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Le principali disposizioni in materia Le principali disposizioni in materia di personale di personale Aggiornate con la Legge di Bilancio 2017, al Milleproroghe e alle Aggiornate con la Legge di Bilancio 2017, al Milleproroghe e alle indicazioni della RGS e Corte dei Conti indicazioni della RGS e Corte dei Conti a cura di Roberto Mastrofini a cura di Roberto Mastrofini [email protected] [email protected]

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Le principali disposizioni in materia Le principali disposizioni in materia di personaledi personale

Aggiornate con la Legge di Bilancio 2017, al Milleproroghe e alle Aggiornate con la Legge di Bilancio 2017, al Milleproroghe e alle indicazioni della RGS e Corte dei Contiindicazioni della RGS e Corte dei Conti

a cura di Roberto Mastrofinia cura di Roberto [email protected]@logospa.it

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IL PERSONALE PUBBLICO: SINTESI INTRODUTTIVAIL PERSONALE PUBBLICO: SINTESI INTRODUTTIVA

Normativa di riferimento: Decreto Legislativo 30 marzo 2001 n.165, ossia il Testo Unico sul pubblico impiego, ulteriormente modificato dalla Riforma Brunetta (Decreto Legislativo 27 ottobre 2009 n. 150)

TIPOLOGIE CONTRATTUALI

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Prerequisiti per poter effettuare assunzioniPrerequisiti per poter effettuare assunzioni

Per poter effettuare nuove assunzioni a tempo indeterminato, occorre innanzitutto verificare il rispetto dei seguenti prerequisiti:

a) aver effettuato la ridefinizione degli uffici e delle dotazioni organiche, nonché la programmazione triennale del fabbisogno di personale, secondo quanto previstodall’art. 6 del D.Lgs. n. 165/2001 (art. 6, comma 6, del D.Lgs. 165/2001);

b) aver effettuato la ricognizione delle eventuali eccedenze di personale ai sensi dell’art. 33 del D.Lgs. n. 165/2001, come sostituito dal comma 1, art. 16, della L. n. 183/2011 (art. 33, comma 2, del D.Lgs. 165/2001) – vedi nostra circolare Personale 1 marzo 2012;

c) aver approvato il Piano triennale di azioni positive in materia di pari opportunità (art. 48, comma 1, del D.Lgs. 198/2006) – vedi nostra circolare Personale 10 febbraio 2012;

d) aver rispettato le norme sul contenimento della spesa del personale (art. 1, comma 557 – enti soggetti al patto nel 2015 – comma 562 – enti non soggetti al patto nel 2015, della L. n. 296/2006; art. 1, comma 762, della L. n. 208/2015);

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Prerequisiti per poter effettuare assunzioniPrerequisiti per poter effettuare assunzioni

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La certificazione dell’Organo di revisioneLa certificazione dell’Organo di revisione

L’art. 3, comma 10-bis, del D.L. n. 90/2014, convertito dalla L. 114/2014, prevede che il rispetto degli adempimenti e delle prescrizioni in materia di assunzioni e di spesa di personale, come disciplinati dall’art. 3 del D.L. n. 90/2014, nonché delle prescrizioni di cui al comma 4 dell’art. 11 del medesimo decreto (trattamento economico addetti uffici di staff), debba essere certificato dai revisori dei conti nella relazione di accompagnamento alla delibera di approvazione del bilancio annuale dell’ente.

