L’IMMOBILE Arogno Una fabbrica, tante idee - Lugano 1888 · perché non era la prima volta che il...

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LUGANO 13 Corriere del Ticino GIOVEDÌ 29 AGOSTO 2013 L’IMMOBILE C’è chi intende riportare la produzione di un tempo e chi vuole trasformarlo in un complesso di appartamenti. (fotogonnella) CREMENAGA Finisce al fresco per le botte alla convivente zxy È finito in manette nei giorni scorsi a Cremenaga un uomo di 36 anni, denun- ciato dalla propria convivente dopo una furibonda lite tra le mura di casa in cui ad avere la peggio è stata la donna. Secondo quanto riferisce la stampa di oltre confi- ne, l’uomo avrebbe percosso violente- mente la donna, finita all’ospedale con una serie di lesioni che i sanitari hanno giudicato essere guaribili in una quindici- na di giorni. Botte giunte al culmine dell’ennesima discussione, che purtrop- po è degenerata. La donna ha però deciso di reagire e dopo i fatti, con il volto ancora segnato dalle percosse, si è presentata in caserma dai carabinieri di Luino per chiedere aiuto e denunciare i maltrattamenti subiti dal 36.enne. A fronte di una situazione ap- parsa sin da subito piuttosto grave, le for- ze dell’ordine sono intervenute al domi- cilio dell’uomo traendolo immediata- mente in arresto. E questo non da ultimo perché non era la prima volta che il 36.enne si comportava in modo violento e manesco con la compagna. In base alle recenti modifiche della normativa italia- na sulla violenza domestica, per il convi- vente si sono dunque aperte le porte del carcere. FALSI POSTINI Estradati in Italia i cinque banditi napoletani zxy Era stata preannunciata e puntualmen- te è arrivata l’estradizione dei cinque ban- diti napoletani processati la scorsa setti- mana alle Correzionali di Lugano per il colpo pianificato al centro di smistamen- to della Posta di Pazzallo. Riconosciuti colpevoli di tentato furto, i cosiddetti «falsi postini» e il basista residente nella regione sono stati condannati a 18 mesi sospesi per periodi di prova compresi tra 2 e 4 an- ni. Al termine del processo, i cinque cam- pani non erano però stati scarcerati: finiti sulla lista degli indagati oltre confine per un altro colpo messo a segno in gennaio in Provincia di Trento (in Ticino erano stati arrestati a fine febbraio), erano rien- trati in carcere in attesa dell’estradizione, richiesta dal Gip di Trento e accettata da tutti ancora verbalmente in aula. La con- segna alle autorità italiane, preannuncia- ta nel giro di pochi giorni, stando a quanto riferisce la stampa di oltre confine, è avve- nuta martedì mattina. Sospettati di essere complici di un assalto ad un furgone por- tavalori nei pressi dell’ufficio postale di San Michele dell’Adige, devono risponde- re di associazione per delinquere finaliz- zata a commettere reati contro il patrimo- nio, nonché concorso in furto, ricettazio- ne e riciclaggio aggravati. RED. Arogno Una fabbrica, tante idee Oliver Ike, CEO della Manufacture A. Manzoni&Fils SA, vuole tornare a fabbricare orologi Un’immobiliare ha però già esercitato un diritto di compera per l’edificio abbandonato zxy Qual è il destino della ex fabbrica di Arogno? Una domanda che viene sollevata da decenni, mentre l’edifi- cio continua ad imbruttirsi, subendo anche atti di vandalismo. Sono in tanti a sperare in qualche progetto che possa smuovere le acque o me- glio, in questo caso, la terra. La situa- zione al momento è questa: ad esse- re interessati alla proprietà sono due società, la «Manufacture A. Manzoni&Fils SA», che si occupa di produzione di orologi, ed un’immo- biliare di Stabio che per ora preferi- sce mantenere l’anonimato. Pare sia proprio quest’ultima ad avere il col- tello dalla parte del manico poiché – come dichiara il titolare – è stato già effettuato il diritto di compera. Oli- ver Ike, CEO della