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Legnano, 2 dicembre 2010 Risultati della ricerca svolta sul settore tessile locale Crescita Locale per la Competizione Globale” (L.236/93) Katia Barcaro

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Legnano, 2 dicembre 2010

Risultati della ricerca svolta sul settore tessile locale

“Crescita Locale per la Competizione Globale” (L.236/93)

Katia Barcaro

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Legnano, 2 dicembre 2010

Contenuti

L’Indagine – Metodologia p.3 Le interviste – Composizione del campione p.4 Le parole chiave iniziali p. 7 Esiti dell’Indagine p. 8 Collocazione geo-economica privilegiata p. 9 Impatto della crisi sul settore p. 10 Eccellenza nel “saper fare” p. 11 Leve del settore per affrontare il mercato p. 12 Flessibilità organizzativa p. 13 Fornitori: Prossimità e mercato globale p. 14 Localizzazione dei fornitori p. 15 Disponibilità e abilità nell’internazionalizzazione p. 16 Mercati serviti dalle aziende che esportano p. 17 Punti di debolezza p. 18 Scarsa propensione alla collaborazione p. 19 Lettura e proposte p. 20 Le parole chiave: modello di interazione p. 23

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L’indagine - Metodologia

RACCOLTA DATI ECONOMICO - STATISTICI

LOCALI

INTERVISTE IN PROFONDITÀ AD UN

CAMPIONE DI IMPRESE

RAPPRESENTATIVE DEL TERRITORIO

FOCUS GROUP CON TESTIMONI PRIVILEGIATI

- Aziende opportunamente segnalate da opinion leader

- Questionario semistrutturato di 30 domande suddivise in 6 sezioni

- 1° step: Stakeholders locali

- 2° step: aziende selezionate

- 3° step: tessili artigiani

- Dati raccolti da Eurolavoro / Afol ovest Milano e aggiornati al 2010

- Aziende opportunamente segnalate da opinion leader

- Questionario semistrutturato di 30 domande suddivise in 6 sezioni

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Le interviste - Composizione del campione

AZIENDE INTERVISTATEAZIENDE INTERVISTATE

AREA GEOGRAFICAAREA GEOGRAFICA

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Parabiago13%

Altri comuni pr. VA 17%

Legnano 22%

Altri comuni dell'A.M.

48%

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Le interviste - Composizione del campione

NUMERO ADDETTINUMERO ADDETTIMicro17%

Piccole 48%

Medie

26%

Grandi9%

TIPOLOGIA TIPOLOGIA PRODUTTIVAPRODUTTIVA

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Le interviste - Composizione del campione

MODELLI MODELLI DI BUSINESSDI BUSINESS

ETÀ ETÀ ANAGRAFICAANAGRAFICA

39% produce e commercializza prodotti finiti

61% opera nella produzione di semilavorati o nella subfornitura

52% fondate prima del 1959

13% nate tra il 1960 e il 1979

30% fondate nel periodo 1980-99

1 sola azienda è di recente fondazione

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Le parole chiave iniziali

Macro-categorie di indagine

INNOVAZIONE

COLLABORAZIONE

TERRITORIO

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Esiti dell’IndagineEsiti dell’Indagine

Dati statistici territoriali disponibili + Analisi interviste individuali +

Focus group =

Quadro generale del tessile Alto Milanese

Punti di forza Punti di debolezza

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P.d.F. Collocazione geo-economica privilegiata

Area strategica collocata nelle immediate

vicinanze di Milano e della Svizzera.

Punto chiave anche per la viabilità oltre che per

la dotazione infrastrutturale di cui dispone

(fiere, università, terziario avanzato).

Area che mantiene un buon livello di

attrattività e potenzialità di

sviluppo economico

Da parte degli enti locali atteggiamento consapevole nei riguardi della natura manifatturiera dell’area che ha consentito

all’economia di sopportare l’impatto della crisi *

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* Impatto della crisi sul settore

FATTURATOFATTURATOPrevisioni 2010 su 2009Previsioni 2010 su 2009

OCCUPAZIONEOCCUPAZIONETrend 2004-2009Trend 2004-2009

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P.d.F. Eccellenza nel “saper fare”

In tutti gli step della filiera del comparto si manifestano

qualità, creatività, competenza e capacità di risposta al

cliente di alto valore consolidato.

Flessibilità, capacità di adattamento e di proporre

soluzioni personalizzate.

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* Leve del settore per affrontare il mercato

La forza delle nostre aziende sta nel saper rispondere alle richieste del mercato con un buon “mix” di tutte le leve citate

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P.d.F. Flessibilità organizzativa

Le dinamiche del mercato, la partecipazione delle imprese al

fashion system e in particolare l’influenza di un nuovo modello di

business, il Fast Fashion, inducono problematiche organizzative che

vengono indicate nel contempo sia come una criticità sia come un

potenziale vantaggio competitivo.

Si parla dunque di flessibilità organizzativa, descritta come la

capacità di fornire anche lotti di prodotto quantitativamente limitati e

dotati di numeri e varianti rilevanti, in tempi sempre più ristretti,

mantenendo alti livelli di personalizzazione e di servizio.

L’impresa oggi deve saper stare sul mercato in maniera

flessibile integrando o ridimensionando la sua filiera in

funzione di esigenze produttive e delle sollecitazioni indotte

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P.d.F. Fornitori: Prossimità e mercato globale

Per le imprese intervistate la prossimità è ancora un

requisito importante ma si è nel frattempo sviluppata

un’attitudine a vivere la catena produttiva in termini di

effettiva globalizzazione delle relazioni, come testimonia

la quota non marginale di utilizzo di imprese estere e di

imprese non regionali.

