L'EVOLUZIONE DELLO ZUIDERZEE ATTRAVERSO LA CARTOGRAFIA STORICA

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Cartografia e portolani di viaggio per la ricostruzione storica e topografica del paesaggio cos4ero. Focus sulla polderizzazione dello Zuiderzee Di Marco Bertagni Execu4ve Director Bertagni Consul4ng srl

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Cartografia  e  portolani  di  viaggio  per  la  ricostruzione  storica  e  topografica  

 del  paesaggio  cos4ero.    Focus  sulla  polderizzazione  dello  Zuiderzee  

 Di  Marco  Bertagni    -­‐  Execu4ve  Director    Bertagni  Consul4ng  srl  

   

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Presentazione  di  Bertagni  Consul4ng  srl  e  del  proge?o  Bertagni  Geography    

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DISTRIBUZIONE DEI RELATORI AL CONVEGNO AIC 2015 PER PROFESSIONE

4  

8  

80  

IMPRENDITORI  

FUNZIONARI  ENTI  PUBBLICI/ASSOCIAZIONI  

DOCENTI  UNIVERSITARI  

0   10   20   30   40   50   60   70   80   90  

!

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W  W  W  B  E  R  T  A  G  N  I  C  O  N  S  U  L  T  I  N  G  C  O  M  

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!!"#$%&'($%)*+$)''&,)'($)$-&.-/($01234$!

Conoscenza del Mondo

Rappresentazione del mondo

Uomo e Popoli

Ambiente e Territorio

Attività Economiche

!

!

Bertagni Geography è un viaggio immaginario attraverso la geografia, considerata il letto di un fiume che prende forma e sostanza quando viene irrorato dalle acque di altre scienze. Un gruppo di persone - di diverse estrazioni, origini e competenze - si è dato il compito di intercettare sorgenti di sapere altre e complementari rispetto alla geografia e di far confluire questi corsi d’acqua tributari nell’alveo principale della conoscenza armonizzata. L’ingegneria del nostro lavoro è stata ispirata al mantra del rispetto: per tutto ciò che è Altro, per la Madre Terra e per il Genius Loci. È proprio la sacralità dello Spirito del Luogo la vera anima della geografia e la sottile linea rossa che fa da collante alle nostre analisi. In maniera fluida la geografia è stata via via integrata ad altre discipline e ogni binomio è stato arricchito da interviste a professionisti internazionali esperti in quell’ambito e da approfondimenti tematici. Nella nuova veste cross-cultural, la geografia è stata quindi messa in rapporto funzionale alla conoscenza e alla rappresentazione del mondo, allo studio delle dinamiche dell’uomo e dei popoli, all’analisi dell’ambiente e del territorio, alla comprensione delle attività economiche. Questo progetto è anzitutto un tributo alla geografia, sulla quale lanciamo sguardi poli-direzionali e di cui auspichiamo una percezione moderna, duttile, operativa; mai vorremmo che fosse vissuta come un sistema chiuso e autoreferenziale o come un sapere nozionistico, mnemonico e ingessato. Bertagni Geography ha lo scopo di sollecitare spunti di riflessione, anche metodologici, sulle complesse quanto ineludibili relazioni tra geografia e altre materie e di intercettare punti di contatto tra sviluppo del pensiero geografico integrato e mondo del lavoro, passando così dal sapere al saper fare, dall’accademico al reale. Tutto è collegato! I fenomeni che si registrano sulla terra, da quelli naturali a quelli antropici, devono essere affrontati con strumenti multi-prospettici; anziché rivendicare in modo sterile l’autonomia della geografia, questa nostra amata scienza, spesso marginalizzata, può essere salvata esaltandone il ruolo di disciplina-fondamenta di una conoscenza da costruire con l’ausilio di altri saperi. Bertagni Geography distilla didattiche poliedriche, interconnesse, in divenire. Parafrasando Ungaretti, nelle acque di questo fiume multiculturale, più che in ogni altro luogo, ci sentiamo parte dell’universo.

Salite a bordo per!un viaggio sorprendente!!$

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G  e  o  c  t  o  p  u  s  

!(realizzazione  grafica  di  Alessandro  Ton@ni)  

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Il  fiume  Geografia  

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(realizzazione  grafica  di  Roberta  Donnini)  

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La  REALTA’  è  complessa,  interdisciplinare,  interconnessa.  !

