Lettera 24, il notiziario di Nexive (luglio 2014)

4
Lettera 24 N U O V I S T R U M E N T I P E R C O M U N I C A R E Anno VI numero 1 - Luglio 2014 TNT Post è diventato Nexive. Il primo operatore privato postale italiano si presenta con un’identità nuova e fortemente distintiva, a riassumere tutti i valori che lo hanno sempre contraddistinto nei servizi ai clienti e nel segno dell’innovazione. Dal 19 maggio di quest’anno, la società ha cambiato nome e logo, senza però rinunciare al suo colore caratteristico, l’arancione. Nexive , che ha la sua sede principale a Milano, nasce del 1998 in seguito a una serie di acquisizioni di aziende private di recapito e altre società di produzione e servizi nel settore, tra cui lo storico marchio milanese Rinaldi L’Espresso. Ora, nel 2014, si è arrivati alla grande svolta di Nexive, un cambio di nome che esprime la vision aziendale di “essere la piattaforma postale per eccellenza nel recapito della posta e dell’e-commerce”. Il cambio di nome deriva dalla separazione societaria del gruppo TNT, datata 2011, che ha portato alla nascita del gruppo PostNL, TNT Post cambia nome e diventa Nexive Il primo operatore privato italiano si presenta con un nuovo logo “Nexive segna un cambiamento di passo”. È il commento di Luca Palermo, amministratore delegato di Nexive. “Il passaggio al nuovo nome – spiega – ha un importante valore strategico: significa connessione, modernità e futuro. Diventare Nexive per noi significa rafforzare il nostro essere la piattaforma postale per eccellenza nel recapito della posta e dell’e-commerce e questo lo facciamo e lo faremo attraverso soluzioni intelligenti, innovative e semplici per creare luoghi fisici e digitali di connessione fra aziende e consumatori e tra pubbliche amministrazioni e cittadini”. La genesi della svolta la ricorda Valentina Pavan, responsabile Corporate Communication Nexive: “Il viaggio verso Nexive è iniziato a marzo scorso quando sono partite le prime buste a doppio logo. Il punto di arrivo è stato il 19 maggio, il giorno dello switch off, quando oltre 2.300 insegne e vetrofanie, le divise di 4mila postini e 2mila veicoli sono diventate Nexive”. Per informare i milioni di italiani che per anni sono stati abituati a ricevere posta con il marchio TNT Post, continua Valentina Pavan: “In contemporanea è partita una campagna pubblicitaria da oltre 12 milioni di investimento lordo, un grande sforzo economico per raggiungere davvero tutti”. Una campagna fatta di 112 avvisi stampa su 32 testate quotidiani con 52 milioni di contati lordi, oltre a 1.200 spot sui maggiori network nazionali per 164 milioni di contatti stimati. L’ad Luca Palermo: “Ci rafforziamo per il futuroPer informare le famiglie italiane lanciata una campagna da 12 milioni lordi di cui Nexive fa parte, e ha reso doveroso sciogliere ogni legame con la sigla TNT, per evitare confusione. Il nome Nexive vuole evidenziare la propensione al futuro, a quanto c’è dopo, prendendo ispirazione dalla parola inglese “next”. Questo però non vuole dire perdere i propri valori, quelli su cui si è basata la società in questi anni di lavoro che l’hanno portata a diventare il primo competitor privato di Poste Italiane, piuttosto l’obiettivo è trasferirli nella nuova identità, capitalizzando la propria storia per costruire le basi per il futuro. Per farlo, Nexive si presenta con tutte le caratteristiche per connettere il Paese: un modello cooperativo di impresa fatto di una rete di partner che presidiano il territorio e ascoltano le esigenze delle realtà locali; 12 bacini, 12 centri smistamento e 600 filiali dirette e indirette sul territorio; tecnologie all’avanguardia nel settore postale che offrono ai clienti un servizio di gestione documentale a ciclo completo esclusivo; un’organizzazione fatta di oltre 5.500 addetti che rappresentano il vero valore dell’azienda. Grazie a questi numeri Nexive raggiunge ogni giorno il 74% delle famiglie italiane attraverso oltre 500 milioni di buste movimentate ogni anno.

description

In questo numero: - TNT Post cambia nome e diventa Nexive. Il primo operatore privato italiano si presenta con un nuovo logo. - Lo Stato privatizza Poste Italiane. Previsto lo sbarco in Borsa del 40% della società controllata dal Tesoro - L’e-commerce continua la sua ascesa. Il nostro Paese però è ancora in ritardo rispetto alla Gran Bretagna - Sistema completo, un pieno di servizi per il B2C. Per la spedizione merci una nuova proposta ricca di optional. - Lo sapevate che... esiste una stanza interamente tappezzata di francobolli?

