LE TRIBÙ DEL BUSINESS · o meglio, ai loro padroni, di tenersi in contatto”, e il gemello...

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SOCIAL NETWORKING LE TRIBÙ DEL BUSINESS LIBRI A cura di LUDOVICA RICCIARDI 4. 26febbraio11marzo2007 pag.diciassette 4. 26febbraio11marzo2007 pag.sedici Il Paginone Il Paginone L e tribù del web crescono e si diversificano, ma la filosofia rimane sempre la stessa: re- lazionarsi, conoscersi, scam- biare esperienze. Si chiamano Friendster, Tribe.net, LinkedIn, MySpace, aSmal- lWorld, si leggono “social network”. Salite alla ribalta nel 2003, le reti sociali rappre- sentano un mondo parallelo, vere e proprie community tematiche suddivise in base alle proprie passioni o aree di business. Lo scopo è quello di spingere un visitatore con uguali interessi a mettersi in contatto con un altro. Figlie della nuova era di Internet, il Web 2.0, le social network permettono di creare contenuti personali online, far circolare foto, video e documenti che gli utenti mettono in condivisione, ascoltare e scaricare musica utilizzando la tecnolo- gia Rss e Podcasting. Basta iscriversi ed inserire il proprio profilo e il gioco è fatto. Il successo delle social network è tale che nel Regno Unito e negli Stati Uniti si è già pensato di sfruttare la loro popolarità per fare business anche nel campo della telefonia mobile. Secondo quanto rilevato da Telephia, società di ricerche di mercato specializzata nel settore, il 4% degli utenti mobili britannici, per esempio, già effettua upload su questo tipo di siti dal proprio telefonino di ultima generazione. Si tratta di video, immagini, blog o pagine perso- nali condivise e accessibili via mobile. Negli Stati Uniti, il successo è maggiore. Il 32% degli utenti mobili dichiara di aver inviato contenuti sul sito di MySpace dal proprio cellulare. Seguono, FaceBook (13%), Windows Live Spaces (11%) e YouTube, che si attesta al 9%. Ogni tribù online ha la sua caratteristica dominante. Tribe.net si definisce un ser- vizio “dove gli amici aiutano gli amici a trovare qualsiasi cosa, dal lavoro al risto- rante preferito”. Friendster è mirato ai “young professional”, network di amici che conta circa 20 milioni di users e che si è rapidamente imposto come modalità per creare una ragnatela di contatti fidati dove “pescare” le persone giuste, non solo per incontri romantici. Con i suoi 120 milioni di “profili” personali in tutto il mondo, in crescita costante, con tre nuovi spazi aperti al secondo, MySpace detta legge fra i più giovani. Nella classifica dei siti più visitati è al quarto posto dopo Yahoo!, Microsoft e Google. Dedicato ai ragazzi tra i 12 e i 24 anni, solo nel 2005 ha incassato 47 milioni di dollari e dalla scorsa estate fa parte della scuderia di Rupert Murdoch. LinkedIn promuove invece specifica- mente il business networking. Ci si iscri- ve gratuitamente e si invitano colleghi, fornitori e clienti a far parte della propria rete di contatti. LinkedIn però non si limita a mettere in comunicazione le persone. Analizza i contatti, aiuta a dare maggior visibilità al proprio profilo professionale e traccia percorsi attraverso cui raggiungere persone apparentemente lontane. Anche i gatti e i cani hanno una loro rete. Dogster, il “social network che consente ai cani, o meglio, ai loro padroni, di tenersi in contatto”, e il gemello Catster, per i gatti di casa, contano finora oltre 17 milioni di pagine viste per oltre mezzo milione di visitatori al mese e 1,5 milioni di foto cari- cate dai circa 260mila membri. Ma la vera Il successo, soprattutto fra gli under 30, è tale da raggiungere anche la telefonia Secondo Telephia il 4% degli utenti mobili inglesi già effettua upload sui siti «tribali» dal proprio cellulare di nuova generazione novità è aSmallWorld.net, il sito di quelli che contano, una rete privata ed esclusiva che ormai ha messo insieme circa 110mila persone tra vip, manager e qualche imbu- cato. Ivana Trump, Tiger Woods e Naomi Campbell sono solo alcuni dei celebri iscritti. A quasi due anni dalla nascita (18 marzo 2004), aSmallWorld è diventato un club online in cui tutti vorrebbero entrare, ma per farne parte è necessario essere in- vitati da un membro fidato. In Italia sono stati addirittura chiusi gli accessi per via della grande