Linee guida per la realizzazione di impianti geotermici ALIA
Linee guida impianti per lo sport - Ing. Luca Ferrari · Linee guida impianti per lo sport ......
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PROGETTAZIONE
92RCI n.3/2015
Linee guida impianti per lo sportLe strutture dedicate alle manifestazioni sportive,
vuoi per il loro ristretto numero e vuoi per
l’intrinseca esclusività architettonica, risultano
spesso un tema progettuale atipico, poco
sviluppato e spesso induttivo. Le dimensioni degli
edifici sempre considerevoli (e in maggior ragione
in altezza), il numero delle persone presenti e la
loro contemporaneità per un arco di tempo limitato,
uniti alle eterogenee modalità di utilizzo, rendano
molto problematico suggerire temi e impostazioni
prevalenti.
La progettazione e la realizzazione degli impianti tecnici a servizio di una grande
struttura (poli)sportiva stanno registrando una continua revisione in funzione delle
sempre nuove e diversificate funzioni d’uso a cui viene di volta in volta destinata
la costruzione. Difatti sempre più spesso queste strutture si trasformano in modo
modulare in un contenitore che, oltre a ospitare l’evento sportivo preminente,
permette l’allestimento di altre manifestazioni alternative, anche non sportive,
quali concerti musicali, convention, esibizioni, expo, ecc. Inoltre, mentre in
passato queste costruzioni venivano realizzate per assicurare un discreto, ma
non sufficiente grado di comfort ora, anche sull’onda di quanto già avviene
nelle arene sportive americane, si progettano palazzi dello sport dotati di aree
ad alto livello di arredo (suite), dotati di ristoranti, sale riunioni, zone per fumatori
ecc., consolidando una tendenza a garantire tra le altre cose, anche un nuovo e
migliore comfort climatico per lo spettatore.
Prima di procedere con la definizione dei principali input progettuali è innanzi
tutto doveroso distinguere tra le strutture dotate di una pur minima copertura,
e quelle invece realizzate a cielo aperto.
Per quest’ultime architetture, oltre a ritenersi valide in linea generale i principi
enunciati, è possibile consigliare uno studio preliminare dei fenomeni convettivi
Luca Ferrari
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e dei probabili (e meglio se auspicati)
effetti della ventilazione naturale. I criteri di
progettazione di seguito suggeriti sono validi
per strutture dotate di copertura rigida (ma
anche semirigida e in certi termini persino
retrattile/amovibile).
Criteri generali di progettazione
Va subito anticipato che i principi progettuali
delle strutture sportive dovrebbero seguire dei
canoni non convenzionali in quanto, sia per
un evidente richiamo al risparmio energetico
ed economico, sia per la natura estemporanea
dell’evento (mediamente da 1 – 3 ore) e
soprattutto per le evidenti limitazioni tipiche
dell’architettura stessa, non è conveniente
prevedere una stima delle potenze occorrenti
sui carichi termici massimi.
Risulta comunque sempre auspicabile
riferirsi agli standard esistenti di risparmio
energetico e di prerogative progettuali (su
tutte la ex Legge 10 e le successive estensioni,
e la prUNI 10339 attualmente in revisione).
Viene dunque necessario per il progettista
conoscere sia l’impiego principale della
struttura e sia l’orario di utilizzo, con
particolare riguardo al massimo arco di tempo
di occupazione dei posti a sedere, in modo
da poter elaborare un andamento grafico
rappresentativo dei massimi carichi termici
simultanei sviluppati all’interno della struttura.
Data la particolare natura prevalente dei
carichi (persone, e quindi carichi latenti) deve
essere preso in considerazione un sistema
di deumidificazione dell’aria, di recupero
energetico e anche se non dirimente, un
sistema di immagazzinamento termico
(thermal storage system)
Va da se che normalmente i carichi da
neutralizzare comportano un azione di
raffreddamento e di ricambio esterno (IAQ)
sull’aria da inviare in ambiente.