Transcript of Lettera 24, il notiziario di Nexive (luglio 2014)

Page 1: Lettera 24, il notiziario di Nexive (luglio 2014)

Lettera24N U O V I S T R U M E N T I P E R C O M U N I C A R E Anno VI numero 1 - Luglio 2014

TNT Post è diventato Nexive. Il primo operatore privato postale italiano si presenta con un’identità nuova e fortemente distintiva, a riassumere tutti i valori che lo hanno sempre contraddistinto nei servizi ai clienti e nel segno dell’innovazione. Dal 19 maggio di quest’anno, la società ha cambiato nome e logo, senza però rinunciare al suo colore caratteristico, l’arancione. Nexive , che ha la sua sede principale a Milano, nasce del 1998 in seguito a una serie di acquisizioni di aziende private di recapito e altre società di produzione e servizi nel settore, tra cui lo storico marchio milanese Rinaldi L’Espresso. Ora, nel 2014, si è arrivati alla grande svolta di Nexive, un cambio di nome che esprime la vision aziendale di “essere la piattaforma postale per eccellenza nel recapito della posta e dell’e-commerce”. Il cambio di nome deriva dalla separazione societaria del gruppo TNT, datata 2011, che ha portato alla nascita del gruppo PostNL,

TNT Post cambia nome e diventa NexiveIl primo operatore privato italiano si presenta con un nuovo logo

Perché?Dopo la separazione societaria del Gruppo TNT, datata 2011, e la nascitadel Gruppo PostNL, di cui siamo parte, era doveroso sciogliere ogni legamecon la sigla TNT e lasciare definitivamente alle spalle ogni possibilità di confusione con le società che vi fanno capo. Il cambiamento allontana dal passato e libera nuove energie.

Una nuova identità, proiettata al futuro.È il momento di una svolta epocale per noi e per i nostri stakeholder.La nostra società cambia nome e identità visiva.Da maggio 2014 ci chiameremo Nexive. Significa connessione, futuro, ed esprimela nostra focalizzazione in un mercato che abbiamo già innovato fortementee che innoveremo ancora con nuove forme di servizio oltre l’ambito postale.

“Nexive segna un cambiamento di passo”. È il commento di Luca Palermo, amministratore delegato di Nexive. “Il passaggio al nuovo nome – spiega – ha un importante valore strategico: significa connessione, modernità e futuro. Diventare Nexive per noi significa rafforzare il nostro essere la piattaforma postale per eccellenza nel recapito della posta e dell’e-commerce e questo lo facciamo e lo faremo attraverso soluzioni intelligenti, innovative e semplici per creare luoghi fisici e digitali di connessione fra aziende e consumatori e tra pubbliche amministrazioni e cittadini”. La genesi della svolta la ricorda Valentina Pavan, responsabile Corporate Communication Nexive: “Il viaggio verso Nexive è iniziato a marzo

scorso quando sono partite le prime buste a doppio logo. Il punto di arrivo è stato il 19 maggio, il giorno dello switch off, quando oltre 2.300 insegne e vetrofanie, le divise di 4mila postini e 2mila veicoli sono diventate Nexive”. Per informare i milioni di italiani che per anni sono stati abituati a ricevere posta con il marchio TNT Post, continua Valentina Pavan: “In contemporanea è partita una campagna pubblicitaria da oltre 12 milioni di investimento lordo, un grande sforzo economico per raggiungere davvero tutti”. Una campagna fatta di 112 avvisi stampa su 32 testate quotidiani con 52 milioni di contati lordi, oltre a 1.200 spot sui maggiori network nazionali per 164 milioni di contatti stimati.

L’ad Luca Palermo: “Ci rafforziamo per il futuro”Per informare le famiglie italiane lanciata una campagna da 12 milioni lordi

di cui Nexive fa parte, e ha reso doveroso sciogliere ogni legame con la sigla TNT, per evitare confusione. Il nome Nexive vuole evidenziare la propensione al futuro, a quanto c’è dopo, prendendo ispirazione dalla parola inglese “next”. Questo però non vuole dire perdere i propri valori, quelli su cui si è basata la società in questi anni di lavoro che l’hanno portata a diventare il primo competitor privato di Poste Italiane, piuttosto l’obiettivo è trasferirli nella nuova identità, capitalizzando la propria storia per costruire le basi per il futuro. Per farlo, Nexive si presenta con tutte le caratteristiche per connettere il Paese: un modello cooperativo di impresa fatto di una rete di partner che presidiano il territorio e ascoltano le esigenze delle realtà locali; 12 bacini, 12 centri smistamento e 600 filiali dirette e indirette sul territorio; tecnologie all’avanguardia nel settore postale che offrono ai clienti un servizio di gestione

documentale a ciclo completo esclusivo; un’organizzazione fatta di oltre 5.500 addetti che rappresentano il vero valore dell’azienda. Grazie a questi numeri Nexive raggiunge ogni giorno il 74% delle famiglie italiane attraverso oltre 500 milioni di buste movimentate ogni anno.

