Leconomia teramana nel 2008 - in sintesi - Ufficio Studi CCIAA di Teramo (dott. Lorenzo Pingiotti )

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L’economia teramana nel 2008 - in sintesi - Ufficio Studi CCIAA di Teramo (dott. Lorenzo Pingiotti)

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L’economia teramana nel 2008- in sintesi -

Ufficio Studi CCIAA di Teramo (dott. Lorenzo Pingiotti)

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La crisi tocca il fondo?

• L’economia mondiale potrebbe rallentare dell’1,3% nel 2009 secondo le stime del FMI (WEO di aprile);

• Secondo la BCE la crisi economica mondiale potrebbe essere al giro di boa: cominciano ad esserci i primi segnali di inversione tendenziale (Giappone, Usa) per i “segni meno” ma è presto per parlare di ripresa;

• In Italia la produzione industriale flette fortemente (-23% a marzo), le previsioni di crescita per il 2009 si attestano sul -4,4% (FMI e Commissione UE; -4,2% Prometeia, -4% Ref.), ma la produzione è in lenta ripresa per Isae e Centro Studi Confindustria (+1,5% ad aprile su marzo 2009)

• La BCE ha ritoccato i tassi all’1% (a “livello zero” i tassi FED), ma gli esperti escludono per ora i rischi di una deflazione generale per l’economia

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Lo “shock” del sisma: conseguenze non prevedibili

• Il sisma abruzzese del 6 aprile rende vane molte delle proiezioni fatte per gli scenari di crescita regionali;

• Le previsioni fatte alla luce della crisi finanziaria sono già superate e, per i prossimi trimestri, da ritoccare al ribasso;

• I principali riflessi hanno riguardato il terziario, in particolare i settori retail (commercio) e il turismo, che ha registrato pesanti cadute nelle prenotazioni per la stagione estiva;

• Il crollo della fiducia si amplifica all’aumentare della distanza tra l’Abruzzo e le altre economie a causa di informazioni distorte (necessità di campagne istituzionali per ripristinare la fiducia)

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Imprese in tenuta a Teramo: flette la natalità, ma le cessazioni crescono moderatamente

• La natalità imprenditoriale diminuisce per tutte le forme giuridiche (in particolare per le ditte individuali), fatta eccezione per cooperative, consorzi e società consortili;

• La mortalità aumenta moderatamente (con una forte riduzione, anzi, per le società personali);

• Il saldo iscrizioni-cessazioni del 2008 è stato esiguo (+90), ma comunque migliore delle altre province abruzzesi (-198 Chieti, -45 L’Aquila, +64 Pescara);

• Nei saldi prevalgono soprattutto i segni meno, in particolare per agricoltura, commercio al dettaglio, trasporti, turismo e ristorazione, confezionamento di vestiario, alimentare e mobili; “meno negativi” i saldi per cuoio-pelli e metalmeccanica

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Il termometro del manifatturiero (variazioni tendenziali del valore della produzione, prov. di Teramo)

• Chimica-plastica, stampa, legno (esclusi mobili), cuoio-pelli, macchine elettriche;

• Alimentare, metallurgia (escluso macchine);

• Tessile-abbigliamento, macchine e apparecchi meccanici, macchine per ufficio, minerali non metalliferi, mezzi di trasporto, mobili

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Rialzano la testa i fallimenti

• Nel primo trimestre 2009, 32 nuove istanze di fallimento e 90° posto in Italia per Teramo (per tendenza degli ultimi 3 anni - confronto tra il primo trimestre dell’anno);

• Negli ultimi 15 posti della graduatoria fallimentare (fonte: Unioncamere) ci sono 7 province del Nord Est, chiaro sintomo che la difficoltà riguarda principalmente le piccole e medie imprese manifatturiere

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Comparto artigianato “in rosso”

