Leggi di più
Transcript of Leggi di più
giugno 2014BANCA fflalasshhPERIODICODINFORMAZIONEDELLA BANCA DI PIACENZA - n. 4, giugno 2014, ANNO XXVIII (n. 152)
ERNESTO PRATI,UN MAESTRO
Ricorrono fra poco i 20 annidalla scomparsa di ErnestoPrati. Un maestro di giornali-smo ma, prima ancora, di vita.Di lui, ricordo cosa mi disse ilprimo giorno di redazione. Midisse (con qualche intercalarein dialetto comera solito fare,da buon piacentino) che il letto-re bisogna amarlo e rispettarlo.Mi disse anche, insistendoci,che bisognava essere precisi,non tirarci dentro. Libert, al-lora, non era pi nel periodopioneristico del dopo-guerra,ma era ancora in un periodo incui conquistava giorno pergiorno la sua credibilit e la suainfluenza. Non cera il proble-ma di riempire le pagine, maquello forse oggi dimentica-to di farci stare tutto. Le parolenon si sprecavano, e i titoli an-cora meno. Con un aggettivo,bisognava saper descrivere unasituazione, cos da non gettarevia piombo e tempo. Bisognava,soprattutto, essere precisi co-me mi aveva detto il direttore per via del rispetto al lettore. Quella fu la prima lezione (di
giornalismo). La seconda, fuquella di vita. Il Direttore (ilmitico direttore, spesso inavvi-cinabile) conosceva la mia fa-miglia, ma non me lo fece maipesare come soprattutto nonlo consider mai un salvacon-dotto. Trovava mio padre allU-nione (che, in quei tempi, face-va un po la funzione di salastampa, come il Barino) e seracon lui accordato (segretamen-te da me) di fare finta di nulla, ebasta. Ero uno dei tanti, dovevofare la strada che desideravo fa-
SEGUE IN SECONDA
CASAROLI, STRETTI RAPPORTI CON LA BANCATutto ci che bello o buono, o contro legge, o contro la morale, o fa ingrassare!
Casaroli ebbe stretti rapporticon la Banca. Tutte le volteche linvitammo, per una manife-stazione o per laltra, non ci fecemai mancare la sua presenza.Papa Giovanni Paolo II era ve-
nuto a Piacenza il 5 giugno 1988.Quellanno, la Banca venendoincontro ad un desiderio espres-so dal Vescovo Mazza rifece lin-tera facciata del Seminario dioce-sano. Allora fu il Vescovo stessoche invit Casaroli. Venne, e il 19marzo 90 scopr la lapide (anco-ra presente sulla facciata) che ri-corda il restauro. Poi dopo loscambio di alcune parole col pub-blico nellaula magna fummoinvitati a colazione. E, in quelloc-casione, il cardinale quandovenne servito un piatto che nonricordo quale fosse, ma comun-que pericoloso mi disse: Ri-cordi che tutto ci che bello obuono, o contro legge, o con-tro la morale, o fa ingrassare!.Un arguto calambour che non di-menticai mai e che ricordammotante volte, quando lo andavo aprendere a Castelsangiovanniper andare a colazione a Gene-preto.Il 31 marzo del 94 inauguram-
mo la filiale di Castelsangiovannidella Banca (ne abbiamo ricorda-to i ventanni pochi mesi fa). A Ro-ma per la Confedilizia, lo andai atrovare, lo invitai a benedire i lo-cali e venne anche quella volta.Alla cerimonia, ebbe parole dielogio per la funzione sociale chegli istituti di credito assolvono:Sono nati per essere al serviziodella comunit, disse, con parti-colare riferimento alle bancheterritoriali, aggiungendo: Delresto, sono menzionate in una lu-ce positiva anche nella parabolaevangelica dei talenti. San Da-niele Comboni aggiunse quando, nella missione in Africacentrale affidatagli da Pio IX, pas-sava davanti a una banca, scopri-va il capo, proprio a riconosci-mento di quanto fanno le banchein favore del progresso.La Banca tenne sempre rap-
porti con Casaroli, anche per va-rie pratiche e ragioni. Ma non cifu pi loccasione per ospitarlo.Lo ricordammo, comunque, do-po la sua scomparsa, con una ma-nifestazione che tenemmo nellasala Convegni della Veggioletta,presenti col Vescovo Monari ilcard. Luigi Poggi e la nipoteOrietta Casaroli Zanoni. Erano itempi in cui si operava da parte
dellUfficio Beni culturali dellaDiocesi per ottenere laffida-mento dellarchivio del cardina-le, che approd invece allArchi-vio di Stato di Parma (ove, che ri-sulti, non ancora stato organi-camente riordinato, a 15 annidalla scomparsa). A dire la per-sonalit mondiale, pi che inter-nazionale, dellillustre presulebasta del resto la raccolta di ono-
rificenze ed attestati amorosa-mente conservati dal dott. Gan-dini a Villa Braghieri della suacitt natale. Del resto, sulla suatomba nella chiesa dei SS. Apo-stoli a Roma (una delle pi pre-stigiose della capitale, della qua-le Casaroli fu anche Cardinale ti-tolare) scritto un solo aggettivo:placentinus.
c.s.f.
Domenica 29 giugno, alle 18,00
verr conferito dal Prefetto di Piacenza dott.ssa Anna Palombi
il
Premio Solidariet per la Vita S. Maria del Monte
La manifestazione si svolger, a causa di impedimenti ad accedere al Monte, a Tassara (Nibbiano), alla chiesa parrocchiale
e, successivamente, al castello
IN MARGINE ALLE CELEBRAZIONI
Flash152_Flash152 16/06/14 11:30 Pagina 1
BANCA fflalasshh2 giugno 2014
PARETIE LA BANCAStefano Pareti (ex sindaco, scru-poloso e puntuale studioso dicose piacentine) ha recentementetenuto una conferenza sulla pia-centinit di Verdi alla sezionepiacentina della Dante Alighieri,presieduta da Roberto Lauren-zano.Pareti ha evidenziato che nel
corso dellanno del Bicentenarioverdiano sono state, tra citt eprovincia, circa 160 le manife-stazioni musicali, storiche e bio-grafiche che Piacenza e provinciaha dedicato al Maestro: una ri-sposta corale che ha detto faonore al nostro territorio dimo-strando che il ricordo di Verdi ben presente alla cittadinanza ealle istituzioni, orgogliose di quan-to Verdi ci ha tramandato. Pareti(come riferito dal quotidiano online il PIACENZA, che ringrazia-mo) ha aggiunto: Lazione delleistituzioni volta a rivendicare Pia-cenza come luogo verdiano per incostante. Fa eccezione laBanca di Piacenza che da anniin solitudine s fatta carico divalorizzare e divulgare gli aspettidella piacentinit di Verdi conun insieme di iniziative tese a ri-stabilire la verit, contro ogniappropriazione indebita.Ringraziamo lamico (e socio)
Pareti per il riconoscimento (nonduso, a Piacenza).
LA SCOMPARSADI CUMINETTIrecentemente scomparsolavv. Gianni Cuminetti.Con lui, abbiamo avuto rap-
porti di fervida collaborazione,per le tante iniziative di solida-riet che lo hanno visto promo-tore e protagonista. Da consi-gliere di amministrazione di unaltro Istituto, era venuto a chie-derci che la Banca patrocinassein esclusiva la Maratona. E laBanca ader. Questa primazianella piacentinit, Cuminetti cela riconobbe sempre. La Banca si associa al lutto
dei famigliari tutti e dellinteranostra comunit.
Dalla prima pagina
re e soprattutto che avreimostrato di saper fare. Lintesacon mio padre su questo fuimmediata. Per tutti noi figli, lascelta familiare delle scuolepubbliche (in un momento incui i figli di famiglia spesso evolentieri andavano alle scuoleprivate ed addirittura al Paretoin Svizzera, perch le nostrescuole selezionavano ancora)era stata dettata da questo prin-cipio e basta: che dovessimo su-bito misurarci con tutto e contutti, con la vita. E alla Libertfu fortunatamente subito co-s, fui subito uno dei tanti.Ricordo la notte del centena-
rio, in tipografia. Il direttore eraraggiante, gli brillavano gli oc-chi, ci distribu le prime copiedel numero speciale firmate aduna ad una. Annunci in quelmomento la nomina di Leone aredattore capo (in pratica, la de-signazione a suo successore,come fu) . Il libro sul centenario con la parte riservata a Mar-cello, suo fratello, laltro deter-minante artefice (silenzioso)del successo del giornale ven-ne dopo, anni dopo.Ernesto Prati rimase al timo-
ne del giornale fin che gli fupossibile. Se ne and poi in pun-ta di piedi, come fu suo costantecostume di vita (Libert che iosappia non ne pubblic mai lafotografia; e il suo nome glielopubblicarono per la prima vol-ta, a sua insaputa, nello sport:aveva vinto il campionato di scidei giornalisti). Seppi della suascomparsa a Roma, e per un im-pegno che assolutamente mitrattenne non mi fu possibilepartecipare ai suoi funerali.Quando ci penso, provo ancoraun senso di rimorso.
c.s.f.
ERNESTO PRATI, UN MAESTRO
Salone dei depositanti di Palazzo Galli gremito da oltre 180 stu-denti dei licei piacentini convenzionati con il CONI Point Pia-cenza (Liceo Gioia, Liceo Respighi, Liceo San Benedetto, Li-ceo Colombini) in occasione della cerimonia di consegna dellebenemerenze assegnate dal Comitato Olimpico Nazionale Italianoa dirigenti, tecnici e societ sportive del nostro territorio che si so-no distinti per gli eccellenti risultati conseguiti a livello agonistico.Sono state consegnate le Stelle al Merito Sportivo, le Palme al Me-rito Tecnico e le Medaglie al Valore Atletico. La cerimonia statapreceduta da un momento di confronto e di riflessione, dedicatoagli studenti, sulla figura e sul ruolo del dirigente sportivo.
I BENEMERITI DEL CONIA PALAZZO GALLI
Mes
sagg
io p
rom
ozio
nale.
Con
dizio
ni co
ntra
ttuali
sui f
ogli
info
rmat
ivi d
ispon
ibili
nell
e dip
ende
nze
TASSAZIONELOCALE,COME PAGARECon riferimento alla situazioneriguardante la tassazione lo-cale e in concomitanza con lescadenze per i pagamenti, la Ban-ca di Piacenza ha messo a dispo-sizione alcuni importanti stru-menti.Dal sito della Banca www.ban-
cadipiacenza.it , infatti, possibileaccedere direttamente a un quadroriassuntivo degli argomenti prin-cipali e ad uno schema sullentitdei tributi dovuti.Direttamente dalla HOME PAGE
anche possibile accedere al pro-gramma di calcolo di IMU e TASIpredisposto da Confedilizia. comunque opportuno che i
contribuenti si mantengano infor-mati su eventuali proroghe dellescadenze dei versamenti che iComuni possono sempre disporre.