Page 2: Lettera 24, il notiziario di Nexive (luglio 2014)

Per info: www.nexive.it – e-mail: [email protected]

Nuovo impulso al settore

“Dalla privatizzazione di Poste Italiane ci potranno essere ricadute positive per l’intero mercato postale italiano”. Ne è convinto il professore Vincenzo Visco Comandini, docente di Economia delle istituzioni all’Università degli studi di Roma “Tor Vergata”, secondo il quale una delle conseguenze del processo potrebbe essere “una modernizzazione dei servizi postali, grazie a risorse fresche da investire, con un effetto traino per l’intera industria”. La quotazione “dell’intero gruppo, ovvero servizi finanziari e bancari - che sono in utile - e servizi postali - che invece sono in perdita - potrebbe permettere una rimodulazione dell’offerta postale”, continua Visco Comandini, sottolineando che tra le aree di crescita ancora poco esplorate c’è “l’e-commerce, che in Italia non è ancora particolarmente sviluppato, sia come vendite che come trasporto fisico: solo il 13% degli acquisti on-line sono beni fisici consegnati al destinatario”. Tuttavia, sottolinea il docente, “in questo comparto Poste Italiane dovrà confrontarsi con i concorrenti, che stanno facendo bene”. Il rischio che la privatizzazione possa rappresentare “una battuta d’arresto per la liberalizzazione, come spesso accade”, dovrebbe essere scongiurato, anche perché “il mercato il italiano è già liberalizzato e la rimanente riserva sulla consegna degli atti giudiziari e delle multe nei prossimi anni è prevedibile che verrà abolita al di là della privatizzazione”.

Proprietario ed EditoreIl Sole 24 ORE Spa Direttore responsabile: Lorenzo LanfranconeIn redazione: Flavia Carletti

Sede Legale e redazione:Via Monte Rosa n. 91 20149 MilanoTel: 02.3022.4602-3Fax: 02.3022.481

Progetto editoriale, grafico - ArtworkIl Sole 24 ORERadiocor Agenzia d’informazione

Periodico TrimestraleReg. Trib. Milano n. 425 del 3 luglio 2008

Sito internet: www.nexive.itService provider: Telecom ItaliaVersione cartacea stampata da:TNT Post Services, via Fantoli 6/3, Milano

Copyright 2014 - Il Sole 24 ORE S.p.A.Radiocor Agenzia d’informazioneÈ vietata la riproduzione anche parzialeo a uso interno con qualsiasi mezzo,non autorizzata

Lettera24

Il processo di privatizzazione di Poste Italiane è entrato nel vivo. Il ministero del Tesoro, che ne controlla il 100%, punta a far sbarcare a Piazza Affari il 40% del capitale della società. Il consiglio dei ministri ha varato il decreto che contiene i criteri per la privatizzazione a metà maggio. Per quanto sull’operazione ci sia il massimo riserbo, si parla dell’autunno prossimo, tra la fine di settembre e novembre. In ogni caso, non si dovrebbe finire oltre il 2014. L’obiettivo è di incassare non meno di 4 miliardi di euro, arrivando possibilmente ai 5 miliardi, se non oltre. Le cifre al momento non sono definitive, in quanto non è stato ancora stabilito il prezzo della quotazione e molto dipenderà dalla domanda. Di certo c’è che il comunicato stampa della presidenza del consiglio parla della “alienazione di una quota della partecipazione non superiore al 40%, disponendo che tale cessione - che potrà essere effettuata anche in più fasi - si realizzi attraverso un’offerta pubblica di vendita rivolta al pubblico dei risparmiatori in Italia, inclusi i dipendenti del Gruppo Poste Italiane, e/o a investitori istituzionali italiani e internazionali”. Per i dipendenti è prevista una incentivazione: ovvero avranno diritto a “quote dell’offerta riservate (tranche dell’offerta riservata e lotti minimi garantiti)”, oppure vantaggi in termini di prezzo (“ad esempio - recita il comunicato - come in precedenti operazioni di privatizzazione, bonus share maggiorata rispetto al pubblico indistinto”) o ancora di privilegiate modalità di finanziamento. Indubbiamente si tratta dell’Ipo più importante dell’anno che coinvolgerà molti risparmiatori e che potrebbe attrarre l’attenzione verso l’Italia dei grandi fondi internazionali. Lo scopo dell’operazione è abbassare il debito pubblico, per quanto l’incasso previsto appare una goccia nel mare di fronte ai 2.100 miliardi che pesano sui conti dello Stato. In questi mesi advisor e analisti