Le imprese intervistate sono ben radicate sul territorio e nei

suoi confronti si pongono soprattutto come fornitrici di commesse

ad altre imprese, essendo la propria clientela non localizzata in

modo significativo nei comuni limitrofi.

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Localizzazione dei fornitori

il 22% è rappresentato da imprese ubicate nell’area dell’Alto Milanese

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P.d.F. Disponibilità ed abilità nell’internazionalizzazione

Il 70% del campione realizza fatturato anche grazie alle esportazioni mentre il 30% delle imprese agisce solo su un mercato nazionale.

Tra gli esportatori:

il 44% lavora interamente per clienti stranieri (1/3 del totale),

il 25% copre con il fatturato estero una quota inferiore al 40% delle proprie attività

il 31% opera occasionalmente con clienti stranieri.

Poche aziende si avvalgono del supporto organizzativo che istituzioni e associazioni offrono al sistema economico. L’81% dichiara di promuovere le proprie attività estere unicamente con risorse e strutture proprie

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Mercati serviti dalle aziende che esportano

la quota fatturato export si è mantenuta costante per il 61% degli intervistati mentre è addirittura aumentata per il 26%.

Solo il 13 % ha registrato una flessione.

Effetti crisi

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Punti di debolezza

Mercato instabile/calo di ordini

(andamenti schizofrenici, lotti più piccoli,

programmi di brevissimo periodo)

Insolvenze da clienti

Problemi di liquidità (allungamento tempi

di pagamento/ rapporti con le banche)

Aumento costi di materie prime

Costi energia e lavoro

Limiti dimensionali aziendali

Esposizione alla concorrenza sleale

Pressioni della distribuzione su filiera

Criticità nel ricambio generazionale

Scarsa visibilità delle innovazioni e del valore aggiunto aziendale

Scarsa cultura di mktg e comunicazione

Scarsa propensione alla collaborazione

Criticità segnalate per l’ultimo periodo

Altre debolezze del Sistema

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P.d.D. Scarsa propensione alla collaborazione

Il 56,5% dichiara di non aver mai condiviso con altre aziende

esperienze di collaborazione e considera improbabile la possibilità

di sperimentare questa modalità (per mancanza di interlocutori

nell’area con problematiche affini o per limiti culturali “del

territorio”).

Eppure, parlando di innovazione, il 74% delle imprese intende

affrontare progetti di ricerca e sviluppare nuovi prodotti e il 65 %

intende condurre queste attività collaborando con istituzioni ed

altre imprese.

In sostanza: un network viene visto come una risorsa, una modalità operativa finalizzata ad ottenere risultati migliori nelle situazioni eccezionali, non un fine in sé e non una prassi adattabile alla

normale amministrazione.

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Lettura e proposteLettura e proposte

Analisi quadro generale del tessile Alto Milanese

Strategie di intervento

Punti di forza Punti di debolezza- Vantaggio geo-economico

- Impegno enti locali vs manifatturiero

- Alto valore culturale del Made in Italy

- Eccellenza nel “saper fare” in tutto il comparto

- Flessibilità organizzativa e sinergie con fornitori e terziario

- Prossimità dei fornitori che si concilia con collegamento a mercato globale.

- Forte motivazione imprenditoriale

- Disponibilità ed abilità nell’internazionalizzazione

- Problemi di liquidità

- Costi energia e lavoro

- Limiti dimensionali aziendali

- Esposizione alla concorrenza sleale

- Pressioni della distribuzione su filiera

- Criticità nel ricambio generazionale

- Scarsa propensione alla collaborazione

- Scarsa visibilità delle innovazioni e del valore aggiunto aziendale

- Scarsa cultura di mktg e comunicazione

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Legnano, 2 dicembre 2010

Innovazione Collaborazione

Territorio

Prodotti e processi

Modelli organizzativ

i

Management Risorse umane

Le parole chiave / modello di interazione

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Impresa = sistema aperto

“Fare rete”

Progetti finanziabili

Scambio incremento competenze

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RINGRAZIAMENTIRINGRAZIAMENTI

Aziende coinvolte

Stakeholders coinvolti

• Calzif icio di Parabiago Mario Rede Paolini Spa • Confezioni Nuova Lara• CPC s.r.l.• Dolce & Gabbana Industria S.p.A. • Its Artea s.r.l.• LCT s.r.l.• Maglieria Mancuso • Manifattura Satta e Bottelli s.p.a.• Mimoska s.r.l.• Orobianco• Penta Servizi Tessili s.r.l. • Ponson S.p.A.• PRINCIPIO ATTIVO S.p.A. • Refraschini Gianmario• Saati Group• SERIMAGLIA s.r.l.• Stamperia di Magnago s.r.l.• Tessiltorre s.r.l.• Tessitura di Nosate e San Giorgio S.p.A.• Tessitura di Robecchetto Candiani S.p.A.• Tessitura Fratelli Toia s.r.l.• Tessitura Lazzati S.p.A.• Tessitura Stellini s.n.c.• Tintoria G. Tosi S.p.A.• Tintoria Zerbi s.r.l. • Valentine s.n.c.• Verrini Antonio s.r.l.

• Banca di Legnano • Centrocot spa• CISL Legnano Magenta• Confindustria Alto Milanese• Confartigianato Alto Milanese• Comune di Legnano • CGIL Ticino Olona• CNA Varese Ticino Olona• Eurolavoro S.c.r.l.• IIS Bernocchi Legnano• UIL Legnano• Università LIUC