LIBRO COMITATO PROMOTORE
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INDICE
Premessa
1. La Fondazione DOPPIA TUTELA
1.1 Contesto
1.2 Struttura
1.3 Il Comitato Promotore
1.4 Missione
1.5 Attività
2. Programma delle attività
2.1 Ricerca scientifica
2.2 Divulgazione e sensibilizzazione
2.3 Prevenzione,assistenza e cura
2.4 Attività di formazione
2.5 Iniziativa in ricordo di Lorenzo
2.6 Partnership
3. Internet
3.1 Considerazioni generali
4. Posizionamento
4.1. Elementi per il posizionamento di DOPPIA TUTELA
5. Regolamento del Comitato Promotore
Premessa
Quando nasce un bambino una nuova stella brilla nel cielo…
Il 20 luglio 2009 un’altra mamma ha ucciso il suo bambino. Un altro innocente bambino vittima,a quattro
anni,di uno sciagurato gesto omicida compiuto dalla persona che più di ogni altra ne avrebbe dovuto avere
cura: sua madre. Quel meraviglioso bambino si chiamava Lorenzo. Il nostro Lorenzo.
La perdita di nostro nipote ha creato in noi un vuoto incolmabile, reso ancora più doloroso dalla solitudine in
cui ci siamo venuti a trovare in seguito a questo tragico evento.
Attoniti e impotenti, abbiamo cercato risposte al nostro smarrimento per capire le cause, i motivi profondi ed
inconsci per cui un bambino amato e accudito si è potuto trovare in una condizione di annullamento estremo,
ucciso dalla propria madre.
I fenomeni dell’infanticidio e del figlicidio, orrendi delitti che suscitano nell’opinione pubblica un enorme
coinvolgimento, sono fonte di un sempre più forte allarme sociale, soprattutto se si tiene conto del fatto che
gran parte di questi tragici eventi viene commessa nell’ambito del nucleo familiare, luogo in cui il bambino
dovrebbe, invece, essere maggiormente protetto.
Affinché il suo martirio non sia reso inutile
Affinché nessuna altra mamma possa assumere un siffatto scellerato comportamento
Affinché nessun altro bambino possa provare il terrore,la paura e perdere la vita
Affinché nessuna altra famiglia possa essere distrutta nell’animo e nella mente…
dal nostro profondo dolore è scaturita l’urgenza di attivarci, per noi stessi e per tutti i genitori e i familiari
che si sono trovati ad affrontare simili perdite, e per la nostra società, affinché questi delitti non debbano più
ripetersi.
Così vogliamo dare avvio alla Fondazione DOPPIA TUTELA con il preciso scopo di sensibilizzare l’opinione
pubblica dell’importanza di considerare e trattare la Depressione e la Violenza sulle donne quali malattie di
interesse sociale,con il convincimento che per prevenire le complesse questioni legate alla Depressione e alle
sue interconnessioni con il tema della Violenza Domestica verso le donne,sia fisica che psicologica,per
superare pregiudizi e paure,sia altresì necessario alimentare la ricerca scientifica,condividere la conoscenza
e fare progetti,al fine di promuovere azioni congiunte tese a salvaguardare il benessere della vita stessa,delle
donne,delle mamme,dei bambini e delle famiglie.
Crediamo, infatti, che per prevenire tali fenomeni, e per superare pregiudizi e paure, sia necessario
alimentare la ricerca scientifica, condividere la conoscenza e fare progetti, al fine di promuovere un’azione
congiunta tesa a salvaguardare il benessere della vita stessa,delle donne,delle mamme e dei bambini nella
speranza che in cielo nessuna altra stella possa spegnersi.
A lui, al nostro piccolo Lorenzo è dedicata la Fondazione DOPPIA TUTELA.
I nonni di Lorenzo
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- pag. 1 -
1. LA FONDAZIONE DOPPIA TUTELA
1.1 Contesto
LA DEPRESSIONE
è il male del secolo!
Ad affermarlo è l’Organizzazione Mondiale
della Sanità (OMS), che ha lanciato
l’allarme in occasione dell’ultimo Global
Mental Health Summit svoltosi ad Atene nel
settembre 2009: da qui a vent’anni, la
depressione sarà il disturbo che colpirà più
di qualsiasi altro al mondo, anche più di
tumore e AIDS, tanto da essere definita la
malattia del secolo.
