LIBERTÀ Le analisi - · PDF filearo Sindaco,cari Sindaci e am-ministratori, ... Gli...
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Lettera a sindaci e Ato su acqua bene comune
E’ tempo di scelte virtuose ecoraggiose a difesa della democrazia
aro Sindaco,cari Sindaci e am-ministratori,
la triste immagine che ab-biamo davanti agli occhi è quelladell’ ultima assemblea dell’ATO del29 novembre scorso.Assemblea cheriunisce i 48 Sindaci del territorio e laProvincia di Piacenza. Presenti 26,assenti 23.
Il presidente Reggi illustra breve-mente la futura legge regionale "nor-me di organizzazione territoriale del-le funzioni relative ai servizi pubblicilocali dell’ambiente",proposta di leg-ge che anche noi del Comitato AcquaBene Comune conosciamo bene e sucui abbiamo avviato, a livello provin-ciale e regionale,gruppi di studio e diapprofondimento (prassi normale all’interno dei comitati appartenenti alForum Italiano dei Movimenti perl’Acqua) e che,di fatto,allontanerà ul-teriormente dalle realtà locali, il po-tere di decidere della gestione deipropri servizi.
Nessun sindaco presente chiede dipoter prendere visione del testo diquesta proposta di legge, per sapereesattamente di cosa si tratta ed even-tualmente presentare proposte dimodifica, cosa che abbiamo invecefatto come comitato regionale, pro-ponendo precise proposte ed emen-damenti al disegno di legge.
Eppure si tratta di una legge checondizionerà servizi pubblici essen-ziali che riguardano tutti i cittadini eregolano la vita di tutti noi e delle fu-ture generazioni!
Eppure si tratta di una legge cheva a definire proprio quei servizi chedevono assumere l’ esito del voto re-ferendario che continua, invece, adessere ignorato!
Nessuno ha più parlato della mo-zione Galvani approvata il 17 ottobredal Consiglio Comunale e che impe-gnava il Sindaco e la Giunta a rispetta-re la volontà popolare e ad effettuarela riduzione delle tariffe,eliminando laremunerazione del capitale investito.
Nessuno, a cominciare dalla presi-denza, ha informato i sindaci, per chitra loro non ne fosse a conoscenza,che tra le modalità di affidamento delServizio Idrico Integrato, c’è quelladella creazione di un ente di dirittopubblico (per esempio un’ aziendaspeciale consortile, come è stato fat-to a Napoli e come si sta facendo aVarese): l’unica possibilità che con-sente veramente la piena attuazionedei referendum.
Questa strada è enormemente faci-litata dall’imminente scadenza dell’af-fidamento.Si tratterebbe di ripetere ilpercorso virtuoso di Parigi che, dopol’esperienza negativa di una gestioneprivatistica, ha atteso la scadenza delcontratto per passare da una gestionetramite SpA mista (com’è attualmen-te la nostra) ad una gestione pubblicae partecipata della risorsa idrica attra-verso un ente di diritto pubblico.
Abbiamo a portata di mano unastraordinaria opportunità. Sarebbeuna scelta scellerata, anacronistica e
C contraria al volere popolare decide-re frettolosamente di andare verso u-na gara che ci intrappolerebbe peranni nelle logiche di una gestioneprivatistica.
Ignorare tutto questo è, secondonoi, venir meno al proprio ruolo isti-tuzionale!
Ci ha stupito per esempio il fattoche, nell’unico nostro incontro conl’Autorità d’Ambito, il Sindaco di Pia-cenza e Presidente dell’ATO,al quale a-vevamo chiesto se conoscesse l’espe-rienza della pubblicizzazione del ser-vizio idrico a Napoli, ci abbia rispostoche non solo non la conosceva manon era nemmeno tenuto a conoscer-la. Il non sapere non è condannabileperò il rifiutarsi di riparare non ci sem-bra responsabile.Questo è il vuoto e lachiusura che troppo spesso la politicae i suoi rappresentanti praticano daanni a danno dei cittadini,dei beni co-muni, dei valori costituzionali.
