Leopardi

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  • T143 PROPOSTE DI lA VOROi. Individuare gli elementi essenziali che costituiscono Ia teoria dei piacere di Leopardi attraverso I'evidenzia-

    zione delle parole chiave (ad esempio, piacere finito e infinito, felicit...), spesso appartenenti ai tipico linguaggiofilosofico settecentesco.

    2. Riflettere:a) sul significato preciso che ha ciascuno dei vocaboli individuati in precedenza;b) sulla rete di relazioni che si stabiliscono tra essi, ad esempiopiacere -+ felicit -+ infinito;piacere -+ infinito -+ immaginazione;immaginazione -+ illusione -+ ricordo.

    3. La grande importanza che viene data ai sensi (ad esempio, della vista, dell'udito) colloca questa teoria all'in-terno di quale movimento di pensiero tipicamente settecentesco?

    4. Quale relazione s'instaura tra le teorie dei piacere e Ia poetica dei vago e indefinito?5. Negli elenchi di sensazioni vaghe e indefinite (ad esempio, Zibaldone 514-516, 1430-1431, 1744-1747) cer-

    care tutte quelle che rimandano a immagini e parole presenti nei testi poetici (cfr. anche Storia dei genereuma no, T148).

    6. Alia luce della poetica dei vago e dell'indefinito, spiegare perch le descrizioni leopardiane siano sempre moltoparche di particolari definiti.

    7. C'e un collegamento tra Ia teoria dei vago e indefinito e Ia concezione della natura benigna che domina nellaprima fase dei pensiero leopardiano?

    8. Alia base della teoria dell'infinito vi e una concezione materialistica, non di tipo spiritualistico-religioso. Si cer-chino gli elementi che suffragano I'affermazione nei passi citati (stabilire un confronto anche con Zibaldone).

    9. Come si collega Ia poetica dei vago e indefinito con I'ammirazione per Ia poesia antica?

    dai Canti

    1. quest'ermo colle: questo solitario colle;il colle , secondo Ia tradizione, il monteTabor, nelle vicinanze di Recanati. E pre-sente fin dall'inizio uno degli aspetti piusignificativi dellinguaggio di questo idil-lio, che consiste nell'alternanza di tuttauna serie di parole indefinite (Fubini- Bigi)come ermo, interminati, sovrumani, infi-nito, eterno, immensit con aggettivi indi-cativi (questo, quello). Lo segnal a suotempo Francesco Flora in un commentoche risale aI 1937.2. che ... esclude: che impedisce alia vistadi scorgere gran parte dell' estremo(ultimo) orizzonte.3. sedendo e mirando: il primo verbo,secondo alcuni, equivale a "stare"; secondoaltri (per esempio Citati) a "sedere";mirare indica un guardare immaginandocon Ia vista interiore, un crearsi nell'im-

    Leopardi

    L'infinito

    Fu composto a Recanati n 1819, pubblicato per la prima volta,con altri idilli, nel periodico bolo se IlNuovo Ricoglitore nel1825,poi nell' edizione bolognesedei Versi del1826, infine nei Canti nel1831.

    Metro: endecasillabi sciolti.

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    Sempre caro mi fu quest' ermo colle 1,E questa siepe, che da tanta parteDell'ultimoorizzonte il guardo esclude2.Ma sedendo e mirando 3, interminatiSpazi di l da quella, e sovrumaniSilenzi, e profondissima quiete10 nel pensier mi fingo 4; ove 5 per poco

    maginazione (Petronio). L'anima s'im-magina quello che non vede, che quell'al-bero, quella siepe, que lia torre gli nascon-de, e va errando in un spazio immagina-rio, e si figura cose che non potrebbe, seIa sua vista si estendesse da per tutto, per-ch il reale escluderebbe l'immaginario

    (Zibaldone, 28 luglio 1820, cfr. T143b).4. interminati ... fingo: io mi immagino(mi fingo) nel pensiero spazi infiniti (inter-minati spazi) e silenzi aI di l di quelli per-cepibili dall'esperienza umana e una quieteassoluta.5. ove: dove; in cui.

  • 6. per ... spaura: poco manca che il cuorenon si smarrisca, atterrito dalla percezionedell'infinito evocata dall'immaginazione.7. come: quando, non appena.8. il vento ... comparando: odo stormireiIvento fra queste piante, paragono iI silen-zio infinito aI rumore (voce) deI vento. Lasensazione acustica (Io stormire deI vento)apre Ia meditazione (e mi sovvien) sull'in-finito neI tempo (l'eterno)>>.9. mi sovvien ... lei: e nasce nella miamente (mi sovvien non significa" miricordo", come taluni interpretano) iI pen-siero dell'eterno, delle epoche passate (Iemorte stagioni), deI presente che ancorae in corso (Ia presente e viva) e della suavoce (e il suon di lei), ossia il suono delleimprese, delle azioni degli uomini che iIpresente restituisce, destinato a perdersi

    --_"'---~'_'~.~~~;-~"."""""""'-~

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    Il cor non si spaura 6. E come 7 il ventoOdo stormir tra queste piante, io quelloInfinito silenzio a questa voceVo comparando8: e mi sovvien l'eterno,E le morte stagioni, e Ia presenteE viva, e il suon di lei9. COSItra questaImmensit s'annega il pensier miolO:E il naufragar m'e doIce in questo mare 11.15

    rapidamente nello scorrere deI tempo, cheIe copre di silenzio.10. CosI... mio: coSI in questa medita-zione sull'infinito nello spazio e neI tempoil mio pensiero si smarrisce (s'annega)>>.11. E il ...mare: il risultato della medita-

    zione sull'infinito provoca piacere, Ia doI-cezza inebriante dello smarrimento (l'ef-fetto stilisticamente e rimarcato dalI'os-simoro naufragar m'e dolce), deI perdersidelle facolt intellettive neI mare dell'in.fini to.

    ANALISI DEL TESTO

    L'Infinito e Iateoria deI vagoe indefinito

    Infinito spazialee infinitotemporale

    L'Infinito anticipa in forma poetica un nucleo tematico che diverr il centro delIe rifles-sioni leopardiane negli anni successivi, a partire dalluglio deI 1820: Ia teoria deI piacere,d~ cui sLsyil~PE~JlU!~~!Ll4%gp","~illil~Jl~iiQjfr-'-cT143). Le.pagine dclIQZtbaldnesoprariportate sono perci indispensabili a chiarire retrospettivamente il senso delIa poesia. Comesi ricorder, Leopardi vi sostiene che particolari sensazioni visive o uditive, per illoro carat-tere vago e indefinito, inducono 1'uomo a crearsi con l'immaginazione quelI'infinito a cuiaspira, e che irraggiungibile, perch Ia realt non offre che piaceri finiti e perci delu-denti. L~I'(!,1initQ~.-a..1l2gnt()_J~r_:LImr~~!lt~:1;ion~cliunQ di questi momenti privilegiati, in cui1'.iuLmagillg,?:1Q!l~__~.tr~RP~J~J11enteaI reaJe, che il b--rutt92?,,-!?J9-il!lmerge nelI'infinito (espe-~ienza che Leoparc!L in_u1L.q1tr.Q_.P.9-E~Q.delIo Zibaldone, definisce estasi: cfr. T143c); e,significIVmente~ le teorizzazioni delI-Z1:bi[onericliiaman proprio l'Infinito come unesempio (cfr. T143d).