In particolare, la depressione post-partum
è un disturbo psicologico che colpisce tra il
10 e il 15% delle donne nelle settimane e
nei mesi successivi al parto. Spesso
negata, o sottovalutata, sia dalle madri che
dalla famiglia, la depressione post-partum
non viene riconosciuta e, se non curata con
tempestività, può avere ripercussioni anche
molto profonde non solo sulla mamma, ma
anche sullo sviluppo cognitivo, psicologico,
comportamentale e sociale del bambino e
in seno alla famiglia.
Le più gravi conseguenze di tale patologia
si manifestano in scarse cure verso il
bambino, con un aumento del rischio di
comportamenti impulsivi e lesivi che
conducono sino all’infanticidio e al figlicidio.
Tali delitti, che coinvolgono bambini da 0 a
6 anni, sono, nella quasi totalità dei casi
(90%), compiuti dalle madri.
I dati registrano un aumento, in Italia, dei
crimini commessi dalle madri contro i
propri figli:145 dal 2000 al 2007 gli
LA VIOLENZA DOMESTICA
è un male oscuro!
La maggioranza degli studiosi concorda
nell’attribuire un’estensione assai ampia a
questa categoria di condotte violente.
Si consideri a tale proposito come
l’incidenza del “numero oscuro”, per il quale
si ipotizzano dimensioni variabili fra l’80 e
addirittura il 98 % sul totale del fenomeno.
Tutti i dati empirici confermano che, per una
donna, il rischio di subire violenza da parte
di un altro membro della famiglia è
mediamente assai più elevato rispetto a
quello di essere aggredita per strada da
sconosciuti e si può ritenere che episodi di
violenza fisica di una certa serietà si
verifichino, almeno una volta, nel 30% di
tutti i nuclei familiari.
Dati ISTAT 2006
L’indagine svolta nel 2006 è dedicata al
fenomeno della violenza fisica e sessuale
contro le donne da Maria Laura Sabattini. È
stata la prima indagine vittimologica
completa per l'Italia ed ha ottenuto un
grande riscontro a livello mediatico e
scientifico anche a livello internazione.
Essa ha indagato il fenomeno - all’origine,
indipendentemente dal legame affettivo,
familiare o parentale con l’autore dell’atto
violento- attraverso la scelta metodologica
del “campionamento a quote”, tramite
intervista telefonica a donne comprese tra
omicidi, con una media di 20,7 all’anno.
Quasi la metà degli episodi si registra nel
Nord Italia, soprattutto in Lombardia e a
Milano. I numeri del dramma sono stati
fotografati dall’Ospedale materno-infantile
Macedonio Melloni e in particolare dal
Centro Depressione Donna, dell’Azienda
Ospedaliera Fatebenefratelli di Milano.
Secondo uno studio condotto da Alessandra
Bramante - criminologa e psicologa del
Centro Depressione Donna - dal 1958 al
2007 i casi di mamme assassine sono stati
in Italia 814, per un totale di 971 baby-
vittime. Degli 814 episodi, 211 sono
neonaticidi (bebè ucciso entro il primo
giorno di vita) e 603 i figlicidi (dal primo
giorno di vita in poi). La madre uccide il
figlio appena nato soffocandolo, oppure
gettandolo dalla finestra (per i figli più
grandi). Il 48% dei figlicidi e il 18% dei
neonaticidi (quasi uno su 5) avvengono nel
Settentrione, e i più colpiti sono i bimbi da
zero a 6 anni. Nel 1958-59 i casi sono stati
40 (in media 20 all’anno), negli anni ‘60
sono stati 238 (23,8 ogni anno) e negli
anni ‘70 in tutto 205 (20,5 l’anno); si
scende poi ai 113 casi degli anni ‘80 (11,3
all’anno) e ai 73 degli anni ‘90 (7,3), per
poi ‘rimbalzare’ ai livelli di trent’anni fa con
il dato dei primi 7 anni del Duemila.
