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L L I I N N E E E E G G U U I I D D A A P P E E R R L L A A V V V V I I O O E E L L A A S S P P E E R R I I M M E E N N T T A A Z Z I I O O N N E E D D I I P P A A T T T T I I F F O O R R M M A A T T I I V V I I L L O O C C A A L L I I

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Ufficio Centrale per l'Orientamento e

la Formazione Professionale dei LavoratoriUfficio Centrale per l'Orientamento e

la Formazione Professionale dei Lavoratori

INDICE

PREMESSA

OBIETTIVI DEL DOCUMENTO

1. FINALITA’ DEL PFL

2. CARATTERISTICHE E DEFINIZIONI

3. IL PERCORSO E LE FASI

4. ATTORI E DESTINATARI

5. STRUMENTAZIONI

6. RISORSE FINANZIARIE E INTEGRAZIONI CON LA PROGRAMMAZIONE REGIONALE

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PREMESSA

Un’elevata flessibilità dei sistemi produttivi – indispensabile soprattutto in situazioni di debolezza del sistema economico-produttivo – richiede sistemi professionali stabili, competenze di livello più elevato, formazione continua, percorsi di apprendimento e qualificazione personalizzati e ricorsivi. In questo contesto, i Patti Formativi Locali (di seguito PFL) costituiscono allo stesso tempo una politica, una strategia ed un progetto cruciale in grado di dare continuità e valore alla logica dell’integrazione tra le politiche attive del lavoro e le iniziative locali per lo sviluppo. L’efficacia dei PFL sarà tanto maggiore se riusciranno ad innestarsi sulle politiche ordinarie di sviluppo locale e, quindi, sui nodi dell’attuale declinazione della Programmazione Negoziata nel Mezzogiorno e più in generale dei sistemi locali di sviluppo, realizzando in concreto le politiche di sviluppo del capitale umano a livello territoriale.

I Patti Formativi locali sono una prassi negoziale che nel nostro Paese ha trovato in questi anni pochi luoghi di sperimentazione e, quindi, a fronte della esistenza di una letteratura economica di riferimento, poche esperienze strumentate che possano costituire riferimento . Si rende necessario, pertanto, nell’affrontare in modo sistemico la prospettiva dei Patti Formativi Locali, come previsto nell’ambito dell’Azione di Sistema CLUSTER promossa dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con il sostegno tecnico del progetto Focus, strutturare percorsi attuativi e processi operativi in grado di sostenere concretamente la realizzazione diffusa di azioni pilota di PFL .

OBIETTIVI DEL DOCUMENTO

Il documento si propone di ricostruire il framework concettuale di riferimento per l’attuazione dei Patti Formativi locali e di fornire linee guida, di tipo trasversale, per l’avvio e l’attuazione dei PFL. Le Linee Guida, quale strumento finalizzato a creare anche le necessarie e più opportune relazioni e sinergie tra i soggetti e gli enti potenzialmente interessati a condividere l’avvio e l’istituzione di PFL e la loro prospettiva di attrazione, sono destinate:

- sia alle diverse Regioni e, al loro interno, alle diverse tipologie di attori istituzionali e sociali (Enti Locali, partenariato economico e sociale, soggetti intermedi) coinvolti nei percorsi della Programmazione Negoziata e più in generale in sistemi locali di sviluppo che intendano confrontarsi con la politica dei PFL e sperimentarne i modelli innovativi di programmazione, gestione e valutazione della formazione e con il paradigma dell’integrazione fra politiche di sviluppo del territorio e politiche formative;

- sia alle agenzie e agli operatori delle diverse filiere dell’offerta formativa locale (istituti scolastici superiori, centri di formazione professionale, università, centri di ricerca) ricadenti nei territori interessati da sistemi locali di sviluppo, quali soggetti di evidente e assoluta rilevanza per la promozione e la messa in opera di un PFL.

Per la realizzazione delle linee guida si è fatto riferimento ai principali studi ed esperienze maturate nella realizzazione di Patti Formativi Locali nel contesto italiano.

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1. FINALITÀ DEL PFL

La costituzione di un Patto Formativo Locale risponde a molteplici finalità legate alle esigenze di programmazione connesse alle politiche di sviluppo locale, tra cui:

Aumentare l’impatto positivo delle iniziative di sviluppo locale, attraverso un’ulteriore funzione partenariale, che coinvolge e si concentra sulla valorizzazione della risorsa umana e lo sviluppo delle competenze;

Programmare la formazione che, territorialmente e funzionalmente, viene a collegarsi a iniziative di programmazione negoziata e più in generale di sviluppo locale in corso, in modo da rafforzarne l’efficacia in termini di sviluppo locale ed occupazione ed in termini di coerenza e livello qualitativo;

Fornire sostegno alla trasformazione dei sistemi locali dell’istruzione, della formazione professionale, dell’università, della RS&T e dei processi di loro integrazione, nella prospettiva di favorire la maggiore aderenza possibile tra offerta e domanda formativa e di lavoro, emergente dal contesto dei processi di sviluppo locale;

Realizzare la programmazione di un’offerta formativa integrata più vicina alle esigenze del territorio;

Migliorare l’efficacia e l’efficienza dei sistemi di istruzione, formazione e politiche attive del lavoro come fattori decisivi per innescare processi virtuosi di crescita;

Contribuire ad integrare e ottimizzare l’impiego dei diversi Fondi pubblici e agevolare/convogliare investimenti privati sul territorio, favorendo l’allocazione razionale delle risorse economiche destinate alla formazione.

