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Significato simbolico delle consonantipiù frequenti

I n italiano vi sono quattro consonantiche si utilizzano più frequentemente

delle altre: L N R S (per ricordarsele, untempo imparavamo a memoria le parole“lana rosa”). Tanto più si utilizza unaconsonante, tanto maggiore si fa l’esi-genza che essa sia scritta in modo scorre-vole e duttile, in modo da non far perdereil ritmo della scrittura (lo san bene gli ste-nografi che proprio in base alle conso-nanti suddette, tutti i sistemi stenograficimoderni hanno architettato ottimi accor-gimenti per riuscire a scriverle con velo-cità estrema). Se per L N non vi sonotroppi problemi, essendo già tracciatecon segni molto scorrevoli, la S e soprat-tutto la R hanno tracciati lenti che mal siadattano ad una scrittura dinamica, quin-di, trovare degli accorgimenti per sveltirequesti segni, senza ledere la leggibilitàdella scrittura oppure adeguarsi a scriver-li lentamente, rallentando il ritmo grafi-co, ha una valenza psicografica precisa.

Possiamo qui inserire un piccolo diziona-rio del significato psicologico delle con-sonanti italiane, redatto a partire dai con-cetti della grafologia tradizionale ma ag-giornato da una lunga esperienza “sulcampo” che ci ha permesso in questi annidi confrontare e perfezionare i simboli-smi. Per poter comprendere meglio il si-gnificato di lettere più complesse (comeB, H, Q) le consonanti saranno spiegatein ordine di importanza, a partire da quel-le che, avendo una accezione più ampia econclamata dalle diverse scuole grafolo-giche, hanno più dati psicologici intrinse-ci, per terminare con le consonanti che lagrafologia, per ora, non aveva preso indebita considerazione, pur avendo impor-tanti connotazioni proprie.

L: la lettera è scritta a partire dallariga base (l’IO), ma si estende completa-mente nel campo del “mentale” delle“idee”. Calligraficamente è costituita daun’asta (da tracciarsi diritta e con pres-sione accentuata, perché è discendente) eda un’asola (ampia come un occhiello),da tracciarsi con movimento leggero per-

LEZIONI DI GRAFOLOGIAPARTE QUINTA

di RICCARDOBRUNIe SERGIOSAPETTI

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re che l’individuo ha una discreta o an-che ottima fantasia in alcuni campi spe-cifici e non in altri. Soprattutto per laconsonante L ma anche per tutte le altre“asole”, chi rafforza solo verso l’alto epoi rende leggero il tracciato verso ilbasso, sta trattenendo una grande energiapotenziale che, invece di essere portata aconcretezza (rafforzamento verso il bas-so) è veicolata e bloccata a livello menta-le; a lungo andare questa disarmonia po-trebbe indurre a stati psicotici perché ècontraria alla razionalità. Altro dato im-portante da valutare è se la lunghezzadell’asola sta entro i 3 occhielli (più bas-sa, in una grafia con allunghi superiorigiusti, indicherebbe una fantasia unpo’... “terra terra”), perché un eccesso diallungo in una lettera del genere può si-gnificare un’esagerazione nella ricerca aldi là di ogni base concreta. Di significatosimile, ma psicologicamente meno lesi-vo della giusta armonia, è la larghezza:un’asola molto grande (tipica della scrit-tura dei bambini), indica un “crogiolar-si” in fantasie e immagini mentali che, sein un infante sono accettabili, in un adul-to potrebbero significare lassismo e fan-tasticheria eccessiva.

N e M (inseriamo in questo contestoanche la M in quanto di valenza grafolo-gica simile): le consonanti nasali, oltre adessere molto frequenti entrambe nellascrittura italiana, sono caratteristicamen-te importanti per dimostrare quanto l’in-dividuo si è reso dinamicamente autono-mo e adulto dall’infanzia. Infatti, a scuo-la, il tracciato di N e M è eseguito ad ar-cata, cioè con due o tre archi consecutiviil cui significato grafico è: mi proteggo,sto nel mio guscio, non mi espongo - vediesempio 4: N ad arcata -. Man mano chela persona acquisisce maturità, tende adistanziare gli archi fino a farli diventaredei festoni (cioè degli archi rovesciati),indicanti apertura all’ambiente e dinami-che relazionali più “disinibite” - vediesempio 5: N a festoni -. Fatta eccezioneper gli educatori all’infanzia (es. le mae-stre delle scuole materne ed elementari,che spesso mantengono le M ed N ad ar-cata per abitudine d’insegnamento aibambini), chi mantiene il tracciato ad ar-cata è una persona più introversa, menodisposta a manifestare apertamente leproprie idee e sentimenti, più portata a