Condizioni climatiche ambientali
Le condizioni di progetto interne possono
essere estratte dalla bozza di revisione della
prUNI 10339 (condizioni termoigrometriche,
velocità dell’aria, portate d’aria di rinnovo,
filtrazione) e dalla Uni 8199/98 (livelli sono-
ri), o in alternativa è sempre possibile riferir-
si all’Ashrae Handbook - HVAC Application
2011 cap. 4.
Alcune semplici raccomandazioni restano co-
munque sempre valide:
■ Nelle arene, negli stadi e nei palazzetti dello
sport, le persone generalmente vestono
in modo informale. Nelle stagioni più
estreme, le condizioni climatiche interne
possono raggiungere i limiti del benessere
climatico sia in situazione fredde che in
quelle calde.
■ Nelle strutture reversibili (concerti,
esibizioni live, convention), spesso
il pubblico presente è in continuo
movimento. In questi casi è preferibile
limitare lo scostamento termico tra le
condizioni indoor estive e invernali.
■ Con un’alta densità delle persone e/o con
un fattore di calore sensibile inferiore 0.75,
dovrebbe essere preso in considerazione
un postriscaldamento dell’aria immessa.
Inoltre bisogna ricordare che le aree
affollate richiedono generalmente un certo
preriscaldamento per limitare l’umidità
relativa ad un livello adeguatamente basso
durante i periodi di occupazione massima.
Il gas caldo del refrigeratore o l’acqua del
condensatore possono essere utilizzabili in
tal senso.
Nel nord e in generale nelle stagioni
fredde si dovrebbe prevedere l’utilizzo
dell’umidificazione dell’aria.
Temperatura e umidità
Per le condizioni esterne, le temperature
dell’aria di progetto invernale vengono
definite dalla norma UNI EN 12831, con un
umidità relativa fissata all’80%.
La temperatura dell’aria esterna e umidità
relativa di progetto estive sono invece
dedotte dall’apposita appendice C della
norma prUNI 10339.
Per le condizioni indoor, viene introdotto il
concetto di temperatura operativa, come
risultato dalla media tra la temperatura
dell’aria interna e la temperatura media
radiante delle pareti rispetto all’occupante.
Il valore ottimale della temperatura operativa
di progetto dovrà essere limitato entro i 20 °C
in inverno (-/+ 1 °C), consentendo viceversa
un valore superiore ai 26 °C nella stagione
estiva, tenendo comunque sempre presente
che:
- l’abbigliamento del pubblico, per quanto
detto, sarà compreso tra i 0,2 e 0,7 clo;
- è ammissibile, anzi consigliabile dal punto
di vista energetico, una certa tolleranza sui
valori della temperatura ambiente. In inverno
e all’inizio della manifestazione è accettabile
una temperatura di 19 °C, che può aumentare
fino a 23-24 °C durante lo svolgimento, in
considerazione della riduzione dell’attività
metabolica del pubblico;
- viceversa in estate, anche in funzione del
valore di umidità relativa, è consigliabile
1 Forum di Assago (MI). La struttura viene frequentemente utilizzata
per numerose manifestazioni extra sportive. Risulta così evidente che gli
impianti devono possedere flessibilità e modularità per adattarsi alle diverse
esigenze d’ambiente.
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mantenere la temperatura entro i 30 °C.
L’umidità relativa deve essere sempre
compresa tra il 40 ed il 50 per cento in quanto
in presenza di un elevato affollamento, valori
inferiori possono favorire la diffusione di
batteri e virus mentre valori più elevati non
sono in genere graditi dagli spettatori.
Qualità dell’aria interna (IAQ)
Come consueto vengono considerate tre
classi di qualità dell’aria interna (Elevata,
Media, Bassa) corrispondenti a quelle indicate
dalla UNI EN 13779. I valori di concentrazione
di CO2 vengono altresì assunti nell’appendice
A della prUNI 10339 come marker della
classe di qualità dell’aria interna (tabella 1).
