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5/23/2018 Libretti-slidepdf.com http://slidepdf.com/reader/full/libretti 1/5 LA SERVA PADRONA Atto primo Aria: Aspettare e non venire (Uberto) Recitativo: Quest’è per me disgrazia  (Uberto, Serpina) Aria: Sempre in contrasti (Uberto) Recitativo:  In somma delle somme (Serpina, Uberto) Aria: Stizzoso, mio stizzoso (Serpina) Recitativo:  Benissimo. Hai tu inteso? (Uberto, Serpina) Duetto: Lo conosco a quegli occietti  (Serpina, Uberto) Atto secondo Recitativo: !r ce "atto ti sei (Serpina, Uberto) Aria: A Serpina penserete (Serpina) Recitativo:  A# Quanto mi sa male  (Uberto, Serpina) Aria: Son im$rogliato io gi% (Uberto) Recitativo:  &avorisca, signor, passi  (Serpina, Uberto) Duetto: 'ontento tu sarai  (Serpina, Uberto).

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LA SERVA PADRONAAtto primo

Aria: Aspettare e non venire (Uberto)

Recitativo: Quest per me disgrazia (Uberto, Serpina)

Aria: Sempre in contrasti (Uberto)

Recitativo: In somma delle somme (Serpina, Uberto)

Aria: Stizzoso, mio stizzoso (Serpina)

Recitativo: Benissimo. Hai tu inteso? (Uberto, Serpina)

Duetto: Lo conosco a quegli occhietti (Serpina, Uberto)

Atto secondo

Recitativo: Or che fatto ti sei (Serpina, Uberto)

Aria: A Serpina penserete (Serpina)

Recitativo: Ah! Quanto mi sa male (Uberto, Serpina)

Aria: Son imbrogliato io gi (Uberto)

Recitativo: Favorisca, signor, passi (Serpina, Uberto)

Duetto: Contento tu sarai (Serpina, Uberto).

ELISIR DAMORE

Atto I

Preludio e Coro d'Introduzione: Bel conforto al mietitore (Giannetta, Coro)

Cavatina: Quanto bella, quanto cara (Nemorino, Giannetta, Coro)

Scena e Cavatina: Benedette queste carte... Della crudele Isotta (Adina, Giannetta, Nemorino, Coro)

Marziale

Cavatina: Come Paride vezzoso (Belcore, Adina, Giannetta, Nemorino, Coro)

Recitativo: Intanto, o mia ragazza (Belcore, Adina, Coro)

Scena e Duetto: Una parola o Adina... Chiedi all'aura lusinghiera (Nemorino, Adina)

Coro: Che vuol dire codesta sonata? (Coro)

Cavatina: Udite, udite, o rustici (Dulcamara, Coro)

Recitativo e Duetto: Ardir! Ha forse il cielo mandato... Voglio dire, lo stupendo elisir (Nemorino, Dulcamara)

Finale I

Recitativo: Caro elisir! sei mio! (Nemorino)

Scena e Duetto: Lallarallara... Esulti pur la barbara (Nemorino, Adina)

Terzetto: Tran, tran, tran. In guerra ed in amor (Belcore, Adina, Nemorino)

Scena e Quartetto: Signor sargente, di voi richiede la vostra gente... Adina credimi (Giannetta, Belcore, Nemorino, Adina, Coro)

Atto II

Coro d'Introduzione: Cantiamo, facciam brindisi (Belcore, Dulcamara, Giannetta, Adina, Coro)

Recitativo: Poich cantar vi alletta (Dulcamara, Belcore, Giannetta, Coro)

Barcarola: Io son ricco e tu sei bella (Dulcamara, Adina, Coro)

Recitativo: Silenzio! qua il notaro (Belcore, Dulcamara, Adina, Giannetta, Coro)

Recitativo: Le feste nuziali (Dulcamara, Nemorino)

Scena e Duetto: La donna un animale stravagante... Venti scudi (Belcore, Nemorino)

Coro: Saria possibile (Coro femminile)

Quartetto: Dell'elisir mirabile (Nemorino, Giannetta, Adina, Dulcamara, Coro)

Recitativo e Duetto: Come sen va contento... Quanto amore (Adina, Dulcamara)

Romanza: Una furtiva lagrima (Nemorino)

Recitativo: Eccola. Oh! qual le accresce belt (Nemorino, Adina)

Aria (Duetto): Prendi, per me sei libero (Adina, Nemorino)

Finale II

Recitativo: Alto! Fronte! (Belcore, Adina, Dulcamara, Nemorino, Giannetta, Coro)

Aria finale: Ei corregge ogni difetto (Dulcamara, Adina, Nemorino, Belcore, Coro)