popolarità. La maggior parte degli utenti di aSW fanno la bella vita e vivono a Londra, NY, Parigi, Monaco, Stoccolma, Milano, hanno tra i 25 e i 35 anni, quasi tutti in possesso di laurea o master, si scambiano consigli su viaggi e shopping e fanno a gara per essere “linka- ti”. E così, di contatto in contatto (shortest path), si arriva ad abbracciare idealmente tutta la popolazione del mondo, proprio come sostenuto dal sociologo Stanley Milgram, nella famosa teoria dei sei gra- di di separazione, la cui validità, anche su Internet, è stata recentemente dimostrata dai ricercatori della Columbia University. Secondo questo approccio, infatti, ogni essere umano è connesso in qualche modo ad un altro, attraverso una catena di mas- simo sei conoscenti intermedi. Le social network hanno però un tallone d’achille: sono molto vulnerabili agli attacchi dei cyber-criminali a causa della natura particolarmente dinamica dei loro contenuti, che ne rende difficile il monitoraggio e la protezione. La vasta popolazione di users e la possibilità di connettersi l’un l’altro, mediante profili e reti, aumenta inoltre le problematiche di sicurezza nell’ambito di tali commu- nity. Non solo, molti giovani rischiano di entrare in contatto con molestatori che si fingono adolescenti. Non a caso MySpace, per contrastare le critiche, sollevate recentemente da più parti, di essere ritrovo ideale per l’adescamento di ingenui ragazzini, sta adottando una serie di misure per tenere sotto controllo le attività dei criminali: si va da una nuo- va tecnologia, chiamata “Sentinel Safe”, che permetterebbe di verificare eventuali corrispondenze tra i profili inseriti nel sito e le liste dei database federali, all’obbligo di inserire un indirizzo e-mail valido per la registrazione e la possibilità di rendere privato il proprio profilo, proteggendolo così da occhi indiscreti. MICHELADI CARLO Trend di domanda. I nuovi scenari di mercato prospettati dai siti di condivisione A due anni dalla nascita aSmallWorld, club privé per vip e super-manager, conta 260mila membri tutti rigorosamente selezionati Ibm, social software aziendale La tecnologia collaborativa della suite Lotus per il business IL SOFTWARE SI FA SOCIAL per Ibm che con il portfolio Lotus ridefinisce e porta sul mercato prodotti e tecnologie collaborativi che rendono più efficace e agile il business. Si tratta di social software specifico per le aziende, portali, po- sta elettronica, collaborazione e comunicazione integrata in tempo reale, elementi che, di fatto, preparano le società al web 2.0. La strategia Ibm sulla collaborazione e sulla comu- nicazione integrata prevede lo sviluppo di un business più agile, facilitando il lavoro di ricerca informazioni, persone, competenze. Lotus Connections, suite destinata a gestire il social computing aziendale, consiste in un “tavolo di regia” che consente a ogni dipendente non solo di vedere il profilo dei colleghi, ma anche di creare gruppi di discussione e comunità, pubblicare blog e condividere bookmark. Le 5 componenti che caratterizzano Lotus Connections sono, nel Big Blu pensiero, attività, comunità, dogear, profili e blog. Entro l’estate Lotus Notes per gestire messaggi all’interno di un’attività e Lotus Quickr, che va a sostituire QuickPlace e accelera sulla strada dei contenuti collaborativi. COMUNITÁ A TEMA Caratteristica principale del social networking è l’estrema diversificazione dell’utenza Anche la Cia utilizza il social networking. Recluta personale attraverso facebook.com, popolare sito di community. Barack Obama si candida a primo presidente nero degli Usa via social networking. Non uno qualunque: il suo. M ySpace sferra un colpo a YouTube. Flirtando con Hol- lywood. Con una mossa strategica il sito online di social network di News Corp decide di offrire alle società di media la possibilità di bloccare il download di video illegali (funzione che si aggiunge al programma già esi- stente per bloccare i file musicali non autorizzati). In questo modo ottiene un doppio vantaggio: si differenzia dal “cattivo” YouTube che non filtra video pirata. E, soprattutto, si candida a interlocutore privilegiato delle major offrendo loro l’accesso a un’utenza selezionata e, eventual- mente, spazio per scopi promozio- nali. La domanda che si pongono