Libri Basilicata
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FRANCO DI PEDE
Et altri abbandonò Melfi e Nocera, E 'l culto pian, dove si sparge e miete Di Troia e di Siponto, e di Matera...
(Torquato Tasso, 1593)
Carta stradale della Basilicata
MATERAITALIA E RITORNO
VIAGGIO ALL’INTERNO DELLA DIMENSIONE LUCANA
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FRANCO DI PEDE
MATERAITALIA E RITORNO
STUDIO
VIAGGIO ALL’INTERNO DELLA DIMENSIONE LUCANA
Testi di: Franco Di Pede
Traduzioni di: Pietro Damiano (Inglese)Giuseppe Bruno e Carla Giacalone (Francese)Peter Orlowshi e Anna Maria Scasciamacchia (Tedesco)
La grafi ca è di Franco Di PedeLe foto sono dell’autore e della Fototeca Studio Arti VisiveLa Stampa è di Grafiche Z accara - Lagonegro© Studio Arti Visive - Matera, 2008
Costumi materani tra '800 e '900 (Archivio Studio Arti Visive)
Le foto dell’artista Di Pede racchiudono i valori, le idee e le tradizioni della nostra Basilicata.
Un lavoro di perfezione, che fa dei dettagli elemen-ti portanti ed ai quali l’osservatore non può che rimanere allibito; distogliendo quest’ultimo da una visione di puro impressionismo visivo e proiettandolo alla cultura espres-sionistica dell’anima.
Nel pieno della sua maturità artistica, lo sguardo del Di Pede si concentra nel rilevare ed esaltare il fascino intrin-seco di Matera elevandolo a livello mondiale quasi voles-se, con questo catalogo, acclamare il patrimonio dell’uo-mo al di fuori degli stessi confi ni regionali.
Una memoria di ciò che fu e di ciò che rimarrà in eter-no, di qualcosa che doniamo al mondo e che ci rende fi e-ri di essere lucani.
Prospero De FranchiPresidente del Consiglio regionale della Basilicata
Sasso Barisano
Sasso Barisano
Sasso Barisano
Sasso Barisano
Chiesa SS. Lucia e Agata alle Malve
Cattedrale
Chiesa di S. Nicola dei Greci
Chiesa di S. Giovanni in Monterrone
Chiesa di S. Pietro e Paolo
Cripta degli Evangelisti
Murgia Timone
Chiesa S. Nicola dei Greci
Sasso Barisano
Sasso Caveoso
Sasso Barisano
Cava di tufo in attività
Cava di tufo in attività
Cava di tufo in abbandono
Cava di tufo in abbandono
Chiesa di S. Giovanni Battista
Il titolo di questo libro-catalo-go “MATERA - ITALIA E RI-TORNO, viaggio all’interno della dimensione lucana”, riassume bene
quasi tutto il lavoro di ricerca da me con-dotto negli anni 1979 - 1989.
Per questo libro-catalogo ho cercato non solo di focalizzare gli aspetti essenziali di un habitat parti-colare, ma soprattutto di ricomporre (servendomi di una macchina fotografi ca Kodak instamatic 133 e eun disco di tufo con una lente di avvicinamento) quella testimonianza visiva che vuole essere denunzia di de-grado di un luogo dell’immaginario collettivo: i “Sassi” di Matera. Sono convinto che, all’interno di un uni-verso segnico, quello dei “Sassi”, appunto, sia possibi-le scoprire momenti non dissimili da altri, defi nibili a longitudini lontane da Matera che aspettano anch’essi di essere recuperati per poter far parte, a pieno titolo, del Patrimonio mondiale dell’Umanità.
Il fruitore, potrà cogliere così, in un contesto spa-ziale senza limiti concreti, ove il segno reca sempre traccia della storia e della natura, quel rifl esso della no-stra stessa contemporaneità.
ITALIANO
The title of the book-catalogue,
“MATERA - ITALIA E RITOR-
NO, viaggio all ’interno della dimen-
sione lucana”, sums up, properly, al-
most all the research work I carried out from
1979 to 1989.
In the volume I have tried not only to focus on the es-
sential characteristics of a peculiar environment, but also,
and above all, to visually reconstruct Matera’s “Sassi” and
make them a denunciation of the deterioration process of a
place belonging to the town’s mythical, fantastic, cultural
background. To meet my target I have only used a camera,
a Kodak Instamatic 133 and a Info - disck equipped with
a magnifying glass.
I am convinced that, within the universe of signs, the
“Sassi” make up, it is possible to fi nd out aspects we can also
fi nd a long way far from Matera in places that are wait-
ing far someone to rescue them to possibly assign them, ful-
ly and justly, to the heritage of mankind.
Th e readers of my book, conseguentlyt, will be able to
catch the spirit of our qwn times in a space context that has
no real limits and in wich the signs always bear the marks
of nature as well as history.