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ENTRIAMO NEL MERITO

La programmazione del fabbisogno di personale

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PROGRAMMAZIONE FABBISOGNO DI PROGRAMMAZIONE FABBISOGNO DI PERSONALEPERSONALE

«REGOLE GENERALI»«REGOLE GENERALI»

Condizioni ostative alle assunzioni

• Stato di deficitarietà strutturale e di dissesto• Mancato rispetto del pareggio di bilancio nell’anno precedente o nell’anno in corso (legge di bilancio 2017)• In caso di violazione del limite di spesa di personale (art. 1, comma 557 ter, L. 296/2006)• Mancata rideterminazione della D.O. nel triennio precedente (art. 6, comma 6, D. Lgs. 165/2001) VEDI SLIDE SUCCESSIVA NN. 10 e 11VEDI SLIDE SUCCESSIVA NN. 10 e 11

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Condizioni ostative alle assunzioni

• Mancata ricognizione ANNUALE eccedenze di personale (art. 33, comma 2, D: Lgs. 165/2001) VEDI SLIDE SUCCESSIVA N. 9VEDI SLIDE SUCCESSIVA N. 9• Mancata adozione del piano delle performance ((art. 10, comma 5, D. Lgs. 150/2009)• Mancata adozione del piano triennale delle azioni positive (art. 48, comma 1, D. Lgs. 198/2006)•DALL’ART. 41 DEL D.L. 66/2014: divieto di assunzione a qualsiasi titolo anche per gli enti locali in caso di superamento dei tempi medi di pagamento (per anno 2014 – 90 gg. – per anno 2015 - 60 gg. ….. L’organo di controllo di regolarità amministrativa e contabile verifica le attestazioni di cui al primo periodo, dandone atto nella propria relazione.

• La Corte Costituzionale a dicembre 2015 ha ritenuto incostituzionale il divieto di assunzione in caso di superamento dei tempi medi di pagamento

PROGRAMMAZIONE FABBISOGNO DI PERSONALEPROGRAMMAZIONE FABBISOGNO DI PERSONALE «REGOLE GENERALI»«REGOLE GENERALI»

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SANZIONE PER MANCATO ADEMPIMENTO

Art. 33 c. 2 D.Lgs. 165/2001

Le amministrazioni pubbliche che non adempiono alla ricognizione annuale … non possono effettuare assunzioni o instaurare rapporti di lavoro con qualunque tipologia di contratto pena la nullità degli atti posti in essere

PROGRAMMAZIONE FABBISOGNO DI PROGRAMMAZIONE FABBISOGNO DI PERSONALEPERSONALE

(Art. 39 L.449/1997) (Art. 39 L.449/1997)

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Art. 6, comma 4/bis, D. Lgs. 165/2001

Il documento di programmazione triennale del fabbisogno di personale ed i suoi aggiornamenti di cui al comma 4 sono elaborati su proposta dei competenti dirigenti che individuano i profili professionali necessari allo svolgimento dei compiti istituzionali delle strutture cui sono preposti. (Comma aggiunto dall'art. 35 del d.lgs. n. 150 del 2009)

07/07/15

PROGRAMMAZIONE FABBISOGNO DI PERSONALEPROGRAMMAZIONE FABBISOGNO DI PERSONALE(Art. 39 L.449/1997)(Art. 39 L.449/1997)

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-RACCOLTA PROPOSTA DEI SINGOLI DIRIGENTI-VERIFICA FATTIBILITA’ -VERIFICA RISPETTO SPESA PERSONALE …..-VERIFICHE POSSIBILITA’ ASSUNZIONALI (TOURNOVER)-VERIFICA ESIGENZE – «PRECEDENZE» -RICHIAMO DELIBERA ECCEDENZE-RICHIAMO PIANO AZIONI POSITIVE-RICHIAMO PRECEDENTE PROGRAMMAZIONE E STATO ATTUAZIONE-PARERI …. (Organo di revisione contabile)-INDIVIDUAZIONE DEI POSTI DA RICOPRIRE NEL TRIENNIO (DETTAGLIO), DELLA CARATTERISTICHE DEL RAPPORTO DI LAVORO, DELLA TIPOLOGIA DI LAVORO DA ATTIVARE (TIPOLOGIA DI LAVORO FLESSIBILE)

IL MANCATO ADEMPIMENTO DETERMINA IL DIVIETO DI ASSUNZIONE AI SENSI DELL’ART. 6, COMMA 6, DEL DECRETO LEGISLATIVO 165/2001 (ART. 48, D. LGS. 196/2006)

