LE SPECIE ITTICHE RIPRODOTTE IN INCUBATOIO ittiche per incubatoi... · risalgono gli affluenti...

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LE SPECIE ITTICHE RIPRODOTTE IN INCUBATOIO ANDREA ROMANÒ, IDROBIOLOGO BERGAMO, 10 MAGGIO 2013

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LE SPECIE ITTICHE RIPRODOTTE IN INCUBATOIO

ANDREA ROMANÒ,IDROBIOLOGO

BERGAMO, 10 MAGGIO 2013

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SULL’OPERCOLO SOLO MACCHIE NERE

NUMEROSE MACCHIE TONDEGGIANTI SU TUTTO IL CORPO, TRANNE CHE NELLA REGIONE VENTRALE, NERE NELLA PARTE SUPERIORE ROSSE NELLA PARTE INFERIORE, SPESSO CIRCONDATE DA UN ALONE BIANCO

PINNA ADIPOSA, SPESSO BORDATA DIROSSO

PINNE GRIGIE; SPESSO TENDONO AL GIALLASTRO

MACCHIE ANCHE SULLA PINNA DORSALE

MACCHIE “PARR” LUNGO I FIANCHI, BEN VISIBILI NEI GIOVANI

CAUDALE CONCAVA

CORPO FUSIFORME E ALLUNGATO

CAPO GROSSO

BOCCA IN POSIZIONE MEDIANA, CON ROBUSTA DENTATURA

TROTA FARIO (Salmo trutta trutta)

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FAMIGLIA: Salmonidi

ORIGINE: è tuttora materia di discussione.

DISTRIBUZIONE: è una specie ad ampia distribuzione euro-asiatica, che va dalla Penisola Iberica fino al bacino del Volga e al Lago d’Aral; il limite meridionale dell’areale è rappresentato dalla parte occidentale del Nord-Africa. In Italia è rinvenibile nelle acque fredde di tutte le regioni

TROTA FARIO (Salmo trutta trutta)

HABITAT: vive nel tratto più alto dei corsi d’acqua e rappresenta la specie più diffusa nella zona montana; è in grado di spingersi a valle fino alla fascia pedemontana. Ama le acque limpide, fresche e ben ossigenate.LUNGHEZZA MAX: 50 cm in torrente, anche 70 cm in fiumePESO: Fino a 2 Kg in torrente, anche 7-8 kg cm in fiumeALIMENTAZIONE: si nutre di macroinvertebrati durante gli stadi giovanili, diventando ittiofaga da adulta.RIPRODUZIONE: tra novembre e febbraio le femmine risalgono gli affluenti minori alla ricerca di tratti ciottolosi dove scavare delle buche nelle quali deporre le uova, che una volta fecondate vengono ricoperte.

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CEPPO «MEDITERRANEO» : punti rossi numerosi, piccoli, senza bordo bianco; macchie «parr» anche sugli adulti, macchia nera preopercolare . Sarebbe la trota fario autoctona a Sud delle Alpi.

LA TROTA FARIO: MEDITERRANEA O ATLANTICA?

CEPPO «ATLANTICO» : punti rossi radi, grossi, bordati di bianco; assenti le macchie «parr» sugli adulti, assente la macchia nera preopercolare. E’ la trota fario autoctona a Nord delle Alpi, da cui proviene gran parte del materiale in allevamento oggi disponibile e tutto quello utilizzato in passato.

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E’ autoctona per le isole e piccoli nuclei sugli Appennini, oltre che su alcuni corsi d’acqua dell’AlgeriaHa una maculazione formata da sole macchie nere (poche e grandi), i punti rossi sono assenti o solo accennati nell'estremità caudale dei fianchi.

