L'epopea dello Slot

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34 scorso i costruttori di giocattoli già si cimenta- vano nella costruzione di automodelli di ogni materiale e scala, a carica, a volano o a batteria. Diversi costruttori (LIONEL già nel 1912, MARKLIN nel 1934, le italiane SILA e SAFAR alla fine degli anni ’40) producevano anche delle piste elettriche che simulavano una competizione di automobili, ma erano giocat- toli costosi, complessi e poco flessibili che avrebbero avuto un successo limi- tato. La svolta arriva nel 1957 quando in tutti i negozi di giocattoli viene com- mercializzato il primo set della Scalextric . Inizia così una rivoluzione che dure- rà 10 anni. Nasce l’autopista elettrica, in Italia spesso conosciuta col nome della marca nazionale che la produceva. I ragazzi dicevano: “Mi hanno com- prato una Policar”. Tutti i maschi italiani nati dal ’50 al ’70 ne hanno avuta una, ma poi spesso anche le loro sorelle partecipavano al gioco. Le origini All’inizio fu Scalextric, un marchio MINIMODEL LTD. Il nuovo giocattolo nasce modificando un modello Scalex a carica, dotandolo di motore elettrico, da cui il nuovo nome: Scalextric. Inoltre, la macchina è predisposta a correre su di un’apposita pista, guidata da un perno o timone che corre nello slot, “fessura” che percorre tutta la pista. Il veicolo prende corren- te da due binari adiacenti allo slot, a destra e a sinistra. Le macchine che corrono sulla pista sono internazionalmente conosciute come “slot car”. In realtà, pare che la MINIMODEL non abbia inventato nulla, forse è stata preceduta dalla VIP Giocattoli L’epopea dello slot di Piero Barba La prima Policar, alquanto sgraziata ma di grande fascino. Vorrebbe rappresentare una Ferrari 156 di Formula 1. In queste condizioni il suo valore è di circa 150 euro Copertina del catalogo Policar del 1967 Una tipica famigliola degli anni ’60 unita nel gioco con l’autopista. I modelli che si vedono appartengono alla seconda seri e .Gli altri modelli di questa serie sono: Lotus F1, Cooper F1, ATS F1, BRM F1, Fe rra ri 8V F1 oltre a Fe rrari 250 LM e Ford GT40 All’inizio del secolo

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di Piero Barba Tratto dalla Gazzetta dell'Antiquariato http://www.lagazzettadellantiquariato.it/

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scorso i costruttori di giocattoli già si cimenta-vano nella costruzione di automodelli di ogni materiale e scala, a carica, avolano o a batteria. Diversi costruttori (LI O N E L già nel 1912, MA R K L I N nel 1934,le italiane SI L A e SA FA R alla fine degli anni ’40) producevano anche delle pisteelettriche che simulavano una competizione di automobili, ma erano giocat-toli costosi, complessi e poco flessibili che avre b b e ro avuto un successo limi-tato. La svolta arriva nel 1957 quando in tutti i negozi di giocattoli viene com-m e rcializzato il primo set della S c a l e x t r i c. Inizia così una rivoluzione che dure-rà 10 anni. Nasce l’autopista elettrica, in Italia spesso conosciuta col nomedella marca nazionale che la produceva. I ragazzi dicevano: “Mi hanno com-prato una Policar”. Tutti i maschi italiani nati dal ’50 al ’70 ne hanno avutauna, ma poi spesso anche le loro sorelle partecipavano al gioco.

Le originiAll’inizio fu Scalextric, un marchio MINIMODEL LTD. Il nuovo giocattolo nasce modificandoun modello Scalex a carica, dotandolo di motore elettrico, da cui il nuovo nome: Scalextric.Inoltre, la macchina è predisposta a correre su di un’apposita pista, guidata da un perno otimone che corre nello slot, “fessura” che percorre tutta la pista. Il veicolo prende corren-te da due binari adiacenti allo slot, a destra e a sinistra.Le macchine che corrono sulla pista sono internazionalmente conosciute come “slot car”.In realtà, pare che la MINIMODEL non abbia inventato nulla, forse è stata preceduta dalla VIP

Giocattoli

L’epopea delloslotdi Piero Barba

La prima Policar, alquantosgraziata ma di grande

fascino. Vorrebberappresentare una Ferrari 156

di Formula 1. In questecondizioni il suo valore è di

circa 150 euro

Copertina del catalogoPolicar del 1967

Una tipica famigliola deglianni ’60 unita nel gioco con

l ’ a u t o p i s t a . I modelli che sivedono appart e n gono alla

seconda seri e .Gli altrimodelli di questa serie sono:Lotus F1, Cooper F1, ATS F1,BRM F1, Fe rra ri 8V F1 o l t re a