07/07/15

PROGRAMMAZIONE FABBISOGNO DI PERSONALEPROGRAMMAZIONE FABBISOGNO DI PERSONALE(Art. 39 L.449/1997)(Art. 39 L.449/1997)

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La spesa di personaleLa spesa di personale

• Province• Comuni con popolazione superiore a 1000 abitanti • Aziende speciali ed istituzioni • Enti locali commissariati per infiltrazioni mafiose

ENTI CON POPOLAZIONE > 1000 ABITANTIENTI CON POPOLAZIONE > 1000 ABITANTI

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Art. 1 c. 557 L. 296/06Gli enti assicurano la riduzione delle spese di personale (…) garantendo il contenimento della dinamica retributiva e occupazionale, con azioni da modulare nell‘ambito della propria autonomia, quali:

1. riduzione dell'incidenza percentuale delle spese di personale rispetto al complesso delle spese correnti, attraverso parziale reintegrazione dei cessati e contenimento della spesa per il lavoro flessibile; 

2. razionalizzazione e snellimento delle strutture burocratico - amministrative, anche attraverso accorpamenti di uffici con l'obiettivo di ridurre l'incidenza percentuale delle posizioni dirigenziali in organico;

3. contenimento delle dinamiche di crescita della contrattazione integrativa, tenuto anche conto delle corrispondenti disposizioni dettate per le amministrazioni statali.

557-bis (con abrogazione art. 76 c.1 DL112/2008) perimetro contenitivo del comma 557 Ai fini dell'applicazione del comma 557, costituiscono spese di personale anche quelle sostenute per i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, per la somministrazione di lavoro, per il personale di cui all'articolo 110, nonché per tutti i soggetti a vario titolo utilizzati, senza estinzione del rapporto di pubblico impiego, in strutture e organismi variamente denominati partecipati o comunque facenti capo all'ente.

La spesa di personaleLa spesa di personale

ENTI CON POPOLAZIONE > 1000 ABITANTIENTI CON POPOLAZIONE > 1000 ABITANTI

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Definizione di spesa di personale

+ Retribuzioni lorde

+ Segretario ente

+ Co.co.co.

+ lavoro interinale

+ convenzioni

+ lsu

+ oneri riflessi

+ irap

+ assegni

+ buoni pasto

+ equo indennizzo

+ rimborso personale comandato

Circ. RGS 9/2006+ art. 110 tuel

+ art. 90 tuel

- Rinnovi contrattuali dopo il 2004

- Categorie protette

- CFL prorogati

- rimborso personale in comando

- personale a carico UE

- Straord. elettorale + oneri

- Personale trasf. Regioni funz. del

- Assunzioni vigili stagionali

La spesa di personaleLa spesa di personale

ENTI CON POPOLAZIONE > 1000 ABITANTIENTI CON POPOLAZIONE > 1000 ABITANTI

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SONO ESCLUSE DALLA SPESA EX C. 557 E 562

• le spese per i diritti di rogito• le spese per incentivi all’accertamento ICI (deliberazione n.

16/SEZAUT/2009)• gli oneri per assunzioni flessibili di vigili finanziate proventi delle sanzioni

(indicazioni del Ministero dell’Interno e di sezioni regionali di controllo della Corte dei Conti)

• le spese per il personale straordinario assunto a tempo determinato retribuito dal comune con finanziamento trasferito dalla locale Azienda USL (Sezione Autonomie n. 5/SEZAUT/ 2010)

• spese per il personale trasferito dalla Regione per funzioni delegate (deliberazione n. 9/SEZAUT/2010)

• le spese per i diritti di rogito• le spese per incentivi all’accertamento ICI (deliberazione n.

