L’Impressionismo

5/16/2018 L Impressionismo - slidepdf.com

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L’Impressionismo La rivoluzione dell’attimo fuggente

Claude Monet, Impressione, sole nascente, 1872.Olio su tela. 48x63 cm. Parigi, Museo Marmottan



Alla fine dell’impero di Napoleone III, con laproclamazione della III Repubblica, la Francia

subisce nuove e radicali trasformazioni.Nell’ultimo scorcio dell’Ottocento Parigi consolida ilsuo aspetto di metropoli e si arricchisce di stazioni,musei, locali notturni e caffè che ne animano i

boulevards frutto degli interventi urbanistici dlbarone Haussmann.

La città è percorsa dalla metropolitana e lampioni agas la illuminano nella notte. Stazioni in acciaio e

vetro sono i punti di snodo della Ville lumiere.

In questa atmosfera nasce l’Impressionismo econtemporaneamente il mito della Belle èpoque.



Gli Impressionisti hanno un diversomodo di rapportarsi con la realtà esoprattutto hanno un mododiverso di dipingere, senza

prospettiva geometrica.Sulla tela non c’è disegno

preparatorio e le pennellate nondefiniranno più un disegno netto emeticoloso.

Ciò che conta è l’impressione che,

togliendo il superfluo, cogliel’essenza delle cose e delle

situazioni.

Opere senza disegno di contorno econ colori senza forti contrastichiaroscurali trasportano in pitturale conoscenze di ottica e di fisicache si andavano diffondendo.

Claude Monet, La Terrasse a Sainte Andresse, 1867.



Degas sosterrà a tal proposito (in contrasto con i suoi amiciImpressionisti) che l’immediatezza delle rappresentazioni en plein

air non può dare completa immagine di ciò che si vuolerappresentare; per Degas è preferibile «disegnare quello che non

si vede più, se non nella memoria; [ … ] è una trasformazione in cui l’immaginazione collabora con la memoria, e così non si riproduce

se non quello che vi ha colpiti, cioè l’essenziale».



Nella scacchiera icolori azzurri sonodistinti dai gialli.

Se osserviamo dalontani i colori sifondono ed appare

il verde (coloresecondario di blu egiallo).



Tipico dei pittori in genere e ancora di

più degli Impressionisti è il fatto che

l’artista dipinge e non rappresenta più la

realtà ma le sensazioni che essa suscitain lui.

Caratteristica è l’abitudine di dipingere

en plein air rifuggendo gli atelier e

ricercando un reale contatto con ilmondo esterno. Ciò sarà possibile anche

grazie al fatto che la chimica industriale

aveva reso disponibili i primi colori in

tubetto.Tema ricorrente è l’acqua che consente,

proprio per le sue increspature di

sbizzarrirsi in tentativi sempre nuovi di

riprodurla.



Un importante sostegno alla nuova pittura deriva dallamassiccia diffusione dell’arte orientale che avviene a

seguito dell’espansionismo coloniale dell’Ottocento

Utagawa Kuniyoshi, Acquazzone sul ponte di Atoke, XIX sec.

Utagawa Kuniyoshi,La psiche dei pesci , 1848



Hokusai Katsushika, Sotto l’onda al largo di Kanagawa,1829-1833. Stampa, 24x36



Se volessimo segnare la datadi nascita dell’Impressionismo dovremmo scegliere il 15

aprile 1874 quando alcunigiovani artisti (Claude Monet,Edgar Degas, Paul Cézanne,Camille Pissarro, Pierre.-Auguste Renoir ed altri)

decisero di organizzare unamostra dei rifiutati .

Nello studio di Félix Nadar, al35 di Boulevard des Capucines

riunirono le loro opere e fuun totale

FALLIMENTO



L’unica nota di rilievo fu che da quel

momento essi passarono alla storiacon l’appellativo di Impressionisti .

Fu il critico d’arte Louis Leroy che,

osservando il dipinto Impressione,

sole nascente di Monet stroncò il

quadro, e con esso il movimento,scrivendo del dipinto che «una carta

da parati al suo stato iniziale è più

rifinita di questa marina» e

deridendo con l’appellativo di«impressionisti» l’intero gruppo di

pittori.

