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Borse, tanti buoni utili (già compresi nei prezzi) Wall Street sta scontando con un anticipo di 18 mesi i profitti del 2018 E tutti sperano di nuovo in una Fed accomodante, che frena sul rialzo dei tassi di Walter Riolfi Il rapporto Aim Italia Ir Top E Piazza Affari aspetta 59 nuovi titoli da Pir S e il lancio dei Pir ha un meri- to, su tutti, è di aver spinto le piccole e medie imprese nei radar di una gamma assai più ampia di investitori. Tra le condizioni poste dal regolatore per avere accesso alle agevolazioni fiscali, infatti, c’è l’ob- bligo di investire almeno il 21% del patrimonio complessivo in stru- menti finanziari emessi da imprese diverse da quelle inserite nell’Ftse Mib. Non è un caso, insomma, se il lan- cio dei nuovi contenitori fiscali ha messo il turbo al segmento Aim, de- dicato alle piccole imprese che guar- dano alla Borsa come canale alterna- tivo per finanziare la propria cresci- ta: secondo l’Osservatorio Aim Italia Ir Top, che sarà presentato mercole- dì 19 luglio a Palazzo Mezzanotte — e di cui L’Economia è in grado di anti- cipare alcuni numeri — lo scorso giugno, il controvalore medio gior- naliero si è attestato a 139mila euro, vale a dire sei volte i valori medi scambiati nel 2016. A livello aggre- gato, la prima metà dell’anno ha vi- sto transitare un volume di 851 mi- lioni di euro, in crescita del 189%. L’ingente liquidità filtrata dai Pir ha sostenuto inevitabilmente le perfor- mance: il 78% delle società, infatti, ha registrato un rendimento positi- vo, pari in media al 57%, con una cre- scita a doppia cifra, più 24%, per l’in- dice Ftse Aim Italia. «Il migliora- mento della liquidità e delle perfor- mance si deve in buona parte al lancio dei Piani individuali di rispar- mio — chiosa Anna Lambiase, am- ministratore delegato di Ir Top Con- sulting —. Questi strumenti dovreb- bero stimolare lo sviluppo del mer- cato, favorendo un incremento del numero di Ipo: secondo le nostre stime, potremmo assistere ad alme- no 59 nuove operazioni entro la fine del 2018». Un numero considerevole, se si pensa che oggi l’Aim accoglie 80 no- mi. Le pmi italiane, del resto, sono caratterizzate da un fenomeno strut- turale di bassa patrimonializzazio- ne, premette Lambiase. «È auspica- bile che si generi un circolo virtuo- so, volto a canalizzare nuovi capitali a favore dei piccoli e medi imprendi- tori che, attraverso la quotazione su Aim Italia, puntano a migliorare la diversificazione delle fonti di finan- ziamento, mantenendo il controllo della propria azienda». A fine mag- gio 2017, in seguito alla revisione al rialzo delle previsioni del governo sulla raccolta dei Pir, l’Osservatorio Ir Top ha aumentato a 3,3 miliardi le stime sull’impatto che i Piani po- trebbero generare sul mercato Aim, nei prossimi cinque anni: sarebbe un risultato incoraggiante, visto che l’intero segmento oggi capitalizza 4 miliardi. Intanto, i settori che hanno regi- strato le migliori performance sono industria (+123%), servizi (+102%) e telecomunicazioni (+95%). Sul po- dio, nella classifica delle società che mostrano una crescita più marcata per controvalore medio giornaliero da inizio anno, salgono Clabo, so- cietà attiva nella produzione e com- mercializzazione di vetrine espositi- ve, Safe Bag, specializzata nei servizi di protezione e rintracciamento ba- gagli e S.M.R.E, focalizzata sullo svi- luppo di soluzioni tecnologiche nei settori automazione e green mobili- ty. Le tre aziende, dice l’Osservatorio Ir Top, figurano nella classifica delle dieci società più scambiate da inizio anno (in termini di volume giorna- liero medio), insieme a Bio-on, Or- sero, Digital 360, Finlogic, Siti B&T Group, Giglio e WIIT. Pieremilio Gadda @gaddap © RIPRODUZIONE RISERVATA Leader Lael Brainard, governatore della Fed. Il suo discorso ha non poco tranquillizzato i mercati. Ed è stato in qualche modo «ripreso» dal presidente Janet Yellen davanti alla Camera. Wall Street ha gioito supponendo che i tassi d’interesse non dovrebbero (quasi) più salire. Le scommesse su un prossimo rialzo a dicembre sono cadute dal 59% al 49%. Tuttavia due giorni dopo erano già risalite al 55%. A lle parole pronunciate merco- ledì da Janet Yellen alla Came- ra dei deputati americana («Il tasso Fed non dovrebbe fare molta strada per raggiungere un livello rite- nuto neutrale»), Wall Street ha reagito con un tripudio: è salito tutto, dalle azioni ai titoli di Stato al dollaro. Pare- va d’essere tornati indietro di 8 mesi, all’indomani delle elezioni presiden- ziali, quando l’euforia per Donald Trump aveva fatto crescere, come una marea, tutte le attività finanziarie. La differenza A differenza di allora, è salito pure l’oro ed è calato il petrolio: e le due co- se suggeriscono che il clima è opposto al reflation trade (scommessa sulla ri- presa dell’inflazione) di