L'ESPOSIZIONE Cent'ann i di fotomerav I mondo visto da lla ...

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L'ESPOSIZIONE Cent'ann i di fotomerav ig l ie I I mondo visto dall a Leica >Al Complesso del Vittoriano "I grandi maestri" con scatti storici di Henri Cartier-Bresson Robert Capa, Garry Winogrand e Branzi. Un premio assegnato a Gianni Berengo Gardin LA MOSTRA Lev Trotsky fotografato nel 1932 durante il discorso al Copenha- gen Stadium, primo scoop di Ro- bert Capa. Pochi anni dopo, lo scatto del miliziano colpito a morte. Il "bacio della vittoria" immortalato da Alfred Eisen- staedt, nel 1945, a Times Square. Il ritratto di Che Guevara scatta- to nel 1960 da Alberto Korda. La bimba che corre, braccia aperte, espressione viva del dolore, in Vietnam, firmato da Nick Ut nel 1972. Immagini che hanno fatto la storia della fotografia e non so- lo. Distanti per epoca, situazio- ne, significato. Tutte scattate con una Leica, macchina foto- grafica che ha attraversato e se- gnato, attraverso i grandi dell'obiettivo, il Novecento, arri- vando ai giorni nostri. Alla "regi- na" della fotografia è dedicata la mostra I Grandi Maestri. 100 An- ni di fotografia Leica, prodotta e organizzata da Gruppo Arthemi- sia e Contrasto, che, nella sua unica tappa italiana, sarà a Ro- ma, al Complesso del Vittoriano dal 16 novembre al 18 febbraio. All'inaugurazione, il 15 novem- bre, il Leica Hall of Fame Award sarà assegnato a Gianni Berengo Gardin, primo italiano ad esser- ne insignito. Oltre 350 stampe originali di celebri fotografi, do- cumenti storici dall'archivio Lei- ca, filmati su nomi come Henri Cartier-Bresson e Garry Wino- grand, locandine pubblicitarie, riviste d'epoca, prime edizioni di libri, indagano, per la prima vol- ta, la rivoluzione rappresentata dalla Leica nel mondo della foto- grafia, in un percorso che, cura- to da Hans-Michael Koetzle, cor- re dagli anni Venti del Novecen- to fino a oggi, dalla prima fotoca- mera alle più recenti, dai bianco e nero di Capa, Cartier-Bresson, René Burri, Sebastiáo Salgado, Elliott Erwitt e Gianni Berengo Gardin fino al colore di William Eggleston, Fred Herzog e Joel UN PERCORSO IN SEDICI SEZIONI DAL FOTOGIORNALISMO ALLA PROPAGANDA ALLE INNOVAZIONI TECNOLOGICHE Meyerowitz. Esposti pure scatti di Piergiorgio Branzi, Paolo Pel- legrin, Valerio Bispuri e Lorenzo Castore. Articolato in sedici se- zioni, l'iter va dall'invenzione della Leica al fotogiornalismo tra 1925 e 1970, dalla propaganda alla fotografia umanista VIAGGIO Un viaggio alla scoperta di come l'innovazione tecnica ha modifi- cato sguardo e percezione dell'immagine, approdando a una nuova filosofia della fotogra- fia stessa. Era il 1914 quando Oskar Barnack ideò la prima fo- tocamera per il formato 35 mm, la "Ur-Leica". Già da qualche an- no lavorava alla possibilità di rendere la fotografia più "dina- mica" e le macchinette più legge- re. Una sfida ingegneristica e una necessità personale. Bar- nack soffriva di asma e questo gli rendeva difficile, a volte impossi- bile, usare le apparecchiature pe- santi dell'epoca. Piccola, silen- ziosa, pratica, la macchinetta tra- sformò il modo di lavorare - e guardare - dei fotografi, consen- tendo loro scatti più creativi e, perfino, "segreti". Fu Robert Capa, qualche anno dopo la celebre immagine di Tro- tsky a raccontare come fosse sta- ta proprio la Leica a fare la sua fortuna: «I fotografi arrivati da tutto il mondo con le loro pesan- ti attrezzature furono costretti a restare fuori. Io portavo in tasca una piccola Leica, quindi a nes- suno venne in mente che fossi un fotografo». Nel 1930 Erich Sa- lomon fu il primo fotogiornali- sta a portarne una in Usa e du- rante la Guerra civile spagnola. Ne usava una anche Gerda Taro. Nick Ut, parlando del Vietnam, raccontò di aver "visto" tutto at- traverso la Leica: una donna an- ziana che correva stringendo il nipote di appena un anno, morto davanti al suo obiettivo. Poi, l'ar- rivo della bimba e l'immagine passata alla storia. Salgado l'ha usata fino al 2004. Erwitt la por- tava sempre con sé per scatti pri- vati. Fotogrammi di storia, che alimentano il collezionismo pu- re delle apparecchiature. Nel 2013, la Leica con cui Eisenstaedt scattò il famoso bacio è stata bat- tuta all'asta, a Vienna, per circa 114mila euro. Nel 2016 ne è anda- ta all'asta on line per migliaia di euro una di Alberto Korda, se- condo il figlio, probabilmente quella del ritratto di Guevara. «Una volta - disse Cartier-Bres- son - non ricordo più dove, mi hanno chiesto cosa pensavo del- la Leica e ho detto che poteva es- sere un bacio bollente e appas- sionato, poteva essere anche un colpo di rivoltella, poteva essere il lettino dello psicanalista. Si può fare tutto con la Leica». I Grandi Maestri . 100 Annidi fotografia Leica Complesso del Vittoriano Dal 16 novembre al18 febbraio Bi gli etto: 12 euro, ridotto 10 euro Valeria Arnaldi @ RIPRODUZIONE RISERVATA Complesso del Vittoriano Pagina 1

