Le regole dell’accensione...Sunto dell’ordine dell’accensione e le preghiere traslitterate 1....

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בס"דLe regole pratiche dell’accensione per chanuccà secondo il Maestro rav ‘Ovadià Yosèf Che cosa può essere usato per accendere i lumi? Dal 25 di Kislèv, per otto sere consecutive, si accendono i neròt chanuccà, cioè i lumi di chanuccà. Il modo migliore per adempiere a questa mitzvà, è quello di usare lumi ad olio d’oliva e stoppini di cotone, in ricordo della menorà ad olio che si trovava nel Santuario al tempo dei chashmonaìm. Tuttavia, è permesso adoperare qualsiasi tipo d’olio e di stoppino oppure candele di paraffina (chiamata comunemente “cera”). Il contenitore dei lumi (chiamato comunemente chanucchià), deve essere pulito e di bell’aspetto. Quando si accendono i lumi? E’ preferibile accendere i lumi di chanuccà allo spuntare delle stelle, ma la mitzvà può essere fatta in qualsiasi momento della notte. I neròt chanuccà devono ardere per almeno trenta minuti, perciò, se i lumi si spengono entro la mezzora successiva alla loro accensione, è necessario riaccenderli ma senza ripetere la benedizione. Di venerdì pomeriggio i lumi di chanuccà devono essere accesi prima di quelli di shabbàt. In questo caso, è necessario adoperare candele più grosse o utilizzare più olio in modo che la chanucchià resti accesa almeno fino a mezzora dopo lo spuntare delle stelle. Alla conclusione dello shabbàt gli usi sono diversi. Di solito, al Tempio si accende prima la chanucchià e poi si recita la havdalà mentre a casa si fa il contrario. Come si accendono i lumi? La prima cosa da fare è accendere lo shammàsh e solo successivamente iniziare a recitare le benedizioni. La prima sera di chanuccà, dopo aver acceso lo shammàsh, bisogna recitare tre benedizioni e le sere successive soltanto due. La mitzvà dei neròt chanuccà deve seguire un ordine ben preciso, che non può essere cambiato per nessun motivo. La prima sera, oltre allo shammàsh, si accende un solo lume, posto all’estrema destra della chanucchià. Il secondo giorno si aggiunge un lume alla sinistra di quello acceso la prima sera e, dopo aver acceso lo shammàsh e recitato le benedizioni, si accende prima il nuovo lume e poi quello della sera precedente. Così, per ogni giorno di chanuccà, si deve sempre aggiungere un lume alla sinistra di quello acceso la sera precedente. Il motivo per cui si usa accendere ogni notte per primo il lume aggiunto, è per mostrare che la grandezza del miracolo di chanuccà aumentava ogni notte che passava. Cos’è lo shammàsh? Si usa accendere un lume aggiuntivo accanto ai lumi di chanuccà detto shammàsh (servitore), da cui si può trarre beneficio, poiché i lumi di chanuccà non possono essere utilizzati per far luce ma solo per il compimento della mitzvà. Si usa posizionare lo shammàsh più in alto rispetto agli altri lumi della chanucchià (o, comunque, separarlo dagli altri lumi) affinché sia evidente che esso non fa parte dei neròt chanuccà. E’ preferibile che in casa ci sia un’altra fonte di luce oltre allo shammàsh. In alcune comunità lo shammàsh si accende solo dopo aver acceso i lumi della chanuccà. Quando si inizia a cantare ha-neròt ha-làlu? Dopo aver acceso lo shammàsh, recitato le benedizioni e acceso la prima candela d’ogni sera in assoluto silenzio, si recita il brano ha-nerot ha-lalu e il salmo mizmor shir chanukkàt ha-bàit mentre si accendono i lumi successivi. Quando l’accensione dei lumi è terminata si intonano inni e canti di chanuccà. L’obbligo di accendere i lumi di chanuccà ricade sia sugli uomini sia sulle donne ma è preferibile che sia il capofamiglia ad adempiere a questa mitzvà per tutti i famigliari.

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בס"ד

Le regole pratiche dell’accensione per chanuccà secondo il Maestro

rav ‘Ovadià Yosèf

Che cosa può essere usato per accendere i lumi?

Dal 25 di Kislèv, per otto sere consecutive, si accendono i neròt chanuccà, cioè i lumi di chanuccà.

Il modo migliore per adempiere a questa mitzvà, è quello di usare lumi ad olio d’oliva e stoppini di

cotone, in ricordo della menorà ad olio che si trovava nel Santuario al tempo dei chashmonaìm.

Tuttavia, è permesso adoperare qualsiasi tipo d’olio e di stoppino oppure candele di paraffina

(chiamata comunemente “cera”). Il contenitore dei lumi (chiamato comunemente chanucchià), deve

essere pulito e di bell’aspetto.

Quando si accendono i lumi?

E’ preferibile accendere i lumi di chanuccà allo spuntare delle stelle, ma la mitzvà può essere fatta

in qualsiasi momento della notte. I neròt chanuccà devono ardere per almeno trenta minuti, perciò,

se i lumi si spengono entro la mezzora successiva alla loro accensione, è necessario riaccenderli ma

senza ripetere la benedizione. Di venerdì pomeriggio i lumi di chanuccà devono essere accesi prima

di quelli di shabbàt. In questo caso, è necessario adoperare candele più grosse o utilizzare più olio

in modo che la chanucchià resti accesa almeno fino a mezzora dopo lo spuntare delle stelle. Alla

conclusione dello shabbàt gli usi sono diversi. Di solito, al Tempio si accende prima la chanucchià

e poi si recita la havdalà mentre a casa si fa il contrario.

Come si accendono i lumi?

La prima cosa da fare è accendere lo shammàsh e solo successivamente iniziare a recitare le

benedizioni. La prima sera di chanuccà, dopo aver acceso lo shammàsh, bisogna recitare tre

benedizioni e le sere successive soltanto due. La mitzvà dei neròt chanuccà deve seguire un ordine

ben preciso, che non può essere cambiato per nessun motivo. La prima sera, oltre allo shammàsh, si

accende un solo lume, posto all’estrema destra della chanucchià. Il secondo giorno si aggiunge un

lume alla sinistra di quello acceso la prima sera e, dopo aver acceso lo shammàsh e recitato le

benedizioni, si accende prima il nuovo lume e poi quello della sera precedente. Così, per ogni

giorno di chanuccà, si deve sempre aggiungere un lume alla sinistra di quello acceso la sera

precedente. Il motivo per cui si usa accendere ogni notte per primo il lume aggiunto, è per mostrare

che la grandezza del miracolo di chanuccà aumentava ogni notte che passava.

