Lezione n. 10 «Chi impara, ma non pensa, è perduto. Chi pensa, ma non impara, è in pericolo»....

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ECONOMIA DEI TRASPORTI E DEI SISTEMI LOGISTICI Lezione n. 10 «Chi impara, ma non pensa, è perduto. Chi pensa, ma non impara, è in pericolo». Confucio, V secolo A. C. Anno Accademico 2012 -2013 1

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ECONOMIA DEI TRASPORTI E DEI SISTEMI LOGISTICI

Lezione n. 10«Chi impara, ma non pensa, è perduto. Chi pensa,

ma non impara, è in pericolo».

Confucio, V secolo A. C.

Anno Accademico 2012 -2013

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TIPOLOGIE DI PREZZI NEI TRASPORTI

NOLO: prezzo dibattuto sul mercato;

TARIFFA: prezzo prefissato da organi amministrativi;

PEDAGGIO: prezzo prefissato per l’uso di infrastruttura;

ROAD PRICING: tariffa per l'usodell'infrastruttura finalizzata a

ridurre la congestione ;

COSTO GENERALIZZATO: prezzo comprendente costo monetario

dello spostamento e costo del tempo di viaggio;

DIRITTO: prezzo per l’uso di infrastruttura terminale.

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TIPOLOGIE DI PREZZI NEI TRASPORTI (2)Le predette figure di prezzi fanno capo a tre distinti processi di formazione (Wickham 1969):1. PREZZO LIBERAMENTE DIBATTUTO: tipico dei mercati

di concorrenza;2. PREZZO DERIVANTE DA CONTRATTI DI DURATA:

dipende dal tipo di operatore che partecipa alla contrattazione;

3. PREZZO PUBBLICIZZATO E PREFISSATO: tipico della formazione delle tariffe.

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LOGICHE DI FORMAZIONE DEI PREZZI1. PREZZO ISPIRATO AL COSTO: riferibile al costo MARGINALE o al

costo MEDIO;2. PREZZO BASATO SULLA STRUTTURA DELLA DOMANDA: in

connessione alle economie di scopo - tipico dei mercati monopolistici;

3. PREZZO FISSATO IN BASE ALLA POSIZIONE DELL’OPERATORE SUL MERCATO: dipende dalla sua incidenza;

4. PREZZO FISSATO DAI POTERI PUBBLICI: in genere nei servizi di trasporto per servizi a carattere sociale.

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TARIFFE prezzo di un servizio

pubblico

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LE TARIFFE NEI TRASPORTI

NEL SETTORE DEI TRASPORTI, OLTRE ALLA COPERTURA DEI COSTI LE TARIFFE POSSONO SVOLGERE ALTRI RUOLI:

OBIETTIVI DISTRIBUTIVI - in relazione all’imputazione a soggetti diversi dagli utenti in riferimento alle esternalità;

STIMOLAZIONE DELLA DOMANDA DI MOBILITÀ – in connessione con obiettivi collegati al traffico.

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LE TARIFFE NEI TRASPORTI (2)

Il settore dei trasporti si presta meglio di altri a svolgere una funzione tariffaria in connessione al problema dei fallimenti di mercato e alla loro correzione;

APPROCCI:

TARIFFA AL COSTO MARGINALE

TARIFFA AL COSTO MEDIO

DISCRIMINAZIONE DEI PREZZI

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PREZZO ISPIRATO AL COSTO Marginale

La tariffazione al costo marginale (CM) di breve periodo è un meccanismo teorico di difficile applicazione pratica.Hotelling dimostrò che il massimo benessere sociale si consegue con la vendita dei servizi al costo marginale anche se il punto di equilibrio si raggiunge sul ramo decrescente dei costi medi (CM) per cui il deficit risultante va coperto dalle imposte sui redditi.

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TARIFFA AL COSTO MARGINALEIl presente criterio tariffario presuppone l’uguaglianza : PREZZO = COSTO MARGINALE tale ipotesi si può riscontrare in un mercato a concorrenza perfetta in cui può conseguirsi il principio di ottimo paretiano . Affinché si verifichi la massimiz-zazione dei profitti per l’impresa in concomitanza con l’utilità del consumatore occorre che la CURVA DEL COSTO MARGINALE sia collochi al di sopra di quella del COSTO MEDIO.

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Segue: PREZZO ISPIRATO AL CmDomanda bassa D1 = q1, p1 si riscontra un deficit pari alla diff. fra CM e prezzoAumento della domanda sino a D2 = q2, p2 ;in questo caso si raggiunge il punto di equilibrio. Il punto in cui Cm incontra CM è detto punto di fuga al di sotto del quale la impresa subirebbe perdite.q2 viene prodotta al CM minimo (ottimo tecnico)Aumento della domandasino a D3 profitto pari alla differenza fra p3 e CM

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COMMENTO AL GRAFICODOMANDA LIVELLO D1utente: posizione favorevole– prezzo inferiore al CM; operatore: posizione negativa perdita pari alla differenza tra fra CM e prezzo;rete: il punto B è in posizione di non congestioneDOMANDA LIVELLO D2utente : posizione di equilibriooperatore : posizione di equilibrio rete: al punto A non si presenta ancora una situazione di congestioneDOMANDA LIVELLO D3utente: l’utente addizionale arreca maggior danno rispetto all’utilità che trae dal suo inserimento in reteoperatore: lucra la differenza tra p3 e CM ed aumenta la q vendutarete: raggiunge il punto di congestione

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CRITICHE al prezzo ispirato al costo marginale

L’ipotesi di Hotelling è stata largamente confutata in particolare il Clemens affermò che la determinazione del (CM) incontra difficoltà di ordine tecnico: possibilità di produrre a costi congiunti, presenza di indivisibilità tecniche.