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2. CARATTERISTICHE E DEFINIZIONI

Cos’è:

Il Patto Formativo Locale è una modalità innovativa e sperimentale per la gestione dei processi formativi su territori dove insistono insiemi di soggetti impegnati a valorizzarne le potenzialità.

È uno strumento di “programmazione dal basso” dell’offerta formativa, che consente agli attori promotori di intervenire in chiave negoziata e coalizionale sui fattori e sui processi di valorizzazione del capitale umano.

È, inoltre, uno strumento di organizzazione razionale dell’allocazione delle risorse, dello sviluppo economico e del coordinamento degli attori sul territorio, attraverso: l’organizzazione del potenziale endogeno del territorio all’interno di un quadro sistemico e la raccolta di quote finanziarie adeguate al perseguimento degli obiettivi definiti all’interno di un’idea progettuale.

Perché un PFL, opportunità e benefici:

Un Patto Formativo Locale, perché si possa attuare deve presentare dei benefici e costituire un’opportunità per il territorio in cui si va a realizzare; a tal proposito vanno valutati gli impatti che esso può produrre; normalmente si distinguono:

benefici quantitativi, per la sua capacità di facilitare l’attrazione di risorse economiche sia locali che nazionali che europee, sia pubbliche che private, destinate a sostenere e qualificare i processi di un’offerta formativa integrata, ma anche coerente con l’Idea Forza di Sviluppo Locale in atto nel territorio di riferimento;

benefici qualitativi, per la sua capacità di conseguire una migliore allocazione delle risorse, una più efficace integrazione di progetti e azioni, di migliorare standard di qualità, di focalizzare l’attenzione su bisogni inespressi, di diffondere logiche di comportamento di tipo cooperativo,

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Definizioni e caratteristiche:

Il Patto Formativo Locale può essere così definito:

Un modello coalizionale e negoziato di programmazione ed attuazione della formazione, normalmente a sostegno di azioni di sviluppo locale;

Un percorso partenariale, programmatorio ed amministrativo attraverso il quale sono impostate delle attività in conformità con obiettivi prestabiliti e sulla base di meccanismi di valutazione e controllo sulla realizzazione delle iniziative;

Un programma di sviluppo partecipato che nella sua definizione si avvale di contributi apportati dagli attori pubblici e privati coinvolti oltrechè dei soggetti della filiera formativa e che presuppone un coordinamento degli interventi e degli obiettivi, una concertazione tra i vari soggetti attori e una scelta dei mezzi da utilizzare.

Possibili tipologie di PFL:

A seconda delle strategie alla base del PFL, soprattutto in considerazione dei caratteri attuativi e delle specificità/criticità socio-economiche dello “Sviluppo dal Basso” del territorio locale o regionale di riferimento, si possono distinguere diverse tipologie di PFL, per esempio PFL di tipo orizzontale e di tipo verticale.

Il PFL è di tipo orizzontale, a fronte di strategie complessive di sviluppo di un territorio che richiede una crescita del tasso di istruzione e qualificazione dell’intera popolazione residente (disoccupati, inoccupati, occupati, categorie svantaggiate, imprese etc), potenzialmente interessata dal processo di sviluppo in atto su quel territorio, attraverso l’impiego di variegati interventi formativi (formazione continua, formazione superiore, formazione di base etc.); in questo caso, il PFL risponde all’esigenza di soddisfare fabbisogni del territorio non solo di tipo tecnico ma anche di tipo sociale, organizzativo, culturale.

Il PFL è di tipo verticale quando è supportivo di strategie di sviluppo legate ad uno specifico distretto e/o filiera o ad uno specifico ambito tematico; in questo caso il Patto è orientato a rafforzare la competitività di un settore/filiera e/o a intervenire su un problema/opportunità di grande criticità per il territorio (donne, categorie svantaggiate, introduzione e diffusione tecnologie etc.), attraverso la qualificazione professionale di specifiche categorie di popolazione. In questo caso, il PFL risponde all’esigenza di soddisfare fabbisogni del territorio di tipo prevalentemente tecnico-professionale; la modalità prescelta di intervento, parte dall’identificare lo scostamento tra domanda ed offerta di lavoro in termini di profili e competenze professionali per poi progettare e realizzare gli interventi

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appropriati di aggiornamento e riqualificazione dei lavoratori occupati, da un lato e di qualificazione iniziale di soggetti non ancora inseriti nel mercato del lavoro, dall’altro.

Al di là della tipologia di PFL che viene adottata, i modelli attraverso cui esso può essere progettato e realizzato possono variare sensibilmente in funzione di quale sia l’ente promotore e di quale sia la funzione ad esso assegnato. Così, è possibile prevedere:

Un modello di PFL frutto della competizione tra territori nella progettazione dello stesso, all’interno di un quadro di riferimento definito a livello regionale, in cui vengano anche stabiliti in modo chiaro i criteri di valutazione dei progetti di PFL proposti dalle coalizioni territoriali.

L’adozione della strategia di PFL all’interno dei documenti programmatici regionali ed il successivo finanziamento dei progetti formativi aderenti alle logiche in essi contenuti, in termini di analisi dei fabbisogni formativi, di sviluppo del partenariato socio-economico, aderenza ai temi ritenuti prioritari, ecc.