    La poesia si articola in.due. momenti, corrispondenti a due distinte sensazioni di par-tenza. Nel primo momento (vv. 1-8) 1'avvio dato da una sensazione visiva, o, per dir meglio,dalI'impossibilit delIa visione: Ia siepe che chiude 10 sguardo, impedendo ad esso di spin-gersi sino alI'estremo orizzonte. ~i!np,ed~tfl:4~n~&~~..,.gJle_~sltlcl~ibreale!~, fa suben-:tr.ar-eiL

  • di quell'orrore dilettevole che, secondo il sensismo, e suscitato dalI'immaginazione del-l'infinito (CelIerino, 1972).

    .

    Sarebbe facile leggere il componimento in chiave mistico-religiosa: il perder si delI'io nel-l'infinito e il dato costitutivo di ogni esperienza mistica; illinguaggio tipico delIa misticae richiamato dalIa metafora deI mare in cui l'io naufraga, e Leopardi stesso, come si.visto, nello Zibaldone usa il termine estasi a indicare questi momenti di rapimento. GiDe.Ba.nciiR iDterpret~jn_cbjltV:&Lreligi9sa,cLa,Ji:r:i~..(

  • W~~---

    sta, e il naufragar; Ia congiunzione e poi frequentissima anche all'interno dei periodi,come si gi rilevato (per tutte queste osservazioni cfr. Blasucci, 1985). L'impressione com-plessiva che si ricava da queste strutture di un processo unitario, continuo, che per siarticola in momenti ben individuati alloro interno. La poesia perci un esempio di per-fetta compenetrazione di significante e significato: a una continuit narrativo-psicologicacorrisponde Ia continuit della struttura stilistica.

    PROPOSTE DI LAVORO1. Rispetto all'aspetto formale dei componimento riflettere su:

    a) livello grammaticale (abbondano nel testo, come tra gli altri ha notato iI critico Angelo Marchese, gli aggettiviquesto e quello: ritrovarli e verificare a quale vicinanza e lontananza spaziale e temporale rimandano.

    b) livello lessicale (ci sono nel testo termini aulci,

  • 3. agevol ... nessuna: un sonno prontoe facile (agevol), in quanto nessuna preoc-cupazione (CUl"anessuna) Ia tormenta (nonti morde)>>.4. Qu.anta piaga: quale ferita.5. Tu dormi: l'anafora col v. 7 serve a sot-tolineare Ia di~rsa condizione deI poetache interviene adesso in prima persona.6. io ... affanno: mi affaccio a salutarequesto cielo che quando 10 si guarda (invista) appare tanto sereno e Ia natura chenel suo moto eterno (antica) e inappella-bile mi cre per soffrire (concetto varia-mente ripreso nei Canti e nelle Lettere).7. A te ... pianto: all'autore parIa IaNatura; dice di negargli perfino Ia spe-ranza (speme) e 10condanna a versare sololacrime di dolore (i tuoi occhi non brillinodi altro sentimento se non di dolore).8. solenne: di festa ( un latinismo).9. or ... riposo: ora ti riposi dagli svaghi(il soggetto Ia fanciulla).10. ti rimembra... te: ti ricordi nel sognodei giovani ai quali oggi piacesti e dei gio-vani che piacquero a te.11. non io ... ricorro: tra coloro ai qualitu ripensi non ci sono io e neppure 10spero.12. io chieggo: chiedo (a me stesso, allaNatura onnipotente).13. e ... fremo: l'atteggiamento contrastacon Ia pacata contemplazione deI verso 11,ma il medesimo di cui si legge in una let-tera inviata a Giordani presumibilmentenegli stessi giorni: 10 mi getto e ravvolgoper terra, domandando quanto mi restaancora da vivere (A Pietro Giordani, 24.4.1820).14. In ... etate: in COSIgiovane et.15. non IUlnge: non lontano.16. riecle: ritorna.17. sollazzi: divertimenti.18. povero ostello: umile dimora.19. fieramente: crudelmente (cfr. Zibal-done, 50-51:Dolormio nel sentire a tardanotte seguente aI giorno di qualche festa ilcanto notturno de' villani passeggeri. Infi-nit deI passato, che mi veniva in mente,ripensando ai Romani COSIcaduti dopotanto romore e ai tanti avvenimenti orapassati ch'io paragonava dolorosamentecon quella profonda quiete e silenzio dellanotte, a farmi avvedere deI quale giovava ilrisalto di quella voce o canto villanesco).20. a... passa: nel riflettere sul fatto chetutto passa nel mondo senza quasi lasciaretraccia (orma).21. Ecco ... succede: e trascorso il giornodi festa, ad esso succede quello feriale(volgar).22. e ... accidente: e il tempo trascina cons ogni vicenda umana.23. Or dov'e?: le interrogative retoriche,l'uso dello stilema ubi sunt (or dov'e)hanno Ia funzione di sottolineare l'inelut-tabile destino di ogni momento della sto-ria, soggetto a distruzione e annienta-

    Leopardi

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    NelIe tue chete stanze; e non ti mordeCura nessuna 3; e gi non sai n pensiQuanta piaga4 m'apristi in mezzo aI petto.Tu dormi 5: io questo ciel, che SI benignoAppare in vista, a salutar m'affaccio,E l'antica natura onnipossente,Che mi fece alI'affanno6. A te Ia spemeNego, mi disse, anche Ia speme; e d'altroNon brillin gli occhi tuoi se non ti pianto 7.Questo dI fu solenne 8: or da' trastulli 9Prendi riposo 9; e forse ti rimembraIn sogno a quanti oggi piacesti, e quantiPiacquero a te 1:non io, non gi ch'io speri,AI pensier ti ricorrol1. Intanto io chieggo12Quanto a viver mi resti, e qui per terraMi getto, e grido, e freml3. Oh giorni orrendiIn cOSIverde etate 14!Ahi, per Ia viaOdo non lunge 15 il solitario cantoDelI' artigian, che riede 16 a tarda notte,Dopo i solIazzP7, aI suo povero ostelIol8;E fieramente 19mi si stringe il core,A pensar come tutto aI mondo passa 2,E quasi orma non lascia. Ecco fuggitoIl dI festivo, ed aI festivo il giornoVolgar succede 21, e se ne porta il tempoOgni umano accidente22. Or dov'23 il suono24Di que' popoli antichi? or dov' il grido25De' nostri avi famosi, e il grande imperoDi quelIa Roma, e l'armi, e il fragorio 26Che n'and per Ia terra e l'oceano?27Tutto pace e silenzio, e tutto posa 28Il mondo, e piu di lor non si ragiona 29.NelIa mia prima et30, quando s'aspettaBramosamente il dI festivo, or posciaCh'egli era spento31, io doloroso32, in veglia33,Premea le piume34, ed alIa tarda notteUn canto che s'udia per li sentieriLontanando morire a poco a poco,Gi similmente mi stringeva il core35.

