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Leonardo da Vinci

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Dalle “ricordanze di famiglia”

«Nacque un mio nipote, figliolo di ser Piero mio figliolo a dì 15 aprile [1452] sabato a ore 3 di notte.

Ebbe nome Lionardo.

Leonardo fu il figlio primogenito del venticinquenne notaio ser Piero da Vinci, di famiglia facoltosa, avuto da una relazione illegittima con una certa

Caterina, di estrazione inferiore.

Per Caterina venne cercato, nel 1453, un marito che

accettasse di buon grado la sua situazione compromessa,

trovando un contadino, tale Piero del Vaccha da Vinci, detto

l'Attaccabriga

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Nel registro non è indicato il luogo di nascita di

Leonardo, che si ritiene comunemente essere

la casa che la famiglia di ser Piero possedeva,

insieme con un podere, ad Anchiano, dove la

madre di Leonardo andrà ad abitare.

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Il battesimo avvenne nella vicina parrocchia di Santa

Croce, ma sia il padre che la madre erano assenti,

poiché sconvenientemente non sposati.

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Leonardo ebbe così dodici tra fratellastri e

sorellastre, tutti molto più giovani di lui

(l'ultimo nacque quando Leonardo aveva

quarantasei anni), con i quali ebbe

pochissimi rapporti, ma che gli diedero

molti problemi dopo la morte del padre

nella contesa sull'eredità.

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Leonardo rimase in campagna nella casa dei nonni.

Qui avvenne, a cura del nonno Antonio, dello zio Francesco e del prete Piero che l'aveva battezzato, la sua educazione;

Questa, senza una programmazione di fondo, piuttosto disordinata e discontinua;

Non a caso, il fanciullo imparò infatti a scrivere con la sinistra e a rovescia, in maniera del tutto speculare alla scrittura normale;

Il ragazzo nello studio cominciava «molte cose e poi le abbandonava»

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Dal 1470 è in una delle botteghe più importanti

di Firenze: quella di Andrea del Verrocchio;

È una vera e propria fucina di nuovi talenti;

Tra gli allievi, Botticelli, Perugino e Ghirlandaio;

Collabora, com’è prassi del tempo, con

contributi parziali ai quadri del maestro;

Nel 1472 è già ufficialmente nelle “Compagnia di

San Luca” dei pittori fiorentini: ha già,

ufficialmente, un ruolo riconosciuto.

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Il 5-agosto-1473 si ha la sua prima

opera certa: “paesaggio sul fiume”.

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Nel Battesimo di Cristo

del Verrocchio gli si

attribuiscono:

l‘angelo in primo piano

a sinistra e il morbido

paesaggio sullo sfondo,

oltre a una sistemazione

generale dello stile per

amalgamare almeno tre

mani di personalità

diverse (Verrocchio, un

allievo poco dotato e

Leonardo stesso).

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Secondo una tradizione tramandata

dal Vasari, la bravura di Leonardo

nella prova del Battesimo avrebbe

spinto Verrocchio, restio a un

confronto diretto che iniziava a

vederlo perdente, a dedicarsi

esclusivamente alla scultura.

In realtà l'aneddoto è scartato dalla

critica moderna, propensa a

ritenerlo un'enfatizzazione arbitraria

del tema letterario dell'"allievo che

supera il maestro" operata dallo

storico aretino

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Gli si attribuiscono in questo periodo, in

maniera incerta, anche alcune sculture;

Unico dato su cui val la pena di riflettere è

la “corrispondenza” tra alcuni disegni di

Leonardo ed alcune successive sculture

del Verrocchio;

Valga per tutti il caso del “Profilo di

capitano antico” del 1475.

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Nei primi anni settanta le sue prime opere:

Madonna Dreyfus Madonna del garofano

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Tra il 1474 ed il 1478 è il

“Ritratto di donna”.

Si tratta della figlia di un

importante mercante fiorentino, il che dimostra come Leonardo

potesse accedere a commissioni da parte della ricca borghesia

fiorentina.

L'opera mostra sempre più chiari

gli influssi dell‘arte fiamminga.