Fe rra ri 250 LM e Fo rd GT40

All’inizio del secolo

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di Guildford, e quasi certamente questo gioco esisteva già in forma artigianale; sta di fatto,però, che la Scalextric ne ha intuito il potenziale, ed ha avuto la forza di farlo conoscere.Immediatamente è stato un successo in tutto il mondo.I modelli del ’57 sono in latta (tinplate). Nel ’61 SCALEXTRIC produce i primi modelli in pla-stica che funzionano meglio e danno ulteriore impulso allo sviluppo del gioco. Durante glianni ’60 il sistema si amplia sempre più: accessori, box, chioschi, casette, personaggi. Èormai possibile creare un vero circuito in miniatura.Le altre fabbriche di giocattoli non stanno a guard a re e producono autopiste elettrichemolto simili, o in alcuni casi solo automodelli che possono comunque essere utilizzatisu piste di altre marche. In Italia: la PO L I C A R e in seguito la NAT I O N A L TO Y S, UN I C A R,MI N I D R E A M, MO N D I A L ecc.; in Francia, la CI R C U I T2 4, GEGÈ, MO N T H L E RY; in Germ a n i a ,CA R R E R A (ex JNF), STA B O, MA R K L I N, FL E I S C H M A N N; in America, MO N O G R A M, RE V E L L, CO X,RU S S K I T e molte altre; in Giappone, TA M I YA, KO G U R E, MI D O R I, sono solo alcuni dei pro t a-gonisti di questo successo planetario. F a t t o re estremamente interessante è il forte grado di intercambiabilità dei modelli sulle piste,nel senso che sulla stessa pista potevano corre re e competere tra loro macchine di marc h ediverse, consentendo ai ragazzi di portarsi la propria auto per andare a giocare con gli amici.Gli adolescenti sono entusiasti: si tratta di un gioco fortemente interattivo, la guida è rea-listica, si possono organizzare gare e tornei. Col cronometro ci si può allenare e giocarecontro se stessi, migliorando sempre di più. È sicuramente il gioco del decennio.Il gioco si sviluppa con molte varianti, prima fra tutte la scala: esistono modelli in scala1:87, 1:43 (pochi), 1:32 (tipica scala casalinga europea) e la regina delle scale l’1:24! Per

Le Policar sport, serie successiva alle Formula 1,prodotte in varie versioni fino al 1975. Quirappresentate, la Lamborghini Miura,la Ferrari P3 e la Dino spyder. Ognuna di queste macchinine è quotata 50 eurocirca senza scatola, 80 euro circa con scatola

Ferrari appartenenti alla serie immediatamentesuccessiva alla Prima Policar. I modelli sono molto piùaggraziati ed hanno buone prestazioni. Queste macchinine sono state prodotte nei colori visibiliin foto; il loro valore varia molto a seconda del colore:grigio metallizzato e rosso, circa 30 euro; blu e giallo,circa 35 euro; grigio pastello, 100 euro; verde, 150 euro;arancio, 350 euro. La scatola finestrata aggiungecirca 30 euro al valore, la scatola illustrata 100 euro

Policar Dino Pininfarina scala 1:24. la più “comune” tra i modelli in questa scala.È difficile da trovare completa perché gli alettoni si staccavano con facilità e siperdevano. Vale 150 euro, con la scatola anche 250

A fronte, a destraScalextric Alfa Romeo 8C, unodei modelli più rari. In questacolorazione, nuova con scatola,vale intorno ai 750 euroIl modello più comune, maaltrettanto bello, versioneazzurra, vale circa 200 euro.Attenzione: della versionegialla non esistono riedizioni,se la trovate è certamenteoriginale, mentre la versioneazzurra è stata replicata.Accertatevi, quindi, della suaepoca prima di acquistarla

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chi non è pratico di modellismo, la scala esprime il rapporto dimensionale tra oggetto realee modello, per cui un modello in scala 1:24 è più grande, ad esempio di un modello 1:32.Per sfruttare al massimo il successo, le varie case produttrici mettono in commercio moltevariazioni sul tema, dando prova di grande fantasia, specialmente in Italia. Nascono cosìpiste per sulky, go-kart, bob (con pista bianca!) piste DISNEY con Paperino e Topolino,Batman e il Pinguino, Superman eccetera.