ché è ascendente. Nelle scritture “par-che” (tipiche ad esempio di molti trac-ciatori grafici, disegnatori tecnici, geo-metri ecc. che per professione sono abi-tuati a scrivere in stampatello minusco-lo), potrebbe essere scritta senz’asola, intal caso il suo significato va inserito inquello di tutta la scrittura e non va esa-minato a sé stante, diverso invece da chiscrive asole in tutte le altre lettere che lerichiedono (B, F, G, H) ma la omettesolo nella L. Proprio la presenza dell’a-sola fa sì che la lettera L, tracciata comesi è imparata a scuola, sia il simbolo del-la “fantasia”, dell’idealismo, dell’imma-ginazione, in quanto racchiude uno spa-zio vuoto (fantasia) nel campo del men-tale (negli allunghi superiori). Se è trac-ciata secondo i canoni suddetti, lo scri-vente ha una fantasia adeguata (un oc-chiello = pari alla dimensione del pro-prio IO) - vedi esempio 1: asola grandecome occhiello -, che parte dal passato(perché il filetto d’unione parte dal bassoa sinistra, cioè dalla lettera precedente-mente scritta) che poi porta a concretez-za (scende verso il basso con il trattoverticale, rettilineo, rafforzato). Se l’aso-la fosse più grande di un occhiello, signi-ficherebbe un eccesso di fantasia (più diun occhiello = fantasia superiore alla di-mensione del proprio IO) - vedi esempio2: asola più grande dell’occhiello -, vi-ceversa una eccessiva ristrettezza - vediesempio 3: asola più piccola dell’oc-chiello - indicherebbe una persona conscarsa attitudine a cercare nel pianomentale le proprie ispirazioni; ciò co-munque non significa che la persona“non abbia fantasia” perché la lettera L èlegata alla fantasia e all’immaginazionenel loro concetto più puro, altre lettere ol’intera grafia potrebbero invece segnala-

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vivere il suo mondo interiore piuttostoche proiettarsi in quello esterno. Se aquesto si aggiunge che entrambe sonoanche psicologicamente legate ai concettidi nascere e morire, idee che nel nostroinconscio sono intimamente collegate fraloro, a partire dai suoni costituenti le pa-role: mamma, morte, nacqui, nonno, nan-na che hanno un forte imprinting emoti-vo, si comprende come in tali lettere ilsimbolismo dell’IO che si chiude in sé(aspetto lunare: acqua, utero materno) oche al contrario si espande (aspetto sola-re: luce che irradia verso l’esterno) siaperfettamente riscontrabile. Inoltre la N ein special modo la M possono offrirci ot-time indicazioni per quanto riguarda ilsenso di possessività, egoismo o altrui-smo dello scrivente. Prendendo in consi-derazione la M, ogni arcata od ogni festo-ne simboleggiano graficamente e in ordi-ne cronologico il rapporto IO-TU-GLIALTRI (la N solamente il rapporto IO-TU): la prima arcata più pronunciata opiù alta rispetto alle due successive indi-ca l’esigenza di una maggior protezione,al limite anche egoistica, verso se stessi,nella seconda arcata il senso di protezio-ne o di ossessività è esplicitato nei con-fronti del partner o della persona più vici-na affettivamente e se questa differenzala troviamo nella terza arcata possiamosupporre una tendenza quasi ossessiva odispotica nei confronti delle altre personeche circondano la vita dello scrivente. Alcontrario il primo festone più alto o piùmarcato rispetto ai seguenti – vedi esem-pio 6: N ad arcata con primo arco piùalto del secondo – indica invece che chiscrive ha necessità di una estrema libertà,il secondo festone più pronunciato rap-presenta altruismo e libertà concessa allapersona affettivamente più vicina e se ciòsi riscontra nel terzo, significa libertà ver-so chiunque, tipico segno di chi fa deldetto “vivi e lascia vivere” la propria filo-sofia di vita relazionale.

R: la consonante R nella scritturacorsiva è scritta con un tracciato graficolento e complesso; essendo la R frequen-