ENGLISH
Le titre de ce livre-catalogue “MA-
TERA - ITALIA E RITORNO,
viaggio all ’interno della dimensio-
ne lucana”, résume bien presque tout le
travail de la recherche que j’ai fait au cours des
années 1979 - 1989.
Pour ce livre-catalogue j’ai cherché à focaliser les aspects
essentiels d’un habitat particulier, mais surtout à recompo-
ser (en me servant d’un appareil photo Kodak instamatic
133 et d’un disque en tuf avec un verre grossissant) ce té-
moignage visuel qui veut être une dénonciation de la dé-
gradation d’un endroit de l ’imaginaire collectif: les “Sassi”
de Matera. Je suis convaincu qu’à l ’intérieur d’un univers
du signe, c’est-a-dire les “Sassi”, il est possible de découvrir
des moments pas diff érent d’autres et défi nissables à des
longitudes lontaines de Matera.
Ces moments attendent, eux aussi, d’ être récupérés pour
pouvoir faire partie, tout à fait, du Patrimoine mondial de
l ’Humanité.
Donc, le bénéfi ciaire pourra de cette façon choisir, dans
un contexte spatial sans bornes concrétes où le signe appor-
te toujours une trace de l ’histoire et de la nature, ce refl et de
notre contemporanéité à nous.
FRANÇAIS
Der Titel dieser Ausstellung “MA-
TERA - ITALIA E RITORNO,
viaggio all ’interno della dimensione
lucana”, bezieht sich auf meine For-
schungsarbeit in den Jahren 1979 - 1989.
Ich wollte in dieser Ausstellung nicht nur die wesen-
tlichen Aspekte eines besonderen Habitat zeigen, sondern
vor allem unter Benutzung eines Fotoapparates Instama-
tic 126 und eines Vergrößerungsglases mit einem Rand aus
Kalktuff ein visuelles Zeugnis gegen die Degradierung ei-
nes Ortes von kollektivem Gestaltungsreichtum: die “Sas-
si” von Matera vorlegen.
Ich bin überzeugt, daß man aus diesem auegeprägten
Ambiente der “Sassi” eine Bedeutung herauslesen kann,
wie sie auch für andere Orte, die sich zwar von Mate-
ra sehr unterscheiden aber anch darauf warten, erhalten
zu werden und zum Weltkulturerbe der Unesco zu gehö-
ren, gilt.
Der Besucher kann so in einem räumlichen Zusam-
menhang ohne wirkliche Begrenzungen, wo jedes Detail
ein Ausdruck von Geschichte und Kultur ist, ein Spiegel-
bild unserer eigenen Gegenwart entdecken.
DEUTSCH
Napoli - Institut Français de Naples (Le Grenoble).Installazione, 2001 - La Sala Rossa
Disco in tufo con lente di avvicinamento, diametro cm 50, spessore cm 4.
Napoli - Institut Français de Naples (Le Grenoble).Installazione, 2001
LE OPERE
Chiesa di S. Domenico - Cappella Madonna del Rosario, cupola XVI secolo
La luce
Sasso Barisano
La Cattedrale
Ad Oriente di Matera si apre una Valle, nel cui fondoscorre la Gravina. D'ambo i lati sorgon rupi alpestri, e tra queste rupi, nel vivo masso, sono scavate delle innumerevoli grotte, le quali altro non sono che chiese de' primi tempi del cristianesimo.
(Cesare Malpighi, storico, 1847)
Sasso Barisano“I buchi neri”
Le case si succedono dall'alto in basso senza alcunapreordinata disposizione ma in tal numero e per talealtezza che, osservate di fronte, off rono una vistamirabilmente fantastica...
(Carmelo Colamonico, geografo, 1927)
Sasso Barisano
Soggetto per Oskar Kokoshka,litografi a “Mule cart at Matera”
(1961 - 1962)
Delle città in cui sono stato Matera è quellache mi sorride di più, quella che vedo meglio ancora,attraverso un velo di poesia e di malinconia.
(Giovanni Pascoli, poeta, 1882)
Sasso Barisano
Particolare per Pier Paolo Pasolini,
“Il Vangelo secondo Matteo”
Però, dietro la città moderna mi colpì allora, e mi colpirà le volte che spero di ritornarci, lo straordinario complesso dei Sassi, del Sasso Caveosoe Barisano, che costituiscono un fenomeno davverounico al mondo.
(Gillo Dorfl es, critico d'arte, 1956)
Sasso Caveoso
Chiesa rupestre SS. Lucia e Agataalle Malve. Esterno (IX secolo)
Il popolo abita tuttavia in grotte,alcune delle quali sono regolarmente scavate,ed a cui hanno aggiunto una stanza fabbricata,con pareti, porta e fi nestra.
