L'eleggibilità delle donne al ministero cristiano

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    I ministeri della chiesae l'ordinazione delle donne

    IntroduzioneLe obiezioni sollevate contro l'ammissione delle donne ai vari ministeri della chiesa s'incentrano

    su tre questioni di base:

    (1) come debbono essere interpretati testi delle Sacre Scritture che sembrano escludere le donnedai ministeri consacrati, imponendo loro il silenzio, specialmente dalle lettere paoline;

    (2) la natura e funzione delle donne reputate inadatte a coprire ruoli ministeriali tradizionalmen-te affidati a uomini;

    (3) La natura e funzione dei ministeri stessi.

    Il primo punto trattato in saggi separati. Il secondo pu difficilmente essere addotto come provaconclusiva contro l'ammissione delle donne e, nella migliore delle ipotesi secondario. Il terzo,per, di primaria importanza. E' possibile che la natura del ministero sia tale da implicare in modoconclusivo che esso possa essere svolto solo da uomini?

    In questo saggio, cos, esporremo la natura del ministero cristiano consacrato. Questo saggio nonsi prefigge di essere un'analisi onnicomprensiva della natura e funzione del ministero cristiano. Ilsuo scopo circoscritto alla questione dell'eleggibilit delle donne. La questione che qui si discu-ter se la natura e funzione del ministero, come la si trae dalle Scritture, tale che per la na-tura del caso le donne debbano esserne escluse.

    Solleviamo cos ora la questione della correttezza scritturale e dell'inclusivit dei quattro ministe-ri previsti nella struttura presbiteriana della chiesa riformata, cio: (1) l'ufficio dei ministri della Pa-rola; (2) l'ufficio di insegnante di teologia; (3) l'ufficio di anziano; (4) l'ufficio di diacono.

    E' nostro giudizio che, sebbene vi siano definite distinzioni di funzione, i vari ministeri dellaChiesa abbiano essenzialmente un'identit di natura che rende impossibile tracciare una lineachiara e decisiva nel determinare la questione dell'eleggibilit o meno delle donne. In altre pa-role, se uno di questi ministeri deve essere aperto alle donne, allora tutti parimenti devono esserlo.Pensiamo quindi a questi ministeri pi nei termini di unit che di multiformit.

    I. Il contesto del ministeroLa natura dei vari ministeri devono essere considerati nel contesto della Chiesa e del regno diDio. I ministeri non sono qualcosa di imposto alla Chiesa dall'esterno, ma qualcosa che sorge dallanatura essenziale della Chiesa.

    A. Ges Cristo e il ministero

    La natura essenziale della Chiesa quella di essere il corpo di Cristo. Ges Cristo per eccellen-za Colui che serve, il Servo (o ministro) dell'Eterno. Per la Chiesa Egli svolge funzioni particolari.Ges Cristo il Mediatore, mandato nel mondo per la sua riconciliazione (Giovanni 6:44; 1 Gio-

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    vanni 4:141). Attraverso la Sua opera e Persona, Egli raccoglie in S stesso un popolo e crea la co-munit (comunione) di coloro che cos condividono la Sua missione per l'opera dello Spirito Santo(1 Giovanni 1:32).

    Egli ha ottenuto il ministero del Nuovo Patto (Ebrei 8:63) dal quale deriva ogni altro ufficio dellaChiesa. cos che non possibile parlare dei ministeri della Chiesa cristiana senza procedere daGes Cristo come il perfetto ministro (in italiano si potrebbe anche, secondo etimologia, ufficiante ofunzionario). Ogni altro ministero deriva da Lui solo ed in Lui solo chiaro quale sia il carattere edil significato del ministero. Ministero il compito che Dio assegna ad una persona.

    Ci che dobbiamo sottolineare qui , prima di tutto, che Ges Cristo, come Servo di Dio, attra-verso la Sua Persona e missione, crea la Chiesa come Sua servente. Essa l'organo o mezzo cheEgli continua ad usare per continuare e completare la Sua missione. Infatti, essa : il corpo di lui,il compimento di colui che porta a compimento ogni cosa in tutti (Efesini 1:23). Ogni ministero oservizio nella Chiesa e della Chiesa, essenzialmente un servizio reso a Dio ed alla Sua opera di ri-conciliazione nel mondo attraverso Ges Cristo. Il servizio di Ges Cristo non tanto o primaria-mente un servizio reso all'essere umano (sebbene ne sia incluso) ma per Dio e per il Suo regno.Ogni servizio che da Lui deriva deve essere essenzialmente un servizio di Dio e della Sua causa nel

    mondo. Ges Cristo, la Sua Chiesa, i ministeri che in essa si svolgono, devono essere visti come ilmezzo per raggiungere i fini di Dio, devono essere finalizzati a stabilire il regno dove Egli ricono-sciuto come Re.

    Un accento troppo soteriologico non rende piena giustizia al significato biblico di Cristo, dellaSua Chiesa e ministeri. Il contesto nel quale essi si pongono sempre escatologico il regno diDio che presente e che viene. Solo in questo contesto diventa chiaro quale sia il significato e la na-tura dei ministeri.

    B. Il ministero degli apostoli

    Operando in questo mondo, Ges nomina degli Apostoli che Lo rappresentino. Li sceglie, d lorouna delega come pure le risorse necessarie per svolgere il loro compito (Atti 10:41; Giovanni6:70;17:64). Essi si pongono fra di Lui e la Chiesa in modo speciale. Essi sono le fondamenta sullequali la Chiesa edificata, essendone Ges Cristo la pietra angolare (Efesini 2:20 5). Essi sono i te-stimoni degli atti di grazia che Dio manifesta in Ges Cristo (Giovanni 1:1-46).

    1 Nessuno pu venire a me se non lo attira il Padre, che mi ha mandato; e io lo risusciter nell'ultimo giorno (Gio-vanni 6:44); E noi abbiamo veduto e testimoniamo che il Padre ha mandato il Figlio per essere il Salvatore delmondo (1 Giovanni 4:14)

    2 ...quel che abbiamo visto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, perch voi pure siate in comunione con noi; e la

    nostra comunione con il Padre e con il Figlio suo, Ges Cristo (1 Giovanni 1:3).3 Ora per egli ha ottenuto un ministero tanto superiore quanto migliore il patto fondato su migliori promesse, del

    quale egli mediatore (Ebrei 8:6).

