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SOVRANO MILITARE ORDINE DI MALTA GRAN PRIORATO DI LOMBARDIA E VENEZIA DELEGAZIONE GRAN PRIORALE DI VENEZIA A SSISTENZA M ELITENSE

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SOVRANO MILITARE ORDINE DI MALTA

GRAN PRIORATO DI LOMBARDIA E VENEZIA DELEGAZIONE GRAN PRIORALE DI VENEZIA

ASSISTENZA MELITENSEAMMALATI

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“Tuitio Fidei et Obsequium Pauperum”

(aggiornamento del 2 ottobre 2019)

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ORDINE DI MALTA - DUE DOMANDE

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UNA STORIA DI QUASI 1000 ANNIL’Ordine di Malta nasce nel secolo successivo all’anno Mille

con finalità caritative e ospedaliere. Fondatore è il Beato Gerardo Sasso, probabilmente amalfitano, con lo scopo di assistere e curare i pellegrini occidentali che arrivavano a Gerusalemme, in un ospizio prossimo al Santo Sepolcro.

Prima della conquista di Gerusalemme nella prima Crociata del 1099, l’Ospedale era in piena attività nel luogo in cui si riteneva avesse abitato San Giovanni Battista. Lì erano accolti e soccorsi tutti coloro che ne avevano bisogno, indistintamente dalla fede e dalla nazionalità, senza alcuna differenza.

I confratelli di Fra’ Gerardo, provenienti da tutta Europa, portavano sul nero abito benedettino una croce latina bianca, evoluta nella croce amalfitana ad otto punte, nacque così l’Ordine dei cavalieri Ospitalieri di san Giovanni di Gerusalemme, Or- dine riconosciuto e approvato da Papa Pasquale II il 15 febbraio del 1113 con la Bolla “PIE POSTULATIO VOLUNTATIS”, confermato da Papa Eugenio III con l’approvazione della “Regola” di Raymond de Puy, successore di fra’ Gerardo.

Gli Ospedalieri crearono numerosi altri insediamenti in Palestina, in Siria, nel Libano ed in Armenia, capisaldi di difesa dalla Cilicia al Sinai. I più famosi sono ilCrac dei Cavalieri, presso Tripoli, e Margàt, entrambi in Siria e

la Cittadella di San Giovanni d’Acri, oggi chiamata nuovamente Akko, estremo rifugio quando tutti i territori del

Mediterraneo orientale, caddero in mano musulmana. In questa fase, la necessaria difesa degli ospedali indusse i monaci di

San Giovanni a cingere la spada e a combattere, affiancando l’attività ospedaliera a a quella militare. Da Acri, nel 1291, il

Gran Maestro Jean de Villier, dopo una lunga ed eroica resistenza, dovette imbarcarsi per Cipro. Da cui, in seguito, i

Cavalieri salparono per stabilirsi a Rodi che con le isole vicine divenne loro dominio sovrano ed indipendente. Prima isti-

tuzione dei Cavalieri fu l’Ospedale che venne subito allestito e poi via via ampliato. Dopo aver sostenuto valorosamente molti

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assedi nel Natale del 1522 il Gran Ma- estro Philippe de Villier Villiers de L’Isle-Adam dovette arrendersi e cedere, con l’onore

delle armi, alle straripanti forze del Gran Sultano Osmando Solimano il Magnifico, i Cavalieri lasciarono anche il

Dodeccanneso, ed ebbero da Carlo V l’ar- cipelago di Malta. A quest’ultimo legarono per sempre il loro nome con una gloriosa attività medica e ospedaliera nonchè di difesa

dell’Europa dai pirati barbareschi,durata oltre due secoli.

In anni ormai lontani dal Grande Assedio del 1565 e della vittoria di Lepanto nel 1571, l’Ordine non si oppose alla forza napoleonica e lasciò anche Malta nel 1798. Dopo varie peregrinazioni si stabilì a Roma, dove, pur mantenendo la sua sovranità ma libero da vincoli territoriali, concentrò tutta la sua attività negli originari e mai abbandonati scopi ospedalieri, assistenziali, caritativi e sociali, animati dalla Fede.

Le strutture dell’Ordine sono state presenti nelle maggiori calamità che hanno colpito l’Europa ed il Mondo negli ultimi 150 anni. I Cavalieri delle varie nazioni

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hanno disposto numerose strutture ospedaliere e di soccorso su tutti i fronti delle due guerre mondiali, e nei vari conflitti da quello Italoturco al Vietnam, fino a quelli più recenti che nei vari continenti insanguinano i nostri giorni.

La Croce Ottagona continua ad essere simbolo di aiuto e accoglienza in tutte le principali sciagure e calamità naturali su tutto il pianeta. Importantissimo è il suo ruolo nel Mediterraneo per il soccorso e l’accoglienza ai Migranti, grazia all’imbarco dei volontari del Corpo Italiano di Soccorso.

Negli ultimi anni, l’Ordine ha raggiunto mete sempre più importanti in cam- po internazionale, riconosciuto diplomaticamente da oltre 100 stati, primi fra tutti la Santa Sede. Oggi l’Ordine di Malta annovera oltre 13.000 cavalieri e dame e100.0 volontari permanenti. Nella grande maggioranza, oggi sono tutti membri laici ma votati ad esprimere e testimoniare la loro Fede attraverso il soccorso e l’aiuto al Prossimo.

Oltre che nelle proprie strutture e corpi di soccorso, i volontari dell’Ordine sono presenti in molti ospedali, strutture di assistenza, centri di accoglienza, case di ripo- so, strutture per i senza fissa dimora, centri di recupero e aiuto alla vita.

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FEDE E ASSISTENZAL’assistenza al prossimo è il servizio che meglio interpreta il

carisma melitense: “Tuitio Fidei et Obsequium Pauperum”.Le motivazioni per assistere e confortare coloro che si

trovano in difficoltà per- ché malati, privi di risorse o soli sono, per chi opera sotto le insegne dell’Ordine di Malta, un dovere a cui aderisce liberamente e consapevolmente. Un imperativo che ci riporta costantemente alle ragioni della nascita dell’Ordine, che è religioso e ospedaliero. E’ questa sua natura che ne giustifica il suo perdurare nei tempi e la sua continua attualità.

L’aiuto materiale e morale a coloro che soffrono è uno dei mezzi più idonei per lo sviluppo ed il consolidamento della nostra Fede. Attraverso le opere di carità noi tendiamo ad avvicinarci agli insegnamenti e alle raccomandazioni di Cristo così come sono contenuti nel Nuovo Testamento.

Nella persona e nell’azione di Cristo, Dio si avvicina a chi soffre e ne redime la sofferenza. Lungo tutto il suo cammino l’Ordine ha manifestato la sua fedeltà all’insegnamento cristiano, garantendo una presenza significativa nel mondo della sofferenza. L’assistenza agli infermi fa parte della Missione del nostro Ordine.

Nel volontario melitense c’è la consapevolezza che il servizio di quanti scelgono di assistere e accompagnare i malati, prestato con spirito di Fede, assume un valore autenticamente evangelico. Valore che va oltre la solidarietà umana e l’altruismo sociale perché li trasforma in espressione di Fede. E’ il Signore, infatti, che ha vo- luto costituire un’identità morale e spirituale tra la persona che soffre e lui stesso, quando ha asserito: “In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” (Mt. 25,40).