Rimane sempre valida comunque la volontà
di associare valori minimi di portata d’aria
esterna con la misurazione degli indici di
qualità dell’aria (CO2) e dunque di determinare
in progress la quantità minima di aria esterna
necessaria (Demand Control Ventilation).
Portata d’aria di rinnovo
Sempre dalla revisione della norma
prUNI 10339 si determina le modalità di
selezione della portata d’aria di rinnovo nei
locali adibiti ad ospitare le attività sportive.
Essa viene definita in funzione dell’indice di
affollamento ns (tabella 2) e della superficie
occupata (o della portata volumetrica per
persona), e viene espressa in L/s (10-3 m3 s-1)
per persona.
I valori minimi sono riprodotti nella tabella 3.
Va inoltre ricordato che il ricambio orario con
aria esterna risulta quasi sempre una parte
importante del carico termico complessivo.
Velocità dell’aria
E’ necessario tenere in debito conto che il pub-
blico è costretto a rimanere seduto al proprio
Tab.1 - Classe di qualità dell’aria interna.
Classe di qualità dell’aria CorrispondenzaUNI EN 13779:2008
Differenza di concentrazione di CO
2 tra aria interna e aria esterna (ppm)
Elevata IDA 1 ≤ 400
Media IDA 2 400 - 600
Basse IDA 3 601 - 1000
Non accettabile per prUNI 10339 IDA 4 > 1000
Fonte: Appendice A - prUNI 10339:2014, “Impianti aeraulici per la climatizzazione – Classificazione, prescrizione e requisiti prestazionali per la progettazione e la fornitura”.
Tab. 2 - Indice di affollamento per unità di superficie ns (m-2).
Palazzetti sportivi (campi da gioco) 0,25
Zone spettatori in piedi 0,7
Zone spettatori seduti 0,7
Spogliatoio atleti 0,2
Piscine (sala vasca) 0,5
Fonte: prUNI 10339:2014
posto per alcune ore durante la manifestazio-
ne e non ha quindi la possibilità di sfuggire ad
eventuali correnti d’aria.
Il valore medio comunemente prescritto è
di 0,15-0,25 m/s, ma possono essere am-
piamente tollerate velocità medie dell’aria
dell’ordine di 0,25-0,30 m/s. Viceversa è del
tutto evidente che in ambienti natatori la ve-
locità dell’aria deve essere ridotta a meno di
0,10 m/s (tabella 4).
Filtrazione
Secondo lo standard Ashrae 52.1 la filtrazione
dell’aria dovrebbe avere un’efficienza minima
del 30 - 35 per cento (in Europa classe G4). E’
tuttavia consigliabile, come d’altronde preve-
dono le normative UNI EN 779,1822 e 11254,
una sezione finale di filtrazione con efficienza
minima del 80 per cento (classe M6/F7), in par-
ticolare per le unità di trattamento al servizio
di ambienti in cui sia permesso fumare (sale
Nel calcolo dei carichi termici bisogna considerare innanzitutto le modalità di utilizzo della struttura e l’effettiva contemporaneità dei vari carichi per evitare inutili sovradimensionamenti.
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Tab. 3 - Portate volumetriche di aria esterna qv,o,p
(10-3 m3 s-1 per persona).
AmbienteClasse di qualità dell’ambiente termico
Elevata Media Bassa
Palazzetti sportivi (campi da gioco) 6,25 5 3,75
Zone spettatori in piedi 8,75 7 5,25
Zone spettatori seduti 8,75 7 5,25
Spogliatoio atleti 8,75 7 5,25
Piscine (sala vasca) 8,75 7 5,25
Fonte: prUNI 10339:2014
Tab.4 - Valori della velocità dell’aria, va [m s-1]
Ambiente Riscaldamento Raffrescamento
Piscine ≤ 0,10 ≤ 0,10
Palestre e assimilabili da 0,15 a 0,25 da 0,15 a 0,25
Fonte: prUNI 10339:2014
fumatori a cui dedicare eventualmente anche
opportuni sistemi di ionizzazione o di filtra-
zione a carboni attivi) e quando sia necessa-
rio preservare la struttura e gli arredi interno
di ambienti di particolare pregio e valore, co-
me le suite (tabella 5). Se la qualità dell’aria
esterna risulta bassa o scadente si consiglia
inoltre l’utilizzo di adeguati filtri per i conta-
minanti gassosi.
