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L’ECHINACEA

Un “forte” aiuto naturale per ilnostro sistema immunitario

SILVIA BRASSESCO • ErboristaSTEFANO TESTA • Medico Chirurgo

ECHINACEA 1-10-2008 13:21 Pagina 1

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INDICE

1. Itroduzione 5

2. Echinacea: indiani e storia 11

3. Principi attivi dell’Echinacea 15• Proprietà dei componenti 16

1. Echinacina B 162. Echinacoside 173. Arabinogalattano 204. Isobutilammide 205. Acido caffeico e acido clorogenico 22

4. Azioni ed usi dell’Echinacea 25• Come agisce il sistema immunitario 25• L’azione immunostimolante dell’Echinacea 29• Come agisce l’Echinacea 32• Azione immunostimolante e malattie 34

da raffreddamento• Azione antiflogistica e malattie 37

infiammatorie• Azione antijaluronidasica e protezione 38

dalle infiammazioni cutanee

Progetto grafico: Contatto s.r.l.

2001 - Archimedica - Editori in Torinovia Pozzo Strada, 25 - 10139 TorinoTel. 011.71.52.10 - Fax 011.72.61.15Tutti i diritti riservati. Questa pubblicazione è protetta da copy-right. Nessuna parte di essa può essere riprodotta, contenuta inun sistema di recupero o trasmessa in ogni forma o con ognimezzo elettronico, di fotocopia, incisione o altrimenti, senzapermesso scritto dell’editore.

Finito di stampare novembre 2001

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1INTRODUZIONE

Con l’arrivo della stagione fredda tutto ilnostro organismo, ma soprattutto le prime vierespiratorie, sono minacciate da batteri e virus,che possono provocare raffreddori e influenze.

L’influenza è una malattia ad insorgenzaacuta, il più delle volte colpisce le vie respira-torie, è causata da virus, che, “variando l’a-spetto” di anno in anno, non possono esserericonosciuti dal Sistema Immunitario, ed è perquesto che ogni volta è facile ammalarsi.L’influenza è caratterizzata da tosse, febbre,mal di testa, infiammazione alle alte vie respi-ratorie, dolori alle articolazioni, indebolimentogenerale.

Ogni anno sono resi disponibili dal Ministerodella Sanità vaccini che garantiscono l’immu-nità contro il ceppo influenzale che si aspetta

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• Cicatrizzazione delle ferite 40• Azione antibatterica, antivirale, 42

antimicotica• Azione antiumorale 44

5. Altri rimedi naturali ad 47azione immunostimolante• Uncaria Tomentosa 48• Propolis 50• Acerola 52• Rosa Canina 54• Aloe Vera 56

6. Precauzione d’uso 59• Per quanto tempo può essere usata 60• Effetti tossici 61• Effetti collaterali 63• Controindicazioni 64

7. Conclusioni 69

8. Glossario 71

9. Bibliografia 75

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sente libretto l’intento è quello di informare ilLettore riguardo le virtù della pianta e dei suoiprincipi attivi, ritenuti il fulcro dell’azione tera-peutica dell’Echinacea.

L’Echinacea è una pianta originaria dell’Ame-rica del Nord, appartiene alla famiglia delleCompositae (Asteraceae) famiglia di cuifanno parte anche la margherita, il tarassaco,il girasole, ecc., generalmente tutti quei fioriche possiedono una struttura a forma di cali-ce attorniata da petali.

Anche l’Echinacea possiede una strutturasimile: è una pianta erbacea perenne il cui

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essere il più comune per quell’anno, ma, ovvia-mente, tale vaccino non sarà in grado di forni-re immunità contro “l’infinità” di batteri o virusche potrebbero invadere il nostro organismo eprovocare malattie.

Ecco, allora, il crescente interesse verso quel-le piante ad azione immunostimolante, cioè ingrado di rafforzare le naturali difese del corpo,in modo da rendere l’organismo meno sogget-to all’aggressione da parte degli agenti esterninocivi; in questo modo gli episodi di malattiapotranno essere ridotti, in maniera naturale.

Una delle piante più apprezzare da tempo perla sua azione immunostimolante è l’Echina-cea; in realtà dietro questo nome si celano letre specie più comuni utilizzate in terapia:Echinacea angustifolia, Echinacea pal-lida, Echinacea purpurea.

L’Echinacea è una pianta nota fin dall’anti-chità agli Indiani del Nord America per le suenumerose proprietà curative, soprattutto perla cura di piaghe e ferite. Attualmente è sfrut-tata per l’azione immunostimolante. Nel pre-

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Le piante ad azio-ne immunostimo-lante aumentano ledifese dell’organi-smo. L’echinacea èda tempo cono-sciuta per questasua capacità.

Figura 1 - Nome: Echinacea.Famiglia: Compositae

L’Echinacea èuna piantaerbacea peren-ne originariadel NordAmerica.

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Generalmente l’Echinacea è una pianta chegiunge a completo sviluppo in alcuni anni:nel primo anno di crescita vengono prodottiuno o più steli che crescono fino ad 1m daterra, le foglie sono raggruppate a grappolo a30 cm circa dal suolo, e presentano un rizo-ma di 20 - 30 mm.

� Echinacea angustifolia cresce nellepraterie, presenta foglie lanceolate con pelu-

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fiore presenta al centro un prominente cono,da questo fatto deriva il nome americanoConeflower; la pianta produce grossi fioriviolacei o rosa, i cui petali sono lunghi edornamentali.

Il nome Echinacea deriva dal grecoEchinos, che significa “riccio di mare”, questonome può essere riferito o ai semi, che allasommità presentano un margine membranosocon quattro denti, o alla forma della testa spi-nosa della pianta fiorita; il nome linneano èRudbeckia angustifoglia, dedicata a O.Rudbeck, botanico svedese del XVII secolo.

I tre tipi di Echinacea utilizzati a scopo tera-peutico sono:

� Echinacea angustifolia, � Echinacea purpurea, � Echinacea pallida,

ma le specie endemiche delle praterie NordAmericane sono nove; nella Figura 2 possia-mo notare quali siano tali specie e quale sia laloro zona di crescita.

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Tre speci diEchinacea sonoad uso tera-peutico. Novesono quelleconosciute.

Figura 2 -Denominazione bota-nica e localizzazionedelle nove specie diEchinacea

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2ECHINACEA:

PELLEROSSA E STORIA

Al contrario di molte altre piante terapeuti-che conosciute da tempo immemorabile l’usodell’Echinacea venne rinvenuto dagli europeisolo nel 1700, quando si scoprì essere utiliz-zata dalle comunità Pellerossa del NordAmerica a scopo curativo; allo stesso tempo,era considerata una pianta sacra.

Si ritiene che ben 14 tribù Pellerossa utiliz-zassero l’Echinacea come rimedio contro imorsi di serpenti e di insetti velenosi; in questicasi gli Sciamani indiani davano da masticare lefoglie e le radici a chi era stato morso, mentrecercavano di eliminare il veleno dalla circolazio-ne con l’incisione della cute; sulla ferita era poiapplicata una poltiglia ottenuta dalle foglie edalle radici della pianta fresca; in 2-3 giorni isintomi dell’avvelenamento scomparivano.

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Gli Indianid’America usa-vano l’Echinaceaper guarire daimorsi di ser-penti ed insettivelenosi

ria rigida e ruvida, le foglie basali sono seghet-tate e di 6 - 9 cm di lunghezza, le radici sonolunghe e profonde. La fioritura va da Giugno aSettembre.� Echinacea purpurea cresce nelle fore-ste aperte, presenta foglie ruvide, ovali e gla-bre, le radici non penetrano profondamentenel terreno; il fiore è, generalmente, di coloreviolaceo, e fiorisce in Giugno - Settembre.� Echinacea pallida cresce nelle praterie,fiorisce da Maggio ad Agosto; anche questaspecie possiede proprietà curative, ma forse èla meno conosciuta; il fiore è di colore bianco.

Al giorno d’oggi si possiedono molte infor-mazioni sull’efficacia di questa pianta, il cuiuso deriva da antiche conoscenze empiriche,che hanno oggi trovato il riscontro dei moder-ni metodi di studio.

Aattualmente fare indagini sull’Echinaceasignifica studiare un complesso puzzle diinformazioni che traggono origine dall’espe-rienza degli Indiani Nativi del Nord Americaniper giungere alle più moderne verifiche dilaboratorio.