Gli appartenenti e i volontari dell’Ordine di Malta, come tali, hanno libera- mente scelto di dedicarsi con amore, nei limiti della loro disponibilità di tempo determinata dagli impegni di famiglia e di lavoro, a questa missione di aiuto, verso il prossimo malato, povero e bisognoso di affetto, e di

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accoglienza.Per la loro libera scelta e per gli impegni assunti, gli Appartenenti all’Ordine di Malta soprattutto e i Volontari poi, sono chiamati a distinguersi per alcune con- notazioni che ne configurano l’identità e lo stile di servizio:

- assistenza integrale all’ammalato, con attenzione a tutte le dimensioni dellapersona: fisica, psicologica, sociale, spirituale e trascendente, creata a imma- gine di Dio, redenta da Cristo e chiamata all’eternità;

- difesa e promozione della vita nascente, impegno per la riabilitazione deidisabili, assistenza qualificata degli ammalati, anche terminali;

- formazione cristiana e umana; non solo “sapere” ma “saper fare”;

- qualità ed efficienza nello svolgimento del servizio di accoglienza e di accom-

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pagnamento del malato e dei suoi familiari;- solidarietà e fraternità, prima di tutto verso il proprio

nucleo familiare ed i parenti, poi tra confratelli e quindi nei riguardi della comunità a noi più pros- sima e così via, allargandosi a macchia d’olio, nei limiti del proprio tempo, senza strafare ma saturando di efficienza e di affetto il nostro operato.

co. Lorenzo Giustiniani Cavaliere di Onore e

Devozione in Obbedienza Delegato della Delegazione Gran Priorale di Venezia

UN CODICE MORALE NELL’ASSISTENZA

L’assistenza deve essere offerta con grande discrezione, in silenzio, con umiltà e nell’atteggiamento di ascolto caritatevole.1) Quando visiti i malati o i diversamente abili non lasciarti

impressionare dalla loro malattia o dalla loro infermità. Non tenerne conto.

2) Ricordati che il diversamente abile ha lottato e lotta molto per uscire dalla strettoia in cui l’aveva gettato la sua disabilità. Non ricordarlo al Lui.

3) Opera con semplicità e grande delicatezza. Ricorda che il dolore sviluppa la sensibilità.

4) Quando si presenterà l’occasione, e si presenterà certamente se vuoi bene ai malati, essi ti racconteranno “la loro storia”. Sappi ascoltare.

5) Non ostentare mai compassione per la loro condizione e non compiangere coloro che segui. Può darsi che siano loro a compiangere te. Limitati a dimo- strare che tu appartieni a loro senza riserve.

6) Quello che puoi fare di meglio per un malato è aiutarlo a trovare se stesso. Fa appello alla tua carità, ma su una base reale, non fittizia.

7) Sarà utile, certe volte, dare qualcosa, ma è sempre necessario che tu dia te stesso.

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8) E’ possibile che il dolore unisca a Dio più che la gioia. Limitati a suggerirlo con l’esempio, non con le parole, immagini o sentimentalismi.

9) Per capire i malati bisogna mettersi nei loro panni. E’ molto difficile se non ci provi; è inutile che tu discuta con loro.

10) Dire che Dio li ama è molto bello ed è certamente vero. Ma le parole servono poco. L’amore di Dio che tu devi portare a loro giunge attraverso il tuo.

11) Amali quanto potrai, non solamente per Dio, ma anche per loro stessi. I Malati non sono esclusivamente un dovere o un mezzo di santificazione per- sonale.

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12) Sii sempre ottimista, sempre allegro. Anche nei momenti più acuti della sof- ferenza ci sarà sempre una fessura che lascia passare la speranza ed un solco per seminare la gioia.

13) Sorridenti. Con chiunque, quale altro ponte più sicuro che l’accenno di un sorriso?

14) Ascoltate chi si affida a voi, interessati ai suoi problemi e cerca di capirli. Sari impotente a togliergli il fardello dalle spalle, ma avrai molto alleggerito quello del loro cuore.

15) Quando visiti un assistito dimentica le tue preoccupazioni e non parlare mai dei tuoi problemi personali. Sei lì solo per Lui.

(dagli appunti della contessa Elisa da Mosto Dama Gran Croce di Onore e Devozione)

IL VOLONTARIO E L’APPARTENENZA ALL’ASSISTENZA MELITENSE AMMALATI

REGOLE FONDAMENTALI

• Adesione consapevole al Gruppo AMA

• Professione e pratica della religione cattolica.

• Conoscenza delle finalità del S.M.O.M.

• Conoscenza e condivisione delle norme generali vigenti nel S.M.O.M.

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• Conoscenza della Delegazione

• Adesione al Codice Morale

• Svolgimento dei compiti assegnati

• Rispetto delle regole degli Istituti ove si presta servizio

• Diligenza nell’indossare le tenute prescritte

• Puntualità e continuità negli impegni assunti

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DELEGAZIONE GRAN PRIORALE DI VENEZIA

CONSIGLIO DELEGATIZIO

Co. Dott. Lorenzo GiustinianiCavaliere di Onore e Devozione in

Obbedienza DelegatoResponsabile dei rapporti con le cariche

istituzionali dell’Ordine (mail: [email protected])

Dott. Maurizio Del MaschioCavaliere di Grazia Magistrale in

Obbedienza Vice DelegatoConsigliere responsabile della Tesoreria e

dei rapporti con le autorità del territorio della Delegazione ([email protected])

Nob. Prof. Valerio de ScarpisCavaliere di Grazia e

Devozione Consigliere responsabile della comunicazione

([email protected])

Fabio BrunoCavaliere di Grazia Magistrale

Consigliere responsabile dell’Assistenza Melitense Ammalati ([email protected])

Cont. Arabella Ferri de Lazara n. Cont. Gaetani dell’Aquila di Aragona

Dama di Onore e Devozione Consigliere responsabile del Gruppo Giovani

([email protected])

GRUPPO FAMIGLIEdott.ssa Eleonora Mangini Gera Minucci n. Soppelsa

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Dama di Grazia Magistrale

Responsabile Gruppo Famiglie

mail: ([email protected])

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GRUPPO GIOVANIavv. Federico

Griguolo Donato di Devozione Presidente Gruppo Giovani mail: ([email protected])

REFERENTE PER I PELLEGRINAGGInob. Barbara dei march. Berlingieri n. dei Co. Cicogna Mozzoni

Dama Gr. Cr. di Onore e Devozione mail: ([email protected])

ASSISTENZA MELITENSE AMMALATI (A.M.A.) NELLA DELEGAZIONE

GRAN PRIORALEDI VENEZIA

CONSIGLIERE RESPONSABILE: Fabio Bruno, Cav. di Grazia Magistrale

(mail: [email protected])La Delegazione Gran Priorale di Venezia del Sovrano Militare

Delegazione Gran Priorale di VeneziaPalazzo di Malta – Castello, 3253 – 30122

VENEZIA tel. 041.2410027 – fax 041.5244483

e-mail: [email protected] www.ordinedimaltaitalia.org/Gran Priorato di Lombardia e Venezia/Delegazioni/ Venezia

Delegato: martedì ore 11.00 - 17.00Segreteria: martedì ore

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Ordine di Malta, fa parte del Gran Priorato di Lombardia e Venezia. Raccoglie tutti i membri dell’ordine delle province di Venezia, Belluno, Padova, Rovigo e Treviso ed è il riferimento per le attività spirituali, assistenziali, caritative e culturali melitensi in questi territori.Per maggior adesione alle realtà locali e quale forma di perfetta adesione con le chiese locali, la rete delle attività delegatizie è organizzata con una presenza in tutte le diocesi del territorio: Venezia, Belluno, Chioggia, Padova, Rovigo, Treviso, Vittorio Veneto.