Sembra che il sindaco Reggi ci ab-bia concesso, nella prossima assem-blea, di illustrare la legge di iniziativapopolare che porta la firma, tra gli al-tri, di Stefano Rodotà. Questa legge èstata da noi inviata più volte a ognisindaco della provincia e propone va-lori universali e proposte di attuazioneche sono talmente chiare e compren-sibili che chiunque può capirle.
Non ha bisogno di qualcuno chela spieghi, ha bisogno di tanti che siprendano un piccolo spazio di tem-po per leggerla. Quello che noi ave-vamo chiesto e chiediamo al sindacoReggi era di aprire un tavolo di di-scussione pubblico che coinvolges-se tutti gli amministratori, le istituzio-ni, le rappresentanze sindacali, il co-mitato dell’acqua, i lavoratori, i citta-dini, le associazioni.
Quello che noi chiediamo al Sinda-co è rispetto per il voto referendario,ri-spetto per i cittadini che rappresenta,rispetto per la Costituzione, quellastessa Costituzione su cui ha giuratodiventando Sindaco,quella stessa Co-stituzione che ha consegnato ai giova-ni della città pochi giorni fa.
Il rispetto si costruisce insieme enon è un atto formale,ma di contenu-ti e di fatti. Rimandiamo al sindacoReggi la frase che ci ha detto in unnostro precedente incontro: SignorSindaco, noi avremo rispetto di Leidal momento in cui Lei avrà rispettodei cittadini italiani dichiarando che l’acqua è un diritto universale e un be-ne comune privo di rilevanza econo-mica e attuando la ripubblicizzazio-ne del servizio idrico mediante un en-te di diritto pubblico.
E’tempo di scelte virtuose e corag-giose,ogni sindaco,ogni amministra-tore, ogni cittadino è chiamato a farela sua parte; è tempo di smettere dilamentarsi e delegare, ognuno si as-suma la propria responsabilità. OgniSindaco ha il dovere e il potere di es-sere in prima fila nella difesa della no-stra democrazia.
Comitato Acqua Bene ComunePiacenza
Farmacie e parafarmacie
Liberalizzazione fasulla che mantieneinalterati i privilegi di una casta
na liberalizzazione fasul-la. A beneficio diretto diuna casta privilegiata,
quella dei 16.000 titolari dellefarmacie in Italia.Sta montando l’idea che fuoridalle farmacie non vi sia sicu-rezza né professionalità. Cichiediamo di che cosa stiamoparlando? Dal momento chenegli oltre 300 corner della gran-de distribuzione e nel circuitodelle parafarmacie operano piùdi 5000 farmacisti professionistiin grado di garantire altrettantasicurezza e professionalità deiloro colleghi. Inoltre, così facen-do e stralciando di fatto la nor-ma sull’estensione della fascia Csi vanifica un possibile rispar-mio per le famiglie stimato in250 milioni di euro. Una cifraconsistente che si potrebbe fa-cilmente ottenere se gli effettidella parziale liberalizzazioneavvenuta per i farmaci otc e sop,con la stessa diminuzione deiprezzi che si è realizzata, si e-stendessero anche alla fascia C.
In realtà è inutile nascondercidietro un dito. Sta prevalendo lalobby dei farmacisti titolari, glistessi che hanno avversato inmaniera assolutamente precon-cetta la precedente liberalizza-zione dei farmaci otc e sop avve-nuta senza nessun contraccol-po negativo ma a beneficio deiconsumatori e che poteva esse-re ulteriormente ampliata perun miglior servizio dei cittadini.Gli stessi titolari che –caso uni-co in Europa- si trasmettono invia ereditaria la proprietà dellafarmacia come se fosse un dirit-to feudale. Ci dispiace dirlo; maè solo di costoro che si stannofacendo gli interessi a scapito ditutti gli altri: gli stessi farmacistinon titolari, le parafarmacie, iconsumatori. Viceversa, l’azio-ne del Governo dovrebbe essereimprontata alla crescita dell’oc-cupazione e al contenimentodei prezzi: entrambi effetti ga-rantiti dalla prosecuzione delleliberalizzazioni.