Difficoltà psicologiche, esistenziali o sociali
sono un elemento comune in tali delitti,
dietro ai quali possono anche nascondersi
casi di violenza domestica e maltrattamenti
fisici e psicologici portati all'eccesso.
Non va dimenticato, infatti, che la violenza
domestica, cioè quella compiuta all'interno
delle mura di casa da parte di un familiare,
tra le diverse forme di violenza sulla donna,
è quella che si verifica più frequentemente
e che ha le più tragiche ripercussioni sulla
16 e 70 anni. Il campione complessivo è di
25.000 donne, quindi si tratta di un
campione rappresentativo e trasversale di
tutta la popolazione femminile italiana.
I risultati dell’indagine quantificano la
dimensione in Italia in:
° 6 milioni 743 mila le donne da 16 a 70
anni vittime di violenza fisica o sessuale nel
corso della vita; negli ultimi 12 mesi
il numero delle donne vittime di violenza
ammonta a 1 milione e 150 mila;
° 900 mila i ricatti sessuali sul lavoro.
L'analisi fornisce alcuni raffronti tra violenza
avvenuto all’interno della famiglia ed evento
violento attribuito a “sconosciuti”:
° 14,3% delle donne ha subito almeno una
violenza fisica o sessuale all’interno della
relazione di coppia (da un partner o da
un ex partner)mentre il 24,7% da un altro
uomo;
° le violenze non denunciate sono stimate
pari al 96% circa se subite da un non
partner, al 93% se subite da partner;
° La maggioranza delle vittime ha subito più
episodi di violenza, nel 67,1% da parte del
partner, nel 52,9% da non partner,
nel 21% violenza sia in famiglia che fuori;
° 674 mila donne hanno subito violenze
ripetute da partner e avevano figli al
momento della violenza.
Il Centro Nord presenta valori
sostanzialmente simili e in media con
l’Italia, mentre il Sud e le Isole si collocano
sotto la media. Tassi più elevati sono
raggiunti dai centri delle aree di grande
urbanizzazione.
Tali dati indicano di certo un fenomeno di
particolare entità e di significato
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salute psicofisica della vittima.
In Italia alcune realtà in ambito medico-
scientifico si interessano specificamente di
questo tema, e a loro si affianca l’attività
svolta da diversi enti e associazioni non
profit che operano per salvaguardare la
salute e il benessere di donne, bambini e
famiglie.
Emerge, tuttavia, la necessità di ampliare
le conoscenze in merito ai temi della
depressione e della violenza e di svolgere
attività di informazione, sensibilizzazione e
prevenzione al fine di promuovere, a tutela
della nostra società, una rete di
cooperazione che coinvolga in maniera
sinergica enti e istituzioni, servizi socio-
sanitari, mondo giuridico - giudiziario,
mondo accademico, mondo
dell’associazionismo, famiglie.
Esiste, inoltre, l’esigenza di favorire
condizioni che possano ridurre il rischio che
simili situazioni si manifestino ed è
fondamentale che lo sviluppo di una
condizione di supporto sociale e psicologico
aiuti la famiglia, e la donna in particolare,
nella gestione delle attività di assistenza e
di cura del bambino, con l’obiettivo di
costruire un modello di riferimento per
garantire le migliori condizioni di equilibrio
e serenità.
Nella prevenzione di tali problematiche
anche la formazione risulta fondamentale,
come strumento che consente di
promuovere la cultura di una paternità e
maternità consapevole, nello spirito di uno
sviluppo della coscienza e della conoscenza
della genitorialità che faciliti ed accresca
una capacità di relazione e di soddisfazione
delle varie componenti presenti nella
famiglia. Il contrasto alla condizione di
isolamento e abbandono del singolo, della
“inquietante”, poiché si riferisce e
avviene anche in un contesto vissuto come
“sicuro, protetto e difeso” qual è il rapporto
affettivo tra partner e quindi la famiglia.
Dati Osservatorio Nazionale Violenza
Domestica (ONVD) 2006
Una indagine del 2006, anche se riferita
solo alla provincia di Verona, rileva il
fenomeno della violenza domestica che
comprende “ogni forma di violenza fisica,
psicologica o sessuale e riguarda tanto
soggetti che hanno, hanno avuto o si
propongono di avere una relazione intima di
coppia, quanto soggetti che all’interno di un
nucleo familiare più o meno allargato hanno
relazioni di carattere parentale o affettivo”.