    4 Ma Dio lo ha risuscitato il terzo giorno e volle che egli si manifestasse non a tutto il popolo, ma ai testimoni pre-scelti da Dio; cio a noi, che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti (Atti 10:41);...Ges rispose loro: "Non ho io scelto voi dodici? Io ho manifestato il tuo nome agli uomini che tu mi hai datidal mondo; erano tuoi e tu me li hai dati; ed essi hanno osservato la tua parola (Giovanni 6:70; 17:6).

    5 Siete stati edificati sul fondamento degli apostoli e dei profeti, essendo Cristo Ges stesso la pietra angolare(Efesini 2:20).

    6 Quel che era dal principio, quel che abbiamo udito, quel che abbiamo visto con i nostri occhi, quel che abbiamo

    contemplato e che le nostre mani hanno toccato della parola della vita (poich la vita stata manifestata e noi l'ab-biamo vista e ne rendiamo testimonianza, e vi annunziamo la vita eterna che era presso il Padre e che ci fu manife-

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    Come tali, gli Apostoli occupano un posto singolare, unico ed irripetibile nella storia dell'opera diredenzione che Dio porta avanti nel mondo. Da Cristo essi ricevono direttamente un compito, unaspeciale autorit come Suoi rappresentanti. Essi diventano componente essenziale della rivelazioneche Dio ha fatto, una volta per sempre, della Sua volont (Atti 1:8; Matteo 28:18-207).

    Studiando la natura del ministero apostolico rileviamo qualcosa della sua struttura. Un apostolo una persona delegata a rappresentare il suo mandante (Ges Cristo) nello svolgimento del compitospecifico al quale chiamato, al quale legato (guai a me se non evangelizzo), dal quale egli nonpu sottrarre ed al quale non pu aggiungere, compito che non pu trasferire ad alcun altro ma chedeve eseguire di persona, che adempie nel nome (cio con la potenza) del suo mandante, al quale responsabile e del quale deve rendere conto. Chi mandato come se fosse il suo mandante. Nelministero apostolico c' un'identit funzionale con il ministero di Cristo come se il Signore facesseLui stesso quel lavoro: Chi riceve voi, riceve me; e chi riceve me, riceve colui che mi ha manda-to (Matteo 10:40; vedi anche 16:19 e Giovanni 20:218).

    Il fatto che tutti gli apostoli fossero maschi, non costituisce un argomento valido contro l'e-leggibilit delle donne al ministero della Chiesa. In primo luogo, vi il carattere irripetibile, unavolta per tutte, del ministero apostolico. Gli apostoli non hanno successori. Occupano un posto par-ticolare nella storia dei propositi di redenzione di Dio. In secondo luogo, nella Chiesa apostolica,dopo l'effusione dello Spirito Santo, sia gli uomini quanto le donne prendono parte attiva nei variservizi della Chiesa, sia formali che informali. Vi sono donne che profetizzano, che conducono lapreghiera della comunit, che fanno opere caritatevoli, che svolgono compiti missionari e persino,pi tardi, che amministrano le ordinanze della chiesa (Atti 21:9; 18:26; Romani 16:1-3; 1 Corinzi9:5; 11:5; 16:19; Filippesi 4:2ss9). Inoltre, sostenere che gli apostoli fossero incaricati a quel mini-stero proprio in quanto maschi e su quella base escludere le donne dal ministero, significa presume-re quel che ancora dev'essere provato. Il sesso degli apostoli accidentale, almeno subordinato(cio storicamente condizionato) alla loro elezione a quel ministero. Se il fatto che fossero maschidetermina la natura del loro ministero, allora perch non lo pu essere il fatto che fossero ebrei e

    nati in Palestina? Ci che essenziale qui che Ges Cristo li abbia nominati Suoi rappresentantinel porre le fondamenta della Chiesa.

    stata), quel che abbiamo visto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, perch voi pure siate in comunione con noi;

    e la nostra comunione con il Padre e con il Figlio suo, Ges Cristo. Queste cose vi scriviamo perch la nostragioia sia completa (Giovanni 1:1-4).

    7 Ma riceverete potenza quando lo Spirito Santo verr su di voi, e mi sarete testimoni in Gerusalemme, e in tutta laGiudea e Samaria, e fino all'estremit della terra (Atti 1:8); Ges, avvicinatosi, parl loro, dicendo: "Ogni pote-re mi stato dato in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome delPadre, del Figlio e dello Spirito Santo (Matteo 28:18-20).

    8 Io ti dar le chiavi del regno dei cieli; tutto ci che legherai in terra sar legato nei cieli, e tutto ci che scioglie-

    rai in terra sar sciolto nei cieli (Matteo 16:19), Ges disse loro di nuovo: 'Pace a voi! Come il Padre mi hamandato, anch'io mando voi' (Giovanni 20:21).

    9 Ripartiti il giorno dopo, giungemmo a Cesarea; ed entrati in casa di Filippo l'evangelista, che era uno dei sette,restammo da lui. Egli aveva quattro figlie non sposate, le quali profetizzavano (Atti 21:8-9); Vi raccomandoFebe, nostra sorella, che diaconessa della chiesa di Cencrea, perch la riceviate nel Signore, in modo degno dei

    santi, e le prestiate assistenza in qualunque cosa ella possa aver bisogno di voi; poich ella pure ha prestato assi-stenza a molti e anche a me. Salutate Prisca e Aquila, miei collaboratori in Cristo Ges (Romani 16:1-3); Nonabbiamo il diritto di condurre con noi una moglie, sorella in fede, come fanno anche gli altri apostoli e i fratelli delSignore e Cefa? (1 Corinzi 9:5); ...ma ogni donna che prega o profetizza senza avere il capo coperto fa disonoreal suo capo, perch come se fosse rasa (1 Corinzi 11:5); Le chiese dell'Asia vi salutano. Aquila e Prisca, con lachiesa che in casa loro, vi salutano molto nel Signore (1 Corinzi 16:19); Esorto Evodia ed esorto Sintche a es-sere concordi nel Signore. S, prego pure te, mio fedele collaboratore, vieni in aiuto a queste donne, che hanno lot-

    tato per il vangelo insieme a me, a Clemente e agli altri miei collaboratori i cui nomi sono nel libro della vita (Fi-lippesi 4:2-3).