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L'ESPOSIZIONE

Cent'ann i di fotomerav iglieI I mondo visto dalla Leica>Al Complesso del Vittoriano "I grandi maestri" con scatti storici di Henri Cartier-BressonRobert Capa, Garry Winogrand e Branzi. Un premio assegnato a Gianni Berengo Gardin

LA MOSTRA

Lev Trotsky fotografato nel 1932durante il discorso al Copenha-gen Stadium, primo scoop di Ro-bert Capa. Pochi anni dopo, loscatto del miliziano colpito amorte. Il "bacio della vittoria"immortalato da Alfred Eisen-staedt, nel 1945, a Times Square.Il ritratto di Che Guevara scatta-to nel 1960 da Alberto Korda. Labimba che corre, braccia aperte,espressione viva del dolore, inVietnam, firmato da Nick Ut nel1972. Immagini che hanno fattola storia della fotografia e non so-lo. Distanti per epoca, situazio-ne, significato. Tutte scattatecon una Leica, macchina foto-grafica che ha attraversato e se-gnato, attraverso i grandidell'obiettivo, il Novecento, arri-vando ai giorni nostri. Alla "regi-na" della fotografia è dedicata lamostra I Grandi Maestri. 100 An-ni di fotografia Leica, prodotta eorganizzata da Gruppo Arthemi-sia e Contrasto, che, nella suaunica tappa italiana, sarà a Ro-ma, al Complesso del Vittorianodal 16 novembre al 18 febbraio.All'inaugurazione, il 15 novem-

bre, il Leica Hall of Fame Awardsarà assegnato a Gianni BerengoGardin, primo italiano ad esser-ne insignito. Oltre 350 stampeoriginali di celebri fotografi, do-cumenti storici dall'archivio Lei-ca, filmati su nomi come HenriCartier-Bresson e Garry Wino-grand, locandine pubblicitarie,riviste d'epoca, prime edizioni dilibri, indagano, per la prima vol-ta, la rivoluzione rappresentatadalla Leica nel mondo della foto-grafia, in un percorso che, cura-to da Hans-Michael Koetzle, cor-re dagli anni Venti del Novecen-to fino a oggi, dalla prima fotoca-mera alle più recenti, dai biancoe nero di Capa, Cartier-Bresson,René Burri, Sebastiáo Salgado,Elliott Erwitt e Gianni BerengoGardin fino al colore di WilliamEggleston, Fred Herzog e Joel