· Nell’arco cronologico indicato
· 2.706 sono state le richieste di intervento
a una o più istituzioni
· 2.373 è il numero degli eventi segnalati
· 2.284 è il numero delle vittime
direttamente oggetto di violenza domestica
· le vittime sono per il 64,8% femmine, per
il 33,9% maschi; gli autori sono maschi nel
68,5%, femmine nel 27,7%
· la maggioranza delle vittime è di
nazionalità italiana (71,6%), il 28,4% è
straniera
· assunzione di alcol, “futili motivi” e
problemi connessi alla separazione o alla
rottura della coppia sono le motivazioni
della condotta violenta maggiormente
esplicitate
· nel 70,5% la vittima è percossa con pugni,
calci etc. per lo più al capo, al volto o al
collo; oltre il 40% presenta lesività
(contusioni,ecchimosi, ematomi etc.) in
molteplici sedi corporee
· nel 40,2% dei casi i periodo di malattia
supera la settimana (nel 5,6% non è
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coppia e della famiglia rappresentano uno
degli elementi di supporto per il
raggiungimento di questi obiettivi.
quantificabile in sede di Pronto Soccorso,
essendo seguito il ricovero in ambito
ospedaliero)
· in altre il 30% dei casi si tratta di “violenza
reciproca”, ove entrambe sono vittima e
autore nel medesimo episodio o in momenti
diversi
· per quanto riguarda le ipotesi di reato
formulate in sede penale
· 10 gli omicidi e 6 i tentati omicidi
· 148 i maltrattamenti in famiglia
· 20 sono i casi per i quali è formulata
ipotesi di reato “atti sessuali con
minorenne”;
· 16 le violenze sessuali.
Ogni atto di violenza in “ambito familiare” è
rilevato, attraverso gli atti formali, ogni qual
volta intercetta un livello istituzionale -
Sanitario (Unità operative di Pronto
Soccorso), di Polizia (Polizia di Stato – Arma
dei Carabinieri) e Giurisdizionale (Procura
della Repubblica – Sezione Famiglia del
Tribunale civile e penale).
Si tratta di una indagine a tappeto sulla
provincia di Verona, la cui popolazione
residente assomma 870.122 unità (fonte
ISTAT: popolazione residente al
31.12.2006).
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1.2. STRUTTURA DELLA COSTITUENDA FONDAZIONE DOPPIA TUTELA
La Fondazione opererà nel ricordo del piccolo Lorenzo e attraverso questo ricordo si prefigge di
perseguire esclusivamente fini di solidarietà sociale con primario obiettivo la salvaguardia della
Famiglia ovvero la tutela del benessere delle donne, delle mamme e dei bambini.
Sarà un organismo senza scopo di lucro, inquadrato nell’ordinamento italiano, per il quale
verranno richiesti il riconoscimento giuridico e la qualifica di ONLUS.
In fase di avvio è stato costituito un Comitato Promotore della Fondazione DOPPIA TUTELA il
quale ha lo scopo di raccogliere fondi, adesioni, ed idee per addivenire alla costituzione della
Fondazione DOPPIA TUTELA
Il Comitato Promotore è composto da coloro che promuovono l’iniziativa che porterà alla
costituzione della Fondazione DOPPIA TUTELA.
Al fine di dare visibilità al progetto complessivo e per sostenere i lavori preparatori per la
costituzione e l’avvio della Fondazione, sono invitati a far parte del Comitato - in qualità di
Membri promotori – rappresentanti di Istituzioni, di Enti pubblici e privati, del mondo
accademico, di organizzazioni del terzo settore, esperti di rilievo appartenenti all’ambito medico-
scientifico e all’ambito giuridico, nonché privati cittadini e personalità di spicco, garanti del
valore e dell’eticità del percorso avviato.
