/2004

LINEE GUIDA PER LA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE

NELLA CITTA’ DI FOGGIA

AREE PROTETTE, RIFIUTI, MOBILITA’

BOZZA - REV. 00 – MAGGIO 2006

Comune di Foggia

Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio

Servizio Sviluppo Sostenibile

Linee guida per la sostenibilità ambientale nella città di Foggia – Bozza

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INDICE

INTRODUZIONE .................................................................................................................................... 4

PRESENTAZIONE.................................................................................................................................. 7

PREMESSA.............................................................................................................................................. 9

1 QUADRO DI RIFERIMENTO TERRITORIALE ED ISTITUZIONALE ............................. 10

2 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO.............................................................. 14

2.1 L’AGENDA 21 LOCALE DEL COMUNE DI FOGGIA “COMUNIC@RE & P@RTECIPARE” ......... 14

2.2 IL PROGETTO “NUOVI METODI DI GOVERNANCE E SISTEMI DI GESTIONE AMBIENTALE PER IL COMUNE DI FOGGIA”......................................................................................................................... 15

2.3 IL PIANO URBANISTICO GENERALE ...................................................................................... 16

2.4 L’ORIZZONTE DELLA PIANIFICAZIONE STRATEGICA............................................................. 19

2.5 IL “LA.SE.R. - LABORATORIO DI SERVIZI E RICERCA PER LA SOSTENIBILITÀ LOCALE” ..... 21

3 LINEE GUIDA PER LA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE NELLA CITTA’ DI FOGGIA25

3.1 AREE PROTETTE..................................................................................................................... 25

3.1.1 Quadro attuale ...............................................................................................................25 3.1.2 Obiettivi ed indicatori ....................................................................................................28 3.1.3 Politiche possibili ...........................................................................................................29

3.2 RIFIUTI................................................................................................................................... 32

3.2.1 Quadro attuale ...............................................................................................................32 3.2.2 Obiettivi ed indicatori ....................................................................................................38 3.2.3 Politiche possibili ...........................................................................................................39

3.3 MOBILITÀ .............................................................................................................................. 41

3.3.1 Quadro attuale ...............................................................................................................41 3.3.2 Obiettivi ed indicatori ....................................................................................................46 3.3.3 Politiche possibili ...........................................................................................................49

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3.4 UN CONNETTIVO TEMATICO: L’IN.F.E.A. – INFORMAZIONE, FORMAZIONE, EDUCAZIONE AMBIENTALE ..................................................................................................................................... 53

3.4.1 Quadro attuale ...............................................................................................................53 3.4.2 Obiettivi ed indicatori ....................................................................................................56 3.4.3 Politiche possibili ...........................................................................................................57

4 NOTE CONCLUSIVE – VERSO UNO SVILUPPO URBANO SOSTENIBILE .................... 60

5 GLOSSARIO.................................................................................................................................. 64

6 BIBLIOGRAFIA............................................................................................................................ 65

7 WEBGRAFIA................................................................................................................................. 66

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INTRODUZIONE Sono fermamente convinto che l’ambiente debba rappresentare un punto di forza dell’intera Amministrazione Comunale, di natura strategica per il futuro della città di Foggia. Il Comune di Foggia ha attivato un nuovo processo di Agenda 21 Locale con iniziative di informazione e sensibilizzazione, nonché di analisi e pianificazione ambientale. Con il progetto Comunic@re & P@rtecipare è stata coinvolta la Comunità Locale sui principali temi della sostenibilità ambientale attraverso la concertazione e la formazione per lo sviluppo. Nel Comune di Foggia si moltiplicano, ormai, le iniziative che rafforzano l’integrazione della componente ambientale nella pianificazione territoriale ed urbanistica. La nostra Agenda 21 rappresenta l’esemplificazione di processi democratici di dialogo e di confronto con la comunità locale, ma, con il metodo della progettazione partecipata per l’elaborazione ed approvazione di piani e programmi per lo sviluppo sostenibile della città di Foggia”, è stato possibile dimostrare che i processi di Agenda 21 possono determinare risultati importanti perseguiti dopo decenni di insuccessi. Si individuano, nell’attuale processo di Agenda 21 Locale del Comune Dauno, strumenti innovativi di sensibilizzazione, informazione e formazione sul rapporto tra sviluppo sostenibile, attività antropiche e pressioni sull’ambiente urbano, per favorire l’adozione di procedure e strumenti di controllo e gestione ambientale. Tale obiettivo strategico è reso possibile grazie alla importante e fondamentale collaborazione di AFORIS e di AMBIENTE ITALIA che, riunite in A.T.S., assicurano il coordinamento del processo di Agenda 21 Locale, in stretto raccordo con l’Ufficio Ambiente e l’intera Amministrazione Comunale di Foggia. Una delle peculiarità di un processo di Agenda 21 Locale è la partecipazione e la condivisione delle politiche di un Ente con l’intera comunità locale. La partecipazione pubblica diventa lo strumento per valorizzare ed attivare risorse sociali indispensabili per il successo delle iniziative previste dall’Agenda 21 Locale, mentre la pubblica amministrazione deve comportarsi come un soggetto trasparente, capace di produrre, far circolare e migliorare l’informazione ambientale necessaria ad aumentare la consapevolezza sociale. La nostra Agenda 21 Locale è, quindi, diventata l’occasione per lanciare programmi di riqualificazione del centro e delle periferie urbane con interventi fortemente integrati ed orientati a praticare tutte le soluzioni tecnologiche e gestionali finalizzate a migliorare la qualità della vita dei cittadini. In poco più di un anno, abbiamo approvato i progetti esecutivi relativi alla realizzazione di n. 18 impianti fotovoltaici a servizio di edifici pubblici comunali, le Isole Ecologiche, mini impianti compatti che consentono di differenziare i rifiuti in maniera completamente automatica ( ne sono previste 30 di cui 15 fisse e 15 mobili), piste ciclabili per ulteriori 6 km oltre a quelle esistenti. Abbiamo avviato importanti iniziative nel campo della pianificazione ambientale avviando l’implementazione di un Sistema di Gestione Ambientale EMAS II per il miglioramento continuo delle proprie prestazioni in campo ambientale e di un Sistema di Contabilità Ambientale che consenta di contabilizzare le spese per la protezione dell’ambiente, in base a precise codifiche internazionali.

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Al fine di arricchire la pianificazione ambientale urbana, con un piano che tuteli al meglio il patrimonio edilizio ed artistico del Comune oltre che la salute dei cittadini, è stato avviato il “censimento dei ricettori sensibili alle vibrazioni” . Ma orizzonti di successi possibili si delineano anche in materia di mobilità sostenibile e raccolta differenziata. Risulta evidente, se vogliamo misurare l’efficacia del processo di Agenda 21 Locale, che il risultato più eclatante di tali politiche ambientali è l’istituzione, con legge, del Parco Regionale Naturale Bosco Incoronata, figlio indiscutibile dell’Agenda 21 Locale attivata dall’Amministrazione Ciliberti, la cui nascita avvenuta il 2 Maggio 2006 corona 1 anno di impegno istituzionale e di mobilitazione della società civile. E volendo misurare, com’è giusto, l’efficacia di tali innovazioni, occorre evidenziarne i primi e concreti risultati. Un emblematico esempio: l’istituzione, con legge regionale, del Parco Regionale Naturale Bosco Incoronata, figlio indiscutibile dell’Agenda 21 Locale attivata dall’Amministrazione Ciliberti, la cui nascita avvenuta il 2 Maggio 2006 corona 1 anno di impegno istituzionale e di mobilitazione della società civile. Ma orizzonti di successi possibili si delineano anche in materia di mobilità sostenibile e raccolta differenziata. L’istituzione del Parco Incoronata rappresenta un traguardo fondamentale per la storia della Città di Foggia. Un’area, quella del Bosco Incoronata, di enorme valore ambientale, sia per le peculiarità di carattere naturalistico sia per la funzione di congiunzione, nell’ottica della creazione di una vera e propria Rete Ecologica e Culturale, tra le aree del Subappennino Dauno ed il promontorio del Parco Nazionale del Gargano. Sin dal mio insediamento ho individuato l’area di Bosco Incoronata quale priorità fondamentale del mio mandato amministrativo. Ho rivolto i miei personali sforzi ad attivare numerose iniziative, sentendomi investito di un compito notevole e molto difficile per evitare che l’area protetta fosse considerata come un territorio soggetto unicamente a vincoli e destinato all’emarginazione socio-economica. Credo che il mio personale successo, diversamente da quanti sino ad oggi mi hanno preceduto, dipenda da un approccio sostanzialmente differente, consistente nel considerare l’area Parco quale laboratorio per lo sviluppo, con opportunità tese a caratterizzare l’area dal punto di vista ambientale, culturale e religioso, con la possibilità di avviare numerose iniziative di sviluppo territoriale ed economico incentrate su criteri ecologici quali turismo naturalistico, agricoltura ecocompatibile, ricerca scientifica e innovazione tecnologica per l’ambiente. Il processo di Agenda 21 Locale e il rinnovato rapporto con la Regione Puglia sono stati alla base dell’importante risultato ottenuto. Sono particolarmente riconoscente a tutti i soggetti partecipanti al Forum di Agenda 21 Locale, riattivata dal mio Assessorato con il progetto “Comunic@re & P@rtecipare” ed in specie ai referenti del Gruppo di Lavoro “Aree Protette”. È con particolare orgoglio che voglio, inoltre, evidenziare la stretta integrazione che vi è stata tra le strutture tecniche dell’Ufficio Ambiente e l’Assessorato all’Ecologia e l’Ufficio Parchi e Riserve Naturali della Regione Puglia, con cui vi è stato un perfetto raccordo politico e di merito sull’obiettivo di istituire l’area naturale protetta di Bosco Incoronata, cogliendo appieno le richieste della Comunità locale di Foggia e favorendo l’accelerazione dell’iter previsto dalla legge regionale n. 19/97. Un sincero ringraziamento voglio, da queste pagine, rivolgerlo all’Assessore regionale all’Ecologia, prof. Michele Losappio, il cui encomiabile impegno, manifestato nei pochi mesi

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di governo regionale, è risultato essenziale per affermare politiche ambientali inedite in Puglia. L’istituzione del Parco di Bosco Incoronata rappresenta, dunque, una importante vittoria della politica più nobile, improntata all’ascolto e volta al conseguimento di risultati concreti e duraturi per la cittadinanza e per l’intera comunità locale. A dimostrare che i processi di Agenda 21 Locale, se ben impostati e condotti, servono!

Dott. Italo PONTONE Assessore all’Ambiente

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PRESENTAZIONE La realizzazione di Linee Guida per la sostenibilità ambientale per un territorio così vasto e complesso quale quello del comune di Foggia, anche se limitato a soli 3 ambiti tematici (aree protette, rifiuti e mobilità), è un’operazione faticosa. Necessita di un lavoro interdisciplinare, meticoloso e puntuale di raccolta, selezione ed elaborazione di dati, documenti e informazioni, di selezione e analisi di indicatori e di una successiva attività di reporting che sia in grado di restituire, ad una lettura comprensibile non soltanto dagli addetti ai lavori, una rappresentazione delle dinamiche complesse e spesso interrelate dei vari fattori di pressione connessi alle attività dell’uomo – processi produttivi e di consumo, stili di vita e modalità di insediamento e di spostamento – che influiscono sullo stato dell’ambiente. Talvolta può risultare sufficiente selezionare, all’interno del complesso quadro delle relative azioni e politiche realizzate e possibili, quelle che con immediatezza consentono di mantenere standard ambientali accettabili o ristabilire equilibri compromessi, realizzando processi e prodotti di conoscenza indispensabili, da un lato ad orientare e supportare l’attività di pianificazione e le politiche non solo ambientali di un ente territoriale, dall’altro a produrre risultati immediati e tangibili. Un lavoro che, comunque, richiede tempo, risorse finanziarie e professionali adeguate e che, proprio per il suo valore strategico e il suo carattere intrinseco e inevitabile di indirizzo e opzionalità deve conformarsi il più possibile ad una dimensione di confronto e partecipazione da parte di tutti quanti devono e possono dare un contributo. Coerentemente con le metodologie riconosciute dalla letteratura più aggiornata in materia di reporting, pianificazione ambientale e processi di Agenda 21 Locale, si è provveduto alla definizione e alla stesura delle presenti “Linee Guida”, sulla base degli esiti della discussione e dell’analisi dei 3 Gruppi Tematici del Forum di Agenda 21 Locale, istituiti dal Comune di Foggia sulla base delle previsioni di progetto ammesso a finanziamento dal Ministero dell’Ambiente e del Territorio. A tali elaborazioni ha fatto seguito un lavoro di ricerca e selezione di dati, documenti e indicatori utili e disponibili, di elaborazione sintetica di linee di tendenza (politiche possibili) con l’individuazione di strumenti informativi, di piste di espansione e di note metodologiche a cui potranno ispirarsi priorità e ambiti di approfondimento. La struttura riflette un’impostazione condivisa e partecipata che può riverberarsi anche in altri ambiti di lavoro che rappresentano la logica espansione di processi di Agenda 21 Locale come, ad esempio, l’attività di Pianificazione Strategica (ex POR Puglia – mis. 5.1) ovvero gli Studi di Fattibilità per l’implementazione di un Sistema di Gestione Ambientale di tipo EMAS e di un Sistema di Contabilità Ambientale (ex POR Puglia – mis. 5.2). Il presente documento, nell’economia delle risorse disponibili e nei vincoli di tempo stabiliti, offre elaborazioni, certamente non esaustive anche se basate su dati analitici e aggiornati, in materia di politiche ambientali, ma soprattutto delinea scenari di riferimento e alcuni trend di sviluppo per fornire un solido impianto metodologico per successive attività di reporting e pianificazione ambientale. Il documento si compone di 4 capitoli. Dopo una sintetica illustrazione (premessa) dei principi e dei documenti programmatici all’origine dell’Agenda 21 Locale e del progetto di Agenda 21 Locale adottato

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dall’Amministrazione Comunale (Comunic@re e Partecip@re), segue una sintetica ed essenziale rappresentazione del quadro di riferimento territoriale e istituzionale (capitolo 1). L’analisi è tratteggiata in modo da rappresentare sufficientemente le attività antropiche che agiscono come driving forces sulla qualità dell’ambiente e delle sue risorse. I principali strumenti di pianificazione e programmazione (capitolo 2) d’interesse del territorio comunale sono descritti con l’obiettivo di individuare piste che consentono di inquadrare la rilevanza dei 3 tematismi, scelti come prioritari, all’interno delle successive “Linee Guida per la sostenibilità ambientale nella città di Foggia” (capitolo 3). Le conclusioni (capitolo 3) hanno il senso metodologico di un nuovo approccio allo Sviluppo Urbano Sostenibile così come sembra delinearsi all’interno del dibattito in corso per la redazione del Documento di Pianificazione Strategica della Regione Puglia per il periodo 2007 – 2013. Si ispira ad un approccio diacronico e di integrazione, funzionale all’attualizzazione del dibattito e delle politiche ambientali possibili.

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PREMESSA Agenda 21 è il documento sottoscritto da 180 Paesi, tra cui l’Italia, durante la Conferenza di Rio de Janeiro del 1992 con lo scopo di dare una traduzione concreta allo sviluppo sostenibile, con la promozione e la realizzazione di politiche adeguate. L’Agenda 21 Locale è un processo partecipato per costruire la conoscenza dell’ambiente, valutarne "le capacità di carico" e per definire le basi di un nuovo accordo o "patto sociale" tra tutti gli attori locali, finalizzato alla sostenibilità dello sviluppo di lungo periodo. In sintesi il documento Agenda 21 sottolinea che lo sviluppo sostenibile si realizzerà solo attraverso una programmazione mirata e prescrive che per affrontare ogni questione importante sia adottato un processo attento e rigoroso che esamini i diversi aspetti del problema, che prenda decisioni chiare sulle priorità, sui compromessi e sui sacrifici eventualmente necessari, che definisca il sistema dei controlli e degli incentivi, le finalità a lungo termine, i traguardi quantitativi e le scadenze per realizzare quanto è stato fissato. La responsabilità delle amministrazioni locali in tal senso è fondamentale perché: “… costruiscono, mantengono e rinnovano le infrastrutture economiche, sociali e ambientali, e sovrintendono ai processi di pianificazione, stabiliscono politiche e regolamentazioni ambientali e concorrono all’attuazione delle politiche ambientali nazionali e regionali. Poiché, inoltre, rappresentano il livello di governo più vicino ai cittadini, esse giocano un ruolo vitale nel sensibilizzare e nell’educare la propria comunità e nel rispondere ad essa in materia di sviluppo sostenibile”. (Capitolo 28 dell’Agenda 21) Alle amministrazioni locali, quindi, viene riconosciuto un ruolo decisivo nel favorire processi graduali di prevenzione e protezione in campo ambientale ritenendo che la consapevolezza sulla limitatezza delle risorse ambientali, da parte della società, degli amministratori, dei cittadini e del sistema imprenditoriale costituisca un elemento determinante per una prospettiva di sviluppo sostenibile e quindi rispettoso della persona e dell’ambiente. La definizione degli obiettivi di Agenda 21 locale qualifica il percorso che si vuole intraprendere e rende esplicite le priorità che si assumono localmente. La loro individuazione è il frutto della diagnosi e del confronto tra valori, interessi e visioni del futuro. Nelle presenti Linee Guida si prendono in considerazione oltre agli obiettivi chiave riferiti al territorio, anche quelli di carattere multidimensionale sviluppati in seno al Coordinamento Nazionale delle Agende 21 Locali Italia ed all’elaborazione tematica presentata alla Conferenza di Aalborg del 2004 (“Aalborg + 10 anni”), raggruppati nell’ambito dei sottoindicati tre macro obiettivi:

proteggere l’ambiente; soddisfare i bisogni sociali; promuovere il successo economico.

Le presenti Linee Guida, coerenti con i significativi interventi di programmazione nazionale, regionale, provinciale e comunale in corso, sono state realizzate tramite il coinvolgimento del Forum attraverso incontri di progettazione partecipata in presenza di soggetti decisori pubblici e soggetti socio-economici.

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Hanno integrato, infatti, i risultati degli incontri realizzati con i gruppi tematici istituiti, e più precisamente:

Gruppo di lavoro “Aree protette” Gruppo di lavoro “Rifiuti” Gruppo di lavoro “Mobilità sostenibile”

Con il solo fine di provvedere alla definizione di elementi di connettività del lavoro dei predetti gruppi, è stato definito un ulteriore Gruppo di Lavoro “IN.F.E.A. - Informazione, Formazione ed Educazione Ambientale”, istituito su esplicita richiesta di alcuni aderenti al Forum Ambientale, durante il 1^ incontro in sessione plenaria.

1 QUADRO DI RIFERIMENTO TERRITORIALE ED ISTITUZIONALE LA CITTÀ E I SUOI ABITANTI La città di Foggia, capoluogo della Daunia, è situata al centro di un vasto territorio pianeggiante a cui fa da corona il sistema collinare e montuoso del Subappennino ed il Promontorio del Gargano. Per la sua posizione geografica, Foggia è stata un importante centro nodale dal quale si diramano collegamenti con altri centri urbani importanti delle regioni limitrofe e più lontane. La città di Foggia si inserisce in un territorio caratterizzato da tre zone ben distinte e che si integrano vicendevolmente: il Tavoliere,il Sub Appennino Dauno e il Gargano. Le aree montuose sono rappresentate dal massiccio del Gargano e dal Subappennino Dauno, entrambe ubicate a nord, in provincia di Foggia. Il Subappennino Dauno si eleva nella sezione settentrionale ed occidentale del Comune di Foggia, tra i corsi dei fiumi Fortore ed Ofanto, collegandosi alla dorsale appenninica ed articolandosi con l’Appennino campano. Tra le predette aree montuose si sviluppa la pianura del Tavoliere, un bassopiano a pendio lievissimo, su cui si sono accumulati, in modo particolare lungo i bacini fluviali, i materiali di alluvione trascinati dai corsi d’acqua torrentizi, provenienti dall’Appennino. Il Tavoliere che si affaccia sul mare Adriatico in direzione sud-est, oltre ad essere la maggiore distesa pianeggiante della provincia e dell’intera regione, è anche una delle zone più fertili del Meridione. Nella Capitanata ed in particolar modo nel territorio del Comune di Foggia è, dunque, presente una morfologia che permette varie forme di insediamento umano. La città di Foggia costituisce, dopo il capoluogo regionale, il più importante centro di comunicazioni stradali e ferroviarie della regione. Il ramo economico che connota fortemente la città è quello terziario, soprattutto la pubblica amministrazione, che incide per un terzo nella formazione del reddito. Un altro terzo della ricchezza cittadina proviene dai servizi; l'industria fornisce un altro 26%. Possiede i più grandi silos granari d'Italia, è il maggiore mercato per i prodotti della circostante zona agricola ed ospita annualmente un'importante Fiera internazionale dell'agricoltura, che dà anche impulso alle numerose attività commerciali. Le attività produttive presenti nell’area di Foggia sono essenzialmente: - agricole e agro-alimentari che risulta tra le maggiori produttrici in Italia di cereali (grano, in

particolare), pomodori, olive, uva da vino, ortaggi, ma che presenta indici elevati di

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produzioni anche per quanto riguarda gli olii vegetali, la lavorazione e conservazione di frutta ed ortaggi, la produzione di granaglie e di prodotti amidacei. L’agro-alimentare costituisce il perno del sistema economico dell’area. Accanto all’attività primaria di coltivazione, si è negli ultimi decenni sviluppato un discreto indotto, soprattutto nel basso tavoliere, di piccole e medie imprese trasformatrici specializzate nella lavorazione dei principali prodotti locali;

- industriali grazie alla presenza nel capoluogo provinciale di grandi aziende del settore metalmeccanico (Sofim, Alenia). L’industria dell’area foggiana esprime un andamento che, nel complesso, può essere definito positivo rispecchiando comunque gli elementi di perplessità che pervadono il contesto nazionale.