La nascita dei club. I modelli personalizzatiNel ’64 e ’65 in tutto il mondo nascono club che trasformano il gioco in hobby. Ragazzitra i 15 e i 20 anni corrono su meravigliose piste in legno verniciato, a 4, 6 anche 8 cor-sie, lunghe tra i 45 e i 60 metri, con curve paraboliche e modelli spesso in scala 1:24 chediventano sempre più professionali e tecnologici. I modelli, ormai con telai diversi, in otto-ne, alluminio, magnesio, nylon, sono venduti non solo montati e completi (RTR, ready torun) ma anche in kit di montaggio. Le carrozzerie non sono più solo in plastica, imperver-sa il lexan trasparente e leggero. Ciascuno monta e dipinge il suo modello. I ragazzi impa-rano a curare l’assetto dei modelli, la mescola delle gomme, rifanno l’avvolgimento deimotori, tentano modifiche di ogni genere per prevalere sugli altri. Anche nei pulsanti dicontrollo è in atto un’evoluzione: ora hanno anche il freno, sono regolabili, hanno sistemidi raffreddamento viste le potenze sempre più grandi che devono gestire! Si organizzanocampionati di club, regionali, nazionali e infine mondiali.

La CucarachaIl culmine giunge con l’avvento della Cucaracha, della COX, disegnata dall’Ing. Millie Naefche, avvicindosi al tema con un approccio inedito, crea un modello dotato di un rivoluzio-nario telaio (sistema isofulcrum) che consente prestazioni eccezionali. Millie Naef è oggiun’anziana signora ancora in grado guidare una slot car, tutti coloro che hanno vissutol’epoca d’oro dello slot le devono ammirazione e un po’ di gratitudine. Nessun altro mai,né prima né dopo, ha fatto fare alla tecnica dello slot un simile balzo in avanti. Prima di leisi era tentata la via della potenza attraverso motori performanti ma ingombranti, o addi-rittura due motori, poi si era tentata la via della trazione 4WD e quindi quella dell’agilità eleggerezza. La sintesi giunge proprio con la “Cuca“, leggera, capace di ospitare più di untipo di motore, dotata di un telaio rivoluzionario. Ormai il ’90% dei modelli che partecipa-no alle competizioni sono “Cuca”.

Uno dei miti dello slot racing:la Chaparral 2E della COX con

telaio Cucaracha. È la piùrara delle macchine con

telaio “Cuca”. Difficile datrovare in queste condizioni

sotto i 700 euro,può arrivare anche a 1.000

Immagine del telaio “Cuca”che ha cambiato la storia

dello slot. La Cucaracha, nellesue varie versioni, è uno dei

modelli più ambiti daicollezionisti

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Ancora non lo sappiamo, ma è l’inizio della fineIn Italia esplode la rivalità tra Milano e Roma: i milanesi con la modifica “Pizzi” (dal nomedell’ideatore) rendono le “Cuca” ancor più performanti. I romani spianano i telai per abbas-sare il baricentro, potenziano i motori. MONDIAL, MINIDREAM, CARRERA, tentano di contrasta-re (e spesso ci riescono) il mostro, quando tutto comincia a morire. L’hobby diventa sem-pre più costoso, non è più un gioco. Se non ci si allena in maniera costante, se non si pre-parano le macchine in maniera sempre più esasperata, se non si testa ogni materiale, nonsi riesce ad essere competitivi. I modelli non hanno più nulla a che vedere nell’aspetto conmacchine reali. Inoltre, i club non rendono a sufficienza: nello spazio di un club, dove almassimo possono giocare otto persone alla volta, una sala giochi piazza 50 flipper! Anchele piste casalinghe, pur non morendo, hanno un forte rallentamento. Le abitazioni, sem-pre più piccole, rendono difficilmente praticabile questo gioco ingombrante. A dare ilcolpo di grazia ci penseranno i videogiochi.

Dopo la competizione, la nostalgia del collezionismoI collezionisti slot car si dividono in quattro grandi categorie.- Quelli che “non hanno mai smesso”. Continuano a giocare quando possono e raccol-

gono slot car secondo il loro gusto. Spesso amano i “mostri” che hanno corso, e maga-ri vinto, anziché il modello perfetto, mai toccato, ancora nella scatola originale.Darebbero qualsiasi cosa per un modello preparato dalla Squit Tuning (scuderia romanafamosa negli anni ’60) o per un telaio Pizzi originale.

- Quelli che, anni dopo, per nostalgia, hanno cominciato a raccogliere slot cars, spessoin maniera sistematica. Di solito cercano il modello perfetto, con scatola o senza, se lotrovano in kit, lo lasciano così senza montarlo, per conservarne l’originalità.

- Quelli che, attratti da una rinascita dell’hobby iniziata negli anni ’90, pur non avendocimai giocato hanno conosciuto le vecchie slot e hanno iniziato ad amarle e collezionarle.