TROTA MACROSTIGMA (Salmo trutta macrostigma)

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IN PERIODO RIPRODUTTIVO COLORAZIONE NERASTRA SUL VENTRE DEI MASCHI

PINNE PETTORALI, VENTRALI E ANALE GRIGIO CHIARO CON SFUMATURE GIALLASTRE

LA LIVREA DEGLI AVANNOTTI PRESENTA, SIMILMENTE ALLA FARIO, PICCOLE MACCHIE ROSSE SUL CORPO

CORPO GRIGIO-GIALLINO CON MARMOREGGIATURA GRIGIA, BRUNA O VERDASTRA, ANCHE SULL’OPERCOLO

PINNA ADIPOSA PINNE DORSALE E CAUDALE GRIGIO SCURO

CAUDALE CONCAVA

CAPO GROSSO

BOCCA IN POSIZIONE MEDIANA, CON ROBUSTA DENTATURA

CORPO FUSIFORME E ALLUNGATO

TROTA MARMORATA (Salmo trutta marmoratus)

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ORIGINE: endemica degli affluenti di sinistra del Po e dei fiumi che sfociano nell'AltoAdriaticoDISTRIBUZIONE: È presente in tutta l’Italia settentrionale con popolazioni indigene anche nel versante adriatico della Slovenia, in Dalmazia, in Montenegro e in Albania.

FAMIGLIA: SALMONIDI

HABITAT: vive nel tratto medio e medio-superiore dei corsi d’acqua di maggiore portata,con acque limpide, fresche (temperatura normalmente inferiore a 16 C) e ossigenate.Vive anche negli ambienti di risorgiva e nei fontanili della zona padana. Territoriale, vivenascosta in buche e rifugi.

TROTA MARMORATA (Salmo trutta marmoratus)

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RIPRODUZIONE: generalmente raggiunge la maturità sessuale al terzo anno di vita (alcuni maschi anche al secondo). Si riproduce tra novembre e dicembre; le femmine risalgono gli affluenti minori alla ricerca di tratti ciottolosi dove scavare delle buche in cui deporre le uova, che una volta fecondate vengono ricoperte. La fecondità relativa varia nelle diverse popolazioni, con medie comprese fra 1300 e 2500 uova per ogni chilogrammo di peso corporeo. Le uova hanno un diametro di 5-6 mm; la schiusa avviene in circa 400-420 gradi giorno.

FRAGILITÀ E STATO DI CONSERVAZIONE: la sua selettività ambientale la rende particolarmente vulnerabile. Inserita anchenella Lista Rossa dell’IUCN tra le specie “per le quali esiste una carenza di informazioni. È in Allegato II Dir. Habitat

TROTA MARMORATA (Salmo trutta marmoratus)

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TROTA LACUSTRE (Salmo trutta - morpha lacustre)

LIVREA ARGENTEA, MACCHIE NERE «STELLATE»

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TROTA LACUSTRE (Salmo trutta - morpha lacustre)ORIGINE: ecotipo della trota fario o della trota marmorata adattatosi a vivere in lago.FAMIGLIA: SALMONIDIHABITAT: zona pelagica dei laghi profondiLUNGHEZZA: oltre 100 cm.PESO: Fino a 20 kg

ALIMENTAZIONE: ittiofago. RIPRODUZIONE: frega su substrato ghiaioso-ciottoloso dei tributari, che risale – quando non trova ostacoli – anche per numerosi km

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TROTA LACUSTRE

TROTA MARMORATA

LIVREE E ACCRESCIMENTI DI SALMO TRUTTA

TROTA FARIO

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L’ULTIMA CLASSIFICAZIONE PROPOSTA PER LE TROTE ITALIANE(GRUPPO DI LAVORO SUI SALMONIDI AIIAD, 2012)

• Trota fario (Salmo trutta). Allocotona, distribuzione atlantica e danubiana.

• Trota marmorata (Salmo marmoratus). Autoctona: pianura Padana, Croazia e Slovenia.

• Trota insulare o trota sarda (Salmo cettii - ex macrostigma). Autoctona: Sardegna e Sicilia, laghi di Posta Fibreno e Ninfa e in alcuni corsi d’acqua tirrenici.

• Trota appenninica o adriatica (Salmo ghigii). Autoctona: bacini appenninici adriatici e tirrenici.