La costituzione – secondo una logica di programmazione dal basso – di Patti Formativi spontanei a livello locale, attorno a settori/ambiti/filiere o aree di crisi per le quali risulti prioritaria una politica formativa integrata rispetto alle dinamiche di sviluppo presenti sul territorio e dove vengano affrontati in maniera sistemica i temi trasversali e comuni ad un cluster territoriale ben definito.

L’individuazione da parte del livello regionale di uno o più Patti Formativi Locali (orizzontali o verticali), attorno a temi/ambiti/settori/filiere ritenuti prioritari nella strategia di programmazione regionale e per i quali si voglia avviare una sperimentazione relativa allo strumento PFL ed ai diversi modelli che esso può assumere.

I presupposti per l’attivazione di un PFL:

Il presupposto ideale per l’attivazione di un PFL è costituito dalla possibilità di innestarsi su un’iniziativa di sviluppo locale, con il fine di realizzare in concreto le politiche di sviluppo del capitale umano a livello territoriale, in coerenza con la cosiddetta “Idea Forza” trainante lo stesso sviluppo locale, di tipo negoziato e coalizionale.

Il Patto Formativo Locale, quindi, si esprime al meglio in un contesto operativo caratterizzato da una forte volontà da parte dei promotori di completare la propria iniziativa di sviluppo locale con una specifica iniziativa partenariale che veda come protagoniste anche le diverse agenzie di offerta formativa presenti nel territorio o comunque ad esso limitrofe, finalizzata ad investire sullo sviluppo delle risorse umane.

In questo caso, si richiedono, come pre-condizioni di fattibilità, la coincidenza tra iniziativa di PFL e iniziativa di sviluppo locale già in corso, in termini di procedure, tempi e risorse finanziarie disponibili.

La presenza di programmi di sviluppo locale già in atto, infatti, ha il pregio di facilitare i meccanismi amministrativi, finanziari e procedurali necessari per l’attuazione del Patto Formativo e di fornire un capitale di relazioni, reti e prassi concertative e partenariali già consolidate.

Tra le condizioni auspicabili per la sostenibilità e la fattibilità di un PFL si possono, quindi, identificare le seguenti:

La presenza di programmi di sviluppo locale;

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Un territorio, un settore (filiera, distretto), un ambito tematico che richieda un intervento di sviluppo del capitale umano a supporto di paralleli processi di crescita;

Una coalizione forte di operatori istituzionali, economici e sociali appartenenti a cluster di livello regionale o sub-regionale;

La presenza di una filiera, auspicabilmente (ma non necessariamente) già integrata, di offerta formativa (dimensione quali-quantitativa e localizazione di strutture di offerta formativa di diversa natura);

Una cultura territoriale della concertazione e della negoziazione;

La presenza di una leadership locale e di competenze relazionali e organizzative per la realizzazione di processi negoziali;

La disponibilità di fonti finanziarie da attrarre a sostegno dell’iniziativa;

La capacità di apprendimento del territorio ed un consenso diffuso.

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3. IL PERCORSO E LE FASI

Il percorso operativo per l’attuazione di un PFL prevede normalmente quattro fasi principali:

1. studi e analisi

2. animazione coalizionale

3. progettazione

4. attuazione

Di seguito (cfr. tab.1), si è data una possibile rappresentazione del percorso operativo di un PFL, suggerendo per ciascuna delle sue fasi, le possibili attività in cui si articola e prevedendo per ciascuna attività:

output

soggetto responsabile

soggetti coinvolti

Inoltre, per ciascuna delle attività individuate è stata elaborata una scheda tecnica (cfr schede tecniche attività) che definisce:

obiettivi

modalità operative

output

Le attività individuate per ciascuna fase possono essere considerate attività tipiche ancorchè non esaustive ed al tempo stesso non sempre indispensabili.

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Tab .1.

PERCORSO OPERATIVO PFL

FASE

ATTIVITA’

OUTPUT SOGGETTO RESPONSABILE SOGGETTI COINVOLTI

Analisi del contesto socio – economico del territorio Ricerca sul contesto socio – economico del territorio

Promotore del PFL Organismi tecnici

Analisi delle iniziative/interventi di sviluppo locale e programmazione negoziata in corso

Ricerca sulle iniziative/interventi di sviluppo locale e programmazione negoziata in corso

Promotore del PFL Organismi tecnici;

Soggetti della programmazione negoziata

Attori dei sistemi locali di sviluppo

Analisi della domanda e dell’offerta di formazione Ricerca sulla domanda e offerta di formazione

Promotore del PFL Organismi tecnici;

Soggetti ed enti della filiera formativa.

Soggetti della programmazione negoziata.

Attori dei sistemi locali di sviluppo S

TU

DI

ED

AN

ALIS

I

Analisi dei fabbisogni formativi delle iniziative imprenditoriali Ricerca sui fabbisogni formativi delle iniziative imprenditoriali

Promotore del PFL Organismi tecnici;

Organizzazioni di rappresentanza degli interessi economici (associazioni datoriali, sindacali etc.);.

Imprese.

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FASE

ATTIVITA’

OUTPUT SOGGETTO RESPONSABILE SOGGETTI COINVOLTI

Predisposizione di strutture/sistemi/strumenti/azioni per l’attivazione ed il funzionamento del partenariato.

Modello organizzativo;

Procedura di concertazione.

Promotore del PFL

Azioni di stimolo/sollecitazione nei riguardi dei soggetti catalizzatori/protagonisti/promotori dei processi di sviluppo locale.

