Le sepolture della cappella Guinigi: bioarcheologia di una nobile famiglia lucchese (secoli...

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Le sepolture della cappella Guinigi: bioarcheologia di una nobile famiglia lucchese (secoli XIV-XVII) Gino Fornaciari Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca Via San Micheletto, 3 Lucca - 17 dicembre 2012

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Le sepolture della cappella Guinigi: bioarcheologia di una nobile famiglia lucchese

(secoli XIV-XVII)

Gino Fornaciari

Fondazione Cassa di Risparmio di LuccaVia San Micheletto, 3

Lucca - 17 dicembre 2012

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La chiesa di S. Francesco

 

La Divisione di Paleopatologia dell’Università di Pisa sta conducendo, con il finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e in accordo con la Soprintendenza Archeologica per la Toscana, lo studio antropologico e paleopatologico delle sepolture ritrovate nella Cappella di S. Lucia, annessa al complesso di S. Francesco e utilizzata come cappella privata e funeraria dalla famiglia Guinigi.

La cappella di S. Lucia

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Il progetto di studio, che segue il modello ormai collaudato per le serie dei Granduchi dei Medici di Firenze, dei della Rovere di Urbino e dei sovrani aragonesi di Napoli, ha già permesso di ottenere informazioni nuove sull’aspetto fisico, sullo stile di vita e sulle malattie degli esponenti di questa importante famiglia lucchese.

Stemma dei Guinigi

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Lastre terragne di Francesco di Bartolomeo Guinigi (+1358) e di Fetta di Guglielmo di Modigliana (+1359)

da Donati, 2009

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Sono stati studiati i resti scheletrici di una tomba plurima a cassone in muratura, utilizzata dai Guinigi come sepoltura di famiglia dal XIV secolo alla prima metà del XVII secolo, e tre sepolture femminili in connessione, archeologicamente riferibili alla prima metà del ‘400.

Cassone NordOssario

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Cassone Nord

Ossario

I resti scheletrici ritrovati nell’ossario e nella tomba a cassone, dove si sono accumulati in seguito a deposizioni successive nel tempo, sono risultati non in connessione, per cui non è stato possibile effettuare la ricostruzione individuale degli scheletri.

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17 di sesso femminile, 11 di sesso maschile 20 di sesso non determinabile.

L’età di morte comprende:

5 bambini di età inferiore ai 13 anni 4 adolescenti tra i 13 ei 19 anni14 adulti tra i 20 e i 29 anni3 tra i 30 e i 398 tra i 40 e i 491 adulto di oltre 50 anni

Si tratta di un profilo demografico caratterizzato un’elevata mortalità giovanile, tipica di un campione di popolazione pre-contemporanea.

Nella tomba a cassone sono stati rinvenuti i resti scheletrici di almeno 48 individui:

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L’altissima incidenza di carie dentaria (ben 64,3% dei denti), superiore a tutte le serie coeve di confronto, depone fortemente non solo per una dieta ricca di zuccheri cariogeni raffinati, ma anche per una vera e propria predisposizione familiare alla malattia.

La carie dentaria

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Gli isotopi stabili e la dieta

La determinazione dei valori del δ13C e del δ15N nel collagene dell’osso archeologico umano ed animale rende possibile la ricostruzione del sistema alimentare locale, della dieta umana e dei relativi modelli di sussistenza.

Lo spettrometro di massa, con l’acceleratore 3-MV tandem, utilizzato per la determinazione degli isotopi stabili (2a Università di Napoli)

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Confronto tra famiglie nobili: i Guinigi e gli Aragonesi di Napoli (XVI secolo)

L’analisi paleonutrizionale isotopica degli individui della tomba a cassone ha rivelato un’alimentazione particolarmente ricca di proteine di origine animale, assai simile a quella dei nobili Aragonesi di Napoli, anche se meno ricca di pesce.

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L’apporto proteico dei campioni rurali medievali e post-medievali della Toscana si pone ad un livello nettamente inferiore rispetto ai nobili del Rinascimento, compresi i Guinigi, che si posizionano nella parte alta del grafico.

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Le tre tombe femminili, ad inumazione in cassa lignea (“in spazio vuoto”), risultavano poste nel coro in posizione privilegiata, di fianco alle tombe a cassone di famiglia.

La fase archeologica appartiene alla prima metà del ‘400, per cui apparve subito plausibile una loro attribuzione alle mogli di Paolo Guinigi.

Le tombe femminili

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Indagini effettuate per l’identificazione delle sepolture:

•Informazioni storiche

•Studio antropologico e paleopatologico dei resti scheletrici

•Profilo isotopico delle tre donne, allo scopo ottenere informazioni sulla loro provenienza e sulla loro alimentazione

•Confronto isotopico con i resti scheletrici della tomba di famiglia a cassone

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Si tratta di una donna adulta di corporatura robusta, ma con inserzioni muscolari poco sviluppate, con un’età antropologica compresa tra i 22 ed i 30 anni ed una statura di circa 167 cm, il cui bacino rivela pochi parti.