Relativamente alle attività, il Comitato può realizzare, nel territorio nazionale e all'estero, tutte
quelle iniziative reputate utili ed opportune per il raggiungimento delle proprie finalità,
segnatamente:
- Incontri con rappresentanti di enti e istituzioni, associazioni, operatori del settore,
media;
- Convegni, seminari, conferenze;
- Incontri di divulgazione e sensibilizzazione;
- Eventi di raccolta fondi.
La rappresentanza legale del Comitato è assunta da Roberto Ravelli in qualità di Presidente, il
quale si occupa della organizzazione dell'attività del Comitato, di predisporre un piano generale
di interventi e di attività, nonché di promuovere contatti ad ogni livello, ritenuti necessari ed
opportuni al fine di agevolare il raggiungimento dello scopo del Comitato medesimo.
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1.3 MISSIONE
La Fondazione DOPPIA TUTELA si propone di:
· Indagare il fenomeno della depressione con particolare riferimento alla depressione post
partum e alla correlazione esistente tra violenza domestica e maternità;
· Supportare le donne che durante la gravidanza e la maternità vivono particolari situazioni
di disagio, a salvaguardia del benessere del bambino, della mamma e della famiglia;
· Accrescere la consapevolezza dell’opinione pubblica ed aumentare il livello di vigilanza delle
Istituzioni e della società civile al fine di prevenire la violenza domestica ed i delitti rivolti
ai figli.
· Sviluppare iniziative per la prevenzione della depressione e delle condizioni di malessere
sociale a supporto delle donne e delle famiglie in difficoltà
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1.4 Attività
Nel perseguimento della propria missione, DOPPIA TUTELA opera anche in collaborazione
con le Istituzioni, con Enti pubblici e privati, con il mondo accademico sia in ambito medico-
scientifico che giuridico, con le strutture socio-sanitarie, con le imprese e con i media, a
livello sia nazionale che internazionale, in quattro principali ambiti di attività:
ricerca scientifica
divulgazione e sensibilizzazione
prevenzione, assistenza e cura
attività di formazione
In questi ambiti vengono promossi studi, ricerche e progetti realizzati sia direttamente sia
sostenendo iniziative di soggetti terzi mediante partnership.
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2. PROGRAMMA DELLE ATTIVITA’
Nel perseguimento della propria missione DOPPIA TUTELA si propone di operare nei seguenti
ambiti di attività:
2.1 Ricerca scientifica
Promuovere in collaborazione con le Istituzioni pubbliche e private, con il mondo
accademico, sia in ambito medico-scientifico che giuridico, studi ricerche e progetti;
Erogare borse di studio ed istituire premi;
Ideare e organizzare, in collaborazione con i suddetti organismi, congressi,
seminari,conferenze e dibattiti, a livello nazionale ed internazionale.
2.2 Divulgazione e sensibilizzazione
Promuovere e organizzare, autonomamente o in partenariato, iniziative, manifestazioni ed
incontri volti ad informare e sensibilizzare l’opinione pubblica a livello nazionale ed
internazionale;
Partecipare ad iniziative che trattano temi attinenti la missione della Fondazione promossi da
soggetti terzi, siano essi enti pubblici o privati, organismi del terzo settore,mass-media;
Pubblicare libri, quaderni, articoli e strumenti di documentazione.
Istituire centri di studio, di formazione e di ricerca sui diversi argomenti attinenti le
problematiche inerenti la famiglia, la donna e lo sviluppo sano del bambino.
2.3 Prevenzione, assistenza e cura
Sostenere, autonomamente o in partenariato, iniziative e progetti di prevenzione,assistenza
e cura, a livello nazionale ed internazionale, finalizzati a promuovere il benessere dei
bambini, delle mamme e delle famiglie;
Offrire assistenza morale e spirituale alle donne vittime di violenza e alle famiglie.
Istituire centri clinici e sociali per il perseguimento dei diversi obiettivi di
prevenzione,diagnosi e cura che verranno sviluppati per il raggiungimento degli obiettivi
della Fondazione.
