Le voci sotto il muro - UYBA Volley · fuori il mio nome». ... Il pubblico de ve capire che ti...

5
•Spettacolo anche sugli spalti in Coppa Italia. Ogni spettatore potrà avere i suoi secondi di popolarità grazie ai maxischermi, con altri giochi e sorprese. La presentazione delle squadre a cura di Lorenzo Dallari Le voci sotto il muro «Spettacolo e amicizia»: gli speaker • Una figura di riferimento in ogni palazzetto. Il primo fu Antoine (a Modena) che copiò gli americani Matteo Marchetti E U protagonista nei pala- sport, ma non è un pal- lavolista. Trascina gli spettatori, ma non è un capo ti- foso. E' l'unico che può permet- tersi di urlare (sempre educa- tamente) nelle orecchie degli arbitri senza correre il rischio di vedersi sventolare un cartel- lino sotto il naso. Di chi parlia- mo questa settimana? Per chi segue la pallavolo è un'indovi- nello facile facile, perché lo speaker ormai da anni fa parte integrante della partita di vol- ley. COME INIZIA La storia inizia da Antoine, figura al limite del mitologico arrivata quando a Modena ancora non esisteva il PalaPanini. «Inizialmente - racconta la voce dei Gialli - ero un semplice tifoso». Poi fu de- cisiva una trasferta americana del trio Bertoli-Vullo-Bernardi. «A un torneo di beach volley vi- dero una sorta di speaker-ani- matore chiamato a coinvolgere maggiormente il pubblico. Lo proposero a Panini e venne fuori il mio nome». Siamo a metà degli anni '80 e da quel momento in poi Antoine e Mo- dena Volley diventano sinoni- mi. E' sempre un passo avanti, spesso non soltanto in senso fi- gurato, come quella volta in cui invase il terreno di gioco per festeggiare, durante una semifinale scudetto contro Trento, neppure troppi anni fa. «Ci fu uno scambio incredibile, lunghissimo poi Modena chiu- se il punto. Non so cosa mi suc- cesse, ma mi venne istintivo andare ad abbracciare il nostro libero protagonista di tre salva- taggi consecutivi. Appena en- trato sul terreno di gioco mi re- si conto che stavo facendo una stupidaggine e corsi fuori spe- rando di non essere visto da nessuno. Ovviamente non suc- cesse». AVVERSARI Antoine ha i colori gialloblù tatuati addosso, ma la sua soddisfazione più gran- de (sottoscritta da tutti i colle- ghi) è il rapporto creato con le A HA DETTO «Una volta a Modena, travolto dall'emozione, sono entrato in campo» «Ero solo un tifoso, poi dopo una trasferta negli Usa, Panini mi chiese...» tifoserie "avversarie". «In tutti questi anni nessuno mi ha mai detto: ci hai offeso. Anzi, quan- do qualche tempo fa ho avuto un problema di salute i ragazzi di Trento e quelli di Macerata esposero degli striscioni invi- tandomi a non mollare. E' stata la soddisfazione più grande, insieme al giro d'onore insieme a Panini e a Bertoli dopo la Coppa Campioni vinta con il Frejus. Ancora oggi non sappia- mo chi piangeva di più». Già, perché an- che se il proto- collo prevede una sorta di di- stacco e impar- zialità è inevita- bile che gli spe- aker diventino anche sostenitori della squa- dra. «Ricordo con emozione - racconta Gabriele Biancardi, voce di Trento - la prima volta in cui potevamo conquistare la semifinale. Savani andò a ser- vire sul match point e al micro- fono urlai: ti amo. E quando in- vece si presentò Zlatanov mi scappò: Zlaty al telefono. An- cora oggi non ho idea di cosa mi successe, perché normal- mente riesco a essere distacca- to. La mia idea è che noi non dobbiamo essere protagonisti, ma rimanere comunque al fianco della squadra. E la rego- la base è un grande rispetto de- gli avversari; esultare a un er- rore per me non è concepibile». 25 ANNI Marco Cruciani, voce di Perugia, a dicembre ha fe- steggiato i 25 an- ni al microfono. «Facevo il gior- nalista e seguivo la squadra fem- minile, poi una sera mancava il "titolare", entrai al palazzetto e un dirigente mi SERIE A1 Pag. 1

Transcript of Le voci sotto il muro - UYBA Volley · fuori il mio nome». ... Il pubblico de ve capire che ti...