Livello sonoro
Gli indici di rumore variano a seconda del tipo
di attività sportiva svolta nella struttura. Difatti
l’esigenza di controllo del rumore può essere
minima in una palestra o in una piscina, ma
diviene essenziale durante lo svolgimento di
una partita di tennis cosi come in determinate
gare di atletica.
Carichi termici
Gli spettatori sono di norma la principale
causa dei carichi termici e di ventilazione in
ambiente (tabella 6).
Inoltre nel calcolo dei carichi termici bisogna
considerare innanzitutto le modalità
di utilizzo della struttura e l’effettiva
contemporaneità dei vari carichi per evitare
inutili sovradimensionamenti. L’impiego
dell’edificio rimane di solito limitato al periodo
della manifestazione sportiva che si svolge
solitamente nelle ore serali, con una durata
media di 1-2 ore.
Le competizioni avvengono con l’ambiente
interamente occupato e prevedono uno o più
intervalli durante i quali il pubblico affolla i
corridoi per periodi relativamente brevi.
L’utilizzo della struttura non è continuativo
nell’arco dell’anno in quanto le manifestazioni
si svolgono nelle strutture coperte,
prevalentemente nel periodo compreso tra
autunno e primavera, mentre in estate si
concentrano pochi e saltuari eventi.
Particolarità dei carichi termici
A seconda del tipo di competizione, il carico
termico può variare da un valore molto basso
della parte sensibile per incontri sportivi come
il pugilato ad un valore decisamente più
elevato per le esibizioni fieristiche.
Il contributo latente dipende anch’esso sia dal
Come per altri edifici ad alto indice di affollamento, la disposizione dei posti
e le diverse combinazioni del sistema di illuminazione costituiscono le variabili di
carico più importanti.
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tipo di manifestazione e sia dalla disposizione
e dal numero dei posti a sedere.
L’utilizzo di unità ventilanti con inverter
facilitano la gestione di queste forti variazioni
del carico, assicurando nel contempo una
più razionale utilizzo del circuito distributivo
dell’aria.
Come per altri edifici ad alto indice di
affollamento, la disposizione dei posti
e le diverse combinazioni del sistema di
illuminazione costituiscono le variabili di carico
più importanti.
Persone
L’affollamento dipende dal numero di posti
a sedere previsti. In mancanza di tale dato si
possono considerare i seguenti valori:
- 0,7 fino a 1,5 persona/m² nell’arena prin-
cipale;
- 1,4 fino a 2 persone/m² nei corridoi e nei
locali adiacenti durante gli intervalli.
Stimando un metabolismo di circa 100 W
a persona, con una percentuale del calore
sensibile di circa 70-80 W, il carico specifico
varia quindi da 80 W/m² nell’arena a circa
160 W/m² nei corridoi.
Illuminazione
Il carico sensibile dovuto all’illuminazione varia
notevolmente in base al tipo di manifestazio-
ne e al momento di utilizzo.
L’area soggetta al maggior carico illuminante
risulta sempre quella di gioco. Appare
cosi abbastanza semplice farsi una stima
complessiva prendendo come limite massimo
un livello luminoso di 1600 lux, situazione che
si verifica in coincidenza delle riprese televisive.
Nel corso degli incontri sportivi la platea
degli spettatori viene in genere debolmente
illuminata unicamente nelle fasi di afflusso e
di uscita del pubblico e durante gli intervalli.
E’ necessario inoltre verificare quale sia
il livello di illuminazione medio associato
con il massimo affollamento, in modo da
determinare non solo il massimo carico ma
anche il valore corretto del fattore di carico
ambiente.