16/SEZAUT/2009)• gli oneri per assunzioni flessibili di vigili finanziate proventi delle sanzioni

(indicazioni del Ministero dell’Interno e di sezioni regionali di controllo della Corte dei Conti)

• le spese per il personale straordinario assunto a tempo determinato retribuito dal comune con finanziamento trasferito dalla locale Azienda USL (Sezione Autonomie n. 5/SEZAUT/ 2010)

• spese per il personale trasferito dalla Regione per funzioni delegate (deliberazione n. 9/SEZAUT/2010)

La spesa di personaleLa spesa di personaleENTI CON POPOLAZIONE > 1000 ABITANTIENTI CON POPOLAZIONE > 1000 ABITANTI

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Ultimi interventi normativi:

DL. 90/2014 Abroga comma 7 dell’art. 76 D.L 112/2008

VINCOLO ABROGATO: Gli enti in cui l’incidenza della spesa di personale consolidata sulle proprie spese correnti risultava pari o superiore al 50% non potevano assumere a nessun titolo

La percentuale di incidenza delle spesa di personale sulla spesa corrente non impedisce agli enti di assumere, ma, il D.Lgs. 118/11 ha introdotto dal 2016 per tutti gli enti un obbligo di consolidamento

DIVERSA FUNZIONE DEL PARAMETRO DI INCIDENZA

La spesa di personaleLa spesa di personaleENTI CON POPOLAZIONE > 1000 ABITANTIENTI CON POPOLAZIONE > 1000 ABITANTI

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Art. 76 co.7 D.l. 112/08 Art. 3 co.5 D.l. 90/14

2014 40% 60%

2015 40% 60%

2016 40% 80%

2017 40% 80%

2018 40% 100%

Nuove percentuali delle facoltà assunzionali

La spesa di personaleLa spesa di personaleENTI CON POPOLAZIONE > 1000 ABITANTIENTI CON POPOLAZIONE > 1000 ABITANTI

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DL.90/2014

Introduce il co. 557-quater dell’art. 1 della L.296/2006:

a decorrere dall'anno 2014 gli enti assicurano, nell'ambito della programmazione triennale dei fabbisogni di personale, il contenimento delle spese di personale con riferimento al valore medio del triennio precedente alla data di entrata in vigore della presente disposizione

Da intendersi in senso statico (Corte Conti sez. Aut 16/2016) Ora, per triennio precedente: 2011 -2013

La spesa di personaleLa spesa di personaleENTI CON POPOLAZIONE > 1000 ABITANTIENTI CON POPOLAZIONE > 1000 ABITANTI

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LEGGE DI STABILITA’ 2016 (L 208/2015) COMMA 228

Gli enti locali potranno procedere per il triennio 2016-2018, ad assunzioni di personale atempo indeterminato di qualifica non dirigenziale nel limite di un contingente di personale corrispondente, per ciascuno dei predetti anni, ad una spesa pari al 25% di quella relativa al medesimo personale cessato nell’anno precedente, facendo salve le assunzioni del personale eccedentario di area vasta.

Sono sospese per gli anni 2017 e 2018, le agevolazioni previste per gli enti localivirtuosi, ossia con un rapporto spese del personale su spese correnti inferiori al 25%.Tali enti locali avrebbero potuto procedere ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite dell’80% dal 2014 e nel limite del 100% dall’anno 2015, relativamente al personale di ruolo cessato nell’anno precedente.

Comma 229. Turn over al 100% per Unioni di Comuni istituiti dal 2011 per effetto di fusioni

La spesa di personaleLa spesa di personale Art. 1 comma 479 L. Bilancio

2017 percentuale è innalzata al

75%

Art. 1 comma 479 L. Bilancio

2017 percentuale è innalzata al

75%

ENTI CON POPOLAZIONE > 1000 ABITANTI(NUOVO SALDO DI COMPETENZA)

ENTI CON POPOLAZIONE > 1000 ABITANTI(NUOVO SALDO DI COMPETENZA)

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LEGGE DI STABILITA’ 2016 (L 208/2015) COMMA 228

La spesa di personaleLa spesa di personaleENTI CON POPOLAZIONE > 1000 ABITANTIENTI CON POPOLAZIONE > 1000 ABITANTI

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LEGGE DI STABILITA’ 2016 (L 208/2015) COMMA 228