Cos’è lo shammàsh?

Si usa accendere un lume aggiuntivo accanto ai lumi di chanuccà detto shammàsh (servitore), da

cui si può trarre beneficio, poiché i lumi di chanuccà non possono essere utilizzati per far luce ma

solo per il compimento della mitzvà. Si usa posizionare lo shammàsh più in alto rispetto agli altri

lumi della chanucchià (o, comunque, separarlo dagli altri lumi) affinché sia evidente che esso non

fa parte dei neròt chanuccà. E’ preferibile che in casa ci sia un’altra fonte di luce oltre allo

shammàsh. In alcune comunità lo shammàsh si accende solo dopo aver acceso i lumi della

chanuccà.

Quando si inizia a cantare ha-neròt ha-làlu?

Dopo aver acceso lo shammàsh, recitato le benedizioni e acceso la prima candela d’ogni sera in

assoluto silenzio, si recita il brano ha-nerot ha-lalu e il salmo mizmor shir chanukkàt ha-bàit

mentre si accendono i lumi successivi. Quando l’accensione dei lumi è terminata si intonano inni e

canti di chanuccà. L’obbligo di accendere i lumi di chanuccà ricade sia sugli uomini sia sulle donne

ma è preferibile che sia il capofamiglia ad adempiere a questa mitzvà per tutti i famigliari.

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La forma della chanucchià

Ci sono molte idee a riguardo. E’ preferibile che i lumi di chanuccà, escluso lo shammàsh, siano

posti tutti alla stessa altezza e in linea retta. La chanucchià può avere qualsiasi misura, ma è

necessario che tra un lume e quello successivo ci sia un po’ di spazio, per evitare che le fiamme si

uniscano tra loro o che il calore causi lo scioglimento dei lumi.

Il posizionamento della chanucchià

L’usanza è di mettere la chanucchià su una finestra che si affaccia sulla strada, per manifestare

pubblicamente la nostra gioia per il miracolo di chanuccà. Se si abita in un appartamento posto al di

sopra di 10 metri (circa il terzo piano), i lumi di chanuccà non potranno essere notati dai passanti.

In questo caso, è preferibile mettere i lumi di chanuccà accanto alla porta della stanza usata più

frequentemente, di fronte alla mezuzà. Inoltre, i neròt chanuccà non possono essere posti troppo in

basso (28 cm.) oppure troppo in alto (10m.) dal pavimento.

Regole supplementari

Per tutti gli otto giorni della festa, bisogna recitare l’hallèl completo dopo la preghiera del mattino e

anche il brano ‘al ha-nissìm nell’amidà e nella birchàt ha-mazòn. Sono proibiti digiuni e discorsi

funebri durante tutto il periodo della festa. Di chanuccà è permesso lavorare ma è consuetudine non

impegnarsi in occupazioni faticose mentre i lumi di chanuccà sono accesi. Mentre le fiammelle

ardono, i bambini usano giocare con una trottola (sevivòn) in quanto, secondo un’antica tradizione

popolare, durante il periodo della dominazione greco-siriana, i piccoli si ritrovavano nelle strade a

studiare Torà facendo credere ai soldati di Antioco di essersi riuniti per giocare a sevivòn.1 Un’altra

consuetudine, è quella di fare dei doni a famigliari e amici e offrire elemosina ai poveri, in ricordo

del fatto che i greci avevano proibito agli ebrei di aiutarsi l’un l’altro e di fare la mitzvà della

tzedakà (elemosina). Molte persone hanno l’usanza di mangiare cibi fritti per ricordare che il

miracolo di chanuccà avvenne con una boccetta d’olio. Altri ancora, usano mangiare pietanze a

base di latte2.

La fiamma del lume della chanucchià rappresenta il fuoco della Torà e l’entusiasmo dello studio. Il

lume non deve essere troppo basso, ma neppure troppo alto. Chi vuole affrontare lo studio della

Torà non deve farlo con troppa umiltà e sottomissione e credere nelle proprie capacità, ma

nemmeno con arroganza e superbia pensando di conoscere e comprendere ogni cosa. In entrambi i

casi non si imparerà granchè della Torà.

(Rav Pinkus)

11 NNeell SSèèffeerr TTaa’’aammèè HHaammiinnhhaagghhììmm ddeell RRaabbbbiinnoo SShhppeerrlliinngg ddii LLvvoovv ssii rriittiieennee cchhee ll’’uussoo ddii ggiiooccaarree ccoonn iill DDrreeddiill ((oo DDrreeiiddll))

–– ttrroottttoollaa,, aabbbbiiaa mmoottiivvaazziioonnee ssiimmbboolliicchhee pprrooffoonnddee.. LLaa ttrroottttoollaa ggiirraa iinn qquuaannttoo ssppiinnttaa ddaallll’’aallttoo,, eessaattttaammeennttee ccoommee iill

mmiirraaccoolloo ddii cchhaannuuccccàà,, cchhee ffuu ppoossssiibbiillee ssoolloo ggrraazziiee aallll’’aaiiuuttoo ddeell cciieelloo.. 22 Nella Comunità Ebraica di Roma è consuetudine accendere i lumi di chanuccà con la candela adoperata la sera del

digiuno di tishà behav (9 di Av) durante la tefillà della sera.

