Linea guida atex (Italiano)

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LINEE GUIDA PER L’APPLICAZIONE DELLA DIRETTIVA 94/9/CE “ATEX” ALLE VALVOLE 11 febbraio 2004 Pag 1 di 21

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Linee guida applicazione normativa ATEX italiano

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PPEERR LL’’AAPPPPLLIICCAAZZIIOONNEE DDEELLLLAA DDIIRREETTTTIIVVAA 9944//99//CCEE ““AATTEEXX”” AALLLLEE VVAALLVVOOLLEE

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Premessa L’introduzione della direttiva ATEX (ATmosphere EXplosible) ha comportato notevoli

problemi di applicazione ai prodotti, spesso strumentalizzati a fini commerciali.

Molti utilizzatori pretendono la marcatura CE ATEX anche nel caso di prodotti ai quali la

direttiva non è applicabile, a causa, per esempio, della mancanza di una fonte di innesco

propria. Altri pretendono prodotti classificati secondo la massima categoria di rischio,

anche se tale categoria non è necessaria: tale atteggiamento è causato soprattutto dalle

carenze della classificazione della zona di installazione.

Tutti questi comportamenti, anche se possono trovare le loro giustificazioni sul piano

commerciale, hanno generato una notevole confusione circa il reale ambito di applicazione

della direttiva e circa la sfera di responsabilità del costruttore e dell’utilizzatore.

Per queste ragioni l’Associazione Italiana dei Costruttori di Valvole e Rubinetteria, AVR,

ha deciso di redigere questa linea nella speranza di contribuire alla risoluzione di alcune

delle questioni, in ambito di apparecchiature meccaniche da utilizzarsi in atmosfera

potenzialmente esplosive, ancora aperte.

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Introduzione La Direttiva ATEX 94/9/EC è stata adottata dall’unione europea per liberalizzare il mercato

dei prodotti destinati ad essere usati in atmosfera potenzialmente esplosiva,

armonizzandone le caratteristiche tecniche e le norme applicabili.

I prodotti disciplinati dalla direttiva sono gli apparecchi, i sistemi di protezione, i

componenti, i dispositivi di sicurezza, di controllo o di regolazione, tutti destinati,

interamente o in parte, ad essere utilizzati in atmosfera potenzialmente esplosiva.

La grande novità introdotta dalla Direttiva 94/9/CE è che per la prima volta vengono

stabiliti i requisiti essenziali di sicurezza relativi agli apparecchi non elettrici destinati ad

essere utilizzati in atmosfera potenzialmente esplosiva quindi anche valvole, attuatori

idraulici e pneumatici.

Il vasto campo di applicazione della direttiva ha avuto come conseguenza la previsione di

un periodo di transizione molto lungo per agevolare il delicato passaggio ad un sistema

comunitario totalmente nuovo. Le disposizioni stabilite dalla direttiva sono obbligatorie dal

30 Giugno 2003.

Per soddisfare i requisiti della Direttiva 94/9/CE è necessario effettuare una valutazione

dei rischi, al fine di ottenere una sicurezza integrata contro le esplosioni.

Il fabbricante può ottenere tale “sicurezza integrata” impedendo la formazione di

atmosfere esplosive, di sorgenti di innesco e, qualora si verifichi comunque l’esplosione,

soffocandola immediatamente e circoscrivendone gli effetti.

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Valutazione dei rischi La valutazione dei rischi può essere suddivisa in quattro fasi principali:

1.

2.

3.

4.

identificazione dei pericoli1

volta all’individuazione di tutti i pericoli associati al prodotto;

stima dei rischi2

determina la probabilità con la quale i pericoli identificati potrebbero realizzarsi e i

livelli di gravità degli eventuali danni;

valutazione dei rischi

cioè il raffronto tra il rischio stimato e i criteri che consentono di decidere se il

rischio è accettabile o se il progetto deve essere modificato;

analisi delle possibilità di riduzione dei rischi

il processo di identificazione, selezione e modifica delle varianti al progetto per

ridurre il rischio complessivo.