ANCI sottolinea come tale limitazione del turn-over:- non riguardi il personale di qualifica dirigenziale, per il quale rimangono pertanto in vigore le percentuali stabilite dall’art. 3, comma 5, del DL n. 90/2014, fermi gli adempimenti di cui al comma 424 della L. n. 190/2014, relativi alla ricollocazione del personale soprannumerario di Città metropolitane e Province;

Pertanto:Dipendenti: 25% nel triennio 2016-2018;Dirigenti: 80% nel 2016 e nel 2017, 100% dal 2018;

MA ATTENZIONE AL COMMA 219Il parere n. 73/2016 della Corte del conti - Sezione regionale di controllo per la Puglia: nuovi limiti al turnover fissati dalla legge di Stabilità 2016 non si applicano alle assunzioni dei dirigenti. Estensione agli enti territoriali del vincolo di indisponibilità sui posti dirigenziali vacanti… questione aperta…

La spesa di personaleLa spesa di personaleENTI CON POPOLAZIONE > 1000 ABITANTIENTI CON POPOLAZIONE > 1000 ABITANTI

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LEGGE DI STABILITA’ 2016 (L 208/2015) COMMA 228

ANCI sottolinea come tale limitazione del turn-over:

- non si applichi al personale assunto attraverso le procedure di mobilità disciplinate dall’art. 1, commi 421 e ss. della legge n. 190/2014, dalle Città metropolitane e dalle Province: anche in tal caso valgono le percentuali ordinariamente previste dalla legislazione vigente;- non valga, solo per l’anno 2016, per gli Enti la cui incidenza delle spese di personale sulla spesa corrente è pari o inferiore al 25 per cento, per i quali, ai sensi dell’art. 3, comma 5- quater del decreto legge n. 90/2014 è previsto un turn over pari al 100 per cento della spesa del personale cessato;

Pertanto:Personale in mobilità da Città metropolitane e Province: 100% nell’anno 2016Enti «virtuosi»: 100% nell’anno 2016

La spesa di personaleLa spesa di personaleENTI CON POPOLAZIONE > 1000 ABITANTIENTI CON POPOLAZIONE > 1000 ABITANTI

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LEGGE DI STABILITA’ 2016 (L 208/2015) COMMA 228

ANCI sottolinea:

Rimane ferma per tutti gli Enti locali la possibilità di effettuare assunzioni a tempoindeterminato a valere sui residui ancora disponibile delle quote percentuali delle facoltà assunzionali riferite al triennio precedente, ai sensi dell’art. 3, comma 5, del decreto – legge n. 90/2014 (come modificato dal DL EELL 2015).NB: trattasi di capacità assunzionali non riservate alla ricollocazione del personalesoprannumerario (Nota ANCI 9/7/2015; Del. Sez. Autonomie 26 e 28/2015)

Pertanto:Comuni < 1.000, Unioni, Fusioni: 100% + capacità residue ultimo triennioComuni > 1.000: 25% dall’anno 2016; 100% per ricollocazione soprannumerari nel2016 + capacità residue ultimo triennio

La spesa di personaleLa spesa di personale

ENTI CON POPOLAZIONE > 1000 ABITANTIENTI CON POPOLAZIONE > 1000 ABITANTI

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LEGGE DI BILANCIO 2017 (comma 479)Due significativi elementi di novità in materia di assunzioni a tempo indeterminato di personale previsti rispettivamente dalla legge di bilancio 2017

La spesa di personaleLa spesa di personale

Ampliamento differenziato e limitato delle

capacità assunzionali dal

2018

Ampliamento differenziato e limitato delle

capacità assunzionali dal

2018

dare corso da subito ad assunzioni a tempo indeterminato con

procedure ordinarie, quindi senza la necessità

di dovere riservare le stesse all’assorbimento

del personale in sovrannumero degli enti

di area vasta

dare corso da subito ad assunzioni a tempo indeterminato con

procedure ordinarie, quindi senza la necessità

di dovere riservare le stesse all’assorbimento

del personale in sovrannumero degli enti

di area vasta

ENTI CON POPOLAZIONE > 1000 ABITANTIENTI CON POPOLAZIONE > 1000 ABITANTI

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le spese di personale, al lordo degli oneri riflessi a carico delle amministrazioni e dell’IRAP, con esclusione degli oneri relativi ai rinnovi contrattuali, non devono superare il corrispondente ammontare dell’anno 2008.

