Le tecniche espressive nella riabilitazione psicosociale seminari... · COMPONENTE EMOTIVO...
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Le tecniche espressive
nella riabilitazione
psicosociale
Dott.ssa Manuela Peserico
Psichiatra e Psicoterapeuta
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UNA TEORIA NON E’ LA CONOSCENZA,
MA PERMETTE LA CONOSCENZA.
UNA TEORIA NON E’ UN PUNTO DI ARRIVO, E’
LA POSSIBILITA’ DI PARTENZA.
UNA TEORIA NON E’ LA SOLUZIONE, E’ LA
POSSIBILITA’ DI TRATTARE UN
PROBLEMA.
E. MORIN
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LA DISABILITA’
la teoria della disabilità è fruttodell’integrazione tra gli assuntiteorici della disabilità fisica e quellidella psicologia sociale
quando si parla di disabilità psichicanon è sufficiente prendere in esame ladisabilità del paziente, ma èindispensabile considerare anche lareazione dell’ambiente alla disabilitàdel soggetto, si opera quindi in unambito relazionale
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LA DISABILITA’ PSICHICA può essere definita come un disturbo
nell’espletamento dei ruoli sociali che ci siaspetta svolga un soggetto nel suo contestoabituale
quindi non è solo una mancanza, ma è unastrategia esistenziale dinamica e attiva nellaquale le verbalizzazioni e i comportamentodi tutti i protagonisti costituiscono ilprodotto dell’interpretazione che il pazientee la famiglia danno di sè stessi, quindi è unrappresentazione del sè sociale deiprotagonisti ed è equiparabile ad unamanifestazione comunicativa globale
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LA CRONICITA’
il modello esplicativo più esaustivo èquello bio-psico-sociale secondo ilquale l’esordio, il decorso e l’esito deldisturbo psichico sono comprensibiliutilizzando 4 elementi che sono:
vulnerabilità (di base del soggetto)
stress (life events)
adattamento (insufficiente nel soggetto)
competenze (già ridotte e che si riduconoulteriormente)
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LA CRONICITA’
Per Spivak la cronicità è ilrisultato di un processobidirezionale che si sviluppanel tempo tra il soggetto el’ambiente (spirale viziosa) eche lo porta alla regressione
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LA CRONICITA’
Questo processo è influenzato dafattori relazionali, ambientali estrutturali, quindi la cronicità non èuna caratteristica intrinseca dellapatologia, ma la risultante di diversifattori legati:
alla persona e alla sua biografia
all’assetto emotivo familiare
alla malattia propriamente detta
alla strutturazione di validi interventiterapeutici
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LA CRONICITA’
in una prospettiva psicodinamicaun paziente diventa cronicoquando chi lo circonda noninveste più nulla su di lui
per comprendere il fenomenodella cronicizzazione dei pazientiè indispensabile affrontare ilproblema della cronicità deglioperatori (burn out)
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PREVENZIONE
L'operare riabilitativo rientra nelcontesto più ampio dellaprevenzione.
Per prevenzione si intendel'insieme di attività finalizzate apromuovere la salute degliindividui.
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PREVENZIONELa prevenzione opera a tre livelli
distinti:
Prevenzione primaria: interventiefficaci per eliminare le cause deidisturbi.
Prevenzione secondaria: interventisull’esordio del disturbo, riduzionedella durata e del rischio di recidiva(Cura).
Prevenzione terziaria: interventi postfase acuta finalizzati ad evitare lacronicizzazione e l'incapacità socialedel paziente (Riabilitazione).