La città di Foggia ha un numero di abitanti pari a 154.792 (dati ISTAT 2001); la popolazione è in continuo calo e presenta un andamento delle dinamiche interne che vede l’incremento della popolazione anziana abbinato al calo della popolazione in età lavorativa e della popolazione giovanile. Con una superficie comunale di 505,9 chilometri quadrati e 154.792 cittadini residenti, il Comune di Foggia presenta una densità demografica di 305,9 abitanti per chilometro quadrato, pertanto risulta essere un centro notevolmente urbanizzato. Dalla distribuzione della popolazione residente per sesso si evince che numericamente risiedono più donne che uomini (il rapporto è 106,5 donne su 100 uomini). Dall’analisi degli stessi dati si evince un saldo demografico negativo della popolazione di Foggia dal momento che, nel 2003, i cittadini con più di 64 anni (25.195 unità) superano, se pur di poco, il numero dei cittadini di età compresa tra 0 e 14 anni (24.972 unità). Dalla suddivisione tra il dato della popolazione di Foggia (154.792 unità) per il numero dei nuclei familiari (52.119) si evince che in media a Foggia un nucleo familiare è composto da 2,97 componenti, dato piuttosto elevato rispetto alla media nazionale, anche se ha subito una flessione rispetto al censimento Istat del 2001 (3,2 unità per nucleo). Coloro che vivono da soli ed hanno un’età superiore ai 64 anni costituiscono il 25,13% del totale. Considerando che i soggetti appartenenti alla suddetta classe di età risultano essere particolarmente bisognosi di cura ed assistenza (soprattutto nella fascia di età che supera i 75 anni) emerge l’esigenza di predisporre, da parte dell’Amministrazione, interventi e servizi socio-sanitari adeguati alla domanda e ai bisogni di quanti vivono soli. Una componente del tessuto demografico foggiano, costituita dalla popolazione immigrata, è aumentata progressivamente nel corso degli ultimi tre anni, con una presenza nell’anno 2003 di 1.894 individui, di cui 983 donne (52 %) e 172 minori (9 %), ossia l’1,22% dell’intera popolazione, come risulta dalla tabella e dal grafico successivi. Le ricerche condotte sul territorio evidenziano come i modi di costruire e vivere la famiglia siano profondamente mutati. Accanto alla semplificazione delle strutture familiari, con la minore compresenza di differenti generazioni al loro interno, l’aumento della speranza di vita ha reso possibile la sovrapposizione nella rete parentale di generazioni sempre più distanti tra loro, con una modificazione di ruoli rivestiti da ciascuno dei suoi componenti. Occorre, pertanto, che sulla base di queste dinamiche demografiche, vengano formulati interventi adeguati tali da consentire alla famiglia, e soprattutto alle donne, che per tradizione e cultura sono sempre state le più coinvolte nella gestione del lavoro di cura, di scegliere e mettere in atto le strategie più idonee, affinché sia garantito un equo raggiungimento del benessere da parte di tutti i componenti.

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IL COMUNE E LE SUE ATTIVITÀ L’organigramma che segue mostra in maniera esemplificativa, ma non esaustiva, la struttura organizzativa dell’Ente:

All’interno di tale organizzazione si inseriscono 14 settori, denominati A.S.A., istituiti al fine di assicurare una migliore gestione dei servizi: ASA 1 Affari Istituzionali ASA 2 Affari Generali ASA 3 Finanziaria e Contabile ASA 4 Entrate e Patrimonio ASA 5 Servizi Demografici, Elettorale, Stato Civile, Leva, Anagrafe e Pensioni ASA 6 Polizia Municipale ASA 7 Istruzione, Politiche Educative, Asili Nido, Direzione Scuole Materne Comunali ASA 8 Turismo, Cultura, Università, Spettacolo, Sport, URP, Informagiovani, Politiche Giovanili ASA 9 Territorio, Settore Tecnico, Programmazione Urbanistica, Edilizia Privata (S.U.E.), Sportello Unico per le Attività Produttive ( S.U.A.P.), Decoro Urbano ASA 10 Socio Sanitaria

GIUNTA CONSIGLIO COMUNALE

SEGRETARIO GENERALE

SINDACO

DIFENSORE CIVICOPRESIDENZA

DEL CONSIGLIO

COMMISSIONI CONSILIARI

STAFF DEL SINDACO

DIRIGENTI NUCLEO DI VALUTAZIONE

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ASA 11 Programmazione, Economia e Sviluppo, Ambiente, Politiche Comunitarie, Sistemi Informativi, Telefonici e Telematici, Rete Civica, Banche Dati, Sistemi Cartografici ASA 12 Risorse Umane, Organizzazione e Metodi ASA 13 Legale, Appalti e Contratti - Risorse Logistiche ASA 14 Servizi Integrati per lo Sviluppo del Territorio, Agricoltura Ai Dirigenti è attribuita la gestione amministrativa relativa ai compiti e alle funzioni di tali settori, che si articolano in uffici e servizi , che vengono esercitati dai dipendenti per l'attuazione degli obiettivi e dei programmi stabiliti dagli organi comunali, conformemente agli indirizzi dagli stessi espressi. L’A.S.A. 11 del Comune di Foggia, “Programmazione e Ambiente”, si occupa di Programmazione, Economia e Sviluppo, Ambiente, Politiche Comunitarie, Sistemi Informativi, Telefonici e Telematici, Rete Civica, Banche Dati, Sistemi Cartografici L’obiettivo dell’istituzione del settore “Programmazione ed Ambiente” è quello di assicurare la programmazione, secondo le linee di sviluppo definite dall’ Amministrazione, perseguendo gli obiettivi di crescita e altresì di tutela dell’ambiente anche attraverso modalità di urbanistica concertata, coordinando progetto e interventi, effettuando studi e valutazioni di impatto ambientale, al fine di valorizzare le risorse della città e di migliorare la qualità della vita, tenendo conto della normativa e della legislazione di riferimento. La necessità di un settore che si occupa di programmazione e di ambiente nasce dalle richieste crescenti da parte dei soggetti economici e dei cittadini in materia di servizi e di qualità della vita, legati alla gestione del territorio. In questo contesto, in continua evoluzione e trasformazione, l’Amministrazione, in ciò supportata dal Settore, deve organizzare la propria risposta con l’obiettivo di armonizzare le esigenze di sviluppo, da un lato e quelle di rispetto e tutela dell’ambiente, dall’altro. In tema di Ambiente ed Ecologia, anche a fronte dei limiti registrati, si pone la necessità di sviluppare il servizio riguardo alle capacità di monitoraggio sul territorio delle variabili ambientali, relativamente alla predisposizione e alla diffusione degli indirizzi in materia di tutela dell’Ambiente nonché rispetto alla effettuazione delle valutazioni di impatto ambientale. Le attività peculiari del settore ambiente possono essere così riassunte:

• rilascio dei pareri ambientali per l’apertura di nuove attività; • inquinamento acustico; • gestioni degli scarichi da fognatura bianca; • inquinamento elettromagnetico; • inquinamento dovuto alla presenza di amianto; • inquinamento atmosferico; • siti inquinati (corpi idrici, suolo e sottosuolo).

Altre attività sono invece esternalizzate, affidate, cioè, a società esterne che svolgono servizi pubblici per conto dell’Amministrazione Comunale. Si tratta dei servizi di raccolta e smaltimento rifiuti, di raccolta differenziata, di trasporto pubblico affidate rispettivamente alle aziende ex-municipalizzate AMICA s.p.a., Daunia Ambiente, ATAF s.r.l.. Tali attività sono supportate da sevizi tecnologici quali il Sistema Cartografico, il Sistema Informativo Ambientale e il WebGis, consultabili anche sul sito internet del Comune di Foggia www.comune.foggia.it.

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L’amministrazione comunale ha avviato alcune iniziative in materia di governance ambientale, tra le quali si citano i progetti “Nuovi metodi di Governance e Sistemi di Gestione Ambientale” e il “LA.SE.R. - Laboratorio di Servizi e Ricerca per la Sostenibilità Locale”. Ulteriori informazioni in ordine a tali progetti sono disponibili nei paragrafi successivi.

2 QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO 2.1 L’agenda 21 Locale del Comune di Foggia “Comunic@re & P@rtecipare” Agenda 21 Locale rappresenta un approccio culturale e metodologico – pienamente condiviso dall’Amministrazione comunale – che deve permeare sia le scelte strategiche, sia le modalità operative di gestione interna dell’ente e di orientamento al territorio. Tale approccio deve infatti essere caratterizzato dalla stabilità e dalla continuità delle azioni e degli interventi operativi nell’ottica di una gestione del territorio finalizzata alla sostenibilità. Il progetto “Comunic@re & P@rtecipare”, attiva strumenti di sensibilizzazione, informazione e formazione sulle tematiche dello sviluppo sostenibile e del rapporto con le attività antropiche e le pressioni sull’ambiente urbano, per favorire l’adozione di procedure e strumenti di corretto controllo della qualità della vita, anche attraverso la promozione di Sistemi di Gestione Ambientale per imprese e pubblica amministrazione, al fine di determinare processi di qualità nella governance del territorio cittadino. Per la realizzazione delle attività del progetto “Comunic@re & P@rtecipare”, il Comune di Foggia si avvale del Gruppo composto da A.FO.RI.S. e da Ambiente Italia, organizzazioni leader nel settore dell’analisi e pianificazione ambientale, che, a seguito di procedura ad evidenza pubblica, assicurano l’attività di Assistenza Tecnica. Il progetto “Comunic@re & P@rtecipare” si è sostanziato con le seguenti azioni: COINVOLGIMENTO DELL’OPINIONE PUBBLICA Con strumenti di comunicazione, quali pagine web dedicate all’interno del sito internet ( www.comune.foggia.it) del Comune di Foggia, direct mailing, cd-rom, brochure, opuscoli etc. E’ stata creata una rete locale di soggetti della realtà socio-economica ed ambientale del territorio foggiano, finalizzata all’attivazione di un confronto partecipato sui principali temi di carattere ambientale e sulla gestione sostenibile del territorio. FORUM DI AGENDA 21 LOCALE E’ finalizzato alla interconnessione tra i diversi e variegati interessi degli operatori del tessuto socio-economico, portatori di istanze distinte in base alle loro specificità culturali, storiche ed economiche. Contribuisce sostanzialmente all’individuazione di percorsi di sostenibilità locale per l’attuazione di politiche programmate in campo ambientale del Comune di Foggia. SEMINARI FORMATIVI PER LA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE NELLE IMPRESE E NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. Finalizzati a:

definire le modalità complessive per inserire criteri di sostenibilità (ambientali e sociali) nelle politiche di acquisto negli Enti Locali e privati;

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esplicitare le procedure inerenti l’intero percorso di progettazione, adozione, implementazione e controllo di Sistemi di Gestione Ambientale e dei criteri per ottenere il marchio ecologico Ecolabel per beni e prodotti per le Piccole e Medie Imprese.

LINEE GUIDA PER LA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE NELLA CITTÀ DI FOGGIA Coerenti con i significativi interventi di programmazione nazionale, regionale, provinciale e comunale in corso, le presenti “Linee Guida” sono state realizzate con il pieno coinvolgimento del Forum attraverso incontri di progettazione partecipata in presenza di soggetti decisori pubblici e soggetti socio - economici. L’Amministrazione comunale ha dotato l’Ufficio Agenda 21 Locale delle strutture e attrezzature idonee, attraverso la messa a disposizione di locali, attrezzature e arredamenti del Settore Programmazione e Ambiente del Comune, ma anche attraverso l’acquisizione di nuove attrezzature informatiche, ritenute necessarie allo svolgimento dell’attività. Con l’entrata in funzione del Numero Verde, l’Ufficio Agenda 21 Locale si è dotato di un ulteriore strumento di comunicazione con la Comunità Locale, oltre che attraverso i tradizionali strumenti di comunicazione di massa, anche con uno strumento di comunicazione diretta ed efficace. 2.2 Il progetto “Nuovi metodi di Governance e Sistemi di Gestione Ambientale per il

Comune di Foggia” Il progetto “Nuovi metodi di Governance e Sistemi di Gestione Ambientale” per la Città di Foggia è stato finanziato a valere su risorse del P.O.R. Puglia 2000/2006 Asse V, Mis 5.2, Area di Azione 1 – Incentivi per la redazione di Piani di Azione Ambientale. Coerente con gli indirizzi più avanzati in campo ambientale, il progetto sperimenta metodi innovativi di gestione e governance ambientale miranti a perseguire la corretta gestione dei beni ambientali nella logica di uno sviluppo locale sostenibile. Esso è rivolto all’intera comunità locale e coinvolge in modo attivo i dipendenti “apicali” dell’Amministrazione Locale e gli amministratori presenti negli organismi di rappresentanza politica. Il progetto si sviluppa in iniziative integrate e complesse miranti a: STUDIO DI FATTIBILITÀ PER L’IMPLEMENTAZIONE DI UN SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE EMAS I Sistemi di Gestione Ambientale costituiscono uno strumento per promuovere il miglioramento continuo delle prestazioni ambientali delle organizzazioni che lo adottano. In particolare per le Amministrazioni Pubbliche aderire a tali schemi riconosciuti a livello europeo ed internazionale, significa affrontare in maniera più organica ed adeguata le problematiche ambientali derivanti dalle attività umane, e garantire un più efficiente ed efficace perseguimento di obiettivi di miglioramento ambientale, superando il ristretto e limitato campo di azione delle singole organizzazioni e promuovendo politiche di sviluppo sostenibile a più largo raggio d’azione. STUDIO DI FATTIBILITÀ E DI IMPLEMENTAZIONE DI UN SISTEMA DI CONTABILITÀ AMBIENTALE DEL COMUNE DI FOGGIA La Contabilità Ambientale nasce per far fronte all’esigenza di dover “misurare” con indicatori attendibili ciò che negli strumenti tradizionali di bilancio di un’Amministrazione non viene considerato: le spese “ambientali”. Essa consiste proprio nella contabilizzazione delle spese

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per la protezione dell’ambiente, in base a precise codifiche internazionali che ne rendono comparabili le applicazioni in diversi contesti. È uno strumento attraverso il quale l’Ente Locale dà conto dei propri impegni ambientali e verifica periodicamente le proprie politiche ambientali, superando la genericità delle dichiarazioni di obiettivi ed analizzando l’uso effettivo delle risorse economiche che ha a disposizione. ATTIVITÀ TRASVERSALI DI COMUNICAZIONE ED INFORMAZIONE SUL PROGETTO L’Amministrazione comunale si pone tra i vari obiettivi quello di stimolare maggiormente la partecipazione dei cittadini, delle imprese e delle altre organizzazioni, attraverso una serie di iniziative di informazione e sensibilizzazione sul progetto:

Incontri con il Forum Ambientale del processo di Agenda 21 Locale del Comune di Foggia;

seminari e workshop; campagna comunicazionale attraverso la progettazione e realizzazione di materiale

informativo; implementazione di pagine web per il sito internet del Comune di Foggia.

2.3 Il Piano Urbanistico Generale Il Documento Programmatico Preliminare (DPP) da avvio alla formazione del Piano Urbanistico Generale (PUG). È quello che prevede la Legge Regionale n. 20 del 27 LUGLIO 2001, "Norme generali di governo e uso del territorio". L’art. 11 individua l’iter procedurale per l’approvazione del DPP precisando che esso deve contenere “gli obiettivi e i criteri di impostazione del PUG”. L’Amministrazione Ciliberti ha scelto di andare oltre e di non fermarsi alla stesura (pur legittima) di un elenco di buone intenzioni, richiedendo al prof. Francesco Karrer (esperto incaricato della relativa redazione) di rendere il DPP di Foggia uno strumento efficace che, tra risorse disponibili e necessità impellenti, identificasse un possibile cammino operativo: uno strumento, tra vincoli e opportunità, in grado di dire come fare per raggiungere l’obiettivo di fondo della qualità della vita, iniziando ad impostare le basi per la costruzione di una città vivibile. Non era l’unica scelta possibile. Di fronte alla situazione ereditata (varianti approvate al di fuori della città consolidata, costruzioni avulse dal contesto urbano, abitazioni in aperta campagna, programmi integrati e Gozzini ovunque) con case in ogni dove, spesso solitarie, sempre senza servizi, il DPP che il Consiglio Comunale ha approvato nella seduta del 9 Marzo 2006, si è posto in netta discontinuità, anche metodologica, innovando in termini di partecipazione, apertura della città al territorio, calcolo della domanda di abitazione e integrazione tra trasporti e urbanistica. PARTECIPAZIONE L’approvazione del DPP ha visto un enorme sforzo collettivo e non soltanto tecnico politico, coinvolgendo l’intera comunità nei nove mesi trascorsi tra l’affidamento dell’incarico (marzo 2005) e la consegna degli elaborati definitivi (dicembre 2005), con una significativa e corale partecipazione al progetto di città e di territorio messo in campo dalla Amministrazione Comunale. Dalla documentazione schedata, dal materiale raccolto nelle giornate di ascolto si evince nitidamente che il DPP è stata una grande ed inedita occasione di presenza e di intervento, con espressioni qualificate in grado di guardare al futuro della città, senza prospettive preconfezionate.

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APRIRE LA CITTÀ AL TERRITORIO Foggia è stata da sempre importante nodo infrastrutturale. Prima della rete tratturale, poi di quella ferroviaria e autostradale. Una peculiarità territoriale che ha reso Foggia centro di un territorio molto più vasto rispetto a quello della città consolidata. Nel DPP riaprire la città al territorio significa andare incontro al più importante dei caratteri identitari della città riscoprendo le sue vocazioni ambientali. Tratti distintivi troppo spesso dimenticati che occorre imparare ad utilizzare in modo virtuoso. Per raggiungere questo scopo il DPP individua alcune linee di intervento da privilegiare; si evidenziano, di seguito, le principali:

rafforzare i capisaldi minori, valorizzare le grandi reti di trasporto che attraversano il territorio, fare rete con essi e tra essi, ammagliare il suo territorio, aumentare le “porte” del territorio e con esse occasioni e opportunità, riequilibrare i valori, anche economici, delle varie parti del territorio, creare nuove “centralità”, valorizzare l’ambiente con funzioni urbane, ecologiche e produttive.

DAL FABBISOGNO ABITATIVO ALLA DOMANDA DI ABITAZIONE In passato l’attesa che si creava con il calcolo del fabbisogno abitativo era direttamente proporzionale alla possibilità di realizzare nuove abitazioni. In altre parole più case il piano prevedeva, più aumentavano le possibilità di guadagno di chi quelle case doveva costruirle. IN tal modo la città, la sua qualità urbana, la vita degli abitanti restava sullo sfondo, spesso in secondo piano rispetto all’aumento dei metri cubi. Il DPP adottato dall’Amministrazione Comunale di Foggia fa una scelta radicale: passare dal fabbisogno alla domanda di abitazioni. A partire da alcuni fondamentali presupposti:

assumere la famiglia (anche quella formata da un’unica persona) come operatore di domanda,

considerare come unità di base l’abitazione per famiglia escludendo calcoli o valutazioni basate sul numero di stanze,

considerare solo il fabbisogno derivante dalla popolazione residente escludendo i non residenti,

assumere come orizzonte temporale del calcolo il 2021, ridurre progressivamente, sino ad eliminarle del tutto, le abitazioni malsane ed

inadeguate, nonché quelle degradate (piani terra, insalubri, insicure, etc.), sostituire le abitazioni di più antica realizzazione da fare oggetto di rinnovo, il fenomeno della terziarizzazione che determina ogni anno la fuoriuscita dallo stock

edilizio di un numero consistente di alloggi. Tale metodologia di calcolo ha reso possibile l’individuazione di tre tipologie di fabbisogno:

pregresso [ 35,6%] rappresenta la quota della domanda di abitazioni, già presente, non soddisfatta al momento della stima del fabbisogno;

di sostituzione [ 54,4%] è inteso come la quota di domanda dovuta all’invecchiamento dello stock edilizio e, quindi, alla necessità di sostituzione che ne consegue.

aggiuntivo [ 10,0%] è quella componente della domanda di alloggi dovuta all’incremento del numero delle famiglie e comprendente quindi anche l’incremento previsto del numero dei residenti.

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Un metodo di stima più articolato e attento alla qualità, quindi, rispetto a quello che computava le sole “stanze” necessarie a soddisfare le necessità quantitative. Rinnovare, completare, rigenerare sono le parole chiave. Ovvero, uno scenario in cui recupero e riqualificazione hanno maggiore importanza rispetto all’espansione.

INTEGRAZIONE TRASPORTI URBANISTICA Pensare alla città senza pensare ai trasporti è un errore ricorrente in molti piani urbanistici. Il DPP ha assunto il Piano Urbano del Traffico come costante riferimento per inquadrare le esigenze territoriali con particolare riferimento alle attività produttive e alle funzioni strategiche (università, ricerca, sanità, centri di direzione dell’economia, etc.). In tal modo risulta più facile ed efficace integrare le localizzazioni con le politiche dei trasporti a livello urbano con la politica ambientale ed urbanistica (parcheggi di scambio, integrazione modale ferro-gomma). Ne deriva l’ulteriore necessità (a parte trattata nelle presenti “Linee Guida”) della definizione di un Piano Urbano della Mobilità che dovrà:

assicurare l’abbattimento dei livelli di inquinamento atmosferico ed acustico, la riduzione dei consumi energetici, l’aumento dei livelli di sicurezza del trasporto e della circolazione stradale, la minimizzazione dell’uso individuale dell’automobile privata e la moderazione del

traffico, l’aumento della percentuale di cittadini trasportati dai sistemi collettivi anche con

soluzioni di car pooling e car sharing, la riduzione dei fenomeni di congestione nelle aree urbane attraverso, la valorizzazione

della risorsa ferro (soprattutto nei collegamenti da e per le borgate) che a Foggia è largamente sottoutilizzata.