gli osservatori è: ok, ma così facendo gli utenti rmarranno sulla MySpace “ad- domesticata” o andranno altrove? La notizia giunge a ridosso della richiesta fatta a YouTube (Google), da parte di Viacom, di rimuovere oltre 100.000 clip dal servizio di condivisione video. La tecnologia che utilizzerà MySpace è stata svi- luppata dalla californiana Audible Magic, ed è in grado di riconoscere la firma digitale audio in un file video. I filmati le cui tracce audio corrispon- dono a quelle presenti nell’archivio del software verranno bloccati. Il let- tore di impronte digitali dispone di un archivio al quale contribuiscono gli stessi proprietari di contenuti, spiega MySpace. Il download dei video che la società vuole che vengano scaricati non verrà impedito. “Filtrare i video significa proteggere gli artisti e l’ope- ra che creano”, dice Chris DeWolfe, ad e co-fondatore di MySpace. Per le società multimediali non è stato facile proteggere i diritti d’autore e allo stesso tempo consentire la pro- liferazione dei loro programmi nella Rete senza spese di marketing. Alcu- ne delle società partner di Google, tra cui la maggior parte delle etichette discografiche, sperano ancora che la società sarà in grado di risolvere la questione. Guerra fra siti. MySpace flirta con Hollywood VINCENTI Chris DeWolfe e Tom Anderson fondatori di MySpace ANCHE CISCO HA fiducia nel social networking. La multina- zionale ha acquisito Five Across, società leader nel settore, con sede a San Francisco, California. La piattaforma di Five Across, Connected Community Builder, permette alle aziende di potenziare i propri siti web tramite la creazione di community e la generazione di contenuti da parte degli utenti, come ad esempio la condivisione di file audio, video e foto, blog, podcast e profili individuali. Grazie a questa interattività le aziende sono in grado di migliorare l’interazione con i propri clienti e, in gene- rale, la customer experience di coloro che approdano sul loro sito Internet. Le funzioni di social networking sono di particolare interesse per il mercato media e per aziende che desiderano incrementare l’interazione con la comunità online. “Per Cisco, la rete è la piattaforma ideale per le società che desiderano connettersi con i propri interlocutori”, ha commentato Dan Sheinman, Senior Vice President e General Manager del CMSG (Cisco Media Solutions Group). Team e prodotti di Five Across saranno integrati nel gruppo CMSG guidato da Scheinman. ANCHE CISCO CI CREDE Vodafone apre alle tribù «Diamo ali al web 2.0» Accordi di partnership con MySpace, YouTube, Google, eBay. Parte la Gran Bretagna V odafone cavalca l’onda dell’Internet mobile dando avvio a una serie di partnership per lo sviluppo di nuovi servizi. La società ha siglato accordi con MySpace.com, Google, YouTube, eBay per trarre profitti dal nuovo trend che vede gli user generator content protagonisti del Web 2.0. Andrea Rossini, responsabile pro- dotti e contenuti di Vodafone Italia, ci illustra le strategie del Gruppo per “liberare” la creatività dei propri clienti anche in mobilità. In cosa consiste la partnership con MySpace? L’accordo permetterà di offrire in esclusiva ai nostri clienti i servizi della famosa piattaforma di social networking via mobile. Vodafone intende così offrire l’alternativa della mobilità e rappresentare un elemento di abilitazione su mobile per i player di Internet. L’intenzione è quella di incrementare i profitti ma anche di misurarci con un operatore capace di incarnare meglio di altri lo spirito del Web 2.0. Per Vodafone è un’occasione in più per lo sviluppo di nuovi servizi nel campo dell’In- ternet Mobile. Quali servizi in più per i clienti Vodafone? Potranno consultare i loro pro- fili o quelli di nuovi amici, inviare e-mail ad altri utenti di MySpace, gestire il blog personale, scaricare foto e vederle direttamente sul pro- prio apparecchio, inviare e ricevere messaggi su MySpace ovunque si trovino. È necessario scaricare sul pro- prio telefonino una nuova appli- cazione o sono in commercio mo- delli con software preinstallato? MySpace Mobile sarà già prein- stallato in alcuni nuovi modelli di cellulare, per tutti gli altri è scaricabile gratuitamente dal sito di Vodafone live!, l’importante è che siano telefonini compatibili