Claude Monet, Impressione, sole nascente, 1872.Olio su tela 48x63. Parigi, Museo Marmottan



L’opera sarebbe quasi astratta

se la barca in primo piano e ilsole che si riflettononell’acqua non spiegassero

l’atmosfera del grande porto.con sullo sfondo le ciminieredelle fabbriche e gli alberidelle barche.

Il dipinto fu acquistato per800 franchi (cifra già

ragguardevole per l’epoca) mase fosse contrattato oggi adun’asta avrebbe valutazioni da

capogiro.

Dipinti di Monet vengonocontrattati oggi a cifrecomprese tra i 3 ed i 15milioni di Euro.

«Ho inviato all’Esposizione una cosa fatta ad Havre

dalla mia finestra: del sole immerso in un velo di

vapore, mentre in primo piano spuntano alcuni alberi di

navi. Mi si chiede il titolo! Non poteva essere Veduta di

Havre, ho risposto:”Mettete: Impressione”…»



La fotografia

Dopo le prime ricerche del XVIII

secolo in cui le camere otticheerano al servizio dei pittori

vedutisti, nei primi anni

dell’Ottocento si riesce a

trasformare la camera ottica in

qualcosa di più. Grazie ad una

emulsione fotosensibile si riescono

d impressionare lastre di vetro.

La prima ripresa fotografica vera e

propria fu del 1827. Su di una lastra

di peltro, resa fotosensibile con una

emulsione a base di bitume fu

ripreso il primo panorama.

L’esposizione durò solo

otto ore

Nicéphore Niépce, Veduta dalla finestra dello studio dell’autore, 1827



La dagherrotipia

Louis Jacques MandéDaguerre brevetta nel1838 un sistema basatosull’uso di una lastra di

rame argentata,precedentemente trattata

con vapori di iodio.Poiché l’argento così

trattato si ossida inpresenza di luce, sulla

lastra rimane impressal’immagine al negativo.

Ogni fotografia era ununico esemplare.

Ritratto di signora, 1850 circa. Dagherrotipo stereoscopico



Nel 1888 viene costruito ilprimo rullino di pellicolaKodak e da allora i progressisono velocissimi e noti.

La prima fotocamera prodotta in serie è costruita dal francese

Alphonse Giroux nel 1888. Si tratta di una grossa scatola di legnosul fondo della quale è inserita la lastra fotosensibile. La lente èmontata in un cilindro di ottone e un tappo funge da otturatore.

Lo statunitense George Eastman mettein produzione nel 1888 la primafotocamera portatile. È una cassettina di

legno a fuoco fisso e con un unico tempodi otturazione, comunque sufficiente adottenere istantanee senza tempi di posalunghi.

Nel 1925 la Leitz immette sul mercato la Laica (LeitzCamera). Piccola leggera, maneggevole, con un’ottica

eccellente e con fotogrammi da 24x36 mm.

Prima pellicolamultiposa acolori, prodotta

nel 1935 dalladitta statunitenseKodak perfotocamere da 35

mm.

1959: dopo oltrevent’anni

di perfezionamenti le Reflex diventano i modelli più

usati ed indiscusse leaderfino all’avvento del digitale.



Nell'Ottocento l'industriachimica produsse nuovipigmenti, più stabili ebrillanti di quelli usati daitempi dei pittori fiamminghie, con l'invenzione deitubetti e dellescatole/cavalletto si facilitò

la pittura all'aperto.

Gli additivi sintetici permisero inoltre di rallentarel'essiccazione rendendo più immediato il processo dilavoro.Con l’impressionismo si affermò un tipo di tecnica

basato sull'applicazione diretta di piccoli tocchi di colore.



Edouard Manet, Colazione sull’erba, 1863. Olio su tela, 208x264. Parigi, Musée d’Orsay

Quest’opera presenta un’apertasfida alla critica ufficiale e mostra

la predilezione di Manet per imaestri del passato come Tizianoe Raffaello.

Il quadro non venne accettato alSalon del 1863 e così fu esposto alSalon des refusés.

La conversazione intellettualeviene qui trasposta in fisionomieed abiti moderni e nellasconcertante presenza di unadama svestita.