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    C. La continuit del ministero nella Chiesa

    Il ministero apostolico continua oggi ad avere la sua funzione attraverso:

    (1) la parola degli Apostoli canonizzata nelle Scritture;

    (2) nella Chiesa nel suo insieme, laddove l'opera e la missione degli apostoli diffusa come luce

    attraverso un prima nei vari servizi, nei ministeri e nell'opera di coloro che in essa servono secondole loro varie funzioni. Il ministero apostolico stato trasferito alla Chiesa nel suo insieme, comuni-tario ed istituzionale, attraverso i suoi membri e servizi, come pure al Canone della sua autorevoleParola. Bisogna quindi affermare come i ministeri scaturiscano dal mezzo della comunit dei cre-denti ed in essa funzionino, ma non vi si identificano. La nozione di ministero, di per s stesso, haun carattere specifico e non condiviso da tutti. Dai molti alcuni sono scelti od eletti come rappre-sentanti di Cristo e della Sua Parola e si pongono di fronte agli altri nella comunit. Un rappresen-tante condivide la vita della comunit dei credenti, ma possiede qualcosa che li distingue dagli altri:l'elezione ad un compito speciale non identico ma funzionale ai servizi svolti dai membri del corpodi Cristo.

    Vi chi afferma che il ministero cristiano non abbia uno status che lo ponga oltre ed al di sopradei diversi servizi (diakoniai) dei membri della Chiesa di Cristo. Nella migliore delle ipotesi, si so-stiene, il ministero non che una specializzazione dei servizi resi dai credenti nel corpo di Cristo eche non vi sia alcun ministero che si ponga al di sopra ed oltre ai servizi resi dai membri della Chie-sa di Cristo, che vi sia solo un sacerdozio universale dei credenti. Il ministero cristiano, per, le-gittimo e valido, qualcosa d'altro e di diverso dai vari doni che lo Spirito Santo liberamente donaed ispira ai membri della Chiesa di Cristo. Crediamo che i ministeri siano stati istituiti da Ges Cri-sto per ordinare e dirigere i vari doni presenti nella chiesa per edificare il Suo corpo (Efesini 4). Iministeri rappresentano Cristo nel triplice Suo ufficio che Egli continua a svolgere nel Suo stato diesaltazione. necessario sottolineare questa duplice rapporto di Cristo con la Sua Chiesa:

    (1) attraverso i suoi diversi servizi e(2) attraverso i suoi ministeri formali.

    Nei Suoi uffici Cristo non tanto in e con il Suo popolo, ma di fronte ad esso.

    La questione, quindi, dell'eleggibilit delle donne non pu essere risolta abolendo virtualmente iministeri nella Chiesa di Cristo, come alcuni affermano, sostenendo che le donne siano eleggibiliperch gi esse svolgono dei servizi nell'ambito del sacerdozio universale dei credenti. C' la tradi-zione bimillenaria della Chiesa, e soprattutto le evidenze bibliche, che mostrano come la chiesa, at-traverso gli anni e sulla base delle Scritture, abbia messo a parte alcuni suoi membri per svolgerespeciali funzioni alle quali sono chiamati, per le quali sono ordinati e legittimati con l'imposizione

    delle mani e nelle quali sono insediati e tutto questo non come una concessione ad una tradizioneantiquata e non pi valida, ma come un riconoscimento da parte della Chiesa che nella sua chiama-ta, ordinazione ed insediamento, essa riconosce come Dio chiami alcuni fra il Suo popolo a compitimolto speciali per realizzare, in essi e tramite essi, i Suoi propositi. Nessuno si prende da s quel-l'onore; ma lo prende quando sia chiamato da Dio (Ebrei 5:4). I diversi ministeri consacrati dellaChiesa sorgono dall'ambito dei vari servizi che la chiesa si assume, ma non sono identici con essi ouna loro specializzazione. La questione dell'eleggibilit delle donne, quindi, qui considerata in ri-ferimento agli uffici formali specificati ed ordinati nelle chiese.

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    II. La natura dei ministeri

    A. Il ministero consacrato come istituzione divina

    Quando consideriamo la natura del ministero consacrato nel Nuovo Testamento, dobbiamo prima

    di tutto mettere in rilievo come si tratti di un'istituzione divina. I ministeri consacrati non sono unacreazione della Chiesa. Dio che crea o istituisce i ministeri consacrati e che sovranamente scegliecoloro che li debbono svolgere come Suoi rappresentanti. I ministeri consacrati sono un'idea di Dio,non nostra. Si veda, per esempio, ci che detto sulla vocazione di Geremia (1:510), o di Paolo (iprimi versetti delle sue lettere). La vocazione fondata sull'istituzione del ministero, sulla specialegrazia accordata alla persona chiamata, e sul divino mettere a parte ad un compito particolare adopera del Signore della Chiesa. da Lui che la persona chiamata riceve autorit e potere (e non dal-la Chiesa) tanto che a volte questa chiamata in contrapposizione e nonostante la volont avversadella Chiesa!