con applicazioni java. Il lancio dell’offerta è per ora previsto in Gran Bretagna. Quan- do arriverà in Italia? Nei prossimi mesi. Il Gruppo Vodafone lavora in sinergia e una volta sperimentato il successo di un servizio, lo diffonde successi- vamente nelle controllate europee adattandolo al mercato locale. L’era del Web 2.0 promuove l’utente a protagonista del web. Vodafone Italia come intende inserirsi in questo spazio? Da tempo sperimentiamo le po- tenzialità delle chat online e delle community. Il nostro m-Village è già consultabile via cellulare e le ultime partnership ci consentono di approfondire gli esperimenti fatti nel campo dell’Internet Mobile, che rappresenta un ulteriore passo avanti nella strategia di Vodafone. Il cellulare diventa ora uno strumento di comunicazione e interazione non solo tramite la voce e i messaggi, ma attraverso l’instant messagging (Yahoo! e Microsoft), il video sha- ring (YouTube Mobile), le aste onli- ne (eBay), i blog (MySpace.com). In questa direzione vanno i diversi accordi firmati con importanti aziende legate al mondo Internet che permettono di utilizzare il cel- lulare anche per tutti quei servizi che fino ad oggi era possibile fruire solo tramite pc. Il mercato mobile in Italia è davvero maturo per le social network? I clienti italiani sono cioè pronti ad abbandonare momentaneamente il pc, per alimentare il proprio spazio e le proprie relazioni in rete usando il telefonino? Si, il mercato italiano è ormai maturo. Nel nostro Paese i clienti hanno un’attitudine all’uso dei ser- vizi di comunicazione superiore alla media degli altri Paesi e non solo per un fattore culturale. La straordinaria penetrazione del mobile in Italia lo conferma. La gente ama raccontarsi e condividere esperienze, ma credo che al di là della socialità e della comunicazione informale, le social network offrano l’occasione, specie tra i più giovani, di sfoderare la pro- pria creatività. Io per primo ho uno spazio su Myspace.com. M.D.C. «Le ultime intese ora ci consentiranno di approfondire tutti gli esperimenti fatti nel campo dell’Internet mobile» L’intervista. Rossini, responsabile prodotti e contenuti Vodafone Italia I l volume è una fotografia del mer- cato del lavoro, della formazione e delle politiche sociali in Italia. Il Rapporto Isfol, giunto alla sua 28esima edizione, è divenuto ormai da anni un imprescin- dibile riferimento per quanti, esperti e non, sono interessati agli sviluppi di questi settori. Presenta dati, analisi che illustrano il quadro dell’evolu- zione più recente. Tra i vari temi affronta l’analisi e la valutazione di fenomeni e pro- cessi riguardanti il settore della formazione, del lavoro e delle politiche sociali, con uno sguardo anche alla situazione che caratterizza gli altri Paesi europei. Rapporto ISFOL 2006 272 PAGINE, 18 EURO GIUNTI EDITORE G li autori (Pekka Himanen e Manuel Castells), descrivono la straordinaria esperienza della Finlandia che, grazie al suo particolare modo di innovare, è oggi un Paese riconosciuto ai vertici sia della competitività internazionale sia della custodia della tutela e del benessere dei suoi cittadini. A differenza degli altri nuovi entrati nel salotto buono del capitalismo mondiale, la Finlandia ha man- tenuto un sistema di protezione sociale tra i più progrediti del mondo. L’obbiettivo è far meditare sulla pos- sibilità che tale “success story” possa essere esportata e applicata anche in Italia. Società dell’informazione e welfare state. La lezione della competitività finlandese DI PEKKA HIMANEN E MANUEL CASTELLS 216 PAGINE, 22.50 EURO GUERINI L o scopo di Raoul Chiesa e Silvio Ciappi è quello di dotare di un nuovo strumento di indagine chi quotidianamente lotta contro i cybercrimini. I due autori pensa- no che sia utile fissare lo “stato dell’arte”. Esaminando i tentati- vi fatti in passato per studiare il “fenomeno dell’hacker” provano a darne una nuova visio- ne raccontando storie e illustrando perso- nalità e personaggi affascinanti. Sono illustrati gli esiti dei primi due anni di lavoro dell’Hacker’s Profiling Project e si risponde a domande come: chi sono gli hacker? Come vivono quando non sono in Rete? Hacker è veramente sinonimi di criminalità? Profilo Hacker DI RAOUL CHIESA E SILVIO CIAPPI 272 PAGINE, 15,00 EURO APOGEO