Federdistribuzione-Coop-Conad
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ddii LLUUIIGGII BBIISSII**
a manovra era necessaria,sia chiaro! Non è in di-scussione né la manovra
né la sua entità e nemmeno ilfatto che l’Italia deve fare sa-crifici; nessuno come il mon-do agricolo sa cosa siano i sa-crifici. Quello che si chiede ègiustizia ed equità e rispetto aquesto si poteva fare sicura-mente meglio. Se pensiamo aiterreni, prosegue il presiden-te, non è possibile che l’Imusia applicata nella stessa misu-ra all’imprenditore agricoloche il terreno lo utilizza per vi-verci, per fare impresa e a chi ilterreno lo usa per fini specu-lativi e magari non ha nemme-no una partita iva. Diciamoche l’emendamento con ilquale si prevede la differenzia-zione sostanziale del tratta-mento fiscale, rappresenta unprimo segnale che dovrà peròessere esteso come principio erafforzato nei numeri. Allostesso modo la doppia tassa-zione dei fabbricati rurali è in-concepibile. Ci sono delle in-giustizie che gridano vendettae non costerebbe nulla correg-gere queste iniquità. Inoltre,non possiamo nemmeno con-siderarli delle sviste, perchénei vari incontri preparatori lanostra Confederazione ha pre-
L
sentato emendamenti giàscritti a costo zero, che peròcreerebbero giustizia, e in unmomento in cui si chiede rigo-re e sacrifici, la giustizia è fon-damentale per far accettare atutti i sacrifici.Se poi consideriamo il concet-to di crescita, che doveva pre-
vedere la manovra pratica-mente nessuna delle misure èapplicabile per il settore agri-colo. Anche in questo contestoabbiamo presentato delle pro-poste per rendere la filiera a-gricola più trasparente e piùcompetitiva. Cito una cosasemplicissima, perché per ri-sollevare le sorti di questo no-stro Paese sono necessarie co-se semplici ma efficaci e facil-mente applicabili. Abbiamochiesto, per esempio, che icontratti di compravenditacon la grande distribuzionevengano fatti obbligatoria-mente in forma scritta e conl’introduzione del prezzo. E’ u-na cosa ovvia, non costa nulla,crea trasparenza ed evita si-tuazioni speculative che tutticonosciamo. Ma sarebbe un e-lemento fondamentale percreare coraggio, disponibilità,volontà del mondo agricoloche in un momento di crisiserve, soprattutto nel settoreprimario.Auspichiamo, quindi, che nel-la manovra successiva che si-
curamente ci sarà, sia previstospazio anche per la crescita,perché noi siamo convinti chequalcosa di meglio si potevaindubbiamente fare. Di certofinita “l’emergenza manovra”apriremo un confronto con ilParlamento e il Governo perriaffermare il ruolo strategicodi un settore determinantedell’economia reale, una levacompetitiva formidabile per ilMade in Italy nel mondo. Ruo-lo che evidentemente sfuggeancora a troppi.
*Presidente Coldiretti Piacenza
ddii GGIIOOVVAANNNNII BBOOTTTTII**
art. 39 della Costituzione I-taliana sancisce che “l’assi-stenza privata è libera”, e ai
compiti di assistenza “provvedonoorgani ed istituti predisposti o inte-grati dallo Stato”.Perché allora sullaquestione Tagesmutter la RegioneEmilia-Romagna vuole negare la li-bertà di iniziativa sinergica tra sog-getti privati e pubblici? Il serviziodelle “madri di giorno” è semplice-mente questo: la risposta dell’am-ministrazione locale ai bisogni dicura dei piccoli che non trovanoposto negli asili pubblici, e di ospi-talità post-scuola per giovani ado-lescenti, realizzato in collaborazio-ne con una cooperativa privata cheeccelle in questo ambito. Questasoluzione allevia il deficit di offertadell’ente pubblico (e dei costi di ge-stione di tali sevizi,che riceverannoin futuro sempre meno fondi) eporteranno nuovi posti di lavoroper donne e madri di famiglia.