Gli enti possono procedere all’assunzione di personale nel limite delle cessazioni di rapporti di lavoro a tempo indeterminato complessivamente intervenute nel precedente anno

il comma 762 chiarisce quale è il nuovo regime di limitazioni delle spese di personale alla luce della cancellazione del patto di stabilità interno stabilendo che: “Le norme finalizzate al contenimento della spesa di personale che fanno riferimento al patto di stabilità interno si intendono riferite agli obiettivi di finanza pubblica recati dai commi da 707 a 734. Restano ferme le disposizioni di cui all’articolo 1, comma 562, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e le altre disposizioni in materia di spesa di personale riferite agli enti che nell’anno 2015 non erano sottoposti alla disciplina del patto di stabilità interno”.

ENTI CON POPOLAZIONE FINO A 1000 ABITANTI + UNIONE DEI COMUNI + COMUNITA’ MONTANE

COMMA 562 FINANZIARIA 2007

ENTI CON POPOLAZIONE FINO A 1000 ABITANTI + UNIONE DEI COMUNI + COMUNITA’ MONTANE

COMMA 562 FINANZIARIA 2007

La spesa di personaleLa spesa di personale

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• L’art. 3, comma 5, del D.L. n. 90/2014, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 114/2014 ha previsto il cumulo dal 2014 delle facoltà assunzionali per un arco temporale non superiore a tre anni, nel rispetto della programmazione del fabbisogno e di quella finanziaria e contabile (nei termini e nelle modalità definite dalla Corte dei Conti Sezioni Autonomie con la delibera n. 27/2014

• L’art. 4, comma 3, del D.L. n. 78/2015, integrando il citato art. 3, comma 5, del D.L. n. 90/2014, convertito, con modificazioni, dalla L. n. 114/2014 ha poi previsto, oltre al cumulo dal 2014 delle risorse per un arco temporale non superiore a tre anni, nel rispetto della programmazione del fabbisogno e di quella finanziaria e contabile, la possibilità di utilizzare a tal fine anche i residui ancora disponibili delle facoltà assunzionali riferite al triennio precedente.

• Il riferimento “al triennio precedente” inserito nell’art. 4, comma 3, del D.L. n. 78/2015, che ha integrato l’art. 3, comma 5, del D. L. n. 90/2014, è da intendersi in senso dinamico, con scorrimento e calcolo dei resti, a ritroso, rispetto all’anno in cui si intende effettuare le assunzioni (delibera Corte dei Conti sezione Autonomie n. 28/2015).

La spesa di personaleLa spesa di personaleCumulo facoltà assunzionali e utilizzo resti anni Cumulo facoltà assunzionali e utilizzo resti anni

precedenti precedenti

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• Si possono utilizzare le capacità assunzionali del 2013 che ricordiamo essere pari al 40% dei risparmi delle cessazioni del 2012. Queste sono utilizzabili solamente nel 2016;Si possono utilizzare le capacità assunzionali del 2014 che ricordiamo essere pari al 60% dei risparmi delle cessazioni del 2013; tale percentuale sale allo 80% per gli enti con rapporto tra spesa del personale e corrente inferiore al 25%;Si possono utilizzare le capacità assunzionali del 2015 che ricordiamo essere pari al 60% dei risparmi delle cessazioni del 2014; tale percentuale sale al 100% per gli enti con rapporto tra spesa del personale e corrente inferiore al 25%

• Occorre infine ricordare che le capacità assunzionali del 2013 e del 2014 sono utilizzabili in tutte le regioni per assunzioni con procedure ordinarie, senza vincolo di destinazione al personale degli enti di area vasta. 