Lo Stato privatizza Poste ItalianePrevisto lo sbarco in Borsa del 40% della società controllata dal Tesoro

Vincenzo Visco Comandini

valuteranno gli asset di Poste Italiane per arrivare a un prezzo che possa essere il “giusto” possibile, che permetta sì un buon incasso al Tesoro e che allo stesso tempo possa garantire anche una crescita in Borsa. In Gran Bretagna ci sono state non poche polemiche dopo la quotazione di Royal Mail da parte del governo. Il titolo ha conosciuto una impennata che ha fatto alzare più di una critica sul prezzo dell’Ipo, giudicato a posteriori troppo basso ai danni dello Stato e in favore degli investitori privati. E l’esempio britannico viene guardato anche per quanto riguarda il futuro dell’azienda. Dopo meno di sei mesi dalla quotazione, la Royal Mail ha annunciato 1.600 tagli al personale. In Italia non c’è alcuna previsione di questo tipo e c’è anche da dire che Poste Italiane fattura 26 miliardi di euro contro i 9,2 miliardi di sterline della Royal Mail (11 miliardi di euro). Il gruppo, inoltre, è composito e vede l’80% dei propri ricavi arrivare dalle attività di raccolta e gestione del risparmio, specie in ambito assicurativo. Le aree tradizionali, come la corrispondenza e le spedizione, al momento sono voci in perdita ma potrebbero beneficiare dello sviluppo dell’e-commerce, che in Italia ha una penetrazione del 2% contro un 15% di quella nel Regno Unito.

Page 3: Lettera 24, il notiziario di Nexive (luglio 2014)

In Italia l’e-commerce continua a crescere. Gli utenti internet sopra i 15 anni che non hanno mai fatto un acquisto in rete ormai sono appena un terzo del totale. Lo ha rilevato nell’aprile di quest’anno l’e-commerce Index di NetComm e Human Highway. Inoltre, gli utenti che comprano su internet abitualmente sono cresciuti del 22,8% nell’ultimo anno, anch’essi poco più di un terzo del totale. Il nostro Paese si pone al sesto posto in Europa per valore delle vendite online con un controvalore di 12,7 miliardi di euro nel 2013. Tuttavia, il ritardo rispetto ai primi in classifica è ancora grande. I primi tre Paesi (Gran Bretagna, Germania e Francia) rappresentano il 79% del totale dell’ecommerce del Vecchio Continente e il confronto con Regno Unito in particolare evidenzia numeri da distanza siderale. In Uk l’85% di chi acquista lo fa anche online e il valore dell’e-commerce ha raggiunto quota 66 miliardi di euro, escluse le assicurazioni (su 352 miliardi in totale nell’Unione Europea), come risulta dai dati presentati all’”e-Commerce Netcomm Forum”, l’appuntamento promosso per il nono anno consecutivo dal Consorzio Netcomm e dedicato al commercio elettronico. Non bisogna però vedere il bicchiere mezzo vuoto. Nel 2011 i consumatori che facevano acquisti in rete in Italia erano 9 milioni, ora sono 14 milioni e si prevede che a fine 2014 saranno saliti a 18 milioni. Il fenomeno è quindi in netta espansione, nonostante il Paese sia reduce da anni difficili sul fronte dei

consumi interni. Il ritardo, comunque, non è solo “colpa” degli acquirenti. In Italia, secondo l’Osservatorio e-commerce B2c Netcomm-Politecnico di Milano, le Pmi che si sono attrezzate per vendere i propri prodotti e servizi online sono appena il 5% del totale, quando i consumatori che usano l’e-commerce acquistano per il 37% (sul fatturato complessivo) da siti di italiani, per il 28% da siti di filiali italiane di multinazionali, per l’8% da multinazionali senza base societaria in Italia (ma con un team dedicato al mercato) e, infine, per il 27% da siti di imprese straniere globali. Tale limite da parte delle imprese italiane è un freno non solo allo sviluppo del commercio elettronico ma anche del Paese. Stando al rapporto “Crescita Digitale” realizzato da Marco Simoni della London School of Economics, infatti, la diffusione dell’economia di internet ha un effetto positivo sull’occupazione, in particolare su quella giovanile. In media, risulta dalla ricerca, un aumento della diffusione di internet del 10% determina un aumento dello 0,44% sull’occupazione complessiva e dell’1,47% su quella giovanile. In Italia, però, c’è un fattore che sta alimentando le vendite online: l’elevata diffusione di smartphone, che sta alimentando una robusta ascesa del mobile commerce. Gli acquisti fatti con i nuovi telefoni e con i tablet sono in crescita del 255% in un anno.