• Trota di lago (morpha lacustris). Viene considerata un morfotipo (eco-fenotipo) della Salmo trutta e della Salmo marmoratus. Autoctona: laghi prealpini.

• Carpione del Garda (Salmo carpio). Autoctona: endemismo del Lago di Garda.

• Trota del Fibreno (Salmo fibreni). Autoctona: endemismo del Lago di Posta Fibreno.

Trota fario (Salmo trutta)Trota marmorata (Salmo marmoratus)

Trota insulare o trota sarda (Salmo cettii)Trota appenninica o adriatica (Salmo ghigii)

Trota di lago (morpha lacustris) Carpione (Salmo carpio)

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Barriere riproduttive naturali (spazio e tempo) eliminate dalle immissioni di fario atlantiche Ibridi fecondi diffusione del corredo genomico impuro e livree con caratteristiche intermedie

INQUINAMENTO GENETICO: IBRIDO MARMORATA x FARIO

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Nessuna barriera riproduttiva, esemplari con caratteri intermedi

INQUINAMENTO GENETICO: IBRIDO FARIO «MEDITERRANEA» / «ATLANTICA»

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SU TUTTO IL CORPO, SULLE PINNE DORSALI E CAUDALE SONO PRESENTI NUMEROSE MACCHIE TONDEGGIANTI NERE

TROTA IRIDEA (Oncorhynchus mykiss)

FASCIA ROSA LUNGO I FIANCHIPIÙ VIVACE NEI MASCHI DURANTE LA RIPRODUZIONE

NEI MASCHI DURANTE IL PERIODO RIPRODUTTIVO LA MASCELLA INF. ASSUME UNA CARATTERISTICA FORMA UNCINATA

BOCCA GRANDE MEDIANA CON NUMEROSI DENTI ROBUSTI

COLORAZIONE VARIABILE A SECONDA DELL’AMBIENTE: IN GENERE IL FONDO È VERDASTRO CON FIANCHI E VENTRE PIÙ CHIARI

CORPO FUSIFORME

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ORIGINE: AmericaFAMIGLIA: SalmonidiHABITAT: nelle aree d’origine presenta sia popolazioni anadrome che stanziali in acque dolci. Ha discreta valenza ecologica evive sia in acque correnti che lacustri purché fresche (<21 C) e ben ossigenate.DIMENSIONI MAX: 70 cm, 7 kgALIMENTAZIONE: soprattutto invertebrati acquaticiRIPRODUZIONE: si riproduce da ottobre a marzo nelle aree d’origine. Nelle nostre acque la riproduzione naturale è unevento abbastanza raro, sebbene più diffuso di quanto si ritenesse in passato.

TROTA IRIDEA (Oncorhynchus mykiss)

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SALMERINO ALPINO (Salvelinus alpinus)

PINNE DORSALE E CAUDALE GRIGIE

COLORE DI FONDO GRIGIO-VERDE O BRUNO SUL DORSO

VENTRE BIANCO, CHE DURANTE LA RIPRODUZIONE DIVIENE ROSSO-ARANCIO NEI MASCHI

LE PINNE PETTORALI, VENTRALI E ANALE SONO GIALLASTRE, BORDATE DI BIANCO

CORPO FUSIFORME

CAPO RELATIVAMENTE GRANDE

BOCCA GRANDE IN POSIZIONE MEDIANA, CON NUMEROSI PICCOLI DENTI ROBUSTI E ACUTI

SU DORSO E FIANCHI NUMEROSE PICCOLE MACCHIE TONDEGGIANTI BIANCASTRE O GIALLASTRE

LA MASCELLA INFERIORE SI INCURVA IN ALTO, ASSUMENDO UNA FORMA UNCINATA DEI MASCHI ADULTI DURANTE IL PERIODO RIPRODUTTIVO

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ORIGINE: autoctono per alcuni laghi del TrentinoFAMIGLIA: SALMONIDIHABITAT: vive nei laghi alpini e nei grandi laghi prealpini, in acque profonde, fredde e ben ossigenate.LUNGHEZZA MAX: 50-60 cmPESO: Fino a 1,5-3 KgALIMENTAZIONE: si nutre di plancton negli stadi giovanili e di invertebrati bentonici allo stadio adulto.RIPRODUZIONE: il periodo riproduttivo si estende tra novembre e gennaio, su fondali ghiaiosi o pietrosi in acque profonde. Le uova hanno un diametro di circa 4 mm e la schiusa richiede circa 400 C/giorno.