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    mento daI momento che questo accadutoai popoli antichi, agli avi famosi, aIgrande impero di Roma.24. suono: l' eco delle imprese, Ia tracciadella 101'0civilt.25. il grido: Ia gloria, Ia fama.26. e ... fragorio: e il rumore delle batta-glie e delle vittorie.27. che ... oceano: che percorse tutto ilmondo fino all'oceano (inteso come con-fine della terra, si trova anche in Foscolo,Dei Sepolcri, vv. 290-291 (

  • ANALISI DEL TESTO

    11notturnolunare e Iapoesia antica

    Poesiasentimentalee poesia diimmaginazione

    11 titanismodell'io solitario

    n tempo chevanificaogni umanoaccidente

    n legame tra ledue parti dellalrica

    La poesia si apre con un notturno lunare. E una di quelle immagini vaghe e indefinite,tanto care a Leopardi perch danno all'uomo l'illusione di attingere al1'infinito: a conferma,nel1a serie di immagini elencate nel10 Zibaldone ha molto rilievo proprio Ia luce della luna(cfr. T143f). Nel trattare poeticamente Ie immagini vaghe e indefinite, secondo Leopardi,erano maestri gli antichi: e difatti questo notturno lunare del1a Sera, che pure, come pos-siamo facilmente supporre, prende Ie mosse da un'esperienza vissuta (cfr. Ia Iettera deI 6marzo 1820 prima riportata, T141, che I'antecedente diretto della poesia), fiItrato attra-verso reminiscenze del1a Ietteratura classica. Leggiamo difatti nei .Ricordi: Veduta not-turna con Ia Iuna a cieI sereno dall'aIto del1a mia casa tal quaIe al1a similitudine di Omero(cfr. T142). La similitudine a cui si fa riferimento tradotta da Leopardi stesso neI Discorsodi un italiano intorno alla poesia romantica (1818): SI come quando graziosi in cielo / riful-gon gli astri intorno del1a Iuna, / e l'aere senza vento, e si discopre / ogni cima de' montied ogni selva / ed ogni torre... (Iliade, c. VIII, vv. 555 ss.). E facile vedere come Ia Semriprenda una trama verbaIe gi presente in questa traduzione omerica: senza vento, disco-pre (

  • sensazioni sensazioni moti affermazionivisive uditiv~ affettivi sentenziose

    c

    dolce ... luna odo ... solitario canto mi si stringe il core A te Ia speme nego

    ,;)~

    tica: il naufragare delI'io era dolce. Si verifica 10 stesso anche qui? A tal proposito visono interpretazioni divergenti: 1) per alcuni il motivo deI vanificarsi di ogni umano acci-dente riprende il motivo delI'indifferenza delIa natura verso il poeta; quindi il suo destinopersonale si alIarga a una dimensione universale, che abbraccia tutti gli uomini. Il pensierodelIa vanit universale accresce Ia disperazione iniziale (Peruzzi); 2) per altri, invece, si verificaanche qui una forma di catarsi: Ia considerazione delIa vanit deI tutto non accresce ma vani-fica Ia disperazione iniziale in una contemplazione struggente ma rasserenante di un destinodi annulIamento universale (Blasucci).

    Una conclusionecatartica?

    PROPOSTE DI lA VORO1. Per quanto riguarda I'aspetto formale dei testo individuare:

    a) illivello fonico. Si osservino ad esempio i vv. dedicati ai canto dell'artigiano (25-26; 44-45): quali vocal i toni-che predominano? Qual I'effetto?

    b) illivello lessicale. Illessico quotidiano? aulico? Ci sono latinismi? Oggetti della realt quotidiana comevengono definiti? (ad esempio notturna lampa). Ci sono nel canto parole vaghe e indefinite che Leo-pardi riteneva naturalmente poetiche?

    c) illivello retorico. Ad esempio ci sono anafore? Iperbati? Metafore? Allitterazioni? Enjambements? Esclama-zioni? Interrogazioni?

    ( 2.'personaggi della canzone sono I'io lirico e Ia donna: quali azioni compiono? Quali sensazioni provano? Quale\0apporto s'instaura tra i due (di somiglianza o di differenziazione)?,_:JRintracciare nella canzone e collocare nello schema seguente:

    4. I versi 13-16 si riferiscono all' antica natura onnipossente ; come viene caratterizzata d~1 poeta?5. Quali sono i tempi nei quali si collocano le azioni descritte e come sono caratterizzati?6. )Si confronti Ia meditazione sul tempo e sul passare delle cose con quelle de 11'Infinito: quali differenze si pos-

    '-/ sono notare? 11motivo compare anche nei Ricordi (T142): dove? in quale forma?7. Si confronti ancora con I' Infinito rispetto alio spazio rappresentato (ad esempio Infinito vv. 5-6, Sera v. 38)

    e alia funzione dei suono (Infinito v. 10; Sera, vv. 33-36, 44).8. Esprimere Ia propria valutazione

    a) rispetto all'unitariet o meno della canzoneb) rispetto alia presenza o meno di una catarsi finale.

    Leopardi

  • Quante immagini un tempo, Ii e quante fole; 8onavan voci alterne, Ii e le tranquille),oppure Ia seconda (
  • 5. risorge... romorio: riprendono, dopol'interruzione forzata dovuta aI temporale,i rumori delle attivit deI borgo.6. torna ... usato: riprendono gIi abitualilavori.7. L'artigiano ... man:
  • 6... IRQv.vUl

    ANALISI DEL TESTO

    II quadro di vitaborghigiana

    La partefilosofica

    Unit dellapoesia

    Livello sintattico

    Livello metrico

    Le pause

    Livello fonico

    La poesia e nettamente divisa in due parti: Ia prima descrittiva (strofa 1), Ia secondariflessiva (strofe 2 e 3). La descrizione iniziale offre una serie di aspetti deI piccolo mondoborghigiano recanatese, ma non vi e affatto un gusto bozzettistico e realistico: e un paesag-gio tutto costruito sulIa suggestione dei suoni che giungono da lontano (sappiamo il signifi-cato che Leopardi vi attribuiva) e delIa vastit spaziale indeterminata (il sereno che rompel da ponente alIa montagna, il fiume che appare chiaro nelIa valIe, il sole che sorrideper li poggi e le ville; e si noti l'insistenza su compIementi di luogo vaghi, alIa monta-gna, per li poggi, che ricordano Ia rana rimo ta alIa campagna delIe Ricordanze). Ladescrizione, insomma, e tutta ispirata alIa poetica deI vago e indefinito. Il che significa chenon e una scena oggettiva, ma tutta interiorizzata, filtrata e trasfigurata dalI'immagina-zione soggettiva, dalIa "doppia visione". Come sempre il paesaggio idillico e reso con un' e-strema essenzialit di indicazioni, con una sobriet che e quasi povert: ma sappiamo comeLeopardi puntasse deliberatamente sulIa povert delIe determinazioni descrittive, ritenen-doIa piu suggestiva e poetica delIa descrizione minuziosa e concreta.

