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Lezione 1 Introduzione al corso e ai temi della Macreconomia Corso di Macroeconomia Prof. Alessandro Flamini, Università di Pavia Prof. Marcello Spanò, Università dell’Insubria

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Lezione 1 Introduzione al corso e ai temi della Macreconomia

Corso di Macroeconomia Prof. Alessandro Flamini, Università di Pavia Prof. Marcello Spanò, Università dell’Insubria

Lezione Introduttiva 2

INFORMAZIONI ISTITUZIONALI Prof. Marcello Spanò (A-K) Prof. Alessandro Flamini (L-Z) Pagina web del corso di Macroeconomia: http://economia.unipv.it/sitonuovo/?pagina=corsi&id=1579 http://economia.unipv.it/sitonuovo/?pagina=corsi&id=1330

Controllare periodicamente la pagina web del corso. La pagina web sarà usata come metodo standard di comunicazione degli avvisi e distribuzione materiale.

Non usare la mail, se non in casi eccezionali. Non si risponde a mail che chiedono

informazioni facilmente reperibili sulla pagina web del corso. Orario di ricevimento primo semestre: Marcello Spanò: Mercoledi 11-13

Alessandro Flamini: Martedi 14-16 Orario di ricevimento secondo semestre: su appuntamento Modalità esame: scritto, e orale facoltativo a soglia (26/30)

Lezione Introduttiva 3

TUTORATO Dott.ssa May Chiabrera, tutorato regolare L-Z

Lunedi 14.00-16.00, Aula Spallanzani [email protected]

Irene Casetto, tutorato regolare, A-K Lunedi 16.00-18.00, Aula Spallanzani [email protected] Tutorato studenti lavoratori Tutor da confermare

Sabato 10-12.

Lezione Introduttiva 4

LIBRI DI TESTO n Blanchard, O., Amighini, A., Giavazzi, F.,

Macroeconomia: una prospettiva europea, (nuova edizione) Il Mulino, 2014. Capitoli: 3-21, 22-25.

n Boitani, A., Macroeconomia, Il Mulino,

2008, Capitoli: 1 e 2

PROGRAMMA DEL CORSO

Lezione Introduttiva 5

PROGRAMMA DEL CORSO n  I. TEMI DELLA MACROECONOMIA n  II. CRISI FINANZIARIA, CRISI DEI DEBITI SOVRANI, CRISI DELL’EURO n  0) INTRODUZIONE ALLA MACROECONOMIA (Boitani, cap. 1 e 2) E

STORIA DELLA MACROECONOMIA (Blanchard, cap. 27 edizione 2009) ¨  Le scuole di pensiero ¨  Le grandezze macroeconomiche fondamentali ¨  Fondamenti di contabilità nazionale

n  1) IL BREVE PERIODO (Blanchard, cap. 3-5) ¨  Il mercato dei beni ¨  I mercati finanziari ¨  Il modello IS-LM

n  2) IL MEDIO PERIODO (Blanchard, cap. 7-10) ¨  Il mercato del lavoro ¨  Il modello AS-AD ¨  La curva di Phillips ¨  Il trade-off fra inflazione e disoccupazione

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PROGRAMMA DEL CORSO n  3) IL LUNGO PERIODO (Blanchard, cap. 11-13)

¨  La crescita economica: fatti principali ¨  Risparmio, accumulazione e crescita ¨  Progresso tecnologico e crescita: il modello di Solow

n  4) L’IMPORTANZA DELLE ASPETTATIVE IN MACROECONOMIA (Blanchard, cap. 14-17) ¨  Le aspettative: nozioni di base ¨  Mercati finanziari ed aspettative ¨  Aspettative, consumo ed investimento ¨  Aspettative e politica economica

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PROGRAMMA DEL CORSO n  5) ECONOMIA APERTA (Blanchard, cap. 6,18-19)

¨  IS-LM in economia aperta ¨  Politica economica in economia aperta ¨  Regimi di cambio

n  6) LA POLITICA ECONOMICA (Blanchard, cap. 20-21, 23-26) ¨  La crisi del 2007-2010 ¨  Ruolo e difficoltà della politica economica ¨  Politica monetaria e politica fiscale ¨  Il problema di un elevato debito pubblico ¨  L’Unione economica e monetaria europeaINTRODUZIONE

Lezione Introduttiva 8

DI COSA SI OCCUPA LA MACRO? n  In prima approssimazione potremmo dire che si

occupa dello studio del funzionamento dell’economia nel suo complesso

n  Analisi delle relazioni esistente fra le variabili

aggregate n  La Macroeconomia come la conosciamo oggi

nasce con la Teoria Generale di John Maynard Keynes

n  Domande a cui cerca di rispondere

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CRESCITA

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Italia: PIL pro capite

Fonte: Maddison, 2001 e Groeningen Growth and Development Center, 2007

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USA: PIL reale pro capite

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Fonte: Maddison, 2001 e Groeningen Growth and Development Center, 2007

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UNO STRANO MONDO

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n  I paesi emergenti crescono di più di quelli industrializzati

n  I paesi industrializzati investono più di quanto risparmiano; i paesi emergenti fanno il contrario

n  Deficit vs. surplus delle partite correnti

n  Il mondo si è "ribaltato"

n  I paesi emergenti sono il motore della crescita mondiale e prestano risorse ai paesi sviluppati

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Sin dal 1980, la produzione cinese è cresciuta di circa il 10% all’anno e si stima che continui a farlo anche in futuro.