Perché viene ostacolata? Soloperché non rientra nei piani e pro-getti socio-educativi prodotti e pia-nificati dalla Mamma Regione? “Asi-li in casa”senza costi di gestione perl’ente pubblico,che creano posti dilavoro,riducono le liste d’attesa,do-vrebbero essere guardate con sim-patia,rispetto,ammirazione e soste-nute laddove possibile, e promos-se a tutti i livelli territoriali. Si devesolo verificare che siano garantiti gli
’Lstandard di legge per l’assistenza el’educazione dell’utenza e della for-mazione per le mamme. Buone re-gole per buone opere, è semplice.
Perché ostinarsi allora? Perché sivuole tenere tutto sotto il control-lo della Mamma Pubblica? Conquale vantaggio per il bene comu-ne? Dove stanno le vere ragioni deldiniego e dell’opposizione? Dalleparole dell’Assessore emergonosolo sfumature faziose ed ideologi-che, che di questi tempi fanno ma-le a tutti,in primis all’immagine del-la regione.
Due incisi: questo servizio è giàattivo e sviluppato in alcune pro-vince emiliano - romagnole.
Secondo, offre posti di lavorocon quote rosa al 100%. Tutti siprodigano per il bene delle donnee si sforzano per innalzarne il valo-re sociale e lavorativo; il Comunedi Piacenza spende anche dei sol-di pubblici per organizzare mani-festazioni divulgative e propagan-distiche della figura femminile, eproprio i “compagni” negano que-sta possibilità di lavoro?! La politi-ca deve difendere le buone operee le sinergiche attività di tutti i sog-getti locali, che riescono a creareextra-servizi,anche a rafforzamen-to di quelli pubblici. Mamma Re-gione ripensi alla sua posizione sultema, noi la nostra l’abbiamo benchiara. Qui dalle rive del Don (o-ps…) del Po, vigileremo.
*Consigliere comunale Pdl
Il giornale delle opinioni
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Agricoltura, manovra iniqua:necessario un confronto
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Non ho ritirato la richiestadi dimissioni del sindacoddii LLUUIIGGII BBEERRTTUUZZZZII
er precisazione e chiarimen-to su alcuni argomenti espo-sti dal Sindaco nell’articolo
del giorno 14, dopo la discussionesulle dimissioni dei due assessoriBaffi e Losini e sulle dimissioni delconsigliere Zanlunghi il sottoscrittonon ha ritirato la richiesta di dimis-sioni, ma ha riproposto il problemadopo aver premesso, come è prassinormale in ciascun consesso istitu-zionale, alla nuova maggioranza, u-na nuova metodologia di dialogocon la minoranza, basato su un con-fronto tra maggioranza e minoranzapiù aperto e più democratico, purnelle rispettive chiare posizioni, co-sa mai accaduta fino ad oggi.Ha ter-minato il suo intervento invitandola nuova maggioranza ad operarecon efficacia per la gestione del Co-mune nell’interesse dei cittadini, in-vitandola a rassegnare il mandatoqualoni queatc condizioni non ai ve-nissero a veri, fcare, cosa ripetuta alSindaco perché non aveva capito laproposta.