    La seconda parte e "filosofica": il concetto centr~le che il piacere figlio d'affanno,nasce dalIa cessazione di un dolore o di un timore. E un concetto che Leopardi aveva giaffermato nelIo Zibaldone nel1822, e nelIa Storia del genere umano; ma mentre alIora, cre-dendo ancora in un ordine provvidenziale della natura, riteneva i mali necessari alla stessafelicit, e pensava che divenissero sostanzialmente dei beni nel suo ordine generale,ora Ia natura gli appare nemica, dispensatrice crudele di affanni; e anche il piacere ormaiconsiderato vano, inesistente. Nei confronti di questa natura ostile Leopardi e polemico:non nelIe forme delIa protesta appassionata e della requisitoria, come in A Silvia, ma deIsarcasmo amara e disincantato (

  • -7PROPOSTE DI LA VORO

    1. Rispetto all'aspetto formale dei canto:a) analizzare il lessieo dei canto, distinguendo i termini arcaici da quelli quotidiani;b) a lvello metrieo cercare Ia presenza dei settenari dentro gli endecasillabi e le rime interne (ad esempio

    vv. 28 e 30: mensa I pensa).e) osservare le rime gioia I noia (vv. 39-40) e soave I grave (vv. 48 e 51): perch Leopardi fa rimare

    parole tra loro opposte nel significato?d) individuare tutti i simbol presenti nella canzone, ad esempio Ia donzelletta = Ia giovinezza.

    2. Individuare i parallelismi e le differenze che riguardano Ia donzelletta e Ia vecchierella.3. Riflettere sulle caratteristiche dei destinatario dei messaggio leopardiano, iI garzoncello (ad esempio, cosa

    indica I'attributo scherzoso? Perch I'uso dei diminutivo?).4. Quali aspetti della teoria dei piacere sono richiamati in questo testo?5. Nel canto presente il tema della festa: come viena presentato? Quali sono le sue caratteristiche e le sue

    funzioni? Ricercare questo tema anche all'interno di altri canti.6. Individuare le corrispondenze tra questo canto leopardiano e Ne Ia stagion ehe 'I eiel rapido inehina (L) di

    Petrarca.

    1. silenziosa luna: l'attributo sembraesprimere Ia consapevoIezza deI pastoreche il suo interrogare rester senza rlspo-ste; I'espressione ha un modello nei ver sivirgiliani (Eneide, II, 255) tacitae peramica silentia Iunae mell'amico siIenziodella tacita luna, traduzione di R. CaIzec-chi Onesti).2. contemplando: il verbo suggerisce l'ideadi un processo di umanizzazione subito daI-l'astro; ci richiama il ruolo di divinitattribuito alla luna dalla mitologia classica.3.indi ... posi: quindi tramonti.4. i sempiterni calli: le vie sempre uguali,eterne.5. Ancor ... schivo: non ti sei ancoraannoiata.6. ancor... vaga: provi ancora desiderio.7. e... erbe: l'elencazione, priva di articoli,sottolinea Ia monotonia dell'esistenza deIpastore, segnata dalla noia.8. altro ... ispera: non nutre speranza chequesta ripetitivit possa un giorno esserespezzata.

    Canto notturnodi un pastore errante dell'Asia

    Pu composto tra il22 ottobre 1829 e il9 aprile 1830, efu pubblicatoper la prima volta nei Canti del1831. Pur essendo l'ultimo, in ordinedi composizione, dei canti recanatesi del '29-30, in quell'ediz.ione, comepure nella successiva napoletana del 1835, fu collocato prima dellaQuiete e del Sabato.

    L 'idea del canto fu suggerita a Leopardi da un articolo del J our-nal dessavants del settembre 1826, da cui apprendeva che i pastorinomadi dell 'Asia centrale trascorrevano le notti seduti su una pietraa guardare la luna e a imp?"ovvisare parole tristissime su arie egual-mente tristi.

    Metro: strofe libere di endecasillabi e settenari.

    5

    Che fai tu, luna, in eiel? dimmi, che fai,Silenziosa luna?lSorgi Ia sera, e vai,Contemplando 2 i deserti; indi ti posi 3.Ancor non sei tu pagaDi riandare i sempiterni calli 4?Ancor non prendi a schivo 5, ancor sei vaga 6Di mirar queste valli?Somiglia alla tua vitaLa vita deI pastore.Sorge in sul primo albore;Move Ia greggia oltre pel campo, e vedeGreggi, fontane ed erbe 7;Poi stanco si riposa in su Ia sera:Altro mai non ispera 8.

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    Canto notturno di un pastore errante dell'Asia