• Ristagna il tasso di crescita delle imprese artigiane a Teramo (con 847 iscrizioni e 875 cessazioni è -28 il saldo, rispetto al +202 del 2007), i principali cenni di vitalità provengono quasi solo dall’edilizia;

• Teramo cade al 94° posto su 105 province per tasso di crescita artigiano nel 1° trimestre 2009 (-1,89%, -0,5% Italia);

• Il trend di Teramo è analogo a quello del Nord Est, in particolare al Veneto, che ha registrato una forte decrescita delle imprese artigiane (Venezia, Rovigo e Belluno si piazzano negli ultimi 10 posti per il 1° trim. 2009): si tratta dunque di una debolezza “sistemica” dei distretti a forte connotazione manifatturiera;

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Saldo negativo per le società di persone, relativamente meglio le ditte individuali

216

44

-479

21

211

14

-279

9

265

7

-203

-5

270

-170

-30

20

-500

-400

-300

-200

-100

0

100

200

300

Chieti L'Aquila Pescara Teramo

Fonte: elaborazione su dati Infocamere

Riepilogo delle imprese per forma giuridica nel 2008 - Province abruzzesi (saldi iscrizioni-cessazioni)

SOCIETA' DI CAPITALE SOCIETA' DI PERSONE IMPRESE INDIVIDUALI ALTRE FORME

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Torna a crescere l’impresa extracomunitariaSenza il contributo delle ditte individuali guidate da immigrati (162 in più), il saldo della

provincia di Teramo sarebbe stato negativo (-72)Tasso di variazione del numero di imprenditori extracomunitari 2001-2008 (provincia di Teramo)

13,3%

11,1%

8,9%9,3%

8,0%

6,4%

1,6%

5,4%

0,0%

2,0%

4,0%

6,0%

8,0%

10,0%

12,0%

14,0%

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

Fonte: elaborazioni su dati Infocamere

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In tono minore, le imprese femminili (-0,4%), che hanno risentito del ristagno delle ditte individuali e delle società di persone

Variazione del numero di imprenditrici 2001-2008 (provincia di Teramo)

3,3%

1,3%

0,6%0,8%

0,4%

-0,4%

-0,1%

-1,2%

-1,5%

-1,0%

-0,5%

0,0%

0,5%

1,0%

1,5%

2,0%

2,5%

3,0%

3,5%

4,0%

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

Fonte: elaborazioni su dati Infocamere

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Export quasi al palo

• Aumentano appena dello 0,2% le esportazioni provinciali, la crescita più bassa in regione a causa di una flessione del 7% della componentistica automotive (che rappresenta il 15% dell’export complessivo) e degli “altri prodotti in metallo” (flessione del 29% e peso del 6,5% sull’aggregato), dovuta alla recessione mondiale - anche del settore automobilistico - nel 2008;

• Una parte sempre maggiore del peso dell’export va fuori dall’Eurozona, in recessione: il peso dell’Europa a 15 diminuisce dello 0,9% e quello delle esportazioni extraeuropee aumenta dell’1,5%, in particolare per i flussi diretti verso America del Nord e Vicino e Medio Oriente

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Turismo: più stranieri ma vacanze più brevi

• Nel 2008 (dati provvisori Regione Abruzzo) crescono del 3,9% gli arrivi turistici (su livelli analoghi a quelli del 2007);

• Cresce di più la componente straniera (+4,3% gli arrivi, +5% le presenze), che inverte la tendenza rispetto ad un 2007 in flessione, mentre gli arrivi italiani aumentano meno (sul 2007);

• Stabili o in diminuzione numero e posti letto degli alberghi, aumenta invece la dotazione di strutture complementari, preferite dagli stranieri, ma quasi solo di piccola accoglienza (posti letto quasi invariati);

• Si accentua la tendenza alla vacanza “mordi e fuggi”, soprattutto degli stranieri (le presenze aumentano del 5,5% rispetto al +10% del 2007)

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Bene l’occupazione (ma non quella maschile)

