Lettera aperta sindaco

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LETTERA APERTA AL SINDACO DEL COMUNE DI VELLETRI SUL REGOLAMENTO ANTENNE DI TELEFONIA MOBILE Egregio sig. Sindaco, Attraverso questa comunicazione Le vogliamo rimostrare la nostra opinione, e porgerle il nostro apporto riguardo la vicenda del regolamento antenne di telefonia mobile. Quello che è chiaro fino ad ora è che abbiamo un regolamento del 2003, tuttora vigente, che prevede 12 siti comunali su cui i gestori avrebbero dovuto installare le loro antenne. Un pò meno chiaro è il perchè tali siti non sono stati utilizzati dai gestori. Al momento delle richieste di autorizzazione, il funzionario preposto avrebbe dovuto far presente ai richiedenti, attraverso comunicazione scritta, di utilizzare tali locazioni o giustificarne l'impossibilità del loro utilizzo. Quali sono le responsabilità per questa mancanza? Perchè se è certo che la legislatura in questo settore è molto sbilanciata in favore dei gestori, la Corte Costituzionale ha chiarito che agli Enti Locali compete il concreto esercizio del potere pianificatorio, nel rispetto della normativa statale e regionale. Fermo restando, che le decisioni dell'Ente Locale devono sempre rispettare la necessità di una sempre possibile localizzazione, anche alternativa, e che non possono determinare l'impossibilità dela localizzazione stessa. Il comune in definitiva, può decidere dove il gestore deve collocare le antenne, a patto che la posizione sia utile alla sua necessità di copertura del territorio.

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Lettera aperta al sindaco sul regolamento antenne

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LETTERA APERTA AL SINDACO DEL COMUNE DI VELLETRI SUL REGOLAMENTO

ANTENNE DI TELEFONIA MOBILE

Egregio sig. Sindaco,

Attraverso questa comunicazione Le vogliamo rimostrare la nostra opinione, e porgerle il

nostro apporto riguardo la vicenda del regolamento antenne di telefonia mobile.

Quello che è chiaro fino ad ora è che abbiamo un regolamento del 2003, tuttora vigente,

che prevede 12 siti comunali su cui i gestori avrebbero dovuto installare le loro antenne.

Un pò meno chiaro è il perchè tali siti non sono stati utilizzati dai gestori.

Al momento delle richieste di autorizzazione, il funzionario preposto avrebbe dovuto far

presente ai richiedenti, attraverso comunicazione scritta, di utilizzare tali locazioni o

giustificarne l'impossibilità del loro utilizzo. Quali sono le responsabilità per questa

mancanza?

Perchè se è certo che la legislatura in questo settore è molto sbilanciata in favore dei

gestori, la Corte Costituzionale ha chiarito che agli Enti Locali compete il concreto

esercizio del potere pianificatorio, nel rispetto della normativa statale e regionale.

Fermo restando, che le decisioni dell'Ente Locale devono sempre rispettare la necessità di

una sempre possibile localizzazione, anche alternativa, e che non possono determinare

l'impossibilità dela localizzazione stessa.

Il comune in definitiva, può decidere dove il gestore deve collocare le antenne, a patto

che la posizione sia utile alla sua necessità di copertura del territorio.

Se il regolamento comunale, che è l'unico strumento che abbiamo per governare il

territorio nel merito, è superato, vorremmo anche che fosse esplicito da dove scaturisce

questo superamento, non è sufficiente una semplice evidenza di fatti (che i gestori stanno

installando antenne in siti estranei allo stesso).

Perchè se è pur vero che non sono presenti siti comunali nella zona sud est della città, è

evidente invece l'installazione di diverse antenne su siti privati molto vicini a quelli

comunali, e questo significa che l'Ente, non esercitando il diritto di far rispettare le sue

indicazioni, ha rinunciato a diverse decine di migliaglia di euro l'anno di affitti. Soldi che

nella situazione economica attuale avrebbero avuto certamente una utilità pubblica.