  • 9. ache ...voi?: qual e il senso, 10scopo,della propria vita per il pastore, qualequello della vostra per voi, astri deI firma-mento? Si noti il chiasmo: aI pastor Ia suavita, / Ia vostra vita a voi.10. ove ... immortale: a quaIe fine e desti-nata questa mia breve esistenza, a qualeil tuo moto perpetuo? Si noti l'antitesivagar mio breve, tuo corso immortalemessa in risalto dall'asindeto utilizzato aIposto della congiunzione coordinata e.11. Vecchierei bianco: per rispondere aIquesito sul significato della vita, Leopardiutilizza l'immagine di un essere debolis-simo sottoposto a una fatica disumana einutile; daI punto di vista stilistico si trattadi una similitudine; il concetto che esprimerinvia sia aI verso iniziale deI sonetto XVIdeI Canzoniere di Petrarca: Movesi il vec-chierel canuto e bianco, sia alloZibaldone,17.1.1826: Che cosa e Ia vita? Il viaggiodi uno zoppo e infermo che con gravissimocarico in sul dosso, per montagne ertissimee luoghi sommamente aspri, faticosi e dif-ficili, alla neve, aI gelo, alla pioggia, aIvento, all'ardore deI sole, cammina senzamai riposarsi di e notte uno spazio di moltegiornate per arrivare a un cotaI precipizio,a un passo, e quivi inevitabilmente cadere.12. con ... spaUe: con un pesantissimo cari-co; rinvia a Petrarca, Canzoniere, LXXI:10 son si stanco sotto 'I fascio antico eaLa Ginestra, T162, v. 305: sotto il fasciomortal.13. per ... fratte: attraverso vette sco-scese, deserti dove Ia sabbia e tale da farsprofondare il piede, macchia fitta edintricata.14. e ...s'affretta: ricorda il v. 6 della can-zone L deI Canzoniere di Petrarca in cuiIa stanca vecchierella pellegrina / raddop-pia i passi, e piu e piu s'affretta.15. coI ... volto:
  • scono in quell' et molto piu gravi, che nona quelli che per lunga esperienza, o sola-mente per esser piu lungo tempo vissuti,sono assuefatti a patire. E in verit con-viene che il buon padre e Ia buona madrestudiandosi di racconsolare i loro figliuoli,emendino alla meglio, ed alleggeriscano ildanno che loro hanno fatto col procrearli.Per Dio! perch dunque nasce l'uomo? eperch genera? per poi racconsolar quelliche ha generati daI medesimo esser statigenerati?.26. dare ...sole: dare alla luce, generare.27. perch ... convenga?: perch mante-nere in vita coloro i quali poi necessarioconsolare della vita?.28. perch ... dura?: perch sopportatada parte nostra?.29. Intatta: pura, non contaminata dallemiserie umane; il significato dell'aggettivo il medesimo deI v. 37.30. poco ... cale: poco ti importa.31. pur: eppure.32. solinga ... peregrina: viaggiatrice soli-taria, instancabile, immortale.33. che ...sei: dall'alto Ia luna sembrameditare contemplando gli immensi pae-saggi della terra.34. tu... compagnia: forse tu comprendiquale sia il significato (che sia) di questanostra esistenza terrena, deI nostro dolore,deI nostro inutile desiderare, quale sia ilsignificato della nostra morte, dell'ultimoimpallidire deI volto e scomparire dallaterra e allontanarsi dagli affetti piu carie consueti.35. E ... certo: Ia supposizione (tu forseintendi, v. 62) che Ia luna conosca leragioni ultime dell'esistenza in questoverso si fa certezza e trova conferma nellesuccessive riprese: tu sai, tu certo (v. 73);tu per certo,... conosci il tutto (vv. 98-99).36. il frutto ... sera: 10 scopo dell'alter-nanza di giorno e notte.37. dei ... tempo: deI tempo eterno chepassa impercettibilmente.38. a

    "0 ardore: a chi sia utile l'arsuraestiva39. e ...ghiacci: e quale scopo abbia l'in-vemo con i suoi rigori. La luna certamenteconosce le ragioni dell'alternarsi dellestagioni.40. muta: dopo silenziosa, v. 2 e pensosa,v.62.41. che ... confina: che confina all'oriz-zonte col cielo.42. ovver

    ."mano: oppure (sottinteso:

    quando ti vedo) mentre mi segui a passoa passo con il mio gregge.43. A ... facelle: per quale ragione (esi-stono) tante stelle (facelle, diminutivo difaci, daI latino fax, fiaccola, luce).44. e ... so: e non riesco ad indovinarealcuna utilit, alcuno scopo sia dell'uni-verso (stanza, sede dell'uomo) vastissimo

    55

    Ma perch dare aI sole26,Perch reggere in vitaChi poi di quella consolar convenga 27?Se Ia vita e sventura,Perch da noi si dura?28Intatta 29luna, taleE 10 stato mortale.Ma tu mortal non sei,E forse deI mio dir poco ti cale 30.60

    65

    Pur31 tu, solinga, eterna peregrina 32,Che SI pensosa sei33, tu forse intendi,Questo viver terreno,Il patir nostro, il sospirar, che sia;Che sia questo morir, questo supremoScolorar deI sembiante,E perir dalla terra, e venir menoAd ogni usata, amante compagnia 34.E tu cert035 comprendiIl perch delle cose, e vedi il fruttoDeI mattin, della sera 36,DeI tacito, infinito andar deI temp037.Tu sai, tu certo, a qual suo dolce amoreRida Ia primavera,A chi giovi l'ardore38, e che procacciIl verno co' suoi ghiacci 39:Mille cose sai tu, mille discopri,Che son celate aI semplice pastore.Spesso quand'io ti miroStar cOSImuta 40 in sul deserto piano,Che, in suo giro lontano, aI ciel confina 41;Ovver con Ia mia greggiaSeguirmi viaggiando a mano a mano 42;E quando miro in cielo arder le stelle;Dico fra me pensando:Ache tante facelle 43?Ghe fa l'aria infinita, e quel profondoInfinito seren? che vuol dir questaSolitudine immensa? ed io che sono?CosI meco ragiono: e della stanzaSmisurata e superba,E dell'innumerabile famiglia;Poi di tanto adoprar, di tanti motiD' ogni celeste, ogni terrena cosa,Girando senza posa,Per tornar sempre l donde son mosse;Uso alcuno, alcun fruttoIndovinar non S044.Ma tu per certo,Giovinetta immortal, conosci il tutto.Questo io conosco e sento,

    70

    75

    80

    85

    90

    95

    100

    e superbo, sia dell'incalcolabile numero

    I

    di cose sulla terra che girano senza fer-degli esseri che 10abitano; quindi di tanto marsi per poi tornare ad assumere Ia posi-agitarsi di corpi celesti nel firmamento e zione iniziale.

    Canto notturno di un pastore errante dell'Asia

  • 670

    45. che ... altri: che forse qualcun altrootterr qualche vantaggio o soddisfazionedai moto perpetuo delle stelle, dalla miafragile esistenza.46. a ... male: per me Ia vita dolore.47. che posi: che riposi.48. tedio: noia. Questa condizione defi-nita nei Pensieri (LXVIII): [...] il piusublime dei sentimenti umani. [...] PerciIa noia poco nota agli uomini di nessunmomento, e pochissimo o nulla agli altrianimali. E, nello Zibaldone (8 marzo 1824,4043): La noia manifestamente un male,e I'annoiarsi una infelicit. Or che cosa Ia noia? Niun male n dolore particolare[...] ma Ia semplice vita pienamente sen-tita, provata, conosciuta, pienamente pre-sente all'individuo e occupanteIo. DunqueIa vita semplicemente un male: e il nonvivere, o il viver meno, si per estensioneche per intensione, semplicemente unbene o un minor male, ovvero preferibileper se ed assolutamente alia vita.49. fastidio: inquietudine.50. spron: stimoIo, pungolo.51. sedendo: ha valore concessivo "purriposando" .52. trovar ... loco: aver pace, riposo.53. Quel ... dir:

  • Luna Pastore Gregge

    silenziosa sorge in sul primo albore beatasorgi d'affanno / quasi libera vai

    671

    ANALISI DEL TESTO

    11"filosofo"primitivo

    Il poeta qui non paria in prima prsona: il canto e messo in bocca ad un uomo primitivo,semplice e ingenuo. Nella prima fase deI suo pensiero (il cosiddetto "pessimismo storico")Leopardi riteneva i primitivi piu vicinialla natura, inconsapevoli dell'acerbo vero, fan-ciulleschi e immaginosi, quindi piu felici dell'uomo moderno. Qui invece il primitivo e "filo-sofo" come gli uomini civilizzati, e sente fortemente l'infelicit sua propria e quella univer-sale. l'indizio piu chiaro deI passaggio ad un "pessimismo cosmico", che concepisce l'infe-licit come propria dell'uomo di tutti i tempi, di tutti i luoghi e di tutte le condizioni.