Dove la formazione di atmosfera esplosiva non può essere eliminata devono essere prese

delle misure per prevenire l’innesco in base al rischio previsto.

1 fonte di possibili lesioni o danni alla salute 2 combinazione di probabilità e di gravità di possibili lesioni o danni alla salute in una situazione pericolosa

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Determinazione del Gruppo e della Categoria Per determinare la procedura di valutazione della conformità adeguata, il fabbricante deve

prima decidere, sulla base dell’uso previsto3, a quale gruppo e categoria appartiene il

prodotto.

Gruppi

I gruppi individuati dalla direttiva sono due:

- gruppo I che comprende gli apparecchi destinati ad essere utilizzati nei lavori in

sotterraneo nelle miniere e nei loro impianti di superficie, esposti al rischio di

sprigionamento di grisù e di polveri combustibili;

- gruppo II che include gli apparecchi destinati ad essere utilizzati in altri ambienti in

cui vi sono probabilità che si manifestano atmosfere esplosive.

All’interno dei suddetti gruppi esistono 2 categorie per il gruppo I, 3 categorie per il gruppo

II, con livello di protezione da utilizzare decrescente al crescere del numero della

categoria.

3 L’utilizzatore deve indicare la classificazione della zona in cui il prodotto verrà installato, in modo da consentire al fabbricante di fornire un’apparecchiatura idonea.

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Procedure di valutazione di conformità La Direttiva descrive le procedure con le quali il fabbricante o il mandatario stabilito nella

Comunità garantisce e dichiara che il prodotto è conforme alla stessa.

Le procedure sono differenti a seconda del gruppo e della categoria di appartenenza del

prodotto e possono essere riassunte nel seguente schema:

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Marcatura

Dopo aver svolto le procedure adeguate per garantire la conformità ai requisiti essenziali

della direttiva, il fabbricante o il suo mandatario stabilito nell’UE è responsabile di apporre

la marcatura CE e di redigere una dichiarazione CE di conformità.

La Direttiva 94/9/CE prevede inoltre una marcatura supplementare relativa alla protezione

contro l’esplosione (il simbolo εx all’interno di un esagono) già ampiamente utilizzato per le

precedenti direttive in materia di atmosfera esplosiva, seguita dal simbolo del gruppo e

della categoria.

Clausola di salvaguardia Naturalmente nella Direttiva 94/9/CE è inclusa la clausola di salvaguardia che prevede la

facoltà dello Stato membro, nel caso l’apparecchio rischi di pregiudicare la sicurezza delle

persone, degli animali o dei beni, di ritirarlo dal mercato e sospenderne la

commercializzazione.

Requisiti essenziali di sicurezza Infine la Direttiva 94/9/CE, in quanto direttiva di nuovo approccio, stabilisce i requisiti

essenziali di sicurezza e salute, ma affida alle norme, in primo luogo alle norme europee

armonizzate, il compito di dare espressione tecnica ai requisiti pertinenti in essa contenuti.

In mancanza di norme armonizzate, i fabbricanti possono decidere di utilizzare le norme

nazionali ed europee esistenti, altre norme e specifiche tecniche ritenute importanti o

rilevanti per soddisfare i corrispondenti requisiti essenziali e controlli supplementari per i

requisiti non ancora coperti.

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Applicabilità dell’ATEX alle valvole La questione dell’applicabilità dell’ATEX alle valvole è stata lungamente discussa.

Il problema nasce dal fatto che la valvola, essendo un prodotto prettamente meccanico,

prima d’ora non era mai stato regolamentata dalle leggi sull’atmosfera potenzialmente

esplosiva.

La direttiva 94/9/CE per la prima volta considera anche i fenomeni di innesco di scintilla di

tipo meccanico. Il problema dell’applicabilità della direttiva alle valvole è stato discusso in una recente

riunione della Standing Committee della Commissione europea. Durante tale riunione è

risultato chiaro che il fabbricante è obbligato ad effettuare la valutazione dei rischi di

innesco per la valvola e per i suoi componenti, considerando i criteri espressi al punto

4.1.2 “Quali tipi di prodotti rientrano nella direttiva 94/9/CE” della linea sulla direttiva in

oggetto redatta dalla Commissione Europea.