    Le parole usate dalla Scrittura indicano chiaramente il carattere del ministero. Dio ha dato, con-cesso [in greco didomi] (1 Corinzi 3:5; 12:7; Romani 12:6; Efesini 4:7,8,1111), Dio colloca, pone,costituisce [in greco tithemi] (1 Corinzi 12:18,28; Atti 20:2812), distribuisce [in greco diaireo] (1Corinzi 12:4; Ebrei 2:413); affida (in grecopisteuomai) (Galati 2:714). Tutti questi testi puntano nelladirezione della nomina ed istituzione da parte di Dio con lo scopo di conservare la Chiesa nella di-mensione della sua vocazione divina e del suo carattere apostolico. I ministeri cos istituiti sono peril perfezionamento [in greco katartismos] dei santi in vista dell'opera del ministero e dell'edificazio-ne del corpo di Cristo (Efesini 4:12). I santi, a loro volta, sono ammoniti a ricevere il ministero ed iministri con riconoscenza, a riconoscere e rispettare coloro che sono stati loro preposti, a sottomet-tersi volontariamente al loro governo (I Tessalonicesi 5:12-13, I Corinzi 14:33; 15:23;16:15-16; Ebrei 3:13; 10:25; 13:17; Colossesi 2:5: Romani 13:1-715).

    10 Prima che io ti avessi formato nel grembo di tua madre, io ti ho conosciuto; prima che tu uscissi dal suo grembo,io ti ho consacrato e ti ho costituito profeta delle nazioni (Geremia 1:5).

    11 Che cos' dunque Apollo? E che cos' Paolo? Sono servitori, per mezzo dei quali voi avete creduto; e lo sono nelmodo che il Signore ha dato a ciascuno di loro (1 Corinzi 3:5); Ora a ciascuno data la manifestazione delloSpirito per il bene comune (1 Corinzi 12:7); Avendo pertanto carismi differentisecondo la grazia che ci stataconcessa, se abbiamo carisma di profezia, profetizziamo conformemente alla fede (Romani 12:6); Ma a ciascunodi noi la grazia stata data secondo la misura del dono di Cristo. Per questo detto: Salito in alto,

    egli ha portato con s dei prigionieri e ha fatto dei doni agli uomini (Efesini 4:7-8); E' lui che ha dato alcunicome apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori (Efesini 4:11).

    12 Ma ora Dio ha collocato ciascun membro nel corpo, come ha voluto (1 Corinzi 12:18); E Dio ha posto nellachiesa in primo luogo degli apostoli, in secondo luogo dei profeti, in terzo luogo dei dottori, poi miracoli, poi doni

    di guarigioni, assistenze, doni di governo, diversit di lingue (1 Corinzi 12:28); Badate a voi stessi e a tutto ilgregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti vescovi, per pascere la chiesa di Dio, che egli ha acquista-

    ta con il proprio sangue (Atti 20:28).

    13 Ora vi diversit di carismi, ma vi un medesimo Spirito (1 Corinzi 12:4); Mentre Dio stesso aggiungeva lasua testimonianza alla loro con segni e prodigi, con opere potenti di ogni genere e con doni dello Spirito Santo, se-condo la sua volont (Ebrei 2:4).

    14 ...anzi, quando videro che a me era stato affidato il vangelo per gli incirconcisi, come a Pietro per i circoncisi(Galati 2:7).

    15 "Fratelli, vi preghiamo di aver riguardo per coloro che faticano in mezzo a voi, che vi sono preposti nel Signore e viistruiscono, e di tenerli in grande stima e di amarli a motivo della loro opera. Vivete in pace tra di voi" (1Tessalo-nicesi 5:12-13); "...perch Dio non un Dio di confusione, ma di pace" (1Corinzi 14:33); "Ora, fratelli, voi cono-

    scete la famiglia di Stefana, sapete che la primizia dell'Acaia, e che si dedicata al servizio dei fratelli; vi esortoa sottomettervi anche voi a tali persone, e a chiunque lavora e fatica nell'opera comune" (1Corinzi 16:15-16);

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    Questa divina istituzione non significa che i ministri consacrati possano signoreggiare comedominatori sulla Chiesa (1 Pietro 5:316). Il Nuovo Testamento dice espressamente come i ministericristiani non possano seguire i modelli di condotta comuni in questo mondo. Ges Cristo indicaquale debba essere il comportamento di coloro che Lo rappresentano alla Sua Chiesa (Luca 22:26 17;cfr. Giovanni 13:1-13). Proprio come Lui venuto non per essere servito ma per servire, cos devo-no fare i Suoi ministri. Essi devono essere servitori in favore della Chiesa, fissando lo sguardo su

    Ges, colui che crea la fede e la rende perfetta (Ebrei 12:2), umilmente consapevoli della loro vo-cazione divina. Dio deve rimanere sovrano e deve essere glorificato attraverso di loro ed il servizioche essi svolgono.

    Se ora i ministeri consacrati sono istituiti da Dio, si potrebbe forse continuare a sostenere che ledonne non ne siano ammesse? Dio che chiama, ed Egli chiama anche donne. Il fatto che Dioistituisca questi ministeri per i propri propositi sovrani, significa forse ipso facto che Dio non chia-mi delle donne fornendo loro le risorse necessarie per svolgere il compito particolare che Egli affidaloro? Anche in questo caso la Chiesa di Ges Cristo deve sempre rimanere umilmente recettiva allaguida dello Spirito Santo, il quale d a ciascuno (sia uomini che donne) la grazia secondo la mi-sura del dono di Cristo (Efesini 2:7). La conclusione sembra quindi inevitabile: l'aspetto istitu-

    zionale dei ministeri consacrati non tale da escluderne l'eleggibilit delle donne.

    B. Il ministero consacrato come rappresentanza

    In secondo luogo, la Scrittura indica chiaramente che i ministeri consacrati, cos come sono statiistituiti, hanno il carattere di rappresentanza e delegazione. Nell'Antico Testamento, profeta, sacer-dote e re rappresentavano Dio al Suo popolo. Essi parlavano ed agivano per Lui e nel Suo nome, omeglio, Egli parlava ed agiva attraverso di loro, nella capacit ufficiale alla quale Egli li aveva chia-mati. Allo stesso modo, nel Nuovo Testamento, ministero rappresentanza. Questo vero al massi-mo grado in Ges Cristo. Egli il ministro per eccellenza, istanza nuova ed unica di rappresentanza:...egli ha ottenuto un ministero tanto superiore quanto migliore il patto fondato su migliori pro-

    messe, del quale egli mediatore (Ebrei 8:6).