Iniziative di promozione e sensibilizzazione

Promotore del PFL Istituzioni; Organizzazioni di

rappresentanza degli interessi (associazioni datoriali, sindacali etc.);.

Imprese; Associazioni di

rappresentanza degli interessi sociali;

Soggetti ed enti della filiera formativa e R&S;

Organizzazioni di rappresentanza degli interessi (associazioni datoriali, sindacali etc.);.

Finanziatori Privati.

Definizione della strategia e obiettivi del PFL nell’ambito dell’iniziativa di sviluppo locale.

Ipotesi di programma di azione di PFL

Promotore del PFL Partenariato Organismi tecnici

Sottoscrizione di accordi/protocolli per l’avvio PFL Protocollo d’intesa per l’avvio del PFL

Promotore del PFL Partenariato

Concertazione e validazione della bozza del Programma Operativo del PFL

Programma Operativo del PFL

Partenariato Soggetti interessati agli interventi formativi (imprese, lavoratori, enti, agenzie formative etc.)

AN

IMA

ZIO

NE

CO

ALIZ

ION

ALE

Sottoscrizione del PFL per l’avvio della fase operativa Protocollo d’Intesa per l’approvazione del PFL

Partenariato Ente finanziatore (eventuale)

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FASE

ATTIVITA’

OUTPUT SOGGETTO RESPONSABILE SOGGETTI COINVOLTI

Analisi, valutazione e validazione periodica delle azioni formative sulla base dei dati forniti dal sistema di monitoraggio e valutazione

Report; Linee guida e

indirizzi di riprogrammazione.

Partenariato/Promotore PFL Organismi tecnici Ente attuatore

Avvio e attuazione della campagna/programma di sensibilizzazione/fertilizzazione/promozione/comunicazione sui PFL, al territorio

Iniziative di promozione e informazione

Promotore del PFL Partenariato

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FASE ATTIVITA’

OUTPUT SOGGETTO RESPONSABILE

SOGGETTI COINVOLTI

Raccolta di manifestazioni di interesse da parte degli operatori ad azioni/interventi formativi

Dispositivi per la raccolta di manifestazioni d’interesse agli interventi formativi

Proposte progettuali per interventi formativi

Organismi tecnici Soggetti interessati agli interventi formativi (imprese, lavoratori, enti, agenzie formative etc.)

Istruttoria e selezione dei progetti Graduatoria proposte progettuali

Organismi tecnici

PR

OG

ETTA

ZIO

NE

Progettazione del PFL sulla base delle proposte progettuali ritenute idonee, delle analisi e delle strategie/priorità

Progetti esecutivi Bozza di

Programma Operativo del PFL

Organismi tecnici

Individuazione dell’Ente attuatore Ente attuatore selezionato

Organismi tecnici Partenariato

Definizione del programma delle azioni formative (calendario, sedi, percorsi etc.)

Programma formazione

Ente attuatore Organismi tecnici Partenariato

Attuazione delle azioni formative Erogazione formazione

Agenzia/e formative Destinatari finali

Strutturazione del sistema di analisi, monitoraggio e valutazione degli interventi

Cruscotto di monitoraggio

Strumenti per il monitoraggio (schede, registri etc)

Organismi tecnici Partenariato

ATTU

AZ

ION

E

Analisi e valutazione degli interventi formativi Report Ente attuatore

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Schede tecniche attività FASE 1. STUDI ED ANALISI Attività Analisi del contesto socio – economico del territorio

Obiettivi Ricostruire il quadro socio – economico di riferimento, le potenzialità/linee di sviluppo, la vocazione territoriale;

Offrire un quadro strategico di riferimento, sui punti di forza, di debolezza dei contesti rilevanti per l’iniziativa;

Identificare bisogni, risorse e potenzialità.

Modalità operative Diagnostica di contesto:

- Elementi di forza/debolezza (posizione geografica; elementi distintivi del territorio; risorse locali; presenza di reti e pratiche negoziali di tipo economico, istituzionale, associativo; infrastrutture; caratteristiche demografiche; livello di occupazione; flussi di emigrazione; settori economico-produttivi);

- Opportunità (valorizzare punti di forza/ridurre e/o risolvere punti di debolezza);

- Rischi (accentuarsi punti di debolezza/ mancata valorizzazione punti di forza).

Soluzioni suggerite:

analisi SWOT e interviste a testimoni privilegiati

Output Ricerca sul contesto socio – economico del territorio

Attività Analisi delle iniziative/interventi di sviluppo locale e programmazione negoziata in corso

Obiettivi Identificare le iniziative/progetti di sviluppo locale in cantiere;

Verificare la sussistenza delle condizioni necessarie per la realizzazione del PFL.

Modalità operative Rilevazione dello stato di attuazione delle iniziative di sviluppo locale e di programmazione negoziata in corso (attori coinvolti, pratiche concertative, risorse disponibili etc)

Individuazione degli ambiti di applicazione del PFL a supporto dell’iniziativa di programmazione negoziata;

Analisi delle risorse legislative e finanziarie disponibili nell’area;

Diagnostica di PFL:

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- Rischi/opportunità associabili alla realizzazione PFL

- Risorse attivabili

- Sostenibilità sociale

Soluzioni suggerite:

indagine desk e interviste ai soggetti della programmazione negoziata

Output Ricerca sulle iniziative/interventi di sviluppo locale e programmazione negoziata in corso

Attività Analisi della domanda e dell’offerta di formazione

Obiettivi Costruire/strutturare, sulla base del potenziale di sviluppo disegnato, i bisogni formativi e le offerte presenti/possibili/prevedibili per addivenire ad un equilibrio del mercato.