SALMERINO ALPINO (Salvelinus alpinus)

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VERMICOLATURA SUL DORSO, SULLA PINNA DORSALE E SULLA CAUDALECOLORE DI FONDO GRIGIO-BLUASTRO

CON NUMEROSE MACCHIE TONDE GIALLASTRE E AZZURRO-VIOLACEE

VENTRE BIANCO, CHE DURANTE LA RIPRODUZIONE DIVIENE ROSSO-ARANCIO, SOPRATTUTTO NEI MASCHI

LE PINNE PETTORALI, VENTRALI E ANALE SONO GIALLASTRE, BORDATE DI BIANCO E NERO

CORPO FUSIFORME E ALLUNGATO

CAPO GRANDE BOCCA GRANDE IN POSIZIONE MEDIANA, CON NUMEROSI PICCOLI DENTI ROBUSTI E ACUTI

SALMERINO DI FONTE (Salvelinus fontinalis)

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SALMERINO DI FONTE (Salvelinus fontinalis)

ORIGINE: originaria del Nord AmericaFAMIGLIA: SALMONIDIHABITAT: vive in acque limpide, fresche e ossigenate di corsi d’acqua e laghi, anche in alta quota.LUNGHEZZA MAX: 80 cmPESO: Fino a 5 KgALIMENTAZIONE: si nutre di invertebrati negli stadi giovanili e di pesci allo stadio adulto.RIPRODUZIONE: il periodo riproduttivo si estende tra ottobre e dicembre, su fondali ghiaiosi in acque poco profonde.

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REALIZZAZIONE DI UN CICLO CHIUSO DI ALLEVAMENTO

recupero nucleo riproduttori autoctoni in

naturariproduzione artificiale

incubazione uova e svezzamento larve

allevamento riproduttori in ambiente controllato

semina di materiale autoctono in ambienti

dove occorre il ripopolamento

selezione esemplari puri!

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LE ZONE DI BANDITA O NO-KILL GARANTISCONO LA DISPONIBILITÀ DI PESCI DI ADULTI

PROBLEMI NELLA CATTURA DI RIPRODUTTORI SELVATICI

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Classi di lunghezza di trota fario

T. Roasco, zona di bandita

Classi di lunghezza di trota fario

T. Roasco, zona di pesca

Misura minima 24 cm

Misura minima 24 cm

DISPONIBILITA’ DI UN ADEGUATO NUMERO DI ESEMPLARI ADULTI

GLI ESEMPLATI MATURI VANNO CERCATI NELLE ZONE DI FREGA, IN ZONE DI ACQUE CORRENTI POCO PROFONDE; LE FEMMINE NELLE BUCHE E NEI RIFUGI IN GENERE NON SONO ANCORA MATURE O HANNO GIA’ DEPOSTO

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PROBLEMI NELLA CATTURA DI RIPRODUTTORI SELVATICI

RIDOTTA FINESTRA TEMPORALE DELLA MATURAZIONE SESSUALE

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Selezione soggetti fenotipicamente puri per la riproduzione artificiale. Le indagini genetiche hanno però evidenziato che non sempre la livrea (fenotipo) corrisponde alle caratteristiche genetiche (genotipo) desiderate

TROTA MARMORATA (Salmo trutta marmoratus)

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EFFETTO «COLLO DI BOTTIGLIA»

PERDITA DI DIVERSITA’ GENETICA RISPETTO ALLE POPOLAZIONI NATURALIL’impiego di un ridotto numero di genitori comporta una perdita di diversità genetica nella progenie; a lungo termine questo comporta una minor capacità di adattarsi alle variazioni ambientali e un allontanamento dalle caratteristiche genetiche complessive della popolazione originaria

