Lezione 1 Introduzione al corso di Scienza delle Finanze Salvatore Curatolo.

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Lezione 1Lezione 1Introduzione al corso di Introduzione al corso di Scienza delle FinanzeScienza delle Finanze

Salvatore CuratoloSalvatore Curatolo

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PRESENTAZIONE DEL CORSOPRESENTAZIONE DEL CORSO

RIPASSO DI ALCUNI UTILI CONCETTI DI BASE RIPASSO DI ALCUNI UTILI CONCETTI DI BASE

ECONOMIA DEL BENESSEREECONOMIA DEL BENESSERE

Prima lezione:Prima lezione:

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PROGRAMMA IPROGRAMMA IManuale :P. Bosi (a cura), Manuale :P. Bosi (a cura), Corso di scienza delle Corso di scienza delle

finanze finanze Il Mulino, Bologna, edizione 2012 (va bene anche 2006 o 2010)Il Mulino, Bologna, edizione 2012 (va bene anche 2006 o 2010)

Cap. 1 (Le ragioni dell'intervento pubblico): tutto eccetto Cap. 1 (Le ragioni dell'intervento pubblico): tutto eccetto par. 2.3 (pp.50-63);par. 2.3 (pp.50-63);

* * Cap. 2 (La finanza pubblica in Italia...): par. 1;Cap. 2 (La finanza pubblica in Italia...): par. 1;

* * Cap. 6 (La Politica fiscale nell'UEM): tutto;Cap. 6 (La Politica fiscale nell'UEM): tutto;

Cap. 8 (La spesa per il welfare state): Cap. 8 (La spesa per il welfare state):

par. 4 (l’assistenza)par. 4 (l’assistenza)

par. 5 (gli ammortizzatori sociali)par. 5 (gli ammortizzatori sociali)

par. 6 (l’istruzione). par. 6 (l’istruzione). * Verranno svolti in coda (a fine corso)* Verranno svolti in coda (a fine corso)

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PROGRAMMA II (altre letture)PROGRAMMA II (altre letture)S. Curatolo e G. Wolleb, S. Curatolo e G. Wolleb, Income Vulnerability in EuropeIncome Vulnerability in Europe, in C. , in C.

Ranci (Ed.), Social vulnerability in Europe, Palgrave MacMillan, Ranci (Ed.), Social vulnerability in Europe, Palgrave MacMillan, 2010; (fotocopie)2010; (fotocopie)

Bosi, P., Corso di Politica Economica IIBosi, P., Corso di Politica Economica II, Modelli macroeconomici , Modelli macroeconomici per la politica fiscaleper la politica fiscale, Il Mulino, 1994; parti (fotocopie), Il Mulino, 1994; parti (fotocopie)

Ministero dell’Economia, Dipartimento del Tesoro, Ministero dell’Economia, Dipartimento del Tesoro, Documento di Documento di Economia e Finanza Economia e Finanza (include il programma di stabilità), 2012, (include il programma di stabilità), 2012, (PDF nei materiali didattici)(PDF nei materiali didattici)

Altre fonti: Eurostat, BCE, Regione Emilia-RomagnaAltre fonti: Eurostat, BCE, Regione Emilia-Romagna

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slidesslides Tutte le slides sono obbligatorieTutte le slides sono obbligatorie Le slides (in PowerPoint) sono via via rese Le slides (in PowerPoint) sono via via rese

disponibili on-line nel sito docentedisponibili on-line nel sito docente Le slides non sostituiscono lo studio del manualeLe slides non sostituiscono lo studio del manuale mama sul manuale e sugli altri materiali bibliografici si sul manuale e sugli altri materiali bibliografici si

approfondiscono bene e soprattutto gli argomenti approfondiscono bene e soprattutto gli argomenti delle slidesdelle slides

Nelle slides c’è materiale aggiuntivo rispetto al Nelle slides c’è materiale aggiuntivo rispetto al manuale e viceversamanuale e viceversa

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esamiesami

2 domande di teoria da 15 punti ciascuna; 2 domande di teoria da 15 punti ciascuna; da sviluppare con trattazione verbale da sviluppare con trattazione verbale e e con graficicon grafici

Tempo 90 minutiTempo 90 minuti

Il programma d’esame è lo stesso per tutti i Il programma d’esame è lo stesso per tutti i vecchi corsi (welfare e sviluppo, SDF vecchi corsi (welfare e sviluppo, SDF effetti economici delle politiche pubbliche; effetti economici delle politiche pubbliche; SDF settore pubblico e mercati)SDF settore pubblico e mercati)

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Conoscenze necessarie per Conoscenze necessarie per seguire (bene) il corsoseguire (bene) il corso

Economia politica I (MicroeconomiaEconomia politica I (Microeconomia scelta del consumatorescelta del consumatore; teoria ; teoria dell’impresa; equilibrio concorrenziale e di dell’impresa; equilibrio concorrenziale e di monopolio; monopolio; elementi di economia del elementi di economia del benesserebenessere););

Algebra elementareAlgebra elementare Analisi grafica standard (diagrammi Analisi grafica standard (diagrammi

cartesiani ortogonali, istogrammi, ecc.)cartesiani ortogonali, istogrammi, ecc.)