Manzoni SA do- vrebbe quindi, finché (e se) non sca- de il suddetto diritto, rivolgersi alla società immobiliare per possibili trattative e non più ai proprietari dell’ex fabbrica. Orologi o appartamenti? L’idea della società immobiliare con- siste nel costruire un complesso abi- tativo con un impatto ambientale pari a zero la cui realizzazione – co- me ci come conferma il titolare della stessa – è una certezza e non più un dubbio. La tempistica però non è ancora definita poiché prima si de- vono analizzare i vari progetti, sui quali la società ha preferito mante- nere il riserbo perché – afferma – OROLOGI La “Manufacture A.Manzoni&Fils SA” punta alla riaffermazione dello storico marchio ticinese. vuole promuoversi personalmente e non attraverso i media. Dopo aver scelto definitivamente il progetto, si effettuerà un programma di lavori dove verranno anche stabilite le sca- denze. Sembra quindi che l’ex fabbrica sia veramente destinata a diventare un complesso abitativo, ma Oliver Ike nutre qualche dubbio: sia perché – sostiene – è da dodici anni che molti progetti simili finiscono in nulla, sia perché i vicini preferirebbero veder rinascere l’ex fabbrica. È proprio questo infatti il progetto di Ike, a cui piacerebbe riportare l’edificio alla sua antica funzione di fabbrica di orologi. Ike vorrebbe acquistare o affittare l’edificio per utilizzarlo co- me base operativa per la produzione di orologi dello storico marchio tici- nese «A. Manzoni & Fils», come av- veniva fino al 1978. Raccolta fondi mal interpretata Per aumentare il capitale, la società nel mese di luglio ha dato vita ad un «crowdfunding» su Internet (preven- dita e raccolta di fondi a cui chiun- que può aderire tramite sottoscrizio- ne con una quota libera) con l’obiet- tivo di raggiungere 850mila dollari in un mese. Questi soldi però, al contra- rio di quanto emerso nell’articolo di un quotidiano ticinese datato 4 lu- glio 2013, non serviranno a riconver- tire la fabbrica, ma verranno utilizza- ti per produrre la prima serie di circa Media Ripartono Agno, Viganello e Massagno zxy Lunedì 2 settembre si torna a scuola. Alla Media di Agno dalle 8.30 (fino alle 11.45) entrano le prime sezioni A, B e C, alle 9.30 le quarte, alle 10.30 le terze. Dal- le 13.45 le prime sezioni D, E e F (fino alle 17) e dalle 14.30 le se- conde. Il servizio mensa e i tra- sporti regolari inizieranno il 3 settembre. All’istituto di via Bo- scioro a Viganello ritrovo in aula magna alle 8.30 per i ragazzi che frequentano la prima, alle 9.30 per quelli di seconda, alle 10 per gli allievi di terza e alle 13.30 per quelli di quarta. Infine a Massa- gno le prime si riuniranno in aula magna alle 9; alle 9.15 en- treranno nelle rispettive aule con i docenti di classe le secon- de, seguite alle 9.30 dalle terze e alle 9.45 dalle quarte. Dalle 13.25 inizieranno le lezioni re- golari per tutti. L’OPINIONE zxy ABBONDIO ADOBATI* Melide, no alla variante per la piazza Il 13 ottobre le cittadine e i cittadini di Melide sa- ranno chiamati, a segui- to del riuscito referen- dum, a dire sì o no alla variante di Piano regolatore detta “Piazza comunale” , che non è nata come strumento pianificatorio a se stante, ma quale parte del proget- to di trasformazione dell’intera area, a suo tempo indicato come “salva Romantica” . Un’operazione da subito non condivisa dall’opi- nione pubblica locale, tant’è che il Consiglio comunale l’ha boc- ciata senz’appello. In tutta la fac- cenda un ruolo nient’affatto mar- ginale l’ha giocato la confusione, che ora, a parere del Comitato nato a sostegno del referendum, prosegue con la variante “Piazza comunale” . Ecco perché il Comita- to ha voluto chiamarsi: “I cittadi- ni riflettono. NO a una Romanti- ca bis” . La contropartita per sal- vare la Romantica consisteva nel cedere il sedime dove ora sorgono i campi da tennis per costruirvi