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Sunto dell’ordine dell’accensione

e le preghiere traslitterate

1. Si accende lo Shammàsh

2. Si recitano le benedizioni:

A) barùkh attà ad-onài elo-hènu mèlekh a’olàm ashèr kiddeshànu bemitzvotàv vetzivànu

lehadlìk ner shel chanuccà;

B) barùkh attà ad-onài elo-hènu mèlekh a’olàm she’asà nissìm laavotènu baiamìm hahèm

bazemàn hazè;

C) solo la prima sera - barùkh attà ad-onài elo-hènu mèlekh a’olàm shehecheiiànu vekiemànu

veighiànu lazeman hazè;

3. Si accende in silenzio il primo lume di ogni sera

4. mentre si accendono i successivi lumi si canta haneròt ha-làlu, il salmo mizmòr shìr e la

prima e la penultima strofa della poesia liturgica ma’òz tzùr (traslitterati di seguito):

Ha-neròt rito italiano

Ha-neròt ha-làlu anu madlikìm ‘al ha-nissìm ve’àl ha-ghevuròt ve’àl ha-teshu’òt ve’àl ha-

niflaòt she’asìta laavotènu baiamìm ha-hèm bazemàn ha-zè ‘al iedè cohanèkha ha-kedòshim

vokhòl shemonàt iemè hachacuccà ha-neròt ha-llàlu lànu kòdesh hem veèn lànu reshùt

lehishtamèsh bahèm elà lirotàm bilvàd kedè lehodòt leshimkhà hagadòl ‘al nisèkha ve’àl

nifleotèkha ve’àl ieshu’àtèkha.

Ha-neròt rito sefardita

Ha-neròt ha-làlu anu madlikìm ‘al ha-nissìm ve’àl ha-purkàn ve’al ha-ghevuròt ve’àl ha-

teshu’òt ve’àl ha-niflaòt ve’al ha-nechamòt she’asìta laavotènu baiamìm ha-hèm bazemàn ha-zè

‘al iedè cohanèkha ha-kedòshim vokhòl shemonàt iemè hachacuccà ha-neròt ha-llàlu kòdesh

hem veèn lànu reshùt lehishtamèsh bahèm elà lirotàm bilvàd kedè lehodòt lishmèkha ‘al nisèkha

ve’àl nifleotèkha ve’àl ieshu’àtèkha.

Mizmòr

mizmòr shìr chanuccàt habàit ledavìd haromimkhà ad-onài ki dilitàni velò simàchta oievài li

ad-onài elo-hài shivàti elèkha vatirpaèni ado-nài he’elìta min sheòl nafshì chiitàni miarèdi vor

zamerù lad-onài chasidàv vehodù lezèkher kodshò ki règ’a beapò chaiìm birzonò ba’èrev ialìn

bèkhi velabòker rinà vaanì amàrti veshalvì bal emòt le’olàm ad-onài birzonekhà he’emàdta

leharerì ‘oz histàrta fanèkha haìti nivhàl elèkha ad-onài ekrà veèl

ad-onài etchanàn ma bèzta bedamì beridtì el shàchat haiodekhà ‘afàr haiaghìd hamitèkha

shem’à ad-onài vechonnèni ad-onài heiè ‘òzer li hafàchta mispedì lemakhòl li pitàchta sakì

vateazerèni simchà lemà’an iezamerkhà kavòd velo idòm ad-onài elo-hài le’olàm odèka.

Ma’òz tzùr

Ma’òz tzùr ieshu’atì lekhà naè leshabèach. Tikòn bet tefilatì veshàm todà nezabèach. L’èt

takhìn matbèach mitzar hamnabèach. Sham egmòr beshìr mizmòr chanukàt hamizbèach.

Yevanìm nikbetzù ‘alài azài bimè chashmanìm. Ufaretzù chomòt migdalài vetimeù kol

hashemanìm. Uminotàr kankanìm na’asà nes lashoshanìm. Benè binà iemè shemonà kaveù shir

urnanìm.

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PPrroobblleemmii ddii hhaallaakkhhàà

ttrraattttii ddaall TTeessttoo hhaallaakkhhàà yyoommììtt ddii rraavv ‘‘OOvvaaddiiàà YYoossèèff zz””ll

11.. QQuuaallii uussaannzzee ddeevvoonnoo eesssseerree rriissppeettttaattee ddii cchhaannuuccccàà??

VVii èè cchhii uussaa mmaannggiiaarree cciibbii ddii llaattttee iinnrriiccoorrddoo ddeell mmiirraaccoolloo aavvvveennuuttoo ggrraazziieeaa YYeehhuuddììtt33..

SSii uussaa iinnoollttrree cciibbaarrssii ccoonn ssuuffggaanniiòòtt ffrriittttee nneellll’’oolliioo iinn rriiccoorrddoo ddeell mmiirraaccoolloo aaccccaadduuttoo ccoonn ll’’oolliioo ddeellllaa

mmeennoorràà..

22.. LLee ddoonnnnee ssoonnoo oobbbblliiggaattee aallll’’aacccceennssiioonnee??

LLee ddoonnnnee hhaannnnoo llaa mmiittzzvvàà ddii aacccceennddeerree ii lluummii DDii cchhaannuuccccàà ppeerrcchhéé aanncchh’’eessssee eerraannoo pprreesseennttii nneell

mmoommeennttoo ddeell mmiirraaccoolloo.. PPeerrcciiòò,, ssee uunn mmaarriittoo ssii aattttaarrddaa ttrrooppppoo,, èè bbeennee cchhee iinnccaarriicchhii llaa pprroopprriiaa mmoogglliiee

ddii aacccceennddeerree ii lluummii ppeerr ttuuttttaa llaa ffaammiigglliiaa nneell tteemmppoo ddoovvuuttoo,, cciiooèè aallll’’uusscciittaa ddeellllee sstteellllee..

33.. EE’’ ppeerrmmeessssoo aadd uunn bbaammbbiinnoo aacccceennddeerree ii lluummii ddii cchhaannuuccccàà??

II lluummii ddii cchhaannuuccccàà ssoonnoo ddii dduuee ttiippii.. IIll pprriimmoo lluummee ddii ooggnnii sseerraa èè qquueelllloo cchhee sseerrvvee ppeerr aaddeemmppiieerree aall

vveerroo ee pprroopprriioo ccoommaannddoo ee ppeerr qquueessttoo ssiiddeeffiinniissccee nneerr mmiittzzvvàà –– iill lluummee ddeell pprreecceettttoo.. GGllii aallttrrii lluummii cchhee

ssii aacccceennddoonnoo ddooppoo iill pprriimmoo sseerrvvoonnoo ssoolloo ppeerr ddaarree bbeelllleezzzzaa ee ddiiggnniittàà aallllaa ffeessttaa ee ppeerr qquueessttoo ssoonnoo

cchhiiaammaattii:: nneerròòtt hhiiddùùrr –– lluummii ddeellll’’oonnoorree.. II bbaammbbiinnii ssoonnoo eesseennttaattii ddaallllaa mmiittzzvvààddeellll’’aacccceennssiioonnee ppeerrcciiòò,,