•Spettacolo anche sugli spalti in Coppa Italia. Ogni spettatore potrà avere i suoi secondi di popolarità grazie ai maxischermi, con altri giochi e sorprese. La presentazione delle squadre a cura di Lorenzo Dallari

Le voci sotto il muro «Spettacolo e amicizia»: gli speaker • Una figura di riferimento in ogni palazzetto. Il primo fu Antoine (a Modena) che copiò gli americani

Matteo Marchetti

E U protagonista nei pala­sport, ma non è un pal­lavolista. Trascina gli

spettatori, ma non è un capo ti­foso. E' l'unico che può permet­tersi di urlare (sempre educa­tamente) nelle orecchie degli arbitri senza correre il rischio di vedersi sventolare un cartel­lino sotto il naso. Di chi parlia­mo questa settimana? Per chi segue la pallavolo è un'indovi­nello facile facile, perché lo speaker ormai da anni fa parte integrante della partita di vol­ley.

COME INIZIA La storia inizia da Antoine, figura al limite del mitologico arrivata quando a Modena ancora non esisteva il PalaPanini. «Inizialmente -racconta la voce dei Gialli - ero un semplice tifoso». Poi fu de­cisiva una trasferta americana del trio Bertoli-Vullo-Bernardi. «A un torneo di beach volley vi­dero una sorta di speaker-ani­matore chiamato a coinvolgere maggiormente il pubblico. Lo proposero a Panini e venne fuori il mio nome». Siamo a metà degli anni '80 e da quel momento in poi Antoine e Mo­dena Volley diventano sinoni­mi. E' sempre un passo avanti, spesso non soltanto in senso fi­gurato, come quella volta in cui invase il terreno di gioco per festeggiare, durante una semifinale scudetto contro Trento, neppure troppi anni fa. «Ci fu uno scambio incredibile, lunghissimo poi Modena chiu­

se il punto. Non so cosa mi suc­cesse, ma mi venne istintivo andare ad abbracciare il nostro libero protagonista di tre salva­taggi consecutivi. Appena en­trato sul terreno di gioco mi re­si conto che stavo facendo una stupidaggine e corsi fuori spe­rando di non essere visto da nessuno. Ovviamente non suc­cesse».

AVVERSARI Antoine ha i colori gialloblù tatuati addosso, ma la sua soddisfazione più gran­de (sottoscritta da tutti i colle­ghi) è il rapporto creato con le

A HA DETTO «Una volta a Modena, travolto dall'emozione, sono entrato in campo»

«Ero solo un tifoso, poi dopo una trasferta negli Usa, Panini mi chiese...»

tifoserie "avversarie". «In tutti questi anni nessuno mi ha mai detto: ci hai offeso. Anzi, quan­do qualche tempo fa ho avuto un problema di salute i ragazzi di Trento e quelli di Macerata esposero degli striscioni invi­tandomi a non mollare. E' stata la soddisfazione più grande, insieme al giro d'onore insieme a Panini e a Bertoli dopo la Coppa Campioni vinta con il Frejus. Ancora

oggi non sappia­mo chi piangeva di più».

Già, perché an­che se il proto­collo prevede una sorta di di­stacco e impar­zialità è inevita­bile che gli spe­aker diventino anche sostenitori della squa­dra. «Ricordo con emozione -racconta Gabriele Biancardi, voce di Trento - la prima volta in cui potevamo conquistare la semifinale. Savani andò a ser­vire sul match point e al micro­fono urlai: ti amo. E quando in­vece si presentò Zlatanov mi scappò: Zlaty al telefono. An­cora oggi non ho idea di cosa mi successe, perché normal­mente riesco a essere distacca­to. La mia idea è che noi non dobbiamo essere protagonisti, ma rimanere comunque al fianco della squadra. E la rego­la base è un grande rispetto de­gli avversari; esultare a un er­rore per me non è concepibile».