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ATTIVITÀ INTERGRUPPO AMA DI DELEGAZIONE

PROGETTO STIMOLAZIONE COGNITIVA PER PERSONE AFFETTE DA DEFICIT COGNITIVOI volontari dei gruppi AMA della Delegazione prestano il loro servizio nell’ambito del progetto di stimolazione cognitiva per malati di deficit cognitivo (Alzheimer). Prevede una serie di incontri mirati alla stimolazione cognitiva per malati di deficit cognitivo, guidati da psicologi e favoriti dall’assistenza dei volontari. Si tiene nei locali della Delegazione a Palazzo Malta e ad esso partecipa un gruppo di malati veneziani. Gli incontri si tengono il martedì e venerdì mattina.REFERENTE DI SERVIZIO: dott. Francesco Felletti Spadazzi, Cavaliere di Grazia Magistrale (mail: [email protected]).

FESTE DEDICATE AI SIGNORI MALATIGrazie alla collaborazione con alcuni Benefattori, la Delegazione organizza ogni anno quattro giornate di festa e convivio in compagnia di tutti gli Assistiti:- in aprile la Festa della Gioia a San Martino di Lupari (Diocesi di Treviso);- in giugno il pellegrinaggio al Santuario Madonna di Rosa di

San Vito al Taglia- mento (Diocesi di Concordia e Pordenone);

- in settembre la Festa della Vita a Chioggia (Diocesi di Chioggia);

- in ottobre la Festa dell’Amore a Noventa Vicentina (Diocesi di Vicenza) (in col- laborazione con la Delegazione Gran Priorale di Verona);

- in dicembre la Festa degli Auguri a Campodarsego (Diocesi di Padova);

Tutte le giornate prevedono l’impegno dei membri e dei volontari il giorno pre- cedente per la preparazione degli ambienti di accoglienza e del refettorio. Iniziano con l’accoglienza degli Assistiti che giungono con i pullman messi a disposizione dalla Delegazione e altri mezzi. Proseguono con la celebrazione della Santa Messa. Alla conclusione del rito c’è il trasferimento nella sede ricreativa dove membri e volontari servono il pasto per poi condividere un momento

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conviviale insieme ai Malati. Dopopranzo, insieme partecipano ad alcune ore di intrattenimento, fi no all’ora fi ssata per il rientro.

SCHOLA “BEATO GERARDO SASSO”Istituita dal Gruppo Famiglie della Delegazione, con il concorso dei volontari, si propone di dare impulso ai valori melitensi ed all’attività di volontariato con corsi e momenti di formazione interna o presso istituti scolastici.REFERENTE: dott. Francesco Felletti Spadazzi, Cav. di

Grazia Magistrale (mail: francescofelletti@ gmail.com).

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REFERENTE: dr.ssa Anna Paola Rey, Dama di Grazia Magistrale (mail: [email protected])

ASSISTENTE SPIRITUALE: Mons. Giuseppe Camilotto(mail: [email protected])

Membri e Volontari di Venezia, assicurano una preziosa presenza in alcune strut- ture, dove non fanno mancare la loro collaborazione ormai da diversi anni. In particolare è assiduo l’impegno con gli anziani dedicato alla loro attività riabilita- tiva presso l’I.R.E. San Lorenzo e la Residenza Morosini e con i malati terminali all’Hospice dell’Ospedale Fatebenefratelli.Presso la sede della Delegazione Gran Priorale di Venezia ogni martedì e venerdì da tre anni si organizzano cicli di stimolazione cognitiva per soggetti affetti da deficit cognitivo. Inoltre per gli stessi soggetti si tengono sedute di musico-terapia.

SERVIZI

I.R.E. San Lorenzo - VeneziaReferente di istituto: dr.ssa Tatiana Scarpa, Dama di Grazia Magistrale (mail: [email protected])

I.R.E. San Lorenzo - Venezia Progetto di volontariato e formazione per e con gli Allievi della Scuola Navale Morosini di Venezia Referente di progetto: dr.ssa Anna Paola Rey Dama di Grazia Magistrale (Mail: [email protected])

I.R.E. Residenza Morosini - VeneziaReferente di istituto: dr.ssa Annapaola Rey, Dama di Grazia Magistrale (mail: [email protected])

Hospice Fatebenefratelli - Venezia

GRUPPO A.M.A.PATRIARCATO DI

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Referente di istituto: Ing. Franco Cortiana, Cavaliere di Grazia Magistrale (mail: [email protected])

SMOM Delegazione di Venezia – Palazzo

Malta Stimolazione cognitiva e

musicoterapiaCoordinatore: dott. Francesco Felletti Spadazzi, Cavaliere di Grazia Magistrale(mail: [email protected])

SANTO PATRONO DIOCESANO: San Marco Evangelista (25 aprile)

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GRUPPO A.M.A DIOCESI DI PADOVA

REFERENTE ad interim: Fabio Bruno, Cav. di Grazia Magistrale(mail: [email protected])

ASSISTENTE SPIRITUALE: Mons. Luciano Barin(mail: [email protected])

COLLABORATOREPER LE CATECHESI: fra’ Walter Casagrande o.f.m.

(mail: [email protected])

Da sempre la presenza dell’Ama a Padova e nel circondario è molto affermata. L’opera dei volontari è stata assicurata a sostegno degli ospiti dell’O.I.C. Nazareth, dell’O.I.C. La Mandria (con un servizio non solo di assistenza ma anche di so- stegno spirituale con propri Ministri Straordinari dell’Eucarestia) e della Casa di Riposo Sante Capitanio e Gerosa del capoluogo. Collaborazioni sono attive anche con ANFFAS, con l’Autismo Padova Onlus e con diverse altre realtà operanti nel mondo della disabilità e fragilità sociale. Un legame datato è operativo con l’APIS (Associazione per la Promozione e l’Inserimento Sociale di Persone Svantaggiate) di Campodarsego (PD).Nell’ambito delle attività AMA viene anche svolto regolarmente il servizio di pre- parazione e distribuzione delle prime colazioni per poveri, migranti e anziani svol- to presso la casa madre delle Suore Salesie di Padova. Il servizio si svolge il giovedì e il sabato dalle 7.30 alle 9.20.