edifici residenziali. In tal caso, il tennis sarebbe stato spostato in vicinanza del campo sportivo, co- sa che obbligava a sopprimere gli attuali posteggi in superficie e a bloccare la transitabilità. Adesso che il tennis resta dov’è, l’intero scenario pianificatorio risulta completamente cambiato. La va- riante consente di costruire un edificio detto “d’entrata alla Piaz- za” , con altezza massima di 9 me- tri e d’una superficie usufruibile (SUL) di 1’400 metri quadrati. Un vero e proprio pugno nell’oc- chio! Che sia destinato a fare il paio con la “grande nave” , lunga 14 metri, che si vorrebbe mettere al centro del nuovo parco giochi? La variante concede altresì, in al- ternativa alla costruzione sotto terra, l’edificazione in tutto o in parte di un autosilo fuori terra alto 4 metri, con possibilità di po- steggio sulla copertura. Con la costruzione a carico del Comune di un edificio in zona Porto, defi- nito “stabile/lido ristorazione” , la variante stacca il lido dal nucleo storico, rompendo la continuità che caratterizza la Piazza. A sua volta il campo sportivo verrebbe ridimensionato e fatto ruotare modificandone l’asse direzionale. Insomma un vero e proprio stra- volgimento di una Piazza la cui bellezza è data dall’essere area li- bera, di facile accesso e con ade- guate possibilità di posteggio, ca- ratteristiche che la fanno vivere in maniera conforme ai bisogni di quanti a Melide risiedono o ci ven- gono per godersi il fascino del luo- go. Raccontare che ci siano dei pri- vati interessati a costruire a loro spese su un terreno non loro un autosilo per 100 auto, con occupa- zione media annua del 30%, è per- lomeno azzardato. Con quelle ca- ratteristiche e posto vicino a entra- te e uscite autostradali e alla Sta- zione, l’autosilo rischierebbe di di- ventare un bivacco pubblico con tutti i problemi di sicurezza che ciò comporta. Si lasci quindi vivere questa splendida plaga, regalataci dalla lungimiranza di ammini- stratori avveduti. I soldi pubblici non vanno usati per complicare le cose semplici e per togliere godibi- lità alle cose belle. Melide ha in- dubbiamente bisogno di ristruttu- rare il lido e di mettere a disposi- zione delle attività sportive spo- gliatoi adeguati ai tempi. Orbene su queste urgenze esiste ampio consenso da mettere subito a pro- fitto. Votando NO alla variante si evitano i lunghi tempi di approva- zione, che la stessa comporta, tenu- to anche conto di probabili ricorsi. * primo firmatario del referendum 500 orologi. Questo dovrebbe per- mettere di generare la liquidità ne- cessaria al fine di poter in una prima fase affittare lo stabilimento ed in un secondo tempo acquistarlo . Come spiega Ike, bonificare l’edificio avrebbe un costo di circa 2 milioni di franchi, considerando che la struttu- ra è già predisposta alla produzione industriale. «Ad oggi – dichiara Oliver Ike – sono stati raccolti solo 140mila dollari, un discreto risultato ma non ancora ab- bastanza vicino ai nostri obiettivi». L’azienda, i cui punti di forza sono qualità e design del prodotto «made in Ticino», come anche la promozio- ne e preservazione dell’artigianato locale, ha avuto interessanti riscon- tri; sia per quanto riguarda il crowfunding che per quanto riguar- da il numero di acquirenti del pre- giato orologio, di cui sono già stati prenotati 50 pezzi. Visto l’interesse suscitato, Ike ha deciso di estendere la raccolta fondi su internet che è ri- presa martedì e che durerà due mesi. «Il mercato del lusso – conclude Ike – contrariamente a molti altri settori, non risente gli effetti della crisi e quindi è più stabile anche dal punto di vista di investimenti. Il ritorno della A.Manzoni & Fils nella fabbrica di Arogno comporterebbe un bene- ficio importante per il comune ed i cittadini, aprendo nuovi sbocchi la- vorativi e contribuendo anche fiscal- mente». CEL