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Dagli anni in cui venne scoperta la piantaagli anni in cui iniziò un uso medicinale siste-matico, trascorse un bel po’ di tempo, duran-te il quale ben poche informazioni caratteriz-zarono il suo uso ; un esempio è la descrizio-ne di Riddel, risalente al 1835, che illustròl’Echinacea purpurea utilizzando queste paro-le: “Radice spessa, nera, dal sapore moltopungente, aromatica, carminativa, pococonosciuta”.

Per avere le prime notizie sull’introduzionedell’Echinacea nella medicina pratica bisognaaspettare il 1904 con J. U. Lloyd, infatti è pro-prio all’inizio del XX secolo che la tintura diEchinacea viene annoverata fra i medicinali piùvenduti in America, dove era raccomandatacome terapia per le infezioni localizzate e siste-miche, per curare raffreddori e influenze, maanche contro foruncoli, afta e ulcere varicose.

Nel 1910 in America questo tipo di rimediovenne dichiarato privo di valore terapeutico, manonostante questa campagna diffamatoria il suouso continuò grazie alla tradizione della medici-

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La documentazione a noi pervenuta informadel fatto che gli Indiani del Nordamerica sfrut-tassero preferibilmente l’Echinacea angu-stifolia, come:

� Agente istimolante la guarigione� Rimedio contro le malattie infettive� Antidolorifico, analgesico

Le prime testimonianze scritte e documenta-te riguardo l’uso dell’Echinacea angustifolia edell’Echinacea purpurea risalgono al 1762 e sitrovano nel libro intitolato “Flora Virginica”,pubblicato da Grovonius, dove l’uso dell’Echi-nacea purpurea è indicato per curare le pia-ghe da sella dei cavalli.

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Tabella 1 -Riassunto, per cate-goria, dei più comu-ni usi dell’Echinaceada parte degliIndiani dell’Americadel Nord.

Disturbi oculari Parotite Mal di dentiPunture di insetti Ghiandole ingrossate Mal di testaMorsi di serpente Raffreddore Mal di stomacoFerite superficiali Tosse Lenitivo bruciatureBruciature scottature Influenza

AGENTE CURATIVO MALATTIE INFETTIVE ANTIDOLORIFICO

Il primo scrit-to riguardantele proprietàdell’Echinacearisale al 1762.

L’introduzionedell’Echinaceanella medicinapopolare risaleal 1904.

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3PRINCIPI ATTIVI

DELL’ECHINACEA

I principi attivi presenti nell’Echinacea pos-sono venire raggruppati in diverse classi chi-miche di appartenenza; per rendere più chiarala classificazione elenchiamo nella seguentetabella 2 le classi chimiche di appartenenza

con le loro molecole; la descrizione dei singo-li principi attivi più importanti verrà fatta inseguito.

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na popolare, fino al 1930 circa, dopo di che,negli Stati Uniti, conobbe un momento di crisi.

Nello stesso periodo in Europa, soprattuttoin Germania, si iniziò a coltivare e ad utilizzarel’Echinacea; attualmente la Germania è ilpaese che ha pubblicato i più interessanti lavo-ri scientifici sull’uso terapeutico di tale pianta.

In Europa la popolarità degli estratti diEchinacea crebbe rapidamente, e la sua famaè legata alla capacità di “spegnere” sul nasce-re i sintomi di influenza e raffreddore.

Attualmente anche negli Stati Uniti l’uso diquesta pianta è tornato alla ribalta grazie adun’ampia ed attendibile documentazionescientifica che ne conferma la validità.

Il fatto che il suo uso stia prendendo semprepiù campo nell’ambito dei rimedi fitoterapici èsinonimo della validità della sua azione terapeu-tica, e la presente pubblicazione, avvalendosi diserie fonti informative, ha lo scopo di guidare ilLettore verso il corretto uso dell’Echinacea.

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Oggi numerosepubblicazioniscientifiche confermano edocumentanol’uso terapeuticodell’Echinacea.

Tabella 2 - Elencodelle classi chimichedi cui fanno parte iprincipi attividell’Echinacea.

Polifenoli Acido clorogenico, Acido caffeico, Acido cicoricoPolisaccaridi Echinacina B, Echinacoside, ArabinogalattanoMonosaccaridi Arabinosio, Glucosio, XilosioTerpeni CariofilleneVitamine Vitamina A, C, EAlchilammidi Isobutilammide

CLASSE MOLECOLE

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(ossia formato da più unità zuccherine) che hadimostrato possedere proprietà antinfiamma-torie, immunostimolanti, antiflogistiche ecicatrizzanti; per questo è un componente chepuò essere utilizzato anche nelle preparazionicosmetiche - dermatologiche.

Quando una preparazione contenente echi-nacina B viene applicata su di un edema, sene può osservare la scomparsa, e l’effettoantiflogistico è direttamente proporzionalealla dose applicata; l’echinacina B manifesta,infatti, una discreta azione antinfiammatoria,come dimostrato nello studio Evidence fromtwo classic irritation tests for an anti-inflam-matory action of a natural extract, EchinacinaB. pubblicato su Food Chem Toxicol 1985Feb;23(2):317-9 da: Tragni E, Tubaro A, MelisS, Galli CL.

2. 2. ECHINACOSIDE

Si tratta di una molecola polisaccaridica astruttura complessa con azione immunostimo-lante, ha dimostrato inoltre anche un’attività

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Come in qualsiasi altro rimedio naturale laforza e le virtù di quest’ultimo non dipendonotanto da un singolo componente più efficacedegli altri, ma piuttosto dall’energia che tuttiinsieme sviluppano, in maniera sinergica, cosìda interagire con il nostro organismo e modi-ficare la nostra fisiologia in senso positivo,garantendo il miglioramento o il mantenimen-to dello stato di salute.

Per verificare l’efficacia della pianta sonostate condotte indagini ed approfondimentisui singoli componenti chimici scopertinell’Echi-nacea; molte altre indagini sonoancora in corso. Gli studi effettuati hanno per-messo di confermare l’efficacia di questorimedio naturale, che per molti anni era statoutilizzato in maniera empirica, ma sempre conottimi risultati. Vediamo ora i componenti:

1. 1. ECHINACINA B

Si tratta di un complesso polisaccaridico

Proprietà dei componenti

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L’azione sinergica deicomponentidell’Echinaceaassicurano l’effetto tera-peutico

L’Echinacina Bdimostra effet-to immunosti-molante, antiin-fiammatorio ecicatrizzante

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Una simile azione protettiva sul collagene èstata scoperta anche in altre molecole presen-ti nell’Echinacea, ma l’azione più potenterimane all’echinacoside; in ordine avremo:

Echinacoside > Acido Caffeico > Acido Clorogenico

Data l’importanza di questa molecola, l’ac-quisto dei preparati a base di Echinaceadovrebbe essere fatto in base alla titolazioneriportata di questo principio attivo.

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simile a quella dell’interferone, una sostanzaprodotta dal nostro organismo che è in gradodi combattere le infezioni virali.

L’Echinacoside possiede anche una mode-sta attività antibiotica, per cui è efficace nel-l’eliminare direttamente i batteri (sembra che6 mg di echinacoside svolgano azione parago-nabile alla penicillina).

Considerando l’insieme di tutte le proprietàdi questa molecola si nota come sia vero chel’Echinacea possa sia prevenire (in quantoimmunostimolante) che coadiuvare la guari-gione dagli attacchi batterici (in quanto sop-prime direttamente i batteri e potenzia ilSistema Immunitario).

Recenti studi hanno reso noto che l’echina-coside è anche in grado di proteggere il colla-gene dai radicali liberi: quando questo è espo-sto all’attacco dei radicali liberi viene irrepara-bilmente danneggiato, mentre se il collageneè esposto alle stesse condizioni di degrada-zione con in più la presenza di echinacosidenon viene alterato, perché protetto.

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HO

OH

O

OHO

HOO

OHO

CH3

HO

HO

O

OHO

HOOH

OHFigura 3 - Formuladi struttura dell’e-chinacoside

L’Echinacosidecombatte bat-teri e virus eprotegge il col-lagene dai radi-cali liberi

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L’isobutilammide svolge un’azione foto-tos-sica nei confronti dei funghi, inclusi quellipatogeni come la Candida albicans. È statoinfatti dimostrato che l’isobutilammide inibi-sce fortemente la crescita dei funghi quandoquesti sono fatti crescere sotto una fonte diirradiazione UV (azione foto-tossica); in ognicaso si verifica l’inibizione della crescitaanche senza irradiazione, ma in tal caso risul-terà significativamente più lenta (attività anti-fungina convenzionale).