EFFETTI COLLATERALI DELLA RIPRODUZIONE ARTIFICIALE

Popolazione naturale, diversità elevata

Cattura dei genitori per riproduzione

artificialeEsemplari allevati,

diversità ridotta

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CORPO FUSIFORME E ALLUNGATO

PINNA DORSALE MOLTO SVILUPPATA SIA IN LUNGHEZZA CHE IN ALTEZZA, GRIGIA CON SFUMATURE ROSSASTRE E VIOLACEE, PIÙ INTENSE DURANTE LA RIPRODUZIONE

DORSO E FIANCHI DI COLORE SABBIA, CON RIFLESSI ARGENTEI E CON FILE DI SCAGLIE BEN EVIDENTI

NELLA PRIMA METÀ DEL CORPO PRESENTI 10-20 PICCOLE MACCHIE NERE TONDEGGIANTI

CAPO PICCOLO E APPUNTITO

BOCCA PICCOLA, INFERO-MEDIANA, MUNITA DI DENTI PICCOLI, MA ROBUSTI A ACUTI

MASCELLA SUP LEGGERMENTE PIÙ LUNGA DI QUELLA INF

PINNA CAUDALE BLU O ROSSA

PUPILLA ROMBOIDALE

TEMOLO (Thymallus thymallus)

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ORIGINE: autoctonoFAMIGLIA: SALMONIDIHABITAT: vive nel tratto medio e medio-superiore dei corsi d’acqua di maggiore portata. Vive anche negli ambienti di risorgiva e nei fontanili della zona padana; ama le acque ossigenate e fredde.LUNGHEZZA MAX: 40-60 cmPESO MAX: 1-2 KgALIMENTAZIONE: invertebrati, piccoli crostacei, insettiRIPRODUZIONE: la maturità sessuale è raggiunta a 3 anni; si riproducono tra aprile e maggio, quando depongono in piccoli solchi scavati nella ghiaia dalla femmina le uova, che una volta fecondate vengono ricoperte.

TEMOLO (Thymallus thymallus)

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Originariamente occupava i tratti medio-altidei fiumi delle regioni settentrionali (Alpi ePrealpi)

Tratti di fondovalle dei fiume del bacino del Po e del bacino Adriatico

Bacini VENETO -FRIULI

Bacino ADIGE

Bacino PO

Predilige i tratti pedemontani dei corsi d’acqua

TEMOLO (Thymallus thymallus)LA DISTRIBUZIONE IN ITALIA

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CEPPO PADANO: CODA BLU, TAGLIA MAX 40 CM

Ceppo padano «coda blu» e ceppo danubiano «coda rossa»

CEPPO DANUBIANO: CODA ROSSASTRA, MACCHIA LATERALE COLOR «VINACCIA», TAGLIA MAX OLTRE 50 CM, PIU’ TOLLERANTE AL DEGRADO AMBIENTALE

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REPERIMENTO DEI RIPRODUTTORI

STOCCAGGIO DEI RIPRODUTTORI SELVATICI PER CONSENTIRE DI COMPLETARE I PROCESSI DI MATURAZIONE

TEMOLO (Thymallus thymallus)

RECUPERO DIFFICILE CAUSA dimensioni del fiume, portate primaverili elevate

I RIPRODUTTORI DI TEMOLO NON MATURANO IN AMBIENTE ARTIFICIALE, NECESSARIO CATTURARE RIPRODUTTORI SELVATICI

Difficoltà di cattura in ambiente naturale: rapporto sessi sfavorevole

Cattura negli immissari di invasi

Cattura a valle di sbarramenti idroelettrici

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SPREMITURA RIPRODUTTORI SELVATICI1 litro di uova corrisponde a circa 25.000 uova, terminato il processo di rigonfiamento

La fecondità relativa è pari a circa 15.000 uova per kg di peso della femmina

Per la schiusa servono circa 200 C/giorno

TEMOLO (Thymallus thymallus)

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PEDUNCOLO CAUDALE ASSOTTIGLIATO