• Inoltre, per la programmazione delle assunzioni del triennio 2016-2017-2018: è possibile cumulare le risorse derivanti dalle cessazioni 2015-2016-2017 per programmare nuove assunzioni nel 2016-2017-2018.

La spesa di personaleLa spesa di personaleCumulo facoltà assunzionali e utilizzo resti anni Cumulo facoltà assunzionali e utilizzo resti anni

precedenti precedenti

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RIASSUMENDO TRIENNIO PRECEDENTERIASSUMENDO TRIENNIO PRECEDENTE

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• Le capacità assunzionali del prossimo triennio, quello che va dal 2017 al 2019, cioè le capacità che vanno indicate nella programmazione del fabbisogno del personale da accludere al DUP:

• Capacità assunzionali 2017: 25% dei risparmi della spesa del personale cessato nel 2016; tale percentuale sale al 75% per i comuni al di sotto di 10.000 abitanti con rapporto tra dipendenti e popolazione inferiore a quello previsto per gli enti dissestati;

• Capacità assunzionali 2018: 25% dei risparmi della spesa del personale cessato nel 2017; tale percentuale sale al 75% per i comuni al di sotto di 10.000 abitanti con rapporto tra dipendenti e popolazione inferiore a quello previsto per gli enti dissestati

• Capacità assunzionali 2019: in assenza di modifiche si deve tornare alle previsioni del DL n. 90/2014, per cui sono fissate nel 100% dei risparmi della spesa del personale cessato nel 2018.

La spesa di personaleLa spesa di personaleLe capacità assunzionali del prossimo triennio Le capacità assunzionali del prossimo triennio

2017/20192017/2019

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AMPLIAMENTO FACOLTA’ ASSUNZIONALI CON L. DI BILANCIO 2017 (art. 1, comma AMPLIAMENTO FACOLTA’ ASSUNZIONALI CON L. DI BILANCIO 2017 (art. 1, comma 479) 479) ASSUNZIONI PERSONALE NON DIRIGENTE NEI COMUNI SOGGETTI AL PATTO DI STABILITA’ ASSUNZIONI PERSONALE NON DIRIGENTE NEI COMUNI SOGGETTI AL PATTO DI STABILITA’

2015 2015

NB:La disposizione risulta La disposizione risulta

applicabile solo nell’anno applicabile solo nell’anno 2018, in quanto la 2018, in quanto la

percentuale assunzionale percentuale assunzionale del 25% di cui all’art. 1, del 25% di cui all’art. 1,

comma 228 della legge di comma 228 della legge di stabilità 2016, riguarda stabilità 2016, riguarda

esclusivamente il triennio esclusivamente il triennio 2016/2018; dal 2019 il 2016/2018; dal 2019 il

turn-over dovrebbe turn-over dovrebbe essere pari al 100%, come essere pari al 100%, come

previsto dall’art. 3, previsto dall’art. 3, comma 5, del DL comma 5, del DL

90/2014, convertito, con 90/2014, convertito, con modificazioni, della L modificazioni, della L

114/2014114/2014

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31

 

NB:Deroga alle facoltà Deroga alle facoltà

assunzionali di cui all’art. assunzionali di cui all’art. 1 comma 228 L. di 1 comma 228 L. di

stabilità 2016stabilità 2016 (art. 1, comma 229 , L. (art. 1, comma 229 , L.

208/2015)208/2015)

NB:Deroga alle facoltà Deroga alle facoltà

assunzionali di cui all’art. assunzionali di cui all’art. 1 comma 228 L. di 1 comma 228 L. di

stabilità 2016stabilità 2016 (art. 1, comma 229 , L. (art. 1, comma 229 , L.

