«Lepausesonosempreproduttive» · Largo San Matteo, si terrà l’in-contro Storie e racconti di...

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TERAMO - Si terrà domani a Te- ramo il secondodegliincontri let- terari del ciclo Aspettando il PremioTeramo, organizzati ecu- rati dall’assessore alla Cultura Luigi Ponziani e dal segretario del Premio Teramo, Paolo Rug- geri. Alle 18 a L’Arca, il Labora- torio per learti contemporaneedi Largo San Matteo, si terrà l’in- contro Storie e racconti di Luigi Malerba, con interventi - fra gli altri - di Anna Lapenna Malerba, moglie dello scrittore scomparso nel 2008, e Andrea Gialloreto, professoredi Letteraturaitaliana contemporanea all’Università d’Annunzio di Chieti-Pescara.In vista dell’incontro, pubblichiamo un’intervista che Malerba rila- sciò nel 2004 a Mariano Sabatini. Firma delle nostre pagine, Saba- tini è uomo di scrittura. Romano, giornalista, autoretelevisivo, cri- tico affilato del piccolo schermo (da rileggere il suo È la tv, bel- lezza! Se la conosci, puoi difen- derti, edito da Lupetti), narratore lui stessocon i noir L’inganno dell’ippocastano (Salani, Premio Flaiano per l’opera prima) e Primo venneCaino(Salani), è in- tervistatoreagile, dalla domanda seccaediretta. In questavesteha pubblicato in passato diversi libri, come Ci metto la firma! La gavetta dei giornalisti famosi (Aliberti) e, per gli amanti della scrittura creativa, Trucchi d’au- tore e Altri trucchi d’autore (en- trambi per Nutrimenti), nei quali ha raccolto interviste a nomi di primo rilievo della narrativa ita- liana. Da quella sorta di enciclo- pedia parlata della scrittura creativatraiamo, per gentile con- cessionedi Sabatini,la suainter- vista a Malerba, originariamente intitolata La distensionedi Luigi Malerba. I racconti di Luigi Malerba, pro- posti in Ti saluto filosofia (Mon- dadori), hanno preso forma in tempi diversi, quasi tutti in se- guito ad occasionireali.Ad esem- pio una cena con amici come Calvino, Kurt Ringer, Oleg Bitov. Quest’ultimo lo ha addirittura coinvolto in un affare spionistico: andatoa casasuaper un’intervi- sta destinata alla Literaturnaja Gazeta , si è poi rivelato un agente del Kgb scomparsoda Romami- steriosamente,ricomparsoaLon- dra e poi a Mosca. In genere come sceglie i suoi titoli? «I titoli dei miei libri o raccontidi solitonasconodasuggestioni,dif- ficile o impossibile dar loro un si- gnificato». Quando lavora di preferenza? «Ho la pressione bassae perciò scrivo dopo le undici del mattino oppure nel pomeriggio». Dove lavora? «Ho unostudio molto grande,sia qui a Roma sia nella casavicino a Orvieto. Lavoro in distensione, non in concentrazione,perciò ho bisogno di molta aria e di finestre con vista lontana. Sono però im- merso nel caos dei tavoli su cui scrivo: pieni di carte, appunti, libri». È passato al pc? «Da una quindicina d’anni. Ho faticato un po’ a prendere confi- denza, all’inizio mi davafastidio persino che mi dessedel tu. Ma ormai non potrei più farne a meno». La tecnologia aiuta la creati- vità? «Senz’altro aiuta la scrittura: il computer, il fax, la posta elettro- nica, internet.La tv, meravigliosa invenzione, inibisce invece ogni elaborazione fantastica perché offre tutto confezionato: am- biente, personaggi, colori, ecce- tera». Fa delle pause quando scrive? «Ogni occasione è buona, le pausesonosempreproduttive». Ascolta musica di sottofondo? «A secondadi quello che scrivo, spazio dal jazz a Vivaldi». Il telefono e il cellulare? «Cattivi rapporti. Immagini che ho la pretesa di non voltare le spalleal mio interlocutorementre parlo al telefono». La carta per gli appunti? «Qualunque pezzo di carta è buono. Anche le correzioni dei miei testi preferisco farle su carta anziché sullo schermo». Le penne? «Sono talmente disabituato al- l’uso della penna che non ho più nemmenouna mia calligrafia». Disciplina o ispirazione? «Non mi impongo orari per non burocratizzare un lavoro che per fortuna non limita la mia libertà. Seho un blocco lo aggiro a modo mio. Il segreto,infatti, è mettersi davantialla paginabiancaquando si ha già in mentecosa scrivere». Scrive di getto? «Scrivo piuttosto veloce e poi correggolentamenteintercalando il lavoro con lunghe pause». A chi fa leggere per avere un giudizio? «Mia moglie e mia figlia, en- «Lepausesonosempreproduttive» Storiaestoriediunoscrittore. Domani l’incontro dedicato aLuigiMalerba Mariano Sabatini Tutti i diritti riservati PAESE : Italia PAGINE : 20 SUPERFICIE : 56 % AUTORE : Mariano Sabatini 14 aprile 2019 - Edizione Teramo - La Città