(Giambattista Fortis, naturalista, 1789)
Carro trionfale in onore di Santa Maria della Bruna, opera dei F.lli Pentasuglia, 1966.
Il colore
Cattedrale
Santa Maria della Bruna,aff resco di anonimo (XIV secolo)
... Questi (gli abitanti) erano legati tra loro dai saldi vincolidel vicinato e da una ritualità e religiosità popolarei cui segni sono ancora leggibili sui muri e sulle pietredi quel complesso, unico e singolare, costituitodal patrimonio edilizio dei Sassi.
(Cosimo Damiano Fonseca, storico, 1999)
Chiesa rupestre di S. Nicola dei Greci
Crocifi ssione, aff resco (XII - XIV secolo)
... Ebbene proprio perchè a Matera meglio chealtrove si perpetuò, fi n quasi ai nostri giorni,una civiltà artigiana, contadina e pastorale facentedel “vivere in grotta” un fattore esistenziale,tale stratifi cazione culturale si presenta nella sua forma più compiuta...
(Alberto Rizzi, storico dell'arte, 1973)
Chiesa rupestre di S. Giovanni in Monterrone
Santo Monaco, aff resco (XII - XIII secolo)
Le comunità religiose giunsero a Materaprovenendo da luoghi opposti, provocate e favoritedal destino politico della Città.
(Dinu Adamesteanu, archeologo, 1987)
S. Francesco d'Assisi. Chiesa rupestredi S. Pietro e Paolo
Visita di papa Urbano II, 1093aff resco (XIII secolo)
Il fatto di dipanare il fi lo dello sguardo privilegiantenei diversi accumuli di storia e di memorie,dall'infi nito frantumarsi di Matera...
(Franco Solmi, critico d'arte, 1979)
Cripta degli Evangelisti
Dio Padre, aff resco (XVI secolo)
... Sia negli aff reschi delle Chiese e deisacelli rupestri, tende a mettere in luce,nella fi gura, soltanto il volto, ritenuto espressionedella parte spirituale dell'uomo, con la massimaconcentrazione in esso della vivezza dei grandi occhi.
(Nicola Cilento, storiografo, 1979)
La Gravina
L'acqua
Murgia Timone
Insediamenti preistorici e chiese rupestri
L'archeologo invece visiterà Matera per i suoi avanzipreistorici e non resterà disilluso, perchè sotto questoriguardo troverà essere questo il territorio più notevole,forse, in tutt'Italia.
(T.H. Peet, archeologo, 1909)
S. Nicola dei Greci
Raccoglitore di acqua piovana
Questi coni, rovesciati imbuti, si chiamano Sassi:Sasso Caveoso e Sasso Barisano.Hanno la forma con cui a scuola immaginavanol'inferno di Dante.
(Carlo Levi, pittore-scrittore, 1973)
Sasso Barisano
La “pila”
... Forse che la Lucania, Matera, o in generel'Italia meridionale, siano da considerarsi per sempreun luogo di confi no, di emarginazione, di esilio?
(Natalia Ginzburg, scrittrice, 1944)
Sasso Caveoso, Residenza degli “Schiavoni”, conciatori di pelle.
“Schiavoni”, XVI secolo
Sono costruite lungo i fi anchi di un avvallamentodi forma ellittica, dieci case una sull'altracome i posti di un teatro...
(Giorgio Berkeley, fi losofo, 1685 - 1753)
Sasso Barisano: case crollate,“vivo fantasma” (Rafael Alberti)
Case crollate a causa della continua pioggia
E tanto se n'è sentito parlare, di questi Sassidi Matera, e a ogni campagna elettoralesembrava che la cosa fosse risolta.
(Cesare Brandi, storico dell'arte, 1960)
Il Castello Tramontano, XVI secolo.
La pietra
Cava di tufo in attività
Attività estrattiva di tipo moderno
Mi chiedevo chi mai potesse essere questo popoloche osava scendere nel regno di divinità ignote,questi uomini il cui silenzio era più eloquentedelle nostre dispute.
(Federico Friedmann, sociologo, 1951)
Cava di tufo in attivitàUn cavamonte a lavoro (“U zuqquator”)
Questa Matera si rivelerà come uno degli spettacolipiù eccezionali del pittoresco urbanistico italiano,in due sensi: nel portentoso variare delle prospettivedi rupe e di abisso, nella minuzia sorprendente e nell'inesauribilità dei particolari di arte delle sue costruzioni.
(Federico Friedmann, sociologo, 1951)
Cava di tufo in abbandono
Parete che ha ispirato le operedi Franco Di Pede,
contenute nel volume“Il segno rifatto”
Affl itti ulivi / sui tufi di Matera.O gli amari poemi / delle morte stagioni!