PARTE VENTRALE UN PO’ APPIATTITA

VENTRE BIANCO

COLORE DA BRUNO-GRIGIO A BRUNO-VERDASTRO CON MACCHIE Più SCURE

CAUDALE A VENTAGLIO

CORPO FUSIFORME E ALLUNGATO

CAPO LARGO E LIEVEMENTE DEPRESSO

SCAZZONE (Cottus gobio)

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SCAZZONE (Cottus gobio)ORIGINE: autoctono del bacino padano-venetoFAMIGLIA: COTTIDIHABITAT: vive nei torrenti di montagna e nei fiumi di fondovalle. Ama le acque limpide, fresche e ben ossigenate.LUNGHEZZA MAX: 15cmPESO: Fino a 40 gALIMENTAZIONE: si nutre di macroinvertebrati.RIPRODUZIONE: la maturità sessuale è raggiunta al 2 anno di vita e la stagione riproduttiva si estende da febbraio e maggio. Il maschio prepara un nido tra i ciottoli, dove le femmine depongono le uova adesive, da 200 a 600, con diametro 2.2-3 mm. L’incubazione richiede 170 C/giorno

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TESTA E OCCHIO PICCOLI

CORPO GRIGIO-BRONZEO, PIÙ SCURO DORSALMENTE

TUTTE LE PINNE SONO GRIGIE

OCCHI ARGENTEI O BRONZEI

INSERZIONE DELLA DORSALE CIRCA AL DI SOPRA DELL’ORIGINE DELLE VENTRALI

PRESENZA DI “TUBERCOLI NUZIALI” SU DORSO E FIANCHI DEI MASCHI

CORPO RELATIVAMENTE SVILUPPATO IN ALTEZZA

BOCCA SUB-TERMINALE (INFERO-MEDIANA)

NELLA REG. DORSALE E LATERALE EVIDENTE UN DISEGNO “A RETICOLO” PRODOTTO DALLA PIGMENTAZIONE NERA DEL BORDO DELLE SCAGLIE

PIGO (Rutilus pigus)

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PIGO (Rutilus pigus)ORIGINE: endemico del bacino padanoFAMIGLIA: CIPRINIDIHABITAT: vive nelle acque lente e profonde, dove forma gruppi numerosi. Frequenta le zone litorali, con sponde rocciose e scoscese ricoperte di alghe.LUNGHEZZA: 25-50 cmPESO: fino a 2,5 KgALIMENTAZIONE: si alimenta soprattutto di alghe filamentose anche se non disdegna invertebrati bentonici, in particolare gasteropodi.RIPRODUZIONE: la maturità sessuale è raggiunta a 2-3 anni; si riproducono in aprile-maggio. Le uova vengono deposte sulla vegetazione acquatica e si schiudono in circa 260 C/giorno. Il dimorfismo sessuale si manifesta solo durante il periodo riproduttivo, per la presenza sui maschi di vistosi tubercoli nuziali.

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PIGO (Rutilus pigus)

IBRIDO PIGO - GARDON

Pigo femmina Pigo maschio

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NOME SCIENTIFICO: Coregonus lavaretusORIGINE: alloctono, introdotto da laghi svizzeriFAMIGLIA: SalmonidiHABITAT: laghi, zona pelagicaDIMENSIONI: max 60 cm, 4 kgALIMENTAZIONE: planctofagoRIPRODUZIONE: depone le uova adesive su substrato ghiaioso vicino a riva, a bassa profondità, a fine dicembre. Una femmina produce circa 40.000 uova/kg, del diametro di circa 2,5-2,8 mm; la schiusa richiede 260 C/giorno.