te, accade spesso che per tracciarla oc-corra rallentare il dinamismo grafico,inoltre, se non è tracciata bene, la R puòconfondersi con la consonante “n” oppu-re con la vocale “i”, invalidando la chia-rezza di lettura. Per capire il significatopsicologico della R dobbiamo pensarealla vita quotidiana moderna: tutti i gior-ni, con più o meno frenesia, tutti noi ab-biamo degli intralci obbligati che rallen-tano il nostro percorso stradale: semafo-ri, limiti di velocità, precedenze da ri-spettare agli incroci ecc. In base a comela R è stata tracciata, si può intuire comela persona si approcci agli ostacoli quoti-diani che ne rallentano il ritmo: una Rscritta lentamente ma con precisione, in-dica che la persona è ligia a seguire le re-gole della vita sociale, quindi rispetterà ivincoli imposti dall’esterno, rispettandogli obblighi a discapito della sua dinami-cità (questo concetto non è sinonimo chela stessa persona creda in tali regole,bensì esprime solo il concetto che ella visi uniforma frenando il suo slancio natu-rale). Se invece la R è “dinamizzata” maleggibile - vedi esempio 7: R calligraficain scrittura dinamica -, siamo di frontead un carattere che sa adattarsi alle rego-le senza però rimanerne troppo invi-schiato (con un esempio, è quell’indivi-duo che, ad una certa distanza dal se-maforo, accelera o rallenta moderata-mente la velocità dell’automobile perpoter passare con il verde senza doversifermare). Vi è poi il caso di colui cheomette o scrive la R in modo confondibi-le con altre lettere, pur di far in fretta enon perder tempo: a costui è utile rallen-tare un po’ il ritmo di vita, in quanto lascarsa chiarezza grafica in una letteracosì importante è indice non solo di sog-gettivismo assoluto con scarsa propen-sione a rispettare regole e norme preco-stituite, ma anche di confusione decisio-nale in caso di emergenza ed è quindi si-gnificativa di una persona che potrebbeledere l’incolumità sua e degli altri -vedi esempio 8: R poco leggibile -. Inogni caso la R tracciata in modo slancia-to, veloce e dinamico ma ben riconosci-bile dalle altre lettere, è indice di dinami-cità e intelligenza pratica con buon spiri-to di adattamento.

S: la consonante S è “il riflesso” del-la colonna vertebrale. Non consideriamo7

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il filetto d’unione, bensì solo la parte“serpentiforme” della S: il punto più altoè il riflesso delle vertebre cervicali, lazona centrale è connessa con le vertebretoraciche e lombari, la zona a contattocon il rigo di scrittura è relativa alla zonadelle vertebre sacrali. In genere la rigi-dità o la disfunzione fisica si riflette neldinamismo grafico, quindi, se la persona“soffre” di forti disarmonie in un certopunto della colonna vertebrale, la fluiditàdel tracciato discendente della consonan-te S sarà tanto più bloccata quanto più lapersona ha somatizzato a livello psichicoil problema fisico - vedi esempio 9: Sestremamente rigida -. Si noti quantepersone che non hanno una buona armo-nia nella zona lombosacrale della colon-na vertebrale scrivono la S con un appe-

santimento, un appuntimento, un intoz-zamento, nella zona che scende a contat-to con il rigo di scrittura. Essendo la let-tera S legata anche al movimento fisico,è comune trovare delle S che hanno dellepiccole asole in alto o in basso: tali pic-cole “fantasie” se si trovano in alto indu-cono a pensare che l’individuo stia ela-borando movimenti (ad esempio sta pro-gettando un viaggio o un trasloco o untrasferimento), se invece l’asola si trovain basso - vedi esempio 10: S dinamizza-ta in basso -, è probabile che lo scriventeabbia necessità di muoversi fisicamente(ad esempio vuole fare una passeggiataoppure dello sport).

Al termine delle 4 consonanti fre-quenti (e della M che fa parte del gruppofonetico della N), nella prossima lezionecontinueremo con le consonanti più im-portanti come simbologia generale, perpassare poi a quelle consonanti “rare”che determinano alcune peculiarità spe-cifiche più particolari.

Ricorre quest’anno il quarantesimo anni-versario della scomparsa di Giovanni Vincen-zo Cima, inventore delsistema stenograficoomonimo. La Sezione diTorino dell’Unione Ste-nografica Italiana ha rite-nuto doveroso dare corsoa un programma di ceri-monie e di manifestazio-ni, al fine di onorare de-gnamente la figura delMaestro. Nei giorni disabato 27 e domenica 28settembre prossimi è pre-visto un intenso ed arti-colato programma. Il 27,i partecipanti verrannotrasferiti in pullman dallastazione torinese di PortaSusa fino a Verzuolo,

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RICORDATO A VERZUOLO E A SALUZZOIL PROF. GIOVANNI VINCENZO CIMA

dove è previsto il saluto delle autorità comu-nali. Qui avrà luogo la commemorazione uf-

ficiale da parte del Prof.Ferdinando Fabi, direttoregenerale dell’U.S.I. Se-guirà una prova dimostra-tiva di velocità oratoria daparte di alcuni professio-nisti delle diverse scuolestenografiche. Il giornodopo, a Saluzzo, avrannoluogo una cerimonia pres-so la tomba del Maestro euna Messa in suffragio. Ipartecipanti tornerannoquindi a Verzuolo, dovesono previsti gli interventicommemorativi dei proff.Giacomo Di Piazza, PaoloA. Paganini e Anna MariaTrombetti.