25 ANNI Marco Cruciani, voce di Perugia, a dicembre ha fe­

steggiato i 25 an­ni al microfono. «Facevo il gior­nalista e seguivo la squadra fem­minile, poi una sera mancava il "titolare", entrai al palazzetto e un dirigente mi

SERIE A1 Pag. 1

disse: oggi sei lo speaker. Da allo­ra non ho più smesso, raccon­tando scudetto e

Coppe Campioni della Sirio fi­no al maschile. La caratteristi­ca del nostro lavoro? Entusia­smo e passione. Il pubblico de­ve capire che ti diverti».

SFOTTO' Sottoscrive anche Fa­bio Domizi, che racconta le partite di Civitanova dal 1995: «Nel corso degli anni il ruolo è molto cambiato; adesso si cer­ca maggiormente lo spettaco­

lo, è tutto più scoppiettante e personalmente mi diverto di più». Ride quando ricorda al­cuni aneddoti della sua lunga carriera. «Una volta sbagliai e invece di Lorenzo Bernardi dis­si Lorenzo Dallari, un'altra che il set era terminato quando mancava ancora un punto». Si­tuazioni che a mente fredda

fanno divertire: «Anche perché il nostro è un mondo in cui per fortuna a fine partita si sorride di tutto. Adesso con i social è molto più semplice anche tene­re i contatti con i tifosi avversa­ri e, a volte, subire qualche sfottò simpatico, come è capi­tato a me questa settimana do­po la sconfitta con Modena».

DONNE Dal maschile al femmi­nile con Luca Pinto, da due sta­gioni speaker ufficiale di Busto dopo un periodo trascorso al palasport da animatore. «L'am­biente è spettacolare e io cerco sempre di differenziarmi dagli altri vestendomi in modo parti­colare. Il momento più simpa­tico? Imparare i nomi delle gio-catrici di squadre straniere; li studio, ma capita sempre che qualche pronuncia inevitabil­mente la sbagli. In generale punto sempre a strappare un sorriso, perché lo sport deve

essere divertimento». MERCATO Di certo si diverte LucaMulazzi, uno dei pochi, se non l'unico, a vincere tre scu­detti con due società diverse, passando da Piacenza (due successi) a Novara (campione in carica). Qualche tempo fa è stato al centro del "mercato de­gli speaker", cambiando casac­ca dopo il passaggio della squadra piacentina a Modena. «Ho iniziato nel 2003 e dopo il trasferimento avevo deciso di fare l'abbonamento all'Inter, invece mi chiamò il responsa­bile dell'Agii dicendomi che avevano bisogno di una voce al palasport. Posso vantarmi di aver portato fortuna, conside­rato che alla prima stagione le ragazze sono riuscite a vincere uno scudetto dopo tanti tenta­tivi, oltretutto battendo Mode­na che di fatto era la "mia" ex squadra».

GRAZIE AI SOCIAL, PIÙ CONTATTI E

PIÙ SFOTTÒ CON IL PUBBLICO

IL PALASPORT È SPETTACOLO ANCHE CON

L'ABBIGLIAMENTO

FABIO DOMIZI SPEAKER CIVITANOVA

LUCA FINTO SPEAKER BUSTO ARSIZIO

SERIE A1 Pag. 2

1. Antoine Nanni, in azione a Modena; 2. Marco Cruciani è la voce di Perugia; 3. Andrea Garghella con la squadra di Padova; 4. Luca Mulazzi è passato da Piacenza a Novara; 5. Fabio Domizi, ristoratore affermato, ha la passione del volley: da molti anni presta la voce alla Lube prima Macerata oggi Civitanova; 6. Gabriele Biancardi, lo speaker di Trento; 7. Luca Pinto con i suoi pittoreschi vestiti al PalaYamamay di Busto Arsizio