Vi si trova però anche la

caratteristica resa atmosferica

tra personaggio in primo piano e

paesaggio, oltre alla particolare

tecnica di sfumare coi

polpastrelli i colori, soprattutto

nella realistica epidermide

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Gli anni del silenzio…

Dal gennaio 1474 all'autunno 1478 non si

conoscono opere di Leonardo.

Questo silenzio è particolarmente strano se si

considera come negli anni immediatamente

precedenti la carriera di Leonardo stesse

definitivamente decollando, con alle spalle un

padre influente e facoltoso, che lo mantenne

almeno fino al 1480 e che sicuramente poteva

aiutarlo nel procurarsi le commissioni.

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Si è ipotizzato quindi che il poco più che ventenne Leonardo fosse ancora incerto sul proprio futuro, avvicinandosi al mondo della scienza con la frequentazione dell'anziano geografo e astronomo Paolo dal Pozzo Toscanelli.

Probabilmente ebbe modo di approfondire l‘anatomia assistendo alla dissezione dei cadaveri nelle camere mortuarie degli ospedali.

Ma dovette studiare anche la fisica e la meccanica tramite esperimenti diretti.

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L'8 aprile 1476 venne presentata

una denuncia anonima agli Ufficiali

di notte e de' monasteri contro

diverse persone, tra le quali

Leonardo, per sodomia consumata

verso il diciassettenne Jacopo

Saltarelli, residente in via

Vacchereccia (accanto piazza della

Signoria).

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Anche se nella Firenze dell'epoca

c'era una certa tolleranza verso

l’omosessualità , la pena prevista in

questi casi era severissima:

L’evirazione per i sodomiti adulti;

la mutilazione di un piede o della mano

per i giovani.

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Un'identica denuncia fu presentata anche nel

giugno dello stesso anno.

Oltre a Leonardo, tra gli altri inquisiti vi è

Leonardo Tornabuoni, giovane rampollo della

potentissima famiglia imparentata con i Medici.

Fu proprio il coinvolgimento del Tornabuoni che

avrebbe giocato a favore degli accusati: l'accusa

venne infatti archiviata e gli imputati furono tutti

assolti "cum conditione ut retumburentur“.

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Il ritorno alla pittura

Il 10 gennaio 1478 riceve il primo incarico

pubblico: una pala per la cappella di San

Bernardo nel Palazzo della Signoria;

incassa dai Priori 25 fiorini ma non inizia

nemmeno il lavoro, che viene affidato poi, nel

1483, a Domenico Ghirlandaio;

Sempre nel 1478 incomincia due Madonne;

Dal 1479 non vive più nella casa del padre.

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I Medici

Forse grazie al Verrocchio, si avvicina a Lorenzo de’ Medici;

Alcuni fogli dei codici vinciani mostrano studi per consulenze militari e ingegneristiche, richieste probabilmente da Lorenzo;

Nel 1479 ritrae il cadavere di Bernardino di Bandino Baroncelli, impiccato come uno dei responsabili della congiura dei Pazzi.

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la commissione, la

più importante

ricevuta da

Leonardo fino ad

allora, venne

probabilmente

facilitata dal padre

ser Piero, che era

notaio per i monaci.

Leonardo però non

consegnò mai

l'opera

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a Milano…

Nel 1482, su incarico di Lorenzo, Leonardo,

trentenne, è a Milano, da Ludovico il Moro, per

assolvere ad incarichi diplomatici.

La Città è tra le poche, nell’Europa del tempo, a

superare i centomila abitanti;

Per la sua apertura alle novità scientifiche e

tecnologiche, causata dalle continue campagne

militari, il clima della Città lo affascina…

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E poi, ormai, l'ambiente fiorentino doveva infatti

procurargli ormai un certo disagio: da un lato, lui

che si definiva "omo sanza lettere“,non si doveva

riconoscere in una cultura, quale quella della

cerchia medicea, così imbevuta di ascendenze

filosofiche e letterarie; dall'altro la sua arte stava

divergendo sempre di più dalla ricerca di una

bellezza rarefatta e idealizzata propria degli artisti

dominanti sulla scena, già suoi compagni nella

bottega di Verrocchio. Dopotutto la sua esclusione

dai frescanti della Sistina rimarca la sua estraneità

a quel gruppo.