qquuaannddoo ssoonnoo aannccoorraa mmoollttoo ppiiccccoollii ee aannccoorraa nnoonn iinn ggrraaddoo ddii ccaappiirree vveerraammeennttee ll’’iimmppoorrttaannzzaa ddii

cchhaannuuccccàà,, nnoonn ssii ddeevvee ddaarr lloorroo iill ppeerrmmeessssoo ddii aacccceennddeerree nneeppppuurree uunnoo ddeeii nneerròòtt hhiiddùùrr.. EE’’ ppeerròò

ppeerrmmeessssoo aa bbaammbbiinnii ppiiccccoollii ddii aacccceennddeerree iill lluummee ddeelllloo sshhaammmmààsshh.. UUnn bbaammbbiinnoo cchhee hhaa ggiiàà ll’’eettàà ppeerr

ccoommpprreennddeerree iill sseennssoo ddii cchhaannuuccccàà –– sseeii aannnnii ee sseeii mmeessii sseeccoonnddoo uunn’’ooppiinniioonnee,, nnoovvee aannnnii ee sseeii mmeessii

sseeccoonnddoo uunn’’aallttrraa iiddeeaa –– ppuuòò aacccceennddeerree ssoolloo uunn nneerr hhiiddùùrr mmaa ggllii èè aassssoolluuttaammeennttee vviieettaattoo aacccceennddeerree

uunn nneerr mmiittzzvvàà ffiinnoo aa qquuaannddoo ddiivveennttaa bbaarr //bbaatt mmiittzzvvàà.. UUnn rraaggaazzzzoo oo uunnaa rraaggaazzzzaa cchhee hhaannnnoo ggiiàà

rraaggggiiuunnttoo llaa mmaaggggiioorriittàà rreelliiggiioossaa ppoossssoonnoo aacccceennddeerree ooggnnii lluummee ddii cchhaannuuccccàà ee ffaarr uusscciirree dd’’oobbbblliiggoo

aanncchhee ggllii aadduullttii..

44.. UUnn bbaammbbiinnoo cchhee ddiivveennttaa mmaaggggiioorreennnnee ((bbaarr //bbaatt mmiittzzvvàà)) dduurraannttee cchhaannuuccccàà,, ppuuòò aacccceennddeerree

uunn nneerr mmiittzzvvàà ee ffaarr uusscciirree dd’’oobbbblliiggoo ggllii aallttrrii aadduullttii??

SSìì,, mmaa ssoolloo ddaall ggiioorrnnoo ddeell ccoommppiimmeennttoo ddeellll’’eettààcchhee ggllii ppeerrmmeettttee ddii eesssseerree bbaarr oo bbaatt mmiittzzvvàà.. PPrriimmaa ddii

qquueessttoo ggiioorrnnoo ggllii èè vviieettaattoo aacccceennddeerree uunn nneerr mmiittzzvvàà..

55.. UUnnaa lleezziioonnee ffiissssaa ddii TToorràà cchhee ddii nnoorrmmaa ssii ssvvoollggee ddooppoo ‘‘aarrvvììtt,, nneellll’’oorraa aaddaattttaa aadd aacccceennddeerree ii

lluummii ddii cchhaannuuccccàà,, ddeevvee eesssseerree ppoossttiicciippaattaa ppeerr ppeerrmmeetttteerree aaii ppaarrtteecciippaannttii ddii aaddeemmppiieerree aall

pprreecceettttoo pprriimmaa ppoossssiibbiillee,, iinn mmooddoo ddii ppootteerr sseegguuiirree ll’’iinnddiiccaazziioonnee ddeeii MMaaeessttrrii:: ““cchhii vvuuooll eesssseerree

ddiilliiggeennttee ssii aaffffrreettttii aadd aaddeemmppiieerree aaii pprreecceettttii”” ((TTaallmmùùdd PPeessaacchhììmm 44..))??

SSee ssii tteemmee cchhee uunnaa ppaarrttee ddeeii nnoorrmmaallii ppaarrtteecciippaannttii nnoonn ttoorrnnii ddooppoo ll’’aacccceennssiioonnee,, ssii ddeevvee tteenneerree llaa

lleezziioonnee ddii TToorràà nneellll’’oorraa pprreeffiissssaattaa ee ssoolloo ssuucccceessssiivvaammeennttee aacccceennddeerree ii lluummii ddii cchhaannuuccccàà.. SSee ii

ppaarrtteecciippaannttii ssoonnoo ddiissppoossttii aa ttoorrnnaarree llaa lleezziioonnee ssii ddeevvee ppoossttiicciippaarree..

66.. CChhii aabbiittaa iinn uunn sseemmiinntteerrrraattoo ddoovvee ddeevvee ppoossiizziioonnaarree ii lluummii ddii cchhaannuuccccàà??

DDii nnoorrmmaa,, iinn qquueessttoo ccaassoo èè bbeennee aacccceennddeerree ii lluummii ffuuoorrii ddeellllaa ccaassaa,, nneellllaa ssttrraaddaa pprriinncciippaallee.. CChhii nnoonn

ppuuòò aacccceennddeerree ii lluummii aallll’’eesstteerrnnoo ddeellllaa pprroopprriiaa aabbiittaazziioonnee ((aadd eesseemmppiioo cchhii aabbiittaa iinn DDiiaassppoorraa)),, ddoovvrràà

ppoorrrree ii lluummii aaccccaannttoo aallllaa ppoorrttaa pprriinncciippaallee,, nneell llaattoo ooppppoossttoo aa qquueelllloo aa ccuuii ssii èè ffiissssaattaa llaa mmeezzuuzzàà..

33 IIeehhuuddììtt uucccciissee iill ggeenneerraallee ggrreeccoo OOllooffeerrnnee ddooppoo aavveerrggllii ooffffeerrttoo ddeell ffoorrmmaaggggiioo ssaallaattoo cchhee lloo ccoossttrriinnssee aa bbeerree vviinnoo

uubbrriiaaccaannddoossii.. IIeehhuuddììtt,, uucccciiddeennddoo OOllooffeerrnnee,, ssppiinnssee uunnaa ppaarrttee ddeell ppooppoolloo eebbrraaiiccoo aallllaa rriivvoollttaa..

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77.. CChhii aabbiittaa iinn uunn ccoonnddoommiinniioo,, ddoovvee ddeevvee ppoossiizziioonnaarree ii lluummii ddii cchhaannuuccccàà??