novembre. Ai mercati, che da qualche mese hanno ormai dismesso ogni illusione sulle virtù taumaturgiche di Trump, la nuo- va (presunta) piccola dose di stimolo monetario è parsa rassicurante; e agli operatori non è sfuggito che le parole della Yellen ricalcavano quelle del giorno prima proferite dal governato- re della Fed, Lael Brainard, secondo la quale sarebbe azzardato procedere nella stretta monetaria, alzando i tassi d’interesse e riducendo contempora- neamente la quantità di titoli acqui- stati nei quantitative easing. O una cosa o l’altra, hanno interpreta- to i mercati, forse non realizzando che il cosiddetto quantitative tightening (ossia la stretta quantitativa) è forse peggio di tassi in crescita. Quello che con enfasi era stato definito rialzo Trump è durato forse due mesi. E quella che appare come la sua conti- nuazione è, al di là della tardiva eufo- ria dei piccoli investitori, il risultato di una più consapevole spinta esercitata dalla crescita degli utili societari, in America, come in Europa. I conti in tasca I profitti dell’S&P500 sono balzati del 15% nel primo trimestre e, soprattutto, sono parsi decisamente migliori delle attese: il che è vero se li si confronta con le stime di due o tre mesi prima, ma non con quelle dell’anno prece- dente. In ogni caso, dopo oltre due an- ni in cui gli utili non sono cresciuti, e sono anzi calati se li si depura dall’arti- ficioso effetto dei buy back (acquisto di azioni proprie), Wall Street e le bor- se europee hanno trovato finalmente un solido motivo per salire. Si individua una sorta di coerenza nel comportamento di Wall Street, poi- ché, tra il 2015 e il novembre 2017, l’in- dice S&P è rimasto sostanzialmente invariato. Poi, ha iniziato a decollare e, in poco più di 8 mesi, ha guadagnato il 19%: circa il doppio di quanto consen- tisse la crescita degli utili (previsti) nel 2017 rispetto al 2014 (+10,6%), ma in li- nea con quelli stimati nel 2018 che au- menterebbero del 24% rispetto a 4 an- ni prima. La Borsa, con un anticipo di 18 mesi, starebbe dunque scontando anche i profitti del prossimo anno, la cui cre- scita (+12%) più che una stima è una speranza. L’argomento è di cruciale attualità perché la scorsa settimana si è aperta la stagione dei risultati del secondo trimestre: gli utili per l’S&P 500 (con- senso Thomson Reuters) dovrebbero salire del 7,9% e quelli dello Stoxx 600 del 9,1%. Non c’è dubbio che anche questa volta si attiverà l’ozioso ritor- nello delle «attese battute», poiché le società, per far più bella figura, comu- nicano dati più prudenti nelle setti- mane che precedono le trimestrali. Il balletto Se si pensa che ad ottobre gli analisti immaginavano una crescita del 13%, non dovrebbe lusingare troppo se i ri- sultati eccederanno un poco quel +7,9% stimato per l’S&P. Secondo Morgan Stanley, questa volta non do- vremmo attenderci troppe sorprese positive, specie in Europa, e nemme- no possiamo aspettarci i grandi nu- meri visti nel primo trimestre (+23% nel Vecchio Continente), perché c’è una decelerazione della crescita, prez- zi del petrolio in calo e perché l’euro s’è rafforzato sul dollaro e continuerà a salire nei prossimi mesi (1,19 a marzo 2018, secondo la banca d’affari). Nonostante tutto, sarebbe consolan- te archiviare il 2017 con crescite degli utili attorno all’11% per l’S&P 500 di Wall Street e addirittura del 17% per lo Stoxx dei mercati europei, come stima la solita Thomson-Reuters. Ma, con rapporti prezzo/utili di 18,5 per Wall Street e di 16 per il vecchio Continente, non si può dire che le Borse abbiano poi così tanti motivi per gioire ulte- riormente. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’accelerata Controvalore medio giornaliero in migliaia di euro La top ten I primi 10 titoli dell’Aim Italia per controvalore medio giornaliero in euro Bio-on Orsero Safe Bag Clabo Digital360 Finlogic S.M.R.E. SITI B&T Group Giglio Group WIIT 652.939 545.608 470.292 360.519 296.722 295.026 287.344 271.453 265.791 243.669 139.949 91.175 21.274 12.486 - - 14.287 25.801 30.746 - 24 2016 49 Gen 52 Feb 83 Mar 91 Apr 135 Mag 139 Giu Chi corre di più Performance azionarie Aim Italia per settore Fonte: elaborazione osservatorio Aim Italia - IR Top su dati Factset al 30-06-2017 14% Moda e lusso 18% Tecnologia 19% Alimentare 21% Finanza 24% Healthcare 28% Chimica 35% Energie elettriche rinnovabili 48% Media 95% Telecomunic. 102% Servizi 123% Industria 2017 2016 2017 2016 Il barometro I principali indicatori di mercato Valore 14/07/2017 Var. % da inizio anno Treasury Usa 10 anni Btp 10 anni Spread Btp-Bund Rendimento % attuale Var. da inizio anno in centesimi S&P 500 STOXX 600 FtseMib EURO/DOLLARO PETROLIO (Brent) $ -5 47 10 9,3% 6,8% 11,9% 8,4% -16,6% 2,34 2,29 1,71 2.448 386 21.530 1,14 48,4 Investimenti GLI SCENARI GLOBALI 40 CORRIERE DELLA SERA LUNEDÌ 17.07.2017 Codice cliente: 3035650