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Ho anchora modi de bombarde…

In quell'occasione Leonardo scrisse una famosa "lettera

d'impiego" di ben nove paragrafi, in cui descriveva innanzitutto i suoi progetti di ingegneria, di apparati

militari, di opere idrauliche, di architettura, e solo alla

fine, di pittura e scultura, di cui occuparsi in tempo di pace, tra cui il progetto di un cavallo di bronzo per

un monumento a Francesco Sforza.

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Musico e diplomatico…

Leonardo ebbe la missione di portare al duca Ludovico il Moro un omaggio. Da Lorenzo fu mandato al duca di Milano a presentarli insieme lira che solo lui era in grado di suonare tale strumento;

Si vuole [così il Vasari] che lui stesso avesse costruito questa lira in argento, in parte a forma di una testa di cavallo;

Leonardo partecipò a una gara musicale con quello strumento indetta alla corte sforzesca e «laonde superò tutti i musici, che quivi erano concorsi a sonare».

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L'accoglienza di Leonardo nell'ambiente milanese fu però piuttosto tiepida;

anche la famosa lettera al duca non ottenne, almeno inizialmente, gli esisti sperati;

nei suoi scritti si trovano dei "lombardismi“…

ma Leonardo incontra grosse difficoltà con la lingua parlata dal popolo…

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Il 25 aprile 1483

Leonardo ha la prima

committenza:

la Vergine delle

Rocce

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Nella cerchia del Moro…

Dal 1485 è finalmente nelle grazie del Moro;

Nei primi anni milanesi Leonardo prosegue con gli studi di meccanica, le invenzioni di macchine militari, la messa a punto di varie tecnologie;

Ha, come sempre, problemi economici per le sue sei bocche da sfamare;

Tra queste, Salaì, il bambino che egli definisce «ladro, bugiardo, ostinato, ghiotto», ma poi tratterà sempre con indulgenza ed affetto;

Tra le persone che vivono con lui vi è anche Caterina, la madre…, da poco vedova, che egli, finalmente, può avere con sé…

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Tra le opere…

Madonna Litta Ritratto di musico

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La Belle Ferronnière Dama con l'ermellino

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Le nozze tra Gian Galeazzo Sforza e

Isabella d'Aragona: si occupa delle

celebrazioni;

Il monumento equestre a Francesco

Sforza, poi sospeso;

Pavia: per consulenza di architettura e di

urbanistica;

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Nel1493 riprende la fusione del

“Colosso”

La sua “officina” è in corte vecchia,

laddove ora si trova il Palazzo Reale;

Il modello in creta è pronto;

L’imminente calata dei francesi destina

però altrimenti il bronzo;

L’opera, vanificata, è definitivamente

interrotta.

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Calati a Milano, saranno gli arcieri

francesi a fare scempio del modello in

creta.

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L’ultima Cena

Nel 1494, in occasione delle celebrazioni

della famiglia Sforza, gli viene

commissionata, in Santa Maria delle

Grazie, il Cenacolo;

Vi riversa tutte le esperienze e le riflessioni

maturate in quegli anni;

E ne viene un capolavoro;

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Leonardo, il pittore dei ripensamenti, non è adatto, per di

più in un ambiente umido ed a contatto con le cucine, alle

tecniche dell’affresco. L’ingiuria del tempo e degli eventi

avversi, avrebbe poi fatto il resto…

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Sempre nella amata Milano

Dal 1496 si occupa dei lavori di

abbellimento del Castello Sforzesco;

In quell’anno muore Caterina;

Nel 1498 Ludovico il Moro gli dona una

vigna tra il convento di Santa maria delle

Grazie ed il Monastero di San Vittore .