Sepoltura 2 (a destra della tomba a cassone)

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L’18O dei denti depone per un’origine non lucchese.

La paleonutrizione (15N e 13C) indica un tipo di alimentazione molto diversa da quella dei Guinigi della tomba a cassone.

P: 0,003

P: 0,04

Guinigi

Guinigi

Profilo isotopico

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Poiché a corredo della sepoltura sono stati rinvenuti un anello d’oro con castone di stile gotico ed una bolla papale di Martino V, che regnò tra il 1417 ed il 1431, i resti scheletrici dovrebbero essere quelli di Jacopa Trinci, dei signori di Foligno, che sposò Paolo Guinigi nel 1420 e morì nel 1422, alla seconda gravidanza, dopo aver partorito una bambina.

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Si tratta di un’adolescente con un’età antropologica compresa tra i 12 ed i 16 anni ed una statura di circa 160 cm.

Sepoltura 3 (a sinistra della tomba a cassone)

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I dati ottenuti indicano una probabile identificazione con la prima moglie di Paolo Guinigi, Maria Caterina degli Antelminelli (+1400) che, in base ai documenti, morì attorno ai 12 anni di età, forse di peste.

L’18O dei denti depone per un’origine lucchese.

La paleonutrizione (15N e 13C) attesta un tipo di alimentazione uguale a quella dei Guinigi della tomba a cassone.

Profilo isotopico di T3

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Si tratta di una donna adulta di corporatura piuttosto gracile, con un’età antropologica compresa tra i 20 ed i 27 anni ed una statura di circa 158 cm, con alcune alterazioni scheletriche (probabile sublussazione della testa del femore destro, asimmetria vertebrale da lieve scoliosi, esiti di frattura della clavicola destra).

Sepoltura 1 (a sinistra della tomba a cassone)

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L’18O dei denti depone per un’origine non lucchese.

La paleonutrizione (15N e 13C) indica un tipo di alimentazione molto diversa da quella dei Guinigi della tomba a cassone.

Profilo isotopico di T1

P: 0,003

P: 0,04

P: 0,003

P: 0,04

Guinigi

Guinigi

Quindi, potrebbe trattarsi sia di Piagentina dei Varano (+1416), dei signori di Camerino, che di Ilaria del Carretto (1379-1405), dei signori di Finale, proveniente dal castello di Zuccarello (Savona).

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Però, mentre..

Piagentina visse a Lucca circa 9 anni, per cui il suo profilo isotopico alimentare, in base al turnover osseo, ebbe tutto il tempo di uniformarsi a quello dei Guinigi,

Ilaria morì a meno di 2 anni dal matrimonio, per cui mantenne il profilo isotopico originale, completamente diverso da quello dei Guinigi, proprio come nell’individuo in studio.

Pertanto l’identificazione di T1 con Ilaria del Carretto appare la più verosimile.

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Ulteriori indagini:

Sarebbe utile conoscere la concentrazione dell’ 18O nelle acque del castello di Zuccarello all’epoca di Ilaria. Il dato può essere ottenuto dall’analisi di nuovi campioni ossei umani, o animali, coevi provenienti da questa località.

Una ulteriore conferma della provenienza può venire dalla determinazione degli isotopi dello Stronzio (87Sr/86Sr) nello smalto dei denti e nell’osso di T1.

Una conferma definitva potrebbe derivare dal confronto con il DNA mitocondriale di un discendente di Ilaria della linea materna, come il nipote Paolo di Campofregoso.

Paolo Guinigi _______ Ilaria (1379-1405)|

Ilaria minor (1405) _______ Battista di Campofregoso|

Paolo di Campofregosodoge di Genova e cardinale (1427-1498)

sepolto a Roma nella Basilica dei SS. Apostoli

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Gli altri Guinigi

Restano ancora da studiare i resti scheletrici provenienti dalla tomba a cassone Sud e parte di quelli provenienti dall’ossario, per un totale di circa 60 individui.

Sarà così possibile ricostruire la paleobiologia di questa importante famiglia lucchese.

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Hanno partecipato allo studio:

Simona MinozziDivisione di PaleopatologiaUniversità di Pisa

Paolo AretiniSezione di Genetica Oncologica, Divisione di Anatomia PatologicaUniversità di Pisa

Davide CaramellaDivisione di Radiologia Diagnostica e InterventisticaUniversità di Pisa

Carmine LubrittoCentro di Ricerche Isotopiche per i Beni Ambientali e Culturali CIRCE 2a Università di Napoli

Ludovica Romana Bartolini SalimbeniTesi di Laurea in Scienze Naturali A.A. 2011-2012:La famiglia Guinigi di Lucca: studio di antropologia dentaria nei resti scheletrici di età rinascimentale rinvenuti nel convento di San Francesco