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Coordinate

SALVATORE CURATOLO

Orario di RICEVIMENTO

- giov. ore 11:00 – 13:00 e 14:00 – 16:00

-Ufficio: Padiglione Feroldi 1° piano a dx

-Tel. Ufficio 0521-032403 Cell. 338-9415006

-E-mail: [email protected]

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Ripasso: alcuni concetti di base della microeconomia

Teoria del consumatore

Il consumatore massimizza una funzione di utilità, dato un vincolo di bilancio

Funzione di utilità: U=U(x1, x2, …, xn)

La forma della U(.) dipende dalle preferenze del consumatore

Possiamo rappresentare le preferenze del consumatore con una curva di indifferenza: l’insieme di tutti i panieri di beni che danno al consumatore un uguale livello di utilità

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x1

x2

A

B

C

I panieri A e B sono sulla stessa curva di indiff., quindi danno al consumatore lo stesso livello di utilità; C fornisce una utilità superiore perché fornisce la stessa quantità di x2 e una maggiore quantità di x1. Il consumatore che non è mai sazio, preferisce C ad A (e quindi anche C a B)

D

n.b. freccia rossa: il trade off 1 a 1 del bene 1 con il bene 2 riduce l’utilità se un bene diviene abbondante rispetto all’altro (da C a D) ma avviene il contrario da E a C: il consumatore preferisce panieri che contengono quantità tra loro equilibrate dei beni

E

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x1

x2

A

BC

Le curve d’indifferenza non possono intersecarsi

C’

curva di indifferenza: l’insieme di tutti i panieri di beni che danno al consumatore un uguale livello di utilità

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Sebbene il consumatore non sia mai sazio nel consumare quantità aggiuntive di beni, il valore (in termini di utilità) di quantità addizionali di qualunque bene decresce al crescere, nel paniere, della quantità totale di quel bene di consumo

In altri termini, per un consumatore, i beni relativamente abbondanti del suo paniere valgono meno dei beni relativamente scarsi

PERTANTO: il consumatore sarà maggiormente propenso a cedere X2 in cambio di X1 se X2 è abbondante rispetto a X1

OPPURE: il consumatore sarà maggiormente propenso a sostituire X1 a X2 se X2 è abbondante rispetto a X1

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Il Saggio marginale di sostituzione è la pendenza (in valore assoluto) della curva di indifferenza

E’ il tasso a cui un consumatore è disposto a scambiare un bene con l’altro.

x1

x2

A

B

C

Il SMS in A è maggiore del SMS in B;

Il SMS è decrescente spostandoci lungo una stessa curva di indiff. da sinistra verso destra

A contiene molto x2 e poco x1: sono disposto a cedere molto x2 in cambio di 1 unità in più di x1: SMS alto

Il paniere B contiene molto x1 e poco x2: sono disposto a cedere solo una piccola quantità di x2 in cambio di 1 unità in più di x1: SMS basso

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A

B

C

Il SMS è decrescentediminuisce quando ci si sposta verso il basso lungo una curva di indifferenza

X1

X2

SMSx1,x2=ΔX2/ΔX1

1

1

1

2

1

0,5

A contiene molto X2: sono disposto a sacrificare 2 unità di

X2 in cambio di 1 X1.

In B le quantità sono più equilibrate: in

cambio di 1 X1, sono disposto a cedere solo

1 X2.

In C, X2 è molto scarso: sono disposto a rinunciare solo a mezzo X2 per 1 X1.

il SMSx1,x2 dice quanto valuto X1

in termini di X2, cioè a quante unità di X2

sono disposto a rinunciare in cambio di 1 X1 in più.

All’aumentare della quantità di X1

che possiedo, l’utilità addizionale

si riduce SMSx1,x2 decrescente.

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Il SMSx1,x2 misura l’utilità marginale del bene X1 in termini del bene X2

Se il prezzo unitario del bene X2 è 1 (cioè X2 funge da numerario), il SMSx1,x2 misura il prezzo (massimo) che sono disposto a pagare per ogni unità in più del bene X1 prezzo di riserva

ATTENZIONE: importanti implicazioni

Il prezzo di riserva di ciascun consumatore relativamente ad un bene è tanto più alto quanto più tale bene è relativamente scarso nel suo paniere, dato il reddito

Individualismo metodologico: non ci sono effetti gregge (conformismo): il prezzo di riserva di un consumatore relativamente ad un bene del suo paniere non dipende dalle scelte correnti degli altri consumatori; ma cfr. esternalità