208/2015)208/2015)

… continua

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Le assunzioni per le categorie protetteLe assunzioni per le categorie protette

• Riferimento esclusivamente alle categorie protette nella quota d’obbligo

• Vincolo per tutte le PA, anche per quelle che non possono effettuare assunzioni

• Assunzioni da effettuare prima di ogni altre• Gli oneri per queste assunzioni non entrano nel tetto

della spesa per le nuove assunzioni

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Categorie protette, il risparmio da cessazioni non autorizza nuove assunzioni

• Il risparmio di spesa ottenuto dalla cessazione di contratti di lavoro appartenenti alle «categorie protette» non autorizza il Comune a procedere a nuove assunzioni anche se continua a garantirne la «quota di riserva» richiesta in organico dalle «norme per il diritto al lavoro dei disabili» (articolo 3 della legge 68/1999). Corte dei conti sezione Controllo della Puglia (delibera n. 200/2015)• l'eventuale cessazione dei predetti avrà l'unico effetto di escludere l'obbligo di assunzione di ulteriori lavoratori appartenenti alle categorie protette, essendo rispettata la quota di riserva, ma non potrà determinare un'espansione della capacità assunzionale (…)

Le assunzioni per le categorie protetteLe assunzioni per le categorie protette

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ABROGAZIONE DELL’ARTICOLO 76, COMMA 7, DEL D.L. 112/2008, che ha stabilito il divieto, per gli enti nei quali l'incidenza delle spese di personale sia pari o superiore al 50% delle spese correnti di procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo e con qualsivoglia tipologia contrattuale; i restanti enti possono procedere ad assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite del 40%;

LE NOVITÀ INTRODOTTE DAL D.L.90/2014

La spesa di personaleLa spesa di personale

ELIMINA IL DIVIETO TOTALE DI ASSUNZIONI

NEGLI ENTI CON SPESE DI PERSONALE PARI

O SUPERIORI AL 50% DELLE SPESE CORRENTI.

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L’obbligo di riduzione del rapporto spese personale/spese correnti. La posizione della Corte Conti Sez. Aut 27/2015. Le conseguenze

La gran parte dei Comuni, sulla base dei dati del censimento del personale degli enti locali del Ministero dell'Interno non può effettuare assunzioni anche se ha rispettato il Patto di stabilità, effettua i pagamenti entro i termini (ricordiamo la Corte Costituzionale ha ritenuto illegittime le sanzioni) e ha tagliato la spesa del personale.

E ciò perché la spesa corrente è calata in misura ancora maggiore e, di conseguenza, l'incidenza percentuale degli oneri per i dipendenti sul totale delle spese di esercizio è aumentata.

Questa situazione determina, sulla base del parere della sezione Autonomie della Corte dei Conti n. 27/2015, il divieto di effettuare assunzioni e di inserire risorse nella parte variabile del fondo per la contrattazione decentrata

La spesa di personaleLa spesa di personaleL’art 16 del Dl 113/2016 ha abrogato il rapporto tra spese di personale e spese correnti

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I dati del censimento al 31 dicembre 2014.

L'incidenza della spesa del personale sulla spesa corrente è stata pari al 31,8% nel 2014, al 29,31% nel 2013, al 30,80% nel 2012, al 31,73% nel 2011 ed al 31,84% del 2010.

Va ricordato che il parere dei giudici contabili indica come base di riferimento il triennio 2011/2013, quindi il valore medio del 30,61, cifra che nel 2014 è stata superata. Lo stesso censimento dice che nel 2014 il 97,4% enti soggetti al Patto di stabilità ed il 90,1% delle amministrazioni non soggette al Patto hanno rispettato il tetto di spesa del personale.

Stop alle assunzioniLa stragrande maggioranza dei Comuni non può effettuare assunzioni di personale a nessun titolo, ambito che comprende non solo quelle a tempo indeterminato, ma anche quelle a tempo determinato e le altre forme di assunzioni flessibili.

E non può inserire, neppure come riproposizione, somme nella parte variabile del fondo del personale o incrementare per i nuovi servizi il fondo dei dirigenti.

L’obbligo di riduzione del rapporto spese personale/spese correnti. La posizione