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RAPPRESENTAZIONE  DEL  MONDO  

DIDATTICA  

ARTI  VISIVE  (Fotografia,  Cinema,  

LeQeratura,  PiQura,  Collezionismo  etc)  

CARTOGRAFIA  

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La  pagina  di  Cartografia  di  www.bertagnigeography.com    

Ricostruzioni  geo-­‐storiche  ed  archeologiche  a?raverso  carte  di  diversa  epoca,  scala  e  4pologia  -­‐  Intervista  a  Luisa  Migliora4  (Marco  Bertagni,  Chiara  Fuiano)  

Charta  Geographica  -­‐  Intervista  a  Vladimiro  Valerio  (Marco  Bertagni,  Chiara  Fuiano)  

Cartografia  e  portolani  di  viaggio  per  la  ricostruzione  storica  e  topografica  del  paesaggio  cos4ero.  Focus  sull’evoluzione  delle  coste  dello  Zuiderzee  (Marco  Bertagni)  

ProspeUve  dal  mare.  Paesaggi,  ro?e  e  insediamen4  nella  costa  4rrenica  da  Corneto  a  Livorno  nel  Medioevo  (Chiara  Fuiano)    

Geo-­‐storia  delle  metamorfosi  territoriali  e  urbanis4che  del  delta  del  Tevere  (Maurizio  Di  Mario)  

La  vita  di  un  field  geographer  -­‐  Intervista  a  Charlie  Roche  (Marco  Bertagni)  

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Portolani  e  cartografia  come  “descri?ori”  delle  coste    

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Fuori  dalle  “secche  cartografiche”  del  medioevo  

Secondo  alcuni  cri@ci,  Portolani  e  Carte  Nau@che  cos@tuirono  una  sorta  di  risca?o  e  rinascita    rispeQo  al  

ripiegamento  della  cartografia,  a  cui  si  era  assis@to  durante  il  Medio-­‐Evo.  La  cartografia  tornava  ad  assumere  

funzioni  pra4che  e  non  esclusivamente  simbolico-­‐allegoriche  

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Portolani  e  carte  portlaniche  (Ru?er  in  Inglese,  Portus  in  La@no)    

•  E’  un  manuale  per  la  navigazione  cos4era  e  portuale  basato  sull’esperienza  e  sull’osservazione.  

•  E’  una  descrizione  dei  por@  e  delle  coste,  con  indicazioni  delle  distanze  da  porto  a  porto,  della  direzione  da  seguire  secondo  i  pun@  cardinali,  con  osservazioni  ba4metriche,  con  note  di  riconoscimento  di  località  (es.  ciQà,  chiese,  fari  etc)  

•  Nei  portolani  si  trovano  riferimen@  a  cabotaggio  cos@ero  (“pileggio”  per  Dante  Alighieri)  ma  anche  a  roQe  in  mare  aperto  

•  Esistevano  dai  tempi  dei  greci  (peripli)  e  dei  romani.  Il  più  an@co  portolano  medievale  è  italiano  (Compasso  da  Navegare  –  XII)  

•  Altri  portolani  medievali  famosi  sono  quelli  del  Codice  Valdemar  e  Le  grant  rou4er  et  pilotage  de  la  mer  

•  I  Portolani  sono  prodromici  alle  Carte  Nau4che.  Le  prime  carte  nau@che  venivano  definite  Portolan  charts  

•  I  maggiori  produQori  di  Portolani  e  Carte  nau@che  furono  gli  italiani,  i  Portoghesi  e  gli  olandesi  

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In  realtà,  tuQo  cominciò  alle  Isole  Marshall  

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…e  poi,  dopo  mol@  secoli,  passò  per  l’Italia  

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..per  la  Turchia…  

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…per  il  

Porto-­‐gallo…  

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…fino  ad  arrivare  al  Leo  Belgicus!  !

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L’importante  scuola  cartografica  olandese   !

-­‐  Le  LEESKAART:  a  book  to  read  as  a  chart,  ovvero  i  portolani  olandesi  

-­‐  Con  la  crescita  dei  commerci  e  della  potenza  marihma  olandese  la  produzione  cartografica  si  spostò  dal  Mediterraneo  al  mare  del  Nord  

 

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Alcuni  importan@  autori  olandesi  di  Portolani  e  Carte  (XVI-­‐XVII  sec)   !