Modalità operative Ricognizione sui livelli di istruzione e qualificazione;

Ricognizione sui processi di istruzione e formazione (caratteristiche dell’offerta: tipologie di percorsi formativi, attori dell’offerta, tipologie di destinatari etc);

Analisi del livello di integrazione tra sistema educativo/formativo e socio-produttivo

Soluzioni suggerite:

progettazione e attuazione di un modello per la rilevazione dei bisogni formativi e la programmazione dell’offerta.

Output Ricerca sulla domanda e offerta di formazione

Attività Analisi dei fabbisogni formativi delle iniziative imprenditoriali

Obiettivi Rilevare le necessità professionali e formative del contesto territoriale/settoriale nel quale si agisce;

Assicurare il raccordo tra il sistema formativo e produttivo;

Strutturare/valutare la domanda di formazione espressa dalle singole iniziative imprenditoriali.

Modalità operative Analisi sul sistema produttivo/imprenditoriale e rilevazione su:

- Profili professionali necessari/presenti

- Competenze necessarie/presenti

Soluzioni suggerite:

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progettazione e attuazione di un osservatorio per il monitoraggio continuo delle imprese, rilevazioni presso le imprese attraverso questionari, impiego sistemi informativi e costruzione di DB.

Output Ricerca sui fabbisogni formativi delle iniziative imprenditoriali

FASE 2. ANIMAZIONE COALIZIONALE Attività Predisposizione di strutture/sistemi/strumenti/azioni per l’attivazione ed il funzionamento del partenariato

Obiettivi La dimensione organizzativa/metodologica è uno degli aspetti di maggiore interesse per garantire ed assicurare funzionalità/continuità all’aggregazione coalizionale, assicurando che il PFL sia una iniziativa da costruire ed accompagnare attraverso una “coalizione locale di sviluppo”; pertanto, è necessario:

progettare/implementare un set di strumenti per sostenere/governare la coalizione durante tutto il ciclo di vita dell’iniziativa;

costruire il partenariato e strutturarlo organizzativamente (architettura/assetto, ruoli/responsabilità, processo decisionale, procedure, etc.);

Modalità operative Definizione di regole e procedure che definiscano le modalità di:

- costituzione del partenariato

- convocazione del partenariato

- relazione tra partenariato e strumenti della programmazione negoziata

- governo del partenariato (organismi e responsabilità)

- partecipazione e decisione

Soluzioni suggerite:

Definizione di modalità di governo basate sull’analisi delle buone prassi di partenariato e concertazione

Output Procedura di concertazione; Modello organizzativo;

Attività Azioni di stimolo/sollecitazione nei riguardi dei soggetti catalizzatori/protagonisti/promotori dei processi di sviluppo locale:

Obiettivi Attivare azioni mirate per informare la leadership locale sulle opportunità connesse all’iniziativa, affinché mobiliti forze/soggetti/interesse attorno ad essa;

Promuovere, sensibilizzare il territorio/partenariato sulle opportunità del PFL;

Identificare/selezionare i soggetti del partenariato

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Modalità operative Definizione dell’ampiezza e composizione del partenariato in funzione dei bisogni e degli interessi della comunità locale;

Sensibilizzazione, coinvolgimento e attivazione dei soggetti del partenariato in funzione degli obiettivi da perseguire.

Soluzioni suggerite:

- Attivazione organismi/coalizioni presenti sul territorio

- Predisposizione di elementi di discussione

- Progettazione e organizzazione di formule seminariali per l’approfondimento delle tematiche

Raccolta e analisi dei contributi degli interventi

Output Iniziative di promozione e sensibilizzazione

Attività Definizione della strategia e obiettivi del PFL nell’ambito dell’iniziativa di sviluppo locale:

Obiettivi In coerenza con le analisi effettuate, definire gli assi strategici dell’azione, declinando gli obiettivi, gli strumenti di attuazione, gli indicatori etc.

Modalità operative Scelta della tipologia di PFL : risposta a fabbisogni tecnico-professionali di una popolazione specifica/fabbisogni sociali-culturali dell’intera collettività;

Identificazione dei profili e delle competenze da sviluppare a supporto delle iniziative di programmazione negoziata in atto;

Ideazione/progettazione del PFL: definizione della strategia, degli obiettivi, degli strumenti e delle priorità del PFL;

Identificazione delle risorse finanziarie disponibili;

Definizione dell’ ipotesi di PFL concertata con gli attori del partenariato;

Soluzioni suggerite:

Predisposizione di elementi di discussione definiti ma aperti ai contributi (documenti in forma di bozza)

Progettazione e organizzazione di formule seminariali per l’approfondimento delle bozze

Gruppi tematici di approfondimento

Raccolta e analisi dei contributi degli interventi

Output Ipotesi di programma di azione di PFL

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Attività Sottoscrizione di accordi/protocolli per l’avvio PFL

Obiettivi Formalizzare la modalità di adesione sulla base di un sistema di impegni/responsabilità reciproche, con annesso sistema di monitoraggio e meccanismo premiante/sanzionatorio della qualità del contributo/partecipazione al partenariato quale fattore di spinta e di attuazione dell’accordo.

Definire con chiarezza il rapporto tra i diversi soggetti della coalizione, informandolo alla leale collaborazione, all’equiordinazione nel rispetto dei diversi ruoli istituzionali.