ANALISI COMPARATA DI ALCUNE VARIABILI
TRA PSICOTERAPIA E ATTIVITA’ ESPRESSIVE
PARAMETRI PSICOTERAPIA ATTIVITA’ ESPRESSIVE
Struttura dell’Io Forte Debole
Ambito di intervento Intervento sulla patologia
Rinforzo delle parti sane
Capacità di insight Buona Scarsa
Capacità cognitive Buone Buone, fino a deficitarie
Propensione Pensiero Azione
Comunicazione Verbale Non verbale, paraverbale
Criteri di inclusione Analizzabilità - In base alla patologia
- alle inclinazioni (arte,
danza, musica, teatro)
- In discrepanza alle
competenze
Obiettivo della terapia Lavoro su di sé Lavoro sul processo creativo e sul processo estetico, in assenza di giudizio di valore
Tempo Protratto Protratto
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RIABILITAZIONE: DEFINIZIONEspettro di programmi per
persone con disabilitàpsichiatriche gravi e di lungadurata.
l'obiettivo è quello di migliorarela qualità della vita assistendoliad assumersi la responsabilitàdella propria esistenza, afunzionare il più attivamente edindipendentemente possibilenella società.
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RIABILITAZIONE: DEFINIZIONE
processo che ha come obiettivi quelli diidentificare, prevenire e ridurre le causedell’inabilità e nello stesso tempo aiutare lapersona a sviluppare ed usare le proprierisorse e capacità in modo da acquisire piùfiducia in se ed aumentare il livello diautostima, facendo leva su ciò che vi è disano e non sulla patologia (Ba).
L’obiettivo non è la guarigione clinica, ma la“guarigione sociale”, che è rappresentatadal raggiungimento di un equilibrio e di unadattamento che rendano possibileun’integrazione, la più ampia e completapossibile, all’interno del proprio ambitosociale.
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MODALITA’ DI INTERVENTOL’intervento riabilitativo si
differenzia da quello assistenziale e ladifferenza sostanziale non è costituitadal “cosa fare”, ma dal “come fare”ciò che si sta facendo. Nell’agireriabilitativo l’operatore supporta inmodo che sia il soggetto stesso adacquisire le competenze necessarie.
L’obiettivo dell’intervento riabilitativonon è solo la soddisfazione di unbisogno, ma è soprattutto lo sviluppodi risorse che autonomizzino ilsoggetto.
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MODALITA’ DI INTERVENTOTutti gli interventi sono finalizzati alrinforzo e allo sviluppo delle funzionidell’Io e si rivolgono all’individuonella sua globalità e quindi non sonoindirizzati al paziente o alla suapatologia.
La relazione operatore/fruitore el’agire riabilitativo tendono adindividuare le risorse, le capacità,anche residue, del soggetto, i suoibisogni e da questi elementi si parteper attuare il percorso che, attraversoil potenziamento dei nuclei sani, portaallo sviluppo delle risorse delsoggetto.
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AREE DELLA DISABILITÀ PSICHICA
Difficoltà di relazione interpersonalefamiliare e sociale
Difficoltà di integrazione all'ambientein relazione ai ruoli sociali che ci siaspetta vengano svolti dal soggetto
Difficoltà di riconoscere, esprimere,gestire e regolare il proprio potenzialeaffettivo ed emotivo nelle relazionioggettuali significative
Dipendenza materiale ed emotiva neiconfronti dell’ambiente che locirconda
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AREE DELLA DISABILITÀ PSICHICA
Riduzione delle capacità logiche econoscitive, scarsa curiosità, difficoltàdi astrazione, sintesi, ecc
Riduzione dell'iniziativa motoria
Deficit del sistema motivazionale conconseguente disinvestimento sia neiconfronti della propria realtàpersonale che della realtà esterna
Difficoltà delle performances concrete
Comportamenti disfunzionali chepossono essere legati a sintomispecifici
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RIABILITAZIONE PSICHIATRICA:
OBIETTIVI Sostegno e supporto delle funzioni
compromesse.
Riacquisizione, per quanto possibile,delle capacità nelle aree in cui èpresente una disabilità.
Conseguimento, al massimo livellopossibile, dell'autonomia e dellacapacità d'espressione.
Riduzione della dipendenzaistituzionale.
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RIABILITAZIONE PSICHIATRICA:
OBIETTIVI
Acquisizione di modelli dicomportamento e di relazione (delsoggetto e del suo ambiente)reciprocamente tollerabili econdivisibili.
Miglioramento dell'autostima.
Collocazione di questi processi nellaquotidianità esistenziale e concreta.
