L’INDUSTRIA ITALIANA NEL CONTESTO INTERNAZIONALE: … · Massimo Armenise - Fondazione Manlio...

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Roma, 6 Luglio 2011 – Sala della Protomoteca, Campidoglio L’INDUSTRIA ITALIANA NEL CONTESTO INTERNAZIONALE: 150 ANNI DI STORIA

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Roma, 6 Luglio 2011 – Sala della Protomoteca, Campidoglio

L’INDUSTRIA ITALIANA NEL CONTESTO INTERNAZIONALE:

150 ANNI DI STORIA

Coordinamento: Beniamino Quintieri – FONDAZIONE MANLIO MASIMichelangelo Vasta - UNIVERSITÀ DI SIENA

Ricerca e redazione:Fabrizio Onida - Università BocconiMassimo Armenise - Fondazione Manlio MasiElisa Borghi - Università Carlo Cattaneo – LIUC e KITES – Università BocconiEmanuele Felice - Università di Siena e Università Autonoma di BarcellonaLavinia Rotili - Fondazione Manlio MasiGianluca Santoni - Fondazione Manlio Masi

IL GRUPPO DI LAVORO

La Storia: lo sviluppo economico

dall’unificazione ad oggi

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2.000

4.000

6.000

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10.000

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14.000

16.000

18.000

20.000

Pil Pro-capite italiano, 1861-2008

Fonte: Elaborazioni su dati Maddison, dollari reali 1990.

1,1

0,3

2,0 2,1

3,7

0,8

2,3

2,7 2,6

6,2

5,2

3,5

2,3

1,6

0,7

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3,0

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5,0

6,0

7,0

Fonte: nostre elaborazioni su dati Maddison

Tassi di crescita PIL Italiano (medie decennali)

• Il PIL italiano è aumentato di oltre 2,5 volte nel

quindicennio post-bellico, del 42,5% negli anni

’70, del 27% negli anni ‘80, del 17% negli anni

’90 e del 2,5% nell’ultimo decennio.

• Rispetto alla media europea il PIL italiano è

passato da 107 nel 1995 a 94 nel 2011.

Italia: aspettativa di vita alla nascita

Fonte: elaborazioni su dati Human Mortality Database

30

40

50

60

70

80

Femmine Maschi

Tasso di alfabetismo della popolazione adulta (%)

1850 1880 1900 1950 2010

Francia 45-50 83 82 95 100

Germania 80 98 100 100 100

Regno Unito 70 86 97 98 100

Italia 20-25 40 52 86 99

Usa 80 85 90 97 99

Dinamica Pil pro capite: centro nord e mezzogiorno (confronto PPA)

PIL NOMINALECENTRO NORD

PIL REALECENTRO NORD

PIL NOMINALEMEZZIOGIORNO

PIL REALEMEZZOGIORNO

60

80

100

120

Pil (

Italia

= 1

00)

1871 1881 1891 1901 1911 1921 1931 1941 1951 1961 1971 1981 1991 2001 2011Anno

Fonte: Vecchi (2011)

• Il periodo liberale (1861-1913):

– Decollo dell’industria manifatturiera a partire dagli ultimi

anni dell’Ottocento con la ”Prima Globalizzazione”.

– Sviluppo di imprese specializzate nei settori della prima

rivoluzione industriale: tessile (seta).

• Il periodo tra le due Guerre (1919-1939):

– Si rafforza il ruolo dello stato imprenditore. Nel 1933

nasce l’IRI. Fase di chiusura dell’economia mondiale,

riduzione della concorrenza e rafforzamento degli

oligopoli.

• La “Golden Age” (1950-1973):

– Il “miracolo” economico italiano è trasversale a tutto il paese,

coinvolgendo la maggior parte dei settori industriali.

• Il periodo di frammentazione-diversificazione:

– Ridimensionamento della grande impresa, si affermano i settori

“leggeri” e decollano le PMI organizzate in distretti industriali

(“terzo capitalismo”).

– Ridimensionamento settori più dinamici ed innovativi,

svalutazioni competitive

– L’entrata nell’euro e i processi di ristrutturazione, il “quarto

capitalismo” (medie imprese internazionalizzate)

L’Italia nel contesto internazionale

Bilancia commerciale: saldo normalizzato

-70

-60

-50

-40

-30

-20

-10

0

10

20

Grado di apertura dell’Italia

0

10

20

30

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60

1899 1913 1929 1937 1950 1964 1970 1975 1980 1997 2007

Tessile e abbigliamento

Prodotti alimentari

Calzature

Ceramiche vetro e mattoni

Prodotti in metallo

Macchine Industriali

Macchine e app. elettriche

Autoveicoli

Macchine per Ufficio

Indice di specializzazione (Balassa) per alcuni beni manufatti

La dinamica della specializzazione settoriale italiana

Sempre Specializzati:

TessileAbbigliamentoCalzatureCeramica, piastrelle e vetro

Nuova Specializzazione:

Sistema CasaMacchine industrialiMeccanica strumentale

Non più Specializzati:

ChimicaAutoveicoliMacchine ed app. elettroniche

0,0

1,0

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7,0

1860 1870 1880 1890 1900 1910 1920 1930 1940 1950 1960 1970 1980 1990 2000 2010

totale merci

manufatti

Italia, quote di mercato sul commercio internazionale(totale merci e manufatti, 1861-2010)

Fonte: Vasta, 2010

Dinamica delle esportazioni italiane e del tasso di cambio

Fonte: nostre elaborazioni su dati IMF e Istat . Il tasso di cambio è nominale.