SSee llee ffiinneessttrree ddeellll’’aabbiittaazziioonnee ssii ttrroovvaannoo aa mmeennoo ddii ddiieeccii mmeettrrii ddaallll’’aassffaallttoo ((ppiiaannoo tteerrrraa,, pprriimmoo ee

sseeccoonnddoo ppiiaannoo)),, ii lluummii ddoovvrraannnnoo eesssseerree mmeessssii aaccccaannttoo aadd uunnaa ffiinneessttrraa cchhee ddàà vveerrssoo llaa ssttrraaddaa

pprriinncciippaallee.. SSee ssii aabbiittaa iinn uunnaa ccaassaa ppoossttaa aadd uunn ppiiaannoo aall ddii ssoopprraa ddeeii ddiieeccii mmeettrrii ddaallll’’aassffaallttoo ssii

ddoovvrraannnnoo ppoorrrree ii lluummii aaccccaannttoo aallllaa ppoorrttaa pprriinncciippaallee,, nneell llaattoo ooppppoossttoo aa qquueelllloo aa ccuuii èè ffiissssaattaa llaa

mmeezzuuzzàà..

88.. SSii ppoossssoonnoo aacccceennddeerree ii lluummii ddii cchhaannuuccccàà iinn uunn llooccaallee ppuubbbblliiccoo??

SSii,, aa ppaattttoo cchhee ll’’aacccceennssiioonnee aavvvveennggaa ddooppoo ll’’uusscciittaa ddeellllee sstteellllee,, ccoommee ddii nnoorrmmaa..

99.. QQuuaallii oollii ssoonnoo aaddaattttii aallll’’aacccceennssiioonnee??

LLaa ccoonnddiizziioonnee aaffffiinncchhéé ll’’aacccceennssiioonnee ssiiaa sseeccoonnddoo llaa nnoorrmmaa èè qquueellllaa cchhee iill lluummee ssiiaa ccoommppoossttoo ddaa oolliioo

ee ddaa ssttooppppiinnoo.. SSee mmaannccaa uunnoo ddeeii dduuee eelleemmeennttii iill lluummee nnoonn èè aaddaattttoo ppeerr aaddeemmppiieerree aall pprreecceettttoo iinn

qquuaannttoo mmaanncchheerreebbbbee iill rriiccoorrddoo ddeell mmiirraaccoollooddii cchhaannuuccccàà.. PPeerrttaannttoo nnoonn ssii ppoossssoonnoo aacccceennddeerree ssppiieeddiinnii

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TTuuttttii ggllii oollii ssoonnoo aaddaattttii aallll’’aacccceennssiioonnee,, aanncchhee ssee nnoonn aalliimmeennttaannoo ccoommee ssii ddeevvee iill ffuuooccoo ddeelllloo

ssttooppppiinnoo iinn eessssii iimmmmeerrssoo mmaa èè pprreeffeerriibbiillee cchhee ssii uussii ddeellll’’oolliioo dd’’oolliivvaa pprroopprriioo iinn rriiccoorrddoo ddeell mmiirraaccoolloo

aavvvveennuuttoo nneell SSaannttuuaarriioo.. PPeerrcciiòò,, ssee nnoonn ssii ttrroovvaa ddeellll’’oolliioo dd’’oolliivvaa ssii uussii ddeellll’’aallttrroo oolliioo ooppppuurree ddeellllee

ccaannddeellee ddii ppaarraaffffiinnaa ((ddeeffiinniittaa ccoommuunneemmeennttee cceerraa))..

GGllii ssttooppppiinnii ppoossssoonnoo eesssseerree ddii qquuaallssiiaassii mmaatteerriiaallee mmaa èè pprreeffeerriibbiillee uussaarree ssttooppppiinnii ddii ccoottoonnee ooppppuurree ddii

lliinnoo..

1100.. SSii ddeevvoonnoo ccaammbbiiaarree ggllii ssttooppppiinnii ooggnnii ggiioorrnnoo??

VVii èè cchhii rriittiieennee cchhee ssii ddeebbbbaannoo ccaammbbiiaarree ooggnnii ggiioorrnnoo ggllii ssttooppppiinnii uussaattii ccoonn ssttooppppiinnii nnuuoovvii iinn qquuaannttoo

cciiòò vveenniivvaa ffaattttoo aanncchhee aallll’’eeppooccaa ddeell TTeemmppiioo.. ((MMeeiirrìì ssuu SShhaabbbbààtt 2211::)).. II ggrraannddii MMaaeessttrrii pprreeppaarraavvaannoo

lloorroo sstteessssii ii lluummii ssoosstteenneennddoo cchhee ccoossìì ooggnnuunnoo ddoovvrreebbbbee ffaarree,, ee nnoonn ccoommpprraarree ddeeii lluummii ggiiàà pprreeppaarraattii..

1111.. LL’’oolliioo ddeevvee eesssseerree ddii pprroopprriieettàà ddii ccoolluuii cchhee aacccceennddee ppeerr aaddeemmppiieerree aall pprreecceettttoo??

VVii èè cchhii rriittiieennee cchhee ll’’oolliioo ppeerr ll’’aacccceennssiioonnee ddeell lluummee ddii cchhaannuuccccàà ddeebbbbaa eesssseerree ddii pprroopprriieettàà ddii ccoolluuii

cchhee iinntteennddee aaddeemmppiieerree aall pprreecceettttoo ee cchhee nnoonn ssii eessccee dd’’oobbbblliiggoo uussaannddoo ddeellll’’oolliioo pprreessoo iinn pprreessttiittoo ((RRaann

iinn PPeessaacchhììmm 77..)).. IInn pprraattiiccaa,, ppeerròò,, ssii ppuuòò eesssseerree ffaacciilliittaannttii eedd uussaarree aanncchhee ddeellll’’oolliioo cchhiieessttoo iinn pprreessttiittoo..

EE’’ ccoommuunnqquuee pprreeffeerriibbiillee sseegguuiirree ll’’ooppiinniioonnee ddeelllloo ZZòòhhaarr sseeccoonnddoo llaa qquuaallee,, ppeerr aaddeemmppiieerree aadd ooggnnii

pprreecceettttoo,, èè bbeennee uussaarree uunn ooggggeettttoo ddii pprroopprriieettàà..