Riduzione della vulnerabilità.
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RIABILITAZIONE PSICHIATRICA
il compito della riabilitazione non consistenel recupero forzato ed obbligatorio deldeficit (accanimento terapeutico), quandoquesto obiettivo non è realizzabile poichéquesto “agire” può essere a sua volta causadi cronicità.
per processo riabilitativo non si intende ilraggiungimento di livelli di funzionamentoidentici a quelli precedenti l'insorgenza deldisturbo mentale, altrimenti il soggettosarebbe ancora esposto agli stessi "rischi",ma si intende la riorganizzazione ed ilpotenziamento delle capacità e delle abilitàdel soggetto.
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RIABILITAZIONE: MODELLI
TEORICI
COGNITIVO COMPORTAMENTALE• modelli di Social Skills Training
(Liberman)
• modello di potenziamento dei comportamenti socialmente competenti (Spivak)
• modello di Ciompi
• modelli psicoeducazionali (Falloon).
PSICODINAMICO
INTEGRATO
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APPROCCIO PSICODINAMICO
Il disturbo mentale esprime una
alterazione delle capacità di relazione delsoggetto con se e con gli altri e questo,spesso, a causa di una incapacità didifferenziare se stesso dagli altri.
Questa incapacità di intraprendere emantenere valide relazioni oggettuali sitraduce in una alterazione delle capacità dipensiero e di comunicazione col mondoesterno, che si esprimono attraverso illinguaggio, o altre modalità comunicative(siano esse figurative e/o simboliche ogestuali).
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APPROCCIO PSICODINAMICO
Per questo la riabilitazione va mirata
alla ricostituzione diun'organizzazione funzionale, la piùottimale possibile, delle strutture delSé intrapsichico, che sono alla basedei vari modi di relazione oggettuale:il Sé corporeo, il Sé espressivo e il Séverbale ed è proprio su di essi chedeve attuarsi l'intervento riabilitativo.
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RIABILITAZIONE: APPROCCIO
INTEGRATO
Integrazione di diversi interventi:farmacologico, psicoterapico, riabilitativo(cognitivo comportamentale epsicodinamico) a seconda delle necessità.
Si focalizza l'attenzione sulla specificità delpaziente e sull'importanza del lavoro inéquipe.
E' specifico della psichiatria del territorio edè costituito da una presa in carico protratta.
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SETTING RIABILITATIVO
SETTING SPAZIALE "il luogodell'intervento riabilitativo"
SETTING NORMATIVO che siriferisce alle regole chescandiscono il percorsoterapeutico
SETTING STRATEGICO o ”mentedell’operatore”
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RIABILITAZIONE: DIMESIONI DEL RUOLO
OPERATORE FRUITORERUOLO
DICHIARATO
RUOLO
INTROIETTATO
RUOLO AGITO
RUOLO ATTESO
RUOLO PERCEPITO
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LEADERSHIPil leader possiede 4 competenzedi base:
gestione dell’attenzione
gestione del significato
gestione della fiducia
gestione di se’
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ATTIVITA' RIABILITATIVE
ATTIVITA’ DI PRIMO LIVELLO più spessoinerenti la vita quotidiana del soggetto,mirano allo sviluppo delle competenze dibase. Sono orientate prevalentemente sullarealtà esterna del soggetto, icomportamenti, il modo di interagire conl’ambiente. Utilizzano prevalentementel’agire.
ATTIVITA’ DI SECONDO LIVELLO sonofinalizzate al raggiungimento di un migliorlivello di consapevolezza ed adattamento. Sirivolgono al mondo interno del paziente, alleansie, ai conflitti e alle emozioni.