L’e-commerce continua la sua ascesaIl nostro Paese però è ancora in ritardo rispetto alla Gran Bretagna

Nexive sviluppa la sua offerta nel recapito pacchi B2C in tutta Italia. In questa ottica è nato il servizio “Sistema completo”, ricco di optional inclusi nel prezzo, che altri operatori fanno pagare come extra. La sua principale caratteristica è la semplificazione della spedizione di merci, cui si aggiungono efficienza di consegna e trasparenza nei costi. Con Nexive si può dire addio al “peso volumetrico”, ovvero invece di complicati calcoli peso/volume per valutare il prezzo della spedizione, si può scegliere liberamente tra cinque taglie per volume o per peso. Una volta deciso come procedere, in caso si voglia seguire l’opzione volume, si può anche acquistare direttamente da Nexive una scatola, nelle tre taglie X-small 1 (30x15x10 cm), X-small 2 (27x22x5 cm) e small (31x21x15 cm). La soluzione è rivolta agli operatori e-commerce, per chi vende a catalogo o tramite i canali televisivi e per chiunque vuole spedire merci. Il pacco può anche essere

ritirato presso la sede del mittente e in ogni caso contrassegnato da un codice a barre che lo identifica e ne permette la tracciabilità. Il portale dedicato permette infatti di controllare ogni singola spedizione in qualsiasi momento, facendo la ricerca per numero di spedizione - nome del destinatario - data di consegna. Inoltre, il portale consente anche di inserire file di destinazione, controllare le giacenze e di preparare lettere di vettura. Per quanto riguarda la consegna, il servizio prevede il contatto con il destinatario entro 24 ore (Sicilia, Calabria, Sardegna: entro 36/48 ore), la consegna in tre giorni (5 giorni per le Isole, Calabria e zone disagiate), la consegna al piano (fino alle 19.00), e due tentativi di consegna concordati. In caso questa non dovesse andare a buon dine comunque, non ci sono costi di giacenza fino a 10 giorni. Inoltre, a supporto dell’avviso cartaceo lasciato al destinatario, se risulta assente, gli viene inviato anche un sms o una email, come ulteriore forma di avviso.

Sistema completo, un pieno di servizi per il B2CPer la spedizione merci una nuova proposta ricca di optional

“ Il nostro Paese si pone al sesto posto in Europa per valore delle vendite online con un controvalore di 12,7 miliardi di euro nel 2013“

Page 4: Lettera 24, il notiziario di Nexive (luglio 2014)

Lo sapevate che...Una stanza interamente tappezzata di francobolli. L’idea è venuta a Valerie Howkins, una gioielliera 81enne in pensione di Norfolk, in Inghilterra, che ha creato un piccolo Museo della Memoria in ricordo del figlio David. Tutte le pareti della stanza sono ricoperte di francobolli, alcuni dei quali di notevole importanza storica, come il Penny Black, ma non solo, l’opera di “copertura” comprende anche gli oggetti, dalle sedie al tavolo, dall’orologio a un busto, perfino il pianoforte. alcune dei quali di notevole importanza storica, come il Penny Black.

Asta milionaria da Sotheby’s a New York per l’unico e leggendario British Guiana One-Cent Magenta. Il francobollo ha una valutazione tra i 10 e i 20 milioni di dollari e proviene dalla proprietà di John Du Pont, che lo ha acquistato nel 1980. Si tratta del francobollo più raro al mondo, una unica emissione nel 1856: ognuna delle tre volte che è stato battuto in un’asta nel passato ha stabilito nuovi record per un francobollo. Scoperto da un ragazzino scozzese di dodici anni in Sud America nel 1873, è passato nelle più prestigiose collezioni private di francobolli del mondo.

Festa grande per celebrare NexiveSvelato il nuovo logo tra musica e tanti ospiti

Il 16 maggio, al Palazzo del Ghiaccio di Milano, è stato festeggiato il passaggio a Nexive. Artisti di strada, la musica di Rosario Pellecchia e uno show di Enrico Brignano hanno allietato la serata a 700 ospiti, tra clienti, partner, fornitori, manager e dipendenti.

le mitiche biciclette arancioni

let’s dance together!