1122.. SSii ppuuòò mmeetttteerree ll’’oolliioo iinn bbiicccchhiieerrii ddii vveettrrooee ppooii iinnsseerriirree ggllii sstteessssii iinn uunnaa CChhaannuucccchhiiàà??

VVii èè cchhii rriittiieennee cchhee ppoorrrree ddeellll’’oolliioo iinnccoonntteenniittoorrii ddii vveettrroo ppoossttii aallll’’iinntteerrnnoo ddii uunnaa CChhaannuucccchhiiàà iinn

mmeettaalllloo nnoonn ssiiaa ccoorrrreettttoo iinn qquuaannttoo ssii aabbbbaasssseerreebbbbee iinn qquueessttoo mmooddoo ll’’iimmppoorrttaannzzaa ee ll’’oonnoorree cchhee ssii

ddoovvrreebbbbee ccoonnffeerriirree aall pprreecceettttoo..55

VVii ssoonnoo iinnoollttrree iinn ccoommmmeerrcciioo ddeeii ccoonntteenniittoorrii iinn vveettrroo cchhee nnoonn ssoonnoo ccoonnssiiddeerraattii aaddaattttiiddaallllaa hhaallaakkhhàà iinn

qquuaannttoo,, aa ccaauussaa ddeellllaa lloorroo iinnssttaabbiilliittàà,, ssee aappppooggggiiaattii ssuu uunn ppiiaannoo ppoottrreebbbbeerroo ccaaddeerree vveerrssaannddoo ll’’oolliioo

ppoossttoo nneell lloorroo iinntteerrnnoo.. IInn ccaassoo ddii nneecceessssiittàà èè ccoommuunnqquuee aacccceettttaattoo iinnttrroodduurrrree ddeeii ccoonntteenniittoorrii iinn vveettrroo

aallll’’iinntteerrnnoo ddeeii ccoonntteenniittoorrii iinnmmeettaalllloo ppoossttii ssuullllaa llaammppaaddaa ddii cchhaannuuccccàà..

1133.. UUnn mmiilliittaarree ddeevvee aacccceennddeerree ppeerrssoonnaallmmeennttee ii lluummii oo ssii ppuuòò bbaassaarree ssuull ll''aacccceennssiioonnee ffaattttaa aa

ccaassaa ddaaii ggeenniittoorrii??

LL''uussoo ddeeii sseeffaarrddiittii èè cchhee ooggnnii rraaggaazzzzoo nnoonn ssppoossaattoo ssii ppoossssaa bbaassaarree ssuull ll''aacccceennssiioonnee ffaattttaa ddaaii ggeenniittoorrii

sseebbbbeennee ccoossttuuii nnoonn ssiiaa aassssiieemmee aa lloorroo aall mmoommeennttoo ddeellll’’aacccceennssiioonnee.. SSee iill ggiioovvaannee ssii ttrroovvaa iinn uunn ppoossttoo

44 IIll TTzziittzz EEllii’’èèzzeerr ppeerrmmeettttee iinn ccaassoo ddii nneecceessssiittàà ddii aacccceennddeerree uunn lluummee eelleettttrriiccoo.. RRaavv ‘‘OOvvaaddiiaa nnoonn èè dd’’aaccccoorrddoo ccoonn qquueessttaa

ooppiinniioonnee.. 55 UUssaarree uunn ccoonntteenniittoorree ppeerr ll’’oolliioo dd’’aarrggeennttoo oo ddii bbrroonnzzoo èè uunn mmooddoo ppeerr ddaarree iimmppoorrttaannzzaa aallll’’aattttoo ddeellll’’aacccceennssiioonnee mmeennttrree

iinnttrroodduurrrree nneellllaa llaammppaaddaa ddii cchhaannuuccccàà uunn ccoonntteenniittoorree ddii mmiinnoorr vvaalloorree èè ccoommee ttoogglliieerree ““HHiiddùùrr”” –– oonnoorree aall pprreecceettttoo sstteessssoo..

Page 6: Le regole dell’accensione...Sunto dell’ordine dell’accensione e le preghiere traslitterate 1. Si accende lo Shammàsh 2. Si recitano le benedizioni: A) barùkh attà ad-onài

ddoovvee nnoonn ppuuòò aassssiisstteerree nneeppppuurree aallll''aacccceennssiioonnee ffaattttaa ddaa aallttrrii,, ssee lloo ddeessiiddeerraa,, ppuuòò aacccceennddeerree lluummii ee

rreecciittaarree aanncchhee llee rriittuuaallii bbeenneeddiizziioonnii,, sseebbbbeennee ii ssuuooii ggeenniittoorrii aacccceennddaannoo aanncchhee ppeerr lluuii nneellllaa lloorroo

aabbiittaazziioonnee..

1144.. QQuuaall''èè iill tteemmppoo mmiigglliioorree ppeerr aaddeemmppiieerree aall pprreecceettttoo??

IIll tteemmppoo mmiigglliioorree ppeerr ll''aacccceennssiioonnee èè ddaall mmoommeennttoo ddeelllloo ssppuunnttaarree ddeellllee sstteellllee ffiinnoo aallllaa mmeezzzz''oorraa

ssuucccceessssiivvaa.. SSee nnoonn ssii èè aacccceessoo iinn qquueesstt''aarrccoo ddii tteemmppoo,, ll’’aacccceennssiioonnee ppuuòò ccoommuunnqquuee aavvvveenniirree iinn

qquuaallssiiaassii mmoommeennttoo ddeellllaa nnoottttee,, ffiinnoo aall ssoorrggeerree ddeellll''aallbbaa.. SSee ssii aacccceennddeesssseerroo ii lluummii aa nnoottttee ttaarrddaa ee ii

ffaammiigglliiaarrii ggiiàà ddoorrmmiisssseerroo èè pprreeffeerriibbiillee,, mmaa nnoonn oobbbblliiggaattoorriioo,, ssvveegglliiaarree aallmmeennoo uunnoo ddii lloorroo aaffffiinncchhéé

qquueesstt''uullttiimmoo aassssiissttaa aallll''aacccceennssiioonnee.. CCoommuunnqquuee,, ssee cciiòò ffoossssee iimmppoossssiibbiillee,, ssii ppoottrràà aacccceennddeerree ii lluummii ddii

cchhaannuuccccàà aanncchhee ddaa ssoollii,, rreecciittaannddoo ppuurree llee rreeggoollaarrii bbeenneeddiizziioonnii..