(Rocco Scotellaro, poeta, 1923 - 1953)
Cava di tufo in abbandonoResti di una cava
Era un paesaggio grandioso e triste; e quanto alla cittàessa è senza dubbio una delle più pittoresche d'Italia,degna veramente di essere conosciuta di più.
(Giuseppe Liparini, scrittore, 1930)
Chiesa di S. Giovanni Battista
Capitello in tufo (XIII secolo)
... Vi sono belle chiese, una cattedrale romanicacon sculture barbariche, San Giovanni, romanica e orientaleggiante; e sparso un po' ovunque, in chiese e palazzi, il barocco.
(Guido Piovene, scrittore, 1957)
Matera, la cui origine si perde nella notte dei tempi, è, secondo
una defi nizione corrente, la città più antica del mondo. Città capo-
luogo dell’omonima provincia, conta circa sessantamila abitanti, ed
è situata a 401 m. di altitudine. Il suo territorio ha una superfi cie di
Kmq. 387,98; i suoi abitanti si chiamano materani.
Pare che, in tempi preistorici, alcuni popoli nomadi e di incerta
provenienza, dediti alla pastorizia, fi ssarono la propria dimora sul-
la Murgia, dando vita a villaggi trincerati, collocati nella località di
Murgia Timone, Murgecchia e, successivamente, nella zona del col-
le della “Civita”.
Gli studi condotti da vari archeologi, i cui reperti sono conser-
vati presso il Museo nazionale Archeologico “Domenico Ridola”, in-
dicano la presenza continua dell’uomo dalla preistoria sino ai tem-
pi più recenti.
L’età storica vede a Matera la presenza di condottieri e personag-
gi come Pirro, Annibale, Metello e Ottaviano.
Invasa dai Goti di Teodorico, la città fu preda dei Longobar-
di nel 568 e nell’867, dei Greci nel 938 e nel 979, e dei Saraceni nel
937. Fu ricostruita intorno al 1000, dopo un violento terremoto, che
aveva completato l’opera di devastazione dei Saraceni. Successiva-
mente fu dominata dai Normanni, dagli Svevi, dagli Angioini, da-
gli Aragonesi, dai Francesi, dagli Spagnoli, dagli Austriaci e, infi ne,
dai Borboni.
Due fatti storici meritano una particolare attenzione. Il primo fu
la immigrazione di colonie di Albanesi e di Serbo-Croati, avvenuta
tra i secoli XV e XVI, a seguito dell’invasione della penisola balca-
nica e dell’Albania da parte dei Turchi. Fu allora che altri numero-
si monaci delle comunità monastiche medio-orientali ripararono nel-
la zona, occupando quasi tutte le grotte esistenti sulle pendici del-
la Gravina di Matera, di Laterza, di Castellaneta e di Massafra,
adattate a chiese e cenobi.
Il secondo evento coincise con la presenza del Conte Gian Carlo
Tramontano, che, resosi impopolare per le sue pressioni e oppressioni,
fu ucciso nel 1514 a seguito di una congiura, che ebbe il senso di una
rivolta per la libertà. Dal 1663 Matera non fece più parte della ter-
ra d’Otranto, perchè, scelta a sede della Regia Udienza e aggregata
alla provincia di Basilicata, ne fu la capitale fi no al 1806. Ridotta a
semplice comune, dal 1927 è di nuovo capoluogo di provincia, accan-
to a Potenza, che è anche capoluogo di regione.
La storia contemporanea della città è segnata da avvenimenti so-
cialmente importanti, come la visita di Zanardelli nel 1902, la con-
seguente realizzazione della rete idrica, la visita di Vittorio Eman-
uele III nel 1926 per l’inaugurazione del Monumento ai Caduti, e
quella di Mussolini, che, nel 1936, venne ad inaugurare la strada di
collegamento del Piano con i “Sassi”.
Altre tappe veramente fondamentali furono la pubblicazione del
“Cristo si è fermato a Eboli” di Carlo Levi (1945), la “Commis-
sione di Studio della città e dell’agro di Matera”, a cura dell’INU
e dell’UNRRA-CASAS (1951-1956, ispirata dal defunto F.G.
FRIEDMANN), e, prima ancora, la visita di Togliatti nel 1948
e quella di De Gasperi nel 1950, da cui scaturì la prima legge (De
Gasperi-Colombo, n. 619, del 1952), con cui si avviò il risanamento
dei due “Sassi”: Barisano, rivolto verso Bari, e Caveoso, rivolto ver-
so Montescaglioso.