100

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50

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500

lira/marco lira/dollaro export ('75=100, scala destra)

euro time

tasso di cambio flessibile

Indice di diversificazione geografica dell’export

9

11

13

15

17

19

21

23

25

Fonte: nostre elaborazioni su dati Comtrade

Germania

Italia

Francia

UK

Stati Uniti

La capacità di innovare

Peso percentuale delle spese in R&S sul PIL

1955-60 1971 1985 1995 2008

Italia 0,2 0,8 1,1 1,0 1,2

Stati Uniti 3,0 2,6 2,9 2,5 2,8

Regno Unito 1,6 2,1 2,3 1,9 1,9

Francia 0,8 1,9 2,3 2,3 2,0

Germania 0,6 2,2 2,7 2,3 2,5

Giappone n.d. 1,9 2,8 2,7 3,5

Fonte: Nostre Elaborazioni su dati USPTO, NBER Patent Database

Quota dei brevetti rilasciati a residenti esteri negli Stati Uniti

Gran Bretagna

Germania Francia Italia Giappone Corea del Sud

1883 47.2 25.5 19.4 0.3 0.2 -

1913 30.6 44.7 10.6 1.7 0.6 -

1938 26.4 44.4 10.7 1.6 1.8 -

1950 44.2 0.7 19.1 1.1 0.1 -

1963 23.0 29.6 10.8 4.4 5.2 -

1983 8.4 23.8 8.2 2.7 38.2 0.1

1991 6.5 17.7 7.0 2.8 48.6 0.9

2006 2.8 12.1 4.0 1.4 49.5 7.6

Fonte: Nostre Elaborazioni su dati USPTO, NBER Patent Database

Quota dell’Italia sul totale dei brevetti esteri registrati negli USA

0

0,5

1

1,5

2

2,5

3

3,5

4

4,5

5

quota italiana brevetti 10 per. Mov. Avg. (quota italiana brevetti)

Fonte: Nostre Elaborazioni su dati USPTO, NBER Patent Database

Numero di brevetti per milione di abitanti

Gran Bretagna Germania Francia Italia Svezia Giappone Corea del sud

1883-1900 18.7 10.1 4.9 0.4 5.7 0.0 -

1920-1939 28.2 26.0 13.5 2.5 30.5 1.0 -

1950-1962 32.6 18.3 15.9 3.6 46.3 1.3 -

1963-1975 50.0 56.8 33.7 10.7 82.0 26.7 0.1

1976-1990 44.3 82.1 41.4 15.8 95.3 92.6 1.2

1991-1999 46.3 92.1 51.7 22.5 99.0 192.8 34.2

2000-2006 35.4 115.3 52.1 20.6 161.9 266.5 83.5

Fonte: Nostre Elaborazioni su dati USPTO, NBER Patent Database

Dinamica specializzazione tecnologica dell’Italia (indice numero brevetti)

0

1

2

3

4

5

6

Tessile

Computer

La questione dimensionale

Quote percentuali degli addetti per classi dimensionali (industria manifatturiera italiana)

Descrizione 1927 1937 1951 1961 1971 1981 1991 2001

< 10 35,7 35,2 31,9 28,0 23,5 23,4 26,2 25,9

10-50 14,4 12,3 14,1 19,0 21,2 26,0 31,7 33,4

51 - 100 7,5 8,1 8,0 10,1 10,3 10,0 10,0 11,3

101 – 500 22,0 20,8 20,5 21,5 22,3 21,0 19,2 19,9

> 500 20,4 23,5 25,6 21,4 22,7 19,5 12,9 9,6

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Peso % dell’attivo delle prime 200 imprese manifatturiere sul Pil

Le esportazioni aumentano con la dimensione d’impresa I

Classe di Addetti

N. imprese esportatrici sul

totale (%)

Esportazioni su fatturato (%)

0-9 12,0 20,510-19 45,9 24,620-49 66,0 29,450-249 88,9 36,8250 e oltre 96,4 38,4Totale 20,4 34,9

Fonte: Helg e Borghi (2010)

Le esportazioni aumentano con la dimensione d’impresa IIPeso grandi imprese (250 addetti) sull’export (%)

48

71

79

87

0

10

20

30

40

50

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70

80

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100

Italia Francia Germania Stati Uniti

Fonte: ???

Dimensione media delle imprese manifatturiere dei Paesi UE(2008, numero medio di addetti per impresa)

54,439,2

36,324,524,3

23,622,1

21,221,1

18,717,8

17,316,015,7

14,813,813,513,513,413,4

11,69,79,6

9,06,6

0 10 20 30 40 50 60

SlovacchiaIrlanda

GermaniaRomania

AustriaDanimarca

EstoniaRegno Unito

BulgariaLettonia

FinlandiaOlanda

Media UEBelgio

LituaniaSvezia

Franciapolonia

UngheriaSloveniaSpagna

PortogalloItalia

Rep. CecaCipro

Fonte: Eurostat

Dimensione media delle imprese manifatturiere dei Paesi UE(2008, numero medio di addetti per impresa)

36,3

21,2

16,0

9,6

0 5 10 15 20 25 30 35 40

Germania

Regno Unito

Media UE

Italia

• Le Lezioni della Storia:

– 150 anni di storia economica italiana mostrano che il

principale fattore di successo è costituito dalla capacità di

sfruttare le opportunità che si presentano nel tempo, con

l’evoluzione del progresso tecnico e con il mutare del

contesto internazionale.

– L’Italia è riuscita più volte, anche in condizioni difficili, a

mettere a punto strategie adattative in grado di produrre

ottimi risultati.

– IL RITORNO ALLA CRESCITA E’ ANCORA POSSIBILE