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Incombe però la tempesta della

guerra

Il 6 ottobre 1499 i francesi di Luigi XII

entrano a Milano;

Il 14 dicembre Leonardo deposita 600

fiorini a Firenze ed abbandona Milano.

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Inizia il periodo errabondo

(1499 – 1508)

La partenza da Milano, occupata dai

francesi, segnò l'inizio di un periodo di

viaggi e peregrinazioni che lo condussero

a visitare più corti e città, tornando per

brevi periodi a Firenze.

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A Mantova

Riparò a Mantova, ospite di Isabella d’Este, la quale aveva visto la Dama con l’Ermellino restandone colpita.

Ella commissionò a Leonardo un ritratto mai completato, del quale si conserva il cartone preparatorio.

Nonostante le lusinghe di Isabella, che voleva fare di Leonardo il pittore di corte, Leonardo ripartì presto, trovando l'ambiente mantovano forse troppo soffocante e tutto sommato con limitate prospettive di guadagno per i continui problemi economici del piccolo ducato.

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A Venezia

Vi giunge nel 1500;

Si vede con Luca Pacioli a proposito del De Divina Proportione;

Viene incaricato di progettare alcuni sistemi difensivi contro la continua minaccia turca;

Progetta una diga mobile, da collocare sull‘Isonzo, in grado di provocare inondazioni sui presidi in terraferma del nemico;

Compie alcuni studi innovativi sulle caricature e sui volti grotteschi;

Lascia ben presto Venezia alla volta di Firenze;

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A Firenze

Dopo aver visitato Roma e Tivoli, nell'aprile del 1501 Leonardo torna a Firenze, dove non metteva piede da vent'anni;

nonostante suo padre Piero fosse ancora vivo, soggiorna a Fiesole;

probabilmente si sarebbe trovato a disagio nella casa piena dei fratellastri che non conosceva nemmeno e che si rivelarono poi a lui ostili dopo la morte del padre, riguardo all'eredità.

è tormentato da problemi economici e bisognoso di lavorare.

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Riesce però a

combinare poco…

A parte un cartone di

Sant’Anna smarrito, è

di questo periodo la

Madonna dei fusi.

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Al servizio del Borgia

Lo conosce a Milano nel 1499;

Diviene suo ingegnere militare nel 1502;

Al seguito di uno degli uomini più crudeli

del suo tempo, per il quale realizzò armi,

fortificazioni e addirittura mise a punto un

nuovo tipo di polevere da sparo, assistette

alla più sanguinose e crudeli campagne

dell’epoca;

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Nuovamente a Firenze

Nel 1503, scampando miracolosamente alla caduta del Duca Valentino, è nuovamente a Firenze;

Gli viene commissionato (in competizione con il giovane Michelangelo) un affresco: la battaglia di Anghiari;

La vastità del dipinto non permise infatti di raggiungere coi fuochi una temperatura sufficiente a far essiccare i colori, che colarono sull'intonaco, tendendo ovvero ad affievolirsi, se non a scomparire del tutto.

Nel dicembre 1503 l'artista interruppe così il trasferimento del dipinto dal cartone alla parete, frustrato da un nuovo insuccesso.

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Per rifarsi

della

sconfitta,

inizia la

Gioconda:

il quadro più

famoso del

mondo l'anima è presente ma inaccessibile

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Il 9 luglio 1504 muore il padre Piero; Leonardo annota più

volte la circostanza, in apparente agitazione: «Era d'età

d'anni 80. Lasciò 10 figlioli maschi e due femmine».

Il padre non lo fa erede e, contro i fratelli che gli oppongono

l'illegittimità della sua nascita, Leonardo chiede invano il

riconoscimento delle sue ragioni: dopo la causa giudiziale

da lui promossa, solo il 30 aprile 1506 avviene la

liquidazione dell'eredità, dalla quale Leonardo è escluso…

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Dal 1507 al 1513,

cedendo alle lusinghe dei nuovi

signori, i francesi,

è nuovamente a Milano.

Soggiorna in San Babila e risolve momentaneamente i suoi eterni problemi finanziari;

Attraversa un periodo intenso e produttivo.