    Il canto si distingue nettamente dagli altri grandi idilli: non si fonda sulla memoria, sulvagheggiamento deI caro immaginar, sull'effusione degliaffetti; e una lucida, ferma rifles-sione, che, partendo da interrogativi elementari, coinvolge i grandi problemi metafisici: equindi poesia squisitamente filosofica, fondata sul vero. Illinguaggio perci, pur presen-tando quella miracolosa essenzialit e purezza che sono proprie di questo periodo della poe-sia leopardiana, non ha quelle inflessioni affettuose che nascono dall'impulso dell'illusione.

    Anche il paesaggio e diverso: non e quello idillico de vie dorate e gli orti, il lontano. mar, i monti azzurri, gli odorati colli),che e il paesaggio familiare dell'immaginazionegiovanile ricuperata dalla memoria, ma un paesaggio astratto e metafisico. Permane Ia sug-gestione tipicamente leopardiana dello spazio sconfinato e deI tempo infinito: i sempiternicalli, gli eterni giri, il corso immortale della silenziosa luna, il tacito, infinito andardeI tempo, il deserto piano che in suo giro Iontano aI ciel confina, I'aria infinita,il profondo infinito seren, Ia solitudine immensa. Ma non e un infinito creato dall'im-maginazione, bens! contemplato dalla ragione; perci nella contemplazione non c'e riscatto,dolce naufragar della coscienza: Ia coscienza resta vigile, e sempre presente rimane inessa Ia percezione della sofferenza e della mancanza di senso dell'universo. Per queste carat-teristiche il Canto notturno, chiudendo Ia stagione dei grandi idilli, fa gi presentire Ia sta-gione successiva della poesia leopardiana, quella deI ciclo di Aspasia, una poesia nuda e severa,di puro pensiero. .

    La poesia deIvero

    II paesaggiometafisico

    PROPOSTE DI LAVORO

    1. Riflettere sulla funzione delle varie forme interrogative presenti nel testo.2. Raccolte tutte le espressioni riferite a:

    definire le caratteristiche dei tre personaggi dei canto e individuare le analogie e le differenze che li riguardano.3. Quale immagine della natura presente nel canto? Procedere ad un confronto con Ia natura dei Dialogo della

    Natura e di un Islandese, T149.4. Come viene caratterizzato il "tempo" in questo canto? E il "tempo" della rimembranza degli altri idilli?

    Canto notturno di un pastore errante deU 'Asia

  • 830

    Inno a Satana

    6. Carducci critico e prosatoreAll'attivit di poeta Carducci affianco per tutta Ia vita quella di studioso4~

    letteratura e di critico, lasciando un'ingente mole di saggi e volumi. Fu ostile'~,critica di De Sanctis, che proveniva daI filone idealistico hegeliano (anche se daW'Sanctis attinse molti spunti). La slia metodologia era invece collegata aI clima, ,.tivistico: apparteneva a quella corrente che fu detta critica storica, che, pifJ,all'interpretazione dei testi, respinta come soggettiva e non scientifica, puntavarigorosa ricostruzione dei fatti, le vicende biografiche, gli ambienti culturali,. .tuti letterari, le forme linguistiche e metriche, le fonti, Ia ricostruzione filoltesto. Ma Carducci, pur avendo un solidissimo bagaglio tecnico, non fu un pU]::'dito: Ia sua pagina critica vibra spesso deI suo amore per Ia poesia, che gli"particolare sensibilit a cogliere gli aspetti formali, oppure dei suoi impulsi ppe battaglieri.'

    Oltre alla prosa critica, va menzionata quellaoratoria. Carduccipronuncio~

    numerosi discorsi in circostanze ufficiali (Per la morte di Giuseppe Garibald,{;la libert perpetua ,di S. Marino). E un'oratoria magniloquente, talora tur'un' enfasi ormai per noi insopportabile, come quella delle grandi odi celebrati~altrimenti vive sono le prose di polemica letteraria e politica e quelle di m~',le prime sono ancora gustose per l'impeto battagliero, l'argomentare incalz'scatti umorali, il sarcasmo tagliente (ricordiamo solo A proposito di alcuni.sopra Alessandro Manzoni, scritto nel1873 contro le tante celebrazioni deItore, in occasione della sua morte); le seconde, come Ia celebre Le risorsf!,':Miniato (1882), per Ia vena di ironia mista a nostalgia. . "

    Infine non va dimenticato l'epistolario. Carducci ha lasciato ben 22 voluri:itere nell' edizione nazionale.

    La critica

    L'oratoria

    Polernica o rnernoria

    L' epistolario

    ~polemista

    1. de l'essere: di quanto esiste.2. Ragione e senso: Satana ragione esenso, come materia e spirito. E cio unprincipio materiale e spirituale. Si noti ilchiasmo:rnateria corrisponde a senso, spi-rito a ragione.3. ricarnbiano: scambiano.4. D'irnene arcano: di un misterioso con-giungimento amoroso nella natura.5. disfrenasi: si eleva privo di qualsiasifreno.6. Re ... convito: il convito simbolodi vitagioiosa,di godimento. Satana rappresentaquindi il principio della pienezza vitale.7. rnetro: le formule usate negli esorcismiper allontanare il demonio. Cio inutileche Ia Chiesa tenti di esorcizzare Satana.

    Carducci

    Fu composto nel settembre 1863, a 28 anni, e fu pubbliC"novembre 1865. Carducci stesso indica le fonti: soprattutto lofrancese Michelet, La strega, ma anche Quinet, Proudhon, .

    Metro: strofette di quinari sdruccioli epiani alternati. rv~sono rimati. Rime: abcb. .

    4

    A te, de l' essere 1Principio immenso,Materia e spirito,Ragione e sens02; 16

    E corre un fremitoD'imene arcan04Da' monti e palpitaFecondo il piano;

    8

    Mentre ne' caliciIl vin scintillaSI come l'animaNe Ia pupilla; 20

    A te disfrenasi 5Il verso ardito,Te invoco, o Satana,;:,Re deI convit06. '.0

    12

    Mentre sorridonoLa terra e iI soleE si ricambiano 3D'amor paroIe, 24

    Via I'aspersorio,Prete, e il tuo metI'No, prete, SatanaNon torna in dietro!