Modalità operative Condivisione dell’obiettivo e degli strumenti da utilizzare;

Insediamento formale del partenariato

Stipula dell’accordo/protocollo, convocazione e formalizzazione del partenariato, nascita del partenariato;

Assunzione di responsabilità da parte di ogni firmatario con riferimento agli impegni delineati e alle procedure di gestione del partenariato definite

Soluzioni suggerite:

- Predisposizione e discussione della bozza di documento di adesione

Stipula di un Protocollo d’intesa tra i soggetti interessati

Output Protocollo d’intesa per l’avvio del PFL

Attività Concertazione e validazione della bozza del Programma Operativo del PFL

Obiettivi Generare/coagulare consenso, coinvolgimento ed approvazione attorno all’iniziativa, garantendo appropriatezza ed una forte sponsorizzazione.

Modalità operative Discussione, integrazione, condivisione del Programma Operativo

Approvazione finale del Programma Operativo del PFL

Soluzioni suggerite:

Incontri seminariali per la discussione e validazione della bozza del Programma Operativo del PFL

Gruppi tematici di approfondimento

Raccolta e analisi dei contributi degli interventi

Output Programma Operativo del PFL

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Attività Sottoscrizione del PFL per l’avvio della fase operativa:

Obiettivi Formalizzare gli impegni/responsabilità per la piena attuazione dell’intervento

Modalità operative Assunzione di responsabilità da parte di ogni firmatario relativamente a:

- modalità di attuazione (Programma Operativo)

- impegni dei partner, obblighi e garanzie

- modalità di governo

- risorse finanziarie

Soluzioni suggerite:

Predisposizione e discussione della bozza di documento di adesione

Stipula di un Protocollo d’intesa tra i soggetti interessati

Output Protocollo d’Intesa per l’approvazione del PFL

Attività Analisi, valutazione e validazione periodica delle azioni formative sulla base dei dati forniti dal sistema di monitoraggio e valutazione

Obiettivi Attuare il sistema di monitoraggio e valutazione partenariale dell’iniziativa garantendo che la stessa si sviluppi secondo le linee di progettazione coerentemente con i bisogni e le esigenze dei fruitori/ beneficiari.

Svolgere l’istruttoria, analisi e valutazione degli interventi formativi proposti, secondo appositi criteri/parametri forniti dal sistema di P&C e precedentemente condivisi.

Modalità operative Analisi dei materiali di reportistica realizzati

Verifica di coerenza tra risorse, obiettivi, risultati e modalità operative

Verifica su rispetto tempi, procedure

Valutazione scostamenti tra programmato e realizzato

Analisi criticità e identificazione correttivi

Soluzioni suggerite:

Gruppi di approfondimento e validazione in sede plenaria

Output Report;

Linee guida e indirizzi di riprogrammazione.

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Attività Avvio e attuazione della campagna/programma di sensibilizzazione/fertilizzazione/promozione/comunicazione sui PFL, al territorio

Obiettivi Definire un programma di iniziative per tenere alta l’attenzione/interesse/motivazione dei soggetti del partenariato.

Attivare meccanismi di controllo/valutazione politico/sociale nei confronti dei soggetti del partenariato.

Stimolare lo sviluppo di una cultura del partenariato come fattore produttivo della crescita e dello sviluppo territoriale, recuperando e valorizzando pregresse esperienze partenariali.

Modalità operative Progettazione e organizzazione di iniziative in tutte le aree interessate dal PFL;

Soluzioni suggerite:

servizi web, servizi di mailing, workshop

Output Iniziative di promozione e informazione

FASE 3. PROGETTAZIONE Attività Raccolta di manifestazioni di interesse da parte degli operatori ad azioni/interventi formativi:

Obiettivi Coinvolgere la comunità/gli operatori del territorio nella rilevazione di istanze/bisogni/proposte per la valorizzazione delle competenze e nella definizione degli interventi da realizzare.

Modalità operative Definizione dell’ambito territoriale, settori d’interesse, risorse disponibili;

Scelta, predisposizione e attuazione delle modalità di selezione e dei criteri di valutazione;

Presentazione proposte progettuali;

Soluzioni suggerite:

- Ascolto del territorio anche mediante bando per la manifestazione d’interesse alla presentazione di progetti formativi;

Predisposizione schede per la presentazione progetti;

Output Dispositivi per la raccolta di manifestazioni d’interesse agli interventi formativi

Proposte progettuali per interventi formativi

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Attività Istruttoria e selezione dei progetti

Obiettivi Selezionare tra le proposte pervenute quelle che soddisfino i criteri posti alla base della costruzione del PFL (strategia, obiettivi, vincoli, priorità, settori d’interesse) e che soddisfino requisiti di fattibilità tecnica e amministrativa;

Modalità operative Raccolta delle proposte progettuali;

Selezione e valutazione:

- verifica della rispondenza della proposta progettuale ai criteri posti alla base del PFL;

- verifica dell’integrabilità delle proposte e dei possibili collegamenti e sinergie;

- verifica fattibilità tecnica, amministrativa e finanziaria

Definizione graduatoria delle proposte progettuali

Soluzioni suggerite:

Commissione tecnica per l’istruttoria, valutazione e selezione proposte progettuali.