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Page 1: LE TRIBÙ DEL BUSINESS · o meglio, ai loro padroni, di tenersi in contatto”, e il gemello Catster, per i gatti di casa, contano finora oltre 17 milioni di pagine viste per oltre

SOCIAL NETWORKINGLE TRIBÙ DEL BUSINESS

LIBRIA cura di LUDOVICA RICCIARDI

N°4. 26febbraio11marzo2007 pag.diciassetteN°4. 26febbraio11marzo2007pag.sedici Il PaginoneIl Paginone

Le tribù del web crescono e si diversificano, ma la filosofia rimane sempre la stessa: re-lazionarsi, conoscersi, scam-

biare esperienze. Si chiamano Friendster, Tribe.net, LinkedIn, MySpace, aSmal-lWorld, si leggono “social network”. Salite alla ribalta nel 2003, le reti sociali rappre-sentano un mondo parallelo, vere e proprie community tematiche suddivise in base alle proprie passioni o aree di business. Lo scopo è quello di spingere un visitatore con uguali interessi a mettersi in contatto con un altro. Figlie della nuova era di Internet, il Web 2.0, le social network permettono di creare contenuti personali online, far circolare foto, video e documenti che gli utenti mettono in condivisione, ascoltare e scaricare musica utilizzando la tecnolo-gia Rss e Podcasting. Basta iscriversi ed inserire il proprio profilo e il gioco è fatto. Il successo delle social network è tale che nel Regno Unito e negli Stati Uniti si è già pensato di sfruttare la loro popolarità per fare business anche nel campo della telefonia mobile. Secondo quanto rilevato da Telephia, società di ricerche di mercato specializzata nel settore, il 4% degli utenti mobili britannici, per esempio, già effettua upload su questo tipo di siti dal proprio telefonino di ultima generazione. Si tratta di video, immagini, blog o pagine perso-nali condivise e accessibili via mobile. Negli Stati Uniti, il successo è maggiore. Il 32% degli utenti mobili dichiara di aver inviato contenuti sul sito di MySpace dal proprio cellulare. Seguono, FaceBook (13%), Windows Live Spaces (11%) e YouTube, che si attesta al 9%.

Ogni tribù online ha la sua caratteristica dominante. Tribe.net si definisce un ser-vizio “dove gli amici aiutano gli amici a trovare qualsiasi cosa, dal lavoro al risto-rante preferito”. Friendster è mirato ai “young professional”, network di amici che conta circa 20 milioni di users e che si è rapidamente imposto come modalità per creare una ragnatela di contatti fidati dove “pescare” le persone giuste, non solo per incontri romantici. Con i suoi 120 milioni di “profili” personali in tutto il mondo, in

crescita costante, con tre nuovi spazi aperti al secondo, MySpace detta legge fra i più giovani. Nella classifica dei siti più visitati è al quarto posto dopo Yahoo!, Microsoft e Google. Dedicato ai ragazzi tra i 12 e i 24 anni, solo nel 2005 ha incassato 47 milioni di dollari e dalla scorsa estate fa parte della scuderia di Rupert Murdoch. LinkedIn promuove invece specifica-mente il business networking. Ci si iscri-ve gratuitamente e si invitano colleghi, fornitori e clienti a far parte della propria rete di contatti. LinkedIn però non si limita a mettere in comunicazione le persone. Analizza i contatti, aiuta a dare maggior visibilità al proprio profilo professionale e traccia percorsi attraverso cui raggiungere persone apparentemente lontane. Anche i gatti e i cani hanno una loro rete. Dogster, il “social network che consente ai cani, o meglio, ai loro padroni, di tenersi in contatto”, e il gemello Catster, per i gatti di casa, contano finora oltre 17 milioni di pagine viste per oltre mezzo milione di visitatori al mese e 1,5 milioni di foto cari-cate dai circa 260mila membri. Ma la vera

Il successo, soprattutto fra

gli under 30, è tale da

raggiungere anche

la telefonia Secondo

Telephia il 4% degli utenti

mobili inglesi già effettua

upload sui siti «tribali»

dal proprio cellulare di nuova

generazione

novità è aSmallWorld.net, il sito di quelli che contano, una rete privata ed esclusiva che ormai ha messo insieme circa 110mila persone tra vip, manager e qualche imbu-cato. Ivana Trump, Tiger Woods e Naomi Campbell sono solo alcuni dei celebri iscritti. A quasi due anni dalla nascita (18 marzo 2004), aSmallWorld è diventato un club online in cui tutti vorrebbero entrare, ma per farne parte è necessario essere in-