LA SONNAMBULA

Atto I

1 Introduzione (Coro, Lisa, Alessio)

Coro d'introduzione Viva Amina! Cavatina di Lisa Tutto gioia, tutto festa Stretta dell'Introduzione In Elvezia non v'ha rosa 2 Scena e cavatina di Amina Come per me sereno 3 Scena e cavatina di Elvino Prendi, l'anel ti dono (Elvino, Amina, Coro)

4 Scena e cavatina di Rodolfo Vi ravviso, o luoghi ameni 5 Scena e coro A fosco cielo, a notte bruna 6 Scena e duetto Son geloso del zefiro errante (Elvino, Amina)

7 Scena e finale primo

Scena Davvero, non mi dispiace d'essermi qui fermato (Rodolfo, Lisa)

Scena e duetto Oh, come lieto il popolo (Rodolfo, Amina)

Coro Osservate. L'uscio aperto Quintetto D'un pensiero e d'un accento (Elvino, Amina, Teresa, Lisa, Alessio, Coro)

Atto II

8 Coro d'Introduzione Qui la selva pi folta ed ombrosa 9 Scena ed aria di Elvino Tutto sciolto (Amina, Teresa, Elvino, Coro)

10 Scena ed aria di Lisa De' lieti auguri 11 Scena e quartetto Signor Conte, agli occhi miei (Elvino, Rodolfo, Lisa, Teresa, Coro)

12 Scena ed aria finale di Amina Ah, non credea mirartiIL SEGRETO DI SUSANNALa scrittura operistica di Ermanno Wolf Ferrari realizza un felicissimo connubio fra la tradizione lirica italiana e il rigore del modello di orchestrazione tedesco. Distaccatosi radicalmente dal verismo, l'autore nel genere dell'intermezzo buffo seppe ricreare atmosfere di raffinata nitidezza sonora, forte di un senso dell'humour di ascendenza rossiniana che rende le sue opere a tutt'oggi gradevolissime, di uno stile personale inconfondibile.

Le prime opere di Wolf-Ferrari sono ritenute dagli studiosi come anticipazioni della successiva reazione classicista, che riguarder la selezione dei soggetti e soprattutto il rifiuto dell'evoluzione pi recente del linguaggio musicale, sia italiano che tedesco o francese. Le donne curiose (Die neugierigen Frauen) e I quattro rusteghi (Die vier Grobiane), che W. Ferrari deriva da Goldoni e fece rappresentare a Monaco rispettivamente nel 1903 e nel 1906, sono commedie musicali sensibili alla lezione verdiana del Falstaff, fino al recupero retrospettivo del teatro e sinfonismo mozartiano. In questi lavori, come in altri immediatamente successivi (Il segreto di Susanna, appunto, e L'amore medico), le forme musicali del classicismo tedesco si coniugano a una vocalit ora morbida, ora incisiva, di tipo italiano e preverista. Vari elementi infatti sono compresenti nella musica di Wolf-Ferrari: sicuramente tracce del liederismo e dei classici viennesi, poi la cantabilit e il parlando melodico italiani precedenti alla corruzione verista; da un lato, Mozart e Schubert, se non il Mahler dei Lieder giovanili, e dall'altro la purezza lirica e la nitidezza del declamato verdiano, come pure modi comici e sentimentali di Rossini e Donizetti (strizzando l'occhio ad alcuni passaggi della Boheme pucciniana). Ne deriva una sintesi personalissima, dati gli ingredienti apparentemente impossibile, ma che diviene compiuta nei migliori lavori. Cos il loro significato storico pi pertinente, oggi, quello di rappresentare un'alternativa compiuta e consapevole al teatro del tempo: intanto per i toni di commedia musicale, rispetto alle tinte fosche degli intrecci di moda allora; quindi, per l'ambientazione trattata, il Settecento, fino a quel momento cos poco rivisitato, specie quello veneziano e, ancor meglio, goldoniano. In tali scelte possibile cogliere il rifiuto dell'intellettuale per il suo tempo, con i suoi aspetti deteriori, compresa una certa cultura dell'et industriale che aspira a perpetuare formule codificate e ormai consunte. Wolf-Ferrari guarda a un mondo diverso e, riattraversando il Settecento goldoniano, tenta di ricomporne i frammenti, forse per tentare con quel tramite remoto una rigenerazione del linguaggio, una palingenesi dell'espressivit. Forse non del tutto corretto leggere in tutto questo una vera e propria anticipazione dell'imminente neoclassicismo. Pi legittimo pu risultare individuarvi un tardo riflesso decadentista: la ricerca, non angosciosa ma inquieta e malinconica, di una salvazione individuale ancora possibile attraverso la fuga in quello che si potrebbe definire un esotismo spaziotemporale.