Output Graduatoria proposte progettuali

Attività Progettazione del PFL sulla base delle proposte progettuali ritenute idonee, delle analisi e delle strategie/priorità:

Obiettivi Progettare un modello di PFL condiviso e in grado di integrare le iniziative di sviluppo con il sistema educativo e formativo, rendendo coerente il sistema formativo con il progetto di sviluppo del territorio;

Definire un programma di interventi integrati e rispondenti ai bisogni espressi dal territorio/emersi nelle indagini preliminari alla costruzione del PFL

Modalità operative Progettazione esecutiva;

Integrazione e razionalizzazione delle proposte progettuali;

Costruzione e redazione della bozza di Programma Operativo del PFL che definisca:

• ambito dell’intervento (territorio/settori)

• obiettivi

• interventi/azioni

• risorse finanziarie;

• responsabilità di attuazione

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• indicatori per il monitoraggio

Soluzioni suggerite:

Gruppi di approfondimento e validazione in sede plenaria

Output Progetti esecutivi

Bozza di Programma Operativo del PFL

FASE 4. ATTUAZIONE Attività Individuazione della/e Agenzia/e formativa/e:

Obiettivi Scelta, sulla base di apposita valutazione, delle Agenzie formative che cureranno il processo formativo

Modalità operative definizione modalità di scelta

selezione

Soluzioni suggerite:

Commissione tecnica per l’istruttoria, valutazione e selezione

Output Agenzia/e formative selezionate

Attività Definizione del programma delle azioni formative (calendario, sedi, percorsi etc.)

Obiettivi Predisporre un piano dettagliato delle attività che si realizzeranno sul campo.

Modalità operative Progettazione operativa e di dettaglio degli interventi

Definizione del cronogramma degli interventi

Identificazione modalità operative di intervento

Soluzioni suggerite:

Impiego di metodologie di progettazione formativa

Output Programma formazione

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Attività Attuazione delle azioni formative

Obiettivi Avviare e realizzare le azioni formative in coerenza con gli strumenti di programmazione/attuazione

Modalità operative Attuazione programma formazione

Soluzioni suggerite:

Impiego metodologie formative

Output Erogazione formazione

Attività Strutturazione del sistema di analisi, monitoraggio e valutazione degli interventi

Obiettivi Progettare un sistema di pianificazione e controllo del progetto, elaborando appositi indicatori per il monitoraggio e la valutazione delle iniziative e delle azioni formative

Modalità operative Individuazione metodologie di analisi e valutazione

Individuazione indicatori

Strutturazione strumenti di rendicontazione e reportistica

Soluzioni suggerite:

Impiego di metodologie di programm management

Output Cruscotto di monitoraggio

Strumenti per il monitoraggio (schede, registri etc)

Attività Analisi e valutazione degli interventi formativi

Obiettivi Rilevare lo stato di avanzamento dell’intervento

Modalità operative Elaborazione di report periodici sullo stato di avanzamento dell’intervento

Soluzioni suggerite:

Impiego di metodologie di programm management

Output Report

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4. ATTORI E DESTINATARI

Alla realizzazione di un PFL concorrono diversi attori:

il promotore del PFL;

il partenariato;

gli organismi tecnici;

l’ente attuatore.

Il promotore del PFL è il soggetto che attiva e gestisce il processo di realizzazione del PFL ed è responsabile del conseguimento dei relativi risultati.

Può essere uno dei soggetti attivi per lo sviluppo socio-economico del territorio (distretto, associazione datoriale, strumento di Programmazione Negoziata etc.) e/o un operatore della filiera formativa (scuola, università, ente formazione etc.); svolge una funzione di guida ed indirizzo oltre che di controllo e valutazione sull’intero processo.

Il partenariato è il soggetto che, attraverso l’attenta lettura dei bisogni del territorio, definisce strategie, obiettivi, priorità, risorse e azioni del PFL, assicura, inoltre l’attuazione di quanto prefissato attraverso il rispetto degli impegni assunti dai diversi soggetti che lo compongono e vigila sul conseguimento dei risultati. Può essere costituito dai soggetti rappresentativi degli interessi del territorio (istituzioni, parti sociali, associazioni etc), dagli attori della filiera formativa (scuole, università, centri di ricerca, enti formazione etc.), da privati investitori. Svolge una funzione di gestione dei processi di concertazione finalizzati alla definizione, attuazione e valutazione del PFL.

Per produrre risultati necessita di:

Soggetti autorevoli e portatori di interessi collettivi;

Un governo forte ed autorevole del processo negoziale;

Regole e modalità del confronto e della decisione.

Il partenariato è costituito sulla base della libera adesione dei soggetti interessati a partecipare alle attività di attivazione e attuazione del PFL.

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I singoli attori del partenariato rispondono ad impegni assunti esclusivamente sulla base della propria volontà/disponibilità a partecipare al processo e al patto e godono di pari dignità e pari diritti.

Gli organismi tecnici, sono i soggetti che svolgono attività tecnico professionali a supporto delle diverse fasi di studi e analisi, progettazione, animazione coalizionale e attuazione del PFL.

Possono essere individuati dal soggetto promotore e/o dal soggetto partenariale in funzione delle competenze tecnico-specialistiche richieste e del compito assegnato. Svolgono una funzione di supporto tecnico per lo svolgimento di studi, progetti e istruttorie funzionali ai processi decisionali e attuativi del PFL.

L’ente attuatore è il soggetto che assicura la definizione, progettazione e realizzazione degli interventi formativi; possono essere agenzie formative incaricate e selezionate secondo criteri e modalità prestabiliti.