1155.. LL''oolliioo ppeerr ll''aacccceennssiioonnee ddeevvee eesssseerree ccoommmmeessttiibbiillee??

AAnncchhee uunn ll''oolliioo nnoonn ccoommmmeessttiibbiillee ppuuòò eesssseerreeuussaattoo sseennzzaa aallccuunn pprroobblleemmaa ppeerr aacccceennddeerree ii lluummii ddii

cchhaannuuccccáá..

1166.. CCoommee ssii ddeevvee ccoommppoorrttaarree cchhii ddeevvee llaasscciiaarree llaa pprroopprriiaa aabbiittaazziioonnee pprriimmaa ddeelllloo ssppuunnttaarree

ddeellllee sstteellllee ppeerr ffaarrvvii rriittoorrnnoo ssoolloo iill ggiioorrnnoo ssuucccceessssiivvoo??

CChhii ffoossssee ccoossttrreettttoo aa llaasscciiaarree llaa pprroopprriiaaaabbiittaazziioonnee pprriimmaa ddeelllloo ssppuunnttaarree ddeellllee sstteellllee ppoottrràà ccoommuunnqquuee

aacccceennddeerree ii lluummii ddii cchhaannuuccccàà ddaall tteemmppoo ddii ppeelláágg hhaammiinncchhàà ((uunn’’oorraa ee uunn qquuaarrttoo cciirrccaa pprriimmaa

ddeellll’’uusscciittaa ddeellllee sstteellllee)) aa ppaattttoo ddii mmeetttteerree oolliioo bbaassttaannttee ppeerr ppeerrmmeetttteerree aaii lluummii ddii aarrddeerree ffiinnoo aa

mmeezzzz''oorraa ddooppoo lloo ssppuunnttaarree ddeellllee sstteellllee.. PPrriimmaa ddeell ppeellààgg hhaammiinncchhàà èè vviieettaattoo aacccceennddeerree ii lluummii ddii

cchhaannuuccccàà..

1177..CChhii ssii rriiccoorrddaa ddii nnoonn aavveerr aacccceessoo ii lluummii ddii cchhaannuuccccàà ssoolloo qquuaallcchhee mmiinnuuttoo pprriimmaa ddeelllloo

ssppuunnttaarree ddeellll''aallbbaa,, ppuuòò uugguuaallmmeennttee eesseegguuiirree iill pprreecceettttoo??

SSeebbbbeennee nnoonn vvii ssiiaannoo aallmmeennoo ttrreennttaa mmiinnuuttii ttrraa iill mmoommeennttoo ddeellll''aacccceennssiioonnee ee iill mmoommeennttoo ddeelllloo

ssppuunnttaarree ddeellll''aallbbaa ssii ppuuòò uugguuaallmmeennttee mmeetttteerree iinn pprraattiiccaa iill pprreecceettttoo rreecciittaannddoo aanncchhee llee rreeggoollaarrii

bbeenneeddiizziioonnii iinn qquuaannttoo lloo SShhuullcchhàànn AArrùùkkhh aaffffeerrmmaa cchhee ll''aacccceennssiioonnee ppuuòò aavvvveenniirree iinn qquuaallssiiaassii

mmoommeennttoo ddeellllaa nnoottttee..

1188.. SSii ddeevvoonnoo pprriimmaa aacccceennddeerree ii lluummii ddii cchhaannuuccccáá oo pprriimmaa pprreeggaarree llaa tteeffiillllàà ddii ‘‘aarrvvììtt??

ÈÈ bbeennee pprreeggaarree llaa tteeffiillllàà ddii ''aarrvvììtt pprriimmaa ddii aacccceennddeerree ii lluummii,, ppeerr dduuee mmoottiivvii:: aa)) iinn qquueessttoo mmooddoo ssii

aaddeemmppiiee aall pprriinncciippiioo rraabbbbiinniiccoo cchhee aaffffeerrmmaa:: LL’’aaddeemmppiimmeennttoo ddii uunn pprreecceettttoo aabbiittuuaallee ee ccoonnttiinnuuaattiivvoo

ddeevvee pprreecceeddeerree nneell tteemmppoo ll''aaddeemmppiimmeennttoo ddii uunn pprreecceettttoo ssoolloo tteemmppoorraanneeoo;; bb)) llaa lleettttuurraa ddeelllloo sshheemm’’àà

èè uunn pprreecceettttoo ssccrriittttoo nneellllaa TToorráá mmeennttrree ll''aacccceennssiioonnee ddeeii lluummii ddii cchhaannuuccccàà èè uunn pprreecceettttoo iimmppoossttoo ddaaii

MMaaeessttrrii..

1199.. CChhee ccoossaa èè vviieettaattoo ffaarree pprriimmaa ddii aacccceennddeerree ii lluummii??

ÈÈ vviieettaattoo mmaannggiiaarree ppiiùù ddii 5566 ggrr ddii ppaannee aa ppaarrttiirree ddaa mmeezzzz''oorraa pprriimmaa ddeelllloo ssppuunnttaarree ddeellllee sstteellllee.. ÈÈ

ppeerrmmeessssoo mmaannggiiaarree pprriimmaa ddeellll''aacccceennssiioonnee ffrruuttttaa oo vveerrdduurraa ee bbeerree bbeevvaannddee aannaallccoolliicchhee iinn qquuaallssiiaassii

qquuaannttiittàà.. ÈÈ aallttrreessìì vviieettaattoo iinniizziiaarree uunn llaavvoorroo oo ccoommiinncciiaarree aa ssttuuddiiaarree TToorráá ddaall mmoommeennttoo ddeelllloo

ssppuunnttaarree ddeellllee sstteellllee.. QQuueessttee nnoorrmmee,, ppeerròò,, rriigguuaarrddaannoo ssoolloo iill ccaappooffaammiigglliiaa cchhee èè oobbbblliiggaattoo

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ccaassaa ppoossssoonnoo mmaannggiiaarree qquuaallssiiaassii cciibboo ee iinniizziiaarree llaavvoorrii sseeccoonnddoo llee lloorroo nneecceessssiittàà..