L’impianto di climatizzazione
A causa delle consistenti quantità della por-
tata d’aria di ventilazione, la struttura viene
servita da singole unità di trattamento dell’a-
ria, anche a portata variabile, normalmente
con il 100% di aria esterna.
Nelle costruzioni più grandi, è normale utiliz-
zare numerose e diverse unità di trattamento
dell’aria sia per ventilare le zone d’ingresso e
i corridoi, e sia per riscaldare l’area dei posti
a sedere posti nell’arena.
Il riscaldamento radiante a pavimento, specie
in stadi sprovvisti di copertura, risulta un alter-
nativa praticabile sia per riscaldare le posta-
zioni a sedere degli spettatori e sia per tem-
perare l’area di gioco.
Riduzione del carico massimo
Attualmente sono diverse le tecniche
disponibili per ridurre la richiesta energetica
al massimo carico.
Come accennato la tecnica dell’accumulo
del ghiaccio nelle ore notturne risulta
economicamente vantaggiosa in determinate
condizioni d’esercizio,
Un’altra tecnica conosciuta, consiste nel
preraffreddare l’ambiente diverso tempo
prima dell’inizio della manifestazione sportiva.
Preraffreddando per intero tutto il volume
d’aria presente è possibile agire sul volano
termico della struttura, permettendo a questa
di assorbire parecchie ore prima della sua
completa occupazione un surplus energetico,
in modo da poterlo restituire nel momento di
massimo carico. Agendo in questo modo è
Tab. 5 - Classe della filtrazione minima finale prevista da prUNI 10339:2014.
Ambiente
Classe qualità aria esterna
Classe dei filtri finali
Classe di qualità dell’aria interna
Elevata Media Bassa
Piscine, palestre e assimilabili
Elevata F7 M6 M5
Media F8 F7 M6
Bassa F8* F7* M6*
* In questi casi è necessario valutare l’adozione anche di un adeguato filtro per contaminanti aeriformi.
Tab. 6 - Valori medi del flusso termico sensibile qs (W), della portata di
vapore Gv (g/h), dovuti alla presenza di persone.
Attività qs
Gv
Seduto in attività leggera 70 65
Seduto al ristorante 80 115
In piedi, lavoro medio 80 200
In movimento 75 100
Danza moderata 90 230
In cammino a 1,3 m/s 110 265
Attività atletica 210 450
Fonte: AA.VV., “Pocket Guide for Air Conditioning, Heating, Ventilation, Refrigeration”, ASHRAE, Atlanta (GA)
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naturale diminuire la potenzialità termica del
gruppo refrigeratore.
Ventilazione e distribuzione dell’aria
Negli impianti sportivi le persone generalmente
rimango sedute per quasi tutta la durata
dell’evento, cosi che diventa necessario
evitare brusche e indesiderate correnti d’aria.
Di conseguenza diviene importante progettare
un sistema di diffusione dell’aria in grado di
tutelare il microclima dei posti a sedere.
Fortunatamente il riscaldamento dell’arena
con unità a tutt’aria risulta un problema
facilmente risolvibile, mentre una maggiore
attenzione deve essere prestata per i
corridoi, gli ingressi o durante il processo di
preriscaldamento prima dell’occupazione.
Discorso più del icato r iguarda i l
raffreddamento, in questo caso bisogna
avere l’accortezza di immettere l’aria nella
parte superiore della struttura, in modo da
ottenere un proficuo mescolamento con
il calore emesso dall’impianto luci e dagli
occupanti.
Le riprese dell’aria in questo tipo di costruzione
possono giocare un ruolo non marginale per
ottenere una efficiente distribuzione dell’aria.
Le griglie di ripresa posizionate in prossimità
dei posti a sedere e comunque ad un livello
inferiore agli spalti aiutano a regolare il flusso
dell’aria distribuita evitando brusche cadute;
tuttavia, vanno comunque dispensate velocità
di ripresa dell’aria superiori a 1.3 m/s, onde
evitare correnti preferenziali e soprattutto
rumorosità locale.