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TERAMO - Si terrà domani a Te-ramo il secondodegli incontri let-terari del ciclo Aspettando ilPremioTeramo, organizzati ecu-rati dall’assessore alla CulturaLuigi Ponziani e dal segretariodel Premio Teramo, Paolo Rug-geri. Alle 18a L’Arca, il Labora-torio per learti contemporaneediLargo San Matteo, si terrà l’in-contro Storie e racconti di LuigiMalerba, con interventi - fra glialtri - di AnnaLapennaMalerba,moglie dello scrittore scomparsonel 2008, e Andrea Gialloreto,professoredi Letteratura italianacontemporanea all’Universitàd’Annunzio di Chieti-Pescara.Invista dell’incontro, pubblichiamoun’intervista che Malerba rila-sciònel2004a Mariano Sabatini.Firma delle nostrepagine, Saba-tini èuomo di scrittura. Romano,giornalista, autoretelevisivo, cri-tico affilato del piccolo schermo(da rileggere il suo È la tv, bel-lezza! Sela conosci, puoi difen-derti, edito da Lupetti), narratorelui stessocon i noir L’ingannodell’ippocastano (Salani, PremioFlaiano per l’opera prima) ePrimo venneCaino(Salani), è in-tervistatoreagile, dalla domandaseccaediretta. In questavestehapubblicato in passato diversilibri, comeCi metto la firma! Lagavetta dei giornalisti famosi(Aliberti) e, per gli amanti dellascrittura creativa, Trucchi d’au-tore e Altri trucchi d’autore (en-trambi per Nutrimenti), nei qualiha raccolto interviste a nomi diprimo rilievo della narrativa ita-liana. Da quella sorta di enciclo-pedia parlata della scritturacreativatraiamo, per gentile con-cessionedi Sabatini, la suainter-vista a Malerba, originariamenteintitolata La distensionedi Luigi

Malerba.

I racconti di Luigi Malerba, pro-posti in Ti saluto filosofia (Mon-dadori), hanno preso forma intempi diversi, quasi tutti in se-guito adoccasionireali.Ad esem-pio una cena con amici comeCalvino, Kurt Ringer,Oleg Bitov.Quest’ultimo lo ha addiritturacoinvolto in un affarespionistico:andatoa casasuaper un’intervi-sta destinata alla LiteraturnajaGazeta, si èpoi rivelato un agentedel Kgb scomparsoda Romami-steriosamente,ricomparsoaLon-drae poi a Mosca.

In genere come sceglie i suoititoli?«I titoli deimiei libri o raccontidisolitonasconodasuggestioni,dif-ficile o impossibile dar loro un si-gnificato».

Quando lavora di preferenza?«Ho la pressionebassae perciòscrivo dopole undici del mattino

oppurenel pomeriggio».