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LUGANO 13Corriere del TicinoGIOVEDÌ 29 AGOSTO 2013

L’IMMOBILE C’è chi intende riportare la produzione di un tempo e chi vuole trasformarlo in un complesso di appartamenti. (fotogonnella)

CREMENAGA

Finisce al fresco per le botte alla conviventezxy È finito in manette nei giorni scorsi a Cremenaga un uomo di 36 anni, denun-ciato dalla propria convivente dopo una furibonda lite tra le mura di casa in cui ad avere la peggio è stata la donna. Secondo quanto riferisce la stampa di oltre confi-ne, l’uomo avrebbe percosso violente-mente la donna, finita all’ospedale con una serie di lesioni che i sanitari hanno giudicato essere guaribili in una quindici-na di giorni. Botte giunte al culmine dell’ennesima discussione, che purtrop-po è degenerata.La donna ha però deciso di reagire e dopo i fatti, con il volto ancora segnato dalle percosse, si è presentata in caserma dai carabinieri di Luino per chiedere aiuto e denunciare i maltrattamenti subiti dal 36.enne. A fronte di una situazione ap-parsa sin da subito piuttosto grave, le for-ze dell’ordine sono intervenute al domi-cilio dell’uomo traendolo immediata-mente in arresto. E questo non da ultimo perché non era la prima volta che il 36.enne si comportava in modo violento e manesco con la compagna. In base alle recenti modifiche della normativa italia-na sulla violenza domestica, per il convi-vente si sono dunque aperte le porte del carcere.

FALSI POSTINI

Estradati in Italia i cinque banditi napoletanizxy Era stata preannunciata e puntualmen-te è arrivata l’estradizione dei cinque ban-diti napoletani processati la scorsa setti-mana alle Correzionali di Lugano per il colpo pianificato al centro di smistamen-to della Posta di Pazzallo. Riconosciuti colpevoli di tentato furto, i cosiddetti «falsi postini» e il basista residente nella regione sono stati condannati a 18 mesi sospesi per periodi di prova compresi tra 2 e 4 an-ni. Al termine del processo, i cinque cam-pani non erano però stati scarcerati: finiti sulla lista degli indagati oltre confine per un altro colpo messo a segno in gennaio in Provincia di Trento (in Ticino erano stati arrestati a fine febbraio), erano rien-trati in carcere in attesa dell’estradizione, richiesta dal Gip di Trento e accettata da tutti ancora verbalmente in aula. La con-segna alle autorità italiane, preannuncia-ta nel giro di pochi giorni, stando a quanto riferisce la stampa di oltre confine, è avve-nuta martedì mattina. Sospettati di essere complici di un assalto ad un furgone por-tavalori nei pressi dell’ufficio postale di San Michele dell’Adige, devono risponde-re di associazione per delinquere finaliz-zata a commettere reati contro il patrimo-nio, nonché concorso in furto, ricettazio-ne e riciclaggio aggravati. RED.

Arogno Una fabbrica, tante ideeOliver Ike, CEO della Manufacture A. Manzoni&Fils SA, vuole tornare a fabbricare orologi Un’immobiliare ha però già esercitato un diritto di compera per l’edificio abbandonatozxy Qual è il destino della ex fabbrica di Arogno? Una domanda che viene sollevata da decenni, mentre l’edifi-cio continua ad imbruttirsi, subendo anche atti di vandalismo. Sono in tanti a sperare in qualche progetto che possa smuovere le acque o me-glio, in questo caso, la terra. La situa-zione al momento è questa: ad esse-re interessati alla proprietà sono due società, la «Manufacture A.Manzoni&Fils SA», che si occupa di produzione di orologi, ed un’immo-biliare di Stabio che per ora preferi-sce mantenere l’anonimato. Pare sia proprio quest’ultima ad avere il col-tello dalla parte del manico poiché – come dichiara il titolare – è stato già effettuato il diritto di compera. Oli-ver Ike, CEO della Manzoni SA do-vrebbe quindi, finché (e se) non sca-de il suddetto diritto, rivolgersi alla società immobiliare per possibili trattative e non più ai proprietari dell’ex fabbrica.

