Le vittime di nazionalità italiana a Fiume e dintorni ... · 8 Premessa - Predgovor. Luciano...

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PUBBLICAZIONI DEGLI ARCHIVI DI STATO SUSSIDI 12 SOCIETÀ DI STUDI FIUMANI HRVATSKI INSTITUT ZA POVIJEST ROMA ZAGREB Le vittime di nazionalità italiana a Fiume e dintorni (1939-1947) Žrtve talijanske nacionalnosti u Rijeci i okolici (1939.-1947.) a cura di / uredili AMLETO BALLARINI e MIHAEL SOBOLEVSKI MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI 2002

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  • PUBBLICAZIONI DEGLI ARCHIVI DI STATOSUSSIDI 12

    SOCIET DI STUDI FIUMANI HRVATSKI INSTITUT ZA POVIJESTROMA ZAGREB

    Le vittime di nazionalit italianaa Fiume e dintorni (1939-1947)

    rtve talijanske nacionalnostiu Rijeci i okolici (1939.-1947.)

    a cura di / uredili

    AMLETO BALLARINI e MIHAEL SOBOLEVSKI

    MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVIT CULTURALIDIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI

    2002

  • DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVISERVIZIO DOCUMENTAZIONE E PUBBLICAZIONI ARCHIVISTICHE

    Direttore generale per i beni archivistici: Salvatore Italia

    Direttore del Servizio: Antonio Dentoni-Litta

    Comitato per le pubblicazioni: il direttore generale per gli archivi Salvatore Italia,presidente; Paola Carucci, Antonio Dentoni-Litta, Ferruccio Feruzzi, Cosimo DamianoFonseca, Guido Melis, Claudio Pavone, Leopoldo Puncuh, Isabella Ricci, AntonioRomiti, Isidoro Soffietti, Giuseppe Talamo, Lucia Fauci Moro, segretaria.

    Cura redazionale: Mauro Tosti-Croce

    2002 Ministero per i beni e le attivit culturaliDirezione generale per gli archivi

    ISBN 88-7125-239-XVendita: Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato Libreria dello Stato

    Piazza Verdi, 10 00198 Roma

    Finito di stampare nel mese di settembre 2002Tipolitografia Spoletini - Via Giacomo Folchi, 28 - 00151 Roma

  • SOMMARIO - SADRAJ

    Premessa 7Predgovor 10

    Tavola delle abbreviazioni e delle sigle / Tablica upotrebljene kratice 13

    IL PROGETTO, LE FONTI E IL TERRITORIOGli antefatti di un accordo senza precedenti 17Il testo dellaccordo 19Elenco degli istituti ed enti di conservazione 22La Provincia del Carnaro: territorio e popolazione 24

    PROJEKT, IZVORI I TERITORIJinjenice koje su prethodile sporazum bez premca 30Tekst sporazuma 32Arhiviska graa i dokumentacija u zavodima i u institucijama 35Kvarnerska provincija: teritorij i puanstvo 37

    PROFILO STORICO di Amleto Ballarini 43POVIJESNI PREGLED DOGAAJA [in croato] Amleto Ballarini 96

    FIUME: UNA STORIA COMPLESSA di Mihael Sobolevski 147ZAMRENA POVIJEST RIJEKE [in croato] Mihael Sobolevski 171

    BIBLIOGRAFIA - BIBLIOGRAFIJA 194

    DATI STATISTICI - STATISTIKI PODACI 199

    CAMPI DI PRIGIONIA DEGLI ITALIANI IN JUGOSLAVIA (1945-1947) 209ZAROBLJENIKI LOGORI TALIJANA U JUGOSLAVIJI (1945.-1947.) 214

    CONDANNE AI LAVORI FORZATI, AL CARCERE, A MULTE, A PROVVEDIMENTIDI SEQUESTRO E CONFISCA, REGISTRATE A CARICO DI CITTADINI DELLEXPROVINCIA DEL CARNARO DAL 3 MAGGIO 1945 AL 31 DICEMBRE 1948 219

    OSUDE NA PRISILNI RAD I NA ZATVOR, NA GLOBE, NA ZAPLJENE I KONFISKACIJE,ZAVEDENE NA TERET GRAANA BIVE KVARNERSKE PROVINCIJE OD 3.SVIBNJA 1945. DO 31. PROSINCA 1948. 221

    LA SCHEDA 239ANKETNI LIST 245

    ELENCO PROVVISORIO VITTIME PRESUNTE / PRIVREMENI POIMENINI POPISVJEROJATNIH RTAVA 255

    SCHEDE VITTIME ACCERTATE / ANKETNI LISTOVI POTVRENIH RTAVA 263

  • PREMESSA

    Il progetto di ricerca Le perdite umane di nazionalit italiana a Fiume edintorni nel periodo che va dallinizio della seconda guerra mondiale al trattato dipace di Parigi (1939-1947) ha ottenuto lalto patronato del Presidente dellaRepubblica italiana Oscar Luigi Scalfaro. Lattivit di ricerca e gli oneri editorialirelativi al presente volume sono stati sostenuti, da parte italiana, grazie allaltopatrocinio e al determinante contributo della Direzione generale per gli archivi delMinistero per i beni e le attivit culturali e grazie al sostegno del Ministero degliaffari esteri e dellUniversit popolare di Trieste che ha attivamente collaborato perla realizzazione del progetto. Nellambito della Repubblica di Croazia, avendoespresso parere favorevole alliniziativa lallora presidente Franjo Tudjman tramiteNevio Seti assistente del consigliere per la politica interna, il progetto statoseguito da un gruppo di lavoro dellIstituto croato per la storia diretto da MirkoValenti, con sede a Zagabria. Il gruppo di lavoro stato coordinato da MihaelSobolevski, quale unico e diretto referente, con la collaborazione di Marino Manin.

    Il gruppo della Societ di studi fiumani di Roma, composto da Neri Drenig,Ljubinka Karpowicz, Sole de Felice, Fulvio Scalcione, Emiliano Loria, statoguidato da Amleto Ballarini che, oltre a svolgere attivit di ricerca, ha elaborato iltesto e i dati per la parte italiana, affiancato soprattutto da Marino Micich che harevisionato il testo e le traduzioni, svolto attivit di ricerca e di interprete con lacontroparte croata, ha seguito la revisione e classificazione dei dati raccolti. Hacollaborato alla ricerca, grazie alladesione della Comunit degli italiani di Fiume,dellUnione degli Italiani e del Centro ricerche storiche di Rovigno, un gruppo distudiosi della minoranza italiana composto da: Luciano Giuricin, Laura Marchig,Aleksandar Kovaevi, Pino Bulva. Riteniamo sia doveroso rivolgere unringraziamento a Mario Stalzer che, sia a titolo personale, sia quale segretariogenerale del Libero Comune di Fiume in esilio, ha attivamente collaborato alla fasepreparatoria del progetto, ad Arduino Agnelli che con la sua partecipazione direttaha agevolato la fase iniziale delle nostre ricerche a Belgrado, a Luigi Emilio Longoche ha favorito e perfezionato i rapporti della Societ di studi fiumani con gli archivimilitari della Repubblica Italiana e a Gaetano La Perna che ci ha fornito notizietratte dal suo archivio privato. Un ulteriore sostegno finanziario alliniziativa statodato da: Associazione per la cultura fiumana, istriana e dalmata nel Lazio,Associazione Libero Comune di Fiume in esilio, Aldo Innocente, FondazioneGiovanni Agnelli FIAT Torino, Giuseppe Tatarella per il gruppo alla Camera deideputati di Alleanza Nazionale, Giulio Maceratini per il gruppo al Senato diAlleanza Nazionale, Sauro Gottardi, Edoardo Uratoriu, Harri Berani, SilvanaFabietti, Celio Vallone, Amleto Venneri, Ileana Sviben, Francesco Solimini.

    Ringraziamo infine, con il defunto senatore a vita Leo Valiani, quanti hannoseguito e sostenuto lattivit di ricerca collaborando attivamente con noi oagevolandoci nellambito delle proprie specifiche competenze: Vincenzo Avallone -Ministero dellinterno, Sonja Brozovi-Cuculi - sindaco di Castua (Croazia),

  • Biagio Di Grazia - addetto militare dellAmbasciata dItalia a Belgrado(Jugoslavia), Pier Attinio Forlano - Ministero degli affari esteri italiano, VelimirIveti - Archivio militare di Belgrado, Franjo Jurevi - parroco di Castua(Croazia), Ines Krota - Archivio dello Stato di Fiume (Croazia), Slavko Lini -sindaco di Fiume (Croazia), Antonio Dentoni Litta - Ministero per i beni e le attivitculturali, Ugo Lotti - Ufficio storico della Polizia di Stato del Ministero dellinterno- Roma, Bernardino Mancini - addetto dellAmbasciata dItalia a Belgrado(Jugoslavia), Ezio Mestrovich - direttore del quotidiano La Voce del Popolo diFiume (Croazia), Maurizio Moreno - Ministero degli affari esteri italiano, MarioMusella - console generale dItalia a Fiume (Croazia), Angela Padellaro - Ministeroper i beni e le attivit culturali, Roberto Pietrosanto - Ministero degli affari esteriitaliano, Jovan Popovi - Archivio centrale dello Stato - Belgrado, GiulioQuintavalli - Ufficio storico della Polizia di Stato del Ministero dellinterno - Roma,Alessandro Rossit - Universit popolare - Trieste, Rolando Santarelli - Ufficiostorico della Guardia di Finanza - Roma, Antonio Santini - Onorcaduti - Ministerodella difesa - Roma, Riccardo Sessa - ambasciatore dItalia a Belgrado, MauroTosti-Croce - Ministero per i beni e le attivit culturali, Maurizio Tremul - Unionedegli Italiani - Fiume (Croazia), Slavko Vukevi - Archivio militare di Belgrado,Annalisa Zanuttini - Archivio centrale dello Stato di Roma, Valerio Zappia -presidente della Comunit degli italiani di Fiume (Croazia).

    Siamo grati a chi ha fornito notizie utili alla ricerca e ci scusiamo con i parenti,qui di seguito elencati, delle vittime di cui non stato possibile, nella quasi totalitdei casi, accertare il luogo di sepoltura e le modalit del decesso non essendo statireperiti documenti e testimonianze utili a tal fine: Alfredo Polonio Balbi (detto Fedi)per il fratello Michele Polonio Balbi, Santulin Bartola (Roma) per il marito VincenzoGigante, Annamaria Buricchi (Brescia) per il padre Gino Buricchi, Eva e LauraButti per il padre Vito Butti, Fabio Colussi (Roma) per il padre Carlo Colussi e perla madre Nerina Copetti, Veniero Gigante (Genova) per il nonno Riccardo Gigante,la cui sepoltura, unitamente a quella daltri sconosciuti, stata individuata a Castua(allo stato attuale, sulla base delle indicazioni fornite nel corso della presentericerca, in fase esecutiva un progetto di recupero delle salme sottoscritto fra gliorgani competenti della Repubblica Italiana e della Repubblica Croata), ClaudioGhersi (Genova) per il padre Michelangelo e la sorella Annamaria, GiovanniGrabar (Cermenate-Como) per il concittadino Vittorio Rupnich, MassimoGustincich (Roma) per il concittadino Maurizio Rosenfeld, Adolfina Hodl (Palermo)per la sorella Enrichetta Hodl, Angelo Jacovella (Avellino) per colleghi dellaQuestura di Fiume, Livia Karadija (Fiume, Croazia) per parenti e amici dellaComunit israelitica fiumana, Giuseppe Sincich (La Spezia) per il padre GiuseppeSincich, Edoardo Vollman (Padova) per il padre Adalberto, Rosemarie Wildi(Svizzera) per parenti e amici della Comunit israelitica fiumana.

    La Societ di studi fiumani si avvalsa per la realizzazione del progetto di unapposito comitato scientifico composto da: Arduino Agnelli (Universit degli studidi Trieste), Carlo Ghisalberti (Universit degli studi La Sapienza di Roma),

    8 Premessa - Predgovor

  • Luciano Giuricin (Centro ricerche storiche di Rovigno), Giuseppe Parlato (LiberaUniversit degli Studi San Pio V di Roma), Marino Manin (Istituto croato distoria di Zagabria), Danilo Massagrande (vice direttore raccolte storiche delComune di Milano), Mihael Sobolevski (Istituto croato di storia - Zagabria),Giovanni Stelli (Universit degli studi della Basilicata). Ogni membro del Comitatoha sottoscritto il seguente verbale conclusivo: Avendo preso visione del pianoeditoriale dellopera bilingue illustrante il progetto di ricerca sulle vittime dinazionalit italiana nella provincia di Fiume (1939-1947), esaminati i testi acommento e a chiarimento delle condizioni storiche e ambientali relative allepocae al territorio preso in esame, valutati i supporti documentali a corredo, la quantite la qualit delle fonti archivistiche e bibliografiche consultate, lanalisi statisticadei dati raccolti e il sistema adottato per il loro utilizzo esente da ogni giudizio diparte e da qualsivoglia implicazione politica, giudico il risultato ottenuto altamentedegno di stampa e meritevole di diffusione presso gli istituti culturali dei due Paesidirettamente interessati: la Repubblica dItalia e la Repubblica di Croazia.