Tuttavia ciò su cui i delegati degli Stati Membri concordano è che le valvole “semplici”4

generalmente non ricadono nello scopo della direttiva, proprio poiché non esiste alcuna

sorgente di innesco propria.

Questo non preclude la necessità di eliminare la sorgente di innesco costituite dalla

presenza di cariche elettrostatiche se le valvole sono destinate all’uso in ambienti

pericolosi.

Per sapere se un prodotto sia o no soggetto alla direttiva è necessario che venga

effettuata l’analisi dei rischi previsti dalla stessa. Nel seguito della trattazione sono stati

evidenziati i casi in cui è necessario applicare o meno la Direttiva.

4 quelle per le quali i fenomeni di innesco di scintilla può essere originato solo dalla presenza di cariche elettrostatiche, ad esempio valvole a sfera

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Come verificare se la valvola rientra nello scopo Le due condizioni necessarie affinché un prodotto rientri nello scopo della Direttiva ATEX

sono:

- che venga utilizzato in atmosfera potenzialmente esplosiva;

- che abbia una sorgente di innesco propria.

CASO PRESENZA DI ATMOSFERA

POTENZIALMENTE

ESPLOSIVA ESTERNAMENTE

ALLA VALVOLA

PRESENZA DI ATMOSFERA

POTENZIALMENTE

ESPLOSIVA INTERNAMENTE

ALLA VALVOLA

LA VALVOLA HA

UNA SORGENTE DI

INNESCO PROPRIA

APPLICABILITÀ

DELLA 94/9/CE

A SI SI SI SI

B SI SI NO NO

C NO SI SI NO5

D SI NO SI SI

E NO SI NO NO

F NO NO SI NO

G SI NO NO NO

H NO NO NO NO

Tabella 1 – Applicazione dell’ATEX alle valvole

Le norme utili per l’analisi dei rischi di innesco relativamente alla direttiva 94/9/CE sono:

UNI EN 1127-1:2003 Atmosfere esplosive - Prevenzione dell'esplosione e protezione

contro l'esplosione - Concetti fondamentali e metodologia

UNI EN 12874:2003 Fermafiamma - Requisiti prestazionali, metodi di prova e limiti di

utilizzazione

UNI EN 13463-1:2003 Apparecchi non elettrici per atmosfere potenzialmente esplosive -

Metodo di base e requisiti

5 Bisogna comunque verificare, tramite un’analisi dei rischi, che non vi siano perdite tali da creare un’atmosfera potenzialmente esplosiva esterna.

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prEN 13463-5 Non-electrical Equipment for Use in Potentially Explosive Atmospheres –

Part 5 : Protection by design safety

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Identificazione dei componenti costituenti la valvola

La direttiva 94/9/CE differenzia i prodotti in :

- apparecchiature;

- sistemi di protezione;

- componenti;

- dispositivi di sicurezza, dispositivi di controllo e unità di controllo.

La tabella riportata di seguito identifica le valvole ed i suoi componenti secondo l’ATEX.

NOME IDENTIFICAZIONE IN ACCORDO ALLA 94/9/CE

Valvole Apparecchiature meccaniche

Accessori per valvole Componenti

Attuatori-meccanici (pneumatici,manuali,ecc) Apparecchiature meccaniche

Attuatori elettrici Apparecchiature elettriche

Accessori –attuatori (posizionatori, ecc) Apparecchiature elettriche

Tabella 2 – Identificazione delle valvole

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Classificazione ATEX Sebbene i costruttori di prodotti utilizzati in atmosfere potenzialmente esplosive debbano

fornire tutte le informazioni relative ai gruppi e le categorie, essi devono obbligatoriamente

sapere come verranno utilizzati i loro prodotti e in quali zone verranno collocati.

Questa classificazione delle atmosfere pericolose in zone è di competenza dell’utilizzatore

finale .