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ATTIVITA' RIABILITATIVE
SOSTEGNO:
• Terapia Individuale
• Terapia di Gruppo
• Terapia della Famiglia
PRIMO LIVELLO:
• Social Skills Training
• Lettura di quotidiani
• Supporto allo studio
• Supporto al lavoro
SECONDO LIVELLO:
• Psicomotricità
• Arteterapia
• Musicoterapia
• Danzaterapia
• Teatroterapia
• Gruppo di Discussione
• Gruppo Assertività
PERCHÉ UTILIZZARE LE TERAPIE
ESPRESSIVE
Le tecniche espressive (arte, danza,musica e teatro) possono essereutilizzate:
• nella promozione delle risorse
• in prevenzione
• in pedagogia
• in terapia
TERAPIE ESPRESSIVE
AGISCONO SULLA SFERA EMOTIVO AFFETTIVA DELL’INDIVIDUO E POSSONO CONSENTIRE UNA MODULAZIONE DELLE EMOZIONI
RAPPRESENTANO UNA MODALITA’ COMUNICATIVA PONTE TRA IL VERBALE E IL NON VERBALE
SI PRESENTANO, APPARENTEMENTE, COME ATTIVITA’ LUDICHE
IL LORO FUCUS SI CENTRA SUL PROCESSO CREATIVO PIU’ CHE SUL PRODOTTO CHE DEVE AVERE UNA VALENZA ESTETICA SOGGETTIVA E NON OGGETTIVA
SONO ASSENTI IL GIUDIZIO DI VALORE E LE PROBLEMATICHE LEGATE ALLA PRESTAZIONE
INTELLIGENZA EMOTIVA
LE CAPACITÀ DI RICONOSCERE, DENOMINARE, CONTROLLARE, ESPRIMERE, VIVERE E SENTIRE LE EMOZIONI
COSTITUISCONO PARTE DELLA COSIDDETTA INTELLIGENZA EMOTIVA (Salovey e Mayer 1990)
INTELLIGENZA EMOTIVAGli ambiti in cui l’intelligenza emotiva si esplica sono:
capacità di insight: conoscere le proprie emozioni,cioè autoconsapevolezza emotiva e capacità diautoosservazione
controllo e regolazione delle emozioni:appropriatezza nell’espressione e nel vissutoemotivo. Evitare il “sequestro emotivo” (esseredominati dalle emozioni)
capacità di sapersi motivare e quindi costruirestrategie congrue al raggiungimento delle propriemete
capacità di tollerare le frustrazioni e diposporre le gratificazioni
capacità empatica: riconoscimento epartecipazione, qualitativa ma non quantitativa, alleemozioni altrui
capacità di gestione delle relazioni sociali fraindividui e nel gruppo
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SVILUPPO UMANO E SALUTE
Sviluppo e crescita sanedell’individuo prevedono unrapporto armonico conl’ambiente circostante(ambiente fisico e sociale)
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SVILUPPO UMANO E SALUTE
Questo è reso possibile da:
continuo scambio di informazionitra soggetto e ambiente
barriera protettiva dell’individuoche fa da filtro con l’ambiente;questo filtro:• impedisce all’individuo di essere esposto
a stimolazioni eccessive quando non deveaffrontare situazioni di emergenza oeffettivo pericolo
• consente l’elaborazione di strategie atte asuperare le difficoltà ambientali
• consente di trasformare le pulsioni e glistimoli esterni in pensieri
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SVILUPPO UMANO E SALUTE
La costruzione di questa barrieraavviene nelle prime fasi dellosviluppo psichico:
• Klein, accudimento fisico epensabilità del bambino
• Bion, contenimento delle angosce –reverie
• Winnicott, madre sufficientementebuona
INTELLIGENZA EMOTIVA
Lo stato di salute e di benessereindividuali dipendono in gran parte dal controllo e dalla regolazione delle emozioni, in altri termini, dipende dalla capacità di riconoscere, denominare, controllare, esprimere, vivere e sentire le emozioni (Ricci Bitti)
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SVILUPPO UMANO E SALUTE
Il recupero di questa barrieraprotettiva può essere facilitatoall’interno di un settingterapeutico
La barriera protettiva èfinalizzata a rendere possibile ilcontrollo delle risposte emotive,la loro trasformazione in pensierie/o elementi comunicabiliattraverso modalità simboliche
COMPONENTE EMOTIVO AFFETTIVA E SALUTE