PER UN FUTURO SOSTENIBILE Il DPP non è un punto di arrivo. È una tappa di un percorso ben più articolato che proseguirà con il PUG secondo i principi stabiliti dalla stessa Legge 20/01:

sussidiarietà, mediante la concertazione tra i diversi soggetti coinvolti, in modo da attuare il metodo della co-pianificazione;

efficienza e celerità dell’azione amministrativa attraverso la semplificazione dei procedimenti;

trasparenza delle scelte, con la più ampia partecipazione. Un altro principio che il DPP contempla, delinea, l’unico orizzonte possibile: la sostenibilità cui si ispirano tutte le scelte fatte in sede di programmazione preliminare. In tal senso il DPP fornisce le principali indicazioni operative per la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) delineando strategie di raccordo ed integrazione tra la pianificazione urbanistica e la pianificazione ambientale. Ne è esempio la possibile integrazione, delineata nel DPP, tra lo scenario di pianificazione urbanistica e la recente istituzione dell’area protetta “Parco Regionale Naturale Bosco Incoronata”, laddove la perimetrazione originaria, risalente al 1997 e sostituita con quella nuova proposta dal Comune di Foggia nel 2005, comporta l’ampliamento alla area SIC “Valle del Cervaro e Bosco Incoronata” contigua all’area boscata ma anche alla stessa zona A.S.I. Le prospettive di sviluppo dell’area industriale dell’Incoronata e la proposta apertura di uno svincolo autostradale di servizio per la medesima area, comporta la necessità di affrontare il tema degli impatti ambientali e della capacità di carico di quella parte di territorio rispetto a

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temi più ampi come la mobilità, le emissioni atmosferiche, l’utilizzo delle risorse idriche, la gestione dei rifiuti industriali (speciali, pericolosi etc.). IL DPP prevede idonee strategie di natura urbanistica funzionali all’uso del territorio all’interno dell’area protetta, per le necessarie attività di tutela e conservazione delle risorse naturali, nonché dello sviluppo di tipologie di attività produttive compatibili con l’ambiente e coerenti con la cornice di legge regionale di riferimento ed i relativi atti di indirizzo adottati dalla Giunta Comunale. E’ del tutto evidente che occorrerà approfondire i temi di una pianificazione urbanistica che tenga conto degli impatti ambientali connessi alla dislocazione delle principali reti ed agglomerati di funzioni urbane ed amministrative, tenendo in debito conto la dislocazione dei flussi urbani riferiti alle funzioni sovraordinate di Foggia quale capoluogo di provincia (Ferrovia, Ente Provincia, Ente Fiera, Università degli Studi, INPS, etc.), puntando ad un sistema urbano in grado di mitigare gli effetti indiretti della presenza di queste istituzioni sul territorio comunale. A solo titolo di esempio strategie di integrazione tra pianificazione urbanistica e pianificazione ambientale dovranno riferirsi, oltre al già citato Piano per la mobilità sostenibile, al Piano “Antenne”, al Piano (aggiornamento) di Zonizzazione Acustica, al Piano Energetico Comunale, al Piano di Illuminazione a basso impatto ambientale, ai principi di bioedilizia (materiali edilizi, aree a verde pubblico, contenimento dei consumi energetici, etc.), provvedendo, altresì, all’integrazione dei principi e delle metodologie di partecipazione, proprie del processo di Agenda 21, all’interno del processo di costruzione del PUG. 2.4 L’orizzonte della Pianificazione Strategica Progettare il futuro di una città è un’impresa ambiziosa che pone l’Amministrazione Comunale di Foggia quale guida in un processo di progettazione partecipata che coinvolge tutti i portatori di interesse della comunità, i cosiddetti stakeholders; i quali sono chiamati a fornire il proprio contributo come studiosi, operatori sociali, professionisti e semplici cittadini che sentono di poter dare il proprio contributo nel definire gli scenari futuri di una città alla quale vogliono appartenere e della quale si sentono parte. È, infatti, la concertazione, l’armonizzazione dei diversi bisogni degli attori pubblici e privati a rappresentare il presupposto per l’attuazione di un piano nel quale la comunità possa identificarsi. Si intuisce quanto debba essere capillare il lavoro della Pianificazione Strategica (PS), i cui interventi devono abbracciare a 360 gradi i bisogni della città. Una città vivibile è una città che avrà metabolizzato il concetto di sostenibilità in tutte le sue accezioni: viabilità, parcheggi, infrastrutture, strutture, servizi; tutti elementi che non possono essere considerati a sé, ma in ottica di sistema, di sviluppo sostenibile e di compatibilità ambientale. Il principio chiave è, dunque, fare sistema per non cadere nell’errore di una visione dello sviluppo che esprima singole potenzialità a discapito del valore unico e irrinunciabile della nostra terra. La PS è fondamentalmente il disegno politico dello sviluppo di medio - lungo periodo, sia urbano che di area vasta, che persegue la competitività in ottica sovra - locale, coinvolgendo nel processo decisionale operatori privati e società civile, rilanciando il marketing della aree metropolitane anche attraverso partenariati tra città e territori. Oggi l’Ente Locale, è chiamato ad offrire una buona qualità della vita (intesa in ogni sua accezione) agli individui di una comunità candidandosi ad essere non più mero strumento di

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controllo burocratico “dei e sui cittadini” ma motore e volano di sviluppo di un territorio e delle sue potenzialità, regista di un processo ampio di governance e partecipazione sicuramente più complesso del tradizionale modo di amministrare una città cui i decenni passati ci avevano abituato. Per mettere in moto un processo siffatto, va intrapreso un percorso, di pianificazione strategica appunto, da fondare sulla conoscenza e sull’analisi del territorio, sull’individuazione delle sue criticità e dei suoi punti di forza, sul coinvolgimento di tutti gli attori e portatori di interessi che in esso vivono ed operano. Si tratta, insomma, di avviare un processo di progettazione partecipata delle politiche pubbliche locali che, orientata sul medio–lungo periodo, si fondi sulla logica virtuosa del ciclo di progetto, un metodo “circolare” che si fonda su passaggi e processi consolidati e ben definiti: conoscere, programmare, realizzare, valutare. Sono ormai tante le esperienze, in Italia ed in Europa (Firenze, Torino, Venezia, Barletta, Trento, Pesaro, La Spezia, Barcellona, Glasgow, Lione, ecc.), di città che hanno fatto o stanno facendo ricorso ad una pianificazione di questo tipo. Sono città che hanno sposato questa impostazione e si sono dotate da tempo (o in alcuni casi si stanno dotando) di un Piano Strategico Territoriale. Un esempio sicuramente da emulare ed una rete (quella delle città strategiche già esistente tra queste città) cui aderire per cogliere quest’interessante e moderna opportunità di sviluppo. La PS consente di mettere insieme idee, opinioni e competenze per costruire in concreto un progetto di sviluppo futuro per la città di Foggia. La PS comporta momenti in cui i principali attori della vita sociale, culturale, economica e politica della città si riuniscono attorno ad un tavolo per decidere come sarà la Foggia di domani, per elaborare progetti concreti rispetto a tutti gli aspetti della vita cittadina; ma la vera missione della pianificazione strategica è innanzitutto quella di creare una coesione fra le forze diverse della città di Foggia, dando voce e responsabilità a tutti. Oltre a quanto già esposto, si può aggiungere, schematicamente, che l’opportunità per Foggia di dotarsi di un Piano Strategico è dettata dalla necessità, sempre più stringente, per Comuni di medio grandi dimensioni di:

arrivare ad un progetto di sviluppo condiviso dall'intera città, in cui tutti possano ritrovarsi;

proporre una reale concretezza ed un pensiero collettivo e strategico; sviluppare nuove e coerenti politiche urbane a medio - lungo termine; aumentare l'autonomia della Città in maniera equilibrata nei suoi diversi settori politico,

sociale, economico, culturale, ecc. ; inserire Foggia nella rete di Città “strategiche” ed adeguarla ad un contesto nazionale ed

europeo; L'idea che anima la PS è quella della democrazia condivisa e della progettazione partecipata, ossia la volontà di un coinvolgimento allargato e diretto degli attori cittadini attraverso una serie di modalità di interazione tra le più moderne (focus-group e forum tematici permanenti, campagne di comunicazione e sensibilizzazione, indagini conoscitive, monitoraggio e valutazione partecipata degli interventi e dei servizi realizzati, ecc.) così come ampiamente sperimentato nei processi di Agenda 21 Locale ed in quello di definizione del DPP della città di Foggia.

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Sono coinvolti enti pubblici e privati, il terzo settore e il mondo imprenditoriale e, naturalmente, anche la cittadinanza. La filosofia della PS è, infatti, quella di una progettazione che nasce dal basso: PS significa collaborazione, negoziazione e assunzione di responsabilità nella realizzazione dei progetti. La scelta di lasciare spazio alla partecipazione collettiva e alla collaborazione significa dare importanza non solo al "che cosa" del risultato finale di scelta, quanto al "come" del processo decisionale, nell'ottica appunto della partecipazione e della condivisione più piena di strategie ed interventi. In tal senso il Comune attiva ed anima la PS. Il suo compito non è decidere lo sviluppo futuro di Foggia, ma dare avvio e coordinare i lavori di progettazione, lasciando ai soggetti riuniti attorno ai tavoli di discussione il compito di far emergere le esigenze della città e decidere i progetti di crescita, in base ad un disegno unitario. Non si tratta solo di mediare fra parti diverse, ma far uscire idee nuove e creare coesione. E’ un’esperienza maieutica e pedagogica che oltre a generare sviluppo accresce la coscienza civica e il senso di appartenenza dei cittadini alla comunità. Il processo da avviare è complesso e prevede un lavoro per fasi secondo una precisa metodologia, già sperimentata in altri contesti territoriali. Dopo una fase iniziale di consultazione dei principali attori, singoli od associati che siano, vengono istituiti tavoli di discussione tematici attorno ad aree di progetto che riassumono la vita della città. Si susseguono, dunque, una serie di incontri dei vari gruppi volti alla discussione dei temi specifici ed all’elaborazione di una serie di progetti in cui vengano definiti obiettivi ed azioni concrete da intraprendere. Il lavoro dei tavoli di discussione costituisce la piattaforma di lavoro per un gruppo ristretto di tecnici, interni ed esterni al comune, che formano il “gruppo di piano” che sono chiamati a dare coerenza ed unitarietà alle proposte messe in campo dagli attori del territorio in una visione strategica di medio e lungo periodo. Ovviamente il documento elaborato dai tecnici del gruppo di piano, viene condiviso in una successiva sessione di concertazione e confronto allargato con la città prima di essere definito nella sua versione conclusiva e passare al vaglio del Consiglio Comunale. L’approvazione del Documento Preliminare Programmatico (DPP) da parte dell’Amministrazione Comunale di Foggia, nonché i risultati raggiunti nel processo di Agenda 21 Locale rappresentano un primo e significativo passo verso l’avvio del processo di PS. Alla luce delle decisioni programmatiche già prese e degli atti deliberativi (Del. n. 358 del 4 agosto 2005 “Progetto pilota per l’applicazione di nuovi modelli di governance per la pianificazione strategica” e Del. n. 359 del 4 agosto 2005 “Laboratorio per la Pianificazione strategica della città”) prende, quindi, consistenza il percorso di PS della Città di Foggia, che partendo da un’analisi degli scenari attuali, delinei gli obiettivi strategici di sviluppo economico e le azioni da attivare per perseguirli. 2.5 Il “LA.SE.R. - Laboratorio di Servizi e Ricerca per la Sostenibilità Locale”

La città di Foggia da tempo è collocata in posizioni non consone rispetto alle graduatorie nazionali (Sole 24 Ore, Italia Oggi, Ecosistema Urbano) dei principali indicatori di qualità della vita e dell’ambiente sociale ed economico. Di qui la necessità di integrare e supportare la Programmazione comunale di Foggia, con un’attività di supporto tecnico alla definizione e progettazione di interventi concreti che, grazie ad un adeguato livello di conoscenza del territorio, della sua economia e delle sue

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vocazioni sociali e culturali, possano consentire alla città di Foggia di attuare un processo di miglioramento continuo per la crescita e sviluppo del territorio. Da qui l’esigenza, pressantemente avvertita dall’Ente di sviluppare conoscenze e strumenti innovativi di azione “interna” alla stessa amministrazione, che interessi trasversalmente tutti i settori e le aree professionali effettivamente e potenzialmente coinvolti da interventi in materia ambientale, sociale e di sviluppo economico. Ai fini di un ampliamento delle suddette iniziative, il Comune di Foggia ha istituito il “LA.SE.R. – Laboratorio di Servizi e Ricerca per la Sostenibilità Ambientale”, perseguendo una logica di integrazione funzionale con le altre attività a carattere socio–economico in corso di realizzazione quali PIT, PIS, Piano Strategico Territoriale etc. e prettamente di carattere ambientale quali l’Agenda 21 Locale, il Sistema di Gestione Ambientale EMAS e il Sistema Informativo Cartografico ed Ambientale, oltre ad altri progetti afferenti ai diversi Assessorati Comunali. Il Laboratorio di Servizi e Ricerca per la Sostenibilità locale di Foggia si configura, quindi, come struttura comunale di supporto alle politiche di programmazione, pianificazione, governo e controllo del territorio comunale, come struttura multidisciplinare di promozione di iniziative di tutela e valorizzazione ambientale attraverso l’adozione di strumenti efficaci ed efficienti per:

promuovere ed implementare metodologie innovative e strumenti operativi volti ad innalzare il livello di conoscenza delle componenti socio-economiche ed ambientali del territorio comunale;

essere funzionale alla realizzazione di iniziative rivolte alla promozione di nuove forme di occupazione, alla qualificazione delle risorse umane ed al miglioramento della qualità della vita e della sostenibilità locale.

Le attività che si andranno ad implementare all’interno del LA.SE.R. di Foggia sono le seguenti: SPORTELLO INFORMATIVO Presso le strutture del LA.SE.R. sarà operativo un servizio di sportello informativo quale struttura di supporto per l’informazione e la diffusione delle politiche ambientali, sociali ed economiche del Comune di Foggia. L’attivazione dello sportello informativo costituisce un elemento di fondamentale importanza che accompagna le azioni previste lungo l’intero arco temporale del progetto, quale azione continua di sostegno tecnico - informativo e didattico - metodologico che offra un servizio in continuità con le attività di analisi ambientale e socio-economica e le attività di animazione e che permetta di soddisfare le esigenze di approfondimenti tecnico – scientifici dell’utenza. Il servizio di sportello informativo sarà articolato in attività di:

back office, per l'attività di ricerca dati ed informazioni di carattere socio-economico ed ambientale, analisi, elaborazione, redazione di report periodici, elaborazione di materiali informativi, organizzazione di eventi pubblici e di attività di animazione territoriale, implementate dal LA.SE.R., con l’ausilio della Task Force interassessorile del Comune di Foggia;

front office, per l’attività di accoglienza e sostegno consulenziale all’utenza, in riferimento al servizio di orientamento, informazione, consulenza su opportunità di sviluppo,

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finanziamenti, ovvero attività di animazione territoriale per Enti pubblici e associazioni di categoria.

ANALISI TERRITORIALE

- Analisi Ambientale

L’attività di Analisi Ambientale sarà orientata a costruire un quadro diagnostico quanto più esaustivo del territorio al fine di permettere una strutturata attività di pianificazione sostenibile. Tale analisi andrà ad approfondire, arricchire, aggiornare le informazioni e le conoscenze secondo un’articolazione tematica (ad es. Aria, Rumore, Elettromagnetismo, Acque interne e risorse idriche sotterranee, Ambiente naturale, ecosistemi, biodiversità, Energia, Rifiuti) che terrà conto dei dati effettivamente popolabili. I tecnici del LA.SE.R. realizzeranno così un Sistema di Indicatori di Sostenibilità Ambientale (S.I.S.A.) che risulti rilevante e rappresentativo rispetto alle tematiche di analisi, mirando a definire un sistema informativo che, in collegamento con il Sistema Cartografico del Comune di Foggia, vada ad implementare un Sistema Informativo Ambientale Comunale. Attraverso l’attività di Analisi Ambientale, il LA.SE.R. si doterà anche di uno strumento di monitoraggio e controllo del sistema territoriale, articolato in tematismi ambientali, strutturato in modo tale da permettere un aggiornamento nel tempo ed una interfacciabilità con i principali strumenti di analisi e monitoraggio a livello regionale, quale il Sistema Informativo Pugliese per l’Ambiente – S.I.P.A., nonché al livello nazionale, con il Sistema informativo dell’APAT - Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente.

- Analisi Socio-Economica.

L’attività di ricerca socio-economica si colloca all’interno del più ampio sistema informativo che il Comune di Foggia sta implementando a riguardo dell’andamento del settore delle attività produttive, dei singoli comparti economici, delle principali industrie così come dell’agricoltura e dei servizi, della domanda e l’offerta di figure professionali, dell’analisi dei fabbisogni formativi, della situazione scolastica e relativi indicatori, dell’attuazione di piani e programmi per lo sviluppo economico e sociale, inserendosi in modo funzionale nel contesto di conoscenze già esistenti ovvero da acquisire, al fine di contribuire al loro completamento. L’obiettivo strategico di tale attività di ricerca è l’identificazione di parametri, attendibili ed aggiornabili, di lettura delle tendenze dell’economia locale e della situazione sociale, così come della domanda e dell’offerta di lavoro, soprattutto in campo ambientale del Comune di Foggia. ANIMAZIONE E CONSULENZA AMBIENTALE Con questa specifica attività il LA.SE.R. intende coniugare la logica dell’agire sociale sul territorio con quella della sostenibilità ambientale, attraverso la messa in relazione delle risorse umane con i beni materiali ed immateriali costituenti il patrimonio, spesso non valorizzato, di ogni comunità. Tale iniziativa si va ad inserire in un contesto territoriale profondamente segnato da squilibri di natura sociale ed economica, originatisi in seguito a numerosi fattori concomitanti e sedimentatisi nel tempo, al fine di determinare nuovi impulsi e di suscitare delle reazioni/azioni finalizzate innanzitutto al recupero/ripristino delle variabili ambientali, di cui è particolarmente ricco il comune di Foggia e complessivamente il territorio provinciale.

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Il servizio di consulenza per Enti Pubblici e soggetti privati, in questa logica, rientra nell’ambito delle più ampie iniziative di animazione territoriale e di sostegno alla crescita della comunità locale effettuate dal comune capoluogo di provincia. L’animazione territoriale e la relativa attività di consulenza per soggetti pubblici e privati, sono interpretate quali iniziative che tendono a stimolare i processi di innovazione e modernizzazione della Pubblica Amministrazione, nonché l’aumento delle conoscenze sulle innovazioni tecnologiche di prodotto e di processo (Best Available Technologies – le migliori tecniche produttive ecocompatibili disponibili sul mercato a costi sostenibili), per favorire la diffusione e la circolazione delle informazioni e la nascita di opportunità di sviluppo economico. STRUTTURA E FUNZIONAMENTO DEL LA.SE.R.

I servizi e le attività del LA.SE.R., saranno resi operanti da nuove risorse umane che saranno a breve reclutate tramite selezione con avviso pubblico.

Nello specifico si costituirà un nucleo di lavoro formato da cinque esperti con mansioni differenziate e specifiche, affiancati da due operatori per i servizi di segreteria e amministrazione.

Il team sarà formato da tecnici specializzati in diversi ambiti in modo tale da rispettare il carattere di multidisciplinarità che contraddistingue la missione del Laboratorio.

Nello specifico gli ambiti operativi afferenti al LA.SE.R., sono i seguenti:

Urbanistico e dei Sistemi Informativi Ambientali;

Aree Naturali Protette;

Analisi e Controllo Biologico, Chimico e Fisico d’interesse ambientale;

I.C.T. - Information and Communication Technology;

Giuridico ed Economico.

Le risorse umane individuate saranno organizzate in relazione alle citate attività.

Gli operatori del LA.SE.R. saranno affiancati, inoltre, dalla Task - Force interassessorile, istituita con deliberazione di Giunta Comunale n. 272 del 27 giugno 2005, composta da consulenti esperti individuati per ciascuna area tematica afferente alle differenti funzioni comunali (15 unità), per attività sia di supporto tecnico alle iniziative del LA.SE.R., sia in attività di raccordo delle stesse iniziative del Laboratorio con il sistema amministrativo – politico comunale.

Il Coordinamento del LA.SE.R. è affidato ad A.FO.RI.S., Agenzia di Formazione e Ricerca per lo Sviluppo Sostenibile di Foggia, che ne ha curato la progettazione esecutiva.

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3 LINEE GUIDA PER LA SOSTENIBILITÀ AMBIENTALE NELLA CITTA’ DI FOGGIA 3.1 Aree protette 3.1.1 Quadro attuale Il territorio del Comune di Foggia è in larghissima parte interessato da attività agricola a seminativo. L’edificazione è concentrata nell’abitato di Foggia, mentre le superfici “naturali” sono molto ridotte e concentrate nel “Bosco dell’Incoronata”. La tutela del bosco, assume quindi particolare rilevanza e significato ed è “centrale” nelle strategie ambientali in atto e future. Il Parco Regionale del Bosco Incoronata, istituito con Legge regionale del 02 Maggio 2006, ex art. 5 della L.R. 19/97, è una vera e propria isola di vegetazione naturale (di proprietà del Comune di Foggia), all’interno di un territorio intensamente coltivato. L’area, interamente pianeggiante, per 162 ha è coperta da bosco rado di alto fusto, per 115 ha da pascolo e per 42 ha da seminativo (Barbone, 1982) a cui vanno sommate le proprietà comunali limitrofe di masseria Giardino di circa 400 ha, sempre di proprietà del Comune di Foggia Le motivazioni di salvaguardia dell’area sono sia di natura naturalistica, in quanto esso:

è l’ultimo residuo di bosco umido planiziale del Tavoliere con specie quali Pioppo bianco (Populus alba), Olmo (Ulmus minor), Frassino (Fraxinus oxycarpa) ;

è ubicato lungo il corso del torrente Cervaro ed ospita, oltre ad interessanti specie nidificanti, anche un rilevante flusso migratorio;

la sua collocazione lungo il Cervaro gli attribuisce un ruolo importante lungo un potenziale corridoio ecologico che unisce due aree di elevato pregio naturalistico, il Parco Nazionale del Gargano ed i boschi dell’Appennino Dauno (individuato come area naturale protetta di interesse regionale ai sensi della L.R.19/97)

sia di natura culturale, data la presenza del Santuario della Madonna dell’Incoronata, frequentato soprattutto nel periodo estivo da molti fedeli. Esso, inoltre, fa parte, quale area proposta Sito di Importanza Comunitaria (pSIC), della “Rete Natura 2000”, costituita dall’Unione Europea con la Direttiva 79/409 “Uccelli” e con la Direttiva 92/43 “ Habitat” miranti alla conservazione degli uccelli selvatici, nonché degli habitat naturali e seminaturali, della flora e della fauna selvatica. La vegetazione del Bosco dell’Incoronata e, in generale, dell’asta fluviale del fiume Cervaro è stata condizionata da una millenaria attività di pascolo invernale, tuttora esercitata. La vegetazione legnosa si rinviene principalmente lungo il fiume con le associazioni: Salicetum albae, sulle sponde, Populetum albae, sul terrazzo immediatamente superiore, tuttora soggetto a piene. Nel meandro abbandonato, invece, si rinvengono le associazioni Carici remotae-Fraxinetum angustifoliae e Ficario-Ulmetum. La parte più estesa dell’area è interessata da pascoli secondari, ottenuti in seguito alla distruzione dell’originario bosco di roverella (Quercus pubescens), di cui tuttora rimangono isolati individui, di dimensioni notevoli, che conferiscono al paesaggio la suggestione di una steppa alberata. L’estensione complessiva di tale habitat (91H0 – *Querceti xerofili dominati da Quercus pubescens) è superiore ai 120 ha e pari al 2% della superficie del sito.