  • 8. Rode: corrode. Vedi: Ia ruggine A te 25, Agramainio 26,9.Michele: l'arcangelo Michele, che scac- Rode 8 a Michele 9 Adone27, Astarte28,cgliangeli ribelli capeggiati da Satana,echeDiopose a guardia deI Paradiso ter- Il brando mistico

    10, E marmi visserorestre dopo il peccato di Adamo ed Eva con 28 ed il fedele 68 E tele e carte29,una spada di fuoco.10.brando mistico: Ia sacra spada. Spennato arcangelo Quando le ioniche11.nel vano: nel vuoto.12.Geova:Jahveh, dia dell'Antico Testa- Cade nel vano 11. Aure serenemento,effigiato con il fulmine in mano, Ghiacciato il fulmine Beo 30 Ia Venereanalogamentea Giove. 32 A Geova 12 in mano. 72 Anadiomene 31.13.Meteore:come stelle cadenti; riferitoadangelideIv. 35. Significache nel mondomodernoscompaionolecredenze religiose. Meteore 13 pallide, A te deI Libano 3214.Sol vive Satana: sopravvive solo Sa- Pianeti spenti, Fremean le piante,tana.15.Nellampo ... nero: nella gioia d'uno Piovono gli angeli De l' alma Cipridesguardofemminile (Carducci). 36 Da i firmamenti. 76 Risort033 amante:16.O ver: sia.17.acre ed umido: pungente e languido.

    Ne Ia mate ria A te ferveano18.de' grappoli ... sangue: nel vino.19.non langue: non svanisce. Che mai non dorme, Le danze e i cori,20.proroga: allontana. Re de i fenomeni, A te i virginei21.ne ineora: ci mette nel cuore.22.daI sen rompemi: mi prorompe daI 40 Re de le forme, 80 Candidi amori,cuore.23.De' rei ... eruenti: dei pontefici malva- Sol vive Satana 14. Tra le odoriferegi, dei re crudeli, sanguinari.24.Seuoti le menti: riscuoti le menti degli Ei tien 1'impero Palme d'Idume34,uominidall'oscurantismo. Nellampo tremulo Dove biancheggiano25.A te: per te. 44 D'un occhio nero 15, 84 Le ciprie spume 35.26. Agramainio: nella mitologia iranicarappresenta il principio deI male e della ri-bellione. O ver 16 che languido Che vaI se barbaro 3627.Adone: il giovane di splendido aspetto Sfugga e resista, Il nazareno 37dieuisi innamor Venere. Rappresenta Iabellezzae il rifiorire della natura a pri- Od acre ed umido

    17 Furor de l' agapi 38

    mavera. 48 Provochi, insista. 88 DaI rito oscen03928. Astarte: dea fenicia deI piacere.29.E marmi ... earte: trassero ispirazione Brilla de' grappoli Con sacra fiaccolaevita artistica statue, pitture, opere let-terarie. Nel lieto sangue 18, I templi t'arse30. Beo: rese felici (soggetto: Venere). Per cui Ia rapida E i segni argolici 4031.Anadiomene: denominazione di Vene-re che sorge dalle acque. 52 Gioia non langue

    19, 92 A terra sparse?32.deI Libano: iI Libano considerato Iaterra d'origine deI dio Adone. Che Ia fuggevole Te accolse profugo33.Risorto: secondo il mito, Adone, feritomortalmenteda un cinghiale,fu risuscitato Vita ristora, Tra gli di lari

    41

    da Venere. Che il dolor proroga 20, La plebe memore4234. Idume: localit della Palestina dove si 56 Che amor ne incora 21. 96 Ne i casolari.eelebravanole feste in onore di Adonerisorto.35.eiprie spume: le acque antistanti l'isola Tu spiri, O Satana, Quindi un femineodiCiprodoveVenere era venerata. Nel verso mio, Sen palpitante36. barbaro: rozzo, incivile.37.II nazareno: cristiano; aggettivo di Se daI sen rompemi

    22 Empiendo, fervidofuror. 60 Sfidando il dio 100 Nume ed amante,38. agapi: mense a cui partecipavano incomunei primi cristiani, come simbolodel- De' rei pontefici, La strega pallidal'amorefraterno e ricordo dell'ultima cena.39. DaI rito oseeno: i nemici deI Cristia- De' re cruenti 23; D' eterna cura

    43

    nesimoavanzarono illazioni sui veri scopi E come fulmine V olgi a soccorreredi queste cene, adombrando il sospetto che 64 Scuoti le menti 24. 104 L' egra

    44 natura.dietro alla motivazione ufficiale si nascon-dessero abusi sessuali e pratiche orgiasti-ehe. 41. lari: divinit che proteggevano Ia casa 43. eura: preoccupazone; l'incessante ri-40. segni argoliei: le statue greche. Effet- e Ia famiglia. cerca di incantesimi e filtri.tivamente i primi cristiani distrussero le 42. Te ... memore: il culto pagano fu con- 44. egra: malata, debole. 3at2.na cio spin-statue greche vedendole come idoli pagani servato dalla plebe, rimasta fedele (memo- ge Ia strega a curare chi afflitto da ma-e impudichi. re) degli anticl1i culti. li.

    Inno fi, Satan

  • Tu a l'occhio immobile Sveglia 5;e fantasticoDe l'alchimista, D'italo orgoglioTu de 1'indocile Te spinge, o monaco,

    108 Mago a Ia vista, 144 Su'I Campidoglio51.

    DeI chiostro torpido E voi, che iI rabido52Oltre i cancelli, Rogo non strusse,Riveli i fuIgidi Voci fatidiche 53,

    112 Cieli novelli 45. 148 Wicleff54 ed Husse55,

    A Ia Tebaide 46 A l'aura il vigileTe ne Ie cose Grido mandate:Fuggendo47, il monaco S'innova il secolo,

    116 Triste s'ascose. 152 Piena e l' etate 56.

    o daI tuo tramite E gi gi tremanoAlma divisa, Mitre e corone57:Benigno e Satana; DaI chiostro 58 brontola

    120 Ecco Eloisa 48. 156 La ribellione,

    ln van ti maceri E pugna 59 e predicaNe 1'aspro sacco: Sotto Ia stolail verso ei mormora Di fra' Girolamo

    124 Di Maro e Flacco 160 Savonarola 6.

    Tra Ia davidica Gitt Ia tonacaNenia ed il pianto; Martin Lutero61;E, forme delfiche, Gitta i tuoi vincoli 62,

    128 A te da canto, 164 Uman pensiero,

    Rosee ne l' orrida E splendi e folgoraCompagnia nera, Di fiamme cinto;Mena Licoride, Materia, inalzati;

    132 Mena Glicera 49. 168 Satana ha vinto.

    Ma d'altre imagini U n bello e orribileD' et piu bella Mostro 63 si sferra,Talor si popola Corre gIi oceani,

    136 L'insonne cella. 172 Corre Ia terra:

    Ei, da le pagine Corusco e fumido 64Di Livio, ardenti Come i vulcani,Tribuni, consoli, I monti supera,

    140 Turbe frementi 176 Divora i piani;

    generare un mondo nuovo, i] Rinasci- fu condannato aI rogo come eretico.mento, ]a libert di pensiero. 61. Martin Lutero: appartenente al1'or-57. Mitre e corone: sineddoche: pontefici dine agostiniano, Lutero (1483-1546)diedee re. inizio alia riforma protestante. Nel152158. DaI chiostro: dall'interno della chiesa. fu raggiunto dalia scomunica.59. E pugna: e combatte (soggetto Ia ri. 62. vincoli: ]e catene deI dogma, dei pre-bellione). giudizi e del1'ignoranza che ne deriva, che60. Girolamo Savonarola: G. Savonarola imprigionano j] pensiero.(1452-1498)appartenne al1'ordine domeni- 63. Dn ... Mostro: Ia macchina a vapore.cano, lott con intransigenza contro ]a cor- 64. Corusco e fumido: fiammeggiante eruzione dei costumi de] clero e per questo fumante.