vitati da un membro fidato. In Italia sono stati addirittura chiusi gli accessi per via della grande popolarità. La maggior parte degli utenti di aSW fanno la bella vita e vivono a Londra, NY, Parigi, Monaco, Stoccolma, Milano, hanno tra i 25 e i 35 anni, quasi tutti in possesso di laurea o master, si scambiano consigli su viaggi e shopping e fanno a gara per essere “linka-ti”. E così, di contatto in contatto (shortest

path), si arriva ad abbracciare idealmente tutta la popolazione del mondo, proprio come sostenuto dal sociologo Stanley Milgram, nella famosa teoria dei sei gra-di di separazione, la cui validità, anche su Internet, è stata recentemente dimostrata dai ricercatori della Columbia University. Secondo questo approccio, infatti, ogni essere umano è connesso in qualche modo ad un altro, attraverso una catena di mas-simo sei conoscenti intermedi.

Le social network hanno però un tallone d’achille: sono molto vulnerabili agli attacchi dei cyber-criminali a causa della natura particolarmente dinamica dei loro contenuti, che ne rende difficile il monitoraggio e la protezione. La vasta popolazione di users e la possibilità di connettersi l’un l’altro, mediante profili e reti, aumenta inoltre le problematiche di sicurezza nell’ambito di tali commu-nity. Non solo, molti giovani rischiano di entrare in contatto con molestatori che si fingono adolescenti. Non a caso MySpace, per contrastare le critiche, sollevate recentemente da più parti, di essere ritrovo ideale per l’adescamento di ingenui ragazzini, sta adottando una serie di misure per tenere sotto controllo le attività dei criminali: si va da una nuo-va tecnologia, chiamata “Sentinel Safe”, che permetterebbe di verificare eventuali corrispondenze tra i profili inseriti nel sito e le liste dei database federali, all’obbligo di inserire un indirizzo e-mail valido per la registrazione e la possibilità di rendere privato il proprio profilo, proteggendolo così da occhi indiscreti.

MICHELADI CARLO

Trend di domanda. I nuovi scenari di mercato prospettati dai siti di condivisione

A due anni dalla nascita aSmallWorld, club privé per vip e super-manager, conta 260mila membri tutti rigorosamente selezionati

Ibm, social software aziendaleLa tecnologia collaborativa della suite Lotus per il businessIL SOFTWARE SI FA SOCIAL per Ibm che con il portfolio Lotus ridefinisce e porta sul mercato prodotti e tecnologie collaborativi che rendono più efficace e agile il business. Si tratta di social software specifico per le aziende, portali, po-sta elettronica, collaborazione e comunicazione integrata in tempo reale, elementi che, di fatto, preparano le società al web 2.0. La strategia Ibm sulla collaborazione e sulla comu-nicazione integrata prevede lo sviluppo di un business più agile, facilitando il lavoro di ricerca informazioni, persone, competenze. Lotus Connections, suite destinata a gestire il social computing aziendale, consiste in un “tavolo di regia” che consente a ogni dipendente non solo di vedere il profilo dei colleghi, ma anche di creare gruppi di discussione e comunità, pubblicare blog e condividere bookmark. Le 5 componenti che caratterizzano Lotus Connections sono, nel Big Blu pensiero, attività, comunità, dogear, profili e blog. Entro l’estate Lotus Notes per gestire messaggi all’interno di un’attività e Lotus Quickr, che va a sostituire QuickPlace e accelera sulla strada dei contenuti collaborativi.

COMUNITÁA TEMACaratteristicaprincipaledel social networking è l’estrema diversificazionedell’utenza

Anche la Cia utilizza il social networking. Recluta personale attraverso facebook.com, popolare sito di community.

Barack Obama si candida a primo presidente nero degli Usa via social networking. Non uno qualunque: il suo.

MySpace sferra un colpo a YouTube. Flirtando con Hol-

lywood. Con una mossa strategica il sito online di social network di News Corp decide di offrire alle società di media la possibilità di bloccare il download di video illegali (funzione che si aggiunge al programma già esi-stente per bloccare i file musicali non autorizzati). In questo modo ottiene un doppio vantaggio: si differenzia dal “cattivo” YouTube che non filtra video pirata. E, soprattutto, si

candida a interlocutore privilegiato delle major offrendo loro l’accesso a un’utenza selezionata e, eventual-mente, spazio per scopi promozio-nali. La domanda che si pongono gli osservatori è: ok, ma così facendo gli utenti rmarranno sulla MySpace “ad-domesticata” o andranno altrove?