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Sono presenti anche macchioni arbustivi, in cui prevale il pero selvatico (Pirus amygdaliformis) e il paliuro (Paliurus spina-cristi). I pascoli rilevati sono ascrivibili a due differenti associazioni: Praterie su substrato calcareo (Festuco-brometalia) con stupenda fioritura di Orchidee (*) per il 5% della superficie e Percorsi substeppici di graminacee e piante annue (Thero-brachypodietea) (*) per il 10% della superficie. Essi sono principalmente concentrati nell’area della Masseria Giardino. Tale complesso monumentale è posto al centro di un’area agricola sempre di proprietà comunale che si estende per oltre 400 ettari. Dal punto di vista faunistico, tra l’avifauna di particolare interesse vi è la Gallina prataiola (Tetrax tetrax - possibile nidificazione/osservazione di due femmine nel mese di giugno 2003 in aree limitrofe al sito di masseria Giardino). La popolazione di Gallina prataiola pugliese è ormai localizzata soltanto in alcune aree della Capitanata con un numero di individui non superiore a 20-30. La tutela degli habitat “Percorsi substeppici di graminacee e piante annue (Thero-brachypodietea)” (*) rappresenta l’unico presupposto a una possibile politica di recupero della specie. Tale politica andrà sviluppata nel breve termine, pena l’estinzione locale dell’ultima popolazione italiana (peninsulare) di Tetrax tetrax. Rilevante è anche la recente scoperta di una colonia nidificante di Grillaio (Falco naumanni), la più settentrionale della Puglia, in località Masseria Giardino (edifico storico, antecedente al 1600). La popolazione di questo piccolo falco è stimata 10-15 coppie, e si discosta notevolmente dalle altre colonie pugliesi in quanto nidifica lontano da centri abitati.

Altre specie d’interesse comunitario presenti nel sito sono: Milvus milvus; Turdus philomelos; Dendrocopos major; Picus viridis; Alauda arvensis; Streptopelia turtur; Scolopax rusticola; Turdus pilaris; Turdus merula; Ficedula albicollis; Lanius collurio; Caprimulgus europaeus; Milvus migrans; Falco biarmicus, Bombina variegata; Emys orbicularis; Elaphe quatuorlineata; Albidus albidus.

Meritevole di approfondimento è anche la chirotterofauna (tuttora sconosciuta per il sito), come è emerso da recenti indagini che hanno portato alla segnalazione delle seguenti specie di chirotteri: Rhinolophus hipposideros, Rhinolophus ferrumequinum, Myotis myotis, Myotis myotis, Myotis capaccinii, Myotis blythii, Pipistrellus kuhlii, Pipistrellus pipistrellus, Tadarida teniotis. Va ricordato anche il notevole patrimonio culturale, etnografico ed architettonico legato alla transumanza. Il Bosco dell’Incoronata e il Fiume Cervaro sono senza dubbio la più interessante testimonianza paesaggistica e vegetazionale legata alla pastorizia in Puglia. Scampati alla distruzione o alla trasformazione d’uso questi boschi, pascoli e coltivi rappresentano un vero e proprio monumento vegetale della transumanza. Il complesso boscato dell’Incoronata presenta popolamenti faunistici semplificati e poco diversificati, senza nessun elemento proprio di ecosistemi forestali. Le specie di maggiore importanza sono quelle associate all’habitat di pascolo. L’area del Bosco Incoronata è sottoposta a diversi fattori di perturbazione antropica, come risulta da sopralluoghi avvenuti nell’ area oggetto d’intervento, da cui risulta che lo strato arboreo é stato gravemente minacciato principalmente dal disboscamento intervenuto in passato, dal pascolo incontrollato e dagli incendi; la mancata copertura arborea ha determinato, poi, una situazione di stress pedologico comportando l’assottigliamento della lettiera fino alla sua totale scomparsa con affermazione vegetazionale di tipo steppico. A fronte di tali problemi, il Comune di Foggia intende attivare misure di salvaguardia delle aree di maggiore interesse naturalistico del proprio territorio comunale, per l’effettuazione di attività ed interventi miranti alla conservazione degli habitat e dell’avifauna presenti,

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utilizzando tutti i mezzi e gli strumenti a disposizione ivi compresi le fonti di finanziamento comunitarie, nazionali e regionali. Proprio in questo ambito il Comune di Foggia ha proposto alcune progettualità per il miglioramento ambientale dell’area, tra cui la proposta approvata con Delibera di G.C. n. 252 del 29/11/04, riguardante il progetto dal titolo “Azioni di tutela del SIC Valle del Cervaro e Bosco dell’Incoronata” a valere sui fondi LIFE Natura 2005 dell’Unione Europea, per attività di rinaturalizzazione e di progettazione partecipata per l’area del Bosco Incoronata. L’obiettivo generale del progetto consiste nella tutela degli habitat e delle specie presenti. Gli interventi previsti nell’ambito sono complessivamente finalizzati alla conservazione e al miglioramento dei diversi habitat e della loro flora e fauna. Altra progettualità approvata con Determina Dirigenziale n.38 del 11/05/2005, concerne interventi di incremento e gestione dei boschi e tutela della biodiversità del patrimonio forestale, a valere sui fondi POR Puglia 2000/2006 – Misura 1.7 – Linea di intervento B “Miglioramenti boschivi”. Nell’ottica del recupero della funzionalità degli ecosistemi forestali al fine di una loro riqualificazione colturale orientata alla integrazione delle funzioni naturalistiche e di quelle sociali (ricreative con finalità didattico-educative), gli interventi proposti, infatti sono finalizzati sia al recupero vegetazionale e sia all’innesco di un processo di rinnovazione naturale a carico della facies arborea principale. Questa iniziativa è stata ripresa dall’attuale Amministrazione Comunale, che ha dato nuovo impulso alla risoluzione delle problematiche legate all’istituzione dell’area parco nell’ambito del processo di Agenda 21 Locale. Sono state promosse ed attivate le procedure amministrative previste dalla L.R. 19/97 della Regione Puglia per l’istituzione dell’area naturale in questione con la redazione del relativo Documento di Indirizzo Per l’avvio della procedura di istituzione del Parco Regionale del Bosco dell’Incoronata, il Comune ha realizzato una vasta attività di consultazione con il mondo ambientalista, le associazioni di categoria e le istituzioni scientifiche, con particolare riferimento all’Università di Foggia ed alla relativa Facoltà di Agraria. Il “Documento di Indirizzo” ha ottenuto formale assenso in data 24 giugno 2005 da parte del Forum di Agenda 21 Locale, con la condivisione degli obiettivi da perseguire dell’istituzione dell’area protetta per una politica di sviluppo sostenibile del territorio di Bosco Incoronata. La perimetrazione provvisoria fa riferimento agli studi della Provincia di Foggia (Elaborazione degli strumenti di pianificazione e gestione delle aree naturali protette in Provincia di Foggia - POP Puglia mis. 7.3.9) integrata con il perimetro del p.SIC IT9110032 “Valle del Cervaro – Bosco dell’Incoronata” ai sensi della direttiva 92/43 CEE. Nell’ambito dell’attuale ipotesi di perimetrazione prevede una zonizzazione rappresentata da:

• una zona 1 (zona centrale) , di rilevante interesse naturalistico, paesaggistico e storico-culturale nella quale è considerato prevalente l’interesse di protezione ambientale.

• una zona 2 (fascia di protezione) di rilevante interesse naturalistico, paesaggistico e storico-culturale in cui all’interesse della protezione ambientale si affianca quello dello sviluppo di attività produttive di tipo sostenibile.

La recente convenzione stipulata tra il Comune di Foggia e l’Università degli Studi di Foggia ha di fatto avviato un processo di conservazione e valorizzazione dell’area protetta Bosco

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Incoronata attraverso il quale vengono sempre più perseguite finalità di promozione del territorio secondo un’ottica di sviluppo sostenibile. D’altronde, l’armonico sviluppo con l'ambiente naturale, un uso responsabile delle risorse finite (acqua, energia, suolo, produzione di rifiuti), la promozione di attività socio - economiche compatibili (agricoltura, turismo), la valorizzazione della cultura, delle tradizioni e delle tipicità locali sono alcune delle tematiche sulle quali il futuro Ente di Gestione del Parco Regionale Bosco Incoronata dovrà necessariamente confrontarsi al fine di garantire un processo di sviluppo coerente con le attuali politiche locali rivolte ad un uso più sostenibile del proprio territorio. La promozione e il sostegno a questa nuova ottica di sviluppo espressa dalla succitata convenzione, rappresenta comunque un punto di partenza nello sviluppare alcune linee guida per quello che sarà il futuro Piano Territoriale del Parco attraverso cui realizzare le finalità intese all’art. 2 della legge istituitiva 3.1.2 Obiettivi ed indicatori OBIETTIVI OBIETTIVI RIFERIBILI A TUTTO IL TERRITORIO DEL COMUNE

Conservare e recuperare le biocenosi, con particolare riferimento agli habitat e alle specie animali e vegetali contenuti nelle direttive comunitarie 79/409 e 92/43, nonché incrementare della biodiversità di quest’area,

Recuperare e rinaturalizzare il sistema idrografico;

Promuovere una gestione razionale della risorsa idrica che coniughi l’esigenza di irrigazione delle produzioni agricole con la tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei;

Salvaguardare i valori ed i beni storico-architettonici, antropologici, e le attività agro-silvo-pastorali e tradizionali;

Rinaturalizzazione, riconversione ad alto fusto ed aumento della superficie occupata dal bosco, diversificazione degli habitat presenti.

OBIETTIVI RIFERIBILI AL BOSCO DELL’INCORONATA

Salvaguardare gli ecotipi forestali esistenti mediante interventi di restauro vegetazionale a carico della facies arborea ed arbustiva;

Ripristinare il giusto grado di copertura arborea mediante interventi di rinfoltimento soprattutto nelle zone di chiarie e radure.

Promuovere attività di educazione, di formazione e di ricerca scientifica, nonché attività ricreative sostenibili;

Allestire infrastrutture per la mobilità lenta e l’accoglienza diffusa;

Promuovere e riqualificare le attività economiche esistenti, in particolare nei settori del turismo, dell’agricoltura, dell’artigianato e dei servizi, compatibili con le finalità di cui ai punti a) e b), al fine di migliorare la qualità della vita delle popolazioni residenti. In tal senso occorre ipotizzare un consorzio di produttori e commercianti, che sotto il marchio

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“Bosco dell’Incoronata” producano e vendano, sia in loco sia in altri mercati, i prodotti dell’area Parco.

INDICATORI Le azioni in corso e previste dovrebbero permettere un aumento della ricchezza di specie vegetali e animali, in particolare all’interno della Area Protetta del Bosco dell’incoronata, ma anche sul territorio comunale. Per questo alcuni indicatori utilizzabili possono essere ricondotti al numero di specie presenti. Un altro indicatore utilizzabile riguarda la copertura del suolo: anch’esso utilizzabile sia al livello di territorio complessivo che specifico per il bosco dell’Incoronata. In termini generali si può far riferimento ai parametri definiti dal progetto Indicatori Comuni Europei (indicatore 9 Uso del Suolo), mentre per monitorare gli interventi specifici sul bosco dell’incoronata è possibile misurare l’estensione delle aree boscate e la “qualità” della copertura forestale (condizioni di copertura delle chiome secondo il giudizio dell’esperto). Poiché gli interventi di recupero e riqualificazione dell’area protetta prevedono la creazione di percorsi di fruizione e di nuove zone umide, sarà opportuno verificare che – nell’ambito del territorio dell’area protetta – tali interventi vengano effettivamente realizzati. Altri possibili indicatori che potrebbero essere utilizzati per verificare l’efficacia di politiche di tutela e riqualificazione degli ecosistemi, riguardanti l’intero territorio comunale, sono:

Indicatori di qualità ecologica del paesaggio (che permettono di registrare cambiamenti del paesaggio inteso come struttura dei coltivi, filari, siepi, ecc.)

Indicatori di qualità e/o funzionalità dei corsi d’acqua . Gli obiettivi socio-economici e culturali citati al paragrafo precedente possono essere verificati attraverso il monitoraggio delle attività economiche e i posti di lavoro generati, ed eventualmente dal reddito prodotto. 3.1.3 Politiche possibili Gli ambiti di intervento possono essere così rappresentanti: ATTIVITÀ DI RICOGNIZIONE, CENSIMENTO E MONITORAGGIO AMBIENTALE La conservazione e gestione del patrimonio naturale e ambientale mira necessariamente all’acquisizione di una serie di informazioni a carattere scientifico miranti ad una ricomposizione delle sue risorse naturalistiche oggi frammentate e minacciate. Tale attività risulta essere preliminare a qualsiasi forma di interventi diretti nel Parco soprattutto a carico della componente biotica e perfettamente in linea con le finalità di promozione di studio e ricerca espresse dal DDL “Istituzione del Parco Regionale Bosco Incoronata”. Caratterizzazione ecologico-territoriale: analisi climatica; identificazione e caratterizzazione degli habitat; aggiornamento dell’inventario delle specie animali e vegetali (con particolare riferimento alle specie minacciate) ed indagine fitosociologica sulle associazioni vegetali; valutazione del grado di funzionalità e della vulnerabilità degli ecosistemi; valutazione della frammentarietà ecologica del paesaggio e possibile assetto della rete ecologica ai diversi ordini si scala; analisi idrologica del sistema fluviale (verifica del regime dei deflussi ed analisi degli attingimenti; interazioni fra acque superficiali e di falda); studio delle destinazioni d’uso del suolo alla luce

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della zonazione proposta; aggiornamenti cartografici e costituzione di una base di dati opportunamente georeferenziata; Monitoraggio ambientale: caratterizazione geo-pedologica; monitoraggio della qualità delle acque, dei suoli e dell’aria; rilevazione di alcuni indicatori ed elaborazione di indici di qualità ambientale; reporting ambientale; verifica della fattibilità di implementare un sistema automatico di monitoraggio; Rapporti tra esercizio dell’attività agricola e gestione delle risorse ambientali: tecniche di gestione conservativa del patrimonio di fertilità dei suoli; sistemi colturali a basso impatto ambientale e ridotti input energetici; metodologie e tecniche di agricoltura biologica; tecniche di diversificazione del paesaggio agrario ed interventi agronomici a favore della vegetazione fauna selvatica; misure vincolanti di eco-condizionalità in aree SIC e ZPS. INTERVENTI ORDINARI DI MANUTENZIONE E RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE Si prevede la realizzazione di interventi ordinari di manutenzione del bosco quali: pulizia del sottobosco; eliminazione di piante morte o pericolose per la sicurezza delle persone; interventi di potatura ordinaria su alberi particolarmente danneggiati; pulizia della viabilità del Parco, con riferimento alle strade, ai percorsi tematici, alla pista ciclabile ed al percorso ginnico; pulizia dei vasconi di accumulo dell’acqua e dei canali; manutenzione dei manufatti preesistenti. Tutti i lavori suddetti dovrebbero essere affidati a personale qualificato e realizzati sotto la responsabilità e la supervisione di professionisti di comprovata esperienza. E’ possibile prevedere, nei casi ritenuti più urgenti ed improrogabili, interventi straordinari di dendrochirurgia su esemplari di rilevante interesse botanico; anche in questo caso, l’indicazione all’intervento deve essere avvallata dal parere di un tecnico qualificato. Fra gli interventi proponibili si suggerisce, inoltre, il ripristino e la manutenzione del vivaio forestale, al momento in stato di totale abbandono. Esso è esteso su di un ettaro di superficie ed ha lo scopo di fornire materiale vegetale di origine autoctona per eventuali interventi di rimboschimento, anche in aree al di fuori del Parco. INIZIATIVE NEL CAMPO DELLA INFORMAZIONE, DIVULGAZIONE ED EDUCAZIONE AMBIENTALE Si ritiene assolutamente prioritario incoraggiare una pluralità di iniziative di educazione ambientale rivolte ai ragazzi delle scuole elementari, medie inferiori e superiori, ai loro insegnanti, così come a ricercatori, educatori, famiglie, anziani e diversamente abili; tali attività, espletate nel contesto del Bosco Incoronata, consentirebbero di arricchire i percorsi educativi proposti, utilizzando al meglio le opportunità offerte da un rapporto diretto con l'ambiente naturale ed il territorio, offrendo stimoli continui alla percezione, all'esplorazione, alla scoperta. Ulteriori iniziative sul fronte della didattica e della formazione potrebbero riguardare l’espletamento di corsi per animatori e docenti di educazione ambientale, la creazione di laboratori a sfondo artistico-artigianale, la programmazione di un calendario di manifestazioni ed eventi a carattere promozionale, ecc. Tutte le iniziative a carattere educativo, sulla scorta di un progetto ad hoc elaborato e sottoposto all’attenzione dell’Assessorato, potrebbero essere affidate a cooperative aventi finalità sociali.

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Tra le attività di informazione, un ruolo decisivo è ricoperto dalle iniziative che investono il settore della comunicazione. Particolare risalto andrebbe assegnato all’elaborazione di efficaci strategie comunicative; con una buona strategia di comunicazione, infatti, la stessa comunità del Parco, nonché i cittadini insediati nelle aree limitrofe, potrebbero assegnare un valore maggiore all’area protetta, conferendole nuovi significati e contenuti, anche in termini di potenzialità di sviluppo socio-economico. Nei suoi punti essenziali, un piano finalizzato all’attivazione di nuovi canali di comunicazione dovrà in primo luogo dotarsi di alcuni strumenti essenziali, quali: • un sito web del “Parco Incoronata”; • un CD Multimediale di presentazione del “Parco Incoronata”. Sia l’uno che l’altro consentiranno l’acquisizione di una pluralità di informazioni e notizie utili, sul fronte delle conoscenze scientifiche, delle prerogative naturalistico-ambientali dell’area, sulla presenza delle specie animali e vegetali più interessanti o minacciate, sugli usi e le tradizioni antropologico-culturali. Il tutto dovrebbe essere organizzato secondo una rigorosa struttura logica, definendo chiare pagine informative ad impostazione multimediale, nonché prevedendo la possibilità di stabilire un contatto diretto con l’organizzazione del parco o di utilizzare specifici link con altri siti web affini. E’ auspicabile l’elaborazione di un progetto specifico inerente la strutturazione e l’allestimento di un sito web che possa, tra l’altro, ulteriormente valorizzare la Rete Civica del Comune di Foggia. ATTIVITÀ SOCIO-ECONOMICHE E DI SVILUPPO SOSTENIBILE Le aree naturali ed i parchi sono ambiti in cui le modalità di gestione, tutela e fruizione del territorio possono offrire molteplici occasioni occupazionali, legate alla valorizzazione di uno o più aspetti, siano essi naturali, culturali o ludico-ricreativi. Le possibilità di integrazione e di convergenza tra questi differenti elementi incrementano le potenzialità di godimento del bene e di conseguenza esaltano la sua funzione attrattiva nei riguardi di nuove fasce di utenza; a sua volta, ciò si traduce in un richiamo dell’imprenditoria privata e nella creazione di nuovi posti di lavoro, secondo la ben nota sequenza di una virtuosa spirale economica. Nel rispetto assoluto delle prerogative del luogo, occorre garantire un’agevole fruizione dell’area naturale da parte di un'utenza ampliata, con particolare riferimento alle persone con ridotte o impedite capacità motorie o sensoriali, quali anziani, bambini, persone diversamente abili. All’ingresso del bosco, tra la superficie piantumata (ex pascolo) e l’eucalipteto è stato costruito un grande fabbricato, denominato “Centro servizi”, destinato ad ospitare gli uffici del futuro parco; fino ad ora esso è utilizzato come ricovero dei mezzi meccanici e degli attrezzi nonché adibito a spogliatoio per gli operai. Si avanza, pertanto, la proposta di trasformare tale struttura in un Centro di Educazione Ambientale (CEA) finalizzato alla realizzazione di attività e servizi sulle tematiche ambientali, un luogo di educazione, di lavoro e di elaborazione di proposte culturali. La realizzazione di una struttura specificamente vocata alla promozione e valorizzazione del territorio, quale è un Centro di Educazione Ambientale, attraverso l’erogazione di servizi informativi, educativi e di turismo sostenibile, rappresenterebbe un elemento importante a sostegno delle politiche orientate a favorire forme di tutela e valorizzazione del territorio compatibili con le esigenze dello sviluppo socio – economico. In questo medesimo quadro si inserisce la proposta di convertire ad un regime biologico di coltivazione l’Azienda Giardino, di proprietà del Comune di Foggia. L’azienda, se

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ottimamente condotta dal punto di vista agro-ambientale, potrebbe rappresentare una significativa esperienza pilota, punto di riferimento, serio e qualificato, per tutti gli operatori del settore che insistono nel medesimo comprensorio. 3.2 Rifiuti 3.2.1 Quadro attuale Nell'ultimo decennio la produzione di rifiuti è enormemente cresciuta e la loro corretta gestione è diventata un problema cui far fronte quotidianamente. Le strategie ed i costi di gestione dei rifiuti sono diventati nel corso degli anni '80 il problema ambientale centrale per governi e comunità locali. In natura i rifiuti non esistono, e il problema quindi non si presenta, dal momento che sono una fase della lenta e continua trasformazione della materia sul pianeta. E’ l’uomo, attraverso processi di produzione e di consumo, a creare la categoria di rifiuti con perdita di risorse e grave pregiudizio per l'ambiente. I rifiuti vengono classificati in base alla loro origine in rifiuti urbani e rifiuti speciali e, secondo le caratteristiche di pericolosità, in rifiuti pericolosi e rifiuti non pericolosi. Da queste considerazioni si capisce come il tema “il ciclo dei rifiuti” è un tema abbastanza complesso che non riguarda solo i rifiuti urbani e speciali, ma riguarda anche tematiche come la raccolta differenziata, la presenza, ubicazione e il numero di impianti di smaltimento (discariche di RSU, RS, inceneritori RSU, ROT, RS, impianti di trattamento, stazioni di trasferimento, impianti di stoccaggio, selezione, avvio al riciclaggio, impianti di recupero, impianti di compostaggio, ecc.), nonchè fenomeni di degrado in corso: siti potenzialmente inquinati (discariche non controllate, industrie dismesse, discariche in cava), gli abbandoni e i siti in fase di bonifica. Il Rapporto Rifiuti 2005 realizzato dall’APAT e dall’ONR, ci offre un quadro generale sul ciclo di gestione dei rifiuti urbani (del 2004) e di quelli speciali (del 2003) in Italia. I dati mostrano, nel complesso, un incremento della produzione di rifiuti del 3,7% rispetto al 2003 (per un totale di 31,1 milioni di tonnellate). Incremento che vede maggiormente protagonista il centro del nostro paese (con un 5,4% in più), come pure per quanto riguarda la produzione procapite (617 kg/abitante per anno). I dati sulla raccolta differenziata non sono certo buoni, stimata intorno al 22,7 % della produzione totale dei rifiuti urbani, con grande demerito del centro-sud. Per quanto riguarda i rifiuti speciali, nel 2003 se ne registra un totale di 100.5 milioni di tonnellate, con un notevole incremento, del 27%, rispetto al 2001, per rifiuti pericolosi. La gestione dei rifiuti ha assunto un peso rilevante nella definizione di politiche e programmi, anche a livello locale, atti a promuovere uno sviluppo sostenibile. La gestione del problema dei rifiuti coinvolge sia l’intero ciclo di vita dei beni – dalla produzione, distribuzione, utilizzo e consumo fino al suo successivo smaltimento – sia la consapevolezza del consumatore. Un efficace approccio alla questione ha, quindi, come obiettivo prioritario il completo sfruttamento delle risorse, privilegiando un uso razionale orientato a uno sviluppo sostenibile, accompagnato da un contenimento delle pressioni che tali residui generano sulle diverse componenti ambientali. In particolare, le problematiche ambientali connesse alla produzione di rifiuti assumono un peso rilevante in relazione ad una serie di fattori/elementi determinanti quali:

l’incremento della popolazione e delle aree urbane; il progresso economico e l’aumento dei consumi; la diversificazione dei processi produttivi, che ha generato la moltiplicazione della tipologia dei

rifiuti; l’aumento e la varietà delle sostanze pericolose contenute nei rifiuti.