ISTITUTI ASSISTITI, SERVIZI E COLLABORAZIONIOpera Immacolata Concezione – PadovaReferente del servizio: dr.ssa Roberta Zotti, Dama di Grazia Magistrale (mail: [email protected])

Casa di Riposo “SS. Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa” - Padova Referente di servizio ad interim: Fabio Bruno, Cav. di Grazia Magistrale

(mail: [email protected])

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Mensa Suore Salesie - PadovaReferente di servizio: Alessio Spinello Donato di Devozione (mail: [email protected])A.P.I.S. (Ass. Promozione e Inserimento Sociale delle Persone Svantaggiate) – Campodarsego (PD)Referente del servizio: sig. Emanuele Gelmini (mail: [email protected])

“Amici del Villaggio” – Selvazzano Dentro (PD)Referente di servizio: gen. Aldo BORZI (mail: [email protected])

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ANFFAS – Ass. Naz.le Famiglie di Disabili Intellettivi e

Relazionali - Padova Cooperativa Sociale “IL VOLO”

Cittadella (PD)

Autismo Padova ONLUS

Associazione Nuova Realtà “La

Girandola” (OdV) Fondazione “Stefani”

ONLUSReferente di servizio: m.llo Davide Agnello Med. di Argento con spade al M.M. (mail: [email protected])A.M.A.M.I. ONLUS e Gruppo DAVID - San Martino di Lupari (PD) Referente di servizio: Stefano Zarattini Med. di Argento al M.M. (mail: info@ zarattinimenotti.com)SANTO PATRONO DIOCESANO: Sant’Antonio (13 giugno)

REFERENTE: Giacomo Munari, Donato di Devozione (mail: [email protected]))

ASSISTENTE SPIRITUALE: Mons. Valerio Valentini, Cappellano Magistrale

(mail: [email protected])

I volontari AMA organizzano incontri periodici con i Malati che partecipano ai Pellegrinaggi dell’Ordine e assicurano periodicamente visite a domicilio. Svolgo- no, inoltre, servizio di visita e assistenza presso alcuni istituti di Ficarolo (RO).

SERVIZIRSA Istituti Polesani – Ficarolo (RO)Referente di Istituto: dott. Gianni Tessari Cavaliere di Grazia

GRUPPO A.M.A.DIOCESI DI ADRIA E

ROVIGO

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Magistrale (mail: [email protected]). Servizio sospeso per riorganizzazione dell’Istituto.Residenza San Salvatore – Ficarolo (RO)Referente di Istituto: dott. Gianni Tessari Cavaliere di Grazia Magistrale (mail: [email protected]). Servizio sospeso per riorganizzazione dell’Istituto.

SANTO PATRONO DIOCESANO: San Bellino (26 novembre).

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GRUPPO A.M.A. DIOCESI DI CHIOGGIAREFERENTE: Avv. Giovanni Sambo, Donato di Devozione

(mail: [email protected])ASSISTENTE SPIRITUALE: don Andrea Rosada, Cappellano Magistrale

(mail: [email protected])

Il gruppo AMA di Chioggia svolge di assistenza agli ospiti di Casa Emanuel di Cavarzere (struttura di accoglienza per persone con diversi profili di disabilità). Ogni seconda domenica del mese, sono in servizio quattro volontari secondo un calendario definito.

SERVIZI

Centro Servizi Anziani “F.F. Casson – Il Boschetto” – Chioggia Referente di Istituto : sig. Lucio Boscolo Cegion, (mail: [email protected]) Casa Emanuel – Cavarzere (VE)

Referente di Istituto: Mattia Bernello, Medaglia di Bronzo al M.M. (mail: [email protected])

SANTI PATRONI DIOCESANI: Santi Felice e Fortunato (11 giugno).

GRUPPO A.M.A. DIOCESI DI TREVISOREFERENTE: avv. Gabriella Bruno n. Alpago ([email protected])

ASSISTENTE SPIRITUALE: Mons. Pietro Vangelista, Cappellano Magistrale

(mail: [email protected])

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COLLABORATORE PER LE CATECHESI: Mons. Lucio Ferruccio Bonomo

(mail: [email protected])

Nel corso dell’inverno i volontari dell’AMA, insieme con quelli del CISOM, parte- cipano alle iniziative di sostegno e soccorso (distribuzione bevande calde e generi di conforto) ai senza tetto, con un servizio che – ormai – prosegue da 10 anni. I volontari organizzano incontri periodici con i Malati che partecipano ai Pellegrinaggi dell’Ordi- ne e si recano a trovarli a domicilio. Presso la Casa di Riposo gestita dalle Suore Fran- cescane di Gemona nel capoluogo, programmano momenti d’intrattenimento per le anziane residenti e svolgono servizio regolare un giorno al mese. In collaborazione con la Direzione Generale dell’Azienda Ulss 2 organizzano una festa natalizia per i ragazzi disabili ospiti dei CEOD.

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SERVIZICasa di Riposo delle Suore Francescane di Gemona - TrevisoReferente di istituto: avv. Gabriella Bruno n. Alpago ([email protected])

COLLABORAZIONI

Parrocchia di S. Agnese Vergine e Martire, Treviso - “Progetto 2 Ore in Compagnia”

Istituto Casa Codato – Dosson di Casier (TV) Casa “Il nostro domani” – Cavrie (TV)

SANTO PATRONO DIOCESANO: San Liberale (27 aprile)

REFERENTE: Nob. dott. Carlo Fabris, Cav. Onore e Devozione (mail: [email protected])

ASSISTENTE SPIRITUALE:Il Gruppo è di recentissima costituzione e attualmente impegnato nella sensibiliz- zazione dei volontari. L’attività è in corso di progettazione.

SANTO PATRONO DIOCESANO: San Martino (11 novembre).

REFERENTE: dott.Damiano Viezzer Medaglia d’Argento al M.M. (mail:

GRUPPO A.M.A.DIOCESI DI FELTRE E

GRUPPO A.M.A.DIOCESI DI VITTORIO

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[email protected])

ASSISTENTE SPIRITUALE: don Rino Damo

I volontari AMA hanno partecipano al progetto - che vede coinvolte varie orga- nizzazioni di volontariato del territorio – per la realizzazione a Conegliano di un punto di accoglienza, ascolto e servizio doccia per i senza fissa dimora. Nella stessa città partecipiamo anche al progetto coordinato dalla Caritas per l’apertura di una casa di accoglienza. All’ORAS di Motta di Livenza (Ospedale Riabilitativo ad Alta Specializzazione) abbiamo avviato una collaborazione che ci fa partecipare ad iniziative a favore dei degenti, in particolare mielolesi.

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SERVIZI E COLLABORAZIONIProgetto “Casa di Accoglienza Murialdo” – Conegliano (Caritas Diocesana) Referente di progetto: dr.ssa Eleonora Mangini Gera Minucci, Dama di Grazia Magistrale (mail: [email protected])Progetto “Spazio Doccia” - ConeglianoReferente di progetto: dott. Damiano Viezzer, Med. Argento al M.M. (mail: da- [email protected])

SANTO PATRONO DIOCESANO: San Tiziano (16 gennaio)

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REFERENTE: N.H. Dott. Osvaldo Buzzaccarini, Cav. Di Onore e Devozione (mail: [email protected])

Il Gruppo è nato con lo scopo di fornire la necessaria assistenza du- rante gli incontri con i Signori Malati organizzati dalla Delegazione e fornire consulenza medica alle attività operative e formative dei Gruppi AMA. Sono chiamati a farne parte i membri dell’Ordine che esercitano professione medica ed infermieristica. Possono farne parte, inoltre, i medici, gli infermieri e altri professionisti sanitari già

GRUPPOASSISTENZA

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impegnati nelle attività dell’Ordine o che intendono fare opera di volontariato con la Delegazione.