In verità nel Medioevo la città era circoscritta al colle della Catte-
drale o “Civita”, vero spartiacque tra i due Sassi. Non esistevano al-
tre case. I “Sassi” erano appena abitati. Infatti sono del ‘400 le prime
case palazziate. Solo all’inizio dell’Ottocento, secolo in cui Matera
godette di un discreto benessere, esteso a tutti i livelli sociali, si real-
izzò e si completò la struttura urbana moderna, rimasta uguale fi no
agli anni Cinquanta. Poi venne il trasferimento dei 15.000 abitan-
ti dei “Sassi” verso nuovi e moderni quartieri e borghi popolari, come
Serra Venerdì, La Nera, Spine Bianche, La Martella, ecc., secondo
un intelligente Piano Regolatore Generale, redatto da Luigi Picci-
nato con l’apporto delle migliori forze della cultura urbanistica itali-
ana, da Quaroni a De Carlo, da Aymonino a Fabbri.
Oggi a Matera e al recupero dei “Sassi”, defi niti complesso unico e
facente parte del patrimonio mondiale dell’UNESCO dopo l’ultima
legge dello Stato n. 771/1986 si guarda come ad un esempio che
potrebbe fare storia per interventi analoghi.
Matera’s origins are lost in the mists of time. It is usually said
to be one of the oldest urban sites the world over and is nowadays the
chief town of the province it lies in with about sixty thousands in-
habitants who are called “Materani”. It is 401 metres above sea lev-
el and has a land surface of about three hundred and eighty-seven
square km.It seems that, in prehistoric times, nomads of uncertain
origin, mainly devoted to sheep-rearing, settled in the rocky Murg-
ia plateau where they lived in entrenched hamlets (Murgia Timone,
Murgecchia, Tirlecchia, for example). Th en they passed over to the
other side of the Gravina and here they built other hamlets on the
rocky hilltop later called “La Civita”.
Archaeologists’ excavations prove the continuous presence of man
in the area from prehistoric down to historic times. Evidence comes
from the fi nds that can be admired in the local Museo Nazionale Ar-
cheologico “Domenico Ridola”. Over the centuries Matera saw the
coming of personages such as Pyrrhus, Metellus, Hannibal and Oc-
tavius and the attacks by the Goths under Th eodoric’s command, by
the Lombards (A.D. 568 and A.D. 867), the Greeks (A.D. 938 and
979) and by the Saracens (A.D. 937).
About the year 1000 A.D. Matera underwent a reconstruction
process following the earthquake that completed the devastation the
Saracens had begun. Afterwards it was the turn of the Normans, the
Suevians, the Angevins, the Aragoneses, the French, the Spaniards,
the Austrians, and fi nally of the Bourbons to rule the town.
Two main events must be, now, attentively held in two consid-
eration. Th e fi rst was the immigration of Albanians and Serbo.Cro-
ats which took place between the 15th and the 16th centuries after
the Turks invaded the Balkan Peninsula. It was then that monks be-
longing to the Middle East monastic communities took refuge in the
territory and trasformed the natural rocky caves into churches and
cenobies. Th e phenomenon interested not only Matera, but also Lat-
erza, Massafra, Castellaneta, and other nearby sites.
Th e second main event concerns Count Giovan Carlo Tramon-
tano who was put to death by local conspirators in 1514. Matera was
tired of his acts of pressure and oppression. Th e upheaval was almost
seen as a true fi ght for freedom. Since 1663 Matera did not belong to
the “terra d’Otranto” any longer and became the Basilicata regional
chief town when it was chosen to house the “Regia Udienza”. Later
on it lost its status in favour of Potenza and was the Matera Prov-
ince chief town only in 1927.
Th e town’s contemporary history is marked by important social
events such as Zanardelli’s visit in 1902 which had as a result the
construction of the municipal water main. Also King Vittorio Eman-
uele III visited Matera in 1926 for the unveiling of the War Memo-
rial. Mussolini, too, came in 1936 for the opening of the street link-
ing the Piano (the upper part of the town) to the “Sassi”. Other out-
standing facts were the publication in 1945 of Carlo Levi’s “Cris-
to si è fermato a Eboli” and the “Commissione di studio della città e
dell’agro di Matera” counselled by the late F.G. Friedmann and im-
plemented by INU and UNRRA-CASAS from 1951 to 1956.
Postwar politicians started to take an interests in the town. To-
gliatti came in 1948 and De Gasperi in 1950. At the last the fi rst
state bill was passed (De Gasperi-Colombo, n. 619, 1952) to give
way to the solution of the many urban problems concerning the “Sas-
si”: the “Sasso” barisano, looking in the direction of Bari and the “Sas-
so” Caveoso in the direction of Montescaglioso. In the Middle Ages,
however, the only inhabited area was “La Civita” near the Cathe-
dral which sharply divided the “Sassi”.
Th ere were no other houses outside “La Civita” and the human
presence in the “Sassi” was scarce. Th e fi rst houses were built here in
the 15th century, It was only at the beginning of the 19th century that
Matera’s urban structure was started and completed. Th at structure
remained unchanged up to the 1950s. Th e building process was due to
a general welfare which interested all social classes.