Si è inoltre scoperto che, le ammidi alchili-che polinsature possiedono un discreta atti-vità antinfiammatoria, infatti riescono ad inibi-re l’enzima cicloossigenasi, responsabile del-l’insorgenza dello stato infiammatorio.

Light-mediated antifungal activity ofEchinacea extracts. Pubblicato su Planta Med2000 Apr; 66(3):241-4 da: Binns SE, PurginaB, Bergeron C, Smith ML, Ball L, Baum BR,Arnason JT.

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3. 3. ARABINOGALATTANO

La più importante funzione di questo polisac-caride è quella immunostimolante, azionecondotta attraverso l’induzione dei macrofagia fagocitare i microrganismi patogeni e anchele cellule tumorali; questo polisaccaride infat-ti stimola i macrofagi alla produzione delTumor Necrosis Factor α (TNF α), dell’inter-leuchina 1 e dell’interferone, inoltre aumentala proliferazione (e quindi il numero) delle cel-lule del Sistema Immunitario deputate allaproduzione degli anticorpi, ottimizzando ladifesa dell’organismo.

4. 4. ISOBUTILAMMIDE

In realtà questa non è l’unica molecolaappartenente alla classe delle AmmidiAlchiliche dell’Echinacea, ma i più importantistudi riguardano questa particolare molecola;il tipico gusto della radice fresca e degliestratti di Echinacea sembra essere dovutoalla presenza di questa classe di molecole.

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L’Arabinogalat-tano potenzia il sistema immunitario

L’Isobutilammi-de svolge azionetossica nei con-fronti dei fun-ghi patogeni, inpiù possiedeazione antiin-fiammatoria

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di tale “arma batterica”, consentono di otte-nere un naturale aumento della difesa controle infezioni batteriche tramite la via cutanea.

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5. 5. ACIDO CAFFEICO E ACIDO CLOROGENICO

L’Acido Caffeico e l'Acido Clorogenico sonodue derivati polifenolici; questi, come l’echi-nacoside, sono in grado di aumentare la pro-tezione del collagene nei confronti dei radica-li liberi.

La più importante attività di queste due mole-cole è l’inibizione dell’enzima batterico jaluro-nidasi: questo enzima è prodotto da alcunibatteri patogeni ed ha la capacità di degrada-re l’acido jaluronico, un costituente del dermache garantisce la consistenza alla nostra cute,svolge quindi azione di barriera meccanicacontro la penetrazione di batteri nei tessutisottostanti.

Queste due molecole, attraverso l’inibizione

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O

NH2

Figura 4 - Formuladi struttura dell’i-sobutilammide

OH

OH

HO

HO

O

O

O

OH

HO Figura 5 - Formuladi struttura dell’a-cido clorogenico

OH

OH

O

HO

Figura 6 - Formuladi struttura dell’a-cido caffeico

L’acido caffeicoe l’acido cloro-genico evitanola proliferazio-ne battericaattraverso lavia cutanea

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4AZIONI ED USI

DELL’ECHINACEA

Prima di approfondire le conoscenze riguar-danti l’uso e le azioni dell’Echinacea è benepossiede alcune informazioni generali riguar-do il Sistema Immunitario degli esseri umani,infatti l’Echinacea stimola, modifica e rendepiù forte proprio questo sistema.

Ogni cellula del nostro organismo presentasulla sua superficie una proteina denominataMHC (Complesso Maggiore di Istocompati-bilità), questa proteina svolge un ruolo similealle impronte digitali nell’identificare un indivi-duo; per tanto la MHC è identica per tutti i tipidi cellule di un soggetto, ma diversa da sog-getto a soggetto, ecco perchè questa proteinaè indispensabile al Sistema Immunitario per

Come agisce il Sistema Immunitario?

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La proteinaMHC è quellache consenteal sistemaimmunitario diriconoscere leproprie cellulee di nondistruggerle

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• Linfociti sono divisi in linfociti T e linfoci-ti B, a loro volta si distinguono in nume-rose sottoclassi; sono responsabili dellaproduzione degli anticorpi, e sede della“memoria” del Sistema Immunitario.

Tutti questi tipi di cellule hanno in comunealcune caratteristiche, per esempio quella diattraversare le pareti dei capillari sanguigni(attività definita “diapedesi”) per dirigersi nelfocolaio di infezione e combattere gli elemen-ti estranei, di muoversi grazie ad estroflessio-ni della loro membrana (pseudopodi) e di eli-

minare tramite la fagocitosi gli elementi estra-nei per evitare l’aggravarsi delle infezioni.

Questa fase difensiva svolta dal SistemaImmunitario è chiamata aspecifica, poichécondotta indifferentemente contro qualsiasi

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distinguere le proprie cellule (self) da tuttequelle estranee (not-self).

Il Sistema Immunitario ha l’importante com-pito di riconoscere e distruggere tutto ciò chedi not-self penetra nel nostro organismo,ossia batteri, virus, funghi, ma anche le cellu-le degli organi trapiantati, in quanto non pos-siedono la stessa proteina MHC dell’individuoche ha ricevuto l’organo.

Tale azione difensiva è svolta da cellule checircolano nel sangue e nel sistema linfatico;queste cellule sono:

� i globuli bianchi o leucociti, che hannoil compito di difendere l’intero organismoda tutte le sostanze ad esso estranee; sipossono suddividere in tre categorie:

• Monociti sono quelli che al momento del-l’infezione si attivano, diventano macrofa-gi e uccidono gli invasori, inglobandoli alloro interno (fagocitosi).

• Granulociti a loro volta divisi in neutrofi-li, acidofili e basofili; i neutrofili sono i piùcomuni.

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Figura 7 - Sequenza di immagi-ni che mettono inluce come avvenga ilfenomeno della fago-citosi da parte deimacrofagi

Le cellule chegarantiscono ladifesa delnostro corposono globulibianchi che sidistinguono in diversecategorie

Attraverso lafagocitosi imacrofagiinglobano glielementi estranei e lidistruggono

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possibile l’elemento di disturbo per evitarecomplicazioni.

Molti tra i farmaci di uso comune hannocome effetto quello di stimolare il sistemaimmunitario a reagire contro una specificamalattia (ossia verso un solo antigene), alloscopo di proteggere la nostra salute; un chia-ro esempio di simili farmaci sono i vaccini,sostanze che stimolano i linfociti a produrreanticorpi verso un determinato tipo di malat-tia, di modo che l’organismo possa acquisireuna naturale difesa contro di essa.

Anche alcune erbe possono essere utilizza-te per rinforzare il Sistema Immunitario: que-ste erbe, Echinacea compresa, rinforzano la“frazione aspecifica” del Sistema Im-munitario, ossia rendono tale sistema ingrado di reagire più velocemente agli stimoliesterni, ma non influenzano direttamente le

L’azione Immunostimolante dell’Echinacea

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tipo di batterio, virus, o sostanza inorganicache invade i nostri tessuti.

Quando i batteri riescono a superare la bar-riera offerta dai macrofagi, e ancora primaquella della cute (acido jaluronico), interven-gono i linfociti, cellule fautrici della difesa spe-cifica, ovvero mirata alla distruzione del parti-colare antigene (per antigene si intende qual-siasi sostanza estranea all’organismo in gradodi scatenare una risposta immunitaria) che hainvaso l’organismo; questa difesa è attuatatramite la produzione di anticorpi, particolariproteine plasmatiche che riconoscono l’anti-gene estraneo e vi si “legano”, permettendoai macrofagi un più facile riconoscimento edeliminazione di quest’ultimo.

È in questo caso che il Sistema Immunitarioacquisisce la cosiddetta “memoria”, infatti,una volta che i linfociti sono attivati alla pro-duzione di anticorpi, una seconda esposizio-ne dell’organismo allo stesso tipo di antige-ne scatena una risposta più rapida e massic-cia, in modo da eliminare il più rapidamente

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I linfocitiattraverso glianticorpigarantiscono ilriconoscimentoe la distruzio-ne di un deter-minato invaso-re del nostroorganismo

I vaccini assi-curano l’acquisi-zione dell’immu-nità nei confronti diuna determina-ta malattia

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L’abuso di antibiotici però ha portato allosviluppo di numerosi batteri resistenti all’azio-ne di questi ultimi; ecco perchè si sta oggivalutando la possibilità di sconfiggere alcuneinfezioni attraverso la stimolazione delSistema Immunitario, piuttosto che sommini-strando antibiotici ad ampio spettro.