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RAGIONI DEL PROGETTO DELL’ORDINEA SOSTEGNO DEL DECADIMENTO COGNITIVO

Decadimento cognitivo e malattie neurodegenerative in genere, pongo- no tutti di fronte al quadro delle malattie cronico-degenerative, caratteriz- zate da processi biologici non correggibili, così da ottenere una guarigio- ne. Anche nell’invecchiamento fisiologico umano, il cervello va incontro a un normale processo di involuzione, che riduce lentamente il suo volume, determina la perdita di diversi neuroni e non sostiene più in modo effi- ciente la trasmissione dei segnali nervosi. Eppure tale declino cognitivo, non particolarmente progressivo, legato all’età avanzata, non è demenza.

Si tratta dunque di aprire un confronto su fragilità e debolezza che, pur essendo fatti ineludibili, offrono occasioni per infrangere una solitu- dine radicale, mentre molti studi indicano come qualità della vita e risorse funzionali, fisiche e mentali, siano significativamente e direttamente cor- relate alla qualità della rete di rapporti umani e sociali.

IL SOSTEGNOAL DECADIMENTO

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Non sfugga ora il peso rilevante che assume, in proposito, il patrimonio plurisecolare di esperienza “ospitaliera” nell’odierno Ordine di Malta; esso, deposte le armi, definibili “convenzionali”, usate fino a qualche seco- lo fa, per progetti più attinenti alle proprie origini, a sostegno dei poveri e dei bisognosi, specie ammalati, testimonia come gli ospedali siano sorti come fatti di generosità, di volontariato e servizio, e tali siano rimasti

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per diversi secoli e come “tutt’oggi, la medicina sarebbe inconcepibile e impraticabile fuori di una continua sollecitazione della generosità”.

Oggi persone malate implorano cure soprattutto in situazioni in cui la medicina perde la sua moderna peculiarità, la capacità di guarire e risco- pre approcci di tempi in cui le cure miravano più al sostegno delle risorse personali che all’intervento sulle cause della sofferenza.

Il setting nel quale “prendersi cura” è il sistema familiare, visto come “luogo” di cure per non fare male. Interagire con il sistema familiare, ri- chiede strategie di promozione e negoziazione della salute possibile, in prevedibili storie di malattie inguaribili, e strategie per il conseguimento di una qualità della vita possibile.

Su tali presupposti, l’Ordine ha inteso cimentarsi nei servizi di sti- molazione e attivazione cognitiva e di musicoterapia, per persone con decadimenti cognitivi di differente livello. I due cicli di quattordici sedute ciascuno, basati sui più aggiornati criteri oggi disponibili, tramite attività di gruppo e stimoli musicali appropriati, prevedono la partecipa- zione di circa dieci ospiti ciascuno, oltre ai loro famigliari o accompa- gnatori, e sono curati da professionisti esperti, affiancati dalla presenza di volontari dell’Ordine, aspetto fondamentale per lo svolgimento più effica- ce delle attività ed il maggior dinamismo nelle relazioni fra i partecipanti, risposta anche all’invito ad “approfondire i carismi”, rivolto recentemente dall’Ordine.

Il livello raggiunto nelle attività svolte ed i risultati incoraggianti, giusti- ficano i tirocini per studenti e laureati delle discipline attinenti (psico- logia, medicina etc.) e le esperienze di giovani allievi di istituti superiori, ai quali, tramite il Gruppo Famiglie della Delegazione, viene offerto l’ag- giornamento e l’approfondimento su tali argomenti, oggi

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particolarmente importanti, dato il mutato profilo della nostra società.

Il prospettato proseguimento dell’attività, con cicli regolari e costanti e partecipazione di giovani volontari, per affiancare pazienti, familiari ed operatori, secondo i nuovi criteri sperimentati, permette di vivere un’espe- rienza di forte crescita personale.

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ASSISTERE I PAZIENTIProgetto di assistenza a

pazienti affetti da deficit cognitivo, ai loro familiari ed assistenti, facente par- te del Progetto Sollievo, finanziato dalla Regione del Veneto. E’ costi- tuto da una serie di sedute, organiz- zate presso la sede di Palazzo Malta in Venezia, Castello, nel corso delle quali viene applicato il protocollo di stimolazione-attivazione cogniti- va della Dott. Spector, perseguendo l’obiettivo di attivare tutte le aree cerebrali in modo ciclico, attraverso una serie di attività, guidate da una esperta educatrice.

Le attività favoriscono un rallentamento del decadimento cognitivo e offrono a famigliari ed assistenti del paziente spunti comportamentali per il benessere e la qualità di vita nelle relazioni e nelle dinamiche famigliari o assistenziali, utili anche al di fuori dei cicli di sedute.

Il risultato di ogni ciclo viene valutato tramite appositi strumenti, pre- visti dal protocollo, allo scopo di disporre di oggettiva dimostrazione del contributo rappresentato dalle sedute programmate, in termini di minore o nulla perdita di capacità cognitiva dei soggetti, fra un periodo e l’altro di somministrazione del trattamento previsto dal protocollo Spector. I risultati delle attività sviluppate nel corso delle sedute sono pertanto mi- surati tramite colloqui preliminari ed, al temine di ogni ciclo, da parte di uno psicologo, al fine di valutare costantemente l’adeguatezza della

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stimolazione rispetto all’andamento della situazione del paziente.

Le sedute sono integrate con incontri specifici con i famigliari o con gli assistenti, per migliorarne le capacità assistenziali e sono gestite da volon- tari che affiancano l’educatrice ed i professionisti nell’attività di stimola- zione, tramite l’accoglienza ed il supporto degli ospiti per ogni esigenza.

Il progetto prevede come secondo obiettivo, quello di fornire ai volon- tari una serie di competenze, derivanti dall’esperienza tipica vissuta nel corso dell’attività: una accresciuta capacità di relazionarsi con soggetti fragili e di sviluppare relazioni di sostegno anche con altri soggetti, biso- gnosi di un contesto relazionale ed assistenziale più confacente alla loro condizione, sia nell’ambito di strutture che in ambito domiciliare.

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ORGANIZZAZIONENumero delle sessioni per ciclo: 14, con redazione di tabelle dei risultati relativi alle somministrazioni.Cadenza bisettimanale delle sessioni il martedì ed il giovedì Durata 120 – 150 minuti ciascuna a partire dalle ore 10:30 Numero pazienti 8 -10 con familiari ed assistenti

TEAMPsicologo supervisore (verifica di ciascun paziente all’inizio e al termine del ciclo; interventi durante il ciclo)Esecutore/animatore (educatrice con esperienza nel protocollo Spector) Volontari assistenti (per protocolli di accoglienza e di assistenza di base agli ospiti e supporto all’animatore).

L’USO DELLA MUSICOTERAPIALa World Federation

of Music Therapy (Federazione Mondiale di Musicoterapia) ha fornito nel 1996 la seguente definizione: “La musicoterapia è l’uso della musica e/o degli elemen- ti musicali (suono, ritmo, melodia e armonia) da parte di un musicoterapeu- ta qualificato, con un utente o un gruppo, in un processo atto a facilitare e favorire la comunicazione, la relazione, l›apprendimento, la motricità, l›espressione, l›organizzazione e altri rilevanti obiettivi terapeutici, al fine di soddisfare le necessità fisiche, emozionali,

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mentali, sociali e cognitive. La musicoterapia mira a sviluppare le funzioni potenziali e/o residue dell’in- dividuo in modo tale che questi possa meglio realizzare l’integrazione intra - e interpersonale e consequenzialmente possa migliorare la qualità della vita grazie a un processo preventivo, riabilitativo o terapeutico.”