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I due elementi fondamentali alla base della scelta razionale sono il vincolo di bilancio e la struttura delle preferenze

preferenze

prezzi

reddito

Vincolo di bilancio

Scelta razionale del paniere che

Max l’utilità

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Per trovare il paniere di beni che max U non basta la funzione di utilità, bisogna anche conoscere il vincolo di bilancio

Y=P1X1+P2X2

Da cui: P2X2=Y-P1X1 1

2

1

22 X

P

P

P

YX

X1

X2

Pendenza: -P1/P2 Se X2=0,

Y=P1X1

Cioè X1=Y/P1

Tutto il reddito viene

speso in X1, di cui

posso comprare Y/P1

unità

Se X1=0,

Y=P2X2

Cioè X2=Y/P2

Tutto il reddito viene speso in

X2, di cui posso

comprare Y/P2

unità

Y/P1

Y/P2

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X2

X1

Se il reddito aumenta: ceteris paribus posso consumare maggiori quantità di beni; se poi lo faccio oppure no dipende anche dalle preferenze e dalla natura dei beni: ordinari o giffen; normali o inferiori.

Y/P1 Y’/P1

Y/P2

Y’/P2

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X2

X1

Se il prezzo del bene X2 diminuisce:

P2’<P2

Y/P2’

Y/P2

Y/P1

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X2

X1

Se il prezzo del bene X1 diminuisce:

Y/P2

Y/P1’Y/P1

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X2

X1

Se il prezzo del bene X1 ed il reddito Y diminuiscono (si supponga che Y diminuisca meno del prezzo):

Y/P2

Y’/P1’Y/P1

Y’/P2

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X2

X1

Se il prezzo del bene X1 aumenta:

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Nel punto di ottimo, la più alta curva di indifferenza è tangente al vincolo di bilancio, e tutto il reddito viene speso (cioè il punto di ottimo sta sul vincolo di bilancio, non al di sotto di esso, Es. c’)

A

In A: SMS (pendenza della curva d’indifferenza) = P1/P2 (pendenza del vincolo di bilancio)

C’

In C il consumatore sprecherebbe risorse perché, dati i prezzi e il reddito, potrebbe ottenere un’utilità maggiore riducendo X1 per aumentare X2 (cioè sostituendo X2 a X1); In B, dato il vincolo di bilancio, il consumatore non può arrivare

X2

X1

B

C

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OTTIMALITA’OTTIMALITA’

Per ciascun consumatore nel punto di Per ciascun consumatore nel punto di ottimo, il tasso a cui egli è disposto a ottimo, il tasso a cui egli è disposto a scambiare i beni (SMS) deve essere scambiare i beni (SMS) deve essere uguale al tasso a cui i beni si possono uguale al tasso a cui i beni si possono scambiare sul mercato (P1/P2). scambiare sul mercato (P1/P2).

Il consumatore è pienamente soddisfatto Il consumatore è pienamente soddisfatto se il mercato presenta prezzi relativi per lui se il mercato presenta prezzi relativi per lui compatibili con le utilità relative.compatibili con le utilità relative.

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Cosa accade quando un prezzo cambia: effetto reddito ed effetto sostituzione

Quando il prezzo di un bene diminuisce (o aumenta):

a) Modifico il paniere di consumo perché sono cambiati i prezzi relativi (eff. Sostituzione)

b) Modifico il paniere di consumo perché, a parità di reddito monetario, sono diventato più ricco in termini reali (o povero se il prezzo aumenta) (eff. Reddito)

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A

C

B

Il prezzo del bene X1 diminuisce: il vincolo passa da verde a bianco

Il paniere ottimo passa da A a B.

Effetto sostituzione: lo spostamento lungo una stessa curva di indifferenza, cioè dovuto alla sola variazione dei prezzi relativi

Effetto reddito: lo spostamento da un vincolo di bilancio all’altro, a parità di prezzi relativi (pendenza)

Da A a C: effetto sostituzione

Da C a B: effetto reddito

X2

Y/P2

Y/P1’Y/P1

Pendenza: -P1/P2

Pendenza: -P1’/P2

Pendenza: -P1’/P2

Y’/P2

Y’/P1’

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La curva di domanda è la relazione tra il prezzo di un bene e la quantità domandata

Si può ricavare dal problema di massimizzazione dell’utilità

Q1

X2

X1Q2

Q3

Al diminuire di P1, il consumatore sceglie panieri con quantità sempre maggiori di X1 (se il bene è ordinario)

Otteniamo diverse combinazioni (P1, Q1) che possono essere rappresentate nel piano

prezzo/quantità

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P1

P2

P3

Prezzo del bene X1

Quantità del bene X1

Q3Q2Q1

La curva di domanda esprime il beneficio marginale B’ che il consumatore riceve dal bene

Per ogni dato livello di P, sono disposto ad acquistare solo quelle unità del bene che mi danno un B’

superiore al loro costo (P)

P0

0

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L’elasticità della domanda rispetto al prezzo:

E’ il rapporto tra la variazione percentuale della domanda e la variazione percentuale del prezzo:

D

DD

D

D Q

P

P

Q

PPQ

Q

Esempio: se il prezzo di un biglietto del cinema passa da 8 a 10 euro, e la mia domanda annuale di biglietti passa da 12 a 8, qual è l’elasticità della domanda al prezzo?