Regolare le emozioni significarendere l’individuo più capacedi pensare, essere più lucidoed incisivo rispettoall’ambiente, anche quando è
sottoposto ad emozioni intenseo spiacevoli
RUOLO DELLA PREVENZIONE
ATTRAVERSO LE ATTIVITA’ ESPRESSIVE
L’intervento preventivo, attraverso leattività espressive (Arte, Danza,Musica, Teatro) è finalizzato a:
SVILUPPO DELL’INTELLIGENZA EMOTIVA
SVILUPPO DELLA BARRIERA PROTETTIVA
MESSA A DISPOSIZIONE DI UN“LABORATORIO PROTETTO”
POSSIBILITÀ DI APPRENDERE REGOLE
RUOLO DELLA PREVENZIONE
ATTRAVERSO LE ATTIVITA’ ESPRESSIVE
SVILUPPO DELL’INTELLIGENZA EMOTIVA che:
grazie all’uso della CNV, deteriorata solo tardivamente dalla patologia, consente il mantenimento di un “spazio transizionale”
facilitando la comunicazione nella sua globalità, favorisce l’espressione verbale e simbolica
e conseguentemente il controllo e la regolazione delle emozioni
RUOLO DELLA PREVENZIONE
ATTRAVERSO LE ATTIVITA’ ESPRESSIVE
LO SVILUPPO DELLA BARRIERA PROTETTIVA grazie alla relazione terapeutica
RUOLO DELLA PREVENZIONE
ATTRAVERSO LE ATTIVITA’ ESPRESSIVE
MESSA A DISPOSIZIONE DELPAZIENTE DI UN“LABORATORIO PROTETTO” nelquale manifestare, riconoscere,decodificare ed eventualmentemodificare le proprie modalitàespressive, comunicativo -simboliche (intra edinterpersonali) ecomportamentali.
RUOLO DELLA PREVENZIONE
ATTRAVERSO LE ATTIVITA’ ESPRESSIVE
LA POSSIBILITÀ PER IL SOGGETTO DI APPRENDERE REGOLE pedagogiche che favoriscono, ancora una volta, il controllo e la regolazione delle emozioni e un più corretto esame di realtà.
ARTETERAPIA Tecnica terapeutica non verbale che
utilizza il linguaggio dell’arte come mezzo di comunicazione, allo scopo di incanalare ed organizzare emozioni, conflitti o ricordi dando loro forma all’interno di un opera visiva concreta.
L’attenzione è rivolta soprattutto al processo creativo di cui l’opera non è che il risultato visivo e le potenzialità terapeutiche sono presenti nel processo creativo, non nel prodotto.
ARTETERAPIA OBIETTIVI SPECIFICI Sostegno all’atto creativo in quanto sostiene il percorso del
paziente contro il caos interno, offrendo l’utilizzo di materialiartistici, come fattori di contenimento, di appello alle capacitàpercettive e organizzative dell’Io
Rafforzamento dell’area dell’intervento dell’Io l’acquisizione di unamaggiore abilità tecnica potenzia il relativo controllo sul materialeemotivo, in seguito all’azione dell’Io come organizzatore di forme
Aumento dell’autostima che viene raggiunta attraverso unprocesso di identificazione con l’immagine prodotta e unamaggiore autoconoscenza
Maggiore definizione della propria identità attraverso ilriconoscimento di sé e della propria presenza attraversol’immagine
Allargamento delle possibilità figurative quindi sperimentazione dimodi diversi di essere e percepirsi attraverso l’uso di tecniche emateriali diversi
Aumento delle capacità di concentrazione con conseguentesviluppo di energia capace di sublimare tematiche psichiche cheprovocano ansia
Soddisfacimento dei bisogni narcisistici grazie alla realizzazionedel lavoro artistico, che consente così di raggiungere una miglioreautopercezione
DANZATERAPIA Si intende l’utilizzazione terapeutica del
movimento, in quanto processo per aiutare un individuo a ritrovare la propria unità psicocorporea
E’ una disciplina che facilita e promuove l’integrazione fisica, emotiva, cognitiva e psicosociale dell’individuo
La sua specificità si riferisce al linguaggio del movimento corporeo e al processo creativo
Il movimento è un mezzo per scoprire il corpo e le sue possibilità espressive
DANZATERAPIA è una tecnica a mediazione motoria,