- Quelli che collezionano modelli di produzione attuale, di elevata qualità modellistica,prodotti in piccole serie.

Come sempre, collezionare qualcosa, dopo un approccio spesso casuale, richiede un perc o r-so più ragionato, per mettere insieme una raccolta che abbia un significato e per non spre-c a re i soldi. È impossibile collezionare tutto. Esistono migliaia di modelli, di varie scale e nazio-nalità. E chi desidera iniziare, è bene che scelga il proprio percorso. Si può collezionare unam a rca, o le slot di un Paese, le slot “casalinghe” in scala 1:32 o le “professionali” in 1:24. Sipuò scegliere di collezionare le Ferrari o le Porsche o le Lotus in genere, o dare un senso più

Quattro modelli National Toystra i più rari; in questecondizioni valgono: 350 eurol’Alfa, 350 euro la Lola,500 euro la Chaparral,e 200 euro la Ferrari. La scatola, in questo caso,influisce poco perché èanonima, comune a moltimodelli, e può aggiungere solopoche decine di euro al valoredella macchinina

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tecnico all’hobby e collezionare un modello (signi-ficativo) per marca. Non esiste una regola, c’è chic e rca il modello perfetto e chi preferisce re s t a u r a-re, riport a re alla vita modelli che hanno su di sé isegni di epiche battaglie. Il collezionismo, poi, non si limita ai modelli deglianni ’60. La rinascita degli anni ’90 - iniziata conla Clio della NINCO - ci ha aperto nuove vie, constupendi modelli che spesso si trovano ancora aprezzi accettabili. Le marche protagoniste di que-

sta rinascita sono appunto NINCO, FLY, SCX, le rinate SCALEXTRIC, AIRFIX, REVELL/MONOGRAM

ormai unite, e in seguito anche SLOT.IT, RACER, NSR, BRM, OSTORERO e tante altre. Ci sonopoi artigiani che producono piccole serie di altissima qualità, anche se piuttosto costose.Perché il bello di questo tipo di collezionismo è che consente anche di utilizzare la propriamanualità. Essendo le slot car completamente smontabili, sovente si può rimediare a unmontaggio mal fatto negli anni che furono, o recuperare un modello perfetto mettendoinsieme due o tre rottami. Di una slot car non si butta mai nulla! I pezzi o i rottami potran-no sempre servire per restaurare e ridare vita a un altro modello. Per fare questo, però, èsempre importante documentarsi, capire, imparare, studiare.

Dove trovare e acquistare slot carAd oggi i prezzi di una slot variano tra i 15 e i 5000 euro (casi rarissimi) ; il 99% deglioggetti degni di interesse va tra i 30 e i 500 euro. Si possono trovare slot car alle borsescambio di giocattoli, prima di tutto, e su Internet, in secondo luogo. Occorre però cerca-re di capire se chi vende è preparato, e quasi sempre i venditori che si incontrano alle borsescambio lo sono, giacché collezionisti a loro volta. Con loro non potete fare il grande “affa-

Alcune confezioni di slot inscala 1:24, in condizioni pari al

nuovo perché i modelli nonsono mai stati montati.

Valgono dai 200 euro per laK&B ai 500 per la DINO COX.

La DINO è relativamente facileda trovare; in buone

condizioni, senza scatola valecirca 150 euro, ma con la sua

confezione originale ecompleta di tutto, comprese

le due carrozzerie chiusa espyder, è molto rara

Due affascinanti slot car della National Toys:sidecar e sulky, molto difficili da trovare inqueste condizioni. Il loro valore sul mercato,senza scatola, è: 50 euro per il sulky e 90 europer il sidecar. Con la scatola ambedue arrivanofacilmente a 150 euro

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In Italia due grandi slot club, purtra innumerevoli peripezie, nonhanno mai chiuso battenti, sonol’ECA Club di Torino e il MRMC diRoma. Entrambi hanno compiuto50 anni di vita. Entrambiorganizzano manifestazioni,gare. L’ECA Club ha forse unamaggior vocazione alle garestoriche, fatte con modelliestremamente fedeli all’autooriginale. Una volta all’anno,solitamente a maggio, organizzauna gara aperta anche a chi nonè socio, in cui il punteggio è datonon solo dall’ordine di arrivo maanche dall’originalità delmodello e dalla sua bellezza.