IL PROGETTO DEVE AVEREUN FONDAMENTO SCIENTIFICO DIMOSTRABILE

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Debbono pertanto essere verificati miglioramenti nei disturbi principali che si registrano nei seguenti ambiti: comportamento, umore, appren- dimento (verbale). Si lavorerà su melodie, su ritmi, su attività motorie ricorrendo alle modalità più semplici.

APPROCCIOE’ fondamentale un esame accurato del profilo dei pazienti, sulla base del quale impostare la collaborazione con l’esperto musicale che ha il compito di selezionare e monitorare il materiale di stimolazione utilizzato.Il gruppo di brani prescelti viene selezionato individuando, rispetto all’uditorio, l’attribuibilità dell’aggettivo “familiare” ad una parte dei brani stessi, non essendo questo un criterio standard.Il gruppo di pazienti viene “selezionato”, partendo dal censimento di al- cune loro caratteristiche. Un esempio di risultato delle somministrazioni potrebbe riguardare la memoria semantica e la memoria storica, docu- mentando come possano essere attivate o recuperate, tramite l’ascolto di una antologia melodica appropriata.Sono previste esperienze con semplici strumenti musicali, di motricità, coreutica e creatività con attività che interessano l’area cognitiva.

ORGANIZZAZIONENumero delle sessioni per ciclo: 14, con redazione di tabelle dei risultati. Cadenza bisettimanale delle sessioni il martedì ed il giovedìDurata 120 – 150 minuti ciascuna a partire dalle ore 15:30Numero pazienti 10 -15

TEAMPsicologo supervisione (verifica di ciascun paziente all’inizio e al termine del ciclo; interventi durante il ciclo).Esecutore/animatore (esperto/i musicale/i).

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Volontari assistenti (2 – per protocolli di accoglienza e di assistenza di base agli ospiti e supporto all’animatore).

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STRUTTURA OPERATIVA DELLE SEDUTEIl team è costituito da un professionista esperto,

che conduce le sedu- te, assistito da un Volontario esperto (Volontario 1) o da un Tirocinante e supportato da un secondo Volontario, con minore esperienza (Volonta- rio 2), che si deve occupare delle attività più semplici e pratiche, inerenti il buon svolgimento delle sedute.

Il numero dei volontari può essere anche superiore al minimo illustrato, specie quando la loro presenza è finalizzata a fare esperienza delle dina- miche che si sviluppano nelle sedute.

Il volontario esperto o il tirocinante, prima dell’inizio delle sedute, or- ganizza i ruoli degli altri volontari, sulla base del PROGRAMMA predi- sposto per ciascuna seduta e, a conclusione della seduta, dopo il commiato con gli ospiti, assieme ai professionisti, quando opportuno, gestisce il “de- briefing” con gli altri volontari presenti.

Il Volontario 1, o il Tirocinante, gestisce la tracciatura di ciascun evento rilevante, relativo ai comportamenti dei partecipanti durante le sedute, dei famigliari e degli assistenti presenti, redigendo un rapporto specifico, raccolto nel fascicolo che documenta lo svolgimento del ciclo, nel quale confluiscono anche i dati rilevati dallo psicologo supervisore, che ha il compito di redigere le valutazioni in ingresso ed in uscita e le annotazioni sull’impatto delle attività nei confronti dei partecipanti.

La struttura può ospitare “osservatori”, che il team riconosca utilmen- te interessati all’esperienza rappresentata da una o più sedute, sia che si tratti di esperti nelle discipline applicate o sanitari ed altri operatori pro- fessionali, desiderosi di osservare direttamente e di conoscere più a fondo le modalità di applicazione dei metodi prescelti dal progetto, sia che si tratti semplicemente di persone desiderose di

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comprendere, in pratica, in cosa consista l’offerta rappresentata dalle sessioni dei cicli, in rapporto alla condizione dei pazienti, ma anche alla situazione dei famigliari e degli assistenti impegnati nella gestione del paziente stesso.

L’esperienza, in tal modo, si rivela strumento dalle molteplici valenze, il cui fine è il generale conseguimento di consapevolezze, a diverso livel- lo, secondo la natura dei partecipanti, che favorisce il conseguimento di una migliorata qualità di vita dell’ospite, favorendo progressi nell’am- biente domestico, che superi i pregiudizi, lo stigma e l’insofferenza per la condizione indotta dalle sue inabilità mentali, apprendendo ed applican- do modi sempre più appropriati per superare le mutate condizioni che regolano la relazione con essi nella vita di tutti i giorni.

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Lo sforzo “culturale” per raggiungere tale obiettivo diviene pertanto fattore determinante e salutare anche per lo sviluppo positivo dei propri rapporti personali e per una più sana valutazione degli aspetti esisten- ziali, anche se non strettamente legati a specifiche criticità derivanti da una patologia, in quanto ciò produce aspirazioni ed interessi più vivi per un esame critico del proprio rapporto con gli altri e con la vita.

I risultati conseguenti, in particolare per i giovani in procinto di spe- rimentare le sfide dell’impegno lavorativo, specie se gravato di rilevanti responsabilità, o della fondazione di una famiglia, o per chi affronta la fase conclusiva della propria esistenza, promuovendo un confronto con la riflessione sulle proprie esperienze, possono contribuire ad un migliora- mento particolarmente significativo del rapporto con se stessi, la propria cerchia di relazioni e quella più ampia del sociale.

Da tale punto di vista la formazione offerta, oltre a chiarire sintetica- mente gli aspetti operativi, per una corretta prassi nell’assistenza alle at- tività del progetto, diviene parte qualificata del “curriculum” personale, documentata da adeguate attestazioni, attiva singolarmente i partecipan- ti, suscitando in loro risposte, aspirazioni, progetti, vocazioni, sensibilità e rivalutazione di situazioni vissute, reinquadrate alla luce dell’esperienza offerta.

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RICORRENZE SANTI PATRONIBeata Vergine del Monte Fileremo

Protettrice del Sovrano Militare Ordine di Malta (8 settembre)

Beata Vergine NicopejaPatrona del Gran Priorato di Lombardia e Venezia (25 marzo)

Nostra Signora di LourdesGiornata Mondiale del Malato e dell’Operatore Sanitario (11

febbraio)

San Giovanni BattistaPatrono del Sovrano Militare Ordine di Malta (24 giugno)

Santa Caterina d’AlessandriaPatrona della Lingua d’Italia del SMOM (25 novembre)

Beato GerardoFondatore dell’Ordine (13 ottobre)

5 PER 1000

NUOVO

IBAN

SI RINGRAZIA PER LE OFFERTE A:AMICI ORDINE DI MALTA ONLUS

IT 36 K 01030 121070 000 61112708

CODICE FISCALE 03417520289

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REGOLAMENTO GRUPPO AMA

(ASSISTENZA MELITENSE AMMALATI)

approvato dal Consiglio della Delegazione Gran Priorale di

Venezia16 dicembre 2017

Regolamento Gruppo AMA - Assistenza Melitense Ammalati

Art. 1 – Si costituisce il Gruppo Assistenza Melitense Ammalati (AMA)Art. 1.1 - Il Gruppo AMA (Assistenza Melitense

Ammalati) della Dele- gazione Gran Priorale di Venezia, è parte integrante e declinazione propositiva ed attiva sul territorio della Delegazione Gran Priorale di Venezia. Il Gruppo AMA (Assistenza Melitense Ammalati) ha sede presso la Delegazione.