Dove lavora?«Ho unostudio molto grande,siaqui a Roma sia nella casavicinoa Orvieto. Lavoro in distensione,non in concentrazione,perciò hobisogno di molta aria edi finestrecon vista lontana.Sono però im-merso nel caos dei tavoli su cuiscrivo: pieni di carte, appunti,libri».

È passato al pc?«Da una quindicina d’anni. Hofaticato un po’ a prendereconfi-denza,all’inizio mi davafastidiopersino che mi dessedel tu. Maormai non potrei più farne ameno».

La tecnologia aiuta la creati-vità?

«Senz’altro aiuta la scrittura: ilcomputer, il fax, la postaelettro-nica, internet.La tv, meravigliosainvenzione, inibisce invece ognielaborazione fantastica perchéoffre tutto confezionato: am-biente, personaggi,colori, ecce-tera».

Fa delle pause quando scrive?«Ogni occasione è buona, lepausesonosempreproduttive».

Ascolta musica di sottofondo?«A secondadi quello che scrivo,spaziodal jazz aVivaldi».

Il telefono e il cellulare?«Cattivi rapporti. Immagini cheho la pretesa di non voltare lespalleal mio interlocutorementreparlo al telefono».

La carta per gli appunti?«Qualunque pezzo di carta èbuono. Anche le correzioni deimiei testi preferisco farle su cartaanzichésullo schermo».

Le penne?«Sono talmente disabituato al-l’uso della pennache non ho piùnemmenounamia calligrafia».

Disciplina o ispirazione?«Non mi impongo orari per nonburocratizzareun lavoro che perfortuna non limita la mia libertà.Seho un bloccolo aggiroa modomio. Il segreto,infatti, è mettersidavantialla paginabiancaquandosi ha già in mentecosascrivere».

Scrive di getto?«Scrivo piuttosto veloce e poicorreggolentamenteintercalandoil lavoro con lunghe pause».

A chi fa leggere per avere ungiudizio?«Mia moglie e mia figlia, en-

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AUTORE : Mariano Sabatini

14 aprile 2019 - Edizione Teramo - La Città

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trambemolto severe».

Lavora in accordo con i redat-tori e gli editor?«L’editore mi fornisceunaletturadel direttore della narrativa cheriassume il suo giudizio nel ri-svolto di copertina. Poi una let-tura tecnica utilissima che misegnala le ripetizioni, le incon-gruenze, le oscurità, senza l’ob-bligo di correggere».

Crede che il talento narrativosia innato?«Qualcosadel genere. Ma biso-gna stare attenti. Una volta hodetto che si deve cercaredi na-scerebuoni scrittori. Se dietro ilmestiere,la tecnica,le astuziedeiprofessionisti si ravvisa un po’ diarte, tanto di guadagnato».

Lei è stato sceneggiatore, pub-blicitario, giornalista. È utileportare alla letteratura le pro-prie altre passioni?«È necessario avere delle espe-rienze di vita diverse dal meroesercizio della scrittura. Io, per-ciò, ho tanti amici scrittori maanche molti che fanno altri me-stieri».

Queste esperienze aiutano lacreazione di narrativa?«Pensoche lo scrittore deve es-sersi innamorato almeno unavolta se vuol scrivere d’amore.Ha un’idea piuttosto pragmaticadel suo lavoro. Figuriamoci chenon sia così.Pensiche ho propo-sto anche l’inserimento di unapagina pubblicitaria in un mioromanzo per far sì che il prezzodi copertina scendessesensibil-mente».

Che reazioni ci sono state?«Molti hanno deprecato que-st’idea curiosa, che secondomenon distoglieva l’attenzione dellettore come in tv. La stampaesterami ha dato ragione».

E invece in Italia?«Qualcuno ha detto che così illibro diventava unoggetto dasu-permercato. Che male c’è? Al-

lora anche i libri di Platone chevengono venduti ai grandi ma-gazzini lo diventano. Ma io noncredo».

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Luigi Malerba (1927-2008), Premio Flaiano 1990. Sotto, Sabatini

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