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Visita Como;

Scala il Monte Rosa;

Risolve il problema della “quadratura

dell’angolo curvilineo”;

Studia anatomiaa Pavia;

Soggiorna a Vaprio d’Adda dove gli viene

affidato il suo ultimo discepolo; Francesco

Melzi d’Eril;

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Dipinge

Sant’Anna,

la Vergine

ed il

bambino…

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Guardate

Sant’Anna….

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E la

seconda

versione

della

Vergine

delle Rocce

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Con il ritorno degli Sforza, la

situazione si fa incerta e

pertanto si trasferisce a Roma,

dove il Papa, Giuliano de’

Medici, gli riserva un alloggio

negli Appartamenti del

Belvedere, in Vaticano…

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Porta avanti i suoi studi di meccanica, di ottica e di geometria;

Si lamenta di non poter portare avanti i suoi studi di anatomia;

Incontra Bramante, Raffaello e forse Michelangelo;

Si occupa del prosciugamento delle Paludi Pontine;

Ristruttura il porto di Civitavecchia;

Accompagna il Papa in un viaggio ufficiale a Bologna;

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Progetta gli specchi ustori (li vuole utilizzare per scaldare l’acqua) ma litiga con i tecnici tedeschi appositamente fatti giungere dalla Germania con i quali non ha affinità;

Riprende gli studi interrotti di anatomia;

Viene accusato di stregoneria…

Deve lasciare Roma: è vecchio, stanco, in bolletta, si sente “superato” dalle nuove generazioni e vorrebbe essere accudito ed apprezzato…

Forse anche rassicurato…

Ce lo mostra il disegno imbronciato delle labbra nel suo autoritratto…

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In Francia, in una corte

colta e raffinata…

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Nel 1517 Leonardo parte per la Francia,

dove arriva in maggio, insieme con

Francesco Melzi e il servitore Battista de

Vilanis;

Viene alloggiato dal re nel castello di Clos

– Lucé, vicino ad Amboise;

È onorato del titolo di premier peintre,

architecte, et mecanicien du roi;

Percepisce una pensione di 5000 scudi.

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Gli ultimi tre anni passati in Francia furono

sicuramente il periodo più sereno della

sua vita, assistito dai due fedeli allievi e,

sebbene indebolito dalla vecchiaia e da

una probabile trombosi cerebrale che gli

paralizzò la mano destra, poté continuare

con passione e dedizione i propri studi e le

ricerche scientifiche.

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Riceve la visita del Cardinale d’Aragona,

cui mostra la sua Gioconda…

Progetta palazzi per il Sovrano;

È lo scenografo di corte;

Non abbandona i suoi studi diletti…

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L'ultima data presente su un

manoscritto di Leonardo risale

al giugno del 1518: preso da

calcoli di geometria, gli studi

sono bruscamente interrotti con

un «eccetera, perché la

minestra si fredda»!

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Il 23 aprile 1519 redasse il testamento;

Il 2 maggio iniziò il Grande Viaggio;

Il 12 agosto un registro ricorda come «fu inumato nel chiostro di questa chiesa [Saint-Florentin ad Amboise] M. Lionard de Vincy, nobile milanese e primo pittore e ingegnere e architetto del Re, meschanischien di Stato e già direttore di pittura del duca di Milano».

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Cinquant'anni

dopo, violata la

tomba, le sue

spoglie andarono

disperse nei

disordini delle lotte

religiose dei

cattolici.

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Trent’anni prima di compiere il

Grande Viaggio,

ci aveva lasciato queste frasi

profetiche:

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«Sì come una giornata bene spesa dà lieto dormire,

così una vita bene usata dà lieto morire»

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Per parlare di Leonardo uomo,

artista, scienziato, ingegnere e

filosofo occorrerebbe un altro

incontro…

Per ora ricordiamo Leonardo, studiamolo,

veneriamone la grandezza

E non dimentichiamone mai la sofferenza

Anche questa fu il segno del sua

grandezza….

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Un “ciao!” ed un “grazie”, amici

carissimi, dal vostro adri.