AGGIORNAMENTO CONTINUOSULLA TUA BANCA
www.bancadipiacenza.it
(foto Cavalli)
Flash152_Flash152 16/06/14 11:30 Pagina 2
BANCA fflalasshh 3giugno 2014
NUOVISSIMO CODICEDEL CONDOMINIO
La prima edizione (celeste) delCodice del nuovo condominiodopo la riforma, opera di CorradoSforza Fogliani, andata in pochimesi esaurita. Ecco allora subitopronta una seconda edizione (ver-de), aggiornata con tutte le mo-difiche nel frattempo intervenute,in ispecie con la cosiddetta rifor-ma della riforma. La nuova edi-zione reca anche la nuova Tabelladegli oneri accessori (ripartizionelocatore-conduttore) concordatadalla Confedilizia con i sindacatiinquilini Sunia-Sicet-Uniat. Ancheil commento alla legge di riforma tutto rinnovato ed aggiornato rispetto alla prima edizione (ce-leste) oltre che ampliato neipunti di interesse. Altrettanto perla giurisprudenza. E quanto ap-pena detto per il condominio valeanche per la comunione, le cuinorme (siccome molte volte sus-sidiarie a quelle condominiali)sono interamente riportate, cia-scuna con il dovuto commento.La parte pratica e il formulariosono stati anchessi rivisti.
GLI AFFRESCHI DELLA TORRICELLASono stati recentemente pre-sentati al pubblico gli affre-schi venuti alla luce in SantaMaria della Torricella, a Castel-sangiovanni, a seguito di unanuova tranche di lavori di re-stauro disposti dalla nostra Ban-ca. Il prezioso lavoro di DanielaGiusti e Alessandra Piccoli, as-sistite da Camillo Lodigiani, haportato alla luce le figure (im-maginate nel Seicento in modonon convenzionale) di San Fran-cesco, San Corrado, San Giro-lamo e San Giovanni Battista.Durante la presentazione, hapreso la parola con il parrocomons. Lino Ferrari anche ilpresidente della Banca ing. Lu-ciano Gobbi.
FU IL NOSTRO GREGORIO CASALILEMISSARIO DI ENRICO VIII A ROMA
Non lho trovato citato n sulMensi, n sullOttolenghi, nin altre parti. Solo Giorgio Fiori,nella Storia di Piacenza (vol. IV,tomo I) lo cita, peraltro esclusiva-mente a riguardo delle vicende delfeudo di Monticelli. Anche FrancescoGiarelli, pur trattando del marche-sato dei Casali, non ne parla nellasua storia (solo in parte romanzata)dappendice, pubblicata da Libertin 110 puntate, nel 1903. Eppure,Gregorio Casali fu come si vedr uno dei protagonisti primi delperiodo storico caratterizzato dallarottura dellalleanza tra Papa e Im-peratore. Nel 1519, quando nonaveva probabilmente pi di 23 anni(la sua nascita la si fa risalire al1495-96), gi era al servizio diEnrico VIII, che gli concedette iltitolo di cavaliere e una rendita vi-talizia di 200 corone doro.A trarlo dalloblio, ora un libro
(non ancora tradotto in italiano)della studiosa inglese CatherineFletcher pubblicato a Londra: OurMan in Rome-Il Nostro Uomo aRoma.Di casa presso la famiglia reale
inglese (probabilmente, per il suofascino che si dice eccezionale oltre che per le sue spiccate capacitdiplomatiche), Gregorio che sposuna Pallavicino, da cui la discen-denza dei Casali di Monticelli, tut-tora fiorente era altrettanto in fa-migliarit con Clemente VII, tantoche, presente allirruzione in Romadegli uomini dei Colonna, vide unpapa disperato, che gli si confidsul futuro dello stato pontificio. Eil cardinale inglese Tomaso Wolsey primo confidente di Enrico VIII gli affid, sapendolo, la missionedi ottenere da Clemente VII unbreve che affidasse al presule per-sonalmente il compito di giudicaredella validit del matrimonio delre inglese.Attraverso sei anni di persua-
sione, minacce e corruzione, Casali si dice in unaletta del libro dellaFletcher riusc a sopravviveregrazie alla propria scaltrezza. Ma-novr suo fratello Francesco inuna remunerativa corrispondenzaepistolare diplomatica, mise un si-gnore contro laltro, schiv spie,banditi e gentiluomini. Ma con ilpassare degli anni e il protrarsidella vicenda di Enrico, la sua fe-delt venne messa sempre pi indubbio. Che ne fu del Casali?Attingendo a centinaia di docu-
menti di archivio, la studiosa inglesericostruisce nel suo libro la tumul-tuosa vita di Gregorio Casali tra igrandi e i potenti in questo puntodi svolta della storia europea.Dallassediato Castel SantAngelo
a Roma agli splendori del Greenwi-ch Palace, segue il suo camminoal servizio di Enrico VIII. Sfarzosecerimonie e feste alla moda fanno
da contrasto alle tensioni quotidianedella vita dellambasciata, mentreCasali d in pegno largenteria difamiglia per pagare i conti, combattecontro avidi parenti e riesce a ca-varsela a dispetto dellira di AnnaBolena.La situazione, intanto, precipit.
E proprio mentre le minacce dellaguerra franco-inglese si facevanosempre pi pressanti (con un PaoloIII nel frattempo succeduto a
papa Clemente sempre pi incertosul miglior partito da prendere)Gregorio Casali cadde ammalato.Mor a quarantanni, ricordato inuna cappella della famiglia di S.Domenico a Bologna, citt di originedella stirpe. Luomo di Enrico VIIIsi trov davanti due papi che sep-pero resistergli, in particolare nonscambiarono il potere temporalecon la dottrina Il resto, noto.Com noto quanto la coerenzacattolica di quei due papi costalla Chiesa.Ricco di unimponente biblio-
grafia (con citazione, anche, di no-stri studiosi, come il Nasalli Rocca)e di un apparato fotografico di ri-guardo (in cui figura anche il ca-stello di Monticelli), completo diun preciso albero genealogico dellafamiglia (quella senatoriale di Bo-logna e quella dei marchesi diMonticelli), il volume traccia uneccezionale, e geniale, affresco diun periodo storico e di una vicendaa tutti ignota, ma finora pressochinesplorata (e del tutto che risulti sconosciuta) perlomeno nella nostraterra.Un libro che dice la centralit di
Piacenza (duna volta) e dei pia-centini (duna volta).
c.s.f.
COMUNE DI PIACENZACORPO DI POLIZIA MUNICIPALE
DURANTE LA STAGIONE ESTIVA SI POSSONO UTILIZZAREGLI PNEUMATICI INVERNALI?
Si. Ma solamente se hanno indicato un indice di velocit ugualeo superiore a quello presente sulla carta di circolazione.Lo ha chiarito il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con
circolare del 17 gennaio u.s.:... luso degli pneumatici invernaliconsentiti e cio quelli con i parametri riportati sulla carta di circo-lazione ivi compreso lindice di velocit non ha restrizioni di ca-rattere temporale e pertanto essi possono essere usati durante tutti imesi dellanno solare Lutilizzo degli pneumatici invernali riportanti un indice di velo-
cit inferiore a quello prescritto ammesso solo per il periodo dal15 novembre al 15 aprile, prorogato questanno fino al 15 maggio.Dopo tale data la circolazione con pneumatici invernali con un
indice di velocit inferiore a quello indicato sulla carta di circolazio-ne comporta lapplicazione della sanzione amministrativa previstadallart. 78 CdS (euro 419,00 e ritiro della carta di circolazione).
Flash152_Flash152 16/06/14 11:30 Pagina 3
BANCA fflalasshh4 giugno 2014
LE COSE ARTISTICHE RIMARCHEVOLI DI PIACENZAIN UNA LETTERA DI VERDI A GIUSEPPINA MOROSINI
La missiva, datata 1889, fa parte del carteggio pubblicato recentemente dallIstituto Nazionale di Studi Verdiani e dallArchivio Storico di Lugano
Non dovrebbero esserci pi dub-bi sulla piacentinit di Giu-seppe Verdi. Le radici del suoalbero genealogico, infatti, sonosempre state saldamente piantatetra le terre della nostra rigogliosacampagna gli avi paterni vivevanotra Villanova e SantAgata mentrequelli materni provenivano da Ca-deo e da Chiavenna Landi e lasua nascita in provincia di Parmava ascritta, come noto, al trasferi-mento in quel di Roncole di suononno Giuseppe Carlo. Aggiun-giamo che per mezzo secolo ilMaestro visse a SantAgata, che fuconsigliere comunale di Villanovae consigliere provinciale e chenella nostra citt coltiv alcuneamicizie. Il tutto perfettamente do-cumentato dal volume Verdi, ilgrande gentleman del piacentinopubblicato dalla nostra Banca al-cuni anni fa, e figlio del laboriosolavoro di ricerca compiuto dallastudiosa statunitense Mary JanePhillips-Matz, scomparsa nel gen-naio del 2013. La piacentinit di Giuseppe Verdi
e la sua approfondita conoscenzadella nostra citt trovano confermaanche nel Carteggio Verdi-Mo-rosini. 1842-1901, unopera curatada Pietro Montorfani e data re-centemente alle stampe dallIstitutoNazionale di Studi Verdiani e dal-lArchivio Storico di Lugano. Sitratta di un ricco e cronologica-mente ampio apparato epistolarecomposto da duecentosettantacin-que missive tra lettere, bigliettie telegrammi inviate da Verdialla Famiglia Morosini (e viceversa)tra il 1842 e il 1901.Un ampio corpus epistolare che
va doverosamente diviso in dueparti. La prima va dal 1842 al 1848,periodo in cui il Maestro frequenta Milano il salotto mondano-cul-turale della Famiglia Morosini (an-tico casato milanese con possedi-menti tra Como, Varese e la cam-pagna svizzera). Le lettere che locompongono, indirizzate preva-lentemente alla contessa EmiliaZeltner Peri Morosini (ma consvariati richiami alle sue figlieGiuseppina, Annetta e Cristina),ci consegnano una personalitforse poco nota di Verdi: ironico,poetico e quasi sdolcinato, pernulla preoccupato di far trasparirequei sentimenti che pareva nutrirenei confronti della giovane Giu-seppina Morosini. Il carteggio siinterruppe nel 1848 quando il Mae-stro si allontan dalla sua Milano;non solo per i numerosi impegnimusicali allestero, ma anche perla sua avversione nei confrontidegli austriaci. La seconda parte del carteggio,
dopo ventanni di silenzio rottosoltanto da due lettere del 1861,prese vita verso il 1868 per iniziativa
di Giuseppina Morosini che si pro-dig per riallacciare i rapporti conVerdi. Il Maestro, da anni sposatocon Giuseppina Strepponi, si armnuovamente con carta, penna ecalamaio accettando linvito del-lamica di un tempo. Ma non fupi il Verdi sentimentale, dolce epoetico del ventennio precedente.Le sue lettere, infatti, divenneropi formali, quasi telegrafiche:musica, arte, cultura, viaggi e qual-che vicenda personale tra gli ar-gomenti trattati. Spesso tocc aGiuseppina Strepponi sostituirsi al
marito allo scrittoio. Lunica ecce-zione tra le telegrafiche missiveinviate in quel periodo da Verdi aGiuseppina Morosini, rappre-sentata da una lettera dellottobre1889 in cui il Maestro invi alla-mica un elenco di monumenti edi bellezze da visitare nella nostracitt. Le cose rimarchevoli di Pia-cenza - scrisse Verdi - sono il Pa-lazzo del Comune in Piazza con irispettivi Cavalli di Bronzo. In Duo-mo gli affreschi del Guercino: emeglio ancora altri affreschi delPordenone nella Chiesa; La Ma-donna di Campagna. Vi sono anchedue altri quadroni moderni in S.Giovanni in Canale moderni ciosul finire al principiare di questoSecolo. Luno di Landi laltro diCamuccini. Due uomini dingegnoma lepoca loro non troppo feliceper la pittura, e sentono natural-mente della loro epoca.Pi volte, in quelle lettere, il
Maestro descrisse allamica VillaSantAgata, il parco che incorniciala villa, la campagna piacentina, icampi coltivati e il suo progettoper lOspedale di Villanova. Il Verdipiacentino, filantropo e agricoltore,quindi, proprio come nella mostraorganizzata nei mesi scorsi dallanostra Banca a Palazzo Galli.