La quantità domandata diminuisce del (4/12)% = -33%

Il prezzo del biglietto aumenta del (2/8)% = 25%

elasticità= -33% / 25% = - 1.32

L’elasticità della domanda al prezzo è di solito negativa

Non è costante lungo una curva di domanda lineare

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La funzione di produzione esprime la relazione tecnologica (positiva) tra l’output di una impresa e gli input che essa usa (senza sprechi):

Q=f(K, L) Q CRESCE SE L CRESCE (dato K)

La produttività marginale del lavoro è la derivata prima parziale della f rispetto a L

La produttività marginale del lavoro, cioè la variazione di Q per una data variazione di L (con K costante) è via via decrescente: dato K, ogni lavoratore aggiuntivo produce una quantità di output minore di quella prodotta dal lavoratore precedente.

Anche la produttività marginale del capitale, dato L, è decrescente.

Teoria dell’impresa COSTI RICAVI PROFITTI

L

Q

L

QMPL

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La funzione di costo dell’impresa è C=wL+rK

Se K è fisso nel breve periodo, solo L può essere variato (un altro fattore variabile è l’energia)

Allora wL = costo variabile [dato w, cresce con L, quindi con Q]

es. F. di prod. Cobb-Douglas Q=L½ K ½

L = Q2 K-1 wL = w Q2 K-1

rK = costo fisso (indipendente da Q)

Es. Sia C= rK + wL = 100 + 3Q2

AC= C/Q = 100/Q + 3Q (forma ad U)

C’ = costo marginale = 6Q crescente (retta)

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Produttività marginale decrescente implica Produttività marginale decrescente implica costo costo marginale crescentemarginale crescente::

C=wL+rKC=wL+rK Quanto costa produrre una unità di Q in più? Quanto costa produrre una unità di Q in più?

Devo calcolare il costo marginale di Q:Devo calcolare il costo marginale di Q:

MP

w

LQw

Q

Lw

Q

CC

'

Dato che w è costante, e che MP è decrescente all’aumentare di L, C’ aumenta se la produzione Q (e quindi L) aumenta

La curva del costo marginale MC (o C’) è inclinata positivamente rispetto a Q

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MC

P, C

Q

La curva dei costi medi (ad U) è intersecata dal costo marginale nel suo minimo

AC = C/Q

Es. C=100+3Q2 AC=C/Q=(100/Q) + 3Q MC=6Q

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L’impresa massimizza il profitto quando è L’impresa massimizza il profitto quando è massima la differenza tra ricavo totale e costo massima la differenza tra ricavo totale e costo totale:totale:

profitto = R(Q) – C(Q)profitto = R(Q) – C(Q) Derivata rispetto a Q: R’(Q)-C’(Q)=0Derivata rispetto a Q: R’(Q)-C’(Q)=0 condizione di max profitto: R’=C’ condizione di max profitto: R’=C’ Sia la curva di domandaSia la curva di domanda p = 100 – Q (domanda inversa)p = 100 – Q (domanda inversa) RT = p * Q = (100 - Q) Q = 100Q – QRT = p * Q = (100 - Q) Q = 100Q – Q22

(il ricavo marginale è la derivata prima parziale (il ricavo marginale è la derivata prima parziale di RT rispetto a Q)di RT rispetto a Q)

MR (o R’)= 100 – 2 Q MR (o R’)= 100 – 2 Q (stessa intercetta ma (stessa intercetta ma pendenza doppia rispetto alla domanda) pendenza doppia rispetto alla domanda)

Page 35: Lezione 1 Introduzione al corso di Scienza delle Finanze Salvatore Curatolo.

La curva di domanda P = 100 – Q interseca l’asse delle ascisse (P=0)

in Q = 100 e l’asse delle ordinate (Q=0) in P=100 prezzo di riserva: il consumatore per cui il bene ha maggior valore acquisterebbe una unità di bene al prezzo 100. Se il prezzo fosse maggiore, nessuno consumerebbe. Se il prezzo fosse inferiore, altri consumatori (con prezzo di riserva inferiore) acquisterebbero il bene

P

100

100

P(Q)

QQualunque prezzo di mercato è minore o uguale al valore del bene per tutti quelli che lo acquistano. Quelli per i quali il prezzo è maggiore del valore del bene non lo acquistano

Page 36: Lezione 1 Introduzione al corso di Scienza delle Finanze Salvatore Curatolo.