Essenzialmente gli effetti negativi messi inrelazione con l’abuso di antibiotici sono due:

� Il primo è rivolto al nostro organismo, cheviene debilitato e impoverito della naturaleflora batterica intestinale, consueto scudocontro lo sviluppo di batteri patogeni e pre-ziosa fonte di vitamine (soprattutto K ealcune del gruppo B).

� Il secondo aspetto negativo è che lo spro-positato impiego di antibiotici ha causatol’aumento del numero di batteri resistentialla loro azione, e cioè in grado di distrug-gere tali molecole, rendendole del tuttoinefficaci.

Ecco perché, quando è possibile, è meglio

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cellule produttrici di anticorpi, pertanto questaazione è definita immunostimolante.

Ora si capisce perché i prodotti ad azioneimmunostimolante rinforzano l’organismocontro tutti gli agenti esterni, e non controuna sola particolare malattia (antigene) comefanno i vaccini.

In seguito all’assunzione di derivati a basedi Echinacea il nostro organismo si rafforzacontro le malattie influenzali e da raffredda-mento; in realtà non si acquista una vera dife-sa a “tempo indeterminato”, come quellagarantita dai vaccini, ma assumiamo unamigliore protezione grazie al rinforzo delle cel-lule del sistema immunitario.

Dopo la scoperta degli antibiotici gli scien-ziati si sono sempre impegnati a ricercaremolecole (di sintesi o meno) che potesseroagire direttamente sui batteri o sui virus elimi-nandoli dall’organismo, salvando molte viteumane.

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Gli antibioticisono sostanzeche eliminanodirettamente ibatteri. Un loroabuso ha per-messo lo svilup-po di batteriresistenti

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che in terapia vengono indifferentemente uti-lizzate le tre specie più comuni di Echinacea.

I diversi principi attivi dell’Echinacea sonocontenuti nelle diverse parti della pianta(fiore, radici e foglie), pertanto, se ci si vuoleavvalere di una efficace azione terapeutica, èopportuno utilizzare preparazioni in cui siadichiarato che il contenuto proviene dall’inte-ra pianta di Echinacea.

Fin dai primi anni del 1900 l’Echinaceavenne raccomandata per la sua capacità diaumentare la resistenza dell’organismo con-tro le infezioni e nella terapia delle infezionilocalizzate; l’antica medicina popolare nordamericana utilizzava la pianta medicinale fre-sca e nella sua totalità (foglie, fiori e radici).

Ai giorni nostri varie formulazioni contengo-no estratti fluidi o liofilizzati o essiccati o sta-bilizzati in altri modi di Echinacea, in questomodo è garantita la stabilità dei principi attivi,e, quindi, mantenuta l’azione del rimedio fito-terapico del tutto paragonabile all’azione dellapianta fresca.

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stimolare il Sistema Immunitario a combatterele infezioni piuttosto che fornire antibiotici ingrado di annientare i microrganismi.

L’Echinacea è un’erba che in grado diincrementare le difese aspecifiche del nostroorganismo; in altre parole, diversamente daivaccini, che svolgono la loro attività solocontro un solo tipo di malattia, l’Echinaceastimola l’aumento delle prestazioni delle cel-lule del Sistema Immunitario contro tutti i tipidi malattia.

In più, diversamente dagli antibiotici, chesono letali verso un ceppo più o meno ampiodi batteri, l’Echinacea rende tutte le cellule delSistema Immunitario più efficienti nel combat-tere i diversi batteri, ma anche i virus e, sem-bra, le cellule cancerogene.

Descrivere l’azione terapeutica dell’Echi-nacea è un compito reso complesso dal fatto

Come agisce l’Echinacea

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L’Echinaceastimola unaumento delledifese delcorpo controtutti i tipi dimalattie viralie batteriche

I principi attividell’Echinaceasono contenutinelle differen-ti parti dellapianta. Lemigliori prepa-razioni erbori-stiche garanti-scono la presenza dellapianta intera

I modernimetodi di stabilizzazioneconsentono agliestratti diEchinacea diagire come lapianta fresca

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(meccanismo con cui le cellule del SistemaImmunitario eliminano gli invasori), altro mec-canismo è l’aumento della produzione di inter-ferone e di interleuchine da parte dei macro-fagi, nonché l’aumento del tasso ematico diproperdina, una proteina circolante nel san-gue in grado di attivare altre proteine emati-che, circolanti in forma inattiva, e deputatealla distruzione delle cellule estranee; infinel’Echinacea incrementa il numero delle celluledeputate alla difesa dell’organismo. Per que-sto motivo l’Echinacea si dimostra un’efficaceprodotto fitoterapico per potenziare le difeseimmunitarie.

I principi attivi dell’Echinacea responsabilidell’azione immunostimolante sono i polisac-caridi; la frazione proteica sembra, invece,responsabile dell'incremento dell'attività deilinfociti T.

L’azione immunostimolante dell’Echinaceapuò essere opportunamente sfruttata percombattere raffreddori, influenze e infiamma-zioni alle alte vie respiratorie.

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Come per la maggior parte delle piante offici-nali anche l’Echinacea è caratterizzata dal pos-sedere una moltitudine di principi attivi, di con-seguenza l’azione terapeutica della pianta nonsarà una sola, ma numerose e tutte utili al man-tenimento della salute umana; in questa sessio-ne cercheremo di approfondire le azioni dellapianta sull’organismo e gli usi che ne derivano.

L’azione immunostimolante è la principalemotivazione per cui l’Echinacea ha trovato uncosì vasto impiego sul mercato mondiale.Questa sua capacità è attestata da numeroseprove sperimentali, che hanno confermatocome l’Echinacea si avvalga di diversi mecca-nismi per garantire tale azione; ciò significache il nostro Sistema Immunitario si rafforzagrazie all’azione di processi sinergici.

Uno tra i meccanismi d’azione che assicuraquesto effetto è l’aumento della fagocitosi

Azione immunostimolante e malattie da raffreddamento

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L’Echinaceaaumenta ledifese organi-che stimolandoi macrofagi eaumentando laconcentrazioneematica di properdina

L’Echinaceadifende daraffreddori,influenze,infiammazionialle vie respiratorie

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L’azione antinfiammatoria dell’Echinaceavenne intuita per la prima volta nel 1950 daMeixner, che ottenne alcuni risultati positivinella cura di pazienti affetti da artrite cronica.

Nel 1957 venne dimostrato che il succo diEchinacea fresca è in grado di ridurre circa il22% delle infiammazioni artritiche, con unapotenza pari al 50% di quella del cortisone.

Come è noto i derivati cortisonici possonocausare numerosi effetti collaterali, fra cuiquello di diminuire l’efficienza del SistemaImmunitario, causandone una ridotta funzio-nalità; proprio questo pericoloso fenomeno nelimita l’impiego per lunghi periodi.

La carta vincente dell’Echinacea e che puòsvolgere una discreta azione antinfiammatoria,seppure inferiore a quella del cortisone e deisuoi derivati, ma al contrario di questi ultimi hala capacità di rafforzare il Sistema Immunitario.

Azione antiflogistica e malattie infiammatorie

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L’uso di Echinacea aumentare la resistenzadell'organismo contro le aggressioni dei germipatogeni e dei virus è confermata da studi cli-nici; per esempio sono state condotte analisisperimentali su un campione di 180 pazientiaffetti da influenza: tali analisi hanno dimostra-to che l’estratto di Echinacea può ridurre signi-ficativamente sia i sintomi che la durata dellamalattia.

Come già accennato in precedenza, il mecca-nismo d’azione della pianta contro i batteri puòessere sia diretto (azione simil - antibioticadell’echinacoside) che indiretto (azione immu-nostimolante della frazione polisaccaridica).

Quindi il principale impiego dei preparati abase di Echinacea sono la prevenzione e iltrattamento di malattie da raffreddamento, dilieve o media entità.

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L’Echinaceadimostra unadiscreta azio-ne antinfiam-matoria

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riera meccanica contro la penetrazione digermi nei tessuti sottostanti.

