Libretto battistero

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Appunti di Storia sul Battistero della Chiesa parrocchiale di Sommacampagna Paolo Castioni

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Sommacampagna, libretto battistero

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Appunti di Storia sul Battistero della Chiesa parrocchiale di SommacampagnaPaolo Castioni

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Appunti di Storia sul Battistero della Chiesa parrocchiale di Sommacampagna

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Paolo Castioni

Parrocchia S. Andrea Apostolo - Sommacampagna Verona

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Il Santo Battesimo, fondamento di tutta la vita di un Cristiano, ha mutato nei secoli il primitivo rito sacramentale per immersione, con quello più pra-tico mediante l’infusione dell’acqua sul capo.

Anche l’arte ha manifestato nel Fonte Battesimale dei capolavori che hanno arricchito moltissime cattedrali come anonime e sperdute chiese di campa-gna. La ricerca iconografica sul nostro Fonte s’inserisce nella millenaria Pieve con l’innesto istituzionale della nostra Parrocchia, e il suo spostamento, evo-cato nell’Anno del Signore 1576, è accertato nel frontespizio di un registro canonico dei Battezzati. Nel 1526, il Vescovo, in visita Pastorale, trovava la Cura d’Anime dislocata dalla pieve di Sant’Andrea in Santa Maria del Perlar, tempietto del 1415, voto della famiglia Maccacaro e luogo di culto ritenuto più comodo, dove si era insediato l’arciprete. L’antica Pieve si stava abban-donando, ma inspiegabilmente e per molti anni si lasciava ancora il Fonte Battesimale, nonostante i richiami del Vescovo Giberti, il 30 aprile 1530, ripe-tuti nelle altre visite del suo Suffraganeo, il 13 agosto 1533, e in quella del 9 giugno 1541.

Il 30 ottobre 1636, il Vescovo, Marco Giustiniani, in Visita Pastorale, trovava la vasca battesimale senza il divisorio che separava l’acqua battesimale da quella caduta dalla testa del battezzato, e aveva intimato all’arciprete, Paolo Bossio, di sistemarla. Nel 1656, Don Bossio è alla fine della sua vita, morirà, infatti, quello stesso anno, il 24 luglio, ricorderà di aver letto in un libro con-tabile della Pieve una nota delle spese sostenute dai Chierici per lo sposta-mento del Fonte, e trascriverà accortamente questa importante memoria sul registro dei Battezzati:

“In nomine Domini Amen.Nota come fu portato il Battesimo da S. Andrea a S. Maria detta del Perlar hora è la chiesa parrocchiale fatta la spesa dai Ven. Chierici della suddetta Pieve di S. Andrea come appar nel suo libro dell’anno 1576 veduto e letto da me Paolo Bossio arciprete dall’anno 1631 et ora corre l’anno 1656”.

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Il Fonte sarà spostato finalmente durante la reggenza (1575-1582) dell’arci-prete don Bartolomeo Parmesani: si trattava presumibilmente di un mono-blocco di pietra lavorata, adeguato all’arredo piuttosto austero dell’edificio e considerando che anche la chiesa del Perlar era piuttosto raccolta, rafforza l’opinione che si trattasse davvero di un Fonte di modesta entità.

Incalzando le date, nello stesso anno s’interseca anche la pala d’altare, attri-buita a Bernardino India, raffigurante la Vergine in trono con i SS. Giovanni Battista e Rocco, il ritratto di un ignoto offerente e la data sulla base del trono: A.nno D.omini MDLXXVI - 1576. Forse si trattava di un caso oppure don Parmesani, novello pastore, esaltò questo evento sistemando il Fonte sotto il quadro del Battista, per attestarlo ai posteri?

Nel 1747, il nuovo arciprete don Domenico Palazzi, dopo l’acquisto di una pezza di terra dai confinari, i fratelli Giovanni Battista e don Giuseppe Murari,

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organizzava e dava impulso alla costruzione della nuova Chiesa che sarà innalzata, ulti-mata e consacrata solennemente l’11 luglio 1762.