Quello che fatichiamo a comprendere e troviamo inaccettabile, è che in una situazione del

genere la soluzione unica e decisa dall'amministrazione sia di aggiornare il regolamento (e

ci può stare) ma di farlo fare ad una società esterna stanziando quasi 50 mila euro!!!

La fatica nel comprendere tale atto deriva dal fatto che si è detto che il regolamento è

stato disatteso perchè obsoleto (ma vigente) ma non ci è dato sapere di una formale

segnalazione da parte di chi avrebbe dovuto rispettarlo che ne attesti la sua obsolescenza.

Se il gestore fa come gli pare perchè è un privato ed è "'na machina da guera" (come è

stato coloritamente affermato) e può permettersi di non rispettare un regolamento vigente,

non vediamo il motivo di spendere soldi per farne un altro che può non essere rispettato

allo stesso modo. Paghiamo l'amministrazione e la politica perchè deve essere in grado di

far rispettare i regolamenti; se non si è in grado di farlo qual'è 'utilità?

Il gestore è colui che definisce le necessità (la copertura spetta ai gestori) e conosce le

proprie esigenze. Il posizionamento delle antenne deriva infatti, non solo dalle

caratteristiche radioelettriche dei trasmettitori ma anche dalla distribuzione del traffico sul

territorio.

Viene da se che una progettazione di copertura è inprescindibile dalla consultazione dei

gestori stessi che ne sono gli artefici esecutori. Lo dimostra il fatto che nelle mansioni del

privato che andrà a preparare il regolamento vi è la "raccolta e l'analisi dei piani di

sviluppo dei gestori".

Ora non crediamo di essere populisti o pressapochisti o tuttologi nel "consigliare" di

rivedere questa decisione.

Riteniamo che si possa raggiungere lo stesso obiettivo attraverso un tavolo di mediazione

con tutti i gestori interessati, con i quali concordare i punti a loro necessari per la

collocazione delle SRB.

In tale tavolo i gestori metteranno a disposizione i loro piani di copertura e le loro

esigenze, mentre l'ente, attraverso i suoi dirigenti e funzionari, seppure non competenti

tecnicamente sull'argomento, potrà far valere le sue volontà e controllare che le ubicazioni

rispettino i criteri fissati.

A funzione di ciò, si può richiedere anche il supporto di un consulente tecnico esterno e

superpartes, risparmiando 50.000 euro dei cittadini.

Non ci sembra pressapochismo ritenere che agire in rete con altri comuni che hanno

affrontato lo stesso problema possa aiutare, per i nostri dirigenti deve essere un gioco da

ragazzi studiare i regolamenti di altri comuni simili al nostro per territorio e confrontarsi con

chi ci ha già lavorato.

Riguardo il monitoraggio invece, riteniamo che questo debba essere fatto da chi ne ha

competenza ovvero ASL e ARPA e che in sinergia con l'Ente si possono prevedere

verifiche e controlli periodici, che sono gli unici ad avere una valenza legale.

Non si intende con questo minimizzare il progetto o la competenza della società Polab srl

che sappiamo già che quasi con certezza sarà l'aggiudicataria dell'incarico, ma riteniamo

che questo non sia il momento adatto per questa spesa. Che in un momento come questo

sia necessario scegliere la soluzione B, un pò più impegnativa ma che porta allo stesso

risultato consentendo di impegnare le risorse per problematiche ben più urgenti.

Crediamo che questo modus operandi sia più corretto verso la città cui è stato chiesto

uno sforzo enorme attraverso gli aumenti delle tasse.

Non si può imporre ai cittadini di sborsare 50 mila euro perchè qualcuno deve fare il lavoro

che potrebbe fare qualcun altro a costo zero. ( E non proprio a costo zero )

Proprio a supporto di quanto detto, le alleghiamo una copia di un regolamento di una città

a noi vicina, approvato di recente, da cui si possono prendere spunti per l'aggiornamento

del nostro.

Cordiali saluti.

Velletri, 14 febbraio 2014

Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle

Il capogruppo cons. Comunale Trenta Paolo