Nella Direttiva 1999/92/CE relativa alla salute e alla sicurezza dei lavoratori che operano i

atmosfere potenzialmente esplosive, sono specificate le zone per gas, vapori e polveri.

La tabella seguente riporta le zone in base ai gruppi e le categorie.

GRUPPO I (MINIERE, METANO E/O POLVERI

COMBUSTIBILI)

GRUPPO II (ATMOSFERE POTENZIALMENTE ESPLOSIVE O GAS/ARIA O MISCELE DI

POLVERE/ARIA, VAPORI)

Categoria M Categoria 1 Categoria 2 Categoria 3 1 2 G

(Gas) (Zone 0)

D (Polvere) (Zone 20)

G (Gas)

(Zone 1)

D (Polvere) (Zone 21)

G (Gas)

(Zone 2)

D (Polvere) (Zone 22)

Attrezzature che garantiscono livello di sicurezza molto elevato Operazioni garantite in caso di possibili errori

Attrezzature che garantiscono livello di sicurezza elevato Interruzione possibile se si presenta una atmosfera potenzialmente esplosiva

Per attrezzature che garantiscono un livello di sicurezza molto elevato Nei casi in cui le atmosfere potenzialmente esplosive si verificano sempre o molto spesso

Per attrezzature che garantiscono un livello di sicurezza elevato Nei casi in cui le atmosfere potenzialmente esplosive si possono verificare

Per attrezzature che garantiscono un livello di sicurezza standard Nei casi in cui le atmosfere potenzialmente esplosive si possono verificare solo raramente e per poco tempo

Tabella 3 – Zone e Gruppi di apparecchiature

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Valutazione di conformità Nei casi in cui si verifichi che la valvola rientra nel campo di attuazione della Direttiva il

fabbricante deve:

- se la valvola è destinata ad essere utilizzata in zona 0 o 20 e quindi ricade in

categoria 1 effettuare la valutazione di conformità e richiedere l’intervento

dell’Organismo Notificato perché emetta il certificato CE di tipo;

- se la valvola è azionata elettricamente ed è destinata ad essere utilizzata in zona

1, 21 e quindi ricade in categoria 2 effettuare la valutazione di conformità e

richiedere l’intervento dell’Organismo Notificato perché emetta il certificato CE di

tipo;

- se la valvola non è azionata elettricamente ed è destinata ad essere utilizzata in

zona 1 , 21 e quindi ricade in categoria 2.

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Insiemi Un insieme, costituito dalla combinazione di due o più parti di apparecchi, oltre che dagli

eventuali componenti, deve essere considerato un prodotto e rientrare quindi nel campo di

applicazione della direttiva 94/9/CE (v. nota 1), sempre ché tale assieme venga immesso

sul mercato e/o messo in servizio da una persona responsabile (che ne costituirà il

fabbricante) sotto forma di singola unità funzionale.

Nel caso in cui un insieme sia costituito da parti di apparecchiatura diverse, secondo la

definizione della direttiva 94/9/CE, precedentemente immessi sul mercato da fabbricanti

diversi, tali parti devono essere conformi alla direttiva, oltre che ad essere soggetti alla

relativa valutazione della conformità, alla marcatura CE, ecc. Il fabbricante dell’insieme

può presumere la conformità di dette parti di apparecchiatura e limitare la propria

valutazione dei rischi derivanti dall’assieme a quelli aggiuntivi di innesco e ad altri pericoli

(secondo quanto definito nell’allegato II) che assumono rilevanza a causa della

combinazione finale.

Qualora vengano identificati pericoli aggiuntivi, è necessaria un’ulteriore valutazione della

conformità dell’assieme in relazione a tali rischi.

Allo stesso modo, il responsabile dell’assemblaggio può presumere la conformità dei

componenti corredati di un certificato, rilasciato dal rispettivo fabbricante, che ne dichiari la

conformità (articolo 8, paragrafo 3, v. anche il capitolo 10).

Tuttavia, se il fabbricante dell’assieme inserisce parti prive di marcatura CE (poiché si

tratta di parti fabbricate direttamente o ricevute da un fornitore e destinate ad ulteriore

trasformazione) o componenti non corredati del certificato suddetto, il fabbricante non

potrà presumerne la conformità e la sua valutazione della conformità dell’assieme dovrà

riguardare anche le parti in questione.