La situazione prezzo = costo marginale rispecchia un mercato

di CONCORRENZA PERFETTA in cui si realizza l’ottimo paretiano.

Il settore dei trasporti in particolare è caratterizzato da ALTI COSTI D’INVESTIMENTO e dalla massiccia presenza di tecnologia pertanto è simile a situazioni di MONOPOLIO NATURALE.

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TARIFFA nel mercato dei trasporti (monopolio naturale)Considerato che il settore dei trasporti assomiglia al mono-polio naturale (in cui le curve dei costi medi e marginali sono decrescenti) poiché la curva dei costi medi A si trova al di sopra di quella dei costi marginali C‚ la fissazione della tariffa al costo marginale determina una perdita (evidenziata nell’area) che può venire compensata mediante l’intervento pubblico.

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PREZZO ISPIRATO AL COSTO MEDIO

Si riscontra nel libero mercato dei trasporti stradali in cui vige la concorrenza ed insistono imprese marginali ed è praticato da operatori che intendono coprire i costi di produzione

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TARIFFA AL COSTO MEDIO

Costituisce la tipologia tariffaria che prevede la remunerazione dei fattori impiegati - pertanto le imprese coprono tutti i costi; diversamente la collettività subisce una PERDITA DI BENESSERE (area scura)

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DISCRIMINAZIONE DEI PREZZILa discriminazione dei prezzi si può attuare quando una parte degli utenti è disponibile a pagare una tariffa superiore al costo marginale.Poiché si possa applicare la discriminazione è richiesto:1 che l’impresa possa decidere del prezzo2 che l’impresa sia in grado di classificare gli utenti sulla base della loro disponibilità a pagare3 che i compratori non possano praticare l’arbitraggio (rivendere il prodotto). Nel tratto AB del grafico ls domanda è al di sopra del costo medio per cui se l’impresa potesse discriminare i prezzi sui singolari utenti realizzerebbe un profitto (area scura)

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IL PREZZO IN FUNZIONE DELLA DISTANZA

Le strutture tariffarie sono usualmente basate sulla distanza sulla base del principio per cui il costo unitario diminuisce con l’aumentare della distanza coperta.

Il fattore distanza è stato inserito nella struttura tariffaria secondo diversi approcci dando luogo ai relativi alcuni modelli :

ESAMINIAMOLI:

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TARIFFA A BASE COSTANTE O LINEARE

Introdotta con l’avvento delle ferrovie contempla un prezzo proporzionale alla distanza secondo la formula:P = K + a x D; dove:K = onere costantea = onere variabiled = distanzaQuesto tipo di modello non tiene conto della reale incidenza del fattore distanza sul costo del trasporto per cui la regressività dipende dal diritto fisso K( nel grafico (OA)

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TARIFFA A BASE COSTANTE O LINEARE 2

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TARIFFA A BASE VARIABILE CON SISTEMA SCALARE

Per ovviare agli inconvenienti che penaliz-zavano le lunghe distanze è stato escogitato il metodo a base variabile con SISTEMA SCA-LARE che prevede una serie di basi tariffarie decrescenti in relazione alle distanze.

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TARIFFA A ZONA CON RACCORDO

Il sistema scalare presenta però l’inconveniente di essere decre-scente entro un determinato intervallo per cui passando a successive classi tariffarie di distanza si paga – per un tratto-- un prezzo più basso del precedente.A ciò si è rimediato prevedendo una TARIFFA A ZONA CON RACCORDO unendo le rette che rappresen-tano le varie basi tariffarie con dei raccordi entro i quali il prezzo non varia.

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TARIFFA BELGAAnche il sistema scalare con raccordo è stato sottoposto a critiche in quanto non si è ritenuto opportuno mantenere costante il prezzo in alcuni intervalli di distanza. Perciò è stata messa a punto la TARIFFA BELGA che è ispirata alla logica di degressività permettendo al prezzo di aumentare in funzione della distanza ma in maniera meno che proporzionale.Nel grafico la zona tratteggiata rappresenta l’area di differenzialità fra la tariffa belga e quella lineare.

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PRINCIPI FONDAMENTALI DELLE STRUTTURE TARIFFARIE

PRINCIPIO DELL’UGUAGLIANZA DI TRATTAMENTO DEGLI UTENTI: Stabilisce che il prezzo deve essere uguale per medesime distanze

percorse a prescindere dai diversi costi di produzione

PRINCIPIO DELLA SOLIDARIETÀ TARIFFARIA: Stabilisce che le linee a scarso traffico devono essere sostenute da quelle

ad alto traffico

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