2.4 Attività di formazione
Attivare programmi di aggiornamento e formazione specifica per la gestione delle
problematiche familiari e di coppia, nell’ottica di diffondere buone pratiche e metodologie
efficaci
Realizzare iniziative e centri di formazione per lo sviluppo di una cultura della
prevenzione,cura ed assistenza delle famiglie in difficoltà
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2.5 Iniziativa in ricordo di Lorenzo
Annualmente la Fondazione DOPPIA TUTELA organizzerà una specifica iniziativa dedicata a
Lorenzo. L’iniziativa, che può essere realizzata autonomamente o in partenariato con altri
soggetti, ricorderà Lorenzo e tutti i bambini che sono stati vittime di tali delitti, e vuole
rappresentare un momento di riflessione condivisa su questo tema con le Istituzioni, i media
e l’opinione pubblica.
2.6 Partnership
La tragica scomparsa di Lorenzo, il nipote dei fondatori di DOPPIA TUTELA, ha suscitato –
come altri simili casi – sconcerto e dolore presso l’opinione pubblica, così come presso
numerosi rappresentanti di enti, istituzioni e privati cittadini i quali, nel testimoniare la loro
partecipazione, hanno espresso la massima disponibilità a collaborare con la costituenda
Fondazione.
Questo impegno potrà tradursi in relazioni di partenariato, sia strategico che operativo, le
quali supporteranno la Fondazione nella realizzazione delle attività previste e le
consentiranno di accedere a più ampie reti di cooperazione.
In particolare, la Fondazione DOPPIA TUTELA intende:
cooperare e concludere accordi di collaborazione con soggetti che abbiano le
medesime finalità;
partecipare alle attività di organismi, consorzi e associazioni che abbiano le medesime
finalità;
stipulare convenzioni e contratti (ad es. per studi e ricerche, per servizi di
consulenza…);
Nell’ambito dei partenariato cui intende dare avvio, la Fondazione DOPPIA TUTELA si
propone di :
essere il punto di riferimento di una rete di soggetti che operano in sinergia nel
quadro di accordi ben definiti.
Costruire una rete nazionale e internazionale costituita da soggetti e organismi di alto
profilo di eccellenza che condividono i propri obiettivi.
Realizzare iniziative che abbiano impatti sulla collettività.
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3. INTERNET
3.1 Considerazioni generali
Il sito web gioca un ruolo centrale nella gestione dell’immagine, della reputazione e delle
relazioni in genere così come per la Fondazione DOPPIA TUTELA.
Internet è uno strumento che consente di posizionarsi sia in una dimensione locale/nazionale
che internazionale ed un adeguato sito web assicurerà alla Fondazione una visibilità
costante,permettendole di presentare i propri progetti e le proprie attività, di diffondere
conoscenza, di raccogliere fondi così da perseguire adeguatamente la propria missione.
Per questi motivi il sito del Comitato Promotore della Fondazione DOPPIA TUTELA è stato
realizzato con contenuti comunicativi e umani,vicino agli utenti, pur mantenendo un approccio
molto rigoroso in virtù della delicatezza dei temi trattati.
Relativamente ai contenuti il sito della Fondazione assicura una informazione scientificamente
rigorosa, efficace, pertinente, coerente e multi lingue.
Dal punto di vista iconografico il sito della Fondazione è molto articolato e al tempo stesso di
facile consultazione, arioso, chiaro e dinamico, privilegiando approcci semplici e lineari nelle
varie rubriche istituzionali.
DOPPIA TUTELA intende essere un’organizzazione democratica aperta al dialogo e pertanto il
suo sito web rappresenta una piattaforma virtuale corrispondente a questo obiettivo di
accoglienza che si riconosce per:
l’apertura alle esperienze nazionali ed internazionali, con particolare riferimento a progetti
e iniziative a supporto e tutela delle madri in difficoltà e dei familiari pronti a condividere i
temi trattati dalla Fondazione;
l’apertura verso il prossimo, attraverso spazi aperti capaci di creare una forte interazione
con gli utenti per mezzo di tutti gli strumenti utilizzabili in internet.
l’apertura al dialogo, attraverso spazi specifici (forum, blog); filtrati da moderatori con le
necessarie competenze e conoscenze scientifiche indispensabili per gestire con attenzione i
temi trattati.
l’apertura alla riconoscenza verso i partner e i donatori.