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La tabella qui di seguito riassume se e come effettuare la valutazione di conformità nel

caso di insiemi.

IMMISSIONE SUL MERCATO DI UN…

VALUTAZIONE DI CONFORMITÀ MARCATURA CATEGORIA DICHIARAZIONE

CE

Elemento (meccanico o elettrico) destinato ad essere integrato in un insieme

Dell’elemento Dell’elemento Dell’elemento Dell’elemento

L’insieme così costituito non genera un rischio supplementare

Nessuna

Marcatura dei diversi elementi e nessuna marcatura dell’insieme, anche se gli elementi sono di categorie differenti

Corrisponde alla categoria più sfavorevole di uno degli elementi dell’insieme

• Di ciascun elemento

Oppure • Dell’insieme

Insieme di elementi (meccanici o elettrici) certificati L’insieme così

costituito genera un rischio supplementare

Dell’insieme in quanto apparecchiatura meccanica o elettrica (se il rischio proviene dalle parti elettriche)

Marcatura unica dell’insieme

Corrisponde alla categoria dell’insieme Dell’insieme

Insieme di elementi di cui almeno uno non è certificato

Dell’insieme in quanto: • Apparecchiatura

elettrica se l’elemento non certificato è elettrico

• Apparecchiatura meccanica se l’elemento non certificato è meccanico

Marcatura unica dell’insieme

Corrisponde alla categoria dell’insieme Dell’insieme

Tabella 4 – Valutazione di conformità degli insiemi

Un esempio di quanto espresso può essere rappresentato dall’insieme valvola/attuatore.

Se viene motorizzata una valvola con un attuatore elettrico già sottoposto a valutazione di

conformità per la direttiva ATEX e l’insieme non contiene rischi aggiuntivi non è necessario

effettuare considerazioni aggiuntive sulla parte elettrica.

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Possibili sorgenti di innesco

Una valvola possiede una potenziale sorgente di innesco propria se, utilizzato come

prescritto (e tenendo conto dei possibili guasti, ecc. in funzione della relativa categoria – v.

allegato I della direttiva) in atmosfera esplosiva, è suscettibile di provocarne l’innesco, in

assenza di misure di sicurezza specifiche. Pertanto, la valvola deve garantire il livello di

protezione richiesto.

Le potenziali sorgenti di innesco potrebbero essere:

- le scintille elettriche;

- gli archi e i lampi;

- le scariche elettrostatiche;

- le onde elettromagnetiche;

- le radiazioni ionizzanti;

- le superfici calde;

- le fiamme o i gas caldi;

- le scintille di origine meccanica;

- le radiazioni ottiche;

- gli inneschi chimici;

- la compressione.

In particolare esempi specifici di alcune potenziali sorgenti di innesco identificate da

costruttori di valvole e attuatori sono:

- l’attrito elevato tra le parti in movimento (ad esempio l’attrito provocato dal

movimento tra vite e madrevite che si verifica nelle valvole a stelo uscente, attrito

nell’ingranaggio elicoidale delle trasmissioni, o attrito nei bordini reggispinta nelle

valvole a stelo non uscente ( in particolare cuscini di spinta in bronzo);

- formazione di elettricità statica in materiali non metallici e non conducenti;

- formazione di elettricità statica in attuatori azionati a diaframma;

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Caso pratico proposto dai costruttori Caso studio di applicazione dell’ATEX ad una valvola a farfalla con attuatore pneumatico

Il prodotto preso in esame è una valvola a farfalla con attuatore pneumatico la quale può

anche essere dotata di accessori elettrici (come dei posizionatori).

La valvola viene installata su tubazioni per il trasporto dei fluidi e serve a

regolarne/intercettarne il flusso.

Si ipotizza che la valvola sia utilizzata in zona 1,21 e quindi il fabbricante debba effettuare

la certificazione per la categoria 2.