La notizia giunge a ridosso della richiesta fatta a YouTube (Google), da parte di Viacom, di rimuovere oltre 100.000 clip dal servizio di condivisione video. La tecnologia

che utilizzerà MySpace è stata svi-luppata dalla californiana Audible Magic, ed è in grado di riconoscere la firma digitale audio in un file video. I filmati le cui tracce audio corrispon-dono a quelle presenti nell’archivio del software verranno bloccati. Il let-tore di impronte digitali dispone di un archivio al quale contribuiscono gli stessi proprietari di contenuti, spiega MySpace. Il download dei video che la società vuole che vengano scaricati non verrà impedito. “Filtrare i video

significa proteggere gli artisti e l’ope-ra che creano”, dice Chris DeWolfe, ad e co-fondatore di MySpace. Per le società multimediali non è stato facile proteggere i diritti d’autore e allo stesso tempo consentire la pro-liferazione dei loro programmi nella Rete senza spese di marketing. Alcu-ne delle società partner di Google, tra cui la maggior parte delle etichette discografiche, sperano ancora che la società sarà in grado di risolvere la questione.

Guerra fra siti. MySpace flirta con Hollywood

VINCENTIChris DeWolfe e Tom Anderson fondatori di MySpace

ANCHE CISCO HA fiducia nel social networking. La multina-zionale ha acquisito Five Across, società leader nel settore, con sede a San Francisco, California. La piattaforma di Five Across, Connected Community Builder, permette alle aziende di potenziare i propri siti web tramite la creazione di community e la generazione di contenuti da parte degli utenti, come ad esempio la condivisione di file audio, video e foto, blog, podcast e profili individuali. Grazie a questa interattività le aziende sono in grado di migliorare l’interazione con i propri clienti e, in gene-rale, la customer experience di coloro che approdano sul loro sito Internet. Le funzioni di social networking sono di particolare interesse per il mercato media e per aziende che desiderano incrementare l’interazione con la comunità online. “Per Cisco, la rete è la piattaforma ideale per le società che desiderano connettersi con i propri interlocutori”, ha commentato Dan Sheinman, Senior Vice President e General Manager del CMSG (Cisco Media Solutions Group). Team e prodotti di Five Across saranno integrati nel gruppo CMSG guidato da Scheinman.

ANCHE CISCO CI CREDE

Vodafone apre alle tribù «Diamo ali al web 2.0»

Accordi di partnership con MySpace, YouTube, Google, eBay. Parte la Gran Bretagna

Vodafone cavalca l’onda dell’Internet mobile dando

avvio a una serie di partnership per lo sviluppo di nuovi servizi. La società ha siglato accordi con MySpace.com, Google, YouTube, eBay per trarre profitti dal nuovo trend che vede gli user generator content protagonisti del Web 2.0. Andrea Rossini, responsabile pro-dotti e contenuti di Vodafone Italia, ci illustra le strategie del Gruppo per “liberare” la creatività dei propri clienti anche in mobilità.

In cosa consiste la partnership con MySpace?

L’accordo permetterà di offrire in esclusiva ai nostri clienti i servizi della famosa piattaforma di social networking via mobile. Vodafone intende così offrire l’alternativa della mobilità e rappresentare un elemento di abilitazione su mobile per i player di Internet. L’intenzione è quella di incrementare i profitti ma anche di misurarci con un operatore capace di incarnare meglio di altri lo spirito del Web 2.0. Per Vodafone è un’occasione in più per lo sviluppo di nuovi servizi nel campo dell’In-ternet Mobile.

Quali servizi in più per i clienti Vodafone?

Potranno consultare i loro pro-fili o quelli di nuovi amici, inviare e-mail ad altri utenti di MySpace, gestire il blog personale, scaricare foto e vederle direttamente sul pro-prio apparecchio, inviare e ricevere messaggi su MySpace ovunque si trovino.

È necessario scaricare sul pro-

prio telefonino una nuova appli-cazione o sono in commercio mo-delli con software preinstallato? MySpace Mobile sarà già prein-stallato in alcuni nuovi modelli di cellulare, per tutti gli altri è scaricabile gratuitamente dal sito di Vodafone live!, l’importante è che siano telefonini compatibili con applicazioni java.

Il lancio dell’offerta è per ora previsto in Gran Bretagna. Quan-do arriverà in Italia?