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Attualmente nella città di Foggia i rifiuti vengono smaltiti in una discarica, ubicata nella località di Passo Breccioso e gestita dall’Azienda AMICA S.p.A (ex municipalizzata). È presente nella città anche un impianto di selezione e trattamento dei materiali provenienti dalla raccolta differenziata gestito da Daunia Ambiente. Nella discarica e nell’impianto di selezione ubicati nei pressi della città di Foggia conferiscono i rifiuti dei comuni appartenenti all’ATO FG3 di cui la città di Foggia è capofila. Le tabelle che seguono si riferiscono alla quantità di rifiuti totali (tonn.) prodotti da tutti i comuni facenti parte dell’ATO FG 3 (Tab. 1) e alla quantità di rifiuti (tonn.) conferiti dagli stessi Comuni in discarica (Tab. 2), nel corso dell’anno 2005.

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Tab 1. Dati rifiuti prodotti per Comuni Bacino ATO FG 3 (2005) – Fonte AMICA S.p.A.

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Tab. 2 Dati rifiuti conferiti in discarica per Comuni Bacino ATO FG 3 (2005) – Fonte AMICA S.p.A.

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Dalle tabelle precedenti si deduce che circa il 41% dei rifiuti conferiti nella discarica di Passo Breccioso appartengono alla città di Foggia. La raccolta dei rifiuti, gestita dall’Azienda AMICA e dalla DAUNIA AMBIENTE, avviene a mezzo di cassonetti posizionati in quasi tutte le strade cittadine e nei quali vengono immessi i rifiuti prodotti da tutti. I cassonetti utilizzati per la raccolta e dislocati su tutto il territorio urbano ammontano a:

n. 425 da lt. 1700; n. 619 da lt. 2400; n. 346 da lt. 3200.

Il servizio di raccolta prevede la suddivisione della città in n. 12 zone di cui n. 8 serviti da compattatori ad agente unico e n. 4 da compattatori tradizionali che prevedono un equipaggio di n. 3 unità lavorative e viene svolto con frequenza di 6/7. Gli addetti al servizio di raccolta ammontano a n. 18 unità lavorative, articolate su n. 3 turni. L’Azienda Speciale AMICA dal 1989 ha istituito la raccolta differenziata di materie seconde in quanto suscettibili di riciclo e di rifiuti urbani pericolosi, per ridurre l’impatto sull’ambiente e prevenire situazioni di pericolo. Dal 1996 mediante convenzioni, accordi di programma, economie di gestione e progetti peculiari finanziati da altri enti e perciò a costo zero per la comunità, l’Azienda ha gradualmente potenziato il servizio di raccolta differenziata. I materiali raccolti sono:

Plastica Vetro/Lattine Carta Pile esauste Farmaci scaduti Siringhe monouso.

Nell’anno 2005 sono stati raccolti un totale di 76.697,23 tonn. di rifiuti urbani (comprensivo di raccolta differenziata, spezzamento stradale, ingombranti); di questi 59.973,96 tonn. sono finiti in discarica e 10.500,83 tonn. sono stati conferiti nell’impianto di selezione. Su un totale di rifiuti solidi urbani differenziabili 70233,79 tonn. annue, la frazione differenziata è di 6560,38 tonn. annue, per cui si evince che la percentuale di raccolta differenziata della città di Foggia è del 9,33% , così come riportato nella tabella e nel grafico che seguono:

GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC TOTALE

CARTA 95,3 81,74 126,02 137,4 125,72 119,74 117,42 92,68 145 140,62 112,08 134,86 1428,58

CARTONE 270,74 285,34 344,38 296,52 280,62 265,84 245,02 223,98 280,88 323,62 320,38 360,28 3497,6

VETRO 42,8 41,89 44,94 48,18 85,14 97,68 67,94 71,1 57,46 80,08 67,88 67,8 772,89

PLASTICA 63 63,36 76,32 63,34 73,04 77,24 74,7 58,06 74,24 72,58 62,16 71,98 830,02

FERRO E ACCIAIO 0 0 0 0 3,7 0 0 0 0 0 0 0 3,7APP. FUORI USO CON C.F.C. 9,74 2,06 2,2 1,18 4,4 1,14 0 1,42 1,5 1,36 0 0 25

FARMACI SCADUTI 0 0 0,86 0 0 1,29 0 0 0 0 0 0 2,15

PILE ALCALINE 0 0 0 0 0 0 0,44 0 0 0 0 0 0,44

6560,38

Tab. 3 Quantità e tipologie di rifiuti differenziati nella città di Foggia (tutti dati sono in tonnellate) – ANNO 2005.

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Graf. 1 Tonnellate di raccolta differenziata per tipologia di rifiuti - ANNO 2005.

ANNO RSU (t) RD (t) % RD 1997 66.451,30 971,94 1,46 1998 69.576,60 1800,48 2,59 1999 68.760,80 4866,21 7,08 2000 67.021,43 4867,43 7,26 2001 66.926,10 4913,84 7,34 2002 66.598,27 5006,73 7,52

Tab. 4 Raccolta differenziata del Comune di Foggia - Fonte dei dati:AMICA S.p.A.

Appare evidente che nella città di si è registrata una notevole crescita della RD, dovuta sia ad una più efficiente organizzazione dell’AMICA che ha ottimizzato il servizio, sia ad una maggiore sensibilizzazione della collettività. Il valore di percentuale di RD ottenuto nell’ultimo anno (9,33%), è sicuramente basso se si considera che a livello Regionale si vuole raggiungere una percentuale di 55% nel 2010 (Aggiornamento del Piano della Regione Puglia sulla gestione dei Rifiuti). Nel corso dell’anno 2005, in via sperimentale l’Azienda AMICA ha condotto un sistema di raccolta differenziata “porta a porta”. Questo progetto ha interessato inizialmente due zone della città di Foggia (Arpi e Ferroviaria), ha coinvolto 10.971 abitanti, 4981 famiglie; nei primi tre mesi la raccolta differenziata ha raggiunto una percentuale del 42%, stabilizzandosi successivamente al 37%. In tre mesi sono state recuperate:

50 tonnellate di plastica; 80 tonnellate di vetro;

RACCOLTA DIFFERENZIATA

0

50

100

150

200

250

300

350

400

GENNAIO

FEBBRAIO

MARZO

APRILE

MAGGIO

GIUGNO

LUGLIO

AGOSTO

SETTEMBRE

OTTOBRE

NOVEMBRE

DICEMBRE

ANNO 2005

TON

NEL

LATE

DI R

IFIU

TI D

IFFE

REN

ZIA

TI

CARTA

CARTONE

VETRO

PLASTICA

FERRO E ACCIAIO

APP. FUORI UCOCON C.F.C.

FARMACI SCADUTI

PILE ALCALINE

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24 tonnellate di carta. Tale servizio ha sicuramente arrecato grandi vantaggi al cittadino e soprattutto all’intera comunità. 3.2.2 Obiettivi ed indicatori OBIETTIVI Nel paragrafo precedente è stata analizzata la situazione attuale della gestione dei rifiuti nella città di Foggia, facendo riferimento ai sistemi di raccolta e di smaltimento dei rifiuti. Questo ha fatto emergere la necessità di definire alcuni obiettivi volti a definire un miglior sistema di gestione dei rifiuti. L’obiettivo generale riguarda l’ottimizzazione del sistema di gestione integrata dei rifiuti attraverso la riduzione, riutilizzo, riciclaggio, recupero, che prevede di:

ridurre la produzione dei rifiuti; incrementare la raccolta differenziata; costruire impianti per il miglioramento del processo di smaltimento e recupero; ridurre il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti; garantire la responsabilità e la cooperazione di tutti i soggetti coinvolti nella produzione,

utilizzo e consumo di beni da cui originano i rifiuti; conseguire una elevata protezione dell’ambiente e controlli efficaci, promuovere la partecipazione e la collaborazione da parte dei cittadini.

L’insieme delle proposte per la redazione delle “Linee guida per la sostenibilità ambientale” sin qui schematizzate si arricchisce di ulteriori suggerimenti provenienti dai lavori dei Gruppi Tematici.

In particolare si è inteso porre l’accento sulla necessità:

di avere un “regolamento comunale di indirizzo” per la gestione dei rifiuti (utile se esistente, ai fini di valutazione e scelta del miglior sistema da adottare per lo smaltimento e lo stoccaggio degli stessi rifiuti;

di favorire una gestione più semplice e “pragmatica” del problema dei rifiuti sia per il privato (aziende o semplice cittadino) che del pubblico (Enti);

di favorire una maggiore e, parimenti, migliore offerta informativa/formativa di natura ambientale e di salvaguardia del territorio per la cittadinanza tutta;

di attuare una composizione merceologica (aggiornata) dei rifiuti prodotti dalla città di Foggia. INDICATORI Il set di indicatori che qui si vuole proporre da un lato permetterà di fornire un quadro quanto più chiaro possibile in merito alla situazione ambientale di oggi e di percepire così le principali criticità sulle quali porre maggiore attenzione in termini di programmazione degli interventi. Dall’altro lato darà la possibilità agli aspetti ambientali della sostenibilità di avere eguale peso ed importanza rispetto a quelli attribuiti agli aspetti sociali ed economici, in un passato non troppo lontano, unici parametri utilizzati per la valutazione e scelta nella pianificazione a scala territoriale.

Quantità di rifiuti totali prodotti annualmente: la quantità totale di rifiuti in termini di kg per abitante giorno è l’indice dei comportamenti e delle abitudini della società moderna, che spesso scarta più di quello che consuma (secondo quando emerso dal rapporto

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Ecosistema Urbano 2005 – Legambiente - a Foggia si producono 513 Kg/ab/anno). Indipendentemente dalla % di raccolta differenziata questo indicatore valuta l’evolversi delle abitudini dei cittadini, quali abituali consumatori.

Percentuale di raccolta differenziata (carta, vetro, plastica): l’indicatore descrive nel tempo l’andamento complessivo della raccolta differenziata, rapportandolo agli obiettivi previsti in termini di programmazione regionale e raffrontandolo con i risultati raggiunti in altri Paesi.

Percentuale di rifiuti avviati a discarica: la quantità di rifiuto residuo avviato a discarica rappresenta un indice di dissipazione delle risorse nell’ambiente, nonché il principale fattore di carico ambientale derivante dalla gestione dei rifiuti. Rappresenta un indice dell’efficienza d’uso delle risorse e dell’efficacia delle strategie di minimizzazione.

Numero di impianti dedicati alle operazioni di recupero e riciclaggio dei rifiuti sul territorio: nella gestione integrata dei rifiuti un ruolo sempre più importante è attribuito alle operazioni di recupero, di materia e di energia, e al riciclaggio di un rifiuto, considerato non più come scarto ma come risorsa da valorizzare fino in fondo. Questo parametro permette di conoscere allo stato attuale quanto si è realizzato in questa direzione e di valutare nel tempo quanto si andrà a realizzare.

Numero di campagne di sensibilizzazione ed educazione per il potenziamento della raccolta differenziata: le campagne di sensibilizzazione rappresentano un utile elemento per la valutazione del livello di attenzione che il territorio mostra per il tema della raccolta differenziata e del suo andamento nel tempo

3.2.3 Politiche possibili Tutti i rifiuti solidi urbani indifferenziati prodotti dalla città di Foggia sono conferiti in discarica e nell’impianto di selezione. La discarica risulta avere ormai esaurito la capacità di conferimento autorizzata, per questa ragione verrà realizzata una nuova discarica accanto a quella già esistente presso Passo Breccioso. Per far fronte a situazioni di emergenza, così come avvenuto in passato, è necessario agire su due fronti: riduzione della quantità di rifiuti indifferenziati e diminuzione dello smaltimento in discarica. Sul primo fronte occorre potenziare la raccolta differenziata, ancora al di sotto dell’obiettivo legislativo, mentre per diminuire lo smaltimento in discarica bisogna utilizzare sistemi di gestione integrata di rifiuti con particolare riferimento alla realizzazione del sistema del recupero energetico dei rifiuti, nonché del completamento della rete per il recupero ed il riutilizzo. Così come ripreso nell’Aggiornamento, Complemento e Modifica al Piano Regionale di gestione dei Rifiuti (Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n.156 del 22-12-2005), il ruolo centrale per la gestione dei rifiuti dovrà essere svolto dalle attività di riutilizzo, riciclaggio e recupero di materia dai rifiuti, pertanto dovranno essere sviluppate azioni dirette della P.A. o di stimolo nei confronti degli operatori interessati, sia imprenditori che consumatori - tutte le attività necessarie per consentire la raccolta delle diverse frazioni merceologiche, la realizzazione degli impianti per l’esecuzione delle attività di recupero di materia e l’effettivo riutilizzo dei materiali recuperati. Lo smaltimento dei rifiuti, in tale contesto, deve rappresentare un opzione residuale sia con riferimento alle percentuali di rifiuti urbani rispetto alla percentuale complessiva di rifiuti

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prodotti in ciascun ambito, sia con riferimento alle soluzioni impiantistiche da utilizzare per le differenti tipologie di rifiuti. Una politica possibile in linea con quanto detto sopra, risulta essere quella di ottimizzare il servizio di raccolta differenziata. Per le utenze domestiche, oltre alle indispensabili campagne informative, è importante sottolineare l’attività dell’AMICA, in ordine alla necessità di un potenziamento del servizio a domicilio per la raccolta degli ingombranti. Un salto di qualità nella raccolta differenziata è spesso da ricondurre ai servizi di tipo “porta a porta” mirati in particolare alla frazione organica, a carta e cartone, e vetro, che, integrati con altre modalità di raccolta in funzione delle diverse caratteristiche del territorio, possano portare ad un recupero di carta/cartone,organico e scarti verdi pari al 30% della produzione complessiva dei rifiuti. Per le imprese di costruzione occorre prevedere sia incentivi nelle procedure di appalto per il riutilizzo di materiale inerte derivante da recupero che apposite norme all’interno del regolamento edilizio comunale che obblighino le imprese aggiudicatarie a presentare alla fine dei lavori un certificato di corretto smaltimento degli inerti. La riduzione della produzione di rifiuti domestici potrebbe essere incoraggiata sia da politiche tariffarie dei servizi di gestione dei rifiuti urbani premiati per comportamenti virtuosi adottati da parte delle utenze che dalla incentivazione delle pratiche di compostaggio domestico in quelle aree con caratteristiche rurali o insediamenti non intensivi ed in presenza di giardini privati sufficientemente estesi). Inoltre, lo sviluppo di servizi di raccolta differenziata delle altre frazioni secche dovrebbe puntare su di una forte presenza di una rete di stazioni ecologiche distribuite sul territorio idonee al conferimento di rifiuti quali ingombranti, beni durevoli, rifiuti riciclabili prodotti da utenze artigiane/produttive o di commercio. Le misure di minimizzazione possono essere gestite o indirizzate attraverso meccanismi di mercato e strumenti di regolazione e indirizzo. La scelta dei prodotti è in primo luogo governata da meccanismi di mercato. In questo mercato operano vari soggetti - produttori di materie prime, produttori di beni, utilizzatori, distributori, consumatori – con ruoli, interessi e poteri contrattuali differenti. Anche in assenza di meccanismi regolativi esterni (normative, tasse, contributi ambientali etc) molte soluzioni di prevenzione sono già oggi convenienti economicamente – in alcuni casi con tempi di ritorno immediati dell’investimento, in altri casi con tempi di ritorno medi dell’investimento – determinando una riduzione dei costi del materiale, o un minor tempo di lavoro, o una riduzione dei costi di smaltimento finale o un insieme di questi fattori. E’ proprio su questa convenienza che possono far leva gli accordi volontari. Poiché il sistema è composto da vari operatori, le scelte operate non rispondono però necessariamente a un criterio di convenienza macroeconomica. Laddove esistono interessi divergenti – un caso tipico è quello dei sistemi a rendere per le bevande, vantaggiosi per gli imbottigliatori, ma svantaggiosi per la distribuzione commerciale e i produttori di imballaggi - si impongono le soluzioni che risultano economicamente vantaggiose per i soggetti forti. Ma anche laddove non sussistono tali conflitti tra interessi diversi, l’affermarsi di soluzioni innovative richiede due condizioni: - da un lato la diffusione della conoscenza dei casi, delle tecnologie, dei modelli gestionali; - dall’altro la capacità a livello aziendale o del consumatore di valutare il costo

"complessivo" del prodotto (includendo i costi di smaltimento).

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L’imperfetto funzionamento dei meccanismi di informazione e – soprattutto – l’imperfetta conoscenza dei costi complessivi (che in molti casi sono comunque esternalità, soprattutto per il consumatore finale) costituisce un reale ostacolo che fino ad oggi ha impedito la diffusione di soluzioni di minimizzazione dei rifiuti. Non casualmente, a livello nazionale, mentre si registra una minimizzazione della generazione di rifiuti industriali (almeno come rifiuti per unità di prodotto) non si registra una analoga minimizzazione dei rifiuti urbani e domestici. Per questo è opinione diffusa a livello internazionale che la minimizzazione dei rifiuti richieda, in linea generale, un intervento regolatore esterno. Gli interventi di regolazione e indirizzo del mercato si attuano attraverso:

strumenti normativi strumenti economici strumenti persuasivi (sociali, volontari, informativi)

Stante la difficoltà di attuazione a livello locale sia degli strumenti normativi che di quelli economici, ci limiteremo qui a considerare la terza categoria. La categoria degli strumenti "persuasivi" è di tipo volontario e informativo, diretta a favorire il posizionamento di mercato di produttori ambientalmente più responsabili (attraverso il “green purchasing” o l’ecolabel) o a concordare tra le varie parti sociali obiettivi che possono essere gestiti senza vincoli legislativi (come negli accordi volontari) o a introdurre standard di riferimento. Tra questi strumenti ricordiamo:

ecolabel: i marchi ambientali di prodotto, diffusi sia a livello di Unione Europea che nella gran parte dei singoli stati membri (ma non in Italia); in molti casi questi marchi sono diretti (talvolta anche in maniera prioritaria o esclusiva) a favorire la riduzione dei rifiuti

green purchasing (GPP): la gestione degli acquisti pubblici – che costituiscono una quota rilevante, ca. il 20%, del mercato – costituisce una leva per indirizzare i produttori; in vari paesi europei e anche in Italia vi sono casi di applicazione di direttive d’acquisto orientate alla minimizzazione dei rifiuti.

design for environment e informazione: la promozione delle procedure di design for environment e, più in generale, i supporti di assistenza, formazione e informazione (ad esempio per la redazione di audit e contabilità dei rifiuti) costituiscono efficaci strumenti per la minimizzazione

accordi volontari: il perseguimento degli obiettivi di minimizzazione (spesso attraverso misure di riciclo o di "take-back") è previsto in molti accordi volontari siglati tra parti sociali

Standard: gli standard internazionali (ISO, CEN) e nazionali (UNI) costituiscono in alcuni casi uno strumento – che può anche essere recepito normativamente – per favorire la minimizzazione; nel settore degli imballi terziari e dei pallet in particolare, l’applicazione degli standard ha favorito l’introduzione dei pallet riutilizzabili.

3.3 Mobilità 3.3.1 Quadro attuale Gli sviluppi legati alla mobilità hanno caratterizzato positivamente la nostra qualità della vita e il nostro benessere. All'orizzonte però si profilano in modo sempre più nitido anche i limiti di questa forte crescita del traffico (le conseguenze sull'ambiente, il depauperamento di fonti energetiche non rinnovabili). Tutti i processi legati ai trasporti interagiscono in un variegato contesto economico e sociale.