Art. 1.2 - L’istituzione ed individuazione di un Gruppo AMA (Assistenza Melitense Ammalati) sul territorio viene deliberata dal Consiglio di Delegazi- one. I Gruppi AMA territoriali sono, in via preferenziale, istituiti presso ogni diocesi.

Art. 1.3 - Il Gruppo AMA (Assistenza Melitense Ammalati) di Dele- gazione ha le stesse finalità dell’Ordine, quali sono inserite nell’art. 2 della Carta Costituzionale, così da costituire valido mezzo di attività

SI RINGRAZIA PER LE OFFERTE A:AMICI ORDINE DI MALTA ONLUS

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operativa. Il Gruppo AMA (Assistenza Melitense Ammalati) di Delegazione ha la funzione di far conoscere l’Ordine, promuovere le attività e di formare nuovi Membri. Inoltre il Gruppo AMA (Assistenza Melitense Ammalati) di Delegazione ha la finalità di promuovere la crescita spirituale dei propri Membri, di collaborare, secondo lo spirito degli ideali dell’Ordine, a tutte le attività melitensi nel cam- po spirituale, assistenziale, caritativo, sociale e missionario, nell’ambito del territorio di propria competenza. Il Gruppo AMA (Assistenza Melitense Am- malati) di Delegazione ha il compito di attirare e formare persone idonee, dal punto di vista spirituale e del merito, a una eventuale ammissione nell’Ordine.

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Art. 2 – Organizzazione, composizione e funzionamento del Gruppo AMA (Assistenza Melitense Ammalati)

Art. 2.1 - Il Gruppo AMA (Assistenza Melitense Ammalati) svolge la propria attività in seno ed in collaborazione con la Delegazione Gran Priorale di Venezia.

Art. 2.2 -Possono far parte del Gruppo AMA (Assistenza Melitense Am- malati) di Delegazione tutte le persone che abbiano qualità morali e requi- siti tali da renderli idonei ad essere ammessi ad un organismo assistenziale dell’Ordine. Tra i medesimi requisiti vi sono quelli psicofisici al fine di poter svolgere le attività istituzionali del Sovrano Militare Ordine di Malta. Essi devono almeno aver compiuto diciotto anni nonché avere la residenza o il domicilio stabile nel territorio della Delegazione.

Art. 2.3 - Qualora non già appartenente al Sovrano Militare Ordine di Malta, il Volontario deve essere presentato da un membro dell’Ordine. Se questo non è possibile, deve produrre una lettera di presentazione rilasciata dal proprio Parroco o, in via eccezionale, da altro sacerdote.

La domanda di ammissione al Gruppo AMA (Assistenza Melitense Am- malati) di Delegazione deve essere presentata al Responsabile AMA (Assis- tenza Melitense Ammalati) di Delegazione, per il tramite del referente ter- ritoriale del Gruppo AMA (Assistenza Melitense Ammalati), unitamente al curriculum vitae (che riporti eventuali attività caritative svolte dal richiedente in precedenza in Enti o Associazioni di volontariato cattolico o laico) nonché alla specifica modulistica corredata di foto (appositamente predisposta dalla Delegazione, come da modello allegato alla presente).

Art. 2.4 - Il Responsabile AMA (Assistenza Melitense Ammalati) dopo averla vistata (e fatta controfirmare da almeno un Membro dell’Ordine in qualità di presentatore che attesti i requisiti morali dell’aspirante), la inoltrerà al

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Delegato Gran Priorale per la valutazione e disamina: se l’esito sarà positivo, al candidato verrà comunicato per iscritto l’accoglimento della stessa e verrà rilasciata una tessera portanome che lo renderà riconoscibile in servizio. Al “Volontario” verrà altresì comunicata l’attività a cui sarà inizialmente desti- nato.

Art. 2.5 – Il Volontario per il primo anno, sotto la tutela e guida del Ref- erente territoriale, è chiamato a partecipare alle attività del Gruppo AMA (As- sistenza Melitense Ammalati) di Delegazione a titolo di prova. Trascorso l’an- no di prova, il Referente Territoriale del Gruppo AMA (Assistenza Melitense Ammalati) di Delegazione riferirà al Responsabile AMA (Assistenza Melitense

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Ammalati) sull’assiduità e sul comportamento del Volontario. Dopo tale anno di prova, con l’autorizzazione del Delegato, entra a far parte ufficialmente del Gruppo AMA (Assistenza Melitense Ammalati) di Delegazione, nonché come “volontario amico” della ONLUS “Amici del Sovrano Militare Ordine di Malta di Venezia”, senza obbligo di iscrizione.

Art. 2.6 - I membri dell’Ordine sono di diritto parte del Gruppo AMA (Assistenza Melitense Ammalati) di Delegazione, partecipano alle attività sen- za necessità di alcuna formalità riportata in precedenza, ma semplicemente dandone formale comunicazione al Delegato Gran Priorale.

Art. 2.7 - La qualità ovvero la cessazione dalla qualifica di “Volontario” si avrà per i seguenti motivi: per radiazione e/o decisione insindacabile del Delegato; per accertato comportamento contrario ai principi dell’Ordine; su espressa richiesta dell’interessato; per la non partecipazione consolidata alle attività senza che ricorrano motivazioni che possano giustificare tale condotta, ovvero l’assenza ingiustificata per più di un anno dall’ultima attività svolta in seno a quelle della Delegazione ovvero del Gruppo AMA (Assistenza Meli- tense Ammalati) di appartenenza.

Art. 2.8 - I comportamenti indegni e contrari allo spirito dell’Ordine o la reiterata insubordinazione, già oggetto di ammonizione formale, sono mo- tivo di radiazione e/o allontanamento dal Gruppo AMA (Assistenza Melitense Ammalati) di appartenenza. Il procedimento decisorio è adottato dalla Dele- gazione Gran Priorale, su la segnalazione del Referente territoriale al Delegato Gran Priorale ed al Responsabile AMA.

Art. 2.9 - È richiesta agli Aspiranti, ai Volontari e ai Membri congrua conoscenza dell’Ordine, delle sue Istituzioni, della sua storia, delle sue finalità nonché della sua gerarchia e della sua disciplina. La formazione dei giovani prevede corsi di assistenza al malato e all’anziano per un corretto accompagna- mento dei Signori Ammalati nel corso di eventi ed in particolare delle Feste a loro

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dedicate ed ai Pellegrinaggi di Delegazione, nazionali o internazionale nonché ai campi estivi. Saranno quindi previste occasioni di verifica affinché sia mantenuta un’adeguata preparazione sulla base delle informazioni tras- messe. Le attività informative prevedono approfondimenti sulla storia e l’or- ganizzazione odierna dell’Ordine nonché l’insegnamento di quanto necessario per prestare servizio di assistenza al malato.