Th anks to the above-mentioned state bill 15,000 inhabitants of
the “Sassi” were moved to modern council houses in the new-built dis-
tricts such as “Serra Venerdì”, “La Nera”, “Spine Bianche”, “La Mar-
tella”. Th e new quarters were the result of a good General Town-
planning forces: Quaroni, De Carlo, Aymonino, and Fabbri.
After another state bill of 1986 (n. 771) the urban reclamation of
the “Sassi” was started some years ago. It might be a good example to
follow in order to solve similar town problems.
Nowadays the “Sassi” are a UNESCO WORLD HERITAGE
SITE.
Matera. Son origine remonte à la nuit des temps et selon une
défi nition courante elle serait la ville la plus ancienne du monde. Ville
et chef-lieu de province homonyme, Matera compte environ soixante
mille habitants et se situe à 401 m d’altitude. Son territoire s’étend
sur 387,98 Km2 et ses habitants se nomment les Matéranais. Au cors
de la Préhistoire, il semble que certains peuples nomades d’origine
inconnue, dédiés à l’élevage de moutons, se stabilisérent sur ses col-
lines appelées la Murgia donnant ainsi vie à des villages: Murg-
ia Timone, Murgecchia et par la suite dans la zone de la colline de
la cathédrale anciennement nommée Civita. Les études menées sur
Matera par divers archéologues dont les découvertes sont répertoriées
et conservées au Musée National Archéologique “Dominique Ridola”,
indiquent la présence ininterrompue de l’homme depuis la Préhistoire
jusqu’à nos jours.
Plusieurs époques témoignent de la présence à Matera de Com-
mandants, de Généraux et autres personnages célébres comme Pyr-
rhus, Hannibal, Metellus et Octavien plus connu sous le nom
d’Auguste. Envahie par les Goths de Th éodoric, la ville fut la proie
des Lombards en 568 et en 867, des Greces en 938 et en 979 et enfi n
des Sarrasins en 937. Elle fut reconstruite aux environs de l’An Mil,
aprés un violent tremblement de terre, qui avait achevé le travail de
dévastation des Sarrasins.
Par la suite, Matera fut dominée par les Normands, par la dy-
nastie des Hohenstaufen, par les Angevins, par les Aragon, par les
Francais, par les Espagnols, par les Autrichiens et enfi n par les Bour-
bons. Deux faits historiques méritent une attention particuliére. Le
premier fut l’immigration de colonies d’Albanais et de Serbo-Cro-
ates entre le XVe et le XVIe siécle fuyant la péninsule des Balkans et
l’Albanie envahies par les Turcs. C’est à ce moment-là que de nom-
breux moines issus de communautés monastiques du Moyen-Ori-
ent trouvérent refuge dans cette zone en occupant presque toutes les
grottes existantes adaptées aux églises at aux cénobites sur les fl ancs
du ravin appelé Gravina longeant Matera, Laterza, Castellaneta
et Massafra.
Le second évenément coincida avec la présence du Conte Jean-
Charles Tramontano qui aprés s’etre rendu impopulaire par ses di-
verses pressions et oppressions, fut assassiné en 1514 à la suite d’un
complot qui sonna comme une révolte pour la libertè.
A’ partir de 1663, Matera ne fi t plus partie de la terre d’Otrante
car elle fut choisie comme siége de la Regia Udienza et elle fut ratta-
chée à la Region de la Basilicate; elle en fut le chef-lieu jusqu’en 1806.
Réduite à une simple commune, à partir de 1927 elle devint de nou-
veau chef-lieu de Privince aux cotés de Potenza qui demeure chef-lieu
de Région. L’histoire contemporaine de la ville est marquée par des
événements socialement importants comme la visite de Zanardelli en
1902 avec la réalisation du réseau hydrique qui en découla, la visite
de Victor Emmanuel III en 1926 puor l’inauguration du monument
aux Morts et celle de Mussolini qui en 1936 vint inaugurer la route
reliant le Piano aux Sassi. Les autres étapes vraiment fondamentales
furent la publication du roman “Le Christ s’est arreté à Eboli” et celle
de “La Commission D’Etudes de la ville et de la campagne matéra-
naises” ainsi que les visites de Togliatti en 1948 et celle de DeGasperi
en 1950 avec la premiére loi grace à laquelle débutérent les travaux
d’assainissement des Sassi.
Les Sassi sont unensemble d’habitations de types troglodytiques en
tuf, divisés en deux zones: le Sasso Barisano, tourné vers Bari et le
Sasso Caveoso, tourné vers Montescaglioso.
En réalité, au Moyen Age la ville était concentrée autour de
la colline de la Cathédrale véritable cloison entre les deux Sassi. Il
n’existait aucune autre maison. Les Sassi quant à eux étaient peu
habités. En fait, les premiéres maisons bourgeoises à étages datent du
XVe siécle.