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Numerose misure e strumenti politici devono essere adottati dall’Amministrazione Comunale di Foggia, per avviare il processo che conduce a un sistema di trasporto sostenibile e duraturo. Per soddisfare in maniera adeguata le esigenze di una mobilità sostenibile, occorre un'interpretazione generale in funzione dei trasporti includendo tutti gli aspetti rilevanti come l'economia pubblica, l'ordinamento del territorio e l'ecologia. La città di Foggia è stata una delle prime città, nel panorama dell’Italia Meridionale, a dotarsi di uno strumento complessivo di pianificazione della mobilità, pubblica e privata, secondo i criteri e le metodologie definite dal nuovo Codice della Strada (art. 36 D.Lgs 285/92) e dalle direttive emanate dal Ministero dei Lavori Pubblici per l’adozione e l’attuazione dei Piani Urbani del Traffico. Il Piano Urbano del Traffico è stato adottato con Delibera di G.C. n°394 del 26/04/99: affronta in modo organico il progetto della circolazione, della sosta e del trasporto e si configura come strumento di intervento di medio lungo periodo grazie anche all’utilizzazione di un modello matematico di simulazione del sistema di trasporto privato della città. Con i finanziamenti previsti dal POR PUGLIA 2000/2006, misura 5.2, è stata affidata all’Ufficio Traffico del Comune di Foggia la progettazione dell’Aggiornamento del Piano Generale del Traffico Urbano, approvato nel mese di giugno 2005 dalla Giunta Comunale e attualmente in attesa di approvazione definitiva del Consiglio Comunale. L’aggiornamento del Piano Generale del Traffico Urbano si articola sia come piano di breve periodo e di razionalizzazione dell’esistente con le risorse disponibili da parte dell’Amministrazione comunale, sia come strumento di medio-lungo periodo, prefigurando scenari in accordo con gli strumenti di pianificazione urbanistica e dei trasporti, alle differenti scale (comunale, provinciale e regionale). Il quadro attuale si caratterizza per vari interventi adottati dall’Ammininistrazione Comunale, volti al miglioramento della circolazione veicolare, pubblica e privata, e della mobiltà pedonale, che possono essere schematizzati nei punti sotto elencati. TRASPORTO PUBBLICO E’ ormai un fatto consueto che nell’ultimo periodo, nelle città di medie dimensioni, il mezzo collettivo viene utilizzato, per la gran parte, da persone anziane, studenti e, più in generale, da coloro che non dispongono di patente di guida. La fetta produttiva della popolazione preferisce l’automobile ritenuto il mezzo più “dinamico” anche se, dipendentemente dal grado di congestione della rete, non sempre il più veloce. A questo mezzo di trasporto viene inoltre conferita la possibilità di una maggiore indipendenza e autonomia. Le modificazioni delle aree urbane e le crisi occupazionali dei comparti artigianali e industriali hanno notevolmente ridotto gli spostamenti sistematici, mercato privilegiato del pubblico trasporto, esaltando gli spostamenti erratici e/o episodici difficilmente servibili con una strutturazione classica del servizio. La diffusione e la dispersione della domanda sul territorio ha reso meno competitivo il mezzo pubblico rispetto a quello individuale, con riduzione nelle fasce di utenza ai soli utenti vincolati ( studenti e in particolare in questa categoria quelli che non possiedono il motorino, anziani e categorie socialmente deboli non in possesso dell’automobile).

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Va tuttavia aumentato, nel cittadino-utente, la consapevolezza della dimensione dei problemi legati al traffico e una maggiore sensibilità della qualità della vita urbana, per la risoluzione dei quali è disposto a sacrificare alcune “comodità” ormai acquisite. Registrare un’inversione di tendenza (a favore del mezzo pubblico) è una sfida difficile ma non impossibile. L’intervento di riqualificazione della rete di trasporto costituisce pertanto l’elemento strategico per la riorganizzazione complessiva della mobilità del territorio comunale: migliorare il trasporto, renderlo più efficace e competitivo, aumentare il numero di viaggiatori significa incidere sui comportamenti individuali e sui modelli di circolazione basati sull’auto, investendo sul risanamento ambientale e operando per una riduzione di una quota ( che deve divenire sempre più consistente) del traffico veicolare privato. Il servizio di trasporto urbano, gestito dall’azienda speciale del Comune (A.T.A.F.), è articolato su 24 linee urbane e 5 linee suburbane che collegano le borgate rurali: Incoronata, Segezia, Mezzanone, Scalo Rignano, Arpi Nova; è attivo anche il collegamento tra città e gli insediamenti industriali dell’Area dell’Incoronata. L’offerta complessiva di servizio al pubblico è pari a circa 3.8 milioni di km, di cui solo 2.6 nel centro abitato, con una dotazione per abitante pari a circa 16 km/abitante. L’Azienda gestisce anche il servizio di scuolabus presso le borgate. Per il servizio urbano sono impiegati esclusivamente autobus, con la circolazione massima contemporanea di 42 mezzi; in massima parte di tipologia lunga (12 m) o media (10 m ), il parco veicolare è qualitativamente buono, l'azienda dispone di un parco autobus così composto: - 90 autobus alimentati a gasolio - 6 autobus alimentati a gas metano - 5 autobus a trazione elettrica

L'ATAF nel corso di questi anni ha arricchito il proprio parco macchine con 38 autobus privi di gradini interni e dotati di congegno per l’abbassamento laterale del mezzo, dispositivo denominato inginocchiamento, (38 bus) e di pedana retrattili per l'accesso di carrozzine per disabili (33 bus). L'ATAF ha sempre avuto una tradizionale attenzione all'impiego di tecnologie d'avanguardia. Per quanto riguarda gli autobus, l'Azienda è stata tra le prime, in particolar modo nel Mezzogiorno, ad utilizzare autobus a pianale super ribassato, ad utilizzare le pedane retrattili per l'accesso di carrozzella, ad impiegare display luminosi con l'indicazione di percorsi, ad adottare sin dal 1992 la bigliettazione magnetica. Allo stesso modo è stata la prima azienda in Puglia a sperimentare la trazione metano e ad impiegare minibus elettrici. Attualmente gli autobus con il tradizionale motore a gasolio, con anzianità inferiore ai sei anni, sono 36. Tutti hanno motorizzazione secondo le norme Euro 2 ed Euro 3 particolarmente attente all’ambiente sul contenimento delle emissioni inquinanti atmosferiche ed acustiche. Nell’ambito del centro abitato la rete urbana appare molto diffusa, come attestato dallo sviluppo chilometrico (pari a circa 83 km) e dal numero delle fermate (circa 300), ma complessivamente carente in termini di offerta, avendo solo 6 linee su 24 una frequenza di passaggi inferiore ai 40 minuti.

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Il disegno complessivo della rete appare, inoltre, condizionato dall’originale configurazione degli insediamenti urbani e non ancora rimodellata sui nuovi assetti territoriali, caratterizzati dall’aumento dei pesi demografici dei quartieri periferici. Le linee sono quasi tutte convergenti sul centro della città, transitando per piazza Cavour 22 su 24 urbane, nonché tutte le suburbane; la maggior parte di queste linee (14 urbane e 3 suburbane) si attestano presso la stazione ferroviaria che costituisce il principale polo del trasporto pubblico cittadino. Gli altri poli di attrazione/generazione principali sono: il complesso degli Ospedali Riuniti, il quartiere C.E.P., il rione Candelabro, il quartiere Ordina Sud, i rioni Martucci e Diaz. Sono presenti circa 3 Km di corsie preferenziali, in sede non protetta, in generale in controsenso di circolazione su tratti di carreggiata a senso unico: l’aggiornamento del P.G.T.U. ne prevede una estensione nei corridoi strategici. Il servizio registra una frequentazione annua stimata in 7.5 milioni di passeggeri, ed è utilizzato soprattutto da categorie di cittadini non in possesso di autoveicoli privati (studenti, casalinghe e pensionati), risultando pressoché inesistente la capacità concorrenziale del sistema rispetto al veicolo individuale. Le motivazioni di tale carenza maturate nei passati decenni vanno ascritte a vari fattori, tra i quali certamente: l’evoluzione economica della città, con l’innalzamento del tenore di vita e la progressiva motorizzazione delle famiglie, con indice prossimo a 1 vettura ogni 2 abitanti; la connotazione marginale del trasporto pubblico in termini di immagine, la mancanza di politiche complessive per la mobilità che hanno favorito il consolidarsi di cattive abitudini nell’uso dell’automobile da parte dei cittadini. L’aumento del traffico veicolare e la conseguente congestione hanno, inoltre, progressivamente penalizzato il trasporto pubblico condizionandone pesantemente la velocità commerciale, e talvolta precludendone totalmente il transito anche in importanti arterie cittadine. Nell’ambito del trasporto su gomma, il trasporto extraurbano costituisce un‘utile alternativa alle autovetture per gli spostamenti interurbani, , la componente principale del trasporto extraurbano è quella pendolare dai bacini infraprovinciale: Subappennino (direttrici Lucera, Troia ed Ascoli), dell’Alto Tavoliere (direttrice S. Severo), del Basso Tavoliere (direttrici Cerignola – Ortanova e Trinitapoli), Gargano (direttrice Manfredonia-S.Marco-S. Giovanni). Attualmente l’intermodalità interurbano-urbano è scarsa, limitata soprattutto alla componente ferroviaria dei flussi pendolari, dal momento che tutte le autolinee penetrano nel centro cittadino attestandosi come terminale sul piazzale della stazione o in via Galliani, lateralmente alla Villa Comunale. La convergenza delle autolinee verso il centro e la prevalenza dei servizi pendolari, determina problemi di interferenza e congestione con il traffico veicolare nel centro città nelle ore di punta (attorno alle 8,00 e alla 13,00) saturando altresì, nelle ore intermedie antimeridiane gli spazi di sosta nelle zone a ridosso del centro (in particolare via Galliani e via Scillitani) e, ancora più negativamente, il piazzale della stazione. Attualmente il sistema del telerilevamento, (in fase di espansione e completamento) è operativo oltre che nella centrale operativa aziendale, sulle seguenti 2 linee: linea MD e linea 8. Il telerilevamento è un sistema basato sull'impiego delle tecnologie di telecomunicazione satellitare, che consente di conoscere in tempo reale la posizione di ogni veicolo della flotta urbana.

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Ciò consente una regìa unificata del servizio da parte della centrale operativa aziendale, in grado di interagire con gli autisti, coordinandone il servizio ed intervenendo ogni volta che se ne ravvisi la necessità. Al tempo stesso, tramite il continuo automatico confronto tra la posizione reale del veicolo e quella prevista dal programma di esercizio, consente di conoscere se l’autobus è in orario o ritardo; la stessa comunicazione, opportunamente elaborata è comunicata agli utenti in attesa presso le fermate dotate di "paline intelligenti". Obiettivo è la regolarità del servizio e la certezza da parte dell’utenza su passaggi e puntualità. ZONE A TRAFFICO LIMITATO ED AREE PEDONALI Attualmente la Z.T.L. riguarda solo una spina centrale che comprende Piazza de Sanctis, Piazza della Cattedrale e Piazza del Lago e alcuni tronchi di vie ad essa afferenti. La Z.T.L. limita l’accesso veicolare privato ai soli cittadini residenti nelle vie e/o piazze della stessa Z.T.L. e altri utenti che l’Amministrazione Comunale ha individuato compatibilmente con la capacità di sosta dell’area. Attualmente l’area pedonale riguarda Corso Vittorio Emanuele e vie contermini, ed esclude l’ingresso dei veicoli motorizzati ad eccezione dei veicoli di soccorso, di emergenza e del carico-scarico merci in ore predeterminate della giornata, inoltre può essere attraversata da minibus elettrici, su itinerari prefissati. Nel breve periodo è prevista l’estensione della zona pedonale da Corso V. Emanuele a Piazza Serafico. PISTE CICLABILI L’Amministrazione comunale di Foggia ha già realizzato due percorsi ciclabili e si accinge a realizzare il terzo. Il primo copre il tragitto Viale Europa - Santuario dell’Incoronata (Delibere di G.C. n°1833/98, 413/99, 619/2003 - 13km), il secondo copre il tragitto Parco s. Felice – Viale Europa (Delibera di G.C. n°700 del 289/10/01 – 6km). Infine, nell’ambito dei cofinanziamenti previsti dal POR Puglia Misura 5.2 “Servizi per il miglioramento della qualità dell’ambiente nelle aree urbane” az. 3b – Annualità 2003 -2004, è stato approvato dalla Regione Puglia-Assessorato all’Ambiente Settore Ecologia il progetto per la realizzazione di percorso ciclabile extra-urbano Foggia-Arpi (Delibera di G.C. 362/2002 – 2850m) . Finanziamento ammesso dall’Assessorato all’Ambiente Settore Ecologia della Regione Puglia con determinazione n. 40 del 09/02/2004. Tale progetto prevede di trasformare l’attuale “tratturo Vicinale Foggia – Arpi” in percorso ciclabile per permettere ai cittadini di raggiungere con la bicicletta sia la zona archeologica sia il costruendo Museo Archeologico. DOMENICHE ECOLOGICHE Il Comune di Foggia, con la collaborazione degli Assessorati all’Ambiente e alla Polizia Municipale e dell’Ufficio Traffico, ha programmato sei domeniche ecologiche, a tema, in occasione del blocco della circolazione al traffico privato. Comune denominatore delle domeniche ecologiche è il mezzo di locomozione più salutare ed ecologico: la bicicletta.

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Si tratta di un’iniziativa che mira, in primo luogo, ad affrontare il problema dell’inquinamento da traffico e al tempo stesso fornisce alla cittadinanza foggiana, spunti di riflessione sui temi della mobilità e, soprattutto, di stimolo ad adottare comportamenti consapevoli e corretti nei confronti dell’ambiente. Il blocco della circolazione delle auto coincide con l’apertura domenicale dei negozi, che consentirà ai foggiani di fare shopping in libertà e di circolare senza il problema del traffico, con l'ausilio gratuito dei mezzi di trasporto pubblici. QUALITÀ DELL’ARIA E INQUINAMENTO ACUSTICO Il Ministero dell’Ambiente con Decreto n. 561/99/SIAR ha finanziato il Progetto Kyoto “Valutazione degli effetti sull’inquinamento atmosferico nell’area urbana di Foggia”. La realizzazione del progetto ha previsto le seguenti fasi:

determinazione degli inquinanti mediante postazioni di rilevamento mobili e fisse; monitoraggio ambientale di tipo personale;

analisi e valutazione dei dati ottenuti; divulgazione dei risultati al pubblico mediante opuscoli illustrativi; realizzazione di un progetto pilota consistente nella creazione di un Sistema Informativo

Territoriale Ambientale con fornitura di hardware, software, cartografia di base ed un corso di formazione per alcuni dipendenti addetti.

In aggiunta alle usuali attività di monitoraggio, il Comune di Foggia ha promosso la realizzazione di un progetto innovativo per analizzare lo stato di qualità dell’aria nell’area urbana di Foggia e per ridurre le immissioni derivanti dal traffico veicolare urbano. Per caratterizzare l’area di Foggia sono state utilizzate diverse tecniche di monitoraggio, selezionate in base all’esigenza di coniugare l’accuratezza della misura, la copertura del territorio ed il contenimento dei costi. Le campagne di monitoraggio effettuate possono essere suddivise in due tipologie, ovvero:

attività di monitoraggio della qualità dell’aria; attività di monitoraggio personale, eseguito su un campione di soggetti operanti nell’area

urbana di Foggia (50 persone). Va osservato che le campagne sono state allargate anche ad inquinanti attualmente non sottoposti a limiti legislativi. Innovativo è altresì il ricorso al monitoraggio personale, che ha il vantaggio di consentire, rispetto a sistemi tradizionali, la valutazione dell’effettiva esposizione dei soggetti ai diversi inquinanti e la relativa assunzione personale. Con Delibera di G.C. n°57 del 20/04/1999 sono stati adottati il Piano di Zonizzazione e di Risanamento Acustico (Piano di disinquinamento acustico) del Comune di Foggia ai sensi del D.P.C.M. 01.03.1991 e della legge quadro sull’inquinamento acustico n°447 del 26.1095. 3.3.2 Obiettivi ed indicatori OBIETTIVI La città di Foggia rappresenta uno dei numerosi esempi di struttura urbana in cui la dimensione stradale e di smaltimento del traffico ha preso il sopravvento sulla “funzione” urbana. Questa frammistione tra funzione viabilistica e vivibilità urbana crea pericoli reali e sensazioni di insicurezza per la popolazione residente, per i pedoni, per i soggetti deboli, e

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porta ad un degrado della qualità della vita e ad una difficoltà costante per lo sviluppo della comunità locale. Nella volontà di determinare un cambiamento concreto, in termini di miglioramento deIla mobilità foggiana, e trasformare il sistema di trasporto urbano, da vincolo in opportunità di crescita dell’economia locale, al tavolo dell’Agenda 21 del comune di Foggia sono emerse, a tal scopo, riflessioni e contributi che in misura schematica possiamo tradurre nei seguenti obiettivi :

soddisfare i fabbisogni di mobilità della popolazione; abbattere i livelli di inquinamento atmosferico ed acustico nel rispetto degli accordi internazionali e delle normative comunitarie e nazionali in materia di abbattimento di emissioni inquinanti;

ridurre i consumi energetici; aumentare i livelli di sicurezza del trasporto e della circolazione stradale; minimizzare l’uso individuale dell’automobile privata e moderare il traffico; incrementare la capacità di trasporto; aumentare la percentuale di cittadini trasportati dai sistemi collettivi, anche con soluzioni di car pooling, car sharing, taxi collettivi, ecc.;

ridurre i fenomeni di congestione nelle aree urbane caratterizzate da una elevata densità di traffico, mediante l’individuazione di soluzioni integrate del sistema di trasporti e delle infrastrutture in grado di favorire un migliore assetto del territorio e dei sistemi urbani;

favorire l’uso di mezzi alternativi di trasporto con impatto ambientale più ridotto possibile; favorire migliorie per la mobilità pedonale incrementando le zone a traffico limitato e le aree pedonali;

favorire il rispetto dei valori ambientali attraverso l’eliminazione dei parcheggi e della sosta in aree particolarmente pregiate, con idonei interventi di arredo urbano, limitando il traffico in transito su certe strutture di traffico (confronto tra capacità teorica delle strade e capacità ambientale), grazie anche all’individuazione di rete di parcheggi di attestamento e di scambio finalizzati ad un minor perditempo nella ricerca dei posti per la sosta;

INDICATORI MOTORIZZAZIONE PRIVATA La disponibilità di veicoli e, in particolare, di autovetture private può essere interpretato come una prima approssimazione circa la propensione degli abitanti ad utilizzare l’autovettura nei propri spostamenti. Secondo le statistiche ACI le autovetture rappresentano il 78% del totale dei veicoli a motore circolanti sul nostro territorio1. La densità automobilistica costituisce uno degli aspetti più critici delle realtà cittadine e vede l’Italia al primo posto nel panorama mondiale. L’indice di motorizzazione privata indica il rapporto tra il numero di autovetture circolanti e la popolazione residente ed è generalmente espresso in termini di autovetture/100 abitanti. Confrontando i dati disponibili con l’andamento della popolazione negli stessi anni, è 1 I dati ACI, calcolati in base alle risultanze sullo stato giuridico dei veicoli tratte dal Pubblico Registro Automobilistico, non comprendono i ciclomotori.

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possibile verificare se la variazione del numero di autovetture è legata ad un aumento demografico o ad altri fattori di tipo economico, come ad esempio un maggiore benessere. L’obiettivo è il controllo e il monitoraggio del tasso di motorizzazione privata allo scopo di contenerlo almeno entro i valori medi registrati a livello nazionale. INDICE DI INCIDENTALITÀ Scopo dell’indicatore è monitorare nel corso del tempo il numero di incidenti che avvengono sulle strade del territorio comunale. L’obiettivo è il progressivo contenimento del numero di incidenti da raggiungere attraverso la messa a punto di iniziative specifiche legate alle caratteristiche del territorio e della rete stradale del Comune di Foggia. Inoltre, dove i dati lo consentono, mettendo a confronto gli incidenti con i luoghi dove si verificano con maggiore frequenza, è possibile redigere una mappa delle strade più rischiose e attivare azioni per il loro miglioramento. AUTOVETTURE A MINORE IMPATTO AMBIENTALE I nuovi standard di emissione regolamentati dall’Unione Europea a partire dalla direttiva 91/441 - la cosiddetta Euro 1, entrata in vigore nel 1993, che rendeva obbligatorio l'impiego dei convertitori catalitici per le auto a benzina - hanno consentito un drastico abbattimento delle emissioni sia dei mezzi a benzina che dei mezzi diesel. Dopo la Euro 1 sono state emanate due successive normative che hanno richiesto valori limite di emissioni sempre più stringenti: la Euro 2, entrata in vigore nel 1997, e dal 2001 la Euro 32. Nel 1993, prima che la direttiva diventasse cogente, in Italia la percentuale di auto catalizzate era del 9%, dato decisamente inferiore alla media europea del 21%. Nel 2002 il rinnovo del parco veicolare è ancora parziale: solo il 55% delle autovetture (49% nel 2000) è adeguato agli standard Euro 1, Euro 2 ed Euro 3. Appare quindi evidente come, soprattutto in Italia, la qualità ambientale del parco auto circolante sia fortemente influenzata dall’età dello stesso. PASSEGGERI TRASPORTATI DAL TRASPORTO PUBBLICO Scopo dell’indicatore è quello di registrare l’eventuale miglioramento della funzionalità del trasporto pubblico: il parametro ideale da misurare sarebbe i Passeggeri/Km/anno, ma sovente si usa come unità di misura “proxy” il numero dei biglietti venduti. Nell’ambito di tale indicatore occorre mettere a confronto la domanda di trasporto pubblico proveniente della comunità locale e l’offerta messa a disposizione dai gestori del trasporto pubblico al fine di fornire un’adeguata risposta alle esigenze della cittadinanza in termini di linee offerte, velocità di trasporto e tariffe adottate da parte del gestore locale. LUNGHEZZA PISTE CICLABILI L’esistenza di percorsi ciclabili sicuri (considerando, ovviamente, la conformazione morfologica delle città) contribuisce ad incentivare modalità di trasporto più sostenibili

2 La direttiva 91/441ha introdotto l'obbligo dell'uso della marmitta catalitica e dell'alimentazione a iniezione, prevedendo per la prima volta degli specifici valori limite alle emissioni in atmosfera da rispettare in fase di omologazione. La classificazione “Euro2” fa, invece, riferimento alla successiva direttiva UE 94/12 che ha fissato limiti alle emissioni più severi (riduzione del 30% delle emissioni di CO e del 55% di idrocarburi e NOX) rispetto alla precedente. Gli autoveicoli classificati “Euro3” soddisfano, invece, i criteri elencati nella direttiva 98/69. Essa impone, oltre a sostanziali modifiche ai motori in grado di ottenere una ulteriore riduzione del 30% delle emissioni di CO e del 40% dei composti organici volatili e di NOX, che il catalizzatore funzioni perfettamente per almeno 80mila chilometri e che le auto siano dotate di una centralina in grado di segnalare in tempo reale l'eventuale disfunzione della marmitta catalitica.