    AVVERTENZA:La Societ di studi fiumani non considera definitivo il presente lavoro che, per carenza di

    ulteriori fondi, non stato possibile portare a compimento come era nelle intenzioni e negli scopidel progetto iniziale. Ci auguriamo che altri, alla luce di nuovi archivi disponibili, abbiano mezzisufficienti per completarlo. Per le inesattezze, per gli errori e per le omissioni riscontrabili saremograti a quanti avranno la cortesia di far pervenire le opportune correzioni che saranno pubblicate inuna successiva errata corrige ad integrazione dellopera.

    Premessa - Predgovor 9

  • PREDGOVOR

    Istraivaki projekt Ljudski gubici talijanske nacionalnosti u Rijeci i okoliciu razdoblju od poetka Drugog svjetskog rata do Parikog mirovnog ugovora(1939.-1947.) dobio je visoko pokroviteljstvo predsjednika Republike ItalijeOscara Luigija Scalfara. Na talijanskoj strani ovaj svezak ugledao je svjetlo danazahvaljujui i odlunom doprinosu Ministarstva za kulturna dobra i zahvaljujuipotpori Ministarstva vanjskih poslova i Narodnog sveuilita u Trstu koje jeaktivno suraivalo na realizaciji projekta. U Republici Hrvatskoj, u pogledu teinicijative pozitivno miljenje izrazio je predsjednik Franjo Tuman, po savjetuNevija etia pomonika savjetnika Predsjednika za unutarnju politiku. Naprojekt je radila radna grupa Hrvatskog instituta za povijest pod ravnanjemMirka Valentia, sa sjeditem u Zagrebu. Radnom grupom koordinirao je MihaelSobolevski, kao jedini neposredni suradnik, uz suradnju Marina Manina.

    Grupa Drutva za rijeke studije iz Rima, u sastavu Nerija Dreniga, LjubinkeKarpowicz, Solea de Felicea, Fulvija Scalcionea, Emilijana Lorije, vodio jeAmleto Ballarini, on je uz istraivaku djelatnost sastavio tekst i podatke zatalijansku stranu, uz njegovu pomo je Marino Micich koordinirao prevoenje,revidirao tekst na hrvatskom, obavljao djelatnost tumaa s hrvatskom stranom teproveo popisivanje dokumentarnog materijala. U istraivanju je suraivala,zahvaljujui privoli Zajednice Talijana iz Rijeke, Unije Talijana i Centra zapovijesna istraivanja iz Rovinja, grupa istraivaa talijanske manjine u sastavu:Luciano Giuricina, Laura Marchig, Aleksandar Kovaevia i Pino Bulve.Smatramo svojom dunou zahvaliti se Mariju Stalzeru koji je kao glavni tajnikSlobodne opine Rijeka u egzilu, aktivno sudjelovao u pripremnoj fazi projekta,Arduinu Agnelliju koji je sa svojim neposrednim sudjelovanjem olakao poetnufazu naih istraivanja u Beogradu, Luigiju Emiliju Longu koji je olakao iprodubio odnose Drutva za rijeke studije s vojnim arhivima Republike Italije, iGaetanu La Perni koji nam je dao podatke iz svog privatnog arhiva. Dodatnufinancijsku podrku inicijativi pruili su: Udruga za rijeku, istarsku idalmatinsku kulturu u Laziju, Udruga slobodna opina Rijeka u egzilu, AldoInnocente iz Trsta, zaklada Giovanni Agnelli FIAT Torino, Giuseppe Tatarellaza grupu Alleanze nazionale u Narodnoj skuptini, Giulio Maceratini za grupuAleanze nazionale u Senatu, Sauro Gottardi, Edoardo Uratoriu, Harri Berani,Silvana Faietti, Celio Vallone, Amleto Venneri, Ileana Sviben, FrancescoSolimini.

    Zahvaljujemo se na kraju, uz pokojnog doivotnog senatora Lea Valianija,svima onima koji su pratili i podrali istraivaku djelatnost aktivno suraujuis nama ili pomaui u okviru svojih specifinih kompetencija: Vincenzo Avallone- Ministarstvo unutarnjih poslova - Rim, Mauro Tosti Croce - Ministarstvo zakulturna dobra i aktivnosti, Sonja Brozovi-Cucoli - gradonaelnica Kastva(Hrvatska), Biagio Di Grazia - vojni atae u veleposlanstvu Italije u Beogradu(Jugoslavija), Pier Attinio Forlano - talijansko Ministarsto vanjskih poslova,

  • Velimir Iveti - Vojni arhiv u Beogradu, Franjo Jurevi - upnik iz Kastva(Hrvatska), Ines Krota - Dravni arhiv u Rijeci (Hrvatska), Slavko Lini -gradonaelnik Rijeke, Antonio Dentoni Litta - Ministarstvo za kulturna dobra iaktivnosti, Ugo Lotti - Povijesni ured Javne sigurnosti Ministarstva unutarnjihposlova - Rim, Bernardo Mancini - atae u veleposlanstvu Italije u Beogradu -Jugoslavija, Ezio Mestrovich - ravnatelj rijekog dnevnika La Voce del popolo,Maurizio Moreno - talijansko Ministarstvo vanjskih poslova, Jovan Popovi -Jugoslavenski dravni arhiv - Beograd, Giulio Quintavalli - Povijesni ured Javnesigurnosti Ministarstva unutarnjih poslova - Rim, Alessandro Rossit - Narodnosveuilite - Trst, Rolando Santarelli - Povijesni ured Financijske policije - Rim,Antonio Santini - asno poginuli - Ministarstvo obrane - Rim, Riccardo Sessa -veleposlanik Italije u Beogradu, Mauro Tosti Croce, Maurizio Tremul - TalijanskaUnija - Rijeka, Slavko Vukevi - Vojni arhiv u Beogradu, Annalisa Zanuttini -Sredinji dravni arhiv, Valerio Zappia - predsjednik Zajednice Talijana Rijeke.

    Zahvalni smo onima koji su dali obavijesti korisne za istraivanje,ispriavamo se dolje nabrojenoj rodbini onih rtava za koje nije bilo mogueutvrditi mjesto pokopa i nain smrti budui da nisu pronaeni dokumenti isvjedoanstva korisna u tu svrhu: Alfredu Poloniju Balbiju (zvanom Fredi) zabrata Michelea Polonija Balbija, Bartoli Santulin (Rim) za supruga VincenzaGigantea, Annamariji Buricchi (Brescia) za oca Gina Buricchija, Evi i LauriButti za oca Vita Buttija, Fabiju Colussiju (Rim) za oca Carla Colussija i zamajku Nerinu Copetti, Venieru Giganteu (Genova) za djeda Riccarda Gigantea,iji je grob, zajedno s grobovima drugih nepoznatih, utvren u Kastvu; premasadanjem stanju, na osnovu obavijesti dobivenih tijekom ovog istraivanja, uizvrnoj je fazi projekt iskapanja trupla potpisan izmeu nadlenih tijelaRepublike Italije i Republike Hrvatske; Claudiju Ghersiju (Genova) za ocaMichelangela i sestru Annamariju, Giovanniju Grabaru (Cermenate - Como) zasugraana Vittorija Rupnicha, Massimu Gustincichu (Rim) za sugraanaMaurizija Rosenfelda, Adolfini Hodl (Palermo) za sestru Enrichettu Hodl, AngeluJacovelli (Avellino) za kolege iz rijeke policijske uprave, Liviji Karadija(Rijeka) za rodbinu i prijatelje iz rijeke idovske zajednice, Giuseppeu Sincichu(La Spezia) za oca Giuseppea Sincicha, Edoardu Vollmanu (Padova) za ocaAdalberta, Rosemarie Wildi (vicarska) za rodbinu i prijatelje iz rijeke idovskezajednice.

    Drutvo za rijeke studije za realizaciju projekta oformilo je posebniznanstveni vijee sastavljeno od: Arduina Agnellija (Sveuilite u Trstu), CarlaGhisalbertija (Sveuilite La Sapienza iz Rima), Luciana Giuricina (Centar zapovijesna istraivanja iz Rovinja), Giuseppea Parlata (Slobodno sveuiliteSveti Pijo V. iz Rima), Marinu Maninu (Hrvatski institut za povijest izZagreba), Danila Massagrandea (zamjenik ravnatelja Povijesnih zbirki opineMilano), Mihaela Sobolevskog (Hrvatski institut za povijest), Giovannija Stellija(Sveuilite Basilicate). Svaki lan Vijea potpisao je slijedei konzultativnizapisnik: Stekavi uvid u izdavaki plan dvojezinog djela koji prikazuje

    Premessa - Predgovor 11

  • istraivaki projekt o rtvama talijanske nacionalnosti u Rijekoj provinciji(1939.-1947.), pregledavi tekstove koji komentiraju i objanjavaju povijesne iprostorne okolnosti vezane za vrijeme i teritorij koji su razmatrani, procjenivipriloene dokumentarne potkrepe, kvalitetu i koliinu konzultiranih arhivskih ibibliografskih izvora, statistiku analizu prikupljenih podataka i sustavprimijenjen za njihovu uporabu koji iskljuuje svaku pristranost i bilo kakvupolitiku implikaciju, procjenjujem da je postignuti rezultat svakako dostojantiskanja i da zasluuje difuziju po kulturnim ustanovama dviju neposrednozainteresiranih zemalja: Republike Italije i Republike Hrvatske.

    UPOZORENJE:Societ di Studi Fiumani ne smatra zavrenim sadanji posao koji se, zbog pomanjkanja

    fondova, nije mogao dovesti do zakljuivanja kako je bilo u naim namjerama i ciljevima poetnogprojekta. Nadamo se da e drugi, na svijetlu novih raspoloivih arhivija, imati dovoljnih sredstavaza kompletiranje. Za netonosti, greke i propuste na koje bi se moglo naii biti emo zahvalni naljubaznosti da nam se dostave oportune ispravke koje e biti publicirane u sljedeoj erratacorrige za nadopunjavanje djela.

    12 Premessa - Predgovor

  • TAVOLA DELLE ABBREVIAZIONI E DELLE SIGLEPREGLED UPOTREBLJENIH KRATICA

    AAGGRR Affari generali e riservati - Opi tajni posloviACS Archivio centrale dello Stato (Roma) - Talijanski Sredinji ravni

    arhiv (Rim)ACSM Archivio della Corte suprema militare (Belgrado) - Arhiv

    Vrhovnog vojnog suda (Beograd)AM Aeronautica militare italiana - Vojno zrakoplovstvoAMSF Archivio museo storico di Fiume (Roma) - Arhiv i povijesni muzej

    Rijeke (Rim)AOMD Albo dOro Ministero della difesa (Roma) - Knjiga poginulih

    Ministarstva obrane (Rim)APMI Archivio del Personale presso il Ministero dellinterno (Roma) -

    Arhiv osoblja Ministarstva unutarnjih poslova (Rim)AR Affari riservati - Povjerljivi posloviAVNOJ Consiglio antifascista per la liberazione della Jugoslavia -

    Antifaistiko vijee narodnog osloboenja JugoslavijeAVVS Archivio della Corte suprema militare (Belgrado) - Arhiv vrhovnog

    vojnog suda (Beograd)b./k. busta - kutijaCCGF Denunce a carico di criminali di guerra pervenute alla

    Commissione crimini di guerra di Fiume e pratiche inoltrate alTribunale militare - Prijave protiv ratnih zloinaca podneseneKomisiji za utvrivanje ratnih zloina Rijeke i predmetiproslijeeni Vojnom sudu

    CCLN Comitato centrale di liberazione nazionale - Talijanski Centralniodbor nacionalnog osloboenja

    CICR Comitato internazionale della Croce Rossa - Meunarodni komitetCrvenog kria

    CLN Comitato liberazione nazionale - Talijanski Odbor nacionalnogosloboenja

    CLNAI Comitato di liberazione nazionale Alta Italia - Nacionalni odborosloboenja sjeverne Italije

    CMBA Commissione mista beni abbandonati - Mjeovita komisija zanaputena dobra

    COMINTERN Internazionale comunista - Komunistika internacionalaCPC o GNOO Comitato popolare cittadino - Gradski narodno-oslobodilaki

    odborCRI Croce Rossa Italiana - Talijanski crveni kriCVL Corpo volontari della libert - Korpus dobrovljci slobodeDAB Archivio dello Stato (Belgrado) - Dravni arhiv (Beograd)

  • DAR Archivio della citt di Fiume - Dravni Arhiv u RijeciDGAP Direzione generale affari del personale - Glavno ravnateljstvo

    za poslove osobljaDGPS Direzione generale di pubblica sicurezza - Glavno ravnateljstvo

    javne sigurnostiEI Esercito italiano - Talijanska vojskaERS Elenco condanne del 1948 riportato da Roberto Spazzali in