SERIE A1 Pag. 3

Derby, ricordi e mercato per accendere Sab-Uyba VOLLEYA1FEMM. Farfalle col turn over. Legnano: c'è Ogoms Pistola ufficiale a Cuneo, richieste per Cumino e Cecchetto Un derby alla fine del me­se gennaio s'è disputato già sette anni orsono: è sta­to il terzo della serie dei 20 confronti ufficiali tra Bu­sto e Villa Cortese giocato al PalaBorsani il 30 gen­naio del 2011 e passato al­la storia per la mossa di Abbondaza che schierò Megan Hodge da opposta sorprendendo Parisi, per il «chiedete a lei» sibilato in conferenza stampa da una furiosa Helena Havelkova riguardo il tocco a muro di Lindsey Berg non rilevato nel momento clou del mat­ch che si chiuse al tie-break col successo cor-tesino e per la settimana di avvicinamento e il pre-partita all'insegna di una ferocissima polemi­ca- biglietti per i posti asse­gnati alla tifoseria bianco-rossa. Il derby numero 3 della storia, però, è anche ricordato r>er come due ti­

foserie divise da un'acce­sissima rivalità (che tutto­ra non s'è sopita) convis­sero, l'una al fianco del­l'altra, sfottendosi per due ore e mezza. Problemi e si­tuazioni che domani non ci saranno per Sab-Uyba: da quanto comunicato dal club giallonero sono stati venduti a ieri sera appena 200 tagliandi e online c'è ancora un'ampia dispo-niobilità. • TURN OVER Al derby arriva un'Uyba pro­vata dal turno di Cev a Istanbul e dai viaggi e che quindi potrebbe proprio contro Legnano fare un po' di turn-over. Una delle esigenze di MencareUi in questa fase fitta di impegni è individurare in quali par­tite dare fiato a Diouf e Bartsch e magali anche a Gennari. Spazio per Piani e Wilhite? In casa Sab.

Buonavitaha avuto la sod­disfazione di vedere l'altro ieri il miglior allenamento della sua gestione. Il clima in squadra è migliorato e le motivazioni delle ex De­gradi e Caracuta sono alte. Altro sorriso per il nuovo coach è il recupero della centrale canadese Ogoms che ci sarà nonotante non sia al meglio,

• MERCATO - Da ieri l'ex coach della Sab, An­drea Pirola, è ufficialmen­te sulla panchina di Cuneo (A2). La particolarità sta nel fatto che il tecnico non ha ricevuto lo svincolo da Legnano ma che è stata la Fipav a far decadere il tes­seramento e a aprirne un altro col nuovo club. La Federazione ha accolto la richiesta affinché un tecni­co esonerato possa in auto­matico diventare libero dal tesseramento e sottoscri­

verne uno nuovo: il caso Pistola farà giurispruden­za. A Cuneo con Pistola potrebbe arrivare anche Simona Gioii: prossima all'ufficialità la rescissio­ne consensuale del con­tratto con la Cosmel Gor-la. Per mamma fast ci sono aperte però anche le piste Filottrano, Ravella e Ol­bia. Il via vai a Legnano po­trebbe non essere finito: in entrata si parla di un'oppo­sta portoricana, mentre in uscita è da registrare la ri­chiesta di Soverato per Maria Luisa Cumino e, in secondo ordine, per Giada Cecchetto. Entrambe vor­rebbero partire per avere l'occasione di giocare di più ma, essendo già partita Mingardi, per regolamen­to solo una potrebbe essere lasciata libera di accasarsi altrove.

Andrea Anzani

SERIE A1 Pag. 4

Duello Ogorns-Orro nella gara di andata e, a fianco, i tifosi insieme in curva nel derby del gennaio 2011

SERIE A1 Pag. 5