Robert Gionelli
LA CHIESA DI S. MARIA DEL TEMPIOIn occasione del censimento condotto sul fondo fotografico del prof. Giulio Milani (Pisa, 1873 Piacenza, 1962),confluito nella pubblicazione dal titoloPiacenza nei ricordi fotografici di Giulio Milani (2004), sono state schedatealcune interessanti immagini della chiesa e del chiostro di S. Maria del Tempio.La chiesa, che ha dato il nome al vicolo che dal corso conduce di fronte al palazzo Scotti di Vigoleno (attuale sede
della Prefettura), stata fondata nellanno 1127, secondo lo storico Pier Maria Campi, nel quartiere guelfo degliScotti vicino alla quale verr fondato il complesso conventuale domenicano di S. Giovanni in canale nel 1227.Nel 1279 verr dotata di una torre di gusto gotico, colpita da un fulmine nel 1553, documentata da un disegno di
Antonio Sangallo il Giovane realizzato durante la sua permanenza nella nostra citt (1526) in occasione della suapartecipazione al cantiere delle fortificazioni cittadine.In seguito alla soppressione dei Templari, decisa nel processo contro lordine religioso del 1310, i beni immobi-
liari e fondiari passano nelle mani dei Domenicani. La chiesa, destinata ad ospitare loratorio dellInquisizione,verr concessa in uso a diverse confraternite. Ricostruita nel 1729, nel corso del XIX secolo viene in parte demolitae destinata ad abitazione civile fino alla definitiva scomparsa durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mon-diale che cancellano anche quanto rimaneva del chiostro medioevale. La planimetria della fine del XVIII secolo,eseguita prima delle soppressioni napoleoniche, e le fotografie del prof. Giulio Milani permettono di comprenderelarticolazione del complesso. La chiesa aveva accesso dal chiostro che comunicava con la piazzetta attraverso unportone ancora conservato come passo carraio. Il chiostro era su quattro lati aperti sorretti da colonne in mattonicon capitello a cubo smussato verso uno spazio erboso, poi tamponati come visibile nella fotografia, con accessoanche dal transetto nord della chiesa di S. Giovanni in canale.La chiesa di S. Maria del Tempio conserva il titolo parrocchiale, come testimoniano le dichiarazioni degli estimi
cittadini (1558, 1576, 1647) titolo che, nel XVIII secolo, viene assegnato alla vicina chiesa di S. Giovanni in canale.Dopo la soppressione dellordine dei Domenicani, in esecuzione delle leggi napoleoniche del 1810, la chiesa di S.Giovanni infatti riaperta come parrocchiale, nel 1862, mentre il convento viene progressivamente distrutto.Al complesso dei Templari sono legate le intitolazioni di alcune strade cittadine. Oltre al vicolo gi ricordato e
alla piazzetta del Tempio, dove si affaccia il palazzo Scotti di Vigoleno (sede della Prefettura), si ricorda anche la viadella Croce. A proposito dellintitolazione della via della Croce, che collega via S. Giovanni a corso Garibaldi, lo sto-rico Pier Maria Campi, sotto lanno 1253, riferisce la circostanza dellinnalzamento di tre colonne di pietra per sor-reggere altrettante croci a ricordo di una controversia di confine tra i frati di S. Giovanni e i cavalieri templari.Lultima croce sopravvissuta viene rimos sa nel 1885; mentre quella attuale, presso lingresso nord della chiesa
di S. Giovanni, stata collocata, in ricordo dellAnno Santo del 1950, in una posizione che potrebbe forse corrispon-dere a quella descritta dal Campi.
Valeria Poli
CHIESE SCOMPARSE
LO SCRIGNODEI RICORDI
Con questa pubblicazione (chereca in copertina la popolarefigura di Ciotti) Sandro Ballerinici regala unaltra delle sue prezio-sit letterarie. I soprannomi (unriferimento, magistrale, ad ogniComune), i barboni o i personag-gi comunque pittoreschi , i fan-tasmi e cos via, costituiscono al-trettanti tasselli di un nuovo mo-saico, come lAutore ama chia-mare i suoi (densi di notizie e tra-dizioni) libri. La pubblicazione stata presentata a Palazzo Gallinel corso di una serata resa piace-volissima al numerosissimopubblico presente dalla mae-stria e passione di Ballerini.
Flash152_Flash152 16/06/14 11:30 Pagina 4
BANCA fflalasshh 5giugno 2014
PROSEGUONO LE LEZIONI DI ECONOMIA PER GLI STUDENTI ORGANIZZATE DALLA BANCA DI PIACENZA
Il progetto, ideato dal nostro Istituto per aiutare i giovani a scoprire il mondo delleconomia e a conoscere i servizied i prodotti bancari anche attraverso le nuove tecnologie, ha avuto nei giorni scorsi come protagonisti gli stu-denti della 3 Operatore Amministrativo Segretariale dellIstituto Santa Chiara di Stradella, in provincia di Pavia.
Gli studenti, accompagnati dai proff. Luigi Nicelli e Antonella Buttazzoni, sono stati ospitati negli uffici dellanostra Filiale di Stradella, in Piazza Trieste, dove si svolta la lezione curata da Daniele Guerrini e da Robert Gio-nelli. Il progetto completamente gratuito destinato alle scuole, sia medie che superiori, continuer anche il pros-
simo anno scolastico (le scuole interessate possono contattare il nostro Ufficio Relazioni esterne al n.0523.542356). Nella foto, gli studenti con il prof. Luigi Nicelli, il Direttore della Filiale di Stradella, Fabrizio Franzini, e
Daniele Guerrini.
MOSTRA LA NOSTRA PIAZZA CAVALLI, NEL TEMPOAppello a chi possiede dipinti e cartoline
La nostra Banca organizza per il periodo 20.12.14-11.1.15 una mostra di dipinti dal titolo La nostra PiazzaCavalli, nel tempo. Chi disponga di una veduta di Piazza Cavalli (la piazza pi cara ai piacentini e, nel tem-po, dai vari nomi, da Piazza Grande a Piazza dei Farnesi), pu indicare allUfficio Relazioni esterne della Banca(tf. 0523/542356) la sua disponibilit al prestito del quadro interessato alla mostra stessa. Presso lo stesso Ufficiopu essere attinta ogni altra notizia inerente la mostra stessa (condizioni di prestito, conservazione, sicurezza,assicurazione ecc.).Saranno accettati per lesposizione alla mostra solo dipinti accertati come eseguiti entro lanno 1980. Gli stes-
si dovranno riguardare la piazza nel suo complesso (o una parte importante della stessa, cos che ne risulti co-munque unimmagine della piazza in s, e quindi al di l di un singolo monumento che su di essa si affacci).Una sezione della mostra sar dedicata a vecchie cartoline dedicate, sempre, alla piazza e formate entro la
stessa data dei dipinti.Gli interessati ad esporre proprie cartoline possono rivolgersi per ogni informazione al numero sopra indi-
cato.Curatore della mostra il prof. Alessandro Malinverni.
IL 27 SETTEMBRE SAR RICORDATALA RISALITA DELLANGIL DL DOM
Ilettori di BANCAflash gi lo sanno. A settembre come abbiamo scritto, dettagliatamente, sul nostro pe-riodico nel gennaio dello scorso anno si compiono 50 anni dal restauro dellAngil dl Dom (discesa, 31maggio 1964 - risalita, 27 settembre 1964).Lavvenimento sar ricordato in Duomo, con un evento che si terr sabato 27 settembre, alle 16 (lo stesso
giorno e la stessa ora, esattamente, della risalita). Parteciper anche il Vescovo mons. Gianni Ambrosio.Levento organizzato oltre che dalla Banca dalla Famiglia Piasinteina, in accordo con gli organismi
parrocchiali.
Avvenne 50 anni fa
CRAVEDI RICORDADON VITTORIONEstato recentemente presen-tato al Gotico alla presenzadel Vescovo Ambrosio e del Sin-daco Dosi un documentariosullistituzione Africa Mission edon Vittorione (il diacono famosoin tutta Italia per il suo spiritodi spiccata solidariet ancor pri-ma che per il suo peso: 240 Kg.).Il quotidiano on line Piacenza
sera ha contemporaneamentepubblicato un appassionato ri-cordo di don Vittorione, nelquale fra laltro detto e unlettore ci ha pregato di farlo no-tare che il motto del diaconoera: A chi ha fame, bisognadare da mangiare subito.
LANNUARIOPONTIFICIO E CORBELLINILannuario pontificio (un pon-deroso volume rosso cardi-nale, un capolavoro defficienza:contiene persino il numero dei se-minaristi di tutto il mondo) unapubblicazione che i vaticanisti at-tendono ogni anno, per studiarloin ogni riga. Basta un asterisco,unomissione o un particolare se-gno grafico per innescare dietro-logie, o dover prendere atto di su-periori decisioni. Nulla, infatti, lasciato al caso. E nulla sfugge,anche.