• Gli occupati sono cresciuti di circa 4 mila unità, attestandosi a quota 124,4 mila;

• L’incremento è dovuto all’aumento dell’occupazione femminile (da 45 a 49 mila unità), mentre c’è una “storica” flessione dell’occupazione maschile (che passa da 75 a 74 mila unità);

• Le persone in cerca di occupazione restano stabili a circa 7 mila unità ma, per effetto dell’aumento della forza lavoro (+3 mila unità femminili), il tasso di disoccupazione scende dal 5,7% al 5,3%;

• Nel 2008 (dati Ministero del Lavoro – Unioncamere) nel Teramano assume solo il terziario, con un saldo entrate-uscite 2008 più che dimezzato rispetto al 2007 (+380, a fronte di +900), mentre il manifatturiero chiude faticosamente con un “pareggio” tra entrate e uscite

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Congiuntura: contenuto il calo della produzione industriale

• Negli ultimi tre mesi del 2008 la produzione industriale in provincia di Teramo (fonte: Cresa) è diminuita del 4,7% su base annua, meno rispetto alla media regionale (-10%); più ampia la flessione degli ordini, mentre il fatturato è diminuito molto meno rispetto alle altre province (-1%) per effetto di una buona dotazione di scorte di magazzino, probabilmente accumulate in vista di una ripresa nel 2009;

• Nei primi 3 mesi del 2009 le ore di Cassa Integrazione (soprattutto ordinaria) autorizzate in provincia crescono del 300%, ma l’Istat ha stimato nel 30% - a livello nazionale - il tasso di effettivo utilizzo delle ore;

• Le previsioni risultano critiche per l’occupazione: ingressi stabili per circa i due terzi delle imprese e diminuzioni in vista per il restante 31%.

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Il credit crunch non “morde” troppo (finora)…

• Il 24% delle imprese (fonte:Cresa) ha osservato nel secondo semestre 2008 un inasprimento delle condizioni generali di credito, meno rispetto alla media regionale (31%), ma più di quella nazionale (un’analoga indagine del Centro Studi Unioncamere ha stimato nel 19,8% la percentuale italiana);

• Circa il 36% delle imprese teramane (22% Abruzzo) ha avuto bisogno di più credito negli ultimi sei mesi del 2008, soprattutto per la ristrutturazione della posizione debitoria (il 36,2%, a fronte del 31,1% della media regionale);

• Diminuiscono numero e importo degli effetti protestati nei primi dieci mesi del 2008, anche se la provincia si colloca sempre nella parte “calda” della graduatoria nazionale (28° posto) per importo totale del valore protestato (26,8 milioni di euro).

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…ma Teramo è la 43° provincia più indebitata (per mutui retail)

Pos. Prov.Mutuo

ipotecarioPrestiti finalizzati e

personaliMutui + prestiti

43° Teramo 143.845 19.820 163.66553° Pescara 137.305 19.869 157.17459° Chieti 132.380 21.202 153.58277° L'Aquila 124.323 18.495 142.818media ITALIA 151.507 18.924 170.431Fonte: Crif Decision Solutions (dati al 30 aprile 2009)

Importo medio per pratica erogata nel 2008 di mutui ipotecari più prestiti finalizzati e personali

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Qualità della vita: Teramo perde posizioni

• Nel 2008 la provincia perde 7 posti nella graduatoria de “Il Sole 24 Ore” e 9 in quella di “Italia Oggi”;

• Teramo conserva buoni fondamentali per quanto riguarda la vitalità economica, imprenditoriale e del lavoro; miglioramenti ci sono anche per l’ambiente culturale, sociale, del tempo libero e della solidarietà;

• Peggiorano, invece, il “tenore di vita” (una variabile strettamente collegata alla ricchezza delle famiglie, soprattutto numerose) e gli indicatori dello stato dell’ambiente

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«La buona notizia è che le cose stanno andando male più

lentamente»

(Bill Emmott, The Economist)