    A sua volta Egli nomina e delega gli Apostoli a rappresentarlo come Suoi servitori speciali ed ir-ripetibili nel ministero della riconciliazione. Dal loro ministero scaturisce e si sviluppa non solo ilservizio dei credenti nel corpo di Cristo, ma anche il ministeri consacrati, entrambi con il caratteredi rappresentanza. Entrambi devono riflettere, rispecchiare, illustrare, esprimere Cristo nel Suo mi-nistero, ma in modi diversi. Il primo rappresenta Cristo nella Chiesa, il secondo Cristo, in, verso eper la Chiesa.

    Tutto attraverso la Scrittura, nell'idea di rappresentanza vi una forte sottolineatura sulla qualitdella subordinazione. La troviamo nel rapporto che vi fra Cristo ed i propositi di Dio, della Chiesaverso Cristo, e del ministero particolare dello Spirito Santo. Questo accento sulla subordinazione

    "...ma esortatevi a vicenda ogni giorno, finch si pu dire: Oggi, perch nessuno di voi s'indurisca per la seduzio-ne del peccato" (Ebrei 3:13); "non abbandonando la nostra comune adunanza come alcuni sono soliti fare, maesortandoci a vicenda; tanto pi che vedete avvicinarsi il giorno" (Ebrei 10:25); "Ubbidite ai vostri conduttori esottomettetevi a loro, perch essi vegliano per le vostre anime come chi deve renderne conto, affinch facciano que-

    sto con gioia e non sospirando; perch ci non vi sarebbe di alcuna utilit" (Ebrei 13:17);. "...perch, sebbene siaassente di persona, sono per con voi spiritualmente, e mi rallegro vedendo il vostro ordine e la fermezza della vo-

    stra fede in Cristo. Come dunque avete ricevuto Cristo Ges, il Signore, cos camminate in lui; radicati, edificati inlui e rafforzati dalla fede, come vi stata insegnata, abbondate nel ringraziamento" (Colossesi 2:5-7).

    16 ...non come dominatori di quelli che vi sono affidati, ma come esempi del gregge (1 Pietro 5:3).

    17 ...ma per voi non dev'essere cos; anzi il pi grande tra di voi sia come il pi piccolo, e chi governa come colui cheserve.a ciascuno di noi la grazia stata data secondo la misura del dono di Cristo.

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    sempre posto nel contesto dell'amore, della fiducia e della comunione fraterna: esso si attiva proprioin quest'ambito. La qualit della subordinazione tiene la rappresentanza nei limiti suoi propri. Imembri della Chiesa di Cristo e i ministri consacrati devono vivere e condursi in modo tale che Cri-sto possa essere veramente il Capo del Suo corpo, il Tutto in tutti, cos come Dio era completamentein Lui. Ogni membro e ogni ministro deve rappresentare il suo Signore umilmente, in gioioso rico-noscimento della subordinazione che Gli dovuta.

    Un'analogia. La Bibbia, inoltre, per chiarire l'idea di rappresentanza, fa uso di un'analogia. Ilrapporto fra Dio ed il Suo popolo simboleggiato dal rapporto intercorrente fra un uomo e sua mo-glie. Nella Scrittura troviamo una chiara analogia del rapporto Dio-umanit, Cristo-Chiesa da unaparte e il rapporto marito-moglie dall'altra. Dio ha voluto che il Suo Patto con l'essere umano doves-se essere riflettuto, rispecchiato, nel patto intercorrente fra marito e moglie. Vedasi, per esempio, ladiscussione che fa Paolo in Efesini 5:22-2818. Che cosa significa, per, questa analogia? Come dob-biamo interpretarla, e quali implicazioni comporta al riguardo della questione dell'eleggibilit delledonne al ministero consacrato?

    1. Il rapporto dal punto di vista di Dio. Questa analogia esprime in modo vivido, concreto ecomprensibile come il rapporto fra Dio ed il Suo popolo, inclusi i ministri nella Sua Chiesa, non un rapporto simmetrico ma asimmetrico, un rapporto che implica subordinazione. Il primo terminein questo rapporto, Dio, si pone all'origine del rapporto (Egli Colui che lo inizia). L'altra parte,l'essere umano, Colui che riceve e pu solo reciprocare quanto riceve in umile servizio. Il termineche la Scrittura usa per subordinazione, cio hypotasso pu essere intesa in svariati modi, dallasoggezione abietta dello schiavo, che non lascia spazio alla scelta personale, al servizio volontariodel nostro prossimo. Fra questi due significati possono essere rilevate molte sfumature. Per dare unqualche contenuto al suo significato, potremmo citare diversi testi biblici nei quali hypotasso assu-me diverse forme.

    Il Figlio si sottopone a Dio (1 Corinzi 15:28) ed ogni cosa Gli sottoposta19. Cristo: essendoandato in cielo, alla destra di Dio, dove angeli, principati e potenze gli son sottoposti (1 Pietro

    3:22). La Chiesa soggetta a Cristo (Efesini 5:2420). Ogni persona deve essere sottoposta alleautorit, soggetta ai magistrati per amore del Signore (Romani 13:1; Tito 3:1; 1 Pietro 2:1321). Ifigli devono essere sottomessi ai loro genitori ed ubbidire loro (Luca 2:51; 1 Timoteo 3:4; Efesini

    18 Mogli, siate sottomesse ai vostri mariti, come al Signore; il marito infatti capo della moglie, come anche Cristo capo della chiesa, lui, che il Salvatore del corpo. Ora come la chiesa sottomessa a Cristo, cos anche le moglidevono essere sottomesse ai loro mariti in ogni cosa. Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la

    chiesa e ha dato s stesso per lei, per santificarla dopo averla purificata lavandola con l'acqua della parola, perfarla comparire davanti a s, gloriosa, senza macchia, senza ruga o altri simili difetti, ma santa e irreprensibile.