Slot Club

La nuova pista del Micro Racing Model Car, in viaNomentana 859 a Roma. Stupenda, posta in un grandespazio, è contornata da tavoli che consentono di lavoraresui “bolidi”. In basso, il presidente del MRMC, Dino Cardillo

L’ECA Club di Beinasco, alle porte di Torino.A destra, un’immagine del Raduno annuale

organizzato dal Club a Roncole Verdi- www.Ecaclub.it

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STUDIARE!Chi inizia questo genere di raccolta è bene che sia prudente: la gamma dei prezzi è infinita e le condizioni deimodelli sono importantissime. Occorre cercare di valutare correttamente condizioni e originalità e per riuscircibisogna informarsi attraverso alcuni siti web, e molti testi. I libri sono preziosi. Consiglio a tutti, neocollezionisti e non, di acquistarne quanti più possibile, sia quelli di nuova edizione sia quelli dei tempi d’orodello slot. Molti di essi sono esauriti, e anche in questo la ricerca può essere fonte di soddisfazione.Alcuni titoli da non mancare:Scalextric - autore Roger Gilham - prezzo 25 euro, disponibile (settima edizione). Necessario per collezionistiScalextric, utile per tutti. Molte foto e documentazione.Vintage slot cars - autore Philippe De Lespinay, esaurito, ma si trova nuovo a 40 euro o in buone condizionia 15 euro. Soprattutto slot car americane, belle foto. A fine anno uscirà un nuovo libro di questo autore.Slot car made in Europe - autore Paolo Rampini - esaurito, ma alcune librerie ne hanno ancora. Si trova a25 euro. Tratta di tutte le slot europee, con moltissime foto, trascura la Scalextric già ampiamente coperta daaltri. Ben coperta la produzione POLICAR.Merveilleux circuits miniatures - autori Van Den Abeele e De Ville - esaurito, libro prevalentementefotografico, si può trovare sui 60 euro.A history of electric model roads and racetracks - autore Greenslade - libro prezioso, stampato in sole1000 copie, foto in bianconero, ma pieno di informazioni. Esauritissimo, si può trovare sui 100 euro.Technical journal of model car racing, anni ’60, sui 40 euro.Automodelli - tutto sulle microcorse - del luglio 1966; pubblicazione letteralmente introvabile, può costareanche 150 euro, ma ne vale la pena.Molto interessanti anche i vecchi numeri della rivista Miniautosprint.

re”, ma acquistare oggetti in ordine, che valgono quel che costano. Fatevi spiegare cosastate acquistando, l’epoca, le caratteristiche, e chiedete, chiedete, chiedete: anche questoè un modo per capire chi avete davanti. Comprare su Internet è un po’ diverso, ci sonopersone che vendono di tutto, dalla slot al telefonino; magari, senza capire niente dell’ar-ticolo: scrivono “perfetto”, e poi invece mancano le parti essenziali. Il mio consiglio quin-di, finché non vi sarete fatti un po’ di esperienza è: rivolgetevi a persone preparate, legge-te, documentatevi, frequentate altri collezionisti o magari qualche club; nell’ultimo decen-nio ne sono rinati parecchi, e vi si vive un ambiente più rilassato e meno esasperato di quel-lo degli anni ’60. Dopo un po’ potrete arrischiarvi a comprare anche ai mercatini o su inter-net sapendo quello che fate, e allora la soddisfazione sarà ancora più grande. Dal punto di vista economico questo è un buon momento per comprare. Il collezionismodelle slot car, dopo essere stato per anni un fenomeno di nicchia, è esploso dal 2000 conquotazioni dei modelli francamente eccessive. Dopo una “bolla” durata alcuni anni, oggisiamo tornati a costi ragionevoli, proporzionati alla rarità e all’importanza storica delmodello. Fermo restando che ognuno può e deve trovare la propria chiave e il propriomodo di collezionare, tenete sempre presente che per ogni modello ci sono almeno trelivelli di prezzo: un modello molto giocato, con qualche piccolo danno e segni del tempo,vale circa un terzo rispetto allo stesso modello perfetto nella confezione originale; unmodello completissimo e in ottime condizioni vale circa due terzi rispetto allo stesso model-lo perfetto nella confezione originale; il modello nuovo, in confezione originale, raggiun-ge la quotazione massima teorica, e a volte, quando proposto in aste, la supera.

Non tutte le slot car sonocare, anzi la maggiorparte costa molto meno.Questi tre bei modellisono della FLEISCHMANN; le Lotus costano sui40 euro, e la Mercedessui 100 euro

Dromocar, la serie in scala 1:43della POLICAR della quale sono

stati prodotti i Bob, la pistaDisney, i Sulky, oltre a un buon

numero di auto.La pista dei bob (in basso) è

bianca, contiene un cronometroe altri accessori. Un bob costa

oggi circa 40 euro; la pistacompleta nella scatola

originale, circa 150 euro