 

Cornelis  ANTHONISZ  

Cornelis  CLAESZT  

Lucas  JANSZ  WAGHENAGER  

Williem  JANSZ  BLAEU  

Johannes  JANSSONIUS  

Johannes  VAN  KEULEN  

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…per  non  parlare  di  Gerhard  KREMER  

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Gli  olandesi  e  il  mare.  La  genesi  del  proge?o  Zuiderzee  

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“Dio  ha  creato  tu?o  il  mondo,  tranne  l’Olanda,  che  è  stata  creata  dagli  olandesi“  

 •  1287:   una   violenta   tempesta   nel  ma re   d i   Wadden   i nondò   i n  profondità   l’Olanda,   formando   un  golfo  che  prese  il  nome  di  Zuiderzee  

•  1916,   i  Paesi   Bassi   furono   colpi@   da  una   nuova   ondata   di   marea   molto  grande   e   gli   olandesi   decisero   di  riprendere   in   mano   il   piano   di   una  diga   che   era   stata   progeQata   nel  1891  dall’ingegnere  Lely.    

•  I   lavori   iniziarono   nel   1919   e   la   diga  fu  inaugurata  il  28  Maggio  1932  dalla  regina  Guglielmina.  

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Discorso  del  16  seQembre  2013  della  Regina  Guglielmina:  “I  believe  the  4me  has  come  for  the  Zuyder  Zee  to  be  dammed  and  drained”  

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Obiehvi  iniziali  del  progeQo  Zuiderzee    

Alleviare  il  problema  della  densità  di  popolazione  

Incrementare  la  superficie  agraria  e  le  possibilità  di  lavoro  

Migliorare  le  comunicazioni  marihme  e  stradali  

Creare  un  bacino  d’acqua  dolce  

Accorciare  la  linea  di  costa  

Sicurezza  nei  riguardi  delle  inondazioni  

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Conseguenze  dell’opera  di  sbarramento  e  parziale  bonifica  dello  

Zuiderzee  

Geomorfologiche  Agricole  –  Uso  del  suolo  

Socio-­‐Economiche  Urbanis4che  

Ambientali  ed  ecologiche  

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Breve  ricostruzione  cartografica  del  paesaggio  cos4ero  dello  Zuiderzee    

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LA  RICOSTRUZIONE  GEO-­‐MORFOLOGICA  DELLE  COSTE    

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Tolomeo  -­‐  100  !

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ZUIDERZEE  Negli  anni  100-­‐1000-­‐1658  

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Zuiderzee  nel  XVII  secolo  (Fonte  sconosciuta)  

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Evoluzione  delle  linee  di  costa  dello  Zuiderzee  

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Jan  SEVERSZ  -­‐  1532  

Il  suo  DE  KAERT  VAN  DER  ZEE  è  il  

più  an@co  portolano  olandese  e  fornisce  deQagli  descrihvi  

delle  coste  dell’Olanda  

seQentrionale  

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Jan  JACOBSZ    SuccedeQe  a  SEVERSZ  e  pubblicò  

una  versione  aggiornata  del  Portolano:  the  new  edi4on  was  primarily  intended  to  give  a  fuller  descrip4on  of  the  Dutch  waters,  as  

is  evident  not  only  from  the  remarks  on  the  islands  of  the  Wadden  Zee  and  the  most  

important  estuaries,  but  also  from  the  addi4on  of  an  essay  on  the  Zuiderzee  as  a  separate  booklet  dated  1540,  describing  the  course  

from  and  to  Amsterdam  and  specifying  all  the  beacons,  buoys,  depths,  and  4des.  The  ru?er  of  the  Zuiderzee  is  followed  by  a  trea4se  on  the  waterrecht  (law  of  the  seas)  of  Amsterdam,  with  its  own  4tle  

page  and  imprint      

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Autore  sconosciuto  –  Datato  1549  !

Portolano  che  indica  l’ingresso  allo  Zuiderzee  a  sud  dell’isola  di  Texel.  Riporta  

anche  indicazioni  sui  banchi  di  sabbia  presen@  nell’area  e  alcuni  elemen@  topografici  

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Diederick  Wildeman  Curator  of  Naviga@on  &  Library  Collec@ons  -­‐  Het  

Scheepvaartmuseum  -­‐  Amsterdam  !