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sottraendo utenti alle altre modalità di trasporto, in particolare a quella motorizzata. Dall’incremento della mobilità ciclabile e conseguente diminuzione della mobilità motorizzata, si possono attendere ripercussioni anche significative sulla riduzione dell’inquinamento atmosferico ed acustico. RIPARTIZIONE MODALE DEGLI SPOSTAMENTI La ripartizione modale ha lo scopo di evidenziare quale tra i trasporti a disposizione (auto, moto, bici, trasporti pubblici) è quello generalmente utilizzato dalla popolazione locale. Obiettivo auspicabile è una ripartizione tra i diversi modi di trasporto nella quale sia il più possibile contenuta la predominanza del mezzo privato. NUMERO ED ESTENSIONE DEI PARCHEGGI PUBBLICI, GRATUITI E A PAGAMENTO Scopo dell’indicatore è analizzare l’eventuale disequilibrio fra domanda e offerta di sosta, definendo la politica di intervento e di governo della mobilità, coordinata con il sistema di pubblico trasporto (parcheggi di scambio), con le esigenze espresse dai soggetti che operano in città (parcheggi di relazione e a pagamento) e con quelle dei residenti (parcheggi pertinenziali). 3.3.3 Politiche possibili Risolvere il tema della mobilità è oggi probabilmente il maggiore nodo che i cittadini e la Pubblica Amministrazione si trovano ad affrontare: i problemi creati dallo sviluppo della motorizzazione privata concernono contemporaneamente aspetti ambientali, sociali, politici, tecnologici, organizzativi ed economici. In questo senso le possibili soluzioni, riguardano l’assetto urbano, l’organizzazione della vita quotidiana e quella del lavoro e vanno quindi ad inserirsi nella più ampia prospettiva dei rapporti fra sviluppo e sottosviluppo. Certo è che programmi di così ampio respiro richiedono un ripensamento generale degli attuali assetti del territorio e del sistema economico. Tuttavia il bisogno di spostarsi (per uomini e beni) su lunghe distanze e con elevate frequenze rimane oggi una condizione del nostro modo di vita dalla quale non si può prescindere. La personalizzazione e la flessibilità dello spostarsi, che il trasporto di massa non può offrire e che l’auto privata non è più in grado di garantire, vanno ricercate nel trasferimento dell’auto dall’ambito dei beni di consumo a quello dei servizi da integrare con il potenziamento e l’ammodernamento del trasporti pubblico collettivo. Accessibilità al servizio di trasporto significa realizzare un sistema di trasporti modale che renda possibile muoversi utilizzando mezzi di trasporto diversi a seconda degli spostamenti urbani ed extraurbani e che sia in grado di offrire all’utenza vantaggi superiori di quelli offerti attualmente dall’auto privata: flessibilità, comodità e personalizzazione (in sostanza quel servizio di “porta a porta” che anche l’auto non garantisce più). È necessario un cambiamento culturale che lentamente introduca l’idea del “mezzo giusto nel momento giusto”: a seconda dei casi si sceglie il percorso da fare a piedi, in bicicletta, con trasporto pubblico o con i servizi di mobilità. La mobilità sostenibile è definita come "un sistema organizzativo dei trasporti che offre i mezzi e le opportunità per soddisfare i bisogni economici, ambientali e sociali in modo efficiente ed equo, minimizzando gli impatti negativi che possono essere evitati o ridotti e i relativi costi, e prendendo in considerazione un ampio contesto spazio-temporale". Un sistema di mobilità sostenibile:

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• permette di far fronte alle necessità fondamentali di accessibilità e sviluppo dei singoli individui, delle aziende e delle società in modo compatibile con la salute dell'uomo e dell'ambiente, e promuove l'equità all'interno della generazione presente e fra diverse generazioni;

• non è troppo oneroso, opera in modo efficiente, offre la scelta fra diversi mezzi di trasporto, e supporta un sistema economico vivace e lo sviluppo locale;

• mantiene le emissioni e le scorie entro i limiti che il pianeta può assorbire, utilizza risorse rinnovabili nell'ambito della generazione presente, impiega risorse non rinnovabili solo in misura uguale o inferiore al ritmo di sviluppo di risorse alternative rinnovabili, e minimizza l'uso del suolo e l'inquinamento acustico".

Ecco alcune delle pratiche tese a rendere sostenibile la mobilità che potrebbero essere applicate con successo nel Comune di Foggia. BICICLETTE E PISTE CICLABILI La bicicletta è oggi considerata un valido mezzo per risolvere i problemi del traffico: non inquina, è silenziosa, ingombra poco (1,2 metri quadrati contro gli 11 di un’automobile) ha una velocità media di 15 Km l’ora, pari o superiore a quella di tutti gli altri mezzi di trasporto urbani. La pista ciclabile è una delle componenti di un sistema integrato d’offerta di mobilità di una città, che si basa su una rete coerente sia per la mobilità pedonale sia per quella ciclabile. Da considerare che l’orografia e le dimensioni del Comune di Foggia sono tali per cui sarebbe possibile immaginare per la bicicletta un ruolo di rilievo, in termini di ripartizione modale degli spostamenti, come avviene per altre città italiane ed europee (15-25%). Scopo della “biciclettata in città” è riappropriarsi dello spazio pubblico con un mezzo di trasporto non inquinante, immergendosi nel traffico per rendere visibile il problema della mobilità e provocando, magari, per alcune ore, il blocco della viabilità delle auto. TARIFFAZIONE DELLA SOSTA SU STRADA Da considerare che le principali esperienze nazionali ed internazionali consentono di affermare che la capacità delle politiche della sosta di orientare le scelte dei cittadini in materia di modo di trasporto dipendono: • da una efficace e diffusa repressione della sosta irregolare, tale per cui il cittadino deve

sapere che potrà parcheggiare la propria auto solo ed esclusivamente “a pagamento”, mentre è ancora troppo “tollerata” la pratica della sosta illegale e, in particolare, dell’occupazione delle sede stradale con veicoli in sosta (parcheggi in seconda e terza fila);

• dalla determinazione di tariffe che siano effettivamente “regolate dal mercato”, ovvero crescano in funzione della “disponibilità a pagare” degli automobilisti, fino a raggiungere livelli efficaci in termini di “capacità di dissuasione”. Le attuali tariffe praticate in gran parte d’Italia, ancorché elevate, non sembrano sufficienti a indurre il passaggio dall’auto al mezzo pubblico.

L’aggiornamento al Piano Generale del Traffico Urbano, ha individuato delle aree di Foggia, da destinare alla sosta dei veicoli pubblici e privati, distinguendo per ciascun parcheggio il tipo di utenza soddisfacibile.

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I parcheggi di scambio permettono di parcheggiare l’auto in appositi parcheggi ai limiti dei centri urbani e di usufruire a prezzo agevolato dei trasporti pubblici della città. Gli obiettivi principali della loro realizzazione sono il miglioramento della funzione di interscambio con il trasporto pubblico e l’offerta di prima accoglienza per l’utenza, i cittadini e i turisti, al fine di incentivarne l’uso. Parcheggi di Relazione, localizzati nei punti di avvicinamento agli Enti Pubblici o alle aziende di erogazione dei servizi, la vicinanza pedonale ai numerosi poli di attrazione e la possibilità di funzioni intermodali (ferro-auto, bus extraurbano-auto, bus urbano-auto), hanno fatto assumere a questi parcheggi la duplice denominazione di parcheggi di relazione e di scambio. Parcheggi per Residenti, parcheggi da realizzare sul suolo comunale, (facendone richiesta); questo consente di dare risposta ai residenti che sono costretti , in mancanza di garage, a lasciare la propria auto lungo la strada. SOLUZIONI INNOVATIVE (ROAD PRICING, CAR POOLING, CAR SHARING) Tra le politiche innovative in materia di mobilità sostenibile rientrano: la tariffazione dello spazio stradale (road pricing), la promozione dell’uso associato di autovetture private (“car pooling”), e/o della proprietà comune di autovetture (“car sharing”); innovazioni che pure hanno portato a risultati di rilievo in numerose applicazioni a livello internazionale e, in minor misura, nazionale. L'interesse delle Amministrazioni per il car sharing deriva dal fatto che, se utilizzato su larga scala, esso contribuisce a ridurre le emissioni di gas inquinanti (ogni automobilista che passa al car-sharing riduce infatti del 30-50% i propri consumi, grazie ad un utilizzo più oculato del veicolo e ad un maggiore impiego dei mezzi pubblici). Il car sharing è un servizio di mobilità flessibile che consente l'uso in comune di veicoli da parte di un "club di utenti": L'idea del car sharing trasforma il bisogno di possedere un'auto nella necessità di disporre di un servizio in grado di garantire una mobilità personalizzata, svincolata dagli orari e dai percorsi del trasporto pubblico. Il servizio è disponibile su abbonamento. In sostanza ci si iscrive pagando una quota ad una associazione di car sharing che mette a disposizione una flotta di auto ad un costo proporzionale al tempo di utilizzo e ai chilometri percorsi. La tariffa per l'utilizzo dell'autovettura è conveniente soprattutto per impieghi di breve durata, e varia anche in funzione della tipologia del servizio. Gli obiettivi del Car Sharing possono essere così riassunti:

disincentivare il possesso della “seconda” macchina. creare un’alternativa al possesso di una autovettura utilizzata raramente (meno di

10.000 km/anno). ridurre l’inutile ingombro dovuto a veicoli che sostano lungamente su suolo pubblico. ridurre l’inquinamento atmosferico causato dal traffico veicolare urbano razionalizzando

l’uso dell’ auto. incentivare il trasporto pubblico posizionando le auto in prossimità delle principali

fermate della metro, dei tram e degli autobus.

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I risultati di una auspicabile diffusione di questo innovativo sistema di gestione di flotte di autovetture private sono visibili nel medio e lungo termine, e si evidenziano nella misura in cui tale formula modifichi, effettivamente, i modelli e gli stili di vita della popolazione urbana. Il “road pricing”, che potrebbe tradursi nella introduzione di una tariffa di accesso all’area centrale della città sul modello della finora positiva esperienza londinese appare ancora lontano dalla praticabilità nell’attuale contesto socio-politico. Il car-pooling, invece, possiamo definirlo come un sistema di trasporto effettuato con mezzo privato ed organizzato utilizzando una sola autovettura, con più persone a bordo, per compiere un medesimo tragitto-itinerario, con l'obiettivo di diminuire il numero delle vetture circolanti e di conseguenza ottenere vantaggi ambientali notevoli. L'idea è semplice ma, come gli altri strumenti di mobilità, non ha avuto un impatto positivo in Italia. Bisogna prevedere per il suo sviluppo degli incentivi come delle aree di parcheggio dedicate, dei bonus sugli abbonamenti dei trasporti pubblici, flessibilità negli orari di ingresso e uscita, etc. Attualmente le nostre strade sono popolate di automobilisti che, in numero sempre maggiore, percorre, senza esserne a conoscenza, lo stesso tragitto di altri ad esempio per accompagnare i propri figli a scuola oppure per recarsi sul posto di lavoro. Spesso in tali spostamenti si valicano anche i confini della propria città. Al fine di non congestionare la rete di corsie protette destinate al trasporto pubblico, il car pooling potrebbe essere incentivato, con particolare riferimento agli spostamenti sistematici casa – lavoro, mediante accordi con le aziende e gli enti che prevedessero facilitazioni e/o limitazioni al parcheggio in destinazione in funzione del livello di occupazione delle autovetture dei dipendenti (ad esempio, prevedendo aree di sosta gratuita o a prezzi limitati per le auto dei dipendenti che vengano al lavoro in tre o quattro, ecc.). L’uso collettivo dell’automobile è una realtà già praticata in alcune aziende, ma in forma spontanea e disarticolata da parte dei dipendenti e quindi con risultati modesti ai fini della riduzione delle percorrenze complessive. Anche se questo sistema può esser considerato appartenente alla gamma degli approcci spontanei tra coloro che lavorano in uno stesso luogo ed abitano in zone vicine o molto prossime, l’azienda può incentivare tale modalità. Il car pooling può infatti essere organizzato attraverso una centrale operativa dotata di software specifico che gestisca la banca dati e organizzi gli equipaggi anche attraverso bacheche virtuali ( i cosiddetti newsgroup). I benefici della pratica del car pooling vanno sia ai dipendenti che alle aziende che lo incoraggiano:

Risparmio sui costi del carburante e minor usura dell'autovettura Ottimizzazione dei parcheggi interni. Minor stress nel personale dovuto alla guida nel traffico cittadino Offerta al personale un benefit sotto forma di comfort nella reperibilità del parcheggio Miglioramento dell'immagine aziendale

FORMAZIONE NELLE SCUOLE Definire un percorso educativo per sensibilizzare ed informare i ragazzi sui temi dell’inquinamento atmosferico, della mobilità “insostenibile” e, più in generale, della qualità di vita nella città e nei quartieri; spingendo i giovani a passare da un ruolo passivo ad un ruolo attivo sollecitandoli ad individuare non solo i problemi, ma anche le possibili soluzioni.

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Potrebbe essere utile, avviare tavoli di confronto con i soggetti locali (Comune, Provincia, ACT, presidi, genitori e ragazzi) per realizzare progetti o adottare semplici comportamenti che contribuiscano a migliorare mezzi e modalità impiegati per raggiungere i poli scolastici. Le abitudini di spostamento sono ancora lontane dal concetto di mobilità sostenibile: non se ne conosce il significato e sensibilmente non si vuole affrontare un cambiamento. È solo attraverso una doppia via, quella delle persone e delle scelte quotidiane di spostamento e quella pubblica dei progetti, delle proposte, delle linee guida e delle risorse messe a disposizione che potremo pensare di raggiungere e realizzare un sistema di mobilità sostenibile. 3.4 Un connettivo tematico: l’IN.F.E.A. – Informazione, Formazione, educazione

Ambientale 3.4.1 Quadro attuale Il successo delle politiche di sviluppo sostenibile del territorio è fortemente condizionato da un coerente sistema di azioni di informazione e sensibilizzazione avente la funzione di massimizzare gli interventi e di modificare i comportamenti e le abitudini di ciascuno, attraverso una valutazione critica delle nostri azioni per giungere ad un cambiamento di cultura profondo e duraturo. L’educazione e l’informazione ambientale, nell’ambito degli scenari futuri, rappresenta una opportunità che deve mirare ad un più ampio coinvolgimento di tutti gli attori sociali chiamati, ai diversi livelli e con competenze differenziate, a definire obiettivi, strategie, azioni per utilizzare al meglio le tecniche della comunicazione e finalizzarle all’uso sostenibile delle risorse ambientali. Il binomio ambiente-informazione, potrà trovare il massimo risultato in un’impostazione dinamica che coaguli attorno alla conoscenza dell’ambiente gli interessi della comunità scientifica, delle imprese degli Enti Locali, delle scuole, e quindi dell’intera collettività, consentendo il conseguimento di elevati livelli di qualità ambientale. Questo documento costituisce le linee guida di tutte le attività svolte e in progetto, partendo dall’assunto fondamentale che tutte le azioni relative all’educazione, alla formazione, alla comunicazione e all’informazione ambientale, costituiscono per un ente pubblico un motore di straordinaria efficacia per la diffusione di una cultura ambientale sostenibile. Sul fronte dell’informazione e della comunicazione, l’Amministrazione Comunale sta realizzando una serie di iniziative al fine di rinnovare profondamente le modalità di interazione con i cittadini e le imprese locali. Nell’ambito delle attività previste dal progetto “Comunic@re & P@rtecipare”, è stata attivata una campagna di comunicazione/informazione atta a divulgare, presso l’opinione pubblica e la comunità locale, il processo di Agenda 21 Locale. Sono stati attivati diversi strumenti di comunicazione, tra cui:

1. creazione di pagine web dedicate all’interno del sito internet del comune di Foggia (www.comune.foggia.it) per la messa in rete di informazioni riguardanti eventi ed aggiornamenti sulle attività del progetto, aggiornamenti sull’ attività dell’Ufficio, verbali degli incontri del Forum Ambientale e dei Gruppi di Lavoro ;

2. realizzazione di materiale informativo e comunicazionale, rivolto a diversi target di opinione pubblica, realizzati per la campagna comunicazionale in generale ovvero per singoli eventi pubblici, al fine di informare la comunità locale delle attività del processo di Agenda 21 Locale dl Comune di Foggia, quali brochures/pieghevoli , biglietti da visita, manifesti.

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3. direct mailing, lettere e materiale informativo inviati a soggetti della realtà socio-economica ed ambientale del territorio foggiano, con particolare riferimento ad associazioni ambientaliste, soggetti del terzo settore, scuole, sindacati, Istituzioni Pubbliche e ai rappresentanti del mondo delle imprese;

4. attivazione di un NUMERO VERDE 800.087.229, costituente il punto di riferimento di contact center presso l’Ufficio Agenda 21 Locale del Comune di Foggia. Si possono ottenere informazioni circa le attività del processo di Agenda 21 Locale del Comune di Foggia “Comunic@re e P@rtecipare”, sulle progettualità in corso da parte del Comune su tematiche ambientali e sullo sviluppo sostenibile; informazioni sui temi ambientali, sociali ed economici connessi alla sostenibilità; la gestione comunale in materia di inquinamento acustico, atmosferico ed elettromagnetico, sulle bonifiche di vario genere, sul ciclo dei rifiuti e della raccolta differenziata.

L’educazione ambientale rappresenta un’altra priorità per l’Amministrazione Comunale. Allo stato attuale, con l’obiettivo di sensibilizzare le nuove generazioni al rispetto e alla tutela della natura e promuovere la conoscenza del patrimonio naturalistico locale, gli Assessorati all’Ambiente e alla Pubblica Istruzione, per il secondo anno consecutivo, hanno programmato - di concerto con i dirigenti delle scuole elementari e medie cittadine - un calendario di visite guidate nel Parco Naturale Regionale “Bosco Incoronata”, in collaborazione con il Centro Studi Naturalistici. La novità di quest’anno è che l’escursione è preceduta da un’attività didattica in classe, allo scopo di preparare i ragazzi all’escursione naturalistica in modo che essi siano coinvolti non solo emotivamente, ma anche sulla base di informazioni basilari sui principali componenti dell’ecosistema fluviale e boschivo. Durante l’attività in aula vengono illustrate, con l’ausilio di materiale audiovisivo, le tematiche legate alla salvaguardia del nostro territorio e le modalità di riconoscimento e di classificazione della fauna e della flora che popolano i luoghi visitati. Tra le iniziative di sensibilizzazione ed educazione ambientale, da tempo intraprese dall’Assessorato all’Ambiente, al fine di costruire una più diffusa cultura ambientale orientata sempre più alla salvaguardia ed alla valorizzazione ambientale in direzione di uno sviluppo sostenibile, rientrano: - PULIAMO IL MONDO: la più grande manifestazione ambientale organizzata

dall’Assessorato all'Ambiente, dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione con la collaborazione tecnica dell'Azienda AMICA, e da Legambiente Circolo "Gaia" . L’evento mira a valorizzare la partecipazione di bambini, ragazzi ed adulti affinché sentano "proprio" il territorio in cui vivono, lo rispettino e se ne prendono "cura". Le scuole partecipanti organizzano un percorso che vede gli alunni delle varie impegnati in operazioni di pulizia da carte, lattine di alluminio, bottiglie di plastica e di vetro, operata in modo differenziato, consentirà di destinare i rifiuti al riciclaggio. I ragazzi censiscono lungo il percorso, situazioni di degrado ambientale provocate da incuria e comportamenti scorretti da parte dei cittadini, come auto parcheggiate malamente, arredo urbano e giardini deturpati, muri imbrattati.

- CENTO STRADE PER GIOCARE: L’iniziativa, organizzata a livello nazionale da Legambiente, ha lo scopo di permettere a grandi e piccini di riappropriarsi, almeno per un giorno, di una strada normalmente occupata dal traffico automobilistico, con momenti di intrattenimento, dedicati in particolare ai bambini.

Sul fronte della formazione sono stati organizzati Seminari formativi, nell’ambito del progetto “Comunic@re & P@rtecipare”, rivolti sia ai dipendenti comunali che a personale esterno.

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Il primo ciclo di seminario formativo, sul tema della “Governance Ambientale per la Pubblica Amministrazione”, rivolto a Dirigenti e Funzionari del Comune di Foggia, è stato successivamente aperto ai Dirigenti e Docenti di Istituzioni scolastiche e di altri Enti Pubblici su esplicita richiesta da parte degli aderenti ai Gruppi di Lavoro del Forum Ambientale. Il seminario, svoltosi nei locali della sede operativa di A.FO.RI.S., Ente accreditato dal MIUR e dalla Regione Puglia per la Formazione Professionale, si è articolato in quattro incontri pomeridiani dalla durata di tre ore ciascuno. L’obiettivo formativo è stato la definizione delle modalità complessive per inserire criteri di sostenibilità ambientale nella gestione dei servizi e dei prodotti offerti dalla Pubblica amministrazione e dagli enti Pubblici attraverso l’adozione di strumenti volontari idonei a determinare processi di miglioramento continuo nel settore ambientale quali i Sistema di Gestione Ambientale, gli strumenti di valutazione ambientale (V.I.A., V.A.S., V.I., I.P.P.C), l’attuazione del Green Public Procurement e l’adozione di strumenti di Contabilità Ambientale per gli enti pubblici. Il secondo ciclo di Seminario, sul tema della “Certificazione ambientale per le Piccole e Medie Imprese”, è stato dedicato a Dirigenti e Responsabili di Piccole e Medie Imprese che operano in aziende che intendono introdurre la logica del miglioramento continuo delle prestazioni ambientali in linea con le normative vigenti. Il seminario, svoltosi nei locali dell’AMGAS, si è articolato in quattro incontri pomeridiani dalla durata di tre ore ciascuno. L’obiettivo formativo era rappresentato dalla definizione delle modalità di attuazione di un sistema di gestione ambientale secondo il regolamento EMAS II nelle realtà produttive di piccole e medie dimensioni attraverso la presentazione di esperienze pratiche e metodologie applicative, con particolare riferimento ai distretti industriali. Il seminario ha messo in risalto, inoltre, le modalità con cui le imprese possono essere interessate a controllare l'impatto delle loro attività, prodotti e servizi sull'ambiente, adottando strumenti di politica ambientale e industriale, quale il Sistema Ecolabel volto ad incentivare la presenza sul mercato europeo di prodotti con minor impatto ambientale. Da rimarcare i programmi della Regione Puglia in materia IN.F.E.A., che negli ultimi anni hanno contribuito a creare, sul territorio regionale, la “formazione della sensibilità ambientale” dei cittadini, delle imprese e degli enti pubblici, attraverso un insieme complesso di azioni di informazione e sensibilizzazione in grado di raggiungere i differenti target in maniera efficace, puntando direttamente alla modifica dei comportamenti individuali. L’obiettivo che ha guidato l’implementazione del sistema IN.F.E.A. regionale è stato definire e potenziare una struttura operativa, geograficamente distribuita, rappresentata da una Unità Regionale di Coordinamento (U.R.C.E.F.A.P.), da Laboratori di Educazione Ambientale operanti a livello provinciale e da Centri di Educazione Ambientale (CEA) che rappresentano i terminali ultimi del sistema stesso. Particolare rilevanza ha assunto l’istituzione nel 1993 del L.E.A. – Laboratorio per l’Educazione Ambientale, gestito da A.FO.RI.S. – Agenzia di Formazione e Ricerca per lo Sviluppo Sostenibile, fino al 2 Giugno 2005.