Orologi o appartamenti?L’idea della società immobiliare con-siste nel costruire un complesso abi-tativo con un impatto ambientale pari a zero la cui realizzazione – co-me ci come conferma il titolare della stessa – è una certezza e non più un dubbio. La tempistica però non è ancora definita poiché prima si de-vono analizzare i vari progetti, sui quali la società ha preferito mante-nere il riserbo perché – afferma –

OROLOGI La “Manufacture A.Manzoni&Fils SA” punta alla riaffermazione dello storico marchio ticinese.

vuole promuoversi personalmente e non attraverso i media. Dopo aver scelto definitivamente il progetto, si effettuerà un programma di lavori dove verranno anche stabilite le sca-denze. Sembra quindi che l’ex fabbrica sia veramente destinata a diventare un complesso abitativo, ma Oliver Ike nutre qualche dubbio: sia perché – sostiene – è da dodici anni che molti progetti simili finiscono in nulla, sia perché i vicini preferirebbero veder rinascere l’ex fabbrica. È proprio questo infatti il progetto di Ike, a cui piacerebbe riportare l’edificio alla sua antica funzione di fabbrica di orologi. Ike vorrebbe acquistare o affittare l’edificio per utilizzarlo co-me base operativa per la produzione di orologi dello storico marchio tici-nese «A. Manzoni & Fils», come av-veniva fino al 1978.

Raccolta fondi mal interpretataPer aumentare il capitale, la società nel mese di luglio ha dato vita ad un «crowdfunding» su Internet (preven-dita e raccolta di fondi a cui chiun-que può aderire tramite sottoscrizio-ne con una quota libera) con l’obiet-tivo di raggiungere 850mila dollari in un mese. Questi soldi però, al contra-rio di quanto emerso nell’articolo di un quotidiano ticinese datato 4 lu-glio 2013, non serviranno a riconver-tire la fabbrica, ma verranno utilizza-ti per produrre la prima serie di circa

Media Ripartono Agno, Viganello e Massagnozxy Lunedì 2 settembre si torna a scuola. Alla Media di Agno dalle 8.30 (fino alle 11.45) entrano le prime sezioni A, B e C, alle 9.30 le quarte, alle 10.30 le terze. Dal-le 13.45 le prime sezioni D, E e F (fino alle 17) e dalle 14.30 le se-conde. Il servizio mensa e i tra-sporti regolari inizieranno il 3 settembre. All’istituto di via Bo-scioro a Viganello ritrovo in aula magna alle 8.30 per i ragazzi che frequentano la prima, alle 9.30 per quelli di seconda, alle 10 per gli allievi di terza e alle 13.30 per quelli di quarta. Infine a Massa-gno le prime si riuniranno in aula magna alle 9; alle 9.15 en-treranno nelle rispettive aule con i docenti di classe le secon-de, seguite alle 9.30 dalle terze e alle 9.45 dalle quarte. Dalle 13.25 inizieranno le lezioni re-golari per tutti.

L’OPINIONE zxy ABBONDIO ADOBATI*

Melide, no alla variante per la piazza

Il 13 ottobre le cittadine e i cittadini di Melide sa-ranno chiamati, a segui-to del riuscito referen-

dum, a dire sì o no alla variante di Piano regolatore detta “Piazza comunale”, che non è nata come strumento pianificatorio a se stante, ma quale parte del proget-to di trasformazione dell’intera area, a suo tempo indicato come “salva Romantica”. Un’operazione da subito non condivisa dall’opi-nione pubblica locale, tant’è che il Consiglio comunale l’ha boc-ciata senz’appello. In tutta la fac-cenda un ruolo nient’affatto mar-ginale l’ha giocato la confusione, che ora, a parere del Comitato nato a sostegno del referendum, prosegue con la variante “Piazza comunale”. Ecco perché il Comita-to ha voluto chiamarsi: “I cittadi-ni riflettono. NO a una Romanti-ca bis”. La contropartita per sal-