La curva di domanda P = 100 – Q interseca l’asse delle ascisse (P=0)

in Q = 100

La curva R’ P = 100 - 2Q interseca l’asse delle ascisse (P=0) in 2Q=100 Q=50

P

10050

R’

100

P(Q)

Q

Page 37: Lezione 1 Introduzione al corso di Scienza delle Finanze Salvatore Curatolo.

q

p

A B

C

Supponiamo un monopolista, unico venditore sul mercato

In un determinato momento il monopolista vende a un prezzo A la quantità OC: il suo ricavo totale è quindi pari all’area ABCO (data la curva di domanda)

O

Page 38: Lezione 1 Introduzione al corso di Scienza delle Finanze Salvatore Curatolo.

q

p

A B

C

Per vendere di più, il monopolista deve abbassare il prezzo: da A a D. Spostandosi da B a E sulla curva di domanda a questo prezzo corrisponde la quantità OF.

O

D E

F

G

Page 39: Lezione 1 Introduzione al corso di Scienza delle Finanze Salvatore Curatolo.

q

p

A B

C

L’area DEFO rappresenta il nuovo ricavo totale, al prezzo D e data la curva di domanda.

O

D E

F

F

Page 40: Lezione 1 Introduzione al corso di Scienza delle Finanze Salvatore Curatolo.

q

p

A B

C

L’area DEFO rappresenta il nuovo ricavo totale, al prezzo D e data la curva di domanda.

L’area DGCO è comune alle due situazioni (prima e dopo il ribasso di prezzo) e quindi non ci interessa.

O

D E

F

GG

Page 41: Lezione 1 Introduzione al corso di Scienza delle Finanze Salvatore Curatolo.

q

p

A B

C

Occorre confrontare il quadrangolo ABGD, perso perché il produttore non pratica più il prezzo A, con il nuovo quadrangolo GEFC, che rappresenta l’aumento delle vendite dovuto al nuovo prezzo D

O

D E

F

G

Page 42: Lezione 1 Introduzione al corso di Scienza delle Finanze Salvatore Curatolo.

q

p

A B

C

Se l’area GEFC, il ricavo aggiuntivo, è maggiore dell’area ABGD, il ricavo perso, vendere un’unità addizionale fa aumentare i ricavi (il ricavo marginale è positivo).

In altri termini, la riduzione del prezzo è più che compensata, NEL RICAVO, dall’aumento della quantità

la domanda è elastica

O

D E

F

G

Page 43: Lezione 1 Introduzione al corso di Scienza delle Finanze Salvatore Curatolo.

L’elasticità della domanda dipende sia dalla L’elasticità della domanda dipende sia dalla particolare curva di domanda …particolare curva di domanda …

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q1 q1

p1

p2

P1’ P2’

Il ricavo marginale nel secondo grafico è sicuramente positivo e maggiore del primo grafico (a domanda rigida)

Domanda molto elastica

Domanda poco elastica (rigida)

Page 45: Lezione 1 Introduzione al corso di Scienza delle Finanze Salvatore Curatolo.

Se la curva di domanda è verticale, l’elasticità della domanda è 0, la quantità non cambia al variare del prezzo

Domanda perfettamente anelastica o a elasticità nulla

Se la curva di domanda è orizzontale, l’elasticità della domanda è infinita, la quantità cambia infinitamente anche per una piccola variazione del prezzo

Domanda perfettamente elastica o a elasticità infinita

P

Q

Elasticità nulla

Elasticità infinita

Elasticità alta

Elasticità bassa (anelastica)

Page 46: Lezione 1 Introduzione al corso di Scienza delle Finanze Salvatore Curatolo.

L’elasticità della domanda dipende sia dalla particolare curva di domanda …sia dal particolare punto sulla stessa curva di domanda

elastica

rigida o anelastica

a elasticità unitaria

ab

c

d

e

f

aP

Q

Page 47: Lezione 1 Introduzione al corso di Scienza delle Finanze Salvatore Curatolo.

Prezzo del bene X1

Quantità del bene X1

R’ P(Q)

Elastica: Q cresce più che

proporzionalmente alla diminuzione di

P R cresceR’>0

R’: variazione di R=PQ al diminuire di P (o al crescere di Q)

anelastica: Q cresce meno che

proporzionalmente alla diminuzione di P R diminuisce

R’<0

Elasticità unitaria: Q cresce

proporzionalmente alla diminuzione di

P R costanteR’=0

Page 48: Lezione 1 Introduzione al corso di Scienza delle Finanze Salvatore Curatolo.

P, R’

10050

La massimizzazione del profitto La massimizzazione del profitto può aversi solo in questo può aversi solo in questo segmento elasticosegmento elastico della della funzione di domanda perché funzione di domanda perché altrove il altrove il ricavo marginale è ricavo marginale è negativonegativo (domanda (domanda anelastica)anelastica)

Infatti il ricavo marginale R’ deve Infatti il ricavo marginale R’ deve eguagliare il costo marginale eguagliare il costo marginale C’ (positivo) e quindi R’ deve C’ (positivo) e quindi R’ deve essere a sua volta positivoessere a sua volta positivo

Page 49: Lezione 1 Introduzione al corso di Scienza delle Finanze Salvatore Curatolo.