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Borse, tanti buoni utili(già compresi nei prezzi)

Wall Street sta scontando con un anticipo di 18 mesi i profitti del 2018E tutti sperano di nuovo in una Fed accomodante, che frena sul rialzo dei tassi

di Walter Riolfi

Il rapporto Aim Italia Ir Top

E Piazza Affari aspetta 59 nuovi titoli da Pir

S e il lancio dei Pir ha un meri-to, su tutti, è di aver spinto lepiccole e medie imprese nei

radar di una gamma assai più ampiadi investitori. Tra le condizionipostedal regolatore per avere accesso alleagevolazioni fiscali, infatti, c’è l’ob-bligo di investire almeno il 21% delpatrimonio complessivo in stru-menti finanziari emessi da impresediverse da quelle inserite nell’FtseMib.Non è un caso, insomma, se il lan-cio dei nuovi contenitori fiscali hamesso il turbo al segmento Aim, de-dicatoallepiccole imprese cheguar-danoallaBorsa comecanale alterna-tivo per finanziare la propria cresci-ta: secondo l’Osservatorio Aim ItaliaIr Top, che sarà presentatomercole-dì 19 luglioaPalazzoMezzanotte—edi cui L’Economia è in grado di anti-cipare alcuni numeri — lo scorsogiugno, il controvalore medio gior-naliero si è attestato a 139mila euro,vale a dire sei volte i valori mediscambiati nel 2016. A livello aggre-gato, la prima metà dell’anno ha vi-sto transitare un volume di 851 mi-

lioni di euro, in crescita del 189%.L’ingente liquidità filtrata dai Pir hasostenuto inevitabilmente le perfor-mance: il 78% delle società, infatti,ha registrato un rendimento positi-vo, pari inmedia al 57%, conuna cre-scita a doppia cifra, più 24%, per l’in-dice Ftse Aim Italia. «Il migliora-mento della liquidità e delle perfor-mance si deve in buona parte allanciodeiPiani individualidi rispar-

mio — chiosa Anna Lambiase, am-ministratore delegato di Ir Top Con-sulting—.Questi strumenti dovreb-bero stimolare lo sviluppo del mer-cato, favorendo un incremento delnumero di Ipo: secondo le nostrestime, potremmo assistere ad alme-no 59 nuove operazioni entro la finedel 2018».Un numero considerevole, se sipensa che oggi l’Aimaccoglie 80 no-