L’acido jaluronico si può quindi considerareil primo meccanismo di difesa del nostro orga-nismo contro l’invasione dei batteri: la stabi-lità delle fibre di acido jaluronico è una garan-zia nell’evitare sia le infezioni cutanee che lapropagazione dei batteri a zone più estese.

Alcuni batteri patogeni possiedono un enzi-ma chiamato jaluronidasi, questo è in grado diattaccare le fibre di acido jaluronico renden-dole più lasse, facilitando quindi l’infiltrazionedei batteri nei tessuti.

Secondo alcuni autori l’effetto stabilizzantedell’Echinacea sull’acido jaluronico potrebbeessere dovuto a due meccanismi d’azione,uno diretto e uno indiretto:

� Quello diretto è dovuto alla molecola diechinacina B che è in grado di inibire l’en-zima batterico jaluronidasi, in seguito ainumerosi e forti legami che si instauranofra queste due molecole.

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L’azione antinfiammatoria dell’Echinaceapuò essere sfruttata anche per applicazionitopiche sugli edemi, ottenendo buoni risultati;studi comparativi hanno rivelato che la poten-za antinfiammatoria dell’Echinacea è legger-mente inferiore a quella di alcune comunimolecole antinfiammatorie.

L’attività antinfiammatoria dell’Echinacearisiede nelle molecole di natura polisaccaridi-ca, alcuni studi hanno messo in luce che l’e-stratto di Echinacea può stimolare le ghian-dole surrenali nella produzione dei loro ormo-ni, che sono in grado sia di svolgere una natu-rale azione antinfiammatoria, che di potenzia-re la difesa immunitaria dell’organismo.

L’acido jaluronico è un normale costituentedel derma in grado di formare lunghe fibre, lequali conferiscono robustezza e consistenzaalla cute, in modo da garantire funzione di bar-

Azione antijaluronidasica e protezione delle infezioni cutanee

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L’acido jaluro-nico è unadifesa dellapelle contro lapenetrazionedei batteri

L’Echinaceaprotegge l’aci-do jaluronicodalla degrada-zione batteri-ca, evitando losviluppo diinfezioni

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La cicatrice è costituita da una abbondantesintesi di fibre di collagene che risaldano imargini della ferita.

La frazione polisaccaridica, quella alchilam-midica e i flavonoidi degli estratti di Echinaceasembrano essere implicati nella proliferazionedei fibroblasti, ma anche nell’incremento dellaloro attività di sintesi; in definitiva l’Echinaceastimola la cicatrizzazione.

Recenti studi hanno confermato che l’acidocaffeico, i suoi derivati (acido cicorico) e l’e-chinacoside svolgono un’azione protettivadall’azione dei radicali liberi nei confronti delcollagene, di conseguenza anche tali moleco-le sembrano coinvolte nel favorire un più rapi-do processo di guarigione.

I preparati fitoterapici per uso topico (collu-tori, dentifrici, tinture per la cute) contenentiestratti di Echinacea, vengono solitamenteimpiegati in combinazione con altri estrattivegetali in modo da ottenere una favorevoleazione sinergica per il comune trattamento diulcere, foruncoli, geloni, infiammazioni cuta-

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� Quello indiretto sembra dovuto all’azionestimolante dell’Echinacea sull’attività esulla riproduzione dei fibroblasti, celluledel derma che sintetizzano l’acido jaluroni-co e le fibre di collagene.

Grazie alla stimolazione dei fibroblastil’Echinacea svolge anche un effetto rigeneran-te della cute lesionata, risultato che può esse-re sfruttato per facilitare l’azione cicatrizzante.Queste recenti scoperte scientifiche confer-mano la validità delle conoscenze degli Indianidel Nord America, che applicavano una polti-glia delle foglie e delle radici di Echinaceasulle ferite e sui morsi di serpente ed insettivelenosi, allo scopo di una loro più rapidarimarginazione.

Quando la pelle perde la sua integrità ifibroblasti vengono stimolati alla sua ripara-zione, svolgono, cioè, un’azione cicatrizzante.

Cicatrizzazione delle ferite

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L’Echinaceastimola i fibro-blasti nellariparazione deltessuto cuta-neo leso

L’Echinaceaconsente unaguarigione piùrapida dei tessuti danneggiati

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molecola di echinacoside; questo principioattivo possiede anche azione batteriostatica efungistatica, azioni che portano al completoarresto della crescita dello Staffilococcoaureus, dell’Escherichia coli, dello Pseudomo-nas aeruginosa e della Candida albicans.

Considerando il meccanismo d’azione deivirus bisogna ricordare che si comportanocome “parassiti endocellulari”, infatti nonpossedendo un proprio sistema riproduttivodovranno sfruttare quello delle cellule, perquesto motivo penetrano all’interno di que-ste ultime obbligandole a riprodurre i compo-nenti virali, e portandole al logoramento.

L’attività antivirale dell’Echinacea è stataverificata in vitro su culture cellulari, da taliricerche è risultato che l’effetto antiviraledell’Echinacea non si verifica tramite un’azio-ne virucida, ma piuttosto attraverso la capa-cità di ostacolare la penetrazione dei virus(soprattutto Herpes simplex e virus influenza-li) all’interno delle cellule.

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nee e gengivali, infatti l’Echinacea possiede lacapacità di accelerare la guarigione dei tessu-ti danneggiati o infetti.

Differenti verifiche sperimentali hanno confer-mato che l’uso di Echinacea impedisce il diffon-dersi di numerose infezioni, come per esempioraffreddori, influenze, infezioni alle prime vierespiratorie, ma anche a livello cutaneo.

Uno studio condotto su 160 pazienti con pro-blemi a carico delle vie respiratorie, trattati con900 mg al giorno di estratto di Echinacea hadimostrato che si può ottenere una riduzionedel periodo di malattia, sia nel caso che lamalattia fosse di origine batterica che virale,rispetto al gruppo trattato con un placebo.

La pianta possiede infatti una comprovataattività antibatterica, con azione simile a quel-la degli antibiotici, dovuta principalmente alla

Azione antibatterica, antivirale,antimicotica

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L’azione antibattericadell’Echinaceagarantisce ladiminuzionedegli episodi dimalattia

L’Echinaceagarantisceanche unadiscreta azio-ne antivirale

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(soprattutto l’arabinogalattano) che stimolanoi macrofagi a produrre TNFα, e interleuchine,molecole molto importanti, che permettonoalle cellule immunitarie di distruggere le cel-lule estranee che invadono il nostro organi-smo, comprese quelle tumorali.

L’uso in terapia di queste molecoleper combattere il cancro non è assolu-tamente ancora confermato, tanto menolo sono gli estratti di Echinacea, che conten-gono l’intero insieme di molecole attive; inogni caso è un argomento ancora oggetto didiscussioni e studi.

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In più, come già accennato, l’Echinacea per-mette alle cellule del Sistema Immunitario diincrementare la produzione di interferone; l’in-terferone è una proteina endogena circolantenel torrente sanguigno, in grado di contrasta-re lo sviluppo virale all’interno delle cellulenon ancora infettate, per tanto l’Echinaceaaumenta le difese immunitarie frenando lo svi-luppo delle malattie infettive, soprattutto nellastagione fredda.

Queste proprietà dell’Echinacea possonovenire impiegate per la realizzazione di oppor-tuni rimedi in grado di determinare un aumen-to della naturale capacità del nostro organi-smo ad opporsi allo sviluppo di infezioni viraliacute delle vie respiratorie (raffreddori,influenze, faringiti).

La frazione polisaccaridica purificata (ossiaestratta e separata dal resto dei componentidell’Echinacea) contiene principi attivi

Azione antitumorale

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Figura 8 -Particolare del fioredi Echinacea augu-stifolia

Ulteriori veri-fiche dovrannoessere condot-te per confer-mare l’azioneantitumoraledell’Echinacea

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5ALTRI RIMEDI NATURALI AD

AZIONE IMMUNOSTIMOLANTE

L’intera pianta di Echinacea (fiori, foglie eradici), pur svolgendo una potente azioneimmunostimolante, non è la sola a dimostrar-si attiva in tal senso, anzi, esistono numero-se altre piante in possesso di una simileazione.