Effettuiamo l’analisi tenendo conto che atmosfere potenzialmente esplosive possano

essere composte da gas o da polveri.

La tabella qui di seguito riportata riassume la valutazione del pericolo di innesco di

scintilla.

SORGENTE DI ACCENSIONE POTENZIALE

FUNZIONAMENTO NORMALE

DISFUNZIONE PREVISTA

DISFUNZIONE RARA

MISURE PER IMPEDIRE CHE LA SORGENTE DIVENTI EFFICACE

PROTEZIONE CONTRO L’ACCENSIONE UTILIZZATA

Accensione di attrito (scintille) Corpo valvola, valvola e albero

Gli elementi meccanici considerati non producono un contatto di attrito che possa generare un’accensione. La rotazione della valvola a farfalla, a causa della lenta velocità, non può essere fonte di scintille pericolose anche in presenza di atmosfera potenzialmente esplosiva nel corpo valvola. I materiali contengono meno del 7,5% di magnesio

EN 13463-1

Accensione di attrito (scintille) Supporto servomotore ingranaggi o leverismi

Gli elementi meccanici considerati non producono un contatto di attrito che possa generare un’accensione. I materiali contengono meno del 7,5% di magnesio

EN 13463-1

Accensione di attrito (scintille) Attuatore pneumatico

Gli elementi meccanici considerati non producono un contatto di attrito che possa generare un’accensione.

EN 13463-1

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SORGENTE DI ACCENSIONE POTENZIALE

FUNZIONAMENTO NORMALE

DISFUNZIONE PREVISTA

DISFUNZIONE RARA

MISURE PER IMPEDIRE CHE LA SORGENTE DIVENTI EFFICACE

PROTEZIONE CONTRO L’ACCENSIONE UTILIZZATA

Accensione di attrito (scintille) Superfici metalliche esterne

Le superfici considerate non possono generare un’accensione nel caso di urto accidentale con oggetti metallici I materiali contengono meno del 7,5% di magnesio.

EN 13463-1

Accensione da temperatura Cuscinetto a sfere senza lubrificante

Il componente considerato non può generare un surriscaldamento a causa della lenta velocità di rotazione

EN 13463-1

Accensione da temperatura Rottura di un cuscinetto a sfere

Il componente considerato non può generare un surriscaldamento a causa della lenta velocità di rotazione I materiali contengono meno del 7,5% di magnesio

EN 13463-1

Accensione da temperatura Superfici esterne

La temperatura delle superfici esterne dipende dal fluido che attraversa la valvola. L’installazione della valvola in atmosfere potenzialmente esplosive deve tenere conto di questo parametro

EN 13463-1 Istruzioni d’uso

Accensione da temperatura - Fiamme libere Verniciatura

Le varie parti della valvola vengono verniciate utilizzando tipologie diverse di vernici la cui stabilità termica è sempre almeno superiore di 20°C alla massima temperatura superficiale

EN 13463-1

Accensione da scariche elettrostatiche Verniciatura

Le vernici utilizzate non hanno mai spessori superiori a 200 micron

EN 13463-1

Accensione da scariche elettrostatiche Superfici plastiche esterne

Le superfici plastiche hanno una resistenza superficiale non superiore a 1Gohm e non consentono l’accumulo di scariche elettrostatiche

EN 13463-1

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Page 19: Linea guida atex (Italiano)

SORGENTE DI ACCENSIONE POTENZIALE

FUNZIONAMENTO NORMALE

DISFUNZIONE PREVISTA

DISFUNZIONE RARA

MISURE PER IMPEDIRE CHE LA SORGENTE DIVENTI EFFICACE

PROTEZIONE CONTRO L’ACCENSIONE UTILIZZATA

Accensione da scariche elettrostatiche Connessione delle parti metalliche

La connessione delle parti metalliche tra loro consente l’equipotenzialità del sistema. La valvola deve essere messa a terra mediante il collegamento alle tubazioni.