L’impresa massimizza il profitto uguagliando R’ e C’

(spingendo la produzione sino al punto in cui R’ e C’ sono uguali.)

Accrescere la produzione da 0 a Q* (o, che è lo stesso, ridurre il prezzo dal prezzo di riserva a P*) è razionale perché fatturato e profitti sono sempre crescenti

P, R’

10050

C’

R’

Q*

P*

100

Q

Page 50: Lezione 1 Introduzione al corso di Scienza delle Finanze Salvatore Curatolo.

condizione di max profitto per tutte le condizione di max profitto per tutte le imprese: R’=C’imprese: R’=C’

In un mercato perfettamente concorrenzialeIn un mercato perfettamente concorrenziale, , R(Q)=pQ, cioè l’impresa prende il prezzo come R(Q)=pQ, cioè l’impresa prende il prezzo come un dato, non può cambiarlo un dato, non può cambiarlo R’=p R’=p

la condizione di max profitto è la condizione di max profitto è p=C’p=C’ la curva del costo marginale è la curva di la curva del costo marginale è la curva di

offerta dell’impresaofferta dell’impresa

Page 51: Lezione 1 Introduzione al corso di Scienza delle Finanze Salvatore Curatolo.

MC

P1

P2

P3

Q1 Q2 Q3

Se P dato aumenta, l’impresa trova conveniente offrire quantità crescenti di Q, e viceversa

AC = C/Q

Page 52: Lezione 1 Introduzione al corso di Scienza delle Finanze Salvatore Curatolo.

Per trovare l’equilibrio del mercato,

sommiamo orizzontalmente le curve individuali di domanda Dn, per ottenere la domanda aggregata D

E sommiamo orizzontalmente anche le curve individuali di offerta MC, per trovare l’offerta aggregata S

Offerta aggregata S

Domanda aggregata D

P

Q

Page 53: Lezione 1 Introduzione al corso di Scienza delle Finanze Salvatore Curatolo.

P1

P2

P3

P di riserva

X1Q3Q2Q1

consumatore settore

nQ1 nQ2 …

D

Vi è domanda nel settore finché il prezzo non raggiunge il valore massimo del prezzo di riserva del consumatore più ricco

DnDn

Dn

Page 54: Lezione 1 Introduzione al corso di Scienza delle Finanze Salvatore Curatolo.

q2

P

MCImpresa

Settore

S

P1

D

P

q1

Vi è offerta nel settore finché il prezzo non raggiunge il valore minimo dei costi medi, attraverso la libera entrata delle imprese che crescono da n a n’

Pc

AC S’

nq1 n’ q2

SnMC

X1 X1

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Surplus dei consumatori e surplus dei produttori

D

S

P

Page 56: Lezione 1 Introduzione al corso di Scienza delle Finanze Salvatore Curatolo.

Surplus dei consumatori e surplus dei produttori

D

S

P

Disponibilità a pagare pur di acquistare il bene

Il prezzo di mercato P è uno sconto sul prezzo di riserva dei consumatori

11 2 …2 …

Page 57: Lezione 1 Introduzione al corso di Scienza delle Finanze Salvatore Curatolo.

Surplus dei consumatori e surplus dei produttori

D

S

P

Surplus dei consumatori

P

B

Page 58: Lezione 1 Introduzione al corso di Scienza delle Finanze Salvatore Curatolo.

Surplus dei consumatori e surplus dei produttori

D

S=MC

P

Surplus dei consumatori

Surplus dei produttori

Sovrapprezzo rispetto al prezzo di offerta MC

1…1…

Page 59: Lezione 1 Introduzione al corso di Scienza delle Finanze Salvatore Curatolo.

surplus produttori= surplus produttori= sovrapprezzo x quantità = sovrapprezzo x quantità = maggior profittomaggior profitto

surplus consumatori= surplus consumatori= minor prezzo x quantità=minor prezzo x quantità= maggiore utilitàmaggiore utilità

Benessere sociale W = surplus produttori Benessere sociale W = surplus produttori + surplus consumatori+ surplus consumatori

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Perdita secca

D

S

P1BP2

Supponiamo che in un mercato una volta concorrenziale il prezzo salga da P1 a P2

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Perdita secca DWL

D

Sp1

p2

Q<Qc Qc

Page 62: Lezione 1 Introduzione al corso di Scienza delle Finanze Salvatore Curatolo.