Il faut attendre le XIXe siécle, au cors duquel Matera profi ta d’un
bienetre discret, toutes classes sociales confondues, puor voir se réalis-
er et se compléter la structure urbaine moderne, demeurée inchangée
jusqu’aux années 50. Puis le transfert des 15.000 habitants des Sas-
si eut lieu vers des quartiers modernes et des zones populaires com-
me Serra Venerdì, La Nera, Spine Bianche, La Martella, etc. sel-
on l’ingenieux Plan Regulateur Général rédigé par Luigi Piccinato
en 1959 avec l’apport des meilleurs éléments de la culture urbanis-
tique italienne: de Quaroni à De Carlo en passant par Aymonino
et Fabbri. Aujourd’hui Matera et le sauvetage des Sassi, complexe
unique appartenant au Patrimoine mondial de l’UNESCO depuis
la derniére loi de l’Etat, sont pris comme un exemple à suivre qui
pourrait faire date dans l’Histoire pour des interventions similaires
à venir.
Matera. Der Ursprung der Stadt Matera liegt in grauer Vor-
zeit. Nach einer allgemeinen Meinung ist Matera die älteste Stadt
der Welt. Sie ist Provinzhauptstadt und hat zirka 60.000 Einwoh-
ner. Sie liegt 401 m. ü. M. und ihre Oberfl äche ist 387,98 km2. Ihre
Einwohner werden “materani” genannt.
In prähistorischer Zeit ließ einige wandernden Bevölkerungen
von Hirten auf die “Murgia“ nieder. Sie riefen ins Leben ver-
schanzte Dörfern auf “Murgia Timone”, “Murgecchia”, und später
auf dem “Civita” - Hügel. Archäologische Nachforschungen zeugen
das beständige Leben von Beginn der Altsteinzeit bis zur Gegen-
wart. Die Funde sind im Archäologischen Staatsmuseum “Domeni-
co Ridola” ausgestellt. Viele wichtigen Figuren waren in der Stadt:
Pirro, Hannibal, Metello und Oktavianus.
Matera wurde von Dietrichs Goten besetzt. 568 und 867 wur-
de die Stadt von Langobarden besetzt und 938 und 979 auch von
Grieche und von Sarazenen (937). Sie zerstörten die Stadt, die nach
einem heftigen Erdbeben um 1000 wieder aufgebaut wurde.
Danach wurde die Stadt auch von Normannen, Hohenstaufen,
Anjou, Aragonese, Franzose, Spanier, Österreicher und zum Schluss
aus Bourbon besetzt. Zwei geschichtliche Begebenheiten verdienen
unsere Aufmerksamkeit. Zwischen 15. und 16. Jahrhundert wan-
derten Albaner und Serbokroatische ein, wegen des Einfalls der Bal-
kanhalbinsel seitens der Türken.
Damals kamen auch zahlreiche Mönchen der nahöstlichen Ge-
meinschaften. Sie besetzten fast alle Grotten auf dem Bergkamm der
“Gravina” von Matera, Laterza, Castellaneta und Massafra. Die
Felsen wurden als Kirchen und Klöster benutzt.
Das zweite Ereignis war die Herrschaft des Grafs Gian Car-
lo Tramontano. Er war unpopulär wegen seiner Drücke und Un-
terdrückungen. 1514 wurde er, infolge einer Verschwörung für
Freiheit, getötet. Seit 1663 gehörte Matera nicht mehr zur “Terra
d’Otranto”, weil sie als Regierungsbezirk gewählt wurde und an die
Provinz der Basilikata angegliedert wurde. Sie war die Kapital bis
1806 und danach war sie nur eine Gemeinde.
Seit 1927 ist Matera wieder Provinzhauptstadt mit Potenza,
die auch Regionhauptstadt ist.
In der Zeitgeschichte der Stadt passierten einige wichtige Ereig-
nisse, z. B. der Besuch von Zanardelli und die daraus folgende Ver-
wirklichung des Wassernetzes.
1926 besuchte Vittorio Emanuele III die Stadt und weihte das
Gefallenendenkmal ein.
1936 weihte Mussolini die Verbindungsstraße aus “Piano” - Vier-
tel zur “Sassi” ein.
Andere wichtigen Etappen waren: 1945 die Veröff entlichung
des “Christus kam nur bis Eboli” von Carlo Levi, der Anbruch der
“Commissione di studio della città e dell’agro di Matera” von INU
und UNRRA-CASAS (1951-1956 aus F. G. Friedmann geplant),
1948 und 1950 der Besuch von Togliatti und De Gasperi.
Aus diesem Ereignis ging das erste Gesetz für die “Sassi” (De
Gasperi-Colombo, N. 619-1952) und hervor begann die Sanierung
der zwei “Sassi”: Barisano an Bari gerichtet und Caveoso an Mon-
tescaglioso gerichtet.