Questanno, una curiosit im-portante riguarda il Vescovo pia-centino mons. Giorgio Corbellini.LAnnuario 2014 registra infattila sua nomina alla presidenzadellAutorit informativa finan-ziaria del vaticano, ma scom-parsa la dicitura ad interim checera invece nel comunicato di no-mina. Un favorevole segno, evi-dentemente, per il prelato (c.s.f.).
Segnaliamo
Flash152_Flash152 16/06/14 11:30 Pagina 5
BANCA fflalasshh6 giugno 2014
GIANNI ZUCCA, IL TENORE SCOPERTO DA MIKESULLA BRECCIA DA OLTRE MEZZO SECOLOIl celebre conduttore di quiz televisivi fu il primo talent scout del tenore piacentino.
Tanti anni di carriera nel Coro del Municipale ma anche come apprezzata voce solista
stato amico di Gianni Poggie di Flaviano Lab, ha can-tato per Luciano Pavarotti, Mi-rella Freni e per Raina Kabai-vanska. Pur avendo dedicato albel canto oltre mezzo secolodella sua vita, la sua voce pro-babilmente pi nota ai melomanidi quanto non lo sia il suo voltodato che gran parte della suacarriera lha vissuta come cori-sta. Parliamo di Gianni Zucca,storico ed apprezzato tenore li-rico piacentino che per oltreventicinque anni dal 1985 al2010 ha fatto parte del Corodel Teatro Municipale di Pia-cenza. Classe 1939, piacentino di
SantAntonio, Zucca ha scopertoda giovanissimo la sua vocazioneper il canto lirico. Una dote ri-masta solo una passione finoalla fine degli anni Settanta delsecolo scorso, nonostante la suavocalit sia stata riconosciuta,quando era ragazzo, da un gran-de talent scout.A sedici anni ricorda Zucca
ho avuto lonore di cantaredavanti a Mike Bongiorno venutoa Piacenza per salutare il parrocodi Borgotrebbia, don Aldo Ber-zolla. Ho cantato un paio di ro-manze e alla fine della mia esi-bizione Mike Bongiorno si ri-volto a don Berzolla dicendogliQuesto ragazzo ha del talento,fatelo studiare. Studiare cantoavrebbe significato rinunciareal lavoro, e cos ho dovuto met-tere da parte i miei sogni.Sogni di gloria accantonati in
un cassetto che Gianni Zucca,fortunatamente, non ha maichiuso definitivamente. Per oltreventanni, infatti, ha lavoratocome meccanico e come autistasenza mai rinunciare, per, allasua grande passione.A diciotto anni lavoravo di
giorno e cantavo in unorchestradi notte, ritmi che ovviamentenon ho potuto reggere per molto.Cos ho continuato a cantaresolo nel tempo libero senza perrinunciare ai concorsi. Verso lafine degli anni Cinquanta sonostato finalista alla Maschera dO-ro, ma unimprovvisa malattiami ha impedito di esibirmi. Po-teva essere una grande occa-sione, ma la sfortuna me lhapreclusa. Giunto alla soglia dei quaranta
anni, Gianni Zucca ha decisodi riaprire il cassetto dei suoisogni. Ha iniziato a studiarecanto sotto la guida della pro-fessoressa Laura Groppi, dellIsti -
tuto Pier Luigi da Palestrina, conlobiettivo di riprendere ad ognicosto, e seriamente, quella car-riera artistica purtroppo abban-donata negli anni giovanili. Iltutto, senza nemmeno sapereche la sfortuna vissuta alla Ma-schera dOro gli avrebbe offertouna rivincita. In quel periodo mi sono esi-
bito diverse volte alla Tampa
Lirica e su consiglio di GianniPoggi e di Flaviano Lab, chemi onoravano della loro amici-zia, ho deciso di sostenere le-same dammissione al Coro delTeatro Municipale, a quel tempodiretto dal maestro ValentinoMetti. Ho superato brillante-mente tutte le audizioni e nel1985 sono entrato a far partestabilmente del Coro. stata lapi importante esperienza pro-fessionale della mia vita, chemi ha permesso di cantare neimaggiori teatri italiani ma chemi ha anche portato da solistasu molti palcoscenici.Turandot, Tosca, Nabucco,
Madama Butterfly, Bohme eManon le opere a cui Zucca haprestato pi volte la sua voceda tenore, sia come corista checome solista. Una voce potentee vellutata che gli ha anche por-tato in dote importanti ricono-scimenti.Nel 1989 mi sono classificato
al primo posto nelle selezionida tenore per lammissione alCoro del Teatro di Bologna. Unsuccesso personale a cui ho ri-nunciato per stare vicino allamia famiglia. Ho continuato acantare nel Coro del Municipale,ma ho anche avuto tanti ingaggicome solista a Piacenza e ingiro per lItalia. La mia aria pre-ferita? Nessun dorma dellaTurandot ma anche Reconditaarmonia della Tosca mi dgrandi emozioni. Oggi, visto chenon sono pi giovanissimo, fac-cio meno esibizioni ma in com-penso canto spesso per gli amicidi sempre, soprattutto quandomi spronano dicendomi ...daiGianni, dg un arion. E cosinizio a cantare Dilegua, onotte! Tramontate, stelle! Tra-montate, stelle! Allalba vincer!Vincer! Vincer!.
R.G.
Personaggi piacentini E GLI ANTONINIANIS INVOLARONOA PARMAPrima del 50 del secolo scor-so, un contadino al lavoronei pressi di Groppallo (Farini-dolmo) rinvenne un bel gruzzo-lo di monete antoniniane (mo-neta dargento allorigine emessa nel 215 d.C. da Caracal-la, uno degli imperatori Antoni-ni). Le monete andarono di-sperse in vari modi secondo latradizione locale ma, di recen-te, una piccola parte di esse(108; circa 1/10 dello stock ini-ziale) stata recuperata e con-segnata alla Soprintendenzaarcheologica. Marco Bazzini,Angelo Ghiberti e Stefano Pro-vini (che sul ritrovamento han-no tenuto unapprezzata rela-zione pubblicata sullArchivio alla Deputazione di storia pa-tria) ipotizzano che le stesse cronologicamente interessantiun solo decennio, tra il 260 e il270 d.C. siano state occultatein una casa andata incendiata,probabilmente a causa delle de-vastazioni facenti capo, in quelperiodo, alle trib alamanniche(o alemanniche), penetrate inItalia attraverso lodierno Pas-so del Brennero e che dopo es-sere state combattute da Cara-calla nel 215 nel 271 d.C. ri-portarono una netta vittoria,nei pressi di Piacenza, sulletruppe imperiali.
Per la custodia delle moneteritrovate s da tempo pensatoal Museo archeologico dellascuola elementare di Farinidol-mo, idealmente ipotizzando didedicare alle stesse la secondavetrina del Museo in questione.Il Sindaco, per, reclama ope-rosamente, e meritevolmente la restituzione delle monete oraa Parma, ma invano. Altrettan-to dicasi per una loro conserva-zione a Palazzo Farnese. Lastoria di decenni e decenni dispoliazioni, a Piacenza sem-pre nuova e sempre si rinnova.
sf.
ZoccoliPerch gli zoccoli dei cavalli bronzei della Piazza sono ferrati a rovescio? La testa dei chiodi vi-
stosamente rivolta verso lalto, come certo non dovrebbe essere a regola della mascalca. Due leipotesi. Va per la maggiore che i duchi Farnese facessero ferrare i ferri dei cavalli con chiodi dar-gento dalla grossa capocchia. E li volessero messi in quel modo perch i cavalli li perdessero facil-mente, cos chi li trovava poteva tenerseli come un piccolo tesoro.La seconda ipotesi atttribuisce la bizzarra scelta allo scultore Francesco Mochi da Montevarchi.
Convinto di aver fatto unopera perfetta, commise volontariamente lerrore quale atto di umilt. Laperfezione, infatti, appartiene solo a Dio e la superbia un peccato capitale.
da: Cesare Zilocchi, Vocabolarietto di curiosit piacentine, ed. Banca di Piacenza
CURIOSIT PIACENTINE
Flash152_Flash152 16/06/14 11:30 Pagina 6
BANCA fflalasshh 7giugno 2014
L nelle date va senza accentoPiacenza, l 20 giugno.Milano, l 30 luglio.
, l Che sar mai quel l che tro-
viamo spesso nella corrispon-denza commerciale o degli en-ti pubblici, a volte (come nel-lultimo esempio) con i puntiniprima (per indicare il luogo) edopo (per la data)? Diciamosubito che un errore, perchaccentato. Correttamente ma soltanto in una sparuta mi-noranza di casi si legge senzalaccento dovrebbe essere li.Li la forma antica del pluralemaschile dellarticolo, insom-ma quello che da un paio di se-coli in uso con le forme ie gli.Nei secoli andati liera comune(Chi fuor li maggior tui?,chiede Farinata a Dante), inpoesia fino allOttocento e ol-tre (nel leopardiano Passerosolitario la primavera per licampi esulta). Dunque, scrivendo li 20
giugno intenderemmo iven-ti giorni del mese di giugno,come li 30 luglio starebbeper i 30 giorni di luglio. For-ma vecchia, come ben si vede,ma cristallizzata nei formularicommerciali e burocratici (sipensi alla tenace sopravviven-za della Signoria Vostra!) e ar-ricchita di un accento che lhatrasformata nellincomprensi-bile avverbio di luogo l. Se vo-gliamo essere corretti, dobbia-mo scrivere non l 5 aprile,bens li 5 aprile. Non solo:poich li plurale, non possia-mo usarlo per il primo giornodel mese, che singolare.Quindi, dovremmo scrivere ilprimo gennaio, il 1 gen-naio, l1 gennaio (questul-tima scelta, per, appare subi-to infelice); perch li 1 gen-naio sarebbe come i giorniuno gennaio.La soluzione migliore consi-
ste nel sopprimere questo ar-caismo e quindi usare sempli-cemente la data, senza alcunarticolo. Se proprio si volesseserbarlo, bisognerebbe usarlosolo in espressioni come ilgiorno 20 settembre o, pisemplicemente, il 20 settem-bre. Rifacciamoci, come so-vente opportuno, al Manzo-ni. Nel capitolo I de I promessisposi lAutore scrisse, nellaprima edizione: ai 22 di set-tembre dellanno 1612. Cossemplific nelledizione defi-nitiva: il22 settembre dellan-no 1612.