Nei prossimi mesi. Il Gruppo

Vodafone lavora in sinergia e una volta sperimentato il successo di un servizio, lo diffonde successi-vamente nelle controllate europee adattandolo al mercato locale.

L’era del Web 2.0 promuove l’utente a protagonista del web. Vodafone Italia come intende inserirsi in questo spazio?

Da tempo sperimentiamo le po-tenzialità delle chat online e delle community. Il nostro m-Village è già consultabile via cellulare e le ultime partnership ci consentono di

approfondire gli esperimenti fatti nel campo dell’Internet Mobile, che rappresenta un ulteriore passo avanti nella strategia di Vodafone. Il cellulare diventa ora uno strumento di comunicazione e interazione non solo tramite la voce e i messaggi, ma attraverso l’instant messagging (Yahoo! e Microsoft), il video sha-ring (YouTube Mobile), le aste onli-ne (eBay), i blog (MySpace.com). In questa direzione vanno i diversi accordi firmati con importanti aziende legate al mondo Internet che permettono di utilizzare il cel-lulare anche per tutti quei servizi che fino ad oggi era possibile fruire solo tramite pc.

Il mercato mobile in Italia è davvero maturo per le social network? I clienti italiani sono cioè pronti ad abbandonare momentaneamente il pc, per alimentare il proprio spazio e le proprie relazioni in rete usando il telefonino?

Si, il mercato italiano è ormai maturo. Nel nostro Paese i clienti hanno un’attitudine all’uso dei ser-vizi di comunicazione superiore alla media degli altri Paesi e non solo per un fattore culturale. La straordinaria penetrazione del mobile in Italia lo conferma. La gente ama raccontarsi e condividere esperienze, ma credo che al di là della socialità e della comunicazione informale, le social network offrano l’occasione, specie tra i più giovani, di sfoderare la pro-pria creatività. Io per primo ho uno spazio su Myspace.com.

M.D.C.

«Le ultime intese ora ci consentiranno di approfondire tutti gli esperimenti fatti nel campo dell’Internet mobile»

L’intervista. Rossini, responsabile prodotti e contenuti Vodafone Italia

Il volume è una fotografia del mer-cato del lavoro, della formazione e

delle politiche sociali in Italia. Il Rapporto Isfol, giunto alla sua 28esima edizione, è divenuto ormai da anni un imprescin-dibile riferimento per quanti, esperti e non, sono interessati agli sviluppi di questi settori. Presenta dati, analisi che illustrano il quadro dell’evolu-

zione più recente. Tra i vari temi affronta l’analisi e la valutazione di fenomeni e pro-cessi riguardanti il settore della formazione, del lavoro e delle politiche sociali, con uno sguardo anche alla situazione che caratterizza gli altri Paesi europei.

Rapporto ISFOL 2006272 PAGINE, 18 EUROGIUNTI EDITORE

Gli autori (Pekka Himanen e Manuel Castells), descrivono la straordinaria

esperienza della Finlandia che, grazie al suo particolare modo di innovare, è oggi un Paese riconosciuto ai vertici sia della competitività internazionale sia della custodia della tutela

e del benessere dei suoi cittadini. A differenza degli altri nuovi entrati nel salotto buono del capitalismo mondiale, la Finlandia ha man-tenuto un sistema di protezione sociale tra i più progrediti del mondo. L’obbiettivo è far meditare sulla pos-

sibilità che tale “success story” possa essere esportata e applicata anche in Italia.

Società dell’informazione e welfare state. La lezione della competitività finlandese DI PEKKA HIMANEN E MANUEL CASTELLS216 PAGINE, 22.50 EUROGUERINI

Lo scopo di Raoul Chiesa e Silvio Ciappi è quello di dotare di un nuovo

strumento di indagine chi quotidianamente lotta contro i cybercrimini. I due autori pensa-

no che sia utile fissare lo “stato dell’arte”. Esaminando i tentati-vi fatti in passato per studiare il “fenomeno dell’hacker” provano a darne una nuova visio-ne raccontando storie e illustrando perso-nalità e personaggi affascinanti. Sono

illustrati gli esiti dei primi due anni di lavoro dell’Hacker’s Profiling Project e si risponde a domande come: chi sono gli hacker? Come vivono quando non sono in Rete? Hacker è veramente sinonimi di criminalità?

Profilo HackerDI RAOUL CHIESA E SILVIO CIAPPI272 PAGINE, 15,00 EUROAPOGEO