Questo intervento era basato sul-le affermazioni dei due assessori edel consigliere e dai loro scritti con iquali si colpevolizzava il Sindaco diessere antidemocratico e di non ac-cettare le decisioni della Giunta. Fameraviglia e fa davvero molta tri-stezza la cocciuta autodifesa del Sin-daco contro i suoi assessori e soprat-tutto fanno molto pensare le affer-mazioni fatte nei confronti della mi-noranza quando dice che non fa maiproposte, al contrario del fastidioche manifesta di fronte alle mozioni,alle interrogazioni,alle interpellanzeche sono presenti in ogni consigliocomunale alle quali lui fa sistemati-camente votare contro dalla suamaggioranza che ormai per esseretale ha bisogno anche del suo voto,essendo ridotta a sei consiglieri. Inparticolare nel penultimo consigliola minoranza ha posto una interro-gazione relativa all’ostello alla qualeè stata data una risposta evasiva eincompleta, ha richiesto perché laGiunta non ha speso i fondi relativi alripristino della viabilità comunale e-rogata dalla Regione,di curo 62.000,fondi presenti in bilancio dall’otto-bre 2010 destinati alle frazioni delComune, ha proposto una mozioneche prevede uno studio tecnico det-
Ptagliato sull’assetto complessivo ur-banistico del paese di Perino fattoda facoltà universitaria competente,che metta in evidenza un nuovo as-setto ambientale urbano del paesesoprattutto in relazione alle vie e al-le piazze ed alla ubicazione del mer-cato settimanale che,secondo il con-sigliere Gazzola Cesare,dovrebbe ri-manere nell’attuale sede.
Questo studio si configura alter-nativo alla proposta presentata dalSindaco recentemente ai cittadini econsentirebbe di assumere delle de-cisioni ponderate e confrontate conaltre altcrnativc, ma il Sindaco e lamaggioranza hanno votato contro,con l’astensione della Chiapparoli.
Da ultimo non si capisce tuttal’autoreferenza del Sindaco e se vo-gliamo la cosa che fa più sorrideredavvero è il fatto che lo statuto pre-vede la sostituzione degli assessori.dimissionari e entro quindici giorni eche attualmente è inadempiente,posto che le dimissioni di un asses-sore risalgono al 22 novembre ulti-mo scorso, termine ampiamente su-perato, con impedimento per lagiunta ad operare perché incomple-ta rispetto a quanto prevede Io Sta-tuto.Per quanto riguarda i veleni,ca-pita spesso che queste prese di po-sizione derivano dall’abitudine delSindaco a fare riferimento alla vec-chia classe politica in senso negati-vo, dimentico che lui dalla vecchiaclasse politica ha ereditato un Co-mune di montagna efficiente e chei lavori eseguiti in questi ultimi treanni sono tutti stati. richiesti dallapassata amministrazione (Strade Fi-lipazzi,Peli Pozzai - Piazzola rifiuti Pe-rino-campo sportivo di Perino-piaz-zuola antistante scuole di Perino - in-terventi in campo escursionistico i-niziati in piazza mercato, questi dueultimi interventi dalla ComunitàMontana, vecchia amministrazionee centro polifunzionale per anzianifermo dal 2009). Quindi un pochinoin più di umiltà e di onestà intellet-tuale del sig.Poggi non farebbe ma-le a nessuno così come un pochinoin più di riconoscimento alla vecchiaamministrazione gli darebbe alme-no atto di amare la verità,che sicura-mente è la virtù più nobile che sipossa coltivare. Vada pure avantiquindi, ma si dimetta non appena siaccorgesse di non poter essere utileai suoi cittadini.
Le analisiLibertà di pensiero
“
opo aver mantenuto lapromessa che gli Italianiavranno città sicure, il
Cavalier Patonza non vede l’oradi poter sottoscrivere lo stessocontratto televisivo con Rom eSenegalesi.
Essedi
D
PUNTURA DI SPILLO
Contratto
Il dibattito
Mamma Regione ripensi allasua posizione sulle Tagesmutter
Luigi Bisi (Coldiretti)
LIBERTÀVenerdì 16 dicembre 2011 53