M. B.
LANGOLO DEL PEDANTE
SIMONETTA CATTANEO E IL NOSTRO BOTTICELLICi hanno portato via tutto, o quasi (specie allepoca del Ducato: unadisgrazia, per noi). Ma la Madonna del Botticelli, no. Anzi, lo Statounitario subentrato nella propriet ai Borbone ce la restitu. Arteficedel miracolo controcorrente, Faustino Perletti (primo Sindaco diPiacenza).Il famoso Tondo conservato al Museo civico stato, cos, studiato
sotto tutti i profili. Ma non che risulti sotto quello della modella ri-tratta. Non ce ne intendiamo, e potremmo anche dire uneresia, ma anoi le sembianze paiono quelle di Simonetta Cattaneo (una delle duecelebri donne di Piombino, laltra era Semiramide Appiani dAragona,imparentata coi Landi, la famiglia che nel suo castello di Bardi posse-dette com noto il nostro Botticelli: non per niente citate entrambe daEnrico Petrucciani e Stefano Pronti nel loro studio raccolto nella pub-blicazione Il tondo di Botticelli e Piacenza, ed., Motta, a cura di A. Giglie D. Gasparotto).Simonetta Cattaneo, dunque, e il nostro Tondo. Le date, non contra-
stano la tesi che avanziamo: Botticelli realizz il dipinto fra il 1470 e l80, secondo autorevole critica; Simo-netta Cattaneo Della Volta una cui sorella uterina aveva sposato un Appiani, Signore di Piombino, della so-praccitata famiglia nacque nel 1453 e mor a 23 anni, di tisi. Fu sepolta nella chiesa di Ognissanti di Firenzee l nel Borgo ove visse volle essere sepolto anche Botticelli, nel 1510, storicamente di certo un ammi-ratore di Simonetta. Ma, del resto, nessuno contraddice pi la tesi che Simonetta non abbia mai posato peril Botticelli, ma che suoi siano i lineamenti impressi nella memoria delle donne di tanti quadri dal maestrodipinti (financo dopo la morte di lei: ad es. La Primavera). Tutti anche a prima vista, possono in ogni casonotare che le donne del Botticelli hanno gli stessi tratti, quelli tradizionalmente della Cattaneo. Quelli del-la nostra Beata Vergine adorante, con San Giovannino, il Bambino.
c.s.f.
IL PONTE GOBBO DI BOBBIO, AMATO COME UN FIGLIO DISCOLOPonte vecchio, Ponte gobbo, Ponte romano, Ponte del diavolo, Ponte diSan Colombano, per i vecchi bobbiesi semplicemente ar pont. ABobbio lo chiamano in tanti modi, ma per tutti insieme alla Trebbia come un figlio discolo, che pi discolo e pi lo si ama perch pi dialtri proprio di questo ha bisogno. E il ponte, nei secoli, insieme allaTrebbia e alle sue piene improvvise, tante davvero ne ha combinate,mettendo a dura prova, coi suoi ricorrenti crolli, anche le finanze del Co-mune (che, ad esempio, gi nel 1655 mettendo i Reggenti previsti dalloStatuto civico al posto del Sindaco erano, pensate un po , esauste co-me oggi, e come oggi cronicamente esauste anche se allora lAutorit lo-cale non poteva mettere le imposte che pu mettere oggi, e tantomenodella stessa proporzionale gravezza). Le vicende di questo figlio disco-lo, dunque, sono raccontate in una pubblicazione (dalla grafica perfet-ta, e inconfondibile; ricca, anche, la documentazione fotografica) che con il contributo della nostra Banca anche questanno Gian Luigi Olmici regala, ed il cui titolo (Quando sorger fu venduto. Storia del PonteVecchio di Bobbio, ipotesi e documenti) tratto da una poesia dellavv.Erminio Malchiodi (1862-1912) riprodotta in appendice assieme, fralaltro, a uno scritto sul ponte di Pietro Verrua, latinista insigne e ricor-dato insegnante, giunto a Bobbio nel 1932.Quanto i bobbiesi abbiano sempre amato, nel corso dei secoli, il loro
ponte (il primo, si calcola che sia stato costruito fra il XIII e il X secolo),lo si vede chiaramente dallo spazio che gli antichi Statuti dedicavano al-la sua cura ed alla sua protezione. E gi nel 1398 vietavano di erigere edi-fici a distanza minore di dodici braccia dal manufatto. Altri temi davvero, anche perch allora le disposizionile si facevano rispettare
c.s.f.
Messaggio promozionale. Condizioni contrattuali sui fogli informativi disponibili nelle dipendenze
Flash152_Flash152 16/06/14 11:30 Pagina 7
BANCA f8 giugno 2014Ve
nerd
9 m
aggi
o 20
145
ilnuo
vogio
rnale
Piac
enza
Sta per
tagl
iare
il tr
agua
rdo
dei d
ue a
nni a
i ver
tici d
el-
la
Ban
ca
di
Pia
cenz
a.L
ing.
L
uci
ano
Gob
bi,
clas
se 1
953,
ha
al s
uo a
ttiv
oun
a lu
nga
espe
rien
za n
el m
on-
do fi
nanz
iari
o a
livel
lo in
tern
a-zi
onal
e co
n ol
tre
25 a
nni d
i mi-
litan
za n
el G
rupp
o Pi
relli
. Nel
giug
no 2
012
su
bent
rato
al-
lavv
. Cor
rado
Sfo
rza
Fogl
iani
nella
gui
da d
elli
stitu
to d
i cre
-di
to d
i via
Maz
zini
.
Pre
side
nte,
pa
rtia
mo
dai
cont
i. C
ome
si
ape
rto
per
laB
anca
di P
iace
nza
il 2
014?
Si
ape
rto
bene
, gr
azie
ai
prim
i tim
idi s
egna
li di
rip
resa
econ
omic
a e
alla
cap
acit
ge-
stio
nale
, al
tam
ente
pro
fess
io-
nale
, di t
utto
il p
erso
nale
. I r
i-su
ltati
del
bila
ncio
201
3 co
n-fe
rman
o la
sol
idit
e la
vita
lit
della
nos
tra
Banc
a.
C
ome
vien
e co
stru
ito
il ra
p-po
rto
con
il t
erri
tori
o?Es
send
o un
a Ba
nca
Popo
la-
re, c
on p
i d
i do
dici
mila
soc
i,il
nost
ro I
stitu
to v
ive
in s
im-
bios
i con
le s
fide,
le a
spet
tati-
ve,
i su
cces
si,
le i
nqui
etud
ini,
le
preo
ccup
azio
ni
dei
nost
riso
ci c
lient
i e d
ei n
ostr
i clie
nti.
Siam
o co
nvin
ti di
dov
er a
f-fr
onta
re
una
sfid
a cu
ltura
le,
senz
a pr
eced
enti,
e,
du
nque
cerc
hiam
o di
as
seco
ndar
e le
esig
enze
dei
nos
tri c
lient
i, co
nlo
stil
e de
l mig
liora
men
to c
on-
tinuo
. C
redi
amo
che
face
ndo
bene
il
nost
ro l
avor
o, p
ossi
a-m
o ar
ricc
hire
mat
eria
lmen
te e
LIN
TERV
ISTA
/D
alla
real
t lo
cale
all
econ
omia
mon
dial
e: p
arla
il p
resid
ente
Luc
iano
Gob
bi
BA
NCA
DI P
IACE
NZA
, MO
TORE
DI S
VILU
PPO
PER
IL T
ERRI
TORI
O
A s
inis
tra,
il t
avol
o di
pre
side
nza
alla
re
cent
e as
sem
blea
de
i soc
i del
la B
anca
di
Pia
cenz
a: d
a si
nist
ra,
il v
icep
resi
dent
e do
tt. F
elic
e O
mat
i,l'a
vv. C
orra
do S
forz
aSf
ogli
ani,
pres
iden
ted'
onor
e, il
pre
side
nte
ing.
Luc
iano
Gob
bi,
e il
con
sigl
iere
se
gret
ario
dot
t. M
assi
-m
o B
erga
mas
chi.
(fot
o D
el P
apa)
Sopr
a, la
tes
sera
de
l soc
io d
ella
Ban
ca
di P
iace
nza.
A
des
tra,
la C
atte
dral
edi
Mil
ano
con
il lo
go
dell
Exp
o 20
15.
Lis
titu
to d
i cre
dito
di v
ia M
azzi
ni p
ront
o a
sost
ener
e pr
oget
ti s
peci
fici i
n vi
sta
di E
xpo
2015
2015
, h
anno
lav
orat
o m
olto
bene
. Exp
o 20
15
un
oppo
rtu-
nit
per
att
irar
e a
Piac
enza
tu-
rist
i e u
omin
i e d
onne
da
ffar
iin
tere
ssat
i a c
onos
cere
e a
com
-pr
are
i pro
dott
i rea
lizza
ti da
lle
aer
opor
to d
i Pia
cenz
a, a
sol
i45
min
uti d
i dis
tanz
a.
L
ei p
arla
di
mol
tipl
icat
o-ri
. C
ome
li d
efin
ireb
be?
Io s
ono
affe
zion
ato
a du
e
dal
lalt
ro
nean
che
lasc
iars
ipr
ende
re d
allo
sco
nfor
to. B
iso-
gna
fare
di
tutt
o pe
r da
re c
o-ra
ggio
e o
ppor
tuni
t a
i gio
va-
ni. N
ei p
ross
imi m
esi a
nche
lano
stra
ban
ca p
reve
de d
i as
su-
Il bene
sser
e che
noi
ogg
i an
cora
viv
iam
o no
n va
dat
o
Flash152_Flash152 16/06/14 11:30 Pagina 8
9NCA fflalasshh giugno 2014
lo s
tile
del m
iglio
ram
ento
con
-tin
uo.
Cre
diam
o ch
e fa
cend
obe
ne i
l no
stro
lav
oro,
pos
sia-
mo
arri
cchi
re m
ater
ialm
ente
em
oral
men
te la
com
unit
che
ci
circ
onda
e il
suo
terr
itori
o.A
bbia
mo
pote
nzia
to i
van
-ta
ggi
econ
omic
i pe
r i
soci
che
poss
iedo
no a
lmen
o 30
0 az
ioni
della
ba
nca
per
sott
olin
eare
ille
gam
e co
n la
bas
e so
cial
e e
per f
orni
re v
ero
valo
re a
ggiu
n-to
. Da
alcu
ne s
ettim
ane,
p
os-
sibi
le r
inno
vare
la
poliz
za R
Cau
to c
on l
age
nzia
Rea
le M
u-tu
a di
Ass
icur
azio
ne,
sita
in
via
Torr
icel
la a
Pia
cenz
a, c
onun
o sc
onto
del
20%
e p
ossi
bili-
t d
i pag
amen
to r
atea
le, s
enza
alcu
n co
sto
aggi
untiv
o.
La b
uona
eco
nom
ia
si fa
con
let
ica
L
a cr
isi
oggi
s
otto
gli
oc-
chi
di t
utti
. Qua
l
la r
espo
n-sa
bili
t d
elle
ban
che
in q
uest
ote
mpo
non
faci
le?