Perdita secca (DWL)Perdita secca (DWL)

Perdita secca di benessere (dead weight loss, Perdita secca di benessere (dead weight loss, DWL) è la perdita netta di surplus del sistema DWL) è la perdita netta di surplus del sistema economico quando ci si discosta dal prezzo di economico quando ci si discosta dal prezzo di concorrenzaconcorrenza

Da una situazione di mercato con prezzo p2 Da una situazione di mercato con prezzo p2 sono possibili miglioramenti paretiani (sono possibili miglioramenti paretiani (in cui in cui qualcuno sta meglio e nessuno viene qualcuno sta meglio e nessuno viene danneggiato)?danneggiato)?

Es. sussidio al monopolista, redistribuzione Es. sussidio al monopolista, redistribuzione spontanea, regolamentazione, spontanea, regolamentazione, libera entratalibera entrata

Page 63: Lezione 1 Introduzione al corso di Scienza delle Finanze Salvatore Curatolo.

Perdita secca (DWL)Perdita secca (DWL)

Perdita secca di benessere (dead weight loss, Perdita secca di benessere (dead weight loss, DWL) è la perdita netta di surplus del sistema DWL) è la perdita netta di surplus del sistema economico quando ci si discosta dal prezzo di economico quando ci si discosta dal prezzo di concorrenzaconcorrenza

Da una situazione di mercato con prezzo p2 sono Da una situazione di mercato con prezzo p2 sono possibili miglioramenti paretiani (possibili miglioramenti paretiani (in cui qualcuno in cui qualcuno sta meglio e nessuno viene danneggiato)?sta meglio e nessuno viene danneggiato)?

Se il prezzo è p1 (concorrenza) non ci sono Se il prezzo è p1 (concorrenza) non ci sono possibili miglioramenti paretianipossibili miglioramenti paretiani ottimo ottimo paretianoparetiano massima efficienza ( massima efficienza (1° th. Del 1° th. Del benessere socialebenessere sociale))

Page 64: Lezione 1 Introduzione al corso di Scienza delle Finanze Salvatore Curatolo.

Le ragioni dell’intervento Le ragioni dell’intervento pubblico Ipubblico I

Salvatore CuratoloSalvatore Curatolo

Page 65: Lezione 1 Introduzione al corso di Scienza delle Finanze Salvatore Curatolo.

CHE COS’E’ LA SCIENZA DELLE CHE COS’E’ LA SCIENZA DELLE FINANZE FINANZE

La La Scienza delle finanzeScienza delle finanze o o Economia Economia pubblicapubblica è la disciplina economica che studia il è la disciplina economica che studia il ruolo dello stato in una economia di mercatoruolo dello stato in una economia di mercato

(Con particolare riguardo alle entrate e alle (Con particolare riguardo alle entrate e alle spese pubbliche rappresentate nel bilancio spese pubbliche rappresentate nel bilancio

dello stato)dello stato)

Page 66: Lezione 1 Introduzione al corso di Scienza delle Finanze Salvatore Curatolo.

Le 3 domande chiave dell’Economia Pubblica

Perché lo Stato interviene nell’economia?

Come interviene?

Quali sono gli effetti economici del suo intervento?

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Come vedremo, generalmente i mercati concorrenziali producono esiti efficienti

Non è quindi facile giustificare l’intervento pubblico

Le 2 giustificazioni principali sono:

1) Fallimenti del mercato (mancata efficienza)

2) Redistribuzione (mancata equità, ingiustizia sociale)

Page 68: Lezione 1 Introduzione al corso di Scienza delle Finanze Salvatore Curatolo.

La presenza dell’attività pubblica è molto La presenza dell’attività pubblica è molto ampiaampia

Una giornataUna giornataUsiamo elettricità, gas, acqua gestititi da imprese Usiamo elettricità, gas, acqua gestititi da imprese pubbliche o private ma regolate dallo stato o da pubbliche o private ma regolate dallo stato o da

enti pubblicienti pubblici

Giriamo per strade costruite dallo statoGiriamo per strade costruite dallo stato

Veniamo all’Università, che è pubblica (per ora)Veniamo all’Università, che è pubblica (per ora)

Beviamo un caffè, fumiamo unaBeviamo un caffè, fumiamo una sigaretta, sigaretta, consumiamo benzina, il cui prezzo è fortemente consumiamo benzina, il cui prezzo è fortemente

influenzato dalle imposte indiretteinfluenzato dalle imposte indirette

Page 69: Lezione 1 Introduzione al corso di Scienza delle Finanze Salvatore Curatolo.

Una vitaUna vitaDa giovani passiamo molti anni in scuole, la maggior parte pubbliche Da giovani passiamo molti anni in scuole, la maggior parte pubbliche

o sovvenzionate dallo statoo sovvenzionate dallo stato

Lavoriamo:il nostro salario o stipendio è gravato in misura rilevante Lavoriamo:il nostro salario o stipendio è gravato in misura rilevante da oneri sociali, che servono per accumulare diritti pensionistici da oneri sociali, che servono per accumulare diritti pensionistici

nell’ambito di istituzioni pubbliche.nell’ambito di istituzioni pubbliche.