Art. 2.10 - È fatto obbligo a ciascun Aspirante, Volontario e Membro comunicare tempestivamente al Referente AMA territoriale ogni eventuale variazioni in ordine sia alle disponibilità sia ai requisiti sopracitati (in parti- colar modo, relativamente a quelli psico-fisici), producendo eventualmente idonea documentazione. È facoltà del Responsabile del Gruppo AMA (Assis-

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tenza Melitense Ammalati) di Delegazione proporre al Delegato una revisione periodica, al fine di garantire la sicurezza delle attività svolte nonché il rispetto morale dei valori dell’Ordine.

Qualora dovessero essere rilevati significative variazioni, si procedere ad adottare le necessarie decisioni, anche solo di natura organizzativa, prescriv- endo eventuali limitazioni. Non è obbligo del Responsabile del Gruppo AMA (Assistenza Melitense Ammalati) o del Delegato dover fornire a terzi le mo- tivazioni o ragioni alla base delle decisioni.

Art. 2.11 - Ogni anno il Referente territoriale del Gruppo AMA (As- sistenza Melitense Ammalati) fornirà al Responsabile AMA (Assistenza Mel- itense Ammalati) una relazione sulle attività svolte, esporrà le attività in pro- gramma e segnalerà i volontari particolarmente meritori, anche per un even- tuale ingresso nell’Ordine.

Il responsabile AMA (Assistenza Melitense Ammalati) riferirà in Consi- glio delegatizio sulle attività AMA ed elaborerà, in occasione della Assemblea annuale di Delegazione, una dettagliata relazione sullo sviluppo delle attività AMA e sui programmi futuri.

Art. 2.12 - Il Responsabile del Gruppo AMA (Assistenza Melitense Am- malati) è nominato dal Consiglio di Delegazione Gran Priorale, su proposta del Delegato. Il Responsabile ha poteri di coordinamento, di organizzazione e promozione sul territorio, seppur sempre in ragione delle indicazione ed indirizzi elaborati dalla Delegazione. Il Responsabile del Gruppo AMA (As- sistenza Melitense Ammalati) riferisce costantemente al Delegato sullo svolgi- mento di ogni attività e ne chiede preventivamente idonea approvazione, salvo specifiche deleghe scritte conferite. Egli resta in carica per la medesima durata del Consiglio di Delegazione Gran Priorale.

Art. 3 - Uso delle insegne, uniformi e fasce rosse di servizio

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Art. 3.1 - I volontari ed i membri sono obbligati a rispettare le indicazi- oni generali di uso delle insegne e delle uniformi previste dal Sovrano Militare Ordine di Malta, e nello specifico quanto segue.

Art. 3.2 - La decisione sulla scelta dell’abbigliamento in ragione del tipo di attività da svolgere, avviene su indicazione della Delegazione, nel rispetto delle indicazioni del Gran Magistero e/o del Consiglio Magistrale dei Pellegri- naggi. Tali indicazioni provengono dalla Delegazione che curerà l’ottenimento delle adeguate ed opportune autorizzazioni da parte degli organi competenti.

Art. 3.3 - L’uso delle fasce melitensi di servizio al braccio (rosse con la croce ottagona bianca) e la tessera portanome (e/o ogni altra insegna) è limita-

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to alle sole attività istituzionali dello SMOM espressamente autorizzate e/o di rappresentanza ufficiale, e solo per il tempo strettamente necessario. È vietato espressamente il loro utilizzo con modalità e finalità diverse.

Art. 3.4 - Le fasce melitensi di servizio che possono essere utilizzate devo- no essere conformi allo standard previsto, e sono concesse in uso alle singole persone: la richiesta di concessione e/o uso è fatta al Delegato anche per il tramite del Referente del Gruppo AMA (Assistenza Melitense Ammalati).

Art. 3.5 - È facoltà del Delegato, anche per il tramite del Responsabile del Gruppo AMA, ritirare la fascia di servizio precedentemente consegnata, nei casi in cui lo stesso non intenda proseguire nel servizio e/o non abbia svolto attività negli ultimi sei mesi, e/o si sia reso fautore di comportamenti accertati come indegni e/o contrari allo spirito dell’Ordine e/o la reiterata insubordinazione.

Art. 3.6 - Le fasce concesse in uso (che sono contrassegnate dalla Dele- gazione nella loro parte interna) rimangono sempre e comunque di proprietà della Delegazione: eventuali contributi spese per l’acquisto è da considerarsi una offerta alla Delegazione.

Art. 3.7 - È responsabilità di ciascuna persona in possesso della fascia rossa curarne la custodia e l’uso, in conformità con quanto qui previsto dal presente regolamento e/o dalle generali e specifiche disposizioni del Sovrano Militare Ordine di Malta.

Art. 3.8 - La Delegazione tiene un elenco aggiornato delle fasce conseg- nate e/o in possesso degli Aspiranti, Volontari, Membri.

Qualora un membro o un volontario provveda (o abbia provveduto) ad acquistarne una direttamente, è tenuto darne notizia alla Delegazione affinchè sia ufficialmente contrassegnata. Diversamente, la fascia perde il valore di uf- ficialità.

Il presente regolamento è stato presentato dal

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consigliere Responsa- bile AMA di Delegazione Fabio Bruno, Cavaliere di Grazia Magistrale, ed è stato approvato e verbalizzato dal Consiglio di Delegazione nella seduta del 16 dicembre 2017.

co. Lorenzo Giustiniani Cavaliere di Onore e

Devozione in Obbedienza Delegato Gran Priorale di Venezia

Palazzo Malta - Venezia

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S

PREGHIERA DEL CAVALIERE E DELLA DAMA

DEL SOVRANO MILITARE ORDINE DI MALTA

ignore Gesù, che Vi siete degnato farmi partecipare alla Mili- zia dei Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme, Vi suppli-

co umilmente, per la intercessione della Beata Vergine del monte Fileremo, di San Giovanna Battista, del Beato Gerardo e di tutti i Santi e Beati dell’Ordine, di aiutarmi a restare fedele alle tradizioni del nostro Ordine, praticando e difendendo la Religione catto- lica, apostolica, romana contro la empietà, esercitando la carità verso il prossimo e specialmente verso i poveri e gli infermi.Datemi infine le virtù necessarie per realizzare secondo lo spi- rito del Vangelo, con animo disinteressato e profondamente cristiano, questi santi desideri per la maggior gloria di Dio,la pace del mondo ed il bene dell’Ordine di San Giovannidi Gerusalemme. 3Amen.

PREGHIERANEL SERVIZIO A.M.A.

Benedici o Signore, ogni giorno di lavoro che si inizia nel Tuo nome, concedimi il privilegio di fare un po’ di bene, benedici la mia mano, concede sulle mie labra il conforto per i più afflitti.Dammi, o Signore , carità perchè possa con devote amore dedicarmi all’assistenza degli ammalati; riempi il mio cuore di bontà, affinchè possa sentire in me stesso i dolori che affliggono i miei Fratelli, e prodigare tutti i miei sforzi a loro sollievo.Dammi pazienza senza limiti, cuore per essere sempre compassionevole e generoso e per trovare, anche nei momenti di

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maggiore fatica, la forza di accorrere ad assistere l’ammalato che mi chiama; dammi la purezza di spirito, perchè possa essere sereno , umile, tollerante, sorridente, dammi modestia, discrezione e coraggio.Gesù nel malato che sto per servire fa che veda Te. Che i momenti passati vicino a lui cercando di fargli del bene, portino per lui e per me frutti di vita eterna. Amen.

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