l'Elisione e l'Apostrofo

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L'apostrofo In italiano si ha l’apostrofo quando si presenta il fenomeno dell’elisione. L’elisione consiste nella caduta della vocale non accentata di una parola di fronte alla vocale iniziale di un’altra parola; nella scrittura l’elisione è segnalata dall’apostrofo. L’elisione è obbligatoria con: gli articoli determinativi lo, la e le preposizioni articolate formate con essi: l’animale, l’acqua, dell’uomo, dall’opera; l’articolo indeterminativo una: un’amica, un’impresa, un’epoca; gli aggettivi bello e quello: un bell’albero, quell’immagine; l’elisione in questo caso è possibile ma non obbligatoria con i femminili bella e quella; santo e santa: sant’Anna, sant’Anselmo. Nella lingua scritta contemporanea c’è la tendenza a una progressiva riduzione dell’apostrofo. Con l’articolo gli l’elisione è possibile, ma poco frequente, solo davanti a parole che cominciano con la stessa vocale: gl’Italiani (ma gli Americani); mentre con l’articolo le non si ha mai l’elisione (le amiche, le erbe). L’elisione è prevalente ma non obbligatoria con: la preposizione di, specialmente davanti a una parola che comincia con la i: d’accordo, d’argento, d’improvviso, d’invitare; i pronomi personali atoni lo, la, mi, ti, si, vi, ne: l’incontrai o lo incontrai, l’ospitò o la ospitò, m’avvisò o mi avvisò, ecc.; l’aggettivo questo: quest’anno, quest’ultimo; l’avverbio e congiunzione come seguito dal verbo essere: com’è grande!, com’era bello. Si ha l’elisione solo in particolari contesti: con l’avverbio di luogo ci, che prende l’apostrofo solo davanti al verbo essere: c’è, c’erano; alcune parole conservano l’apostrofo solo in frasi ormai cristallizzate nell’uso: a quattr‘occhi, tutt’altro, tutt’e due, tutt’al più, senz’altro, nient’altro, mezz’ora; con la preposizione da, che si elide solo nelle espressioni:d’ora in poi, d’ora in avanti, d’altra parte, d’altronde.

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  • L'apostrofo

    In italiano si ha lapostrofo quando si presenta il fenomeno dellelisione.Lelisione consiste nella caduta della vocale non accentata di una parola di fronte alla vocale iniziale di unaltra parola; nella scrittura lelisione segnalata dallapostrofo. Lelisione obbligatoria con: gli articoli determinativi lo, la e le preposizioni articolate formate con essi: lanimale, lacqua, delluomo, dallopera; larticolo indeterminativo una: unamica, unimpresa, unepoca; gli aggettivi bello e quello: un bellalbero, quellimmagine; lelisione in questo caso possibile ma non obbligatoria con i femminili bella e quella; santo e santa: santAnna, santAnselmo. Nella lingua scritta contemporanea c la tendenza a una progressiva riduzione dellapostrofo. Con larticolo gli lelisione possibile, ma poco frequente, solo davanti a parole che cominciano con la stessa vocale: glItaliani (ma gli Americani); mentre con larticolo le non si ha mai lelisione (le amiche, le erbe). Lelisione prevalente ma non obbligatoria con: la preposizione di, specialmente davanti a una parola che comincia con la i: daccordo, dargento, dimprovviso, dinvitare; i pronomi personali atoni lo, la, mi, ti, si, vi, ne: lincontrai o lo incontrai, lospit o la ospit, mavvis o mi avvis, ecc.; laggettivo questo: questanno, questultimo; lavverbio e congiunzione come seguito dal verbo essere: com grande!, comera bello. Si ha lelisione solo in particolari contesti: con lavverbio di luogo ci, che prende lapostrofo solo davanti al verbo essere: c, cerano; alcune parole conservano lapostrofo solo in frasi ormai cristallizzate nelluso: a quattrocchi, tuttaltro, tutte due, tuttal pi, senzaltro, nientaltro, mezzora; con la preposizione da, che si elide solo nelle espressioni:dora in poi, dora in avanti, daltra parte, daltronde.

  • Lelisione non si produce mai: con i pronomi atoni le, li in funzione di complemento oggetto: le ammiravo, li incontrai, e con il pronome le in funzione di complemento di termine: le affiancher un tutore; con il pronome personale atono ci (noi, a noi) seguito da vocale diversa da i: ci ama, ci osserva; davanti a i semiconsonantica: di ieri, lo iodio, lo iato.Ricordiamo che: le forme dellimperativo presente dei verbi dire, dare, fare, stare, andare si scrivono con lapostrofo e non con laccento: di, da, fa, sta, va, mentre le forme dellindicativo presente dei verbi dare, fare, stare e andare si scrivono cos: d, fa, sta, va; cos come la forma troncata di poco si scrive con lapostrofoe non con laccento: po.

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