 Amsterdam,  10  aprile  2015      The  Zuiderzee  and  Western  Waddenzee  are  a  body  of  water  of  limited  size.  All  sailors  learned   to   navigate   these   waters   from   a   very   young   age.   Before   they   were   given  command  of  a  vessel  they  already  knew  them  like  their  own  back  yard,  and  did  not  need   any   charts   at   all.   It  was   only  when   trade   and   shipping   traffic   increased   that   a  

need  for  nau@cal  charts  emerged.    Even   when   these   charts   and   sailing   direc4ons   where   first  published   in   the   sixteenth   and   seventeenth   century   it   is  clear   the   informa4on   is   not   comprehensive   enough   to   sail  these  waters  without  thorough  local  knowledge      Diederick  Wildeman    

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Ortelius  -­‐  1584   !

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Lucas  JANSZ  -­‐  1585  !

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Willem  Jansz  BLAEU  -­‐  1604  Theatrum  orbis  

terrarum  -­‐  1570  

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Cornelis  ANTHONISZ  -­‐  1560  

Before  producing  the  Caerte  van  Oostlant,  Anthonisz.  had  already  repeatedly  shown  his  cartographic  skills.  Although  they  do  not  survive,  we  know  from  city  accounts  that  he  made  the  following  sea  charts:  a  “chart  of  the  channels  that  one  passes  through  when  sailing  from  the  North  Sea  into  the  Zuiderzee  inward  to  show  her  Majesty  the  Queen  the  great  dangers  and  expense  encountered  by  the  merchants  coming  from  the  East  before  they  manage  to  reach  Amsterdam  by  ship,”  a  “chart  of  the  North  Sea  and  Zuiderzee  with  the  depths  and  the  hidden  san  banks,”  and  “two  charts  made  by  him  for  the  city  showing  the  channels,  banks,  and  the  loca@on  of  the  Bal@c  Sea.”    

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Henrick  Doncker  -­‐  1664  !

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Johannes  Van  Keulen  -­‐  1680  !

Dal  1806  i  Van    Keulen  dominarono  la  cartografia  marihma  per  quasi  due  secoli      J.VAN  KEULEN’S  DE  NIEUWE  GROOTE  LICHT-­‐ENDE  ZEE-­‐FACKEL  

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Jacob  van  Hoorn  –  1737  Il  1°  progeQo  di  sbarramento   !

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Il  progeQo  di  LELY  

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Afsluitdijk  

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Si  crea  TERRENO  AGRICOLO  dove  prima  c’era  il  MARE  

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CAMBIANO  I  MESTIERI  NEGLI  ANTICHI  CENTRI  :  ENKHUIZEN   !

-­‐  Sede  periferica  della  Compagnia  delle  Indie  Orientali  

-­‐  Diede  i  natali  a  famosi  cartografi  

-­‐  Ahvità  principale  pesca:  dopo  la  chiusura  dello  Zuyder  Zee,  pescatori  locali  riconver@@  o  trasferi@  nel  Wadden  Zee  

-­‐  Sede  dell’aQuale  museo  dello  Zuiderzee  

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…SPARISCONO  ISOLE:  URK  !

Isola  fino  al  1942  quando,  con  il  prosciugamento  del  Polder  di  NordEst,  fu  unita  alla  terraferma  

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..SI  CREANO  EX-­‐NOVO  CITTA’  DA  POPOLARE  con    pianificazioni  

urbanis4che  d’avanguardia:  ALMEERE  !

   Almere  Haven  Almere  Stad  Almere  Buiten  Almere  Hout  Almere  Poort  Almere  Pampus  Almere  (totale)    

1970                          52    1975                          47    1980  6.596                      6.632    1985  21.410  17.240  1.559              40.297    1990  22.355  37.024  11.499              71.087    1995  22.376  58.816  22.740  564          104.496    2000  22.237  83.934  35.290  1.336          142.797    2005  22.590  103.560  47.358  1.366  134      175.008    2009  22.382  107.115  54.228  1.097  370      185.827    

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I  temi  AMBIENTALI  diventano  sempre  più  importan@.  Non  si  bonifica  più  il  

polder  di  Markenwaar  e  si  creano    aree  ecologiche  nel  Flevoland.  Nel  

fraQempo  il  DELTA  PROJECT  si  realizza  con  dighe  mobili  

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L’analisi  diacronica  della  CARTOGRAFIA  ci  ha  res4tuito  una  le?ura  del  paesaggio  cos4ero  dello  Zuiderzee?    