Im Mittelalter befand sich die Stadt auf dem Hügel des Doms
oder “Civita”, Wasserscheide zwischen die “Sassi”, wo keine “Woh-
nungen” waren, nämlich waren die “Sassi” kaum gewohnt.
Die ersten Häuser wurden im 15. Jh. gebaut. Am Beginn des
19. Jhs. genießen alle sozialen Niveau ein ziemlich gutes Wohlstand
und daher verwirklichte sich und vervollständigte sich die Struktur
der Stadt, die dieselbe bis die zweite Hälfte des 20. Jhs. war. Später
wurden 15.000 Einwohner aus “Sassi” zu die modernen Viertel und
Vorstadtviertel, z. B. Serra Venerdì, La Nera, Spine Bianche, La
Martella, usw., versetzt.
Die Stadt folgte den Bebauungsplan (1959), aus Luigi Piccinato
mit dem Beitrag der besten italienischen Stadtplaner: Quaroni, De
Carlo, Aymonino und Fabbri, verfasst.
Gegenwärtig sind Matera und die “Sassi”, die 1993 von
der UNESCO zum Weltkulturerbe nach dem Gesetz der Staat N.
771/1986 erklärt wurden, ein Beispiel für analoge Eingreifen.
Spighe di grano duro
NOTE BIOGRAFICHEFranco Di Pede è nato a Matera nel 1937. Vive e opera a Matera.Nel 1956 si è diplomato al Liceo Artistico di Napoli. Ha frequentato l'Accademia di Belle Arti e la Facoltà di Architettura della stessa città.Dal 1957 al 1981 è stato ordinario di Educazione Artistica nelle scuole medie di Matera.I suoi interessi si distribuiscono in più campi: architettura, pittura, scultura, arredamento e design.Come animatore culturale, per tener vivo il discorso sulla problematica del recupero e conservazione dei famosi rioni materani, chiamati “Sassi”, ha organizzato una serie di mostre-documentario all'estero, cointeressando l'opinione pubblica internazionale.
BIOGRAFICAL NOTESFranco Di Pede was born in Matera in 1937. He lives
and works in Matera.
In 1956 he graduated at the Art School of Naples. He also
studied at the Academy of Fine Arts and the Faculty
of Architecture in the same city.
From 1957 to 1981 he was a regular art teacher at the
secondary schools in the Matera district.
His interests cover various fi elds: architecture, painting,
sculpture, furnishing and design.
As a cultural animator, always intent on keeping alive
the problematics involved in the recovery and
conservation of the famous Matera district known
as “Sassi”, he has organized a series of documentary
exhibitions abroad in order to stimulate international
public interest towards this unique habitat.
NOTES BIOGRAPHIQUESFranci Di Pede est né a Matera en 1937. Il vit et
travaille à Matera.
En 1956 il a passé son diplome au Lycée Artistique et la
Faculté d' Architecture.
De 1957 à 1981 il a été titulaire de Education Artistique
dans la Scuola Media di Matera.
Ses intérets concernent plusieurs domaines: architecture,
peinture, sculpture, décoration et design.
Dans le but de tenir vif le discours sur les thémes de la
récupération et de la conservation des quartiers “Sassi”
de Matera, et intéresser l'opinion publique internationale
à cet habitat tout particulier, il a organisé, en animateur
culturel, une série d'expositions-documentaires à
l'étranger.
BIOGRAPHIEFranco Di Pede ist in 1937 in Matera geboren. Er lebt
und arbeitet in Matera.
1956 promovierte er am Liceo Artistico in Neapel.
Er studierte dort auch an der Accademia delle Belle Arti
und an der Facultat fur Architecture.
Von 1957 bis 1981 hatte er den Lehstuhl fur
Kunsterziehung am der Mitteschule in Matera inne.
Seine Interessen verteilen sich auf verschiedenen Gebiete:
Baukunst, Malerei, Skulptur, Einrichtung und Design.
Um das Interesse and der Restairierierung und
Erhaltung des einzingartigen habitats der Altstadt
Materas, gennannt “Sassi” zu fordern, hat er heine Reihe
von Dokumentarausstellungen im Ausland organisiert.
Finito di stampare nel mese di marzo 2009presso le Grafiche Z accara snc - Lagonegro - 0973 41300
prestampa@ tipografiazaccara.191.it
FRANCO DI PEDE
Et altri abbandonò Melfi e Nocera, E 'l culto pian, dove si sparge e miete Di Troia e di Siponto, e di Matera...
(Torquato Tasso, 1593)
Carta stradale della Basilicata
MATERAITALIA E RITORNO
VIAGGIO ALL’INTERNO DELLA DIMENSIONE LUCANA
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