Lezioni di apertura per ragazzi e principianti - Scacchi
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Indice
Lezione 1 I 4 principi basilari delle aperture pag. 7
Lezione 2 La classificazione delle aperture pag. 15
Lezione 3 Il Matto del Barbiere pag. 17
Lezione 4 Il Gioco Piano pag. 21
Lezione 5 La difesa del Principiante pag. 27
Lezione 6 Tre partite famose pag. 33
Lezione 7 Il Matto di Legal pag. 41
Lezione 8 I Gambetti pag. 45
Lezione 9 Trappole ed errori nelle aperture apertepag. 69
Lezione 10 Trappole ed errori nelle altre aperturepag. 113
Lezione 11 Tutte le aperture in una lezionepag. 153
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Esistono aperture per ragazzi?Intendo dire aperture adatte a lo-ro ma sconsigliabili agli adulti oviceversa? Sì e no.
E’ ovvio che la logica del gioco èuguale per tutti e che un’apertu-ra cattiva rimane tale chiunquela giochi: bambino, adulto, prin-cipiante od esperto.
Ma è anche vero che l’approccioal gioco di un bambino, rispettoad un principiante adulto, è ne-cessariamente diverso.
Non mi riferisco tanto alla com-ponente ludica (certamente unbambino deve divertirsi, ma que-sto è auspicabile anche perl’adulto), faccio riferimento al ti-po di apprendimento che natu-ralmente varia con l’età.
Il giovane in genere apprendecon sorprendente facilità la tatti-ca, vale a dire il calcolo concretodelle varianti finalizzato al gua-dagno di materiale, e come se sitrattasse di goal in una partita dicalcio capisce subito che più pez-zi si hanno e più è facile vincerela partita.
Molti concetti astratti dellastrategia, (vantaggio di spazio,case deboli, colonne aperte, pernon parlare dei pedoni doppiati)lo lasciano indifferente, per nondire diffidente, come cose “da
grandi” di scarso interesse.
Ed è giusto che sia così, per le fi-nezze strategiche del gioco c’èsempre tempo, costringerlo adastrazioni inutili sarebbe comeinsegnare a parlare ad un bambi-no partendo dalla grammatica.
Al contrario il principianteadulto in genere capisce meglio iconcetti astratti ma fa fatica conla tattica.
E’come imparare una linguastraniera da adulto, si potrà pa-droneggiarla molto bene ma nonverrà mai così naturale come achi l’ha imparata da piccolo: nona caso tutti i grandi campionihanno iniziato a giocare a scac-chi molto precocemente.
Questo spiega perché nelle mi-tiche scuole di scacchi dell’exUnione Sovietica si “obbligava-no” i bambini a giocare 1.e4
Come dissero a Petrosjan, (fu-turo Campione del Mondo 1963-69) che già da piccolo mostravauna preferenza per la partita diDonna: “giocherai 1. d4 quandosarai grande!”
Perché questo? Perché 1.e4 ge-nera posizioni più aperte di 1.d4,quindi più indicate ad assecon-dare questo talento naturale deigiovani scacchisti.
Introduzione
Introduzione
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I quattro principi basilari delle aperture
Quanto detto nell’introduzionepotrebbe far pensare che la stra-tegia non serva a niente e che tut-to si riduca a calcolare una mos-sa in più dell’avversario.
E’ vero che spesso chi vede unamossa in più vince, ma non esa-geriamo, i principi generali sonoutili, e sai perché? Non conta soloquanto bene calcoli ma ancheche cosa calcoli.
Non puoi analizzare tutto, levarianti sono milioni e neppure icomputer lo fanno, anche lorohanno algoritmi che gli dicono co-sa guardare e cosa no.
Se sai che nello sviluppo devi ti-rare fuori i pezzi, non perderaitempo a guardare le mosse che ri-portano i pezzi nelle case di par-tenza.
Quando diventerai un giocato-re più forte potrai affrontare ar-gomenti più complessi, ma perora i quattro principi che vado aspiegarti sono più che sufficientiper farti risparmiare tempo e fa-tica quando calcoli le varianti!
Ricorda che questi principi, an-che se molto importanti, non so-no sempre validi, vi sono delle ec-cezioni e questo evidenzia unavolta di più quanto sia bello e dif-ficile il gioco degli scacchi.
Per ora, in mancanza deglistrumenti per riconoscere le ec-cezioni, gioca come se queste re-gole fossero sempre vere, poi conl’esperienza ti verrà più facile ca-pire quando potrai “disubbidire".
1) Il controllo del centro
Il centro della scacchiera è co-stituito dalle case e4, e5, d4, d5che formano un quadrato. XIIIIIIIIY9-+-+-+-+(9+-+-+-+-'9-+-+-+-+&9+-+-+-+-%9-+-+-+-+$9+-+-+-+-#9-+-+-+-+"9+-+-+-+-!xabcdefghy
Il centro
È naturale che esso sia impor-tante: un buon controllo del cen-tro ti permette di spostare veloce-mente i tuoi pezzi dove vuoi.