Va
dett
o ch
e no
n c
bu
ona
econ
omia
se
non
c
une
tica
cond
ivis
a. I
val
ori
viss
uti
che
ho t
rova
to in
que
sta
banc
a -
efo
rman
o la
no
stra
cu
ltu
raaz
iend
ale
- si
bas
ano
sulla
co-
sidd
etta
r
egol
a d
oro
: fa
reag
li al
tri
quel
lo c
he v
orre
sti
foss
e fa
tto
a te
e n
on f
are
agli
altr
i ci
che
non
vor
rest
i fos
sefa
tto
a te
. Ve
ndia
mo
prod
otti
valid
i, ch
e co
mpr
iam
o an
che
noi,
i nos
tri f
amili
ari e
i no
stri
amic
i. Si
amo
estr
emam
ente
ri-
goro
si n
el r
ispe
tto
di t
utte
le
norm
e di
tut
ela
degl
i int
eres
sie
dei d
iritt
i dei
nos
tri c
lient
i.C
erti
epis
odi,
che
le c
rona
-ch
e m
ondi
ali h
anno
reg
istr
ato
e ch
e no
n fa
nno
onor
e al
set
to-
re b
anca
rio,
son
o do
vuti
alla
man
canz
a di
val
ori
etic
i e
dico
ntro
llo;
in
prat
ica,
pr
eval
ela
vidi
t r
ispe
tto
alla
ttiv
it d
ise
rviz
io.
L
ei l
a cr
isi
lave
va p
revi
-st
a? In
ques
te
prop
orzi
oni
no.
Per
ric
ordo
che
a f
ine
2007
-la
pice
del
la c
risi
il
15
sett
em-
bre
2008
con
il
falli
men
to d
el-
lam
eric
ana
Lehm
an B
roth
ers
-si
ved
evan
o m
ovim
enti
finan
-zi
ari a
nom
ali.
Que
llo c
he p
oi
suc
cess
o
ilri
sulta
to d
i un
sis
tem
a fin
an-
ziar
io,
cres
ciut
o a
dism
isur
ase
nza
adeg
uati
cont
rolli
, pi
prop
enso
a f
are
scom
mes
se f
i-na
nzia
rie
che
a so
sten
ere
leco
-no
mia
real
e. U
n pa
io d
i num
e-ri
pos
sono
aiu
tare
a r
iflet
tere
su q
uest
o te
ma:
nel
198
0 il
to-
tale
de
lle
attiv
it
finan
ziar
iegl
obal
i era
par
i al v
alor
e co
m-
ples
sivo
del
la p
rodu
zion
e an
-nu
a di
ben
i e s
ervi
zi d
i tut
to il
mon
do (i
n ge
rgo,
il P
.I.L.
mon
-di
ale
annu
o); o
ggi l
e at
tivit
fi-
nanz
iari
e gl
obal
i so
no p
i d
eltr
iplo
del
P.I.
L. m
ondi
ale
an-
nuo.
Ecc
o la
nec
essi
t d
i reg
ole
cond
ivis
e pe
r sc
ongi
urar
e ri
-sc
hi s
iste
mic
i.
Q
ual
li
mpr
onta
che
Lei
sta
dand
o al
Vos
tro
isti
tuto
?
qu
ella
ch
e ho
ri
cevu
tod
alla
vvoc
ato
Cor
rad
o Sf
orza
Fogl
iani
, am
ico
e m
aest
ro d
ivi
ta.
La
rias
sum
erei
in
tr
eco
ncet
ti: v
alor
i eti
ci c
ond
ivis
i,gr
and
e p
rud
enza
e
gran
de
prof
essi
onal
it
coni
ugat
a co
nli
nnov
azio
ne te
cnol
ogic
a. T
refr
onti
su
cu
i oc
corr
e co
nti-
nuam
ente
mig
liora
re.
Com
est
rate
gia
per
noi
occo
rre
non
solo
ven
der
e pr
odot
ti b
anca
-ri
, fa
re c
red
ito
e ge
stir
e ri
-sp
arm
i, m
a an
che
e so
prat
tut-
to o
ffri
re a
per
sone
ed
azi
en-
de
un s
ervi
zio
di c
onsu
lenz
a.V
ivia
mo
in u
n te
mpo
che
pre
-se
nta
oppo
rtun
it
ma
anch
egr
and
i ris
chi.
Paro
la d
ord
ine:
Ex
po 2
015
P
rim
a di
que
sta
nost
ra i
n-te
rvis
ta L
ei
sta
to i
n vi
sita
aun
azi
enda
. Com
e ve
de il
mon
-do
pro
dutt
ivo
piac
enti
no?
Abb
iam
o az
iend
e m
olto
va-
lide,
so
pra
ttu
tto
nel
cam
po
della
mec
cani
ca, m
ecca
tron
ica
e ne
l se
ttor
e ag
roal
imen
tare
,re
alt
gui
date
da
pers
one
che
hann
o un
a gr
ande
pa
ssio
nepe
r li
ntra
pren
dere
e
che
si
stan
no m
isur
ando
con
la s
fida
del
lint
erna
zion
aliz
zazi
one
ela
pert
ura
ai m
erca
ti gl
obal
i.L
econ
omia
mon
dial
e cr
esce
e se
un
azie
nda
ries
ce c
on i
lpr
opri
o pr
odot
to a
inse
rirs
i nel
mer
cato
inte
rnaz
iona
le, h
a ve
-ra
men
te l
a po
ssib
ilit
di
cre-
scer
e. In
que
sto
sfor
zo d
i int
er-
nazi
onal
izza
zion
e no
i co
me
banc
a si
amo
mol
to v
icin
i ag
liim
pren
dito
ri. C
erto
, le
diff
icol
-t
son
o ta
nte
e il
mom
ento
di
stag
nazi
one
si f
a se
ntir
e; h
ono
tato
che
con
pas
sion
e e
co-
ragg
io i
nost
ri im
pren
dito
ri s
o-no
in g
rado
di s
uper
are
dive
r-si
ost
acol
i. Ti
mid
i s
egna
li di
rip
resa
ci
sono
, an
che
graz
ie
allE
xpo
2015
, ch
e, a
vend
o co
me
suo
cent
ro M
ilano
, a
poc
hi k
m d
idi
stan
za d
a no
i.
In
vis
ta d
el fu
turo
e d
ellE
x-po
201
5 Le
i ch
e co
sa s
ugge
ri-
sce? A
bbia
mo
una
gran
de s
fida
cultu
rale
da
vant
i. D
obbi
amo
cerc
are
di a
prir
e Pi
acen
za s
em-
pre
di p
i a
l mon
do, n
on s
olo
impa
rand
o le
lin
gue
stra
nier
e(in
pri
mis
, li
ngle
se),
ma
met
-te
ndo
pi
in m
ostr
a le
ecc
el-
lenz
e de
l nos
tro
terr
itori
o. P
oi,
occo
rre
raff
orza
re i
leg
ami
tra
il m
ondo
del
lim
pres
a, l
uni
-ve
rsit
e l
a sc
uola
. La
nos
tra
banc
a ha
sem
pre
sost
enut
o e
sost
iene
tutt
ora
il po
lo u
nive
r-si
tari
o pi
acen
tino
con
la C
atto
-lic
a e
il Po
litec
nico
. I
giov
ani
che
vi s
tudi
ano
vann
o se
mpr
edi
pi
avv
icin
ati
alla
cul
tura
del l
avor
o.L
Exp
o,
in
part
icol
are,
uno
ppor
tuni
t
che
va
colta
com
e un
a gr
ande
ese
rcita
zion
epe
r tut
ti, d
alle
fam
iglie
alle
im-
pres
e al
le is
tituz
ioni
. Fin
ora
lest
esse
is
titu
zion
i, la
no
stra
Banc
a e
le d
iver
se a
ssoc
iazi
oni
di c
ateg
oria
, sot
to l
unic
a ba
n-di
era
di
Piac
enza
per
Exp
o
ni
t p
er a
ttir
are
a Pi
acen
za t
u-ri
sti e
uom
ini e
don
ne d
aff
ari
inte
ress
ati a
con
osce
re e
a c
om-
prar
e i p
rodo
tti r
ealiz
zati
dalle
nost
re a
zien
de lo
cali.
A q
uest
osc
opo
occo
rre
prep
arar
e de
gli
even
ti pe
r at
trar
re p
erso
nalit
co
n ef
fett
o di
m
oltip
licat
ore
,da
gli i
mpr
endi
tori
ai m
anag
erdi
azi
ende
int
erna
zion
ali,
che,
se c
onvi
nti
della
val
idit
del
nost
ro t
erri
tori
o e
dei
nost
ripr
odot
ti, p
otra
nno
cert
amen
teai
utar
e lo
svi
lupp
o ec
onom
ico
delle
nos
tre
azie
nde.
So
no c
onte
nto
che
a gu
idar
equ
esto
lavo
ro d
i squ
adra
ver
solE
xpo
sia
il m
io a
mic
o Si
lvio
Ferr
ari,
che
ha
dim
ostr
ato
disa
per
coni
ugar
e il
suo
gran
deam
ore
per
il no
stro
ter
rito
rio
con
la p
rofe
ssio
nalit
ac
quis
itain
Cat
tolic
a, c
on i
l m
aste
r al
laB
occo
ni
e ne
l m
ond
o d
elle
mul
tinaz
iona
li am
eric
ane.
Ogg
i p
resi
dent
e di
Car
gill
Ital
ia,
mul
tina
zion
ale
lead
erde
l set
tore
agr
oalim
enta
re c
onse
de a
Min
neap
olis
, ed
an
che
mem
bro
auto
revo
le
del
laC
omm
issi
one
di
Con
find
u-
stri
a na
zion
ale
per
lE
xpo.
LEx
po p
erci
va
vis
to c
ome
lini
zio
di u
n pe
rcor
so c
he p
upo
rtar
e la
nos
tra
citt
pi
vi
ci-
na a
l m
ondo
, apr
endo
la a
co-
glie
re
vant
aggi
cu
ltu
rali
edec
onom
ici
sem
pre
pi
impo
r-ta
nti.
La n
ostr
a Ba
nca
pr
onta
a so
sten
ere
dive
rse
iniz
iativ
eec
onom
iche
, fo
rier
e di
ben
es-
sere
e d
i svi
lupp
o pe
r la
nos
tra
com
unit
.
Aprir
e Piac
enza
al m
ondo
A
prir
e P
iace
nza
al m
ondo
,un
a sf
ida
non
faci
le...
Noi
sia
mo
cara
tter
ialm
ente
rise
rvat
i. A
bbia
mo
valo
ri d
i la-
bori
osit
, cr
eativ
it,
pars
imo-
nia,
m
a a
volte
si
amo
stat
itr
oppo
pru
dent
i, di
rei t
imid
i, e
non
siam
o ri
usci
ti a
far
cono
-sc
ere
la n
ostr
a ci
tt
al d
i fuo
ride
lle m
ura
citt
adin
e. N
on a
ca-
so
Piac
enza
per
Exp
o 20
15
dar
vita
a u
n si
to i
nter
net
incu
i pr
esen
tare
in
vari
e lin
gue
le e
ccel
lenz
e de
l nos
tro
terr
ito-
rio.