In virtù delle loro prestazioni gli ugelli sferici
rappresentano attualmente il prodotto di
gran lunga più utilizzato per diffondere l’aria
nello stadio, venendo impiegati negli impianti
a media e ad alta velocità sia in condizioni
isoterme (ventilazione), sia in condizioni non
isoterme (raffreddamento/riscaldamento).
In fase di raffreddamento questi apparecchi
possono realizzare il sistema “spot cooling”
(raffreddamento localizzato); in fase di
riscaldamento il sistema localizzato evita
il pericolo di stratificazioni verso l’alto,
consentendo di operare con differenziali
termici più elevati.
In questi grandi ambienti non è possibile
rispettare rigorosamente una velocità massima
dell’aria nella zona occupata; bisogna
comunque assicurarsi in raffreddamento (ma
anche in riscaldamento) che la deviazione
imposta e subita dal getto non provochi
una precoce caduta del getto d’aria sulla
parte superiore degli spettatori e provochi
di conseguenza correnti d’aria indesiderate.
La stratificazione
Poiché la maggior parte delle strutture
sportive hanno altezze libere decisamente
importanti, è possibile consentire di stratificare
una parte del calore sviluppato internamente
nella parte alta dell’ambiente, riducendo in
questo modo la richiesta della potenzialità
di raffreddamento del gruppo refrigeratore.
Il calore sviluppato dalle luci può essere
stratificato, tranne la parte radiante (circa il
50% per lampade fluorescenti, molto meno
per le nuove versioni a LED).
Similmente, solo l’effetto radiante dei muri
superiori e del soffitto (circa il 33%) raggiunge
lo spazio occupato. Perché il fenomeno possa
avvenire è necessario che l’aria venga immessa
e ripresa ad una altezza inferiore a quella
della struttura, in modo da non consentire
una qualche mescolanza con i più caldi strati
superiori dell’aria.
Di contro la stratificazione può richiedere
un maggior dispendio di energia durante le
manifestazioni invernali che si svolgono con
un basso numero di spettatori.
In questi casi, è necessario che l’impianto di
ventilazione possa intervenire ad evitare il
fenomeno.
Le altre aree
Come detto le zone di servizio degli stadi
sportivi sono densamente popolate durante
l’ingresso, l’uscita ed i periodi di intervallo. In
modo diverso è presente in questi ambienti
un consistente odore generato dalle aree
ristoranti, dai bar e dalle zone fumatori. E’
indubbio che diviene inevitabile in determinati
momenti immettere ingenti quantità di aria di
ventilazione o intervenire con una più spinta
filtrazione dell’aria (filtri a carbone attivo).
Le biglietterie, gli uffici, i ristoranti ed eventuali
negozi risultano spesso aperte anche quando
non sia prevista alcuna manifestazione
sportiva; è quindi necessario prevedere degli
impianti autonomi al servizio di queste aree.
Naturalmente è buona cosa prevedere una
integrazione tra i diversi impianti HVAC della
struttura, in modo da poter sfruttare eventuali
surplus energetici della zona principale per
la climatizzazione/ventilazione di quest’aree
e viceversa. La posizione dei locali tecnici
includenti le apparecchiature meccaniche ed
elettriche riporta un impatto immediato sulla
rumorosità degli ambienti circostanti.
Diviene quindi naturale prevedere una loro
collocazione il più lontano possibile dalla zona
spettatori ed in generale dal campo di gioco.
In questa logica devono essere comunque
considerate globalmente sulla funzionalità
della struttura, l’intera logistica delle
apparecchiature.
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La figura illustra l’impianto di ventilazione a servizio della zona spettatori. La diffusione dell’aria con ugelli sferici orientabili risulta una valida soluzione in virtù dell’ampia gittata e della direzionabilità dei getti.
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