rientra nelle terapie psicomotorie,favorisce il movimento, «agisce sugliaspetti psico - corporei, senso -motori, affettivo - emozionali delsoggetto»• corpo come realtà biologica,• corpo che vive,• corpo in relazione
è una tecnica a mediazione corporea,rientra nell’ambito delle cosiddetteterapie di enunciazione a differenzadelle terapie verbali o «di enunciati»
è una tecnica a mediazione artistica,rientra nelle Artiterapie
DANZATERAPIA: OBIETTIVI SPECIFICI
Per la sua valenza espressiva, creativa edartistica, mira
al miglioramento delle performancescomunicative interpersonale edintrapersonale
allo sviluppo delle capacità espressive, equindi della capacità di esprimere i proprivissuti
al miglioramento delle performancesemotive, della consapevolezza, dellaregolazione delle emozioni, conconseguente miglioramento delle capacitàdi canalizzare, la scarica di eventualitensioni con modalità socialmenteaccettabili
al potenziamento dell’integrazionecorporeo emozionale
al cambiamento reso possibile da unamaggiore integrazione del Sé
DANZATERAPIA: LIVELLI Livello immaginativo e/o delle suggestioni.
Attraverso una suggestione consente di ritrovareuna via per attingere al proprio immaginario
Livello espressivo. E’ finalizzato a facilitare ilpassaggio di contenuti interni all’esterno, favoriscequindi l’espressione, attraverso il corpo, dicontenuti intrapsichici
Livello comunicativo verbale Livello relazionale. E’ finalizzato a favorire e
potenziare le capacità di relazione interpersonale
Livello sensoriale e corporeo. Consente diprendere contatto con il proprio corpo migliorandola conoscenza delle singole parti e della globalità diesso
Livello emotivo. Consente l’attivazione delleemozioni, favorendo la loro percezione, ilriconoscimento e la regolazione
Livello simbolico o tematico Livello estetico
MUSICOTERAPIA Insieme di tecniche basate sull’uso del
suono e della musica come strumenti atti a facilitare lo sviluppo di una buona relazione
La finalità principale è l’armonizzazione della personalità dell’individuo e la costruzione di uno stato di benessere
Si basa sulla capacità dei suoni di favorireuna comunicazione che oltrepassa l’uso del linguaggio, promuovendo l’espressione dei vissuti più profondi: le pulsioni (aggressività, energia vitale), le emozioni di base (rabbia, tristezza, paura, sorpresa, gioia) e tutti gli affetti che animano l’interiorità umana (vergogna, dubbio, incertezza, timore, eccetera)
MUSICOTERAPIAPuò essere effettuata con due diverse
metodologie:
l’ascolto (MT ricettiva): si tratta dell’ascoltodi brani musicali, opportunamente scelti,capaci di stimolare sensazioni, emozioni,immagini mentali, ricordi, pensieri
la produzione (MT attiva): riguarda l’uso disemplici strumenti musicali, che nonrichiedono alcuna competenza tecnica, percostruire un dialogo sonoro, in grado difacilitare l’espressione dei vissuti emotivi,aumentando così la consapevolezza di sé,l’autostima, l’equilibrio tra le tensioniinterne, la creatività
TEATROTERAPIA E’ la tecnica espressiva di applicazione più
recente e conseguentemente è quella chepresenta un maggior numero di approcci
Ognuno degli approcci terapeutici basati sulteatro parte da punti di vista differenti,privilegiando una o più caratteristiche eponendosi obbiettivi terapeutici diversificati
E' possibile definire l’ambito delle teatroterapiecome l'insieme di tecniche terapeutiche cheoperano partendo dalle caratteristiche proprie delteatro: l’identificazione, il personaggio, larappresentazione, il palcoscenico, il gioco, lafinzione scenica, l’espressività, la catarsi, lamaschera, l’attività simbolica, il linguaggioverbale e non verbale, la comunicazione
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GRAZIE