Un
prog
etto
di
prim
aria
impo
rtan
za
que
llo c
he P
ia-
cenz
a pe
r Ex
po 2
015
sta
por-
tand
o av
anti
sul f
ront
e de
i col
-le
gam
enti
con
Mila
no; s
empr
ein
chi
ave
ottim
istic
a, o
ccor
reri
cord
are
che
Lina
te
anc
he l
L
ei p
arla
di
mol
tipl
icat
o-ri
. C
ome
li d
efin
ireb
be?
Io s
ono
affe
zion
ato
a du
eco
ncet
ti, l
e i
dee
mot
rici
e
im
olti
plic
ator
i.
Mi
spie
go.
Mol
te id
ee s
ono
buon
e, m
a al
-cu
ne d
i ess
e - l
e id
ee m
otri
ci
poss
ono
met
tere
in
atto
una
cate
na
di
azio
ni
con
effe
tto
mol
tiplic
ator
e cr
eand
o va
lore
in s
enso
eco
nom
ico
e cu
ltura
-le
. Fa
ccio
un
esem
pio.
Esi
ste
lass
ocia
zion
e P
iace
ntin
i ne
lm
ondo
co
n se
di i
n di
vers
ena
zion
i. U
na i
dea
mot
rice
po-
treb
be e
sser
e qu
ella
di r
ende
repi
in
tens
i e c
oncr
eti i
rap
por-
ti co
n i
piac
entin
i re
side
nti
inqu
esti
Paes
i, in
mod
o di
cer
ca-
re d
i fa
r co
nosc
ere
vera
men
tePi
acen
za n
el m
ondo
coi
nvol
-ge
ndo
i nos
tri c
onci
ttad
ini a
n-ch
e di
ter
za g
ener
azio
ne (
inge
rgo
eff
etto
cal
amita
).
Ora
ven
go a
i m
oltip
licat
ori.
La
nost
ra
terr
a d
eve
sser
eos
pita
le p
er tu
tti,
ma
se r
ichi
a-m
a pe
rson
e o
cate
gori
e di
per
-so
ne c
he o
ltre
a vi
sita
re il
terr
i-to
rio,
com
pran
o an
che
prod
ot-
ti no
n so
lo p
er s
m
a an
che
per
le a
zien
de p
er c
ui la
vora
no, s
iin
crem
ente
r
leco
nom
ia
con
un
effe
tto
mol
tiplic
ator
e.
Laco
nseg
uenz
a a
uspi
cabi
le d
o-vr
ebbe
ess
ere:
le
azie
nde
pos-
sono
pro
durr
e di
pi
, ven
dere
di p
i
e qu
indi
cre
scer
e, d
ico
nseg
uenz
e as
sum
ere
pers
o-na
le. E
cco
il cl
assi
co c
iclo
vir
-tu
oso.
Nuo
ve e
nerg
ie
per l
a no
stra
Ban
ca
C
ome
vede
dal
suo
pun
to d
ivi
sta
lem
erge
nza
lavo
ro?
Viv
iam
o te
mpi
che
non
ave
-va
mo
mai
vis
to.
Lo s
cena
rio
econ
omic
o e
soci
ale
odie
rno
ca
ratt
eriz
zato
dal
la
dist
ruzi
o-ne
cre
atri
ce
di s
chum
pete
ria-
na m
emor
ia. L
impa
tto
dell
in-
nova
zion
e e
della
glo
baliz
za-
zion
e su
alc
uni
sett
ori
econ
o-m
ici
co
s f
orte
da
obbl
igar
egl
i im
pren
dito
ri a
far
e ev
olve
-re
rap
idam
ente
le
loro
azi
en-
de,
pena
le
stin
zion
e. L
impe
-ra
tivo
cate
gori
co p
er tu
tti
of-
frir
e ai
clie
nti u
na p
erfo
rman
cem
iglio
re, m
aggi
ore
conv
enie
n-za
o c
osti
pi
cont
enut
i. In
que
sto
nuov
o pa
radi
gma
econ
omic
o, d
a un
lato
non
bi-
sogn
a ne
gare
le
vide
nza,
ma
gn
a fa
re d
i tu
tto
per
dare
co-
ragg
io e
opp
ortu
nit
ai g
iova
-ni
. Nei
pro
ssim
i mes
i anc
he la
nost
ra b
anca
pre
vede
di
assu
-m
ere
giov
ani,
sia
per d
are
a lo
-ro
opp
ortu
nit
di
lavo
ro s
iap
er
dar
e al
la
banc
a nu
ove
ener
gie,
cap
aci
di u
tiliz
zare
al
meg
lio le
nuo
ve te
cnol
ogie
.N
oi
non
sare
mo
mai
un
aba
nca
oper
ante
esc
lusi
vam
en-
te i
n in
tern
et.
La t
ecno
logi
ape
r no
i
ance
lla
del r
appo
r-to
per
sona
le. E
il le
gam
e co
n il
terr
itori
o sa
r p
oten
ziat
o se
m-
pre
di p
i. P
er
le n
uove
tec
-no
logi
e po
sson
o da
re u
n im
-pu
lso
impo
rtan
te.
Tutt
o qu
anto
vol
ete
che
gli
uom
ini
facc
iano
a v
oi,
anch
evo
i fa
telo
a l
oro
: Lei
ha
scel
-to
per
la
banc
a un
a m
assi
ma
evan
geli
ca. P
erch
?N
on l
ho p
ropr
iam
ente
sce
l-ta
io. M
i son
o lim
itato
a e
spri
-m
ere
con
ques
ta m
assi
ma
uno
dei
valo
ri f
onda
nti
e au
tent
ici
della
nos
tra
cultu
ra a
zien
dale
.C
ome
lei s
a qu
esta
mas
sim
a
defin
ita l
a r
egol
a d
oro
e f
apa
rte
del p
atri
mon
io c
ultu
rale
dell
uman
it. V
iver
la
un
im-
pegn
o se
rio
che
prod
uce
frut
tidi
vita
buo
na.
S
iam
o qu
asi
a m
et
2014
.Q
ual
un
suo
aus
pici
o pe
r i
piac
enti
ni?
Con
ri
feri
men
to
a qu
anto
det
to p
oca
nzi
sul
nuov
o pa
-ra
dig
ma
econ
omic
o e
soci
ale,
sugg
erir
ei d
i non
dim
enti
care
che:
il b
enes
sere
, che
ogg
i noi
abbi
amo
anco
ra, n
on v
a d
ato
per
scon
tato
. Il b
enes
sere
non
ac
quis
ito,
ma
va p
rote
tto
ecr
eato
ogn
i gio
rno.
Se
noi n
onre
agia
mo
alla
cri
si c
on i
mpe
-gn
o e
in m
anie
ra c
oord
inat
a,po
ssia
mo
corr
ere
il ri
schi
o ch
eil
bene
sser
e d
imin
uisc
a.
Qua
lcun
o d
ice
anch
e: la
cri
-si
pri
ma
o po
i pas
ser
, cos
ri-
com
ince
rem
o co
me
prim
a. I
nre
alt
, ne
l ve
ntun
esim
o se
co-
lo, n
oi p
iace
ntin
i dov
rem
o es
-se
re p
i d
ispo
sti
ad a
ccet
tare
e ge
stir
e il
cam
biam
ento
, ad
affr
onta
re l
e fa
tich
e e
i ri
schi
del
la v
ita
con
mag
gior
cor
ag-
gio
e sp
irit
o d
i inn
ovaz
ione
. O
gni
gior
no d
obbi
amo
im-
pegn
arci
sem
pre
di p
i, e
mol
-ti
impr
endi
tori
e p
rofe
ssio
nist
ilo
han
no c
apito
. Se
stai
sed
uto,
gli a
ltri v
anno
ava
nti.
Dav
ide
Mal
ober
ti
Il bene
sser
e che
noi
ogg
i an
cora
viv
iam
o no
n va
dat
o pe
r sco
ntat
o, m
a va
pro
tetto
e c
reat
o og
ni gi
orno
. Se s
tai
sedu
to, g
li al
tri v
anno
ava
nti
Flash152_Flash152 16/06/14 11:30 Pagina 9
BANCA fflalasshh10 giugno 2014
La crisi demografica piacentina e il punto di non ritorno
LE SABINE NON CI SALVEREBBEROIl dibattito sulla cosiddetta rot-tamazione degli anziani conincarichi che richiedono moltaenergia e altrettanto dinamismo,ha richiamato inevitabilmentelattenzione sullinvecchiamentodella popolazione. Con il risul-tato di constatare che non cisono novit di cui rallegrarsi.Sono sempre meno i neonati,tanto che il Bel Paese diventatoil luogo delle culle vuote. Esat-tamente il contrario di quantoaccadeva molto meno di un se-colo fa.Come dicono un po brutal-
mente taluni, produciamo picadaveri che figli. La malattia senzaltro grave e le prognosipronunciate da pi parti appaio-no nefaste. Una crisi demogra-fica del genere, si rileva, puportare addirittura allestinzionedi un popolo. Un gruppo di seriricercatori, dopo uno studiocompiuto per conto di unim-portante compagnia di assicu-razioni, ha sentenziato che stia-mo ballando sulla tolda di unanave che naufraga. Superato ilpunto di non ritorno - si sot-tolinea - la parte pi giovanedella popolazione, anche se de-dicasse tutto le sue forze nel-limpresa e con il fattivo aiutodei pi prolifici immigrati, nonriuscirebbe mai a rilanciare lenuove nascite fino a compensarei decessi. Il preoccupante pun-to viene raggiunto quando gliindividui con meno di venti annisono meno numerosi di coloroche di anni ne hanno pi di ses-santa.Viene spontaneo chiedersi
come stanno le cose a Piacenza.Purtroppo siamo messi peggiodi quello che generalmente cre-diamo. Viviamo in un territorioche mostra di essersi adagiatosu allori passati. Gorreto, adesempio, risulta essere il paesepi vecchio dEuropa. E veroche Gorreto si trova in provinciadi Genova, ma pur sempre inValtrebbia ed appena a due passial di l del nostro confine. In che misura la popolazione
piacentina classificabile an-ziana? Gli esperti di statistichedemografiche spiegano che lin-dice di vecchiaia si ricava divi-dendo il numero delle personecon et dai 65 anni in su conquello dei giovani con et dazero fino a 15 anni. Ebbene, fa-cendo loperazione sui dati del-lultimo censimento (2011) siottiene per la provincia di Pia-cenza un rapporto di 189,0: unindice di vecchiaia cio supe-riore a quello nazionale (148,6)ed anche a quello regionale(169,5). Non favorevole a noineppure il confronto con le sin-
gole province. Rispetto al nostro189,0, lindice di vecchiaia aParma 175,0, a Reggio Emilia182,3, a Cremona 164,5, a Lodi134,7, a Pavia 181,3. Il quadro ci mostra che i tassi
di natalit (numero dei nati ognimille abitanti) vanno gradual-mente scemando. A Piacenza iltasso era di 9,6 nel 2008 ed passato a 9,0 nel 2011. Il valorepi elevato in Regione statoregistrato a Reggio Emilia cheper ha subito un calo da 11,3(2008) a 10,4 (2011); il pi bassoa Ferrara con 7,5. Mezzo secolofa nascevano in media due bam-bini ogni coppia di italiani; oggiinvece abbiamo un figlio o unfiglio e mezzo, statisticamenteparlando, per ogni donna (a Bo-logna anche meno di uno, a Mi-lano si scende ulteriormente).Gli addetti ai lavori affermanoche quando il tasso di natalitsi attesta su certi livelli, tende arimanere tale per decenni. Tuttodipende dagli stili di vita che sivanno affermando, dalle situa-zioni sociali ed anche econo-miche.