2200.. SSee uunnaa mmoogglliiee aacccceennddee llaa pprriimmaa sseerraa aanncchhee ppeerr iill pprroopprriioo mmaarriittoo,, ccoossttuuii ddoovvrràà ddiirree llaa

bbeenneeddiizziioonnee ddii sshheeeecchheeiiiiáánnuu ssee aacccceennddee llaa sseeccoonnddaa sseerraa??

NNoo,, iinn qquuaannttoo ll''aacccceennssiioonnee ddeellllaa mmoogglliiee ccoonnttaa ccoommee ssee aadd aacccceennddeerree ffoossssee ssttaattoo iill mmaarriittoo.. SSee aadd

aacccceennddeerree ppeerr uunn uuoommoo èè ppeerròò uunn ssuuoo iinnccaarriiccaattoo ddiivveerrssoo ddaallllaa mmoogglliiee((aadd eesseemmppiioo uunn ffiigglliioo)),, qquuaannddoo

Page 7: Le regole dell’accensione...Sunto dell’ordine dell’accensione e le preghiere traslitterate 1. Si accende lo Shammàsh 2. Si recitano le benedizioni: A) barùkh attà ad-onài

ccoossttuuii aacccceennddeerràà ppeerrssoonnaallmmeennttee ppeerr llaa pprriimmaa vvoollttaa iinn uunnaa ddeellllee sseerree ssuucccceessssiivvee ddoovvrràà rreecciittaarree aanncchhee

llaa bbeenneeddiizziioonnee ddii sshheehheecchheeiiiiáánnuu..

2211.. SSee iill lluummee ssii ssppeeggnnee dduurraannttee llaa mmeezzzz''oorraa ssuucccceessssiivvaa aallll''aacccceennssiioonnee,, èè oobbbblliiggaattoorriioo rriippeetteerree

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NNoo,, aanncchhee ssee iill lluummee ssii ssppeeggnneessssee iimmmmeeddiiaattaammeennttee ddooppoo ll''aacccceennssiioonnee nnoonn èè oobbbblliiggaattoorriioo rriiaacccceennddeerree

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iinniizziiaa aadd aarrddeerree.. CCoommuunnqquuee,, cchhii vvoolleessssee rriiaacccceennddeerreeuunn lluummee cchhee ssii èè ssppeennttoo,, lloo ppuuòò ffaarree ee ssii

ccoonnssiiddeerraa ppuurree ddeeggnnoo ddii llooddee mmaa nnoonn ddeevvee rriippeetteerree llee bbeenneeddiizziioonnii ggiiàà rreecciittaattee..

2222.. CChhii aacccceennddee iinn uunn ppoossttoo vveennttiillaattoo,, ssaappeennddoo aa pprriioorrii cchhee iill lluummee ssii ssppeeggnneerràà,, hhaa eesseegguuiittoo

uugguuaallmmeennttee iill pprreecceettttoo??

SSeebbbbeennee llaa sseemmpplliiccee aacccceennssiioonnee bbaassttii ppeerr aaddeemmppiieerree aall pprreecceettttoo,, cchhii aacccceennddee iinn uunn ppoossttoo vveennttiillaattoo

ppuurr ssaappeennddoo cchhee ii lluummii ssii ssaarreebbbbeerroo pprreessttoo ssppeennttii,, nnoonn hhaa aaddeemmppiiuuttoo aall pprreecceettttoo nneellmmooddoo ddoovvuuttoo ee

ddoovvrràà rriiaacccceennddeerree nnuuoovvaammeennttee ii lluummii mmaa sseennzzaa rriippeetteerree llee bbeenneeddiizziioonnii..

2233.. UUnn uuoommoo cchhee ssii ttrroovvaa aa ccaassaa ddii aammiiccii ee ssaa cchhee qquuaallccuunnoo aa ccaassaa aacccceennddeerràà llaa cchhaannuucccchhiiáá

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CChhii dduurraannttee cchhaannuuccccáá ssii ttrroovvaa pprreessssoo ccoonnoosscceennttii ee ssaa cchhee llaa mmoogglliiee aacccceennddeerràà ppeerr lluuii aa ccaassaa,, nnoonn

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ppeerr lluuii aa ccaassaa ooppppuurree nneell ccaassoo iill ccuuii ii ffaammiigglliiaarrii ssii ttrroovviinnoo aassssiieemmee aa lluuii,, ppuuòò ddaarree aallll''aammiiccoo uunnaa ppaarrttee

ddeellll''iimmppoorrttoo uussaattoo ppeerr ccoommpprraarree ll''oolliioo nneecceessssaarriioo aallll''aacccceennssiioonnee ee iinn qquueessttoo mmooddoo,, ccoonn ll''aacccceennssiioonnee

ddeell ppaaddrroonnee ddii ccaassaa,, aanncchh''eeggllii aavvrràà aaddeemmppiiuuttoo aall pprreecceettttoo.. NNoonn èè ppeerròò ssttrreettttaammeennttee oobbbblliiggaattoorriioo ddaarree

mmaatteerriiaallmmeennttee iill ddeennaarroo aall ppaaddrroonnee ddii ccaassaa iinn qquuaannttoo bbaassttaa cchhee qquueesstt''uullttiimmoo ddiiccaa aa vvooccee aallttaa ddii

eesssseerree ddiissppoossttoo aa rreeggaallaarree aallll’’aammiiccoo uunnaa ppaarrttee ddeellll''oolliioo uussaattoo ppeerr ll''aacccceennssiioonnee ee ccoossttuuii ppoottrràà iinn qquueessttoo

mmooddoo uusscciirree dd''oobbbblliiggoo..

2244.. CChhii aacccceennddee sseeccoonnddoo llaa nnoorrmmaa ii lluummii ddii cchhaannuuccccáá nneellllaa pprroopprriiaa aabbiittaazziioonnee ee ppooii ssii rreeccaa aa

ttrroovvaarree uunn aammiiccoo,, ppuuòò rriiaacccceennddeerree llaa cchhaannuucccchhiiáá rreecciittaannddoo ppuurree llee ddoovvuuttee bbeenneeddiizziioonnii??

SSee èè ll''aammiiccoo aa cchhiieeddeerrlloo oo ssee ssii vvuuoollee ffaarr rriissppeettttaarree aa qquueessttoo llaa mmiittzzvvàà iinn mmooddoo ccoorrrreettttoo,, lloo ppuuòò ffaarree..

chag chanuccà samèach

(R. Colombo)