Questo dato è davvero sorprendente. Confrontato con il 3,1% raggiunto dall’economia statunitense nello stesso periodo, la produzione raddoppia ogni sette anni.

Forse non è sorprendente in una prospettiva più ampia, ossia secolare…vedi Maddison

La Cina

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EUROPA

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I paesi dell’euro Performance cinque maggiori paesi Unione Europea (Germania, Francia, Italia, Spagna e Regno Unito) meno soddisfacente performance degli USA nello stesso periodo: ü dal 1996 al 2006, la crescita media annua della produzione nell’Unione Europea è stata solo del 2,0%, cioè inferiore dell’1,4% rispetto al valore medio per gli Stati Uniti nello stesso periodo;

ü la bassa crescita della produzione è stata accompagnata da una disoccupazione persistente ed elevata;

ü l’unica notizia positiva riguarda l’inflazione. In questi paesi l’inflazione annua è stata in media di 1,8 punti percentuali più bassa rispetto al 5,4% medio registrato nel periodo 1970-2006.

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Lezione Introduttiva 21

Perché il reddito pro capite in Europa è diminuito relativamente agli Stati Uniti?

Il reddito pro capite può essere decomposto come segue:

Questa decomposizione può aiutarci a capire che ci

possono essere tre ragioni: 1.  perché poche persone lavorano (quota in età

lavorativa, tasso di partecipazione e tasso di disoccupazione);

2.  perché chi lavora, lavora poco (cioè poche ore); 3.  infine perché chi lavora, quando lavora, produce poco

(Produttività). 21

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Disoccupazione

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Fig. 1.4. Il tasso di disoccupazione nell’Europa continentale e negli Stati Uniti dal 1970. Fino all’inizio degli anni Ottanta, il tasso di disoccupazione dei quattro maggiori paesi europei era inferiore a quello americano, ma poi lo ha ampiamente superato.

Lezione Introduttiva 24

Come ridurre la disoccupazione europea? Non c’è pieno accordo sulle cause dell’elevata disoccupazione

europea.

-  La maggior parte degli economisti crede che la fonte del problema non sia la politica macroeconomica, ma le istituzioni del mercato del lavoro.

-  Alcuni economisti pensano che il problema principale sia l’elevata protezione che i paesi accordano ai lavoratori.

Soluzione: rimuovere tali rigidità del mercato del lavoro, per rendere il mercato del lavoro europeo più simile a quello statunitense. 24

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Produttività = Prodotto per ora di lavoro

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L’ITALIA E IL DECLINO

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Tasso annuo di crescita Tendenza

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La dinamica del PIL italiano negli ultimi 45 anni

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5,4%(60-73)

3,8%(73-80)

1,9%(80-95) 1,3%

(95-05)

Fonte: Eurostat

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EU (27 countries) Euro area (12 countries) Germany Spain France Italy

GDP per capita at PPS (Eurostat)

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Cause del declino n  Bassa produttività n  Bassa competitività n  Alto livello corruzione n  Nanismo e specializzazione produttiva n  Capitalismo opaco n  Poca concorrenza, molta protezione n  Aumento disuguaglianza e precarietà n  Basso investimento in ricerca n  Basso tasso di occupazione n  Basso capitale umano forza lavoro n  Basso livello infrastrutture materiali … n  …ed immateriali (efficienza settore pubblico e

capitale sociale, cultura giuridica)

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Perche’ il reddito pro-capite cresce poco?

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Source: Groningen Growth & Development Centre, Total Economy Database

Reddito pro-capite = ore lavorate pro capite * produttività oraria del lavoro

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Produttività relativa a US

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Tasso di crescita medio produttività 1990-2004

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Le ore lavorate pro-capite calano

•  Ore per occupato in calo (nel 1955 si lavorava 1958 ore all’anno, oggi 1592; si “perdono” 7 ore all’anno). •  Aumento partecipazione femminile fa aumentare part-time.

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Mentre quota di popolazione in età lavorativa si assottiglia

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Percentuale della popolazione con 65 anni di età o più sul totale della forza lavoro

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Tasso di attività tra le persone comprese tra 15 e 64 anni di età

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Danimarca 78,8 79,9 80,2 80,1Francia 66,6 68,3 69,3 69,1Germania 70,5 71,5 72,6 75,0Giappone 71,4 72,3 72,2 73,1Irlanda 61,1 67,9 68,6 71,3Italia 58,0 61,2 62,5 62,7Messico 61,4 61,1 62,2 63,0Regno Unito 76,0 76,2 76,2 76,7Spagna 62,4 67,1 69,7 71,9Svezia 79,2 79,1 78,7 80,2Stati Uniti 76,7 76,4 75,4 75,5Turchia 57,5 52,3 51,5 51,1

Fonte: Ocse, Employment Oulook , 2007

Lezione Introduttiva 38

n  Italia ha tasso di occupazione molto basso dovuto a bassa partecipazione donne e over 55 e alta disoccupazione giovanile

n  È, assieme alla Spagna, paese di più forte immigrazione. Dati i forti divari regionali, immigrazione crea più lavoro (rimedia a immobilità italiani) che altrove.

n  Possiamo trasformare la capacita’ di lavoro inutilizzata nella risorsa in più dell’Italia?

Lezione Introduttiva 39

Un altro aspetto importante: la distribuzione del reddito

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L'evoluzione della quota del reddito da lavoro dipendente corretta per le variazioni nella struttura dell'occupazione

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Elaborazione su dati ISTAT

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La disuguaglianza nella distribuzione del reddito

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Indice di Gini

Fonte: ISTAT

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Indice di Gini (OECD)