Nel nuovo tempio, il Fonte Battesimale, di modeste dimensioni, sarà sistemato in una stretta ansa nel muro alla destra della porta principale, delimitato da un piccolo can-cello di ferro, e così è rimasto sino al 1959 quando l’arciprete, don Marcello Boninse-gna, affidandosi all’esperienza e al gratuito lavoro dell’architetto Ferdinando Forlati, vero mecenate, che arricchiva la Chiesa Parrocchiale del nuovo Battistero che stava sorgendo nello stesso luogo, ma in pian-ta più larga, nel varco dell’Oratorio, aperto in direzione della scaletta che portava alla cantoria.

Il 6 gennaio 1960 il Vicario Generale, Mons. Giuseppe Lenotti, presiedeva la solenne cerimonia d’inaugurazione e nel mese se-guente, l’arciprete, dal Bollettino, spiega-va alla popolazione il magnifico lavoro da poco terminato:

“Il fonte è un monoblocco di marmo rosso di Sant’Ambrogio, sul quale è inciso: “FONS VIVVS AQVA REGENERANS - A.D. 1959” (Fonte Viva Acqua che Rigenera - Anno Del Signore 1959); il copri fonte è di rame sbal-zato, con costoni di ottone fuso, ( opera del Laboratorio di Arte Sacra Angelo Tita); la statua di S. Giovanni Battista, di ardita con-cezione moderna, appositamente scolpita, è stata fusa in una fonderia artistica verone-se; il pavimento è di marmo “perlato di Sici-lia”, con bordi di “rosa del Garda” e zoccolo di “pernice”; il fonte posa su una lastra di

“cipollino verde”, mentre le basi delle paraste sono di “bronzetto”. La vetrata istoriata presenta un indovinato simbolismo del Battesimo; l’illuminazione a luce indiretta crea un effetto delicato e suggestivo. La decorazione è stata eseguita dallo stesso pittore (Negrini), che ha decorato la Chiesa, con un pro-cedimento nuovo molto resistente e di bell’effetto. Il cancello di ferro battuto, in parte preesistente, è stato completato con due opere fisse“.

La costruzione del nuovo Battistero era stata impegnativa anche nella spe-sa, l’arciprete, nel Bollettino di luglio 1960, comunicava alla popolazione la seguente notizia:“Una famiglia della Parrocchia, che desidera mantenere l’incognito, ha fat-to dono della statua in bronzo di S.Giovanni Battista. Ricavata su modello espressamente scolpito per il nostro Battistero, la statua è opera pregevole di una Fonderia Artistica Veronese. Alla munifica famiglia un cordialissimo Grazie!”.

La statuetta del Battista, di autore sconosciuto, è stata recentemente esa-minata con qualificata competenza da uno scultore professionista, che l’ha attribuita al maestro veronese, Nereo Costantini (1905-1969).

Sulla Chiesa Cattolica, l’11 ottobre 1962, soffiò un vento di rinnovamento: Giovanni XX III, all’indizione del 25 gennaio 1959, apriva con solennità il Con-cilio Vaticano II, e il 4 dicembre 1963 seguiva l’emanazione delle Costituzione Conciliare sulla Sacra Liturgia (Sacrosanctum Concilium), sul nuovo adegua-mento liturgico dei Battisteri: “…La tradizione, inoltre, l’ha generalmente collocato in prossimità dell’in-gresso della chiesa, come migliore spazio per il Sacramento che introduce nella comunità cristiana. Infine, il percorso dell’iniziazione cristiana porta dal Battesimo (fonte) verso l’Eucaristia (altare): tale percorso deve essere po-sto in evidenza dal progetto di adeguamento, evitando nel contempo impo-stazioni di tipo allegorizzante. Nella sistemazione del battistero si deve evi-tare di conferirgli una posizione e un ruolo preminente o addirittura centrale nella chiesa, in concorrenza con l’altare…”.