    Epurazione di frontiera - Popis presuda iz 1948. kojeg donosiEpurazione di frontiera (Pogranino ienje) Roberta Spazzalija

    ESCATA Ente per gli scambi commerciali e approvvigionamenti territoriannessi del fiumano - Ustanova za trgovaku razmjenu opskrbuhranom za rijeka anektirana podruja

    FFAA Forze armate italiane - Talijanske oruane snageGAF Guardia alla frontiera - Granina straaGIL Giovent italiana del littorio - Talijanska faistika mladeGNR Guardia nazionale repubblicana - Republikanska nacionalna gardaGUF Gruppo universitario fascista - Faistika sveuilina skupinaIRSMLFV Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel

    Friuli Venezia Giulia (Trieste) - Pokrajinski institut za povijestoslobodilakog pokreta u Furlaniji i Julijskoj krajini (Trst)

    KNS Tribunale popolare distrettuale - Kotarski narodni sudKPH Partito comunista croato - Komunistika partija HrvatskeKPJ Partito comunista jugoslavo - Komunistika partija JugoslavijeMDT Milizia difesa territoriale - Milicija za teritorijalnu obranuMM Marina militare italiana - Talijanska ratna mornaricaMPL Movimento popolare di liberazione - Narodno-oslobodilaki

    pokretMVSN Milizia volontaria di sicurezza nazionale - Dobrovoljaka milicija

    nacionalne sigurnostiNATO North Atlantic Treaty Organization - Organizzazione del Patto del

    Nord Atlantico - Organizacija Sjevernoatlantskog ugovoraNDH Stato indipendente della Croazia - Nezavisna Drava HrvatskaNOB Lotta popolare di liberazione - Narodno-oslobodilaka borbaNOO Comitato di liberazione popolare - Narodno-oslobodilaki odborNOV Esercito popolare di liberazione - Narodno-oslobodilaka vojskaNOVJ Esercito popolare di liberazione jugoslavo - Narodno-

    oslobodilaka vojska JugoslavijeONOO Comitato circondariale di liberazione popolare - Oblasni narodno-

    oslobodilaki odborONSR Tribunale popolare circondariale di Fiume - Okruni narodni sud u

    RijeciOVRA Opera vigilanza repressione antifascista Sluba zatite za

    suzbijanje antifaizma

    14 Tavola delle abbreviazioni e delle sigle - Pregled upotrebljenih kratica

  • OZNA Sezione per la sicurezza del popolo - Odjeljenje za zatitu narodaPCI Partito comunista italiano - Komunistika partija ItalijePCM Presidenza del Consiglio dei ministri - Predsjednitvo Vijea

    ministaraPFR Partito fascista repubblicano - Republikanska faistika partijaPNF Partito nazionale fascista - Faistika nacionalna partijaPOJ Movimento di liberazione jugoslavo - Pokret osloboenje

    JugoslavijePPF Pretura popolare di Fiume - Kotarski narodni sud u RijeciPS Pubblica sicurezza - Javna sigurnostRSI Repubblica sociale italiana - Talijanska Socijalna RepublikaSIM Servizio informazioni militari - Vojna obavjetajna slubaSKOJ Organizzazione giovanile comunista jugoslava - Savez komunistike

    omladine JugoslavijeSMRE Stato maggiore regio esercito - Vrhovni stoer Kraljevske vojskeSNOS Consiglio sloveno di liberazione popolare - Slovenski narodno-

    osvobodilni svetSS Schutzstaffel - Squadre di protezione - Zatitni ealonTPCF Tribunale popolare circondariale di Fiume - Okruni narodni sud,

    RijekaTPD Tribunale popolare distrettuale - Kotarski narodni sudUAIS Unione antifascista italo slava - Talijansko-slavenska antifaistika

    unijaUDBA Servizio di sicurezza dello Stato - Uprava dravne bezbjednostiUNRRA United Nations Relief and Rehabilitation Administration -

    Amministrazione delle Nazioni Unite per lassistenza e laricostruzione - Uprava Ujedinjenih Naroda za pomo i obnovu

    UOMD Ufficio onorcaduti Ministero della difesa (Roma) - Ured za poginuleMinistarstva obrane (Rim)

    URSS Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche - Savez SovjetskihSocijalistikih Republika

    USAC Ufficio Storico dellarma dei carabinieri (Roma) - Povijesni uredkarabinjerskog roda vojske (Rim)

    USGF Ufficio Storico della guardia di finanza (Roma) - Povijesni uredfinancijske policije (Rim)

    USMI Archivio Storico del Ministero dellinterno (Roma) - Povijesniured ministarstva unutarnjih poslova (Rim)

    VAB Archivio Storico militare (Belgrado) - Vojnoistorijski arhiv(Beograd)

    ZAVNOH Consiglio popolare territoriale della Croazia - Zemaljskoantifaistiko vijee narodnog osloboenja Hrvatske

    Tavola delle abbreviazioni e delle sigle - Pregled upotrebljenih kratica 15

  • IL PROGETTO, LE FONTI E IL TERRITORIO

    Gli antefatti di un accordo senza precedenti

    Ancor prima che il muro di Berlino, nel 1989, cadesse, segnando cos il rapidocrollo dei sistemi di governo dispirazione comunista in Europa, si poteronoregistrare gi nella primavera dellanno precedente gli effetti sorprendenti di quellaglasnost (trasparenza) che Mikhail Gorbaciov aveva promosso con successonellUnione Sovietica. Tuttavia gran parte della stampa italiana pass allora sottosilenzio il fatto che tale fenomeno, volto a dare trasparenza, per esempio, anche allastoria taciuta sui fatti intercorsi nei territori adriatici ceduti dallItalia alla Jugoslaviadopo il II conflitto mondiale, era riscontrabile nella stessa Repubblica Federativa eSocialista Jugoslava che pur stava vivendo, dopo la morte di Tito, una crisi sociale,economica e politica di enormi proporzioni e comunque fatale, come si vedr poi,agli inizi degli anni Novanta, per la sua stessa sopravvivenza. Un autorevolesettimanale di Belgrado, il Nedeljne informativne novine, dava notizia dunapetizione firmata da mille italiani di Capodistria e di Fiume con la quale si chiedevache fossero poste in discussione molte questioni controverse, compresi temi dellastoria contemporanea fino ad ora considerati tab () stato chiesto, per esempio,che si parli apertamente dellespulsione degli italiani dal nostro paese (si sarebbetrattato di un numero fra le 200 e le 300 mila persone dopo la seconda guerramondiale), delle foibe (in cui i partigiani gettarono per vendetta gli italianidellIstria) e altri temi tab. La rivista cos commentava la notizia: Fare luce suqueste questioni , ci sembra, necessario, anche a causa della sempre maggiorepoliticizzazione del problema delle minoranze, non solo in Jugoslavia ma anche inItalia1. Solo da uno storico e politico come Vladimir Dedijer ricordava alloraFulvio Fumis venuta, quattro anni fa, nel suo terzo volume su Nuovi appunti perla biografia di Josip Broz Tito, una citazione coraggiosa sullo sterminio nelle foibee quindi unonesta visione della storia che non pu ammettere cesure di comodo. SelItalia della rinascita e della resistenza non ne ha fatte verso le colpe di una guerrastraziante, molti italiani purtroppo le hanno favorite, invece, con il silenzio, lamenzogna e la distorsione, quando si trattato di rispondere con giustizia alladenunzia del nostro dramma2.

    Gli eventi bellici intercorsi tra il 1991 e il 1992, destinati a dar vita allerepubbliche indipendenti di Croazia e di Slovenia, distolsero provvisoriamentelattenzione di tutto il mondo dai problemi della storia rimasti insoluti per seguirecon comprensibile trepidazione quanto stava avvenendo nel presente dove lo scontro

    1 Appello a Belgrado, sia fatta piena luce sulle foibe e sullesodo, in Il Piccolo, 22/3/1988,(degli altri giornali italiani di maggior tiratura, solo Il Messaggero di Roma, alla stessa data,dedic nella sua rubrica Telex sei righe di spazio a questa notizia).

    2 F. FUMIS, Verit e troppi silenzi, un dramma ignorato dagli italiani, in Il Piccolo,22/3/1988.

  • tra etnie contrapposte stava riproponendo, dopo oltre quarantanni, nel cuore deiBalcani, nuovi esodi e nuovi massacri3.

    Ma fu sufficiente quella confortante notizia per indurre le associazioni degli esulifiumani a riaprire il dialogo con la citt dorigine. Ne fu esclusiva interprete laSociet di studi fiumani di Roma che ebbe a tale scopo (non avendo altre finalitoltre a quelle culturali perseguite con rigorosa apoliticit), ampia delega e concretopatrocinio, dalla associazione denominata Libero Comune di Fiume in Esilio cuifanno riferimento ben oltre diecimila soci residenti in Italia e allestero.

    In data 4 novembre 1993 la Societ di studi fiumani rivolgeva un appello aipresidenti delle due Repubbliche, italiana e croata, Oscar Luigi Scalfaro e FranjoTuman, volto a poter ricordare degnamente, dopo averne quantificato il numero eaccertata lidentit alla luce dei documenti darchivio disponibili nei due Stati, molticittadini di Fiume e della Provincia che a seguito del secondo conflitto mondiale(1940-45) scomparvero nel nulla e non ebbero mai cristiana sepoltura4. La stampadella minoranza italiana a Fiume non manc di dare ampio risalto alliniziativa5. Quellaitaliana, tranne Il Piccolo di Trieste6, non se ne accorse nemmeno. In data 2/5/1994Nevio eti, assistente del consigliere del presidente della Repubblica di Croazia per lapolitica interna, cos ci scriveva: Siamo convinti che oggi la verificazione degli elenchidi persone scomparse bisogna lasciarla alla ricerca storica cosicch sarebbe molto utileuna cooperazione fra la vostra societ e gli istituti della Repubblica di Croazia con loscopo di approfondire queste conoscenze. La preghiamo di collegarsi, per i futuricontatti riguardanti la realizzazione del piano di cui sopra, direttamente con le autoritdella citt di Fiume7. Con successiva lettera del 15/11/1994 eti, su specifica richiestadistruzioni, indicava lIstituto croato di storia di Zagabria, diretto da Mirko Valenti,

    18 Il progetto, le fonti e il territorio - Projekt, izvori i teritorij

    3 M. BASSIOUNI CHERIF, Indagine sui crimini di guerra nellex Jugoslavia - Loperato dellaCommissione degli esperti del Consiglio di sicurezza e il suo rapporto finale, Milano, Giuffr,1997, rapporto finale della Commissione di esperti istituita in base alla mozione 780 (1992) delConsiglio di Sicurezza, parte seconda, pp. 248-250, Analisi riassuntiva: 510. Basandosi sulleinformazioni disponibili, ci sono quattro tipi generali di fosse comuni nel territorio dellex-Jugoslavia. Il primo tipo una fossa in cui i corpi erano quelli di vittime di un eccidio di massa,ma il metodo e i modi di sepoltura erano corretti. Il secondo tipo una fossa in cui i corpi eranoquelli di vittime civili o quelli di soldati caduti in combattimento, e perci uccisioni non illegali,ma il metodo e i modi di sepoltura non erano corretti. Il terzo tipo include delle fosse comuni dovei corpi erano quelli di vittime di un eccidio di massa e il metodo e i modi della sepoltura non eranocorretti. Infine il quarto tipo include delle fosse comuni dove n le circostanze che circondano lemorti delle vittime n i modi e il metodo della sepoltura erano corretti 514. Letnia degliaggressori responsabili delle uccisioni delle persone sepolte nelle fosse comuni come segue: a)le persone sepolte in 81 delle fosse comuni messe a rapporto, secondo le testimonianze, sono stateuccise dai serbi; b) le persone sepolte in 16 delle fosse comuni, secondo le testimonianze, sonostate uccise dai croati; c) le persone sepolte in 5 delle fosse comuni, secondo le testimonianze, sonostate uccise dai mussulmani; d) 87 dei rapporti non identificavano un aggressore.

    4 ARCHIVIO MUSEO STORICO DI FIUME (dora in poi AMSF), Roma, Segreteria della Presidenza -Corrispondenza 1993.

    5 Scomparsi, un segno per ricordarli, in La Voce del Popolo, 7/4/1994.6 La Croazia apre gli archivi, in Il Piccolo, 6/3/1997; Vogliamo la verit, ibid., 7/3/1997.7 AMSF, Segreteria della presidenza - Corrispondenza 1994.