Il quadro aprì l’epocadell’Impressionismo poiché non

solo il tema, ma anche la tecnicacon cui fu dipinto presenta novità.

I mezzi toni sono aboliti e le tintesi accostano con forte rilevanzadella luce e del chiaroscuro.

La disposizione è apparentementecasuale.



I riferimenti

Tiziano (o Giorgione) Concerto campestre, ca. 1510, Oliosu tela 110x138. Parigi, Museo del Louvre

Marcantonio Raimondi, Dei fluviali, dal Giudizio di Paride di Raffaello, ca. 1520. Incisione. New York, MetropolitanMuseum of Art



Tiziano, Venere di Urbino, 1538.Olio su tela, 119x165.

Firenze, Galleria degli Uffizi

Domenique Ingres,Odalisca con schiava, 1842.Olio su tela, 76x105.

Baltimora, The Walters Art museum

Olympi a, 1836. Olio su tela, 130x190. Parigi, Musée d’Orsay L’opera fu rifiutata al Salon per via della scabrosità del tema. Il nudo è esibito con naturalezza

ed Olympia sembra sfidare con lo sguardo l’osservatore.



Pierre-Auguste Renoir, Moulin de la Galette, 1876.Olio su tela, 131x175. Parigi, Musée d’Orsay



La composizione è molto affollata e inessa domina un grande dinamismo. Inprimo piano si assiste ad una scena dicorteggiamento discreto tra ungruppetto di giovani e due ragazze.

Gli abiti delle coppie che ballano sonoresi con pennellate lunghe e sommarieche concorrono a creareun’impressione di grande movimento.

«I personaggi sono su un terreno simile

a nuvole violacee che oscurano il cieloin un giorno tempestoso».

È evidente che il quadro sia statodipinto in studio dopo qualche schizzodi preparazione; in esso noncompaiono né toni scuri né ombre.

Le figure sui bordi sono tagliate perlasciar intendere che la scena prosegueoltre i limiti del quadro.

Pierre-Auguste Renoir, Moulin de la Galette, 1876.Olio su tela, 131x175. Parigi, Musée d’Orsay



Edgard Hilaire Germain De GasLezione di ballo, 1873-75Olio su tela 85x75Parigi, Musée d’Orsay



Primo tra i grandi dipinti delfilone delle ballerine furealizzato proprio a cavallodella prima esposizione degliImpressionisti nello studio diNadar (1874).

Il taglio imposto dal dipinto èdi tipo fotografico con alcune

figure fuori inquadratura.

Sebbene suggerisca unapittura di getto non èassolutamente così.

Prova ne è il temponecessario per realizzarlo (treanni) oltre alle decine dischizzi preparatori.



I gesti elle ballerine sonoindagati con attenzione

ossessiva.Quella con il fiocco giallo,seduta sul pianoforte, si stagrattando la schiena.

Quella di spalle con il fioccorosso si fa aria con ilventaglio.C’è chi si accomoda

l’orecchino, chi si sistemal’acconciatura, chi osserva,

chi ride, chi parla con lacompagna.



Guarda in modo discreto una classe didanza, quasi «come se la guardassi dalbuco della serratura».

Il parquet e la tinta alle pareticontribuiscono ad esaltare i bianchicostumi delle ballerine.Contrariamente ai colleghiImpressionisti , in quest’opera, il

disegno – nella figura del maestro – el’uso del bianco e del nero sono

presenti ed evidenti.



Edgar Degas: L’assenzio

olio su tela 92x68Parigi_Musée d’Orsay

L’inquadratura èsbilanciata versodestra a dare il sensodi un’immagine

casuale;contrariamente essa ècostruita con rigore eintenzionalità.

I due personaggi (unamodella professionista edun amico incisore) recitanoil ruolo dei due poveracci:

una prostituta agghindatain modo vistoso ed unclochard. Lei ha unbicchiere di assenzio, lui

beve un bicchiere di vino.Sebbene vicini essi noncomunicano; sono soli(come Degas).



Georges Seurat, Una dimanche après-midi a l’ile de la Grande Jatte ,

1883-1885



Paul Cézanne, La montagna Sainte-Victorie, 1904-1906



Vincent Van Gogh, Notte stellata, 1889.Olio su tela, New York, The Museum of Modern Art

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