COREGONE (Coregonus lavaretus)

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RIPRODUZIONE DEL COREGONE

Distribuzione delle uova di lavarello in funzione della profondità

Stima della percentuale di uova andate in asciutta nel Lago d’Iseo

Cattura riproduttori con retri nel periodo

di frega

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CARPIONE (Salmo carpio) La specie ittica più importante del Lago di Garda dal punto di vista faunistico

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TINCA (Tinca tinca)ORIGINE: autoctonoFAMIGLIA: CIPRINIDIHABITAT: vive in stagni, paludi, laghi di fondovalle, collinari e di pianura, corsi d’acqua di pianura. Frequenta i fondali fangosi.LUNGHEZZA MAX: 40-50 cm PESO: Fino a 2 kgALIMENTAZIONE: onnivoro. Si ciba per lo più di animali e alghe incrostate sul fondo.RIPRODUZIONE: raggiunge la maturità sessuale tra il 2 e il 4 anno di età; si riproduce da maggio a luglio, quando depone le sue piccole uova sulle piante acquatiche. E’ molto prolifica, una femmina può produrre 400.000-600.000 uova/kg di peso, del diametro di mm. Per la schiusa occorrono 90 C/giorno.

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LUCCIO (Esox lucius)ORIGINE: autoctono per Nord e centro Italia FAMIGLIA: ESOCIDI LUNGHEZZA: 180 cm PESO: Fino a 35 kgHABITAT: vive in corsi d’acqua collinari e di pianura, laghi di fondovalle. Frequenta le rive ricche di vegetazione acquatica.ALIMENTAZIONE: Si nutre di altri pesci, predando di giorno tra le piante acquatiche vicino alle rive.RIPRODUZIONE: depone le uova, di 2.5-3 mm, sulle macrofite acquatiche nel canneto, tra febbraio e maggio. La fecondità è pari a 20-35.000 uova/kg, con un tempo di schiusa di 120 C/giorno.

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LUCCIO (Esox lucius … Esox cisalpinus)

ESOX LUCIUS - alloctono: macchie ovalari o tondeggianti distribuite più o meno uniformemente sia suifianchi che sugli opercoli; le pinne dorsale, anale e caudale presentano un evidente e marcata vermicolatura scura.

ESOX CISALPINUS – autoctono: fianchi sono ornati da bande trasversali oblique , molto ben marcate nei giovani, che tendono ad anastomizzarsi negli adulti dando un aspetto vermicolato o marmoreggiato negli adulti.

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RIPRODUZIONE DEL LUCCIO

Cattura riproduttori in natura, difficoltà di accrescimento in allevamento per cannibalismo

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CORPO SLANCIATO, LONGILINEO

PROFILO DORSALE QUASI RETTILINEO

FIANCHI E VENTRE BRILLANTEMENTE ARGENTATI

PICCOLE SCAGLIE ARGENTEE FACILMENTE STACCABILI

STRISCIA LONGITUDINALE LATERALE VARIAMENTE COLORATA

BOCCA IN POSIZIONE SUPERA, CON MASCELLA INFERIORE PROMINENTE

INSERZIONE DELLA DORSALE NETTAMENTE POSTERIORE RISPETTO ALL’ORIGINE DELLE VENTRALI E ANTERIORE DELL’ANALE

CODA FORCUTA, CON LOBI APPUNTITI

ALBORELLA (Alburnus alburnus alborella)

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ALBORELLA (Alburnus alburnus alborella)ORIGINE: sottospecie di Alburnus alburnus, endemica dei bacini fluviali e dei laghi dell’Italia settentrionale; assente in Liguria.FAMIGLIA: CIPRINIDIHABITAT: fiumi di pianura e laghi. In diversi laghi, è in forte contrazione.LUNGHEZZA: 10 cm, max 16 cm. PESO: Fino a 15 gALIMENTAZIONE: planctofago; è l’anello di giunzione nella catena trofica lacustre tra zooplancton e predatori. RIPRODUZIONE: frega in gruppo, di notte, su substrato ghiaioso-ciottoloso; depone più volte nell’arco di un’unica stagione riproduttiva. La schiusa richiede 100 C/giorno

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Luino - Fiume Tresa

ALBORELLA: RIPRODUZIONE ARTIFICIALELe alborelle attirate dal substrato pulito depongono sul letto di frega artificiale ; successivamente si può decidere se lasciare le uova sul posto, proteggendole dai predatori, o se trasferirle in incubatoio