  • come il pi idoneo a collaborare al fine di verificare gli elenchi di persone cadute escomparse durante la seconda guerra mondiale (1941-1945), appartenenti allaminoranza [sic] italiana di Fiume e dintorni8. In data 28/11/1996, prot. 01-48 il progettodefinitivo di ricerca fu sottoscritto da Mirko Valenti, per lIstituto croato di storia, daAmleto Ballarini, presidente della Societ di studi fiumani e dal senatore a vita LeoValiani, presidente onorario della stessa. Per la prima volta dalla fine del II conflittomondiale, italiani e croati saccingevano a dare, almeno per il territorio di Fiume edintorni, qualche attendibile risposta ai pesanti e dolorosi interrogativi rimasti in sospesoe, per la prima volta, una pubblica istituzione croata accettava davere comeinterlocutrice unassociazione rappresentativa dellesodo; un evento, questo dellesodo,che nella Repubblica Jugoslava e in quella italiana era passato, con gli scomparsi nelnulla, in quel territorio, dal 1945 in poi, sotto silenzio nei libri scolastici di storia, neigrandi organi dinformazione e di formazione della pubblica opinione.

    Il testo dellaccordo

    Progetto di ricerca: Le perdite umane di nazionalit italiana a Fiume e dintorni nelperiodo che va dallinizio della Seconda Guerra Mondiale al trattato di pace di Parigi(1939-1947). (Ai singoli punti dellaccordo segue un breve commento in corsivo).

    I.

    Il suddetto progetto in comune nasce dal fatto che sino ad oggi in ambitostoriografico non si mai appurato il tragico bilancio in vite umane di nazionalititaliana relativo al periodo che va dallinizio della seconda guerra mondiale allasua fine e oltre, cio nel periodo che precede il trattato di Parigi (1939-1947).Questa ricerca vuol fare riferimento a Fiume e ai suoi dintorni (il territorio dellexprovincia italiana del Carnaro). Su questa problematica le ricerche finora svolte sisono rivelate insufficienti, perci nasce la necessit di promuoverne una nuova.Lo scopo fondamentale di questo progetto la determinazione di tutte le perditeumane di nazionalit italiana sul citato territorio, senza riferimento alle parti chele hanno causate. Il problema di identificare le perdite umane di nazionalititaliana, quindi per ogni persona si cercheranno i dati seguenti: Nome e cognome,nome del padre e della madre, la data e luogo della nascita, dimora abituale, statocivile, religione o confessione di appartenenza, nazionalit, origine sociale,professione, appartenenza politica, appartenenza a quale formazione armata,periodo di prigionia, eventuale permanenza in prigione o campo di internamento,data e luogo della morte e gli autori della privazione della vita. Per ogni personache perse la vita si istruir una pratica o dossier a parte, in pratica si tratta di un

    Il progetto, le fonti e il territorio - Projekt, izvori i teritorij 19

    8 Ibidem. Il sic nel testo, dopo il termine minoranza, si reso necessario al fine di ricordareche i dati in nostro possesso relativi alla popolazione di Fiume e dintorni negli anni cui la letterariportata fa diretto riferimento, non ci consentono di considerare gli italiani come minoranzaanzi, ci conforterebbero semmai a sostenere il contrario.

  • foglio di inchiesta. Nel dossier verr raccolto tutto il materiale darchivio o altrefonti utili riguardanti la persona in oggetto.

    Con tale premessa, la pi alta istituzione pubblica di ricerca storica dellaRepubblica Croata ammetteva esplicitamente ci che nella ex-Jugoslavia comunistaera stato sempre negato e nella Repubblica democratica italiana, sorta dallaResistenza antifascista, era stato spesso taciuto: dopo la guerra, nei due anniseguenti alla cessazione ufficiale delle ostilit, il tragico bilancio delle vittime dinazionalit italiana, a Fiume e dintorni, non si era ancora chiuso.

    Per la prima volta si accettava, nella ex Jugoslavia, di chiarire, ove si fosse resonecessario, il luogo della morte e gli autori della privazione della vita anche diquanti risultavano scomparsi nel nulla dopo essere stati arrestati dallOZNA9

    nellimmediato dopoguerra.

    II.

    Affinch venga raggiunto lo scopo riportato nellart. I necessario soddisfare iseguenti punti:

    1 fondamentale ricercare ed esaminare tutto il materiale accessibileconservato negli archivi e in altre istituzioni croate e italiane. Se ci sarannopossibilit economiche occorrerebbe ricercare parte di quel materiale anche in altripaesi (Serbia, Austria e Germania) oltre che in Croazia e in Italia.

    2 Ricercare materiale darchivio inedito che si trova presso privati e raccoglieretestimonianze sulle singole persone decedute.

    3 Esaminare la letteratura storica e altra letteratura, riviste, giornali ecc.pertinenti alla materia.

    Si accettava dunque il principio per cui, quantomeno nei territori delle due particontraenti, nessun archivio di qualsivoglia natura, ritenuto utile ai fini del progetto,era da considerarsi precluso.

    III.

    Trattandosi di un periodo storico piuttosto ampio (1939-1947) che comporta unagran quantit di ricerche, per la realizzazione del progetto occorrono almeno dueanni (1997-1998). Oltre alla realizzazione del progetto si prevede la compilazione ela stampa di unopera monografica bilingue (italiano-croato) che riporti i risultaticompleti della ricerca.

    20 Il progetto, le fonti e il territorio - Projekt, izvori i teritorij

    9 L OZNA (Odjeljenje za zatitu naroda - Sezione per la difesa del popolo) fu durante la guerraun organismo di controllo politico allinterno delle unit dipendenti dallEsercito di liberazionejugoslavo (svolgendo anche compiti di polizia militare), poi, verso la fine del 1946, con il nome diUDBA (Uprava dravne bezbjednosti - Amministrazione statale per la sicurezza) pass alMinistero dellinterno ed ebbe mansioni di polizia segreta. Nellimmediato dopoguerra svolseentrambe le funzioni e divenne tristemente famosa. In realt, sia prima sia dopo, era il braccioarmato del Partito comunista jugoslavo e provvedeva alla sicurezza del regime.

  • In realt, con successivi rinvii, concordati di comune accordo, il lavoro si rivelato pi complesso ed arduo di quanto previsto e il termine ultimo per il suocompletamento (sia pure non definitivo) stato fissato alla fine del secondo semestredel 2000.

    IV.

    Nellattesa che questo progetto si concretizzi il pi velocemente possibile, le partifirmatarie dellaccordo nomineranno la persona che ne curer la realizzazione (unoper ciascuna parte). Il compito del responsabile sar di portare avanti il progetto,preoccuparsi di realizzarlo, coordinare il lavoro e nominare un numero sufficiente dicollaboratori.

    Per la parte italiana, la Societ di studi fiumani, ha promosso anche lacostituzione di unapposita commissione al fine di approvare il progetto nella vesteproposta, di definirne meglio con la controparte le modalit di esecuzionerendendosene moralmente garante per ogni alto patrocinio che la societ intendesserichiedere nellambito della Repubblica Italiana.

    V.

    Le parti interessate si impegnano a sostenere separatamente dal punto di vistafinanziario i propri collaboratori. Le eventuali ricerche in altri paesi dovrannosoddisfare le esigenze delle parti che dovranno concordare in comune la fonte difinanziamento oltre che per questo anche per la realizzazione di altre fasi delprogetto.

    VI.

    La realizzazione del progetto comune avr inizio quando le parti dellaccordo losottoporranno alla firma.

    SOCIET DI STUDI FIUMANI HRVATSKI INSTITUT ZA POVIJESTPresidente: Dr. Amleto Ballarini Direttore: Dr. Mirko Valenti

    Presidente Onorario: Sen. Leo Valiani

    In data 30/5/1997, presso lUniversit Popolare di Trieste, si riuniva, al fine diesaminare il progetto di cui sopra, una commissione consultiva della Societ di studifiumani appositamente costituita, presente il responsabile del gruppo di ricercacroato Mihael Sobolevski e Amleto Ballarini responsabile, quale presidente dellaSociet di studi fiumani, del gruppo di ricerca italiano.

    La commissione era cos composta: Gaetano La Perna, Marino Micich, Luigi EmilioLongo, Neri Drenig, Mario Stalzer (in rappresentanza della Associazione LiberoComune di Fiume in Esilio), Danilo Massagrande, Arduino Agnelli (in rappresentanzadellUniversit Popolare di Trieste), Giuseppe Parlato, Luciano Giuricin (in

    Il progetto, le fonti e il territorio - Projekt, izvori i teritorij 21

  • rappresentanza del Centro ricerche storiche di Rovigno), Laura Marchig e AlexandarKovaevi (questi ultimi in rappresentanza della Comunit degli italiani di Fiume).

    In tale incontro le due parti interessate furono messe in grado di chiarire quantosegue:

    Il territorio cui faceva riferimento il progetto comprendeva anche i centri urbanicompresi nei territori annessi, dopo linvasione della Jugoslavia nel 1941, delFiumano e della Kupa.

    Anche qualora fosse stata incerta la nazionalit della vittima, essa sarebbe statacomunque compresa nellelenco finale e, nel caso di appartenenti alla Comunitebraica fiumana, sarebbero state comprese nellelenco conclusivo anche le vittime dinazionalit non italiana.

    La ricerca riguardava comunque il periodo storico intercorrente fra il31/12/1939 e il 31/12/1947.

    Sarebbero state prese in esame anche le vittime di nazionalit italiana,originarie di Fiume e dintorni, decedute in altri territori per qualsivoglia causa.

    Per ogni nominativo, indipendentemente dalla completezza dei dati anagrafici,sarebbe stata compilata una scheda redatta a cura dellIstituto croato di storia e condetta scheda si sarebbe costituito un fascicolo nel quale far confluire documenti edati utili reperiti nella conseguente attivit di ricerca. Il fascicolo sarebbe stato chiusodefinitivamente o provvisoriamente solo con il parere unanime delle due partiinteressate alla ricerca. In caso di dissenso motivato da una delle due parti, essosarebbe stato reso pubblico nellopera conclusiva.

    I documenti raccolti dai due gruppi di ricerca erano da considerarsi proprietcomune e ogni parte ne avrebbe avuto copia integrale.

    Le due parti si sarebbero incontrate periodicamente per informarsireciprocamente sul lavoro svolto e per conoscere i successivi programmi di attivit.

    In data 13/11/2000 i ricercatori hanno firmato un verbale di chiusura dei lavori,concordando lo schema dellopera editoriale e prendendo atto dei testi elaborati dalledue parti a commento dei dati raccolti. Detto verbale stato infine approvato dairesponsabili degli Istituti che hanno sottoscritto il progetto di ricerca iniziale

    Elenco degli istituti ed enti di conservazione

    Archivio storico della Croce Rossa Italiana Comitato di Trieste - limitatamente alloschedario disponibile, mancando, non sappiamo se in via provvisoria o definitiva,il materiale relativo agli anni di nostro interesse, 1940-1947, che stando adocumenti probatori10 tale Archivio avrebbe pur dovuto contenere.

    22 Il progetto, le fonti e il territorio - Projekt, izvori i teritorij

    10 ACS, Croce Rossa Italiana, Servizio Affari Internazionali, b. 38, fasc. DeportazioniVenezia Giulia, lettera di Gianni Bartoli, consigliere di amministrazione dellOpera nazionaleprofughi giuliano dalmati alla Direzione generale della Croce Rossa Italiana, Roma, datataTrieste 29/1/1960: Con riferimento alle intelligenze verbali intercorse con il Vostro dr. LeonardoGiordano, gi Commissario del Comitato provinciale di Trieste, Vi prego di voler autorizzaredetto Comitato a favorirmi gli elenchi dei connazionali della Venezia Giulia dispersi in seguito a

  • Archivio Storico dellarmata jugoslava - Belgrado Archivio della Corte suprema militare - Belgrado Archivio centrale dello Stato - Belgrado Ufficio storico della Guardia di Finanza - Roma Ufficio storico dellArma dei Carabinieri - Roma