    Allo stesso modo anche i mariti devono amare le loro mogli, come la loro propria persona. Chi ama sua moglie

    ama s stesso (Efesini 5:22-28).

    19 Difatti, Iddio ha posto ogni cosa sotto i piedi di esso; ma quando dice che ogni cosa gli sottoposta, chiaro cheColui che gli ha sottoposto ogni cosa, ne eccettuato. E quando ogni cosa gli sar sottoposta, allora anche il Figlio

    stesso sar sottoposto a Colui che gli ha sottoposto ogni cosa, affinch Dio sia tutto in tutti (1 Corinzi 15:27-28).

    20 Ma come la Chiesa soggetta a Cristo, cos debbono anche le mogli esser soggette a' loro mariti in ogni cosa(Efesini 5:24).

    21 Ogni persona sia sottoposta alle autorit superiori; perch non v' autorit se non da Dio; e le autorit che esisto-no, sono ordinate da Dio (Romani 13:1); Ricorda loro che stiano soggetti ai magistrati e alle autorit, che siano

    ubbidienti, pronti a fare ogni opera buona (Tito 3:1); Siate soggetti, per amor del Signore, ad ogni autorit crea-ta dagli uomini: al re, come al sovrano (1 Pietro 2:13).

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    6:122). I giovani devono essere soggetti agli anziani (1 Pietro 5:523).

    Al riguardo del suo uso per esprimere il rapporto fra marito e moglie, la Bibbia fa uso di hypotas-so cinque volte (1 Corinzi 14:34; Efesini 5:22,24; Colossesi 3:18; 1 Timoteo 2:11; Tito 2:5; 1 Pietro3:1,524). In ciascuno di questi casi, il significato il riconoscimento ed il rispetto che la moglie devea suo marito, il quale occupa un posto che non deve usurpare. La moglie deve vivere in soggezio-ne, rispondendo all'amore con l'amore. La moglie non pu usurpare la posizione del marito senzafare violenza all'ordine della creazione e della salvezza. In questo rapporto specifico fra marito emoglie l'aspetto di subordinazione volontaria chiaramente un rapporto fra i sessi.

    L'idea, per, del sesso non un aspetto necessario dell'insegnamento scritturale sulla subor-dinazione. Nel rapporto fra Cristo e Dio, di ogni cosa a Dio, degli angeli e delle podest a Cristo,non si tratta ovviamente di una struttura e di una funzione biologica. Nei altri casi menzionati pisopra, l'idea di differenza biologica accidentale, perch sia maschi che femmine, o entrambi, sonola controparte di questo rapporto. Il simbolismo del rapporto fra marito e moglie viene applicato alrapporto di Dio in Cristo alla Sua Chiesa, ma non deve essere interpretato essenzialmente come dif-ferenza biologica. Ci che essenziale l'aspetto di subordinazione evidenziato in questo rapporto.Dio rimane sovrano anche se si compiace, del tutto liberamente, di legarsi all'essere umano con unpatto di grazia, eleggendolo ad un servizio di cooperazione nella Sua Chiesa e regno, ed utilizzan-dolo nell'adempimento dei Suoi propositi. Una persona, anche quando eletta, chiamata, consacratae insediata a svolgere un ministero, rappresenta Dio, ma non deve presumere di essere Dio! Non do-vr usurpare arrogantemente il posto di Colui che lo sceglie come rappresentate. Potr, proprio per-ch eletto e scelto, parlare nel nome del suo Mandante, con la Sua autorit e potere, agire in Suavede e con Lui, essere il Suo collaboratore, ma dovr sempre farlo rimanendo al posto che gli com-pete, cio di subordinazione. In s stesso, quindi, il simbolismo non pu essere usato come argo-mentazione per escludere le donne dal ministero consacrato. L'uso che ne fa la Scrittura non va inquella direzione. Tutto quel che vuol dire che chiunque occupi questo ministero (uomo o don-na che sia) deve adempiere la sua funzione in subordinazione volontaria e gioiosa al Signore

    che lo/la chiama.2. Il rapporto dal punto di vista dell'essere umano. Quel che abbiamo detto fin qui, per, non

    esaurisce il significato dell'analogia. Il simbolismo usato dalla Scrittura si applica pure alla Chiesa.La Chiesa, come il ministero che rappresenta Dio, deve essere subordinata a Cristo, Nella Chiesa visono sia uomini che donne. Gli uomini tanto quanto le donne, e le donne tanto quanto gli uomini,devono essere subordinati a Cristo, e come subordinati Lo rappresentano. Per cui, nel rapporto disubordinazione, i membri della Chiesa di Cristo, sia maschi che femmine, rappresentano il loro Si-gnore. Se quindi l'argomentazione tratta da questo simbolismo di subordinazione, viene usata perescludere le donne da questo ministero, perch non escluderle pure dall'essere membri di Chiesa?

    22 E discese con loro, e venne a Nazaret, e stava loro sottomesso. E sua madre serbava tutte queste cose in cuor suo

    (Luca 2:51); ...che governi bene la propria famiglia e tenga i figliuoli in sottomissione e in tutta riverenza (1 Ti-moteo 3:4); Figliuoli, ubbidite nel Signore ai vostri genitori, poich ci giusto (Efesini 6:1).

    23 Parimente, voi pi giovani, siate soggetti agli anziani. E tutti rivestitevi d'umilt gli uni verso gli altri, perch Dioresiste ai superbi ma d grazia agli umili (1 Pietro 5:5).

    24 Come si fa in tutte le chiese de' santi, tacciansi le donne nelle assemblee, perch non loro permesso di parlare,ma debbono star soggette, come dice anche la legge (1 Corinzi 14:34); Mogli, siate soggette ai vostri mariti,come al Signore Ma come la Chiesa soggetta a Cristo, cos debbono anche le mogli esser soggette a' loro mari-ti in ogni cosa (Efesini 5:22,24); Mogli, siate soggette ai vostri mariti, come si conviene nel Signore (Colossesi3:18); La donna impari in silenzio con ogni sottomissione (1 Timoteo 2:11); ...ad esser assennate, caste, date ailavori domestici, buone, soggette ai loro mariti, affinch la Parola di Dio non sia bestemmiata (Tito 2:5); Pari-mente voi, mogli, siate soggette ai vostri mariti, affinch, se anche ve ne sono che non ubbidiscono alla Parola, sia-

    no guadagnati senza parola dalla condotta delle loro mogli... E cos infatti si adornavano una volta le sante donnesperanti in Dio, stando soggette ai loro mariti (1 Pietro 3:1,5).