mi. Le pmi italiane, del resto, sonocaratterizzatedaunfenomenostrut-turale di bassa patrimonializzazio-ne, premette Lambiase. «È auspica-bile che si generi un circolo virtuo-so, volto a canalizzare nuovi capitalia favoredeipiccoli emedi imprendi-tori che, attraverso la quotazione suAim Italia, puntano a migliorare ladiversificazione delle fonti di finan-ziamento, mantenendo il controllo

della propria azienda». A fine mag-gio 2017, in seguito alla revisione alrialzo delle previsioni del governosulla raccolta dei Pir, l’OsservatorioIr Top ha aumentato a 3,3miliardi lestime sull’impatto che i Piani po-trebbero generare sul mercato Aim,nei prossimi cinque anni: sarebbeun risultato incoraggiante, visto chel’intero segmento oggi capitalizza 4miliardi.Intanto, i settori che hanno regi-strato le migliori performance sonoindustria (+123%), servizi (+102%) etelecomunicazioni (+95%). Sul po-dio, nella classifica delle società chemostrano una crescita più marcataper controvalore medio giornalieroda inizio anno, salgono Clabo, so-cietà attiva nella produzione e com-mercializzazione di vetrine espositi-ve, Safe Bag, specializzata nei servizidi protezione e rintracciamento ba-gagli e S.M.R.E, focalizzata sullo svi-luppo di soluzioni tecnologiche neisettori automazione e greenmobili-ty. Le tre aziende, dice l’OsservatorioIr Top, figurano nella classifica delledieci società più scambiate da inizioanno (in termini di volume giorna-liero medio), insieme a Bio-on, Or-sero, Digital 360, Finlogic, Siti B&TGroup, Giglio eWIIT.

Pieremilio Gadda@gaddap

© RIPRODUZIONE RISERVATA

LeaderLael Brainard,governatore della Fed. Ilsuo discorso ha non pocotranquillizzatoi mercati. Ed è stato inqualche modo «ripreso»dal presidente JanetYellen davanti allaCamera. Wall Street hagioito supponendo che itassi d’interesse nondovrebbero (quasi) piùsalire. Le scommesse suun prossimo rialzo adicembre sono cadutedal 59% al 49%. Tuttaviadue giorni dopo eranogià risalite al 55%.

A lle parole pronunciate merco-ledì da Janet Yellen alla Came-ra dei deputati americana («Il

tasso Fed non dovrebbe fare moltastrada per raggiungere un livello rite-nuto neutrale»),Wall Street ha reagitocon un tripudio: è salito tutto, dalleazioni ai titoli di Stato al dollaro. Pare-va d’essere tornati indietro di 8 mesi,all’indomani delle elezioni presiden-ziali, quando l’euforia per DonaldTrump aveva fatto crescere, come unamarea, tutte le attività finanziarie.

La differenza

A differenza di allora, è salito purel’oro ed è calato il petrolio: e le due co-se suggerisconoche il climaèoppostoal reflation trade (scommessa sulla ri-presa dell’inflazione) di novembre. Aimercati, che da qualche mese hannoormai dismesso ogni illusione sullevirtù taumaturgichedi Trump, la nuo-va (presunta) piccola dose di stimolomonetario è parsa rassicurante; e aglioperatori non è sfuggito che le paroledella Yellen ricalcavano quelle delgiorno prima proferite dal governato-re della Fed, Lael Brainard, secondo laquale sarebbe azzardato procederenella strettamonetaria, alzando i tassid’interesse e riducendo contempora-neamente la quantità di titoli acqui-stati nei quantitative easing.

Ouna cosa o l’altra, hanno interpreta-to imercati, forse non realizzando cheil cosiddetto quantitative tightening(ossia la stretta quantitativa) è forsepeggio di tassi in crescita. Quello checon enfasi era stato definito rialzoTrump è durato forse due mesi. Equella che appare come la sua conti-nuazione è, al di là della tardiva eufo-ria dei piccoli investitori, il risultato diuna più consapevole spinta esercitatadalla crescita degli utili societari, inAmerica, come in Europa.