    Il progetto, le fonti e il territorio - Projekt, izvori i teritorij 23

    deportazione. Tali dati mi occorrono per controllare ed integrare il primo elenco dei dispersi dame curato per il Comitato Italiano per lo studio del problema dei rifugiati. In data 1 febbraiocon sua prot. 171/60 il presidente della CRI Comitato provinciale di Trieste, Roberto Hausbrandt,scriveva al Comitato centrale della CRI Direzione rapporti internazionali, Roma, in merito allarichiesta dellIng. Gianni Bartoli di Trieste, diretta ad ottenere i dati relativi ai dispersi dellaVenezia Giulia di cui possediamo una notevole documentazione quanto segue: Dato lo scopoche il richiedente si prefigge e in considerazione della delicata posizione in cui si trova la CRI,Vi preghiamo di esaminare lopportunit di accogliere o meno la richiesta stessa, comunicandociin merito, il Vostro parere. Con sua del 10/2/1960 il direttore generale della Direzione rapportiinternazionali Edoardo Roccetti cos rispondeva: data la delicatezza della questione di cuitrattasi, sono stati predisposti i necessari acclaramenti. Si fa pertanto riserva di tornare, appenapossibile, in argomento. Lo stesso Roccetti, sempre in data 10/2/1960 scriveva anche al ministrodegli Affari esteri, unendo copia della lettera delling. Bartoli, quanto segue: La richiesta motivata dalla circostanza che, in effetti, il Comitato di Trieste della Croce Rossa Italianapossiede, relativamente ai dispersi della Venezia Giulia, una notevole documentazione. Si pregacodesto On. Ministero di voler, con cortese sollecitudine, far conoscere alla scrivente il proprioautorevole parere sullopportunit o meno di accogliere la richiesta. Sulla questione nullaltro stato rilevato oltre a un Promemoria per il Sig. Presidente Generale su carta intestata dellaCroce Rossa Italiana, Comitato centrale, datato Roma, 30 marzo 1960, con firma indecifrabileregolarmente protocollato in data 9/4/1960 con il n. 19688: Come dalle istruzioni a suo tempoimpartitemi (e precisamente dopo la visita fattaLe dallAmbasciatore Cassinis in relazione al danoi richiesto parere del Ministero degli esteri sulla opportunit di mettere a disposizione dellexSindaco di Trieste, ing. Bartoli, gli elenchi degli Italiani deportati in Jugoslavia, elenchi giacentipresso il Comitato CRI di Trieste) mi permetto di richiamare la sua cortese attenzione sullacircostanza che, essendo ormai passata la data del 27 marzo corrente, che ci fu appunto indicatadallAmbasciatore Cassinis come termine ultimo da lasciar decorrere prima di aderireallanzidetta richiesta, Ella dovrebbe decidere se e quando si dovr dar corso alla richiestadelling. Bartoli. Si ha motivo di ritenere che Bartoli nel suo lavoro Le deportazioni nellaVenezia Giulia, Fiume e Dalmazia, edito a Trieste nel 1961, abbia potuto prendere in esame, intutto o in parte, il materiale richiesto. Purtroppo, nonostante il coinvolgimento di tutti gli istitutiinteressati (Archivio di Stato di Trieste, Croce Rossa Italiana, Soprintendenza archivistica per ilFriuli Venezia Giulia), non si a tuttoggi potuta reperire e visionare quella documentazione cheallora fu da pi parti definita notevole. Alla mancata disponibilit della documentazione suideportati della Venezia Giulia sotto loccupazione jugoslava del 1945, si aggiunge anche, comes potuto accertare, la indisponibilit degli elenchi di militari italiani che risultano deceduti neidiversi campi dinternamento in Jugoslavia, degli elenchi di quanti hanno fatto ritorno in Italia,dei fascicoli contenenti la corrispondenza intercorsa per ogni prigioniero che pur statoregolarmente schedato. Di tanto materiale, che certamente deve essere stato compilato in basealle sommarie annotazioni darchivio riscontrabili sulle migliaia di schede nominative tuttoraconservate presso il Comitato triestino, sembra non sia rimasto nulla di rubricato e di catalogaton a Trieste, n allArchivio centrale della CRI a Roma, n allArchivio centrale dello StatoItaliano. A tale materiale si possono aggiungere, al momento di dare alle stampe questo lavoro,anche gli atti fondamentali di gestione della CRI di Trieste per gli anni di nostro interesse, dal1940 al 1947.

  • Ufficio storico del Ministero dellinterno - Roma Ministero dellinterno - Ufficio del personale - Roma Archivio centrale dello Stato - Roma Archivio del Ministero degli affari esteri - Roma Archivio di Stato - Trieste Archivio dellIstituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel

    Friuli Venezia Giulia - Trieste Archivio museo storico di Fiume - Roma Archivio centrale dello Stato - Zagabria Archivio del Cimitero di Cosala - Fiume Archivio dello Stato - Fiume Archivio del Comune di Fiume - Registro atti di morte Biblioteca civica di Trieste Centro ricerche storiche di Rovigno - Rovigno Ufficio onorcaduti e Albo dOro del Ministero della difesa - Roma

    Interpellati ma non consultati:

    Centro documentazione ebraica - Milano (abbiamo avuto, per corrispondenza,ogni dato utile alla ricerca).

    Archivio Vaticano - Citt del Vaticano (resisi non disponibili per la consultazione). Archivio dellordinariato militare - Roma (resosi non disponibile per la

    consultazione). Archivio associazione caduti e dispersi RSI - Roma (mancato riscontro alle

    richieste di consultazione). Archivio di Stato della Repubblica di Slovenia - Lubiana (mancato riscontro alle

    richieste di consultazione). Centro Wiesenthal - Vienna (mancato riscontro alle richieste di consultazione). Archivio Ministero dellinterno della Repubblica di Croazia (consultato

    parzialmente dal gruppo di ricerca croato). Archivio Ministero dellinterno della Repubblica Federale di Jugoslavia (non

    disponibile per la consultazione causa conflitto in corso).

    La provincia del Carnaro: territorio e popolazione

    La citt di Fiume nel 1900 costituiva un Corpus Separatum soggettoallUngheria nellambito dellImpero dAsburgo. Secondo il censimento ufficiale diquellanno, la popolazione residente nel centro urbano e nei sobborghi di Plasse,Drenova e Cosala (compresi anchessi nel Corpus di cui sopra) ammontava

    24 Il progetto, le fonti e il territorio - Projekt, izvori i teritorij

  • complessivamente a 38.955 anime. Nel censimento del 1910, lultimo che si svolsenellassetto politico sopraindicato, risult averne 49.806. Dalle successiverilevazioni di diverse istituzioni si hanno i dati seguenti: nel 1918 (censimento delConsiglio nazionale italiano) 46.264 abitanti, nel 1925 (censimento italiano) 45.857,nel 1936 (censimento italiano) 56.249, nel 1940 (Rilevazioni ufficiali dellaPrefettura italiana di Fiume) 59.332, nel 1945 (Rilevazioni del Comitato popolarecittadino, organo provvisorio di governo amministrativo della citt, occupatadallArmata di liberazione jugoslava) 44.544 al 31 maggio e 47.839 al 30 settembre.

    Nel territorio della provincia italiana del Carnaro, costituita nel 1924, si ebbe unapopolazione complessiva di 99.941 abitanti. Gli italiani erano 40.433; gli slavi53.722, quasi equamente suddivisi, a nostro avviso, fra sloveni e croati. Nelcapoluogo si registrava, invece, una larga maggioranza italiana: 32.415 italiani e10.353 croati su 45.857 abitanti11.

    Censimento del 1921 e suddivisioni in base alla lingua duso nella Provincia delCarnaro (1924):

    Comuni tratti dalla provincia di Pola12: Apriano, (aggregato ad Abbazia nel 1931)abitanti 2.892 - 489 italiani, 17 sloveni, 2.166 serbocroati. Castelnuovo dIstriaabitanti 7.259 - 177 italiani, 5.520 sloveni, 1.726 serbocroati. Clana abitanti 1.235 -108 italiani, 15 sloveni, 1.098 serbocroati. Elsane abitanti 4.127 - 28 italiani, 3.623sloveni, 460 serbocroati. Laurana abitanti 3.648 - 1.634 italiani, 29 sloveni, 1.837serbocroati. Matteria abitanti 5.104 - 23 italiani, 3.733 sloveni, 1.325 serbocroati.Mattuglie abitanti 8.777 - 234 italiani, 66 sloveni, 8.338 serbocroati. Moschienaabitanti 3.060 - 3.013 italiani, 3 sloveni, 13 serbocroati. Volosca-Abbazia, abitanti5.062 - 2.297 italiani, 343 sloveni, 1.081 serbocroati.

    Comuni tratti dal distretto di Postumia13 (la mancanza di dati non ci consente lasuddivisione degli slavi fra sloveni e croati anche se tale distretto, oggi facente partedella Repubblica di Slovenia, poteva dirsi anche allora abitato prevalentemente dasloveni): Castel Iablanizza, abitanti 3.106 - 0 italiani, 2.306 slavi (non suddivisi frasloveni e croati per indisponibilit di dati). Fontana del Conte abitanti 3.719 - 5italiani, 3.710 slavi (idem come sopra). Primano abitanti 1.547 - 6 italiani, 1.524slavi (idem come sopra). Villa del Nevoso abitanti 4.548 - 4 italiani, 4.451 slavi(idem come sopra).

    Il progetto, le fonti e il territorio - Projekt, izvori i teritorij 25

    11 G. PERSELLI, I censimenti della popolazione dellIstria con Fiume e Trieste, e di alcune cittdella Dalmazia tra il 1850 e il 1936 - Etnia IV, Trieste-Rovigno, Centro di ricerche storiche diRovigno, 1993, p. 429. La provincia del Carnaro costituita il 22/2/1924 comprendeva i comuni diApriano, Castelnuovo dIstria, Clana, Elsane, Laurana, Matteria, Mattuglie, Moschiena, Volosca-Abbazia provenienti dalla provincia di Pola e quelli di Castel Iablanizza, Fontana del Conte,Primano e Villa del Nevoso provenienti dal distretto di Postumia. Allepoca letnia croata e serbaveniva equiparata con la dizione serbo-croata.

    12 Ibidem.13 Ibidem. Il Perselli dichiara che non ci sono rilevazioni statistiche disponibili per il distretto

    di Postumia. Non sappiamo da quale fonte traggono dunque origine i dati riportati per i comuni ditale distretto che noi abbiamo ricavato da: OPERA PER LASSISTENZA AI PROFUGHI GIULIANI E DALMATI,Lesodo dalle terre adriatiche - Rilevazioni statistiche, Roma, Julia, 1958.

  • 26 Il progetto, le fonti e il territorio - Projekt, izvori i teritorij

    Confine Nord-Orientale tra Italia e Jugoslavia dopo la firma dei Trattati di Saint Germaine-en-Laye(1919) e di Rapallo (1920).Sjeverna - Istona granica izmeu Italje i Jugoslavije poslje potpisivanja ugovora Saint Germaineen Laye (1919) i Rapalla (1920).

  • Il progetto, le fonti e il territorio - Projekt, izvori i teritorij 27

  • In base a quanto sopra si pu affermare che la provincia italiana del Carnaro,escludendo il capoluogo, era abitata, nel 1925, secondo la lingua duso, da: 8.018italiani, 13.334 sloveni, 18.044 serbocroati e 11.991 definibili genericamentecome slavi mancando a noi ogni dato relativo alla lingua duso che tuttaviariteniamo, considerato il territorio di provenienza, che fosse a larga maggioranzalo sloveno. Nel 1940, secondo la Prefettura di Fiume, cerano nel capoluogo41.314 italiani, 11.199 allogeni14, 6.933 stranieri e 1.146 individui concittadinanza dubbia o apolidi.

    Dopo linvasione della Jugoslavia, con linserimento nella provincia del Carnarodei territori annessi del Fiumano e della Kupa passarono sotto lamministrazioneitaliana comuni in cui la lingua duso della maggioranza assoluta degli abitanti eraquella croata e dove esigue minoranze italiane erano rilevabili solo a Suak, Vegliaed Arbe. In tutto 24 comuni di cui riportiamo la denominazione croata seguita daquella italiana: Suak-Sussa, Crnik avle - Zaule, Grobnik - Grobnico, Praputgnac-San Giuseppe, Jelenje-Cervi, Kraica-Villacarsia, Bakar-Buccari, Kastav-Castua,Crni Lug-Bosconero, abar-Concanera, Draga-Valle, Osilnica-Vallombrosa delCarnaro, Plee-Plezze, Gerovo-Gerovo, Prezid-Vallogiulio, Trava-Pratalto,Aleksandrovo-Ponte, Baka-Besca, Dobrinj-Feliciano, Dubanica-Roveredo, Krk-Veglia, Omialj-Castemuschio, Vrbenik-Verbenico, Rab-Arbe. Complessivamente,oltre 90.000 slavi, in prevalenza croati, che aggiunti agli altri 60.000 circa (definitianche allogeni) esistenti sia nella vecchia provincia (dati del 1921) e sia nelcapoluogo (dati del 1940) farebbero un totale di circa 150.000.

    Tra il giugno del 1940 (entrata in guerra dellItalia) e il maggio del 1945(insediamento del Comitato popolare di liberazione), stando alle rilevazioni sopraricordate, la popolazione del capoluogo avrebbe avuto un calo di circa 15.000 unite pur essendosi verificato un recupero di circa 3.300 unit (dovuto prevalentementea rientri da prigionia o dal servizio militare in Italia e altrove) tra maggio e settembredello stesso anno, si pu affermare che si ebbe un calo definitivo della popolazionepari almeno al 22% e tale percentuale riteniamo abbia inciso prevalentemente sullapresenza italiana a Fiume riducendola di circa 7.000 unit. Tra il 1946 e il 1950,stando alle stime dellOpera per lassistenza profughi in Italia, pi di 25.000 italianilasciarono la citt. In anni diversi e imprecisati, prima del 1943 e dopo il 1950, altre6.000 persone circa se ne andarono.