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    Questa conclusione, per, nessuno oserebbe dedurla dalle premesse considerate. Si potrebbe persinosostenere che le donne esemplifichino questo rapporto in modo pi accettabile degli uomini, avendoappreso qualcosa della sua natura nel rapporto matrimoniale.

    Bisogna dunque rammentarsi che il ministero rappresenta non soltanto Cristo in rapporto alla SuaChiesa, ma anche la Chiesa in rapporto a Cristo ed a Dio. Anche questo un aspetto di rappresen-tanza, un aspetto che ha bisogno di essere sottolineato quando facciamo uso del simbolismo marito-moglie come analogia del rapporto fra Cristo e la Sua Chiesa. Non solo c' il servizio della Parolanel senso pi ampio del termine come rappresentazione del ministero di Dio verso il Suo popolo,ma anche dei bisogni umani, le sue preghiere, la sua lode, la sua intercessione, il partecipare alle suesofferenze. Cristo, il cui ministero rappresenta, sia Dio che uomo. Cos i ministeri nella Chiesa de-vono rappresentarlo in entrambe le Sue nature, altrimenti si cadrebbe in una sorta di docetismo ec-clesiastico.

    Questo aspetto della rappresentanza simbolo della subordinazione di Cristo a Dio ed spessoignorato,. Vi una non-simmetria nel rapporto. Paolo, in Efesini 5, nello stesso contesto in cui parladella volontaria sottomissione della moglie al marito, pure scrive della subordinazione di Cristo aDio in rappresentanza del Suo popolo. Egli rimane Colui che intercede per noi presso Dio (Ebrei7:25; 9:24; Romani 8:34; 1 Timoteo 2:5; 1 Giovanni 2:125). I ministeri nella Chiesa, quindi, devonopure essere una rappresentanza di questo aspetto del rapporto. Dio parla all'uomo e l'uomo deveascoltare, ma l'uomo pu anche parlare a Dio. Il rapporto, sebbene non simmetrico, ha una polarit,un duplice aspetto che noi spesso non riconosciamo a sufficienza quando insistiamo che il simboli-smo biblico rappresenti Dio sempre come maschile.

    La Bibbia parla della Chiesa come Sposa di Cristo. Visto da questo lato del rapporto, l'analogiausata dalla Scrittura per simboleggiare il rapporto fra Dio e il Suo popolo, rappresentato dai ministe-ri, non pu essere usato per escluderne le donne. Esso ci deve sempre rammentare che nell'ordi-namento della salvezza, cio in Cristo, non c' n maschio n femmina (Galati 3:2826), perchentrambi sono l, entrambi sono battezzati, entrambi sono membra del Suo corpo, entrambi servono

    il Signore. Il vecchio ordinamento passato,m ogni cosa diventata nuova in Ges Cristo, coscome l'approccio dell'essere umano a Dio. Il secondo non una copia del primo, ma qualcosa dinuovo, e dovrebbe essere rappresentato pure dai ministeri. In questa rappresentazione i ministeri do-vrebbero rappresentare la qualit di apertura, di ricettivit, la libert dello Spirito che d doni (cari-smi) a chi vuole, e questo implica sia ad uomini che a donne. Le donne hanno pi riguardo e simpa-tia per la persona, mentre l'uomo rappresenta ci che pi ufficiale, e che pu diventare, senza esse-re controbilanciato dal personale, ufficiosit. Il personale e l'ufficiale sono entrambi aspetti dellarappresentanza. Di fatto si potrebbe anche affermare che le donne, per la loro natura stessa e doni,esprimono l'aspetto personale del rapporto in modo pi facile ed adeguato che gli uomini.

    III. La funzione dei ministeriI ministeri, per tutta la Scrittura, sono chiaramente di natura funzionale. Non sono fine a s stessi,

    25 Perci egli pu salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si avvicinano a Dio, dal momento che vive sem-pre per intercedere per loro (Ebrei 7:25); Infatti Cristo non entrato in un luogo santissimo fatto da mano d'uo-mo, figura del vero; ma nel cielo stesso, per comparire ora alla presenza di Dio per noi (Ebrei 9:24); Chi li con-danner? Cristo Ges colui che morto e, ancor pi, risuscitato, alla destra di Dio e anche intercede pernoi (Romani 8:34); Infatti c' un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Ges uomo (1Timoteo 2:5); Figlioli miei, vi scrivo queste cose perch non pecchiate; e se qualcuno ha peccato, noi abbiamo unavvocato presso il Padre: Ges Cristo, il giusto (1 Giovanni 2:1).

    26 Non c' qui n Giudeo n Greco; non c' n schiavo n libero; non c' n maschio n femmina; perch voi tuttisiete uno in Cristo Ges (Galati 3:28).

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    ma il loro scopo sta oltre, nella volont di Dio per la Sua Chiesa e regno. Cristo ha scelto di stabilirenella Sua Chiesa un ministero speciale che Lo rappresenti nell'ordinare, guidare e dirigere il Suocorpo, di cui Egli rimane il Capo. Questo ministero speciale chiaramente di carattere funzionale,per l'ordine e il governo della Chiesa, la sua crescita ed edificazione. Come dice Calvino, Cristo fauso dei ministeri proprio come un artigiano fa uso dei suoi strumenti per svolgere il suo lavoro(Istituzione, 4:3:1).