Una volta (grosso modo finoall’inizio del XX secolo) si davamolta importanza (forse troppa)
Lezione 1
☼A questo servono i principigenerali, a sapere quello cheè inutile analizzare.
Lezione 1 Principi basilari delle aperture
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all’occupazione fisica del centrocon i pedoni, ma poi si è capitoche è importante anche control-lare il centro, non solo occuparlo.
Non sempre occupazione vuoldire controllo: se occupi il centrocoi pedoni ma trascuri lo svilup-po questi pedoni possono diven-tare deboli. Ad esempio:
1.e4 ¤f6 2.e5 ¤d5 3. d4 d6 4.c4
In questa variante della DifesaAlekhine il Bianco occupa il cen-tro senza sviluppare i pezzi, ma èuna strategia rischiosa.
4...¤b6 5. f4 dxe5 6. fxe5 ¤c6
Ora il centro è sotto pressione.
7.¤f3?!
Spontanea ma dubbia. E’ mi-gliore 7.¥e3! che sostiene il cen-tro senza permettere ¥g4.
7…¥g4!
XIIIIIIIIY9r+-wqkvl-tr(9zppzp-zppzpp'9-snn+-+-+&9+-+-zP-+-%9-+PzP-+l+$9+-+-+N+-#9PzP-+-+PzP"9tRNvLQmKL+R!xabcdefghy
Occupazione senza controllo
Il Bianco è in difficoltà: il puntod4 è attaccato, il Nero ha i pezzipiù attivi e il centro bianco è piùuna debolezza che una forza.
Al contrario se riesci a occupa-re il centro senza che il tuo avver-sario possa attaccarlo avrai ungrande vantaggio.
1.e4 e5 2.¤f3 ¤c6 3.¥c4 ¥c54.c3
La mossa che caratterizza laPartita Italiana.
4...d6
Passiva, meglio 4... ¤f6!. Ora ilBianco raggiunge il suo obiettivodi occupare il centro senza subi-re pressioni su di esso.
5.d4 exd4 6.cxd4 ¥b6 7.h3!
Impedisce ¥g4 che inchiodan-do il cavallo in f3 aumenterebbela pressione su d4.
XIIIIIIIIY9r+lwqk+ntr(9zppzp-+pzpp'9-vlnzp-+-+&9+-+-+-+-%9-+LzPP+-+$9+-+-+N+P#9PzP-+-zPP+"9tRNvLQmK-+R!xabcdefghy
Occupazione e controllo
Lezione 1 Principi basilari delle aperture
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Il Bianco continuerà poi con¤c3, 0-0. ¦e1 con un centro fortee solido che gli consente di averel’iniziativa (vedi 4a regola).
Pensa che si sa da ben 500 anniche questa posizione è vantaggio-sa per il Bianco. Dai tempi dellascoperta dell’America!
Ma dopo tante chiacchiere pro-babilmente sarai impaziente disapere concretamente quale pri-ma mossa giocare.
Come ho già spiegato nell’intro-duzione alla prima mossa ti con-siglio vivamente di giocare 1.e4!per abituarti alle posizioni aper-te poi, quando sarai forte comePetrosjan (speriamo!) potrai gio-care anche partite chiuse con1.d4, 1.c4 o 1.¤f3!
XIIIIIIIIY9rsnlwqkvlntr(9zppzppzppzpp'9-+-+-+-+&9+-+-+-+-%9-+-+P+-+$9+-+-+-+-#9PzPPzP-zPPzP"9tRNvLQmKLsNR!xabcdefghy
Apri il gioco!
2) Un rapido sviluppo
Una rapida mobilitazione deipezzi con mosse di pedoni centra-li seguite dall’uscita dei cavalli edegli alfieri ti permetterà di con-trollare la parte importante del-la scacchiera.
Evita invece di uscire subitocon la Donna: lo so, vista la suaforza viene spontaneo portarlain attacco, ma se ci pensi è pro-prio la sua forza ad essere un pro-blema. Il tuo avversario la puòattaccare subito con i suoi pezzi,tu dovrai spostarla e lui avrà svi-luppato gratuitamente dei pezzi!Naturalmente questa regola vaapplicata con buon senso, in alcu-ne posizioni specifiche muoverela Donna in apertura può esseregiustificato.
Devi sviluppare tutti i pezziper controllare il centro, senzaperdere tempi preziosi muoven-do più volte lo stesso pezzo.
Questo in generale, poi natu-ralmente se ti attaccano un pez-zo con un pedone farai bene amuoverlo nuovamente!
Nella lezione sul Gioco Pianodaremo un esempio concreto diun buon sviluppo dei pezzi.
Prima di passare alla prossima“regola” facciamo un gioco.
☼Tutta la lotta nelle apertureruota attorno al principio dicontrollo/occupazione delcentro.
☼Evita inutili mosse di Donnain apertura.
Lezione 1 Principi basilari delle aperture
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