    Le stime di cui sopra, estremamente prudenziali, dimostrerebbero una realt,quella dellesodo massiccio e spontaneo degli italiani da Fiume, che attende dessereancora oggi accuratamente studiata avvalendosi dei dati custoditi nellarchiviostorico dellanagrafe comunale della odierna citt. Tale realt stata soggetta inepoche diverse a sopravvalutazioni e riduzioni improprie, determinate dallesuggestioni della passione politica, ma la sua reale dimensione, nellattesa di pipuntuali verifiche, ci sembra ragionevolmente molto vicina, salvo errori ed

    28 Il progetto, le fonti e il territorio - Projekt, izvori i teritorij

    14 Con il termine allogeni e con il termine alloglotti il regime fascista intendeva riferirsi aquanti avevano diversit di stirpe e di lingua rispetto alla maggioranza italiana nellambitoterritoriale della nazione.

  • omissioni, almeno all86% degli italiani presenti a tutto il 1940 nella vecchiaProvincia del Carnaro cos come questa era stata territorialmente delimitata nel 1925.

    Abbiamo motivo di ritenere che si ebbe a registrare anche un movimentomigratorio, di slavi o di quanti venivano definiti alloglotti, tra il 1943 e il 1945,ma su tale fenomeno non abbiamo a disposizione alcuna indicazione attendibile.

    Lattuale citt di Fiume, oggi denominata Rijeka nellambito della Repubblica diCroazia, inserita nella Contea litoranea-montana. Unita alla citt di Suak contava,nel 199115, 167.964 abitanti. Nel 196316 ne contava, sempre con Suak 102.000 e dasola 87.000.

    Gli iscritti alle Comunit degli italiani sorte in comuni della ex provincia italianadel Carnaro erano, a tutto il 199617: 4.697 a Fiume, 590 ad Abbazia e 209 a Laurana.

    Il progetto, le fonti e il territorio - Projekt, izvori i teritorij 29

    15 ISTITUTO GEOGRAFICO DE AGOSTINI, Calendario Atlante 1998, Novara, Officine grafiche DeAgostini, 1998, p. 144.

    16 Jugoslavia, Le Guide Nagel serie italiana, Milano, Mursia, 1963.17 M. ESPOSITO, La Comunit Nazionale in Istria e Dalmazia, Trieste, Universit Popolare di

    Trieste, 1996, appendice, n. 7.

  • PROJEKT, IZVORI I TERITORIJ

    injenice koje su prethodile ugovoru bez premca

    Jo prije pada Berlinskog zida 1989. godine, nakon ega je u Europi uslijediobrzi pad upravnih sustava komunistikog nadahnua, ve u proljee prethodnegodine, moglo se primijetiti uinke one glasnosti (transparentnosti) koju jeMihail Gorbaov uspjeno poticao u Sovjetskom Savezu. Vei dio talijanskogtiska tada je preutno proao preko injenice da se takva pojava usmjerena nadonoenje transparentnosti, primjerice i o preuenoj povijesti glede injenicakoje su se zbile na jadranskim podrujima od Italije preputenih Jugoslaviji nakonDrugog svjetskog rata mogla susresti i u Socijalistikoj Federativnoj RepubliciJugoslaviji, koja je takoer proivljavala, nakon Titove smrti, drutvenu,gospodarsku i politiku krizu golemih razmjera i svakako pogubnu po njezinopstanak, kako se to moglo uoiti kasnije poetkom 90-ih godina. Utjecajnibeogradski tjednik Nedeljne informativne novine donosio je vijest o peticiji,potpisanoj od tisuu Talijana iz Kopra i Rijeke, kojom se zahtijevalo dovoenje upitanje mnogo kontroverznih pitanja, ukljuujui i teme iz suvremene povijesti,koje su se do sada smatrale tabuima... trailo se primjerice, da se otvoreno govorio protjerivanju Talijana iz nae zemlje (navodno se radilo o broju izmeu 200 i300 tisua ljudi nakon Drugog svjetskog rata), o jamama (u koje su partizani izosvete bacali Talijane iz Istre), te o drugim tabutemama. asopis je ovakokomentirao vijest: Osvijetliti ta pitanja je, ini nam se, neophodno i zbog svevee politizacije problema manjina, ne samo u Jugoslaviji, nego i u Italiji1.Jedino je od povjesniara i politiara poput Vladimira Dedijera podsjeao jetada Fulvio Fumis, pristigao, prije etiri godine, u njegovom treem sveskuPriloga za biografiju Josipa Broza Tita, hrabar navod o istrebljivanju u jamama,te poteno vienje povijesti koja ne moe priznati oportunistike cenzure. AkoItalija iz vremena ponovnoga stvaranja i otpora nije poinila te cenzure u odnosuna krivnje tog razdirajueg rata, meutim, mnogo je Talijana, naalost, utnjompotpomoglo la i iskrivljavanje, kada je bio po srijedi pravedan odgovor naobznanjivanje nae drame2.

    Ratna dogaanja 1991. i 1992. godine, radi stvaranja samostalnih republikaHrvatske i Slovenije, privremeno su odvratila pozornost itavog svijeta odnerazrijeenih povijesnih pitanja za praenje s razumljivom strepnjom onoga to se

    1 Il Piccolo, 22/3/1988., pod naslovom Appello a Belgrado, affinch si faccia luce completasullefoibe e sullesodo (Apel Beogradu, da se potpuno osvijetle jame i egzodus). Od drugihtalijanskih novina, samo je rimski Il Messaggero, istog datuma, u rubrici Telex posvetio estredaka prostora toj vijesti.

    2 F. FUMIS pod naslovom Verit e troppi silenzi, un dramma ignorato dagli italiani (Istina iprevie utnje, od Talijana ignorirana drama), Il Piccolo, 22/3/1988.

  • tada dogaalo, gdje je nakon vie od etrdeset godina u srcu Balkana sukobsuprotstavljenih etnosa ponovo izazivao nove egzoduse i nove masakre3.

    Ali bila je dovoljna ta ohrabrujua vijest za navoenje udruga rijekih ezula naobnavljanje dijaloga s gradom porijekla. Jedini izvritelj toga bilo je Drutvo zarijeke studije (Societ di studi fiumani) iz Rima koje je po tom pitanju imalo(budui da nema drugih ciljeva izuzev onih kulturnih, kojima se tei sa strogomapolitinou) iroke ovlasti i konkretno pokroviteljstvo udruge zvane Slobodnaopina Rijeka u egzilu - Libero Comune di Fiume in Esilio koju podupire vie oddeset tisua lanova iz Italije i inozemstva.

    Dana 4. studenog 1993. Drutvo za rijeke studije uputilo je apel predsjednicimadviju republika, Italije i Hrvatske, Oskaru Luigiju Scalfaru i Franji Tumanu, daomogue dostojan spomen nakon kvantifikacije njihovog broja i utvrivanjanjihovog identiteta u svijetlu arhivskih dokumenata dostupnih u dvjema dravama,na mnoge graane Rijeke i njezine provincije koji su tijekom Drugog svjetskograta (1940.-1945.) nestali ni u to i koji nikada nisu imali kranskog pokopa4.Tisak talijanske manjine u Rijeci posvetio je puno panje toj inicijativi.5 Talijanskitisak, izuzev transkog Piccola,6 nije to ni primijetio. Dana 2/5/1994. prof. Nevioeti, pomonik savjetnika Predsjednika Republike Hrvatske za unutarnju politiku,pisao je ovako: Uvjereni smo da danas provjeru popisa nestalih osoba valjaprepustiti povijesnom istraivanju, tako da bi bila vrlo korisna suradnja izmeuVaeg Drutva i instituta u Republici Hrvatskoj, s ciljem produbljivanja tih spoznaja.Molimo Vas da, glede daljnjih kontakata po pitanju realizacije gore navedenog plana,

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    3 M. BASSIOUNI CHERIF, Indagine sui criminali di guerra nellex Jugoslavia - Loperato dellaCommissione degli esperti del Consiglio di sicurezza e il suo rapporto finale (Istraga o ratnimzloinima u bivoj Jugoslaviji. Elaborat - Ekspertnog povjerenstva Vijea sigurnosti i njegovo konanoizvjee), Milano, Giuffr, 1997., Konano izvjee ekspertnog povjerenstva osnovanog na temeljurezolucije 780 Vijea sigurnosti (1992.), dio drugi, sadraji priloga i zakljuaka, Prilog X, masovnegrobnice, str. 248-250, II. Analiza - A. Saimajua analiza: ...510. Na temelju raspoloivih obavijesti,na podruju bive Jugoslavije postoje etiri tipa masovnih grobnica. Prvom tipu pripada grobnica ukojoj su se nalazila tijela rtava masovnog pokolja, ali metoda i nain pokapanja bili su ispravni.Drugom tipu pripada grobnica u kojoj su bila tijela civilnih rtava ili vojnika palih u borbi, te zato nisupo srijedi nezakonita ubojstva, ali metoda i nain pokapanja nisu bili ispravni. Trei tip ukljuujemasovne grobnice u kojemu su tijela bila rtava masovnog pokolja, a metoda i nain pokapanja nisubili ispravni. Na kraju, etvrti tip ukljuuje masovne grobnice kod kojih niti su okolnosti koje okruujusmrti rtava, niti su nain i metoda pokapanja bili ispravni... 514. Etnika pripadnost napadaaodgovornih za ubojstvo osoba pokopanih u masovne grobnice jest slijedea: a) osobe pokopane u 81evidentiranoj masovnoj grobnici, prema svjedoanstvima, ubijene su od Srba; b) osobe pokopane u 16masovnih grobnica, prema svjedoanstvima, ubijene su od Hrvata; c) osobe pokopane u 5 masovnihgrobnica, prema svjedoanstvima, ubijene su od Muslimana; d) 87 prijavaka nije poblie oznaavaloagresora....

    4 ARHIV I POVIJESNI MUZEJ RIJEKE (dalje: AMSF), Rim, Tajnitvo Predsjednitva -Korespondencija 1993.

    5 La Voce del Popolo, 7/4/1994., pod naslovom: Scomparsi, un segno per ricordarli (Nestali,znak prisjeanja na njih).

    6 Il Piccolo, 6/3/1997., pod naslovom: La Croazia apre gli archivi (Hrvatska otvara arhive);isto: 7.3.1997., Vogliamo la verit (Hoemo istinu).

  • stupite neposredno u vezu s vlastima grada Rijeke7. Sa svojim narednim pismom od15/11/1994. prof. Nevio eti, na temelju otvorenog zahtjeva za uputama, navodio jeInstitut za suvremenu povijest iz Zagreba, pod ravnanjem dr. Mirka Valentia, kaonajprikladnijeg hrvatskog sugovornika za suradnju s nama u svrhu provjere popisapalih i nestalih osoba tijekom Drugog svjetskog rata (1941.-1945.), pripadajuihtalijanskoj manjini (sic!) Rijeke i okolice. 8 Dana 28/11/1996., ur. br. 01-48, potpisanje konaan istraivaki projekt, kojeg su potpisali dr. Mirko Valenti, u imeHrvatskog instituta za povijest, te Amleto Ballarini i doivotni senator Leo Valiani,tj. stvarni i poasni predsjednik Drutva za rijeke studije. Po prvi put nakon krajaDrugog svjetskog rata, Talijani i Hrvati spremali su se na pruanje, barem zapodruje Rijeke i okolice, odgovarajueg odgovora na teka i bolna pitanja. Po prviputa je neka hrvatska javna ustanova prihvaala kao sugovornika neku predstavnikuudrugu talijanskoga egozodusa; taj je dogaaj u Republici Jugoslaviji i u RepubliciItaliji proao, zajedno s onima koji su na tom podruju nakon 1945. nestali niuto,preuivanjem u kolskim udbenicima povijesti i u velikim sredstvima priopavanjai formiranja javnog mnijenja.

    Tekst sporazuma

    I

    Navedeni zajdeniki projekt polazi od injenice da do sada u hitoriografijji nijeutvrena cjelovita istina o ljudskim gubicima, talijanske narodnosti u razdoblju odpoetaka drugog svjetskog rata do njegova zavretka i neposredno nakon njegovazavretka (1939.-1947.). Ova istraivanja odnose se na podruje Rijeke i njezineokolice (podruje bive talijanske Kvarnerske provincije). O ovoj problematici udosadanjim istraivanjima postoje samo djelomine spoznaje, te su neophodnadaljnja i cjelovita istraivanja. Osnovni cilj realizacije ovog projekta je utvrivanjesvih ljudskih gubitaka talijanske narodnosti na spomenutom podruju, bez obzira nastrane u sukobima koje su te gubitke prouzroile. Dakle, rije je o osobnojidentifikacijij ljudskih gubitaka talijanske narodnosti, te e se za svaku takvu osobuistraivati slijedee cinjenice: prezime i osobno ime, ime oca i majke, datum, mjestoroenja i stalno prebivalite, brano stanje, vjeroispovijed, nacionalnost, socijalnoporijeklo, zanimanje, politika pripadnost, pripadnost odreenim oruanimformacijama, vrijeme uhienja, eventualni boravaku zatvoru ili logoru, datum imjesto smrti i poinioci u liavanju ivota. O svakoj takvoj osobi koja je izgubilaivot ustrojit e se posebni dosje, odnosno anketni list. U dosje uloit e se svaistraena i prikupljena arhivska graa i drugi izvori o odreenoj osobi.