I conti in tasca

I profitti dell’S&P500 sono balzati del15%nel primo trimestre e, soprattutto,sono parsi decisamentemigliori delleattese: il che è vero se li si confrontacon le stime di due o tre mesi prima,ma non con quelle dell’anno prece-dente. Inogni caso, dopooltredue an-ni in cui gli utili non sono cresciuti, esonoanzi calati se li si depuradall’arti-ficioso effetto dei buy back (acquistodi azioni proprie),Wall Street e le bor-se europee hanno trovato finalmenteun solido motivo per salire.Si individua una sorta di coerenza nelcomportamento di Wall Street, poi-ché, tra il 2015 e il novembre 2017, l’in-dice S&P è rimasto sostanzialmenteinvariato. Poi, ha iniziato adecollare e,inpocopiùdi 8mesi, ha guadagnato il

19%: circa il doppio di quanto consen-tisse la crescitadegli utili (previsti) nel2017 rispetto al 2014 (+10,6%),ma in li-nea con quelli stimati nel 2018 che au-menterebbero del 24% rispetto a 4 an-ni prima.La Borsa, con un anticipo di 18 mesi,starebbe dunque scontando anche iprofitti del prossimo anno, la cui cre-scita (+12%) più che una stima è unasperanza.L’argomento è di cruciale attualitàperché la scorsa settimana si è apertala stagione dei risultati del secondotrimestre: gli utili per l’S&P 500 (con-senso Thomson Reuters) dovrebberosalire del 7,9% e quelli dello Stoxx 600del 9,1%. Non c’è dubbio che anchequesta volta si attiverà l’ozioso ritor-

nello delle «attese battute», poiché lesocietà, per far più bella figura, comu-nicano dati più prudenti nelle setti-mane che precedono le trimestrali.

Il balletto

Se si pensa che ad ottobre gli analistiimmaginavano una crescita del 13%,non dovrebbe lusingare troppo se i ri-sultati eccederanno un poco quel+7,9% stimato per l’S&P. SecondoMorgan Stanley, questa volta non do-vremmo attenderci troppe sorpresepositive, specie in Europa, e nemme-no possiamo aspettarci i grandi nu-meri visti nel primo trimestre (+23%nel Vecchio Continente), perché c’èunadecelerazionedella crescita, prez-zi del petrolio in calo e perché l’euros’è rafforzato sul dollaro e continueràa salireneiprossimimesi (1,19 amarzo2018, secondo la banca d’affari).Nonostante tutto, sarebbe consolan-te archiviare il 2017 con crescite degliutili attorno all’11% per l’S&P 500 diWall Street e addirittura del 17% per loStoxxdeimercati europei, comestimala solita Thomson-Reuters. Ma, conrapporti prezzo/utili di 18,5 per WallStreet edi 16per il vecchioContinente,non si può dire che le Borse abbianopoi così tanti motivi per gioire ulte-riormente.

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L’accelerataControvalore medio giornalieroin migliaia di euro

La top tenI primi 10 titoli dell’Aim Italia per controvalore medio giornaliero in euro

Bio-on

Orsero

Safe Bag

Clabo

Digital360

Finlogic

S.M.R.E.

SITI B&T Group

Giglio Group

WIIT

652.939

545.608

470.292

360.519

296.722

295.026

287.344

271.453

265.791

243.669

139.949

91.175

21.274

12.486

-

-

14.287

25.801

30.746

-

24

2016

49

Gen

52

Feb

83

Mar

91

Apr

135

Mag

139

Giu

Chi corre di piùPerformance azionarie Aim Italia per settore

Fonte: elaborazione osservatorio Aim Italia - IR Top su dati Factset al 30-06-2017

14%

Modae lusso

18%

Tecnologia

19%

Alimentare

21%

Finanza

24%

Healthcare

28%

Chimica

35%

Energieelettriche

rinnovabili

48%

Media

95%

Telecomunic.

102%

Servizi

123%

Industria

2017 2016 2017 2016

Il barometro I principali indicatori di mercato

Valore14/07/2017

Var. %da inizio anno

Treasury Usa 10 anniBtp 10 anni

Spread Btp-Bund

Rendimento% attuale

Var.da inizio anno

in centesimi

S&P 500STOXX 600

FtseMibEURO/DOLLARO

PETROLIO (Brent) $

-54710

9,3%6,8%

11,9%8,4%

-16,6%

2,342,291,71

2.448386

21.5301,1448,4

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