    La forma e struttura di questo ministero, cos come si sviluppato nel corso della storia, non rien-tra negli scopi di questo studio. Basti dire che la Scrittura non ci fornisce un ordinamento dellaChiesa pienamente sviluppato. La Bibbia rimane la buona notizia di Dio in Cristo. Al riguardo delministero, in essa troviamo solo elementi seminali che possono essere studiati e sistematizzati, masempre con prudenza e come un tentativo non assoluto. La forma che deve assumere il ministerocristiano non biblicamente e teologicamente fissa e determinata. L'accento cade sulla sua naturarappresentativa e istituzionale, non sulla sua struttura. Riscontriamo sempre l'accento posto sull'in-fluenza costante e sull'azione del Dio Trino, Dio non ha stabilito la Chiesa lasciandola che si svilup-passe da sola al suo interno. In essa Egli ancora attivo, la dirige e la governa. Questo vuol dire chelo Spirito Santo sta conducendo la Chiesa nella pienezza della salvezza che si trova in Cristo Ges.

    La Chiesa deve rimanere sempre flessibile alle necessit del cambiamento e dello sviluppo nellesue cerimonie ordinarie, nella struttura della sua vita, sotto la guida dello Spirito Santo. A questo ri-guardo, la fede cristiana stata sempre dinamica e deve rimanere cos. Calvino scrive nel suo com-mentario a 1 Corinzi che pu subentrare la necessit di tale natura che le donne debbano parlare inpubblico. L'impulso della Riforma va nella stessa direzione. Essa insiste, in contrapposizione aRoma, che il ministero (come ad esempio, nell'amministrazione dei sacramenti) efficace non acausa del carattere di chi svolge questa funzione, ma perch operativo in esso lo Spirito Santo.Qui pure la validit e l'efficacia del ministero non dipende dalla persona o dal sesso della personache lo svolge. Le questioni di forma rimangono accidentali, mutevoli e in sviluppo.

    Qual , infine, il contenuto del ministero funzionale? Che cosa implica? Quali sono i doveri e le

    responsabilit dei membri del concistori e delle corti giudicanti? C' qualcosa in ci che copronoquesti ministeri che escluderebbero le donne dallo svolgere queste funzioni? La questione se ac-cettando lo status quo che ha visto fin ora questi ministeri occupati solo da maschi, vi sia qualcosache rendesse impossibile e sconsigliabile aprirli alle donne, se qualificate dallo Spirito Santo.

    Bisogna subito sottolineare come il quadruplice ministero della Chiesa sia un servizio della Pa-rola. Le responsabilit di un ministro sono le stesse di un anziano o di un diacono. La Scrittura fonte e norma di ogni conoscenza e della comunione nella nuova vita in Cristo. Ispirata dallo SpiritoSanto, la Scrittura soltanto regola autorevole della nostra fede e condotta. La Chiesa deve vivereper la Parola e, non dimentichiamolo, essere giudicata da essa. Questo vivere ed essere giudicatadalla Parola diventa visibile ed assume forma nel ministero della Chiesa.

    Il contenuto di questo ministero pu essere enumerato come segue:

    1. La proclamazione dell'Evangelo, la Parola.

    2. L'amministrazione dei sacramenti (le oredinanze di Cristo).

    3. L'insegnamento e l'istruzione della Parola.

    4. La cura dei malati, degli invalidi, dei sofferenti, la cura pastorale.

    5. La conferma del matrimonio.

    6. La conduzione di servizi funebri.

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    7. L'esercizio della disciplina di chiesa, il governo della chiesa.

    8. L'opera fra e per i giovani.

    9. La cura dell'aspetto finanziario e materiale della vita comunitaria.

    10. L'organizzazione ed amministrazione dei servizi della comunit e per la comunit.

    11. La partecipazione ad organismi superiori.

    12. La rappresentanza della comunit verso lo Stato.

    Questa enumerazione non pretende di essere esauriente n vincolante per la libert dello SpiritoSanto nella Chiesa. Questi punti non sono di uguale importanza l'uno rispetto all'altro. Alcuni sonochiaramente degli aspetti degli altri. Crediamo che le molte responsabilit del ministero cristianopossano riassumersi essenzialmente in tre aspetti principali, comparabili alla triplice funzione del-l'opera di Cristo come Profeta, Sacerdote e Re.

    La Parola ha una triplice missione da adempiere nella vita dell'umanit e del mondo.

    1. La Parola deve essere pronunciata, interpretata e presentata come la Parola di Dio, la qualenon ritorna mai a vuoto (Isaia 55:11).

    2. Attraverso la missione della Parola, creazione e creature devono essere ricreate, portare l'im-magine e lo stampo del Santo, diventare un'offerta a Dio, manifestare la venuta pi piena delSuo regno.

    3. Quella Parola proclamata ed esemplificata deve diventare autorevole e governare la vitaumana nel mondo.

    Se questo il triplice ministero della Parola, c' forse qualcosa che, nella sua funzione e nella na-tura del caso, che potrebbe escludere le donne come ministre della Parola? Presumendo natural-

    mente la presenza dei doni dello Spirito, la necessaria crescita e maturit nella nuova vita in Cristo,e la necessaria istruzione formale ed informale, perch mai, alla luce della Scrittura, una chiesa nondovrebbe avvalersi pure del contributo, in questo senso, di una donna? Forse che la funzione del mi-nistero come abbiamo descritto preclude l'eleggibilit delle donne? Questo sarebbe difficile da so-stenere alla luce del fatto che nel Nuovo Testamento lo Spirito Santo di fatto qualifica ed usadelle donne in varie capacit formali nella vita della Chiesa.

    ConclusioneNon vi sono, quindi, sufficienti ragioni scritturali per insistere che la natura e la funzione

    del ministero cristiano sia tale da escludere le donne dall'eleggibilit ad esso.

    Il fatto che la Chiesa sia stata piuttosto lenta a riconoscere che lo Spirito Santo dona alle donnetanto quanto agli uomini i doni necessari per l'eleggibilit al ministero cristiano senza dubbio unfatto che stato condizionato da fattori storici e sociologici. La tradizione, per, che importantenella vita della Chiesa, non pu essere il fattore determinante su queste questioni. La vera questione che cosa lo Spirito Santo stia dicendo ora alle chiese.

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