Il rito del Battesimo individuale proseguì ancora per un decennio e già nell’a-gosto del 1970 iniziava l’amministrazione in forma comunitaria.

Nel 1971, il Fonte fu spostato nella sede attuale, togliendo l’altare della Ma-donna Addolorata. L’architetto Forlati, quasi novantenne, si era rimesso al la-voro ridisegnando lo spazio liturgico, senza dispendio di marmi pregiati ecc.

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Nel 1973, come omaggio a don Marcello Boninsegna, nel 25° anniversario del suo ingresso parrocchiale, Ferdinando Forlati e la moglie, Signora Bru-na Tamaro, quasi a sancire il patrocinio delle due opere eseguite, sostene-vano la spesa della doratura a spolvero in oro antichizzato della statuetta del Battista. Il lavoro al nuovo Battistero non era terminato, mancava ancora la croce rituale disegnata dal Forlati, e si pensava di affidare l’incarico al mosaicista veneziano che aveva fatto l’intarsio della cornice del nuovo tabernacolo nella cappella dei Caduti, ma per una serie di ragioni e, la scomparsa dello stesso architetto, avvenuta nel 1975, il progetto è rimasto nel cassetto per lunghi anni.

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Il Battistero costruito nel 1959, compiuta la sua funzione fu trasformato in cappella della penitenza, dotata di un moderno confessionale, poi, nel 1993, nella risistemazione della pavimentazione della chiesa e il recupero dell’O-ratorio che era ridotto a deposito, fu distrutto completamente, e adesso ri-mane il segno del suo trascorso nell’arco chiuso nel quale è stato addossato un confessionale.

Avvicinandosi la festa votiva del 250° anniversario di Consacrazione della Chiesa Parrocchiale, il Battistero è stato oggetto di alcuni lavori di riordino: si è tolta la simbolica fonte di laminato e vetro, illuminata da luci al neon, ese-guita durante il parrocchiato di don Dario Morandini; il copri fonte di rame è stato lucidato ed è stata rifatta l’illuminazione con lampade a led. Il Parroco, don Tarcisio Soldà, ha fatto realizzare la croce in stile moderno rispetto al disegno del Forlati, lavoro dell’orafo, Piero Mettidoro, che ha rinnovato an-che la doratura alla statuetta del Battista. Ora sulla parete del Battistero cam-peggia questa croce di metallo dorato incastonata da gemme con i simboli della prima e ultima lettera dell’alfabeto greco: Alfa (inizio) e Omega (fine), per indicare che Cristo è l’inizio e la fine di tutto secondo la citazione dell’A-pocalisse.

Domenica 1° luglio 2012, il Vescovo, Giuseppe Zenti, ha benedetto nuovamente il Fonte rinnovato, quale segno di primo intervento nel piano generale di restauro tuttora operante, della Chiesa Parrocchiale.

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Appendice: Progettista: Arch. Ferdinando Forlati. Il materiale lapideo del Battistero e il fonte sono lavori della ditta Rensi di Villafranca. Il copri fonte a 14 lati , con cornici a coste in bronzo fuso e specchi in rame battuto è stato realizzato dal laboratorio di Arte Sacra Angelo Tita di Mario Zuani di Verona. I lavori di muratura sono stati compiuti dall’impresa edile Luigi Pedrazzi di Sommacampagna. La statuetta di S. Giovanni Battista, opera attribuita allo scultore Nereo Costantini, fusa dalla Fonderia Artistica Veronese, era stata donata alla chiesa da una famiglia del paese che aveva chiesto l’anonimato. L’artistica vetrata, che dava luce diretta al Battistero, è stata riutilizzata nel restauro dell’Oratorio nel 1993, posta nella finestra del vano di accesso al pulpito. La cancellata, la cui parte centrale è quella originale del settecento, attende un nuovo riutilizzo. La vecchia vasca Battesimale di marmo rosso, rimossa nel 1959, è stata alienata con ubicazione ignota.

Parrocchia S. Andrea Apostolo Sommacampagna Verona

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