Nel processo di realizzazione di un PFL si distinguono inoltre i destinatari del PFL:

sono i fruitori degli interventi formativi; possono essere di diversa tipologia a seconda della strategia di PFL, degli obiettivi ed esigenze che va a soddisfare, della tipologia di formazione che va a realizzare; possono essere inoccupati, disoccupati, occupati, imprese, categorie svantaggiate etc. relativi all’intera popolazione di un territorio o piuttosto relativi a segmenti specifici della popolazione di un territorio ( per esempio addetti di uno specifico settore produttivo).

Nella tabella di seguito, si illustrano per ciascuno degli attori individuati le possibili tipologie di soggetti, le responsabilità ed i compiti principali.

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ATTORE TIPOLOGIA

POSSIBILE

RESPONSABILITA’

PRINCIPALI

COMPITI

PRINCIPALI

Promotore del PFL

Ente locale;

Strumento della programmazione negoziata (PI, PT, CdA);

Distretto Industriale;

Organizzazione di rappresentanza degli interessi economici e/o sociali;

Soggetto partenariale;

Organismo di Istruzione/Formazione;

Università/Ente di ricerca;

Servizi per l’Impiego.

attivazione e gestione del PFL;

sensibilizzazione dei territori sulle opportunità e sulle procedure di attivazione di PFL;

attivazione del partenariato;

guida e organizzazione della coalizione pattizia;

indirizzo, controllo e presidio dell’efficacia e qualità del processo;

raccordo con gli organismi istituzionali e della programmazione negoziata.

cura le attività preliminari all’elaborazione della proposta di PFL;

produce proposta su obiettivi e strategia del PFL da sottoporre agli attori locali da costituire in partenariato;

effettua una prima identificazione di risorse finanziare da attrarre a sostegno PFL;

individua panel di attori rappresentativi di bisogni e interessi della comunità locale per la costituzione del partenariato;

cura le attività di sensibilizzazione degli attori locali;

definisce modello organizzativo e procedure partenariali;

invita alla costituzione del partenariato;

cura il formale insediamento del partenariato;

costituisce i tavoli operativi di concertazione;

presidia l’ organizzazione, i tempi e la qualità del processo concertativo (convoca e coordina riunioni, recepisce i contributi verbali e scritti, elabora documenti e aggiorna bozza);

vigila sul processo di attuazione del PFL e fornisce indirizzi e guida su possibili variazioni;

cura le attività amministrativo- finanziarie necessarie alla gestione del Patto.

Partenariato

Istituzioni locali; Organizzazione di

rappresentanza degli interessi economici e/o sociali;

Organismi Finanziari; Organismo di

Istruzione/Formazione; Università/Ente di ricerca; Servizi per l’Impiego; Imprese

lettura e ascolto del territorio; formulazione proposte, discussione,

approvazione e decisione (assicurando connessione tra le scelte e i bisogni/attese del territorio);

integrazione fra interessi, bisogni, strategie operative dei diversi attori territoriali;

monitoraggio sull’attuazione dei programmi rispetto agli obiettivi concertati; facilitazione della partecipazione attiva

raccoglie e segnala fabbisogni, aspirazioni esigenze del territorio;

concorre alla definizione delle azioni, ideazione e progettazione del PFL;

esprime osservazioni, pareri, proposte; verifica il processo di avanzamento del PFL assicurando

appropriatezza fra risorse azioni obiettivi; propone e adotta variazioni al programma che si rendessero

necessarie in fase di attuazione;

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degli attori locali.

ATTORE TIPOLOGIA

POSSIBILE

RESPONSABILITA’

PRINCIPALI

COMPITI

PRINCIPALI

Organismi tecnici

Esperti nominati dai soggetti del partenariato e/o dal soggetto promoteore;

Tavoli tecnici di concertazione;

supporto tecnico alla decisione;

progettazione;

valutazione e validazione tecnica;

svolge attività tecnico-professionali;

supporta tecnicamente la definizione progettuale del PFL;

valuta e seleziona progetti;

provvede all’istruzione di documenti tecnici;

definisce modalità di valutazione e monitoraggio;

elabora pareri tecnici;

effettua analisi, studi e valutazioni.

Ente attuatore

Agenzie formative realizzazione interventi formativi

presenta proposte progettuali;

definisce programma delle azioni;

effettua progettazione esecutiva degli interventi formativi;

realizza interventi formativi;

elabora report sulle attività svolte e sull’esecuzione del programma;

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5. STRUMENTAZIONI

• Schema di PROGRAMMA OPERATIVO di PFL • Schema di protocollo d’Intesa • Schema di analisi SWOT • Schema di analisi dei fabbisogni formativi • Schema di avviso pubblico per la manifestazione di interesse idee/progetti formativi

6. RISORSE FINANZIARIE E INTEGRAZIONE CON LA PROGRAMMAZIONE REGIONALE

Per la realizzazione del PFL occorre dotarsi di risorse finanziare che vanno quantificate nel loro complesso e articolate in funzione delle diverse tipologie di finanziamenti.

A tal fine occorre identificare tutte le possibili tipologie di finanziamenti da mettere a sistema: risorse UE, nazionali, locali e di privati.

Nello specifico, per quanto riguarda le risorse dei POR, a seconda della programmazione regionale specifica, occorre identificare le misure che all’interno dei vari assi possono contribuire alla realizzazione del PFL, attraverso la verifica di coerenza con le strategie del POR e con le singole misure.