Alle volte il paziente non sembra avere gio-vamento dall’azione di prodotti a base di solaEchinacea, questo fatto potrebbe esseredovuto all’assunzione di preparati con bassatitolazione dei principi attivi dell’Echinacea;per migliorare questa azione si potrebbe pro-vare ad assumere un prodotto con un titolosuperiore, o provare ad assumere rimedi fito-terapici formulati anche con altre piante, osostanze, ad azione immunostimolante; inquesto modo il Sistema Immunitario si troveràsollecitato da più fronti, e sicuramente si potrà

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Anche altrepiante svolgonoun’azioneimmunostimo-lante; un’asso-ciazione diqueste conl’Echinaceagarantisceun’azionesinergica

Quello che incoraggia a proseguire la ricer-ca in questa direzione è il fatto che tali mole-cole sono completamente prive di tossicità neiconfronti delle cellule del nostro organismo, adispetto di molti farmaci antitumorali; la spe-ranza è quindi quella di partire da questemolecole naturali per modificarle e renderleancora più attive e selettive nei confronti dellecellule tumorali.

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importanti sono, comunque, gli alcaloidi: è aquesta frazione che si attribuisce l’azioneimmunostimolante, che si esplica attraversoaumento dell’attività fagocitaria dei macrofagi eattraverso l’aumento del numero dei linfociti T.

Le osservazioni compiute su questa piantahanno dimostrato che la concentrazione dellemolecole attive presenta una variabilità sta-gionale: è il periodo prima della fioritura quel-lo migliore per la raccolta della corteccia; perquesto motivo è importante acquistare un pro-dotto a base di Uncaria Tomentosa in cui siadichiarata la titolazione dell’estratto utilizzato.

Ricerche tossicologiche confermano che gliestratti di Uncaria non presentano alcuna tos-sicità alle dosi consigliate, e ciò la rende par-ticolarmente adatta anche ad un utilizzo pertempi lunghi, soprattutto in quei pazienti chenecessitano di un prolungato stimolo delSistema Immunitario.

Nessun effetto collaterale è stato osservatonei pazienti trattati con questa pianta.

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ottenere una risposta e aumenteranno lepotenzialità di ottenere una risposta.

Nei seguenti capitoli verranno riportatealcune tra le più comuni piante ad azioneimmunostimolante; in questo modo potremocompletare il quadro dei rimedi contro i pro-blemi legati alla stagione invernale.

La pianta è un grosso arbusto tropicale ram-picante, spontaneo delle regioni a nord ovestdell’Amazzonia; appartiene alla famiglia delleRubiaceae. Presenta rami spioventi con foglieovali verde scuro, e tipiche spine lunghe 2 cm,ricurve verso il basso, poste alla base dei pic-cioli delle foglie, da questa caratteristica deri-va il nome Sudamericano Una de Gato (unghiadi gatto).

Solitamente la parte utilizzata a scopo tera-peutico è la corteccia del fusto e delle radicidelle piante adulte, che contiene alcaloidi, poli-fenoli, flavonoidi e catechine; i componenti più

Uncaria Tomentosa

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L’Uncaria svol-ge azioneimmunostimo-lante attraver-so l’aumentodel numero dilinfociti e del-l’attività deimacrofagi

La buona tollerabilitàdell’Uncaria larendono utiliz-zabile ancheper lunghiperiodi

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acqua od altri insetti. Per questo motivo ilsistema utilizzato dagli allevatori di api perindurre ad aumentare la produzione di propo-lis è quello di introdurre una reticella metalli-ca a maglie fini all’interno dell’alveare.

Le api, vedendo un’infinità di buchetti, inizia-no a depositare propolis sulla reticella, al finedi chiuderli tutti; quando la reticella sarà com-pletamente “propolizzata” verrà estratta e lapropolis sarà recuperata.

La Propolis è una sostanza formata da nume-rose componenti: resine vegetali, vitamine,amminoacidi, sali minerali, ma soprattutto:galangina, un bioflavonoide con spiccata atti-vità antibatterica.

In effetti la propolis è conosciuta principal-mente per le sue proprietà antibatteriche edisinfettanti, le quali sembrano essere dovuteall’interazione di diversi meccanismi:

� inibizione della riproduzione dei batteri;

� disorganizzazione del citoplasma e dellamembrana cellulare dei batteri, azioni cheprovocano la morte della cellula batterica;

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Come tutti gli immunostimolanti l’Uncaria èsconsigliata ai soggetti in cui viene provocatafarmacologicamente l’immunodeficienza (peresempio i pazienti che hanno subito un tra-pianto d’organo, al fine di evitare la reazionedel Sistema Immunitario conosciuta come“rigetto”); se ne sconsiglia l’uso anche duran-te la gravidanza.

La propolis è una sostanza elaborata dalleapi, da loro utilizzata per tappare i buchi del-l’alveare, di modo che non penetrino aria,

Propolis

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NH

N

O

HCH3

O OCH3

CH3

OFigura 9 - Esempiodi formula di strut-tura di un alcaloideestrattodall’Uncaria, sitratta dellaRhynchophylline

Una qualitàmolto cono-sciuta dellaPropolis è quel-la antibatteri-ca

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Cresce spontaneamente nei boschi a climasecco dell’America meridionale e centrale edella Giamaica.

Si sviluppa anche su terreni sabbiosi, e nellecoltivazioni controllate. “Acerola” è anche ilnome conferito al frutto di color rosso fuoco,con diametro di 1-2 cm, che racchiude nume-rosi semi di minuscole proporzioni. I fruttimaturi hanno un elevato tenore di vitamina C,B6, tiamina, riboflavina, niacina e provitaminaA, nonché ferro, calcio, magnesio. In ognicaso i frutti si raccolgono ancora verdi, datoche il tasso di vitamina C è più elevato nelfrutto acerbo. Occorre notare che l’elevatocontenuto di vitamina C dell’Acerola vienesolo leggermente degradato dal processo diessiccazione e quindi rimane pressoché inal-terato. È proprio l’elevato contenuto di vitami-na C naturalmente presente in questa pianta,che la rende efficace nel combattere o preve-nire attacchi batterici e virali che potrebberoscatenare influenza o altre malattie tipichedella stagione fredda; quindi l’Acerola puòessere considerata una pianta in grado di

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� inibizione della sintesi proteica, e conse-guente morte del batterio.

Un’altra importante azione della Propolis èquella immunostimolante; tale proprietà è par-ticolarmente evidente perché la propolis svol-ge l’azione di probiotico: una sua sommini-strazione a basso dosaggio e per un tempoabbastanza lungo mette in evidenza l’aumentodella potenza del Sistema Immunitario.

Un recentissimo studio risalente all’ottobre1999, condotto su volontari umani in salute, edi età compresa tra i 18 e i 45 anni, pubblica-to su Forsch Komplementarmed, 6(5): 256-60riferisce che l’azione del Sistema Immunitariopuò incrementata in seguito alla somministra-zione di propolis a scopo profilattico, il tuttosenza alcun effetto collaterale.

L’Acerola (Malpighia punicifolia) è un arbu-sto che può arrivare fino a 5 metri d’altezza.

Acerola

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La sommini-strazione diPropolis favo-risce la prote-zione dell’orga-nismo controgli agentiesterni

L’azione immu-nostimolantedell’Acerola ègarantita dal-l’elevato con-tenuto diVitamina C

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foglie vengono usati in farmacopea per la pre-parazione di infusi e tisane, mentre con i peta-li dei fiori viene preparato il miele rosato.

La parte più importante della pianta per l’in-cremento delle difese immunitarie è rappre-sentata dal frutto che ha un elevato contenutodi Vitamina C, inoltre contiene un’importantefonte di bioflavonoidi, che sono in grado difacilitare l’assorbimento della Vitamina C equindi agire in maniera sinergica. Altre mole-cole di interesse fitoterapico contenute nellaRosa Canina sono: tannini, pectine, acidiorganici e polifenoli.

È dimostrato che la Rosa Canina è di stimo-lo nei confronti delle difese immunitarie, ripri-stinando la capacità di dare risposte immuni-tarie più rapide e potenti. Altra notevole pro-prietà della Rosa Canina è quella antiallergi-ca, ossia limita gli episodi di attacchi allergici;inoltre svolge un’importante azione terapeuti-ca in caso di infiammazioni acute che com-portano alterazioni delle mucose, soprattuttoquando sono associate a componenti allergi-

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rafforzare l’organismo, ed abituarlo a combat-tere gli attacchi degli agenti esterni.