E’ importante, infine, evidenziare che il sito della Fondazione si propone di concentrare in un
unico contenitore più informazioni possibili con semplicità di consultazione e di costruire un
indice dei più autorevoli siti che coniugano aspetti clinici (psicologici, psichiatrici), sociali,
criminologi che trattano i temi specifici della Depressione e della Violenza verso le donne,
precedentemente selezionati e suddivisi per tematica dalla redazione, con l’intendimento di
divenire un punto di riferimento dinamico per gli interessati favorendoli in una ricerca più
immediata, meno dispersiva così accrescendo l’utilità sociale.
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DOPPIA TUTELA intende, infatti, dare spazio e valorizzare il lavoro di altri enti e organizzazioni
che condividono le sue finalità, promuovendo la collaborazione e l’approfondimento, favorendo
la condivisione delle informazioni, e in ciò rendendo la conoscenza più diffusa.
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4. POSIZIONAMENTO
4.1 Elementi per il posizionamento di DOPPIA TUTELA
La Fondazione intende agire come attore di primo piano e mira a posizionarsi come soggetto
che riunisce e mette in evidenza i seguenti elementi:
a) DOPPIA TUTELA opera ed interviene in ambiti che suscitano nell’opinione pubblica un
fortissimo coinvolgimento emotivo e sono percepiti come contesti che destano enorme
preoccupazione e senso di smarrimento. Al contempo, emerge da parte della collettività
l’urgenza che i temi della depressione e della violenza vengano indagati e affrontati nelle loro
numerose implicazioni;
b) Nel panorama nazionale, DOPPIA TUTELA è la prima realtà attiva negli ambiti che
corrispondono alla sua missione;
c) Credere, costruire e sostenere lo sviluppo di una organizzazione che si propone di
intervenire concretamente in questo ambito rappresenta una grande sfida;
d) DOPPIA TUTELA può contare sulla collaborazione di enti e organismi pubblici e privati, del
mondo accademico, dei media e di privati cittadini che appoggiano e condividono le sue
finalità;
e) DOPPIA TUTELA si caratterizza per una importante e innovativa presenza su Internet.
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5 Regolamento del Comitato Promotore
Articolo 1
La durata del Comitato è stabilita sino alla formale costituzione della Fondazione Doppia
Tutela. Il Comitato può deliberare l’istituzione di sedi secondarie in qualunque parte del
territorio dell’Unione Europea.
Articolo 2
Il Comitato non ha scopo di lucro e persegue la finalità di promuove azioni volte al
sostegno,alla salvaguardia ed al benessere della famiglia promuovendo altresì i valori etici
della solidarietà, del rispetto,della sostenibilità, della non violenza e dell’equità.
Articolo 3
Il Comitato favorisce il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati alla concezione e allo
sviluppo della propria missione.
Per l'esecuzione dello studio di fattibilità dei singoli progetti, il Comitato ne stabilisce il
mandato attivando tutti gli strumenti che ritiene utili allo scopo.
il Comitato organizza conferenze, seminari tematici, attività editoriali, campagne di
sensibilizzazione, etc.
Il Comitato, su delibera dei promotori, può anche istituire un comitato di garanzia, comitati
scientifici ad hoc ed ogni altro gruppo di esperti a carattere temporaneo per attività anche di
ricerca e sviluppo che dovessero risultare utili al raggiungimento del proprio scopo.
Articolo 4
Il Presidente provvede alla redazione dei rendiconti finanziari semestrali ed annuali e li
sottopone all’approvazione dei Promotori.
Articolo 5 - Promotori
Chiunque avuta conoscenza dell’atto costitutivo, del Regolamento del Comitato e
condividendone i fini della missione, può proporre la sua adesione quale Sottoscrittore del
Comitato Promotore successivamente alla sua costituzione compilando e sottoscrivendo
l’apposito modulo e versando un contributo minimo di euro 50,00 (cinquanta).
Tuttavia l’accoglimento della richiesta di adesione è subordinata all’approvazione per
deliberazione comune, assunta per maggioranza semplice, dai Membri Promotori.
Ciascun Membro Promotore può recedere in ogni momento dal Comitato fatto salvo che il
contributo versato non può essere preteso rimborsabile.
Essi possono contribuire alle attività promozionali del Comitato anche mettendo a disposizione
gratuitamente strutture, servizi ed interventi professionali specifici.