    32 Il progetto, le fonti e il territorio - Projekt, izvori i teritorij

    7 AMSF, Tajnitvo Predsjednitva - Korespondencija 1994..8 Isto, na sic u tekstu, nakon pojma manjina, postao je neophodan u svrhu podsjeanja da

    podaci koje posjedujemo glede puanstva Rijeke i okolice u godinama na koje se pismo odnosi, nedoputaju nam smatranje Talijana manjinom, nego bi nas ak navodili na iznaanje suprotnog.

  • Uz takvu pretpostavku, najvia javna ustanova za povijesno istraivanje uRepublici Hrvatskoj otvoreno je priznavala ono to je u bivoj komunistikojJugoslaviji bilo uvijek nijekano, a u demokratskoj Republici Italiji, nastaloj izantifaistikog otpora, ono to je bilo esto preuivano: nakon rata u dvjemagodinama nakon slubenog prekida neprijateljstva, tragina bilanca rtava stalijanskim dravljanstvom u Rijeci i okolici nije se jo definirala.

    Po prvi puta se pristajalo u bivoj Jugoslaviji na razjanjavanje, gdje je bilo toneophodno, mjesto smrti i poinitelje liavanja ivota i za one koji su bili zavedenikao niuto nestali nakon to ih je uhitila OZNA 9 u neposrednom porau.

    II

    U nastojanju da se ostvare istraivaki ciljevi iz lanka I. potrebno je izvritislijedea istraivanja: 1) temeljito istraiti svu dostupnu arhivisku grau pohranjenuu arhiviskim i drugim i hrvatskim i talijanskim institucijama. Ako budu postojalematerijalne mogunosti trebalo bi takvu grau istraiti i u nekim drugim zemljama(Srbija, Austrija, Njemaka); 2) prikupiti novu arhivisku grau koja se nalazi uposjedu privatnih osoba, te prikupiti svjedoanstva o pojedinim nastradalimosobama; 3) pregledati povijesnu i drugu literaturu, asopise i tisak.

    Dakle, prihvaalo se naelo da, barem na podrujima dviju ugovornih strana,nikakav arhiv bilo koje prirode on bio, kojega bi se smatralo korisnim za ostvarenjeprojekta, ne bi se smatrao nedostupnim.

    III

    Budui da je rije o sloenom i duem povijesnom razdoblju (1939.-1947.) i oopsenim kvantitativnim istraivanjima, ovaj se projekt planira realizirati urazdoblju od 1997. do 1998. godine. Dio projekta je i pisanje odgovarajuemonografije koja bi se objavila na hrvatskom i talijanskom jeziku.

    U stvarnosti, zbog odgode koje su zajedniki dogovorene rad se pokazaosloenijim i munijim od predvienog, te je posljednji termin za njegovo okonanje(iako ne definitivno) utvren za konac drugog semestra 2000..

    IV

    U nastojanju da se sto bre i kvalitetnije realizira ovaj zajedniki projekt ugovornestrane imenovat e nositelje projekta (sa svake strane po jednoga). Zadaa nositeljaprojekta, je koordinirati rad i na realizaciji projekta angairati potrebni broj suradnika.

    Il progetto, le fonti e il territorio - Projekt, izvori i teritorij 33

    9 OZNA (Odjeljenje za zatitu naroda) tijekom rata bila je organ politike kontrole unutarjedinica ovisnih od narodno-oslobodilake vojske Jugoslavije, koja je izvravala i zadae vojnepolicije, a zatim, pred kraj 1946., pod nazivom UDBA (Uprava dravne bezbjednosti) prela je podMinistarstvo unutarnjih poslova i ispunjavala je zadae tajne policije. Neposredno nakon rataizvravala je obje uloge i postala je po zlu poznata. U stvarnosti, i prije i poslije bila je naoruanaruka Komunistike partije Jugoslavije i brinula se za sigurnost reima.

  • 34 Il progetto, le fonti e il territorio - Projekt, izvori i teritorij

    Sa talijanske strane, Drutvo za rijeke studije obealo je i osnivanje posebnogpovjerenstva s ciljem prihvaanja projekta u predloenom obliku, te boljegutvrivanja s drugom stranom modaliteta izvretka, postajui tako moralni jamac zasvako visoko pokroviteljstvo koje bi Drutvo namjeravalo zatraiti u okvirimaRepublike Italije.

    V

    Ugovorne strane se obavezuju da e svaka od njih ponaosob financirati svojedjelatnike na zajednikom projektu. Eventualna istraivanja na podrucju treihdrava zajednicki ce dogovarati i nastojati pronai mogucnosti njihova financiranja.Isto tako zajdeniki e razmotriti i mogunosti finaciranja ostvarenih rezultataprojekta.

    VI

    Realizacija zajednikog projekta otpoet e kada ga potpiu ugovorne strane.

    PREDSJEDNIK RAVNATELJ HRVATSKOG SOCIET DI STUDI FIUMANI INSTITUTA ZA POVIJEST

    Dr. Amleto Ballarini Dr. Mirko ValentiPoasni predsjednik: Sen. Leo Valiani

    Dana 30/5/1997. pri Narodnom Sveuilitu u Trstu (Universit Popolare diTrieste) sastalo se, s ciljem razmatranja gore navedenog projekta, savjetodavnopovjerenstvo Drutva za rijeke studije, koje je zbog toga osnovano, a prisustvovaoje odgovorni iz hrvatske istraivake skupine dr. Mihael Sobolevski i dr. AmletoBallarini odgovoran, kao Predsjednik Drutva za rijeke studije, za talijanskuistraivaku skupinu.

    Povjerenstvo je tada bilo u slijedeem sastavu: prof. Gaetano La Perna, dr.Marino Micich, dr. Luigi Emilio Longo, gosp. Neri Drenig, raunovoa MarioStalzer (kao predstavnik Slobodne opine Rijeka u egzilu / Libero comune di Fiumein esilio), prof. Danilo Massagrande, senator Arduino Agnelli (kao predstavnikNarodnog sveuilita u Trstu), prof. Giuseppe Parlato, gosp. Luciano Giuricin (kaopredstavnik Centra za povijesna istraivanja u Rovinju / Centro di ricerche storichedi Rovigno), prof. Laura Marchig i dr. Alexandar Kovaevi (poslijednje dvoje kaopredstavnici Zajednice Talijana Rijeke).

    Prilikom tog susreta dvije zainteresirane strane bile su u mogunosti razjasnitisljedee:

    Teritorij na koji se odnosio projekt obuhvaao je i gradska sredita koja supripadala anektiranim podrujima nakon okupacije Jugoslavije 1941., rijekeokolice i Pokuplja.

    Ako ne bi bila sigurna nacionalnost rtve, ona bi svakako bila uvrtena u zavrni

  • popis, te u sluaju pripadnika rijeke idovske zajednice, bile bi uvrtene u popisrtava netalijanskog dravljanstva.

    Istraivanje se odnosilo na povijesno razdoblje od 31/12/1939. do 31/12/1947.. Bile bi uzete u razmatranje i rtve s talijanskim dravljanstvom, rodom iz

    Rijeke i okolice, koje su podlegle u drugim krajevima zbog bilo kojeg uzroka. Za svako ime, neovisno o potpunosti matinih podataka, ispunio bi se anketni

    list, kojeg je sastavio Hrvatski institut za povijest, te na temelju tog lista otvorio bise dosje u kojega bi se umetnuli dokumenti i korisni podaci pronaeni prilikomistraivanja. Dosje bi se konano ili privremeno zatvorio samo jednoglasnimdogovorom dviju strana ukljuenih u istraivanje. U sluaju opravdanog neslaganjajedne od dviju strana, dosje bi bio objavljen u zavrnom radu.

    Dokumenti prikupljeni od dviju istraivakih grupa imali su se smatratizajednikim vlasnitvom, te bi svaka strana dobila njihovu cjelovitu presliku.

    Dvije bi se strane povremeno sastajale radi meusobnog izvjetavanja oobavljenim radovima i radi upoznavanja s narednim planovima djelovanja.

    Dana 30/11/2000. istraivai su potpisali zapisnik o zavretku radova,zakljuujui shemu djela izdavanje i primajui na znanje tekstove koje su pripremiledvije strane kao komentari pokupljenih podataka. Navedeni zapisnik na kraju jeprihvaen od odgovornih u institutima koji su potpisali poetni istraivaki projekt.

    Arhiviska graa i dokumentacija u zavodima i u institucijama

    Povijesni arhiv Talijanskog crvenog kria - Trst (ogranieno na raspoloivukartoteku, a nedostaje materijal koji se odnosi na godine naeg zanimanja (1940.-1947.), koji bi prema dokaznim dokumentima10 trebao takoer sadzavati.)

    Il progetto, le fonti e il territorio - Projekt, izvori i teritorij 35

    10 ACS, CRI, Talijanski crveni kri (dalje: CRI), Serv. Affari Intemazionali (Sluba zameunarodne poslove), k. 38, fasc. Deportacije iz Julijske krajine - Pismo in. Giannija Bartolija,savjetnika u Nacionalnom uredu za izbjeglice iz Julijske krajine i Dalmacije upueno Glavnomravnateljstvu Talijanskog Crvenog Kria, Rim, datirano Trst, 29/1/1960.: U odnosu na usmenisporazum koji je uslijedio s Vaim dr. Leonardom Giordanom, bivim komesarom Pokrajinskogkomiteta za Trst, molim Vas da ovlastite navedeni komitet glede predavanja meni popisa sunarodnjakaiz Julijske krajine nestalih usljed deportacija. Ti podaci trebaju mi radi provjere i uvrtavanja prvogpopisa nestalih, kojeg sam ja sastavio za Talijanski komitet za prouavanje izbjeglih.... Dana1/2/1960. s pismom br. prot. 171/60 Predsjednik Talijanskog crvenog kria, Pokrajinskog komiteta zaTrst, dr. Roberto Hausbrandt pie Sredinjem odboru Ravnateljstva za meunarodne odnose, Rim upogledu zahtjeva ing. Giannija Bartolija iz Trsta, usmjerenog na dobivanje podataka koji se odnosena nestale iz: Julijske krajine, o emu imamo opsenu dokumentaciju kao to slijedi: S obzirom nasvrhu koju si podnositelj zahtjeva postavlja i razmotrivi osjetjiv poloaj u kojem se nalazi Talijanskicrveni kri, molimo Vas da razmotrite oportunost prihvaanja ili neprihvaanja samog zahtjeva, te danam, u tom pogledu, priopite Svoje miljenje. S pismom od 10/2/1960. glavni ravnateljRavnateljstva za meunarodne odnose, odvjetnik Edoardo Roccetti odgovorio je slijedee: ...gledeosjetljivosti pitanja koje je po srijedi, odreena su neophodna razjanjenja. Utoliko stavljamo u zadau,im bude mogue, povratak na to pitanje. Sam odvjetnik Roccetti, takoer dana 10/2/1960. pie iMinistarstvu vanjskih poslova, DGAP Uff. II - Servizio Stranieri (Rifugiati) / Sluba za strance(Izbjeglice), prilaui kopiju pisma ing. Bartolija, kao to slijedi: ...Zahtjev je obrazloen okolnouto, u stvari, komitet u Trstu Talijanskog crvenog kria posjeduje, u pogledu nestalih iz Julijske krajine,

  • Istorijski arhiv Jugoslavenske armije - Beograd Arhiv Vrhovnog vojnog suda - Beograd Sredinji dravni arhiv - Beograd Povijesni ured Financijske policije - Rim Povijesni ured Karabinijera - Rim Povijesni ured Ministarstvo unutarnjih poslova - Rim Ministarstvo unutarnjih poslova - Sluba osoblja - Rim Sredinji dravni arhiv - Rim Arhiv Ministarstva vanjskih poslova - Rim Dravni arhiv u Trstu Arhiv Regionalnog instituta za povijest oslobodilakog pokreta u Furlaniji i

    Julijskoj krajini - Trst Arhiv i povijesni muzej Rijeke - Rim Sredinji dravni arhiv - Zagreb Arhiv groblja Kozala - Rijeka Dravni arhiv - Rijeka Arhiv opine Rijeka -Matina knjiga umrlih Gradska knjinica u Trstu Centar za povijesna istraivanja u Rovinju - Rovinj Ured za pale i spomen knjiga Ministarstva obrane - Rim