La Rosa Canina è una pianta molto cono-sciuta per rafforzare efficacemente le difesedell’organismo contro le infezioni e particolar-mente contro il comune raffreddore e leinfluenze.

In passato la Rosa Canina ebbe un ruoloimportante nel fornire Vitamina C ai bambini bri-tannici durante la seconda guerra mondiale insostituzione della normale fonte degli agrumi.

La Rosa Canina è una delle innumerevolispecie di rose selvatiche comuni nelle nostrecampagne, soprattutto nell'Appennino; sitrova facilmente in tutta Europa e forma siepialte fino a 3 metri.

Le parti della pianta più usate sono sia lefoglie che i frutti, ma possono essere impie-gate tutte le sue parti: per esempio i fiori e le

Rosa Canina

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Vitamina C ebioflavonoidicontenuti nellaRosa Caninaaumentano le difeseimmunitarie

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ne zuccherina della pianta, e in particolare èl’acemannano il polisaccaride maggiormen-te coinvolto in tale azione.

L’acemannano aumenta sia il numero dimonociti e macrofagi che la loro attività, inol-tre, in vitro, è in grado di aumentare la produ-zione di interferone e TNF α; inoltre tale mole-cola ha evidenziato potere antivirale.(Enhancement of allo-responsiveness ofhuman lymphocytes by acemannan(Carrisyn). Womble D, Helderman JH. Int JImmunopharmacol 1988;10(8):967-74).

In un altro studio è stato verificato che altripolisaccaridi dell’Aloe sono in grado di stimo-lare l’attività e la crescita delle cellule delderma.

Un’esposizione cronica della pelle alla lucedel Sole fa si che i raggi ultravioletti B (UVB)sopprimano il sistema immunitario a livellodella cute: infatti si registra una diminuzionedei linfociti, e tale fenomeno potrebbe esserecorrelato allo sviluppo del cancro alla pelle.

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co - asmatiche. È per questo motivo che è unrimedio importante soprattutto nella preven-zione delle tipiche malattie da stagione inver-nale, che possono essere aggravate da episo-di allergici.

Anche l’Aloe possiede azione immunostimo-lante, e numerosi studi sono stati condotti perverificare questo potere: si è constatato che ilsuo succo può di incrementare l’attività dellecellule del Sistema Immnitario.

In uno studio in vitro, condotto da Suzuki ecollaboratori nel 1979, è stato dimostrato chealcune molecole estratte dal succo di Aloepermettono ai linfociti umani di incrementarela produzione di anticorpi; ma si tratta, appun-to, di uno studio in vitro e di molecole estrat-te e purificate.

Studi più recenti hanno verificato che ilpotere immunostimolante risiede nella frazio-

Aloe Vera

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Questi studi hanno verificato che il succodelle foglie di Aloe protegge dalla soppressio-ne del sistema immunitario indotta dagli UVB.

Infatti si è verificato che la pelle, preventiva-mente trattata con estratti dalla foglia di Aloee successivamente esposta ai raggi UVB, nonpresenta danni sospetti.(Modified Aloe barbadensis Polysaccharidewith Immunoregulatory Activity; Z. Qiu, K.Jones, M. Wylie, Q. Jia, S. Orndorff; PlantaMedica 66 (2000).

Infine possiamo affermare che non esistonoancora studi scientifici che dimostrino consicurezza l’azione antitumorale dell’Aloe, mapare accertato che il succo di Aloe contribui-sca a ridurre gli effetti collaterali della terapiacontro il cancro.

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6PRECAUZIONI D’USO

Il fatto di utilizzare un rimedio naturale percombattere raffreddori, influenze e infiamma-zioni alle vie respiratorie non eclude l’uso diantibiotici quando questi siano importanti perriacquistare appieno lo stato di salute.

Essendo l’Echinacea in grado di potenziare ilSistema Immunitario, rendendolo più sollecitonel contrastare lo sviluppo delle malattie tipi-che della stagione fredda, il consiglio è quellodi assumerla in maniera da prevenire gli epi-sodi di malattia; in questo modo saremo piùsicuri di trascorrere un inverno al riparo dagliattacchi di virus e batteri, e quindi potremoanche evitare di dover seguire una terapiaantibiotica per riacquistare la salute.

Ecco che anziani e bambini, e solitamentetutti quei soggetti che tendono ad ammalarsi

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Il modo migliore persfruttare lepotenzialitàdell’Echinaceaè di assumerlaa scopo pre-ventivo

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l’uso non possa essere prolungato oltre per-ché pericoloso.

D’altro canto esistono conferme che i mol-teplici effetti dell’Echinacea si fanno via viapiù deboli dopo un uso prolungato che va oltrele 8 settimane; per tanto il consiglio chediamo è quello di sospendere il trattamentoper alcuni giorni nel caso ci si dovesse accor-gere di una diminuzione degli effetti del pro-dotto, per poi ricominciarlo in seguito in casodi necessità.

Sono stati effettuati numerosi test di labora-torio per verificare se l’uso dei prodotti a basedi Echinacea potessero presentare una even-tuale tossicità, questo per il fatto che i prepa-rati a base di Echinacea sono sempre piùrichiesti ed utilizzati da un gran numero di per-sone.

Alcuni risultati dei test più significativi per la

Effetti tossici

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facilmente nella stagione fredda, o chi fre-quenta luoghi affollati e quindi più a rischio dicontagio, possono tranquillamente seguireuna terapia di prevenzione a base diEchinacea.

In ogni caso l’Echinacea, essendo dotata diproprietà curative, si dimostra efficace anchenel combattere e ridurre il periodo di malattia,e quindi può essere tranquillamente assuntaanche a scopo terapeutico.

È credenza di molte persone che l’uso diEchinacea non si possa prolungare oltre ledue settimane di tempo, ma questa è una cat-tiva interpretazione delle Monografie Tede-sche di alcuni anni addietro, dove si afferma-va che gli effetti dell’Echinacea non sono maistati studiati oltre le due settimane di tempo.

Questo non significa assolutamente che

Per quanto tempo può essere usatal’Echinacea?

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Bambini edanziani sono lepersone a cuil’uso diEchinacea èmaggiormenteraccomandato

Se l’uso diEchinacea siprotrae oltrel’ottava setti-mana sipotrebbe verificare unadiminuzionedella sua efficacia

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non ha riportato casi di tossicità sia nei test dilaboratorio che nei soggetti in cura con pro-dotti a base di tale pianta.

L’Echinacea è un prodotto naturale altamen-te sicuro e privo di effetti collaterali: non hamai fatto segnalare sintomi che dovesseroindurre il paziente a sospendere la cura incorso.

In ogni caso è risaputo che nei tre anni com-presi tra il 1993 e il 1996 la FDA (il “Ministerodella Sanità” Americano) ricevette 8 rapportidi persone differenti che assunsero Echinaceaed accusarono effetti collaterali; questi rap-porti includevano disturbi addominali e alfegato.

Le analisi effettuate sui prodotti assunti daqueste persone portarono alla luce che questiprodotti erano contaminati da sostanze inqui-nanti, e quindi i sintomi degli effetti collatera-

Effetti collaterali

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verifica della tossicità sono qui di seguitoriportati.

� Singole dosi orali (ed anche endovenose)del succo concentrato di Echinacea nonhanno dimostrato l’insorgenza di alcuneffetto tossico acuto durante i test effet-tuati sui topi di laboratorio.

� Dopo 4 settimane di somministrazioni didosi orali (pari alla dose umana) di estrattodi Echinacea a topi di laboratorio, test diverifica non hanno evidenziato l’insorgen-za di alcun effetto tossico di tipo cronico.

� Sono stati condotti anche test per verifica-re se l’estratto di Echinacea potesse averepotere mutageno (ossia essere in grado disviluppare tumori); tali verifiche sono statecondotte in vitro su alcuni tipi di microrga-nismi e su cellule di mammifero; in ognicaso le verifiche hanno riportato risultatinegativi, ossia Echinacea e i suoi compo-nenti non hanno alcun potere cancerogeno.

Si può quindi affermare che l’uso di questapianta sia completamente sicuro, in quanto

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I test di laboratoriohanno dimo-strato chel’uso diEchinacea èprivo di tossicità

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pico che si è appena descritto come privo ditossicità e di effetti collaterali; infatti le con-troindicazioni non derivano tanto da questifenomeni, quanto dalla stessa attività immu-nostimolante dell’Echinacea.