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Il  paesaggio  cos@ero    olandese  –  come  qualsiasi  altro  

paesaggio  –  merita  e  necessita  una  leQura  mul@disciplinare,  composta  da  esperienze  direQe,  dall’ascolto  di  storie  di  vita  e  delle  tradizioni,  

dall’ahvazione  delle  percezioni  e  dalla  fruizione  di  altre  fon@  di  

rappresentazione  del  mondo,  oltre  a  quella  cartografica:  dalla  fotografia,  alla  piQura,  alla  musica  popolare…  

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The  Zuiderzee  Ballad  –  Louis  

Davids  Zuiderzee,  Zuiderzee  Oude,  trouwe,  blauwe  zee  Je  verdwijnt  met  je  wel  en  wee  Met  je  boQers  en  je  jollen  Met  je  Harinkies  en  schollen  Neem  je  straks  ons  hart  ook  mee  Zuiderzee  Het  zeemansgraf  gaat  dicht,  geen  scheepje  zal  er  meer  vergaan  Beschaving  heew  de  overhand  gekregen    

!

hQps://www.youtube.com/watch?v=mpr_lvnc8Bc    

•  Waar  is  het  water,  waar  is  de  haven  Waar  je  al@jd  horen  kon  "we  gaan  aan  boord"  De  voerman  laat  er  zijn  paard  nou  draven  En  aan  de  horizon  leit  Emmeloord  Eens  ging  de  zee  hier  tekeer  Maar  die  4jd  komt  niet  weer:  't  Water  leit  nou  achter  de  dijk  Waar  eens  de  golven  het  land  bedolven  Golo  nou  een  halmenzee  De  oogst  is  rijk  

The  Zuiderzee  Ballad  –  Silvaine  

Poons  

h?ps://www.youtube.com/watch?v=HTtl9WGTsIg    

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…e  poi  -­‐  anche  se  questo  è  il  convegno  dell’AIC  -­‐  non  si  fa@cherà  a  riconoscere  che  “La  mappa  non  è  il  territorio”  e  

tantomeno  il  paesaggio  Per  la  leQura  del  Paesaggio  cos@ero  dell’ex  Zuiderzee  e  delle  millenarie  modifiche  che  ha  subito  c’è  PERO’  un  avvenimento  che  è  una  sorta  di  spar4acque  nel  rapporto  di  amore  e  odio  degli  olandesi  con  il  mare:  lo  sbarramento  dello  Zuiderzee  

!

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E  l’elemento  antropico,  simbolo  della  viQoria  degli  olandesi  sul  

mare,  è  l’Ausluitdijk.  La  Diga  può  diventare  dunque  il  

riferimento  centrale,  paradigma@co  del  paesaggio  cos@ero  dello  Zuiderzee.    

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Proviamo  a  sederci  in  un  punto  d’osservazione  in  alto  sulla  grande  diga  del  1932    

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…e  pensiamo,  a  quante  storie  di  geografia  fisica  e  di  geografia   umana   ci   sono   dietro   a   quella   grande  barriera  di  cemento.    Immaginiamo   il   paesaggio   a  Nord   e   a   Sud   della   diga  che   si   ricompone   sovrapponendo   diacronicamente   i  layers   delle   inondazioni   del   Wadden   Zee,   della  creazione  della   terra  dove   c’era   l’acqua   salata,   di   un  popolo  os@nato  a  non  arrendersi  mai,  della  nascita  di  ciQà   del   futuro,   di   pescatori   senza   più   il   mare,   di  aringhe  es@nte,  di  tradizioni  rispeQate,  di  villaggi  fuori  dal  tempo.  La   diga   rappresenta  meglio   di   qualsiasi   altra   cosa   il  paesaggio  cos4ero  dell’ex  Zuiderzee  ed  è  la  perfe?a  metafora  della  sua  storia.  

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Grazie  dell’a?enzione  e…  w  la  cartografia!