Piacenza stata creata pi diduemila anni fa dai coloni ro-mani. Discendiamo dunque, inmodo pi o meno spurio, da co-loro che rapirono le donne sa-bine per popolare la loro cittappena fondata. Ma sarebbe im-possibile imitarli oggi per farefronte alla crisi demografica in-combente, non fosse altro perchdi sabine ne occorrerebberotroppe; come servirebbero po-trebbe aggiungere qualche si-gnora troppi romani con lavigoria del lontano passato. Sen-za contare che entrambe leschiere di soccorritori e soccor-ritrici dovrebbero comunquevedersela con il triste punto dinon ritorno di cui si detto.Nel Piacentino lo scaglione dicoloro che hanno meno di ventianni numericamente quasi lamet di quello che comprendegli ultrasessantenni. Stando agliesperti, in sostanza, la condannaalla pena capitale sarebbe gistata emessa. Tuttavia la spe-ranza di una grazia non muoremai.
Ernesto Leone
LA CIOCCOLATA ROMPE IL DIGIUNO?Ilettori di questo notiziario conoscono gi la questione di cui altitolo. Se n scritto in un articolo dallo stesso titolo su BANCA-flash dellaprile 12. I nostri affezionati lettori sanno anche la dif-ferenza tra digiuno e astinenza (ns. periodico, gennaio 14). Mariprendiamo largomento per luscita con ampio successo, an-che, di stampa della pubblicazione di cui riproduciamo la co-pertina e nella quale lAutore noto biblista, come si sa sotto-linea che nella Chiesa si distinguono due tipi di digiuno, anche:quello naturale (eucaristico o sacramentale) e quello ecclesia-stico. Il primo, consiste nel non mangiare e non bere nulla primadi ricevere la comunione eucaristica. Il secondo, il digiuno chela Chiesa ha regolamentato e che costituisce uno dei cinque pre-cetti (astenersi dal mangiare carne e osservare il digiuno neigiorni stabiliti dalla Chiesa). Nel primo caso scrive il Balzaretti la disciplina sempre
stata rigida, al punto che nei trattati del Seicento si discuteva seil digiuno eucaristico sia interrotto dal fumare tabacco, da fram-menti di cibo che si sono fermati tra i denti e vengono involon-tariamente deglutiti, oppure nel caso in cui inavvertitamente sisia ingoiata una mosca. Come si discuteva aggiungiamo noi se il precetto festivo possa ritenersi osservato nel caso in cui lamessa venga sentita da dietro una colonna della chiesa, o fuoridella chiesa, o nel confessarsi. Nel secondo caso, invece, il digiuno scrive sempre lillustre
biblista collegato anche allobbligo dellastinenza, perci si discute se uova, o burro o formaggiolo interrompano. Per questo digiuno ecclesiastico vale il principio liquidum non frangit, cio la bevan-da non interrompe il digiuno. Ed in tale contesto conclude in punto la pubblicazione in rassegna che si pone la disputa sulla cioccolata (al femminile; il cioccolato al maschile, quello solido).Di questa disputa e dei suoi risvolti morali, il Balzaretti nel suo intelligente (e interessante) volu-
metto riferisce in termini nello stesso tempo precisi e non grevi. Noi non possiamo qui riferirne perragioni di spazio, rimandando giocoforza gli interessati alla lettura della pubblicazione in rassegna(che spazia su pi secoli, dalla scoperta del cacao in una con quella del Nuovo mondo, in avanti).Diremo solo, per concludere, che a proposito del digiuno eucaristico il vigente Codice di diritto ca-nonico stabilisce, in tutta chiarezza, che il digiuno non interrotto dallacqua e dai medicinali (e quin-di, invece interrotto dalla cioccolata, se ne deve dedurre). Negli stessi esatti termini il (celebre, e pre-zioso) prontuario di morale cattolica di p. Teodoro da Torre del Greco o.f.m. Cap. (Teologia morale,ed. Paoline).
Corrado Sforza Fogliani
MEDICINA VETERINARIA
Giovanni Sali un clinico echirurgo veterinario a tuttiben noto. A Piacenza, ma nonsolo. Lo prova questa sua pub-blicazione, edita dalla autore-vole Fondazione Iniziative Zoo-profilattiche e Zootecniche diBrescia, che spazia su ogni set-tore interessato, dalla storiadella medicina veterinaria sinoal Corpo veterinario militare(uneccellenza italiana). Ilvolume appropriatamente il-lustrato da Renato Vermi.
Flash152_Flash152 16/06/14 11:30 Pagina 10
BANCA fflalasshh 11giugno 2014
IL CARDINALE CORNELIO MUSSOILLUSTRE PIACENTINO SEPOLTO A ROMA
Il cognome Mussi, o Musso, noto ai pi soprattutto perGiovanni, famoso storiografoautore di una cronaca piacentinache giunge fino allanno 1400,e fu pubblicata dal Muratori.Cognome importante e antico,documentato gi in un atto del1132, (AA.VV. Le antiche famigliedi Piacenza e i loro stemmi,TEP 1979). Grande stata lasorpresa di trovare, nel chiostrodella Basilica dei SS. Apostoliin Roma, una lapide con il nomeCornelio Musso. Ho cercato disaperne di pi. Nella stessa fontea pag. 302 si legge: Cornelio, ilpersonaggio pi insigne dellafamiglia. Nato nel 1511 e bat-tezzato col nome di Nicol (cam-bi poi il nome in Cornelio, inmemoria della madre CorneliaVolpe Landi allatto della ve-stizione dellabito dei MinoriConventuali), fu letterato, teo-logo, predicatore facondo e ce-lebrato, e pubblic varie opereteologiche e di sacra oratoria.Vescovo di Forlimpopoli e di Bi-tonto, partecip al Concilio diTrento pronunciando lorazioneinaugurale; successivamente funominato nunzio in Germania;mor a Roma nel 1574 lasciandoerede il nipote Gioseffo.Tutto questo ha riscontro nella
ricca iscrizione della lapide.Essa racchiusa in una eleganteedicola a muro, di puro stiletardo rinascimentale fedele allatrattatistica del tempo: in bassotra due eleganti mensole pre-sente uno stemma, ai lati duesobrie paraste sorreggono il tim-pano centinato che conclude inalto la composizione. Sopra li-scrizione in solenni lettere ca-pitali, un ovale con il busto deldefunto reca ancora tracce dipolicromia.Notizie del Nostro si trovano
anche in Dizionario BiograficoPiacentino di Luigi Mensi (Pia-cenza, tip. Del Maino 1899)ripubblicato in stampa anastaticadalla Banca di Piacenza nel 1978con una premessa dellavvocatoCorrado Sforza Fogliani, moltolodevole iniziativa della Bancasempre attenta a valorizzare ilnostro patrimonio. Nel Mensi silegge: ...si fece ammirare perla sua eloquenza e sapienza,tanto che il papa Paolo III (Far-nese) lo volle sempre presso dis...; fu Nunzio ed Ambasciatoreper il pontefice Pio IV (Caraffa)in Germania ... depose la suaspoglia terrena in Roma...in suoonore furono coniate quattromedaglie... il Poggiali da lelencodella lunga serie delle opere,che ha pubblicate, molte dellequali furono tradotte in pi lin-gue. E ancora: nella Chiesa
di San Francesco in Piacenza,si ammira il suo ritratto coniscrizione onoraria del sec.XVIII. A Roma la lapide mu-rata allinizio del secondo chio-stro della Basilica dei SS. Apo-stoli, allora cortile del gran pa-lazzo della Rovere. in buonacompagnia il Nostro: quasi difronte un monumento a paretericorda Michelangelo Buonar-roti, l sepolto prima che Firenzene richiedesse le spoglie (orariposa con i grandi in SantaCroce). L accanto unaltra lapidericorda il Cardinal Bessarione,insigne umanista, studioso e di-vulgatore dellopera di Platone,
finissimo diplomatico, ammiratoe protetto da papa Sisto IV dellaRovere.La Basilica dei SS. Apostoli
(Giacomo e Filippo) sorge a Romanella piazza omonima, a metstrada fra Piazza Venezia e ilcolle del Quirinale. E chiesa difondazione antichissima; erettaprobabilmente da papa Pelagio Inellanno 560 in memoria dellacacciata dei Goti, fu poi restauratasotto i due papi della Rovere, inparticolare da Sisto IV (1471-1484) che l accanto fece erigereil suo magnifico palazzo ricco didue cortili con belle colonne io-niche, e fece costruire anche le-legante porticato antistante lafacciata della Basilica, che con-serva in solenni monumenti fu-nerari le memorie del casato.Sul soffitto della navata cen-
trale spicca Il trionfo dellOrdinefrancescano, ottimo esempiodi pittura secentesca, opera delpittore genovese Giovan BattistaGaulli detto il Baciccia, famo-sissimo in Roma per lo straor-dinario soffitto della Chiesa delGes (1672-83), una delle piperfette espressioni del trion-fante barocco romano.Dunque fu basilica france-
scana: non ci stupisca allora seproprio l troviamo memoria delminorita Cornelio Musso, pia-centino famosissimo.
Mimma Berzolla
1771/81 - Von Riesch Wolfgang Von Riesch arriv a Piacenza dopo la caduta del mi-
nistero di Guglielmo Du Tillot (1771) e prima del 1781, anno dipubblicazione delle sue Observations faites pendant un voyageen Italie.
Von Riesch osserva la grande fertilit delle campagne, coltiva-te in prevalenza a miglio e a frumento. In citt prospera lin