Pertanto la maggiore controindicazione di unpreparato a base di Echinacea è rivolta ai sog-getti che hanno subito un trapianto d’organo esono in cura con farmaci per evitare il rigetto,infatti questi farmaci sono assunti per “dimi-nuire la sensibilità” del Sistema Immunitario,al fine di evitare che quest’ultimo recepiscaestraneo l’organo trapiantato e tenti didistruggerlo.

Di seguito sono riportati altri casi in cui èconsigliato evitare l’assunzione di Echinacea.

� Gravidanza: la farmacopea tedesca(come già accennato in precedenza è laGermania il paese europeo ad aver intra-preso la maggior parte degli studi) mette inguardia dall’uso di Echinacea durante lagravidanza, anche se non esistono fontisicure che possano confermare questo

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li non erano attribuibili all’Echinacea, bensìagli inquinanti.

Benché l’Echinacea sia definita come piantaestremamente sicura dal punto di vista tossi-cologico, e quindi priva di effetti collaterali,alcune persone potrebbero presentare feno-meni allergici in seguito all’assunzione di deri-vati di Echinacea, specialmente quelle chesono allergiche ai fiori della margherita e adaltre piante appartenenti alla famiglia delleComposite; ma in ogni caso è molto raro chesi verifichi allergia in seguito alla sommini-strazione orale di Echinacea.

In conclusione si può affermare che i pro-dotti a base di Echinacea sono particolarmen-te sicuri e privi di effetti collaterali che posso-no indurre alla sospensione della terapia.

Non è un controsenso scrivere un capitolosulle controindicazioni ad un rimedio fitotera-

Controindicazioni

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Alcune personehanno dimo-strato di esse-re allergicheall’Echinaceaparticolarmen-te quelle piùallergiche aifiori di margherita

L’Echinacea èsconsigliata achi è in terapiaper trapiantod’organo

Anche in gravi-danza è sconsi-gliato assume-re l’Echinacea

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Echinacea, in quanto si è notato che in talcaso i macrofagi riescono diffondere ilvirus ai linfociti non ancora infettati, e diconseguenza lo sviluppo della malattiapotrebbe subire un’accelerazione.

� Allergie: persone che presentano formeallergiche alla famiglia delle Composite(margherita, girasole, tarassaco, ecc.)devono stare attenti all’uso di Echinacea,in quanto potrebbero risultare allergicianche a questa; non esistono, comunque,studi scientifici approfonditi riguardo l’usodell’Echinacea in persone allergiche allecomposite.

� Sindrome della Fatica Cronica: chipresenta questa Sindrome e assumeEchinacea, solitamente riferisce un peg-gioramento dei sintomi dell’affaticamento,e accusa dolori articolari, e problemi diconcentrazione.

Questo fenomeno sembrerebbe correttoall’incremento dell’attività del SistemaImmunitario e non tanto ad un qualche rap-

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consiglio; è forse proprio la mancanza didati attendibili a suggerire un comporta-mento prudente nella somministrazione dirimedi a base di Echinacea durante questodelicato periodo.

� Malattie autoimmuni e leucemia: lafarmacopea tedesca ha elencato tutta unaserie di malattie sistemiche ad andamentoprogressivo, tra cui la tubercolosi, la leu-cemia, la sclerosi multipla, la leucosi,come controindicate all’uso di Echinacea;anche tutte quelle malattie che comporta-no anomalie alle cellule del sangue,soprattutto i globuli bianchi, sono controin-dicate all’uso dell’Echinacea essendo que-sta in grado di stimolare proprio su questotipo di cellule.Persone che presentano già un sistemaimmunitario molto attivo potrebbero anchefare a meno di assumere Echinacea, anchese non vi sono studi che possano confer-mare un pericolo per la salute in tal senso.

� HIV e AIDS: persone infettate dal virusHIV devono prestare attenzione all’uso di

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Malattie checausano anomalie allecellule bianchedel sanguesono controin-dicate all’as-sunzione dipreparati abase diEchinacea

L’uso diEchinacea insoggetti colpitidalla sindromedella FaticaCronica puòincrementare il senso distanchezza

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porto con la malattia. Ad ogni modo studi spe-rimentali stanno cercando di scoprire se esi-stono veramente correlazioni tra questi duefenomeni.

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7CONCLUSIONI

L’insieme dei dati raccolti dimostrano comel’Echinacea sia una pianta dotata principalmentedi un’azione immunostimolante, efficace nel pre-venire i sintomi dei comuni raffreddori e delleinfluenze tipiche del primo freddo invernale.

Ancora una volta le tradizioni e le culture dipopoli antichi nella scelta di una pianta percurare un certo tipo di malattia si sono dimo-strare valide e confermate dai più recentimetodi di studi scientifici.

In più, oltre ad offrire un valido aumentodella naturale protezione del nostro organi-smo, l’Echinacea si dimostra sicura e priva digravi effetti collaterali.

Curarsi oggi con l’Echinacea significa essereconsapevoli delle potenzialità del proprio orga-

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8GLOSSARIO

Alcaloide: molecola di origine naturale pro-dotta dalle piante, solitamente dotata di azio-ne terapeutica, caratterizzata dal contenereun atomo di azoto all’interno di una molecolaa struttura ciclica. Antibiotici: molecole di origine naturale o disintesi o di modifica a partire dalle naturali, adazione mortale sulle cellule batteriche, manon su quelle umane.Batteri Resistenti: batteri verso cui l’azio-ne degli antibiotici non è più in grado di arre-starne la propagazione.Cicloossigenasi: enzima che produce imediatori chimici (le prostaglandine) dellostato infiammatorio.Citoplasma: porzione interna delle cellule,contenente l’insieme degli organuli, delle pro-teine e degli enzimi in grado di mantenere invita la cellula.

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nismo e delle armi che la natura ci offre per farsi che esso possa lavorare sempre al meglio,stimolandone le funzioni, e non stravolgendolecome, alle volte, fanno i farmaci di sintesi.

Ancora una volta, però, insistiamo sul fattoche se la terapia antibiotica o antivirale pre-scritta è necessaria a sconfiggere determinaticeppi batterici o virali particolarmente aggres-sivi; nulla toglie dal poter affiancare alla curacon i medicinali convenzionali un saggio usodelle erbe, in modo da garantire al nostro orga-nismo una miglior ventaglio protettivo.

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zione del processo immunitario, e che provocal’attivazione di altre cellule di questo sistema.Macrofagi: particolari cellule appartenenti alsistema immunitario in grado di fagocitare,virus, batteri o particelle inorganiche estraneeal nostro organismo.Membrana cellulare: membrana che cir-conda e delimita la cellula e il suo citoplasma;inoltre caratterizza la forma della cellula. Polisaccaride: sostanza formata dall’unionedi più unità zuccherine (monosaccaridi).Sistema Immunitario: sistema dell’organi-smo in grado di localizzare e distruggere lecellule estranee che lo invadono.Titolazione: è la concentrazione con la qualesi presenta il principio attivo ritenuto piùimportante contenuto dal rimedio fitoterapico.Vaccini: preparazione contenente antigeni(comunemente batteri, virus attenuati) usatacon l'intento di indurre immunità contro unamalattia, mimando con mezzi artificiali il natu-rale processo di infezione, inducendo la pro-duzione di anticorpi.Virucida: molecola dotata di azione letalenei confronti dei virus.

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Collagene: proteina fibrosa costituente delderma, al quale conferisce elasticità e robu-stezza.Cortisone: potente molecola antinfiammato-ria di origine sintetica, simile a molecole pro-dotte dal nostro organismo dalle ghiandolesurrenali.Edema: zona interessata ad un processoinfiammatorio, ingrossata e dolorante.Fagocitosi: processo attraverso cui alcunecellule inglobano al loro interno batteri, viruso particelle estranee, allo scopo di digerirle, equindi eliminarle.Fibroblasti: cellule del derma in grado disintetizzare le componenti fondamentali per lasua struttura.Immunostimolante: sostanza (naturale o disintesi) in grado di incrementare la naturalerisposta del sistema immunitario, in modo damigliorare la resistenza alle malattie batteri-che o virali.Interferone: classe di proteine plasmatichein grado di contrastare l’infezione virale e losviluppo di alcune forme tumorali.Interleuchina: proteina plasmatica prodottadalle cellule immunitarie in seguito all’attiva-

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