EN 13463-1 Istruzioni d’uso

Perdite di fluido Manutenzione periodica del

premistoppa EN 13463-1 Istruzioni d’uso

Accensione di strati di polvere valvola

Nel caso di valvola senza accessori elettrici, gli strati di polvere si possono depositare solo in corrispondenza di superfici non soggette a riscaldamento. Nel caso di particolari accessori elettrici Rimozione depositi di polvere. Considerare temperatura incandescenza polveri

EN 13463-1

Accensione di strati di polvere accessori

Nel caso di particolari accessori elettrici, laddove la temperatura di incandescenza delle polveri non sia sufficientemente superiore alla classe di temperatura degli accessori, l'utilizzatore deve provvedere alla rimozione depositi di polvere mediante pulizia. Non ci sono punti non accessibili per la pulizia

EN 13463-1 Istruzioni d’uso e manutenzione

Accensione di attrito (scintille) ingresso corpi estranei

L’attuatore ed il suo supporto non hanno aperture tali da consentire l’ingresso di corpi estranei che possano, interagendo con i meccaismi interni, provocare scintille a causa di attrito. Inoltre il movimento, a causa della lenta velocità, non può essere fonte di scintille

N.A. Per valvole di Categoria 2

Accensione da compressione adiabatica

Non si può realizzare una compressione del fluido N.A

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SORGENTE DI ACCENSIONE POTENZIALE

FUNZIONAMENTO NORMALE

DISFUNZIONE PREVISTA

DISFUNZIONE RARA

MISURE PER IMPEDIRE CHE LA SORGENTE DIVENTI EFFICACE

PROTEZIONE CONTRO L’ACCENSIONE UTILIZZATA

Accensione da archi elettrici

Tutti gli eventuali accessori elettrici a bordo valvola devono essere conformi alla direttiva 94/9/CE e devono essere compatibili con la classificazione della valvola. Inoltre vengono installati a bordo valvola nel rispetto delle istruzioni previste dal fornitore.

Norme EN specifiche di prodotto

Correnti di dispersione

Tutti gli eventuali accessori elettrici a bordo valvola devono essere conformi alla direttiva 94/9/CE e devono essere compatibili con la classificazione della valvola. Inoltre vengono installati a bordo valvola nel rispetto delle istruzioni previste dal fornitore.

Norme EN specifiche di prodotto

Accensione da fiamme libere

Non si evidenziano fiamme libere nella valvola, salvo il caso delle vernici che potrebbero incendiarsi se non si rispettano i limiti d'uso (caso già trattato)

N.A

Accensione da surriscaldamento dei lubrificanti

Non prevedibile data la lentezza dei movimenti N.A

Tabella 5 - Valutazione del pericolo di innesco di scintilla

Percorsi Certificativi

Per il prodotto Categoria 2 :

- Allegato VIII + deposito file se il motore non subisce alterazioni certificative

- Allegato III + VII se il motore subisce alterazioni certificative

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Conclusioni

Per quanto riguarda la definizione dei ruoli occorre sottolineare che il fabbricante è

obbligato ad applicare la direttiva ATEX ai prodotti che presentano le caratteristiche dalla

stessa individuate e che sono destinati all’utilizzo in atmosfera esplosiva. L’utilizzatore è

obbligato a classificare i luoghi di lavoro con atmosfera esplosiva secondo quanto stabilito

dalla direttiva relativa ai luoghi di lavoro con atmosfera esplosiva, recentemente recepita.

Al momento della stipulazione del contratto l’utilizzatore deve indicare al produttore la

classificazione delle zone e il produttore deve fornire, sotto la propria responsabilità, un

prodotto idoneo.

Analizzando le varie tipologie di valvole, la conclusione alla quale possiamo giungere è

che solo le valvole definite “semplici” dalla Standing Committee della Commissione

Europea (ad esempio le valvole a sfera), sono escluse dal campo di applicazione

dell’ATEX, in quanto non possiedono una sorgente di innesco propria, ma solo

eventualmente creata dalla formazione, a causa del passaggio del fluido, di cariche

elettrostatiche.

Ciò è sempre valido a condizione che siano state prese le adeguate misure per annullare

l’effetto delle cariche elettrostatiche stesse.

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