UN PERCORSOIN SEDICI SEZIONIDAL FOTOGIORNALISMOALLA PROPAGANDAALLE INNOVAZIONITECNOLOGICHE

Meyerowitz. Esposti pure scattidi Piergiorgio Branzi, Paolo Pel-legrin, Valerio Bispuri e LorenzoCastore. Articolato in sedici se-zioni, l'iter va dall'invenzionedella Leica al fotogiornalismotra 1925 e 1970, dalla propagandaalla fotografia umanista

VIAGGIOUn viaggio alla scoperta di comel'innovazione tecnica ha modifi-cato sguardo e percezionedell'immagine, approdando auna nuova filosofia della fotogra-fia stessa. Era il 1914 quandoOskar Barnack ideò la prima fo-tocamera per il formato 35 mm,la "Ur-Leica". Già da qualche an-no lavorava alla possibilità direndere la fotografia più "dina-mica" e le macchinette più legge-re. Una sfida ingegneristica euna necessità personale. Bar-nack soffriva di asma e questo glirendeva difficile, a volte impossi-bile, usare le apparecchiature pe-santi dell'epoca. Piccola, silen-ziosa, pratica, la macchinetta tra-sformò il modo di lavorare - eguardare - dei fotografi, consen-tendo loro scatti più creativi e,perfino, "segreti".Fu Robert Capa, qualche annodopo la celebre immagine di Tro-

tsky a raccontare come fosse sta-ta proprio la Leica a fare la suafortuna: «I fotografi arrivati datutto il mondo con le loro pesan-ti attrezzature furono costretti arestare fuori. Io portavo in tascauna piccola Leica, quindi a nes-suno venne in mente che fossiun fotografo». Nel 1930 Erich Sa-lomon fu il primo fotogiornali-sta a portarne una in Usa e du-rante la Guerra civile spagnola.Ne usava una anche Gerda Taro.Nick Ut, parlando del Vietnam,raccontò di aver "visto" tutto at-traverso la Leica: una donna an-ziana che correva stringendo ilnipote di appena un anno, mortodavanti al suo obiettivo. Poi, l'ar-rivo della bimba e l'immaginepassata alla storia. Salgado l'hausata fino al 2004. Erwitt la por-tava sempre con sé per scatti pri-vati. Fotogrammi di storia, chealimentano il collezionismo pu-re delle apparecchiature. Nel2013, la Leica con cui Eisenstaedtscattò il famoso bacio è stata bat-tuta all'asta, a Vienna, per circa114mila euro. Nel 2016 ne è anda-ta all'asta on line per migliaia dieuro una di Alberto Korda, se-condo il figlio, probabilmentequella del ritratto di Guevara.«Una volta - disse Cartier-Bres-son - non ricordo più dove, mihanno chiesto cosa pensavo del-la Leica e ho detto che poteva es-sere un bacio bollente e appas-sionato, poteva essere anche uncolpo di rivoltella, poteva essereil lettino dello psicanalista. Sipuò fare tutto con la Leica».► I Grandi Maestri . 100 Annidifotografia Leica Complesso delVittoriano Dal 16 novembre al18febbraio Bi gli etto: 12 euro, ridotto 10euro

Valeria Arnaldi@ RIPRODUZIONE RISERVATA

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tM A sinistra, ChristerT 0 A. '9j0twq Strömholm Nana, "Place

"Blanche Paris 1961

(FOTO Christer Strömholm)

Sotto, René Burri"Costruzione di un edificio apiù piani" Düsseldorf 1959

(FOTO René Burri)

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