    36 Il progetto, le fonti e il territorio - Projekt, izvori i teritorij

    poprilinu dokumentaciju.Umoljuje se to asno Ministarstvo da, sa susretljivom brzinom, autoru ovog pisma Vae

    uvaeno, miljenje glede oportunosti prihvaanja zahtjeva.... O tom pitanju nije pronaeno nitado Promemorije za gosp. Glavnog predsjednika na papiru sa zaglavljem Talijanskog crvenogkria - Centralnog komiteta. Datirana je u Rimu, 30/3/1960., s neitljivim potpisom, urednoprotokoliranom dana 9/4/1960. pod br. 19688: Sukladno uputama koje sam svojevremeno dobio(upravo nakon posjeta Varna od strane veleposlanika Cassinisa glede od nas traenog miljenjaministra vanjskih poslova o oportunosti stavljanja na raspolaganje bivem transkomgradonaelniku ing. Bartoliju, popise Talijana deportiranih u Jugoslaviju, koji se nalaze priKomitetu Talijanskog crvenog kria u Trstu) doputam se svrnuti Vau pozornost na okolnostprema kojoj - budui da je proao datum 27. oujka ove godine, kojeg nam je naveo upravoveleposlanik Cassinis kao poslijednji termin prije prihvaanja gore navedenog zahtjeva - Vi bitrebali odluiti hoe li se i kada prosljediti zahtjev in. Bartolija. Imamo razloga smatrati da jeBartoli u svom radu: Le deportazioni nella Venezia Giulia, Fiume e Dalmazia (Deportacije uJulijskoj krajini, Rijeci i Dalmaciji) objavljenom u Trstu 1961., mogao prouiti, u cjelosti ilidjelomino, traeni materijal. Dan danas usprkos ponovljenim zahtjevima upuenim na svakurazinu nadlenih institucija (Talijanski dravni arhiv, Talijanski crveni kri, Zavod za zatituarhivisku grau Trst) vizionirati cijelu dokumentaciju, koju je tada vie izvora definiraloopsenom. Nestanku dokumentacije o deportiranima iz Julijske krajine pod jugoslavenskomokupacijom 1945., nadovezuje se i, kako smo mogli utvrditi, nedostatak popisa talijanskih vojnikaumrlih u razliitim internacijskim logorima u Jugoslaviji, popisi onih koji su se vratili u Italiju,dosjei s korespondencijom za svakog zarobljenika koji je ipak uobiajeno popisan. Od tolikogmaterijala koji, na osnovu sumarnih arhivskih biljeaka na tisuama osobnih obrazaca jo uvijekuvanih pri transkom komitetu, mora da je bio sastavljen, ini se da nije nita ostalo niti u Trstu,niti u Sredinjem arhivu Talijanskog crvenog kria u Rimu, niti u Talijanskom Sredinjiemdravnom arhivu. Tom materijalu mogu se pridodati i temeljni akti rada Talijanskog crvenog kriau Trstu za godine naeg zanimanja, od 1940. do 1947..

  • Zatraeni ali ne obraeni arhiviski fondovi:

    Dokumentacijski centar idova - Milano Vatikanski arhivi Arhiv Vojnog ordinarijata - Rim Arhiv udruge palih i nestalih RSI-a - Rim Dravni arhiv Republike Slovenije - Ljubljana Centar Wiesenthal - Be Arhiv Ministarstva unutarnjih poslova Republike Hrvatske - Zagreb Arhiv Ministarstva unutarnjih poslova Savezne Republike Jugoslavije - Beograd

    Kvarnerska provincija: teritorij i puanstvo

    Grad Rijeka 1900. godine predstavljao je Corpus Separatum, podloanUgarskoj u okviru Habsburkog carstva. Prema slubenom popisu iz te godine,puanstvo nastanjeno u gradskom sreditu i u predgraima Plase, Drenova i Kozala(koja su takoer bila obuhvaena gore navedenim Corpusom) iznosilo jesveukupno 38.955 dua. Prema popisu od 1910., posljednjemu provedenom u gorenavedenom politikom poretku, proizlazilo je da ih ima 49.806. Prema kasnijimbrojenjima provedenim od razliitih ustanova, postoje sljedei podaci: godine 1918.(popis Talijanskog nacionalnog vijea / Consiglio nazionale italiano) ima 46.264stanovnika, 1925. (talijanski popis) 45.857, 1936. (talijanski popis) 56.249, 1940.(slubeni podaci talijanske pokrajinske uprave u Rijeci) 59.332, 1945. (Gradskinarodno-oslobodilaki odbor, privremeni organ uprave grada, poslije dolaskaNarodno-oslobodilake vojske Jugoslavije) 44.544 dana 31. svibnja i 47.839 dana30. rujna.

    U staroj Kvarnerskoj provinciji (Provincia del Carnaro), anektiranoj Italiji 1924.,puanstvo koje je u glavnom gradu davalo nedvojbenu talijansku veinu (32.415Talijana i 10.353 Hrvata od ukupno 45.857 stanovnika)11, bilo je sastavljeno od40.433 Talijana i 53.722 Slavena (prema naim saznanjima, skoro podjednakopodijeljenih na Slovence i Hrvate) na sveukupan broj od 99.941 stanovnika.

    Popis puanstva iz 1921. u Kvarnerskoj provinciji prema uporabnom jeziku:Opine preuzete iz Pulske provincije12 (Provincia di Pola): Veprinac (prikljuen

    Opatiji 1931.) ima 2.892 stanovnika 489 Talijana, 17 Slovenaca, 2.166 Hrvata;Podgrad ima 7.259 stanovnika 177 Talijana, 5.520 Slovenaca, 1.726 Hrvata; Klana

    Il progetto, le fonti e il territorio - Projekt, izvori i teritorij 37

    11 G. PERSELLI, I censimenti della popolazione per lIstria con Fiume e Trieste, e di alcune cittdella Dalmazia tra il 1850 e il 1936 (Popisi puanstva za Istru s Rijekom i Trstom, i neke gradoveDalmacije od 1850. do 1936.), Etnia IV, Trieste-Rovigno, Centar za povijesna istraivanja uRovinju, 1993., str. 429. Kvarnerska provincija uspostavljena 22/2/1924. obuhvaala je opineVeprinac, Podgrad, Klana, Jelane, Lovran, Materija, Matulji, Moenice i Volosko-Opatija izPulske provincije, te Jablanica, Kneak, Prem i Ilirska Bistrica iz postojnskog kotara.

    12 Isto.

  • ima 1.235 stanovnika - 108 Talijana, 15 Slovenaca, 1.098 Hrvata; Jelane imaju4.127 stanovnika 28 Talijana, 3.623 Slovenca, 460 Hrvata; Lovran ima 3.648stanovnika 1.634 Talijana, 29 Slovenaca, 1.837 Hrvata; Materija ima 5.104stanovnika 23 Talijana, 3.733 Slovenaca, 1.325 Hrvata; Matulji imaju 8.777stanovnika 234 Talijana, 66 Slovenaca, 8.338 Hrvata; Moenice imaju 3.060stanovnika 3.013 Talijana, 3 Slovenca, 13 Hrvata; Volosko-Opatija ima 5.062stanovnika 2.297 Talijana, 343 Slovenca, 1.081 Hrvata.

    Opine preuzete od postojnskog kotara13 (nedostatak podataka ne omoguuje namrazvrstavanje Slavena na Slovence i Hrvate iako se taj kotar, danas u sastavuRepublike Slovenije, mogao i tada smatrati napuenim preteito Slovencima):Jablanica ima 3.106 stanovnika 0 Talijana, 2.306 Slavena (zbog nedostatkapodatakanisu razvrstani na Slovence i Hrvate); Kneak ima 3.719 stanovnika 5Talijana, 3.710 Slavena (isto kao gore navedeno); Prem ima 1.547 stanovnika 6Talijana, 1.524 Slavena (isto kao gore navedeno); Ilirska Bistrica ima 4.548stanovnika 4 Talijana, 4.451 Slavena (isto kao gore navedeno). Sukladno gorenavedenom, moe se tvrditi da je talijanska Kvarnerska provincija, izuzev glavnoggrada, bila je obitavana godine 1925., prema uporabnom jeziku, od 8.018 Talijana,13.334 Slovenca, 18.044 Hrvata i 11.991 openito navedenih kao Slavena jer namnedostaje bilo kakav podatak glede uporabnog jezika, kojega usprkos svemusmatramo, s obzirom na podruje porijekla, u golemoj veini slovenskim. Godine1940. prema rijekoj pokrajinskoj upravi, u glavnom gradu bila 41.314 Talijana,11.199 inorodaca14 6.933 stranca i 1.146 pojedinaca s nejasnim dravljanstvom ilibez dravljanstva.

    Nakon okupacije Jugoslavije, s pripajanjem Kvarnerskoj provinciji anektiranihteritorija s podruja Rijeke i Kupe dole su pod talijansku upravu opine u kojimaje uporabni jezik apsolutne veine stanovnitva bio hrvatski i gdje se neznatnatalijanska manjina mogla zabiljeiti samo na Suaku, Krku i Rabu. Radilo se o 24opine: Suak, Crnik avle, Grobnik, Praputnjak, Jelenje, Krasica, Bakar, Kastav,Crni Lug, abar, Draga, Osilnica, Plee, Gerovo, Prezid, Trava, Punat(Aleksandrovo), Baka, Dobrinj, Dubanica, Krk, Omialj, Vrbnik i Rab.Sveukupno, vie od 90.000 Slavena, preteno Hrvata, koji s prethodnih oko 54.000(koji su bili definirani i kao inorodci), kojih je bilo i u staroj provinciji i u glavnomgradu (godine 1940.), daju ukupni broj od gotovo 150.000.

    Izmeu lipnja 1940. (ulazak u rat Italije) i svibnja 1945. (uspostavljanje vlastiNarodno-oslobodilakog odbora), prema gore navdenim podacima, stanovnitvo

    38 Il progetto, le fonti e il territorio - Projekt, izvori i teritorij

    13 Guerrino Perselli navodi da nema raspoloivih statistikih brojeva za postojnski kotar. Nijenam dakle poznato na kojem se izvoru zasnivaju podaci za opine tog kotara, koje smo prenijeli izdjela: Lesodo dalle terre adriaiche. Rilevazioni statistiche. Opera per lassistenza ai pofughiGiuliani e Dalmati (Egzodus iz jadranskih zemalja. Statisiki podaci. Ustanova za pomoizbjeglicamaiz Julijske krajine i Dalmacije), Tip. Julia, Roma, 1958..

    14 Pojmove inorodci (allogeni) i inojesci (alloglotti) upotrebljavao je faistiki reimkada je mislio na ljude razliitog porijekla i jezika u odnosu na talijansku veinu u okviru dravnogteritorija.

  • glavnog grada doivjelo je smanjenje od otprilike 15.000 ljudi, te iako je dolo dopovratka oko 3.300 ljudi (uzrokovanog prvenstveno povratkom iz zarobljenitva iliiz vojne slube u Italiji i drugdje) od svibnja do rujna iste godine, moe se ustvrditia je dolo do smanjenja broja puanstva barem za 22%, te da se taj postotak odrazionapose na talijansku prisutnost u Rijeci, koja je smanjena za barem 7.000 osoba.Izmeu 1946. i 1950., prema procjenama Ustanove za pomo izbjeglicama u Italiji,grad je napustilo vie od 25.000 Talijana. U razliitim i ne poblie oznaenimgodinama prije 1943. i nakon 1950. otilo je jo otprilike 6.000 ljudi.

    Gore navedene procjene, izuzetno obazrive, pokazuju jednu stvarnost, stvarnostmasovnog i spontanog egzodusa Talijana iz Rijeke, koja jo i dan danas ekapozorno prouavanje koristei podatke, koje sadri povijesni arhiv opinskogmatinog ureda grada Rijeke. Ta je stvarnost u razliitim razdobljima bila podlonalanim precijenjivanjima i umanjivanjima, predodreenim sugestijama vlastitepolitike pozicije, a njezina stvarna dimenzija, oekujui jo podrobnije provjere,ini nam se da se moe procijeniti, izuzev greaka i popusta, barem na 86% Talijanaprisutnih 1940. godine u staroj Kvarnerskoj provinciji, unutar njezinih granica iz1925. godine.

    Imamo razloga smatrati da se dogodio i migracijski pomak Slavena, ili onih kojisu smatrani inojescima, od 1943. do 1945., ali za tu pojavu ne raspolaemopouzdanim podacima.

    Dananja Rijeka, u Republici Hrvatskoj, nalazi se u sastavu Primorsko-goranskeupanije. Zajedno sa gradom Suakom, godine 1991.15, brojila je 167.964 stanovnika.Godine 1963.16 imala je, zajedno sa Suakom, 102.000 stanovnika, a sama ih jebrojila 87.000.

    Upisanih u Zajednice Talijana, koje su nastale na podruju bive talijanskeKvarnerske provincije, godine 1996.17 bilo je 4.697 u Rijeci, 590 u Opatiji i 209 uLovranu.

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    15 ISTITUTO GEOGRAFICO DE AGOSTINI, Calendario Atlante 1998. (Kalendar Atlas 1998.)Novara, Officine Grafiche De Agostini, 1998., str. 144.

    16 Jugoslavia (Jugoslavija). Le Guide Nagel della serie italiana, Milano, Mursia, 1963..17 M. ESPOSITO, La Comunit Nazionale in Istria e Dalmazia (Talijanska zajednica u Istri i

    Dalmaciji), Tries