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3.4.2 Obiettivi ed indicatori OBIETTIVI Il Comune di Foggia, nella consapevolezza che la Comunicazione, l’informazione, la Formazione e l’Educazione Ambientale sono “strumenti strategici” della macchina amministrativa ai fini di un pieno espletamento delle funzioni di prevenzioni e protezione ambientale nella logica dello sviluppo sostenibile, attribuisce a questi fattori un ruolo fondamentale per la piena attuazione degli interventi previsti, la cui realizzazione costituisce un’opportunità di sviluppo fondamentale per il territorio. Tra gli obiettivi prioritari che si intendono, si evidenziano i seguenti: INFORMAZIONE:

informare e coinvolgere tutti i target delle nuove pratiche e strumenti che l’amministrazione sta adottando;

raggiungere un buon livello di conoscenza e di cultura sul territorio relativamente alle attività e alle azioni previste;

promuovere nei confronti di un pubblico sempre più vasto il consenso per gli indirizzi della politica ambientale del Comune;

garantire la visibilità delle iniziative previste e i risultati raggiunti; EDUCAZIONE AMBIENTALE

favorire la diffusione della cultura per la tutela e il miglioramento ambientale; favorire la conoscenza dei problemi ambientali e incoraggiare la partecipazione alla soluzione degli stessi da parte dei cittadini, quali attori impegnati in primo piano nella protezione ambientale del territorio;

sensibilizzare la popolazione verso i temi ambientali che richiedono la modifica dei comportamenti assunti abitualmente;

FORMAZIONE: favorire una maggiore integrazione tra sviluppo sostenibile, competitività e occupazione favorire il coinvolgimento della popolazione locale verso il raggiungimento di nuove prospettive di sostenibilità ambientale per lo sviluppo socio-economico.

INDICATORI Si riportano di seguito nella tabella alcuni indicatori con l’intento di proporre una lista di strumenti per analizzare il contesto territoriale nell’ambito della realizzazione e della promozione di iniziative di IN.F.E.A.. INFORMAZIONE:

Numero di campagne di informazione ambientale Numero di conferenze a carattere ambientale

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EDUCAZIONE AMBIENTALE Numero di soggetti che si occupano di educazione ambientale Numero di programmi di E.A. per tipologia e tematismi (acqua, rifiuti, aree naturali, etc) Numero di scuole coinvolte in attività di educazione ambientale Numero di alunni delle scuole coinvolti in attività di educazione ambientale Numero di prodotti realizzati da attività di educazione ambientale per tipologia (pubblicazioni, cd, eventi ecc.)

FORMAZIONE:

Numero di corsi di formazione ambientale Numero di destinatari dei corsi di formazione ambientale

3.4.3 Politiche possibili INFORMAZIONE Tra le iniziative di comunicazione/informazione l’Amministrazione Comunale ha avviato la realizzazione di strumenti importanti quali:

- Sito web del Parco Naturale Regionale del Bosco Incoronata, volto alla conoscenza dell’area naturale protetta e più in generale alla valorizzazione del patrimonio naturalistico – territoriale del Comune di Foggia.

- Cd Multimediale, “vetrina portatile” di informazioni utili ed aggiuntive rispetto al sito-web e un gadget istituzionale del Comune di Foggia per la distribuzione gratuita.

Per la promozione culturale dei cittadini nell’ottica dello sviluppo sostenibile sono previste, la realizzazione di campagne informative sulle seguenti tematiche rivolte ai cittadini e al mondo della scuola: rifiuti, mobilità sostenibile, aree protette. EDUCAZIONE AMBIENTALE Quando si parla di Educazione Ambientale si parla di esperienze educative capaci di cogliere obiettivi di tipo cognitivo - perché la conoscenza di informazioni corrette è essenziale per capire i fenomeni ambientali - accanto a obiettivi di tipo formativo - perché la conoscenza teorica da sola non basta a promuovere azioni non dannose per l’ambiente e ad innescare processi veri di cambiamento. Fare Educazione Ambientale non significa soltanto sviluppare la conoscenza di una determinata questione ambientale. Significa anche promuovere atteggiamenti, comportamenti consapevoli, più responsabili e motivati nei confronti delle risorse naturali. L'Educazione Ambientale favorisce la progettazione di esperienze didattiche in cui si adottano metodi e stili di lavoro nuovi, in grado di coinvolgere e motivare gli alunni. Le esperienze di questi anni dimostrano quanto sia importante offrire loro strumenti cognitivi, prima ancora che informazioni. E’ del tutto evidente la migliore qualità di un’area parco come il Bosco Incoronata per attività motivanti di Educazione Ambientale.

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L'Educazione Ambientale è fondamentalmente educazione ai rapporti ed alle relazioni che un soggetto sviluppa nel contesto in cui è inserito. Occorre, pertanto, puntare ad una Educazione Ambientale con attività "forti", a giochi, esercitazioni in cui l'apprendimento è determinato mediante il "coinvolgimento personale", percettivo, emotivo ed affettivo, del soggetto coinvolto, per indurre costanti processi di riflessione e di concettualizzazione. Si propone così di "viaggiare" tra le aree naturali, "concretizzando" le idee, confrontando le proprie immagini mentali con la realtà ed il lavoro sul campo, "leggendo" i segni della natura per individuare e capire relazioni vicine e "a distanza", per riconoscere i delicati equilibri naturali e costruire un "mentalità ecologica": saranno così possibili comportamenti compatibili nelle aree naturali protette ma anche in quelle non protette cosicché diventi addirittura inutile proteggerle. Nella logica di promozione e valorizzazione del territorio, si propone di trasformare la struttura costruita usufruendo dei finanziamenti previsti dai piani POP Puglia ‘94/’96 sottomisura 7.3.9. - 7.3.10 e dal P.T.T.A (Piano Triennale per la Tutela Ambientale) in un Centro di Educazione Ambientale finalizzata alla realizzazione di attività e servizi sulle tematiche ambientali. Un luogo di educazione, di lavoro, e di proposta culturale, in continuo collegamento con la propria realtà ed in grado di collegarsi in modo stabile con i diversi soggetti pubblici e privati che sul territorio operano. Il C.E.A. si configura, pertanto, come un luogo “reale” dove possano dialogare tra loro i diversi soggetti che sul territorio sono coinvolti nella gestione dell’ambiente e nella creazione di una cultura ambientale e proporre un modello di sviluppo sostenibile, al fine di facilitare il riconoscimento delle reciproche diversità e l’arricchimento derivante dal confronto tra punti di vista, culture, esperienze e competenze professionali diverse. L’operatività del C.E.A. si definisce attraverso alcune attività definite sulla base di particolari obiettivi, target di riferimento e specifici programmi e realizzate prevalentemente all’esterno del Centro, quali ad esempio:

• Comunicazione telematica: fornire informazioni precise del territorio e sarà punto di raccolta di informazioni fornite direttamente dagli Enti competenti per materia e/o proposti in modo da configurarsi come una particolare banca dati d’interesse ambientale e formativo.

• Documentazione: Tutto il materiale (cartaceo ed informatico) raccolto e disponibile presso il C.E.A. sarà strutturato ed organizzato in modo da consentire una facile ed agile consultazione a tutti gli interessati.

• Sostegno tecnico e didattico metodologico: servizio continuativo di consulenza e sostegno tecnico e didattico – metodologico, a beneficio di docenti, studenti e operatori per la promozione e realizzazione di progetti educativi sui temi di interesse per le aree protette e il territorio.

• Ricerca e formazione: il C.E.A. dovrà configurarsi come sede di incontro e ricerca permanente, “centro culturale” aperto al territorio ed in grado di organizzare attività ed iniziative, ma anche offrire un “luogo” ed uno “ spazio” per la cittadinanza (attiva) e di quanti sono impegnati nella difesa, nella valorizzazione e sensibilizzazione ambientale.

• Promozione del turismo sostenibile: l’attività in questione si propone di sostenere e promuovere l’offerta di un turismo collegato alla fruizione dei beni storico - naturalistici, attraverso l’informazione e la sensibilizzazione di quelle agenzie impegnate in vario modo

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nell’offerta di servizi collegati alle aree naturali (guide naturalistiche, escursionismo, educazione ambientale, volontariato, ecc.), promuovendo e ottimizzando l’incontro di tale offerta con la domanda proveniente dalle varie utenze. Le proposte di attività considerate prioritarie sia rispetto al contesto territoriale di riferimento sia alle strategie complessive del C.E.A., sono le attività info-educative di cui sopra, ma anche quelle descritte di seguito.

FORMAZIONE In una logica di integrazione tra sviluppo sostenibile, competitività ed occupazione, un ruolo centrale sarà svolto dalla formazione alla quale sarà demandato il compito non solo di formare le nuove cariche dirigenziali in tema di nuove competenze gestionali ma, anche di orientare le esigenze di un diverso modello di sviluppo attraverso l’individuazione e formazione di figure professionali innovative che possono accelerare il passaggio ad una nuova economia di compatibilità ambientale e sociale.

Tra le attività formative professionalizzanti appaiono stringenti e prioritari quelle che possono rendere più operative le politiche per il Parco dell’Incoronata, ovvero alcune strategie di sviluppo sostenibile quali:

Corso per “Guide del Parco”: il corso fornisce la preparazione tecnica specifica per l’esercizio della professione di “Guida del Parco”, puntando/partendo dalla/sottolineando l’importanza della sulla conoscenza e la condivisione delle strategie nazionali ed internazionali che sono alla base della creazione delle aree protette. Tra le materie del corso la comunicazione, le dinamiche dei gruppi, l’interpretazione ambientale.

Corso per Dirigenti e Funzionari delle P.A. in materia di Governance Ambientale: il corso intende sviluppare capacità progettuali e gestionali di quanti si occupano delle problematiche della conservazione ambientale della pianificazione del territorio, dell’utilizzo degli strumenti finanziari, dell’organizzazione e gestione delle risorse umane per scenari di sviluppo sostenibile.

Corso per Operatori dell’Educazione Ambientale: l’educazione ambientale è spesso occasione di lavoro per giovani che operano nel turismo scolastico e propongono animazione didattica alle scuole. Il corso ha l’obiettivo di rendere più efficaci le iniziative educative che si svolgono sia in area protetta che in area urbana, attraverso il confronto e la conoscenza delle metodologie didattiche.

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4 NOTE CONCLUSIVE – VERSO UNO SVILUPPO URBANO SOSTENIBILE La sottovalutazione dei problemi della pianificazione territoriale e delle sue potenzialità nell’ambito della gestione dei fondi strutturali, hanno portato ad una vera e propria dissociazione fra la pianificazione ordinaria e le iniziative sostenute dal POR Puglia. Ne consegue anche che le iniziative promosse dal POR siano colte dagli attori locali maggiormente coinvolti nelle pratiche urbanistiche consolidate (imprese, proprietari di suoli, tecnici liberi professionisti, etc.) come elaborazioni esogene imposte dall’alto o al più come mere occasioni di finanziamento da non perdere. E questo, senza dubbio, ritarda, o può addirittura impedire, la trasformazione delle azioni programmate in strategie di sviluppo radicate e durevoli. In moltissime situazioni, infatti, le iniziative sostenute dal POR, in presenza di una strumentazione urbanistica vecchia e inadeguata, piuttosto che essere usate come occasioni di innovazione delle forme di governo del territorio in una prospettiva di sostenibilità dello sviluppo, sono state autorizzate in variante ai piani, mediante l’uso di Accordi di programma e di Conferenze di servizi, il cui esito può essere, com’è ovvio, fortemente condizionato dal timore di provocare la perdita di finanziamenti comunitari. E’ il caso dell’ultimo periodo di programmazione per il POR Puglia nella città di Foggia che ha espresso e legittimato scenari di prassi estemporanee di trasformazione del territorio, slegate da qualsiasi ipotesi di organico sviluppo e di assetto territoriale, rafforzando la tendenza a un’occupazione incrementale del territorio con attività produttive ed immobiliari, e a ridurre i nuovi piani comunali a dispositivi volti a risolvere a posteriori i problemi creati da tale forma di occupazione. Mancando un quadro condiviso delle opzioni strategiche del futuro urbanistico per la città di Foggia in grado di dare coerenza alle singole azioni promosse e/o realizzate con la programmazione 2000-2006, alcune azioni, conseguentemente, si presentano con un assemblaggio disorganico di interventi tra loro sconnessi e spesso conflittuali o, comunque, concorrenti. Tra questi, anche in ragione dei vincoli temporali imposti dalla regola del disimpegno automatico, magari finiscono per predominare progetti da tempo giacenti presso gli enti pubblici in attesa di qualche opportunità di finanziamento e proposte avanzate da privati poco competitivi ma assai capaci di montare in tempi brevi progetti plausibili. Vieppiù che l’ansia di non perdere i fondi ha progressivamente finito per attribuire ai criteri di efficienza della spesa un’incontrastabile supremazia sui criteri di efficacia degli interventi. Così, obiettivi irrinunciabili per l’UE, di coesione e di sostenibilità, intesi ad evitare i pericoli che minacciano il benessere attuale e le prospettive di sviluppo dei territori, sono stati (e forse saranno sempre più, con l’approssimarsi della conclusione del ciclo 2000-2006) subordinati alle logiche della velocità della spesa. Un dato pugliese vede vanificata l’integrazione e la messa a punto di misure sociali, economiche e fisiche che insistono su una specifica area-bersaglio attraverso l’utilizzo di diversi canali di finanziamento, pubblici e privati, al fine di affrontarne le multidimensionali problematiche di degrado: si è infatti rivelata particolarmente difficoltosa, sia perché hanno prevalso nettamente gli interventi fisici rispetto a quelli sociali ed economici, sia perché sono spesso mancate idee che legassero i diversi interventi rendendoli funzionali ad un progetto di territorio.

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D’altra parte, queste criticità appaiono, almeno in parte, emergere più in generale dal contesto italiano, come evidenziato nel Documento Strategico Preliminare Nazionale 2007-2013. L’esperienza della Misura 5.1 del POR 2006-2006 deve tuttavia far riflettere riguardo ai possibili esiti indesiderabili della “concentrazione” della spesa, che sono comunque già presenti nella stessa programmazione 2000/2006 proprio nella misura 5.1 dell’“Asse città”, per la parte che ha interessato solo i cinque capoluoghi provinciali. In questo contesto si delineano nuove necessità per le tematiche ambientali nella pianificazione urbanistica. Le aree urbane rappresentano le zone in cui gli effetti dei vari problemi ambientali sono avvertiti con maggiore intensità. La cattiva qualità dell’aria, il rumore, il traffico intenso, la debolezza della gestione ambientale e la mancanza di pianificazione favoriscono l’insorgere progressivo di problemi ambientali, mettendo in forse la salute e la stessa sicurezza dei cittadini. Inoltre l’espansione delle città genera livelli sempre più elevati di traffico, aumenta le percorrenze e le esigenze di relazione e rende la mobilità uno dei principali fattori che condizionano la qualità della vita nell’ambiente urbano. Questi effetti sono tuttavia originati da modelli insediativi e da stili di vita che investono l’intero territorio, e che non traggono origine da idee, comportamenti, funzioni, logiche e necessità esclusivamente urbane. E così come i problemi non sono originati nelle città, analogamente le soluzioni richiedono interventi territoriali, multisettoriali, di ampia dimensione e di forte capacità di integrazione delle politiche. La strategia generale della programmazione in corso ha in effetti collocato il miglioramento della qualità urbana tra gli obiettivi prioritari, assumendo a riferimento molti degli obiettivi strategici contenuti nelle strategie di Aalborg, di Lisbona e di Goteborg. In particolare ha fatto propri tre dei quattro temi prioritari individuati dalla strategia di Goteborg, ovvero la lotta ai cambiamenti climatici, la sostenibilità dei trasporti e la gestione responsabile delle risorse naturali. Tuttavia, nonostante questa scelta abbia indubbiamente costituito una prima importante tappa per la realizzazione degli obiettivi sopra citati, i risultati ottenuti sembrano mostrare più di un ritardo e di una difficoltà.

Per la città di Foggia si tratta di:

Ampliare il controllo sulla efficacia dell’attuazione dei processi di Agenda 21 locale

Riaffermare la relazione tra la pianificazione urbanistica locale e i Piani Urbani del traffico, i Piani di risanamento acustico e i Piani di risparmio energetico e di riduzione dell’inquinamento luminoso, per sostanziare la loro efficacia normativa ed attuativa

Potenziare la rete di monitoraggio continua, supportandola con un appropriato sistema di raccolta dati e di restituzione ai cittadini

Rendere efficaci ed organici i provvedimenti rivolti alla mobilità sostenibile

Promuovere la qualità dei progetti sotto il profilo dell’analisi e dalla valutazione ambientale

Promuovere un adeguato livello di integrazione delle diverse politiche afferenti ad interventi ricadenti su una stessa area

Favorire la correlazione tra tipologia degli interventi e caratteristiche dimensionali delle aree urbane di riferimento.

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Si riportano, di seguito, in forma sintetica e schematica, alcuni descrittori SWOT rielaborati e contestualizzati a partire da una recente e congiunta produzione degli Assessorati regionali all’Assetto del Territorio ed all’Ecologia, nell’ambito della definizione del Documento Strategico della Regione Puglia per il periodo 2007 – 2013 in materia di “Sviluppo Urbano Sostenibile”. PUNTI DI FORZA

Discreto sviluppo della rete viaria e rilevante ruolo potenziale di quella ferroviaria.

Vivacità culturale della città legata alla presenza di iniziative sorte spontaneamente nel campo ricreativo - culturale.

Disponibilità di risorse ambientali e culturali da valorizzare.

Presenza di un aeroporto in fase di potenziamento

Presenza di poli universitari e centri di eccellenza, di cui è in atto un positivo processo di articolazione e valorizzazione.

PUNTI DI DEBOLEZZA

Progressiva divaricazione fra crescita del territorio urbanizzato e variazione demografica.

Presenza di forti squilibri all’interno della città che uniscono a generali problemi di sviluppo concentrazione di problemi di natura fisica, sociale, economica all’interno di specifiche aree, di fatto separate dal resto della città, siano esse periferie recenti o storiche.

Presenza di paesaggi tipici delle recenti periferie metropolitane, caratterizzati da crescite urbanistiche incrementali a bassa densità e di scarsa qualità insediativa.

Tendenza dell’urbanizzazione a diffondersi negli spazi aperti trasformando il paesaggio agrario in territorio residuale in attesa di urbanizzazione.

Declino demografico delle città centrali per effetto di processi migratori verso le corone urbane, dovuti sia ai differenziali di prezzi e alla scarsa offerta di alloggi pubblici sia alla scarsa qualità urbana (inquinamento, criminalità, congestione, degrado, carenza di luoghi della socialità).

Crescenti costi sociali e ambientali della mobilità privata indotti dai processi migratori e dalla crescente diffusione insediativa, aggravati dall’inadeguata organizzazione e gestione dei sistemi di trasporto a fronte del discreto sviluppo delle reti viarie.

Perdita di identità dei centri limitrofi ai capoluoghi per effetto delle redistribuzioni di pesi urbanistici dalle città centrali e sovraccarico di domanda di servizi difficile da soddisfare in presenza di scarsa disponibilità di risorse pubbliche.

Inadeguatezza di reti secondarie di comunicazione, unita soprattutto alla inefficienza dei sistemi di trasporto pubblico, che rende non immediatamente perseguibile l’obiettivo dell’accessibilità dei servizi di cura e delle opportunità di integrazione sociale, ostacolando anche i processi di gestione associata per i servizi sociali e sociosanitari a cui orienta la stessa normativa nazionale e regionale di settore.

Scarsa cultura del territorio nelle pubbliche amministrazioni e più in generale radicamento di una visione del territorio come mero supporto fisico per attività economiche e limitata capacità di visione di lungo periodo.

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Peggioramento della qualità dell’aria nel centro urbano, principalmente legato al traffico veicolare.

Scarsa presenza di verde urbano.

MINACCE

Ulteriore tendenza all’espansione dei centri urbani e sottoutilizzazione delle parti storiche della città.

Incremento della frammentazione dei paesaggi regionali connessa all’occasionale localizzazione di iniziative produttive al di fuori delle aree ad esse specificamente destinate.

Accentuazione della dispersione insediativa residenziale e terziaria e aumento dei costi sociali e ambientali legati a tale modello insediativo.

Insufficiente attenzione agli obiettivi di inclusione sociale, di salute e più complessivamente di benessere delle popolazioni, che rende “monoculturali” gli interventi di riqualificazione urbana, che spessa non prevedono luoghi di aggregazione e strutture per le attività sociali di una o più comunità locali, oppure includono il recupero di contenitori senza una chiara finalizzazione, che sia anche coerente con la programmazione sociale degli stessi Enti Locali.

OPPORTUNITÀ

Possibilità di valorizzare le tendenze spontanee all’aggregazione di enti locali e soggetti sociali ed economici per il conseguimento di obiettivi di sviluppo locale

Possibilità di beneficiare per il periodo di programmazione 2007-2013 dei fondi strutturali per finanziare iniziative di trasformazione urbana

Disponibilità di risorse finanziarie pubbliche specifiche per il settore ambientale (Fondi strutturali, fondi nazionali o regionali).

Possibilità di riuso di aree e edifici dismessi o inutilizzati da recuperare per iniziative produttive, sociali, culturali.

Crescente attenzione del pubblico per le tematiche ambientali, ed aumento del coinvolgimento dei cittadini ai processi decisionali che riguardano il territorio

Applicazione della Direttiva Europea 2001/42/CE sulla Valutazione Ambientale Strategica per piani e programmi

Possibilità di valorizzare le risorse ambientali e culturali non solo per fini turistici, ma anche per fornire risposte di qualità alla domanda proveniente dalla popolazione residente (vedasi, in merito, le importanti ricadute per i residenti di Borgo Incoronata che sembrano delinearsi con l’istituzione dell’area parco regionale).

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5 GLOSSARIO

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6 BIBLIOGRAFIA

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7 WEBGRAFIA