    45. Tu... nGveHi: Satana rivela cieli nuovie splendenti, cio una visione della vita piulibera e aperta, all'alchimista sprofondatonei suoi esperimenti. aI mago insoddisfattodeI suo sapere, aI di l della soglia dei lorolab

  • sorvola i baratri; Passa beneficoPoi si nasconde Di loco in locoPer antri incogniti, Su l'infrenabile

    180 per vie profonde 65; 192 Carro deI foco.

    Ed esce; e indomito Salute, o Satana,Di lido in lido O ribellione,Come di turbine O forza vindice 67

    184 Manda il suo grido, 196 De Ia ragione!

    65.Per antri ... profonde: le gallerie. Come di turbine Sacri a te salgano66.L'alito ... grande: all'immaginedella L'alito spande: Gl'incensi e i vot!locomotiva torna a sovrapporsi quelia diEi passa, o popoli, Hai vinto il GeovaSatana.

    67. vindice: vendicatrice, liberatrice. 188 Satana il grande66. 200 De i sacerdoti.(Settembre 1863)

    FIII

    i

    ANALISI DE L TESTO

    Satana simbolopositivo

    La locomotivae il progresso

    La polemicaanticristiana

    Le formeclassicheggianti

    Carducci stesso, in anni piu maturi, diede un giudizio molto severo su quest'inno, defi-nendolo una chitarronata. Ma un documento importante deI suo sistema di idee e diuna tendenza delIa cultura e delIa mentalit contemporanee.

    Dai reazionari ogni aspetto delIa modernit era condannato come prodotto di Satana(ne esempio eloquente il Sillabo di Pio IX, deI 1864). Carducci accetta questa definizione,ma Ia rovescia polemicamente in positivo, celebrando Ia figura di Satana. Le cose che i rea-zionari esecrano come opera deI demonio, per Carducci sono gli aspetti piu positivi deJlavita. Satana cOSIassunto come simbolo delIe gioie terrene, delIe belIezze naturali e artisti-che, delIa libert di pensiero, de lIa ribelIione a ogni forma di dogma e dispotismo, deI pro-gresso de lIa scienza. 11trionfo deI progresso, nelIe strofe finali, si compendia nel simbolodelIa macchina, Ia locomotiva, motivo molto caro alIa reto rica deI tempo (cfr. La stradafer-rata di Emilio Praga, T165). Questa concezione contrapposta a quelIa deI Cristianesimo,che per Carducci nega i beni deI mondo, Ia bellezza artistica, il progresso, Ia libel't, morti-fica Ia ragione col dogmatismo e Ia gioia vital e con l'ascesi e Ia rinuncia. Satana trionfavanel mondo pagano; poi fu scacciato daI Cristianesimo, ma Ia sua funzione fu tenuta in vitadagli eretici e dai Iiberi pensatori perseguitati e arsi sul rogo, Arnaldo da Brescia, Wycliffe,Huss, Savonarola, Lutero. Secondo Carducci oggi Ia forza vindice delIa ragione e deI pro-gresso ha di nuovo vinto ogni oscurantismo e dogmatismo, cancellando I'oppressione religiosa.

    Levare un inno a Satana assumendolo come simbolo deI progresso e de lIa gioia vital eera fortemente provocatorio verso Ie concezioni conservatrici, benpensanti e clericali, e rivelaI'atteggiamento battagliero che era proprio deI giovane Carducci. Ma erano, queste, ideemolto diffuse in un certo settore delI'opinione pubblica deI tempo, di orientamento demo-cratico, Iaico, anticlericale, massone, positivista, entusiasta celebratore dei miti de lIa scienzae deI progresso.

    E interessante osservare come questo "paganesimo" democratico e progressista si rivestain Carducci di forme classicheggianti: il poeta riprende illessico aulico, Ia sintassi latineg-giante, il peso dei riferimenti dotti ed eruditi che sono propri delIa tradizione deI classici.smo italiano.

    ln-Tito a Sat'tvn.a

    page 1ImagesImage 1Image 2Image 3Image 4Image 5Image 6

    TitlesT143 PROPOSTE DI lA VORO 2. Riflettere: parche di particolari definiti. dai Canti Leopardi L'infinito (Zibaldone, 28 luglio 1820, cfr. T143b).

    page 2ImagesImage 1

    Titles--_"'---~'_'~.~~~;-~"."""""""'-~ 10 15 ANALISI DEL TESTO L 'infinito

    page 3ImagesImage 1

    TitlesLeopardi

    page 4ImagesImage 1Image 2Image 3Image 4Image 5Image 6

    TitlesW~~--- PROPOSTE DI LA VORO 1. Rispetto all'aspetto formale dei componimento riflettere su: 4. P-e.r:cb oeJ testo moltQJJre.~.Eu'leJLpml1ome".per.sol1ale.di"prima persona? La sera dei di di festa La sera dei di di festa

    page 5ImagesImage 1

    TitlesLeopardi 10 NelIe tue chete stanze; e non ti morde 15 20 25 30 35 40 45 ~L'':L.::'';'';:'~:::;dik,:~~~=,t: ,-'~,.~,~~, . ~.1~~,~1i$:iiji,

    page 6ImagesImage 1

    TitlesANALISI DEL TESTO La sera dei di di fest

    page 7ImagesImage 1Image 2Image 3Image 4Image 5

    Titles,;)~ PROPOSTE DI lA VORO 1. Per quanto riguarda I'aspetto formale dei testo individuare: 8. Esprimere Ia propria valutazione Leopardi

    TablesTable 1

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    TitlesPROPOSTE DI LA VORO I'analisi dei presente, Ia polemica (contro chi o che cosa e diretta tale polemica?). 5. Perch Leopardi paria di desio I dei passato, ancor tristo (vv. 59-60)? 7. Quali caratteristiche vengono attribuite all'infanzia e in che cosa si contrappone all'et adulta? La quiete dopo Ia tempesta Fu composto dal17 al20 settembre 1829 e pubblicato per la prima Passata Ia tempesta: La quiete dopo Ia tempesta

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    TitlesLeopardi =~~:~~,,,m ~.. 10 Risorge il romorio 5 Si ralIegra ogni core 17. 15 20 25 30 35 40 45 50 '7."',."',;,;",,,,'ITi>\