Costruiamo una famiglia, abbiamo figli e in molti casi ci sono sussidi Costruiamo una famiglia, abbiamo figli e in molti casi ci sono sussidi dallo stato (assegni familiari, detrazioni fiscali)dallo stato (assegni familiari, detrazioni fiscali)

Ci ammaliamo e siamo curati quasi sempre in istituzioni pubblicheCi ammaliamo e siamo curati quasi sempre in istituzioni pubbliche

Cessiamo di lavorare e viviamo di una pensione, quasi sempre (oggi) Cessiamo di lavorare e viviamo di una pensione, quasi sempre (oggi) pubblicapubblica

Alla fine, saremo probabilmente sepolti in un cimitero costruito dal Alla fine, saremo probabilmente sepolti in un cimitero costruito dal comune.comune.

La presenza dell’attività pubblica è molto La presenza dell’attività pubblica è molto ampiaampia

Page 70: Lezione 1 Introduzione al corso di Scienza delle Finanze Salvatore Curatolo.

Tutte le attività descritte richiedono un Tutte le attività descritte richiedono un volume elevato di volume elevato di mezzi finanziari mezzi finanziari

in gran parte raccolti con in gran parte raccolti con imposteimposte, , prelievi coattivi a carico prelievi coattivi a carico dei cittadini.dei cittadini.

La descrizione delle spese e delle entrate è condensata La descrizione delle spese e delle entrate è condensata nel Bilancio dello Stato,nel Bilancio dello Stato,

o meglio neio meglio nei

bilanci dei moltissimi enti pubblici che compongono ciò bilanci dei moltissimi enti pubblici che compongono ciò che chiamiamo stato.che chiamiamo stato.

Bilancio consolidato delle AAPPBilancio consolidato delle AAPP

La presenza dell’attività pubblica è molto La presenza dell’attività pubblica è molto ampiaampia

Page 71: Lezione 1 Introduzione al corso di Scienza delle Finanze Salvatore Curatolo.

Cosa fa lo Stato:Cosa fa lo Stato:

Richard Musgrave: Richard Musgrave: TThe Theory of Public Financehe Theory of Public Finance Mc Graw Hill, New York 1959Mc Graw Hill, New York 1959

Allocazione (efficienza)Allocazione (efficienza)Redistribuzione (equità)Redistribuzione (equità)Stabilizzazione (obiettivo Stabilizzazione (obiettivo

macroeconomico)macroeconomico)

3 funzioni fondamentali dello Stato:

Page 72: Lezione 1 Introduzione al corso di Scienza delle Finanze Salvatore Curatolo.

ALLOCAZIONEALLOCAZIONELo Stato dovrebbe garantire l’Lo Stato dovrebbe garantire l’efficienzaefficienza del del

sistema economico, superando i fallimenti del sistema economico, superando i fallimenti del mercato, attraverso:mercato, attraverso:

* * Produzione pubblica (partecipazioni Produzione pubblica (partecipazioni statali; sanità; difesa)statali; sanità; difesa)

• Regolamentazione di attività private Regolamentazione di attività private (es. authority: AGCM, Consob)(es. authority: AGCM, Consob)

• Tassazione (alcool, tabacchi, sanzioni Tassazione (alcool, tabacchi, sanzioni amministrative) amministrative)

Page 73: Lezione 1 Introduzione al corso di Scienza delle Finanze Salvatore Curatolo.

REDISTRIBUZIONEREDISTRIBUZIONEObiettivo: realizzare una equa distribuzione Obiettivo: realizzare una equa distribuzione delle risorsedelle risorse Lo Stato corregge la distribuzione delle Lo Stato corregge la distribuzione delle risorse realizzata dal mercatorisorse realizzata dal mercatoattraverso:attraverso:Trasferimenti monetari (pensioni, sussidi)Trasferimenti monetari (pensioni, sussidi)ImposteImposteOfferta di servizi (Offerta di servizi (trasferimenti in kindtrasferimenti in kind) : ) : asili, scuole, sanità, polizia, VVFF, difesa,…asili, scuole, sanità, polizia, VVFF, difesa,…

Page 74: Lezione 1 Introduzione al corso di Scienza delle Finanze Salvatore Curatolo.

STABILIZZAZIONESTABILIZZAZIONELo Stato regola il livello dell’attività economica, Lo Stato regola il livello dell’attività economica,

con gli obiettivi del pieno impiego (e di una con gli obiettivi del pieno impiego (e di una inflazione sotto controllo)inflazione sotto controllo)

attraverso:attraverso:La manovra delle spese e delle imposteLa manovra delle spese e delle imposteMisure che incentivano l’attività produttiva Misure che incentivano l’attività produttiva

Musgrave scrive negli anni ’50, quando domina la teoria macroeconomica di Keynes: grande fiducia nella capacità di G e T di influenzare il livello di attività economica; ma oggi ???