vare la Romantica consisteva nel cedere il sedime dove ora sorgono i campi da tennis per costruirvi edifici residenziali. In tal caso, il tennis sarebbe stato spostato in vicinanza del campo sportivo, co-sa che obbligava a sopprimere gli attuali posteggi in superficie e a bloccare la transitabilità. Adesso che il tennis resta dov’è, l’intero scenario pianificatorio risulta completamente cambiato. La va-riante consente di costruire un edificio detto “d’entrata alla Piaz-za”, con altezza massima di 9 me-tri e d’una superficie usufruibile (SUL) di 1’400 metri quadrati. Un vero e proprio pugno nell’oc-chio! Che sia destinato a fare il paio con la “grande nave”, lunga 14 metri, che si vorrebbe mettere al centro del nuovo parco giochi? La variante concede altresì, in al-ternativa alla costruzione sotto terra, l’edificazione in tutto o in

parte di un autosilo fuori terra alto 4 metri, con possibilità di po-steggio sulla copertura. Con la costruzione a carico del Comune di un edificio in zona Porto, defi-nito “stabile/lido ristorazione”, la variante stacca il lido dal nucleo storico, rompendo la continuità che caratterizza la Piazza. A sua volta il campo sportivo verrebbe ridimensionato e fatto ruotare modificandone l’asse direzionale.Insomma un vero e proprio stra-volgimento di una Piazza la cui bellezza è data dall’essere area li-bera, di facile accesso e con ade-guate possibilità di posteggio, ca-ratteristiche che la fanno vivere in maniera conforme ai bisogni di quanti a Melide risiedono o ci ven-gono per godersi il fascino del luo-go. Raccontare che ci siano dei pri-vati interessati a costruire a loro spese su un terreno non loro un autosilo per 100 auto, con occupa-

zione media annua del 30%, è per-lomeno azzardato. Con quelle ca-ratteristiche e posto vicino a entra-te e uscite autostradali e alla Sta-zione, l’autosilo rischierebbe di di-ventare un bivacco pubblico con tutti i problemi di sicurezza che ciò comporta. Si lasci quindi vivere questa splendida plaga, regalataci dalla lungimiranza di ammini-stratori avveduti. I soldi pubblici non vanno usati per complicare le cose semplici e per togliere godibi-lità alle cose belle. Melide ha in-dubbiamente bisogno di ristruttu-rare il lido e di mettere a disposi-zione delle attività sportive spo-gliatoi adeguati ai tempi. Orbene su queste urgenze esiste ampio consenso da mettere subito a pro-fitto. Votando NO alla variante si evitano i lunghi tempi di approva-zione, che la stessa comporta, tenu-to anche conto di probabili ricorsi.

* primo firmatario del referendum

500 orologi. Questo dovrebbe per-mettere di generare la liquidità ne-cessaria al fine di poter in una prima fase affittare lo stabilimento ed in un secondo tempo acquistarlo . Come spiega Ike, bonificare l’edificio avrebbe un costo di circa 2 milioni di franchi, considerando che la struttu-ra è già predisposta alla produzione industriale.«Ad oggi – dichiara Oliver Ike – sono stati raccolti solo 140mila dollari, un discreto risultato ma non ancora ab-bastanza vicino ai nostri obiettivi».L’azienda, i cui punti di forza sono qualità e design del prodotto «made in Ticino», come anche la promozio-ne e preservazione dell’artigianato locale, ha avuto interessanti riscon-tri; sia per quanto riguarda il crowfunding che per quanto riguar-da il numero di acquirenti del pre-giato orologio, di cui sono già stati prenotati 50 pezzi. Visto l’interesse suscitato, Ike ha deciso di estendere la raccolta fondi su internet che è ri-presa martedì e che durerà due mesi. «Il mercato del lusso – conclude Ike – contrariamente a molti altri settori, non risente gli effetti della crisi e quindi è più stabile anche dal punto di vista di investimenti. Il ritorno della A.Manzoni & Fils nella fabbrica di Arogno comporterebbe un bene-ficio importante per il comune ed i cittadini, aprendo nuovi sbocchi la-vorativi e contribuendo anche fiscal-mente». CEL