I Sottoscrittori del Comitato Promotore saranno iscritti nell’apposito Registro tenuto a cura del
segretario e pubblicizzato nel sito web del Comitato.
Articolo 6 – Sostenitori
Chiunque, persona fisica e/o giuridica può partecipare quale Sostenitore del Comitato
Promotore compilando e sottoscrivendo l’apposito modulo e versando, per l’anno in corso, un
contributo di minimo di euro 50,00 (cinquanta).
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Articolo 7
I Membri Promotori possono partecipare in modo continuativo all’attività organizzativa del
Comitato che viene svolta nell’ambito di gruppi di lavoro appositamente costituiti con decisione
del Comitato stesso.
I promotori vengono consultati almeno una volta ogni sei mesi per l’approvazione del
rendiconto finanziario.
Essi:
- nominano il Tesoriere e il Segretario, ad eccezione dei primi che sono nominati dal
Presidente in sede di costituzione;
- deliberano sull’eventuale responsabilità del Presidente, del Tesoriere e del Segretario e
sulla loro revoca;
- deliberano su tutti gli altri oggetti inerenti la conservazione e l’utilizzo dei fondi;
- deliberano su qualunque materia che il Presidente, il Tesoriere, il Segretario o tre
promotori intendano sottoporre al loro esame.
Articolo 8
E’ diritto/dovere dei promotori:
- partecipare alla formazione dello statuto della costituenda Fondazione Doppia Tutela
- deliberare sul decadimento del singolo membro del comitato che non ha ottemperato ai
propri obblighi;
- deliberare lo scioglimento anticipato del Comitato per insufficienza dei fondi raccolti o per
sopravvenuta inattuabilità dello scopo stabilito in sede di costituzione e conseguente
devoluzione del patrimonio nel caso e secondo le modalità indicate nell’atto costitutivo.
Articolo 9
I Promotori vengono consultati dal Presidente con riunioni appositamente pre convenute e/o
mezzo posta elettronica. Gli argomenti della consultazione vengono pubblicati sul sito web del
Comitato. Il voto può essere espresso per corrispondenza (lettera, fax, e-mail).
I Sostenitori possono far pervenire le proprie proposte e osservazioni sugli argomenti inerenti
la gestione dei fondi raccolti. Tali proposte e osservazioni, redatte per iscritto, dovranno essere
indirizzate al Presidente che dovrà portarle a conoscenza dei Promotori che su di esse
dovranno esprimersi.
Articolo 10
I promotori deliberano col voto favorevole della metà più uno di essi,nel caso di parità di voto
il voto del Presidente sarà determinante.
Per gli argomenti indicati nell’ultimo comma dell’art. 7 è richiesto il voto favorevole dei 2/3 dei
promotori.
Articolo 11
Il Presidente ha la rappresentanza legale del Comitato e i poteri di amministrazione necessari
all’ordinario funzionamento dello stesso. Egli consulta i Promotori di sua iniziativa oppure su
richiesta del Tesoriere, del Segretario o di tre promotori.
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Articolo 12
Il Tesoriere provvede alla tenuta della contabilità in modo ordinato e corretto, collabora col
Presidente nella redazione dei rendiconti finanziari.
Articolo 13
Il Segretario supporta l’attività dei gruppi di lavoro ed è responsabile della segreteria del
Comitato…………………………………………………………………………………………………………………...
Articolo 14
Al Presidente e/o ad altra persona dallo stesso designata, sono conferiti i più ampi poteri per la
riscossione dei contributi finanziari, per lo svolgimento dei lavori, pubblicazioni di atti ed altro,
per le riscossioni delle quote dei sostenitori e di quant’altro di competenza del Comitato
predetto.
Articolo 15
Nel caso in cui per la gestione operativa del Comitato e l’elaborazione del progetto di dettaglio
venga utilizzata l’attività professionale dei promotori, ad essi potrà essere riconosciuto il
rimborso delle spese effettivamente sostenute e documentate a piè di lista e/o un rimborso
forfetario, deliberato preventivamente dal Comitato.
Articolo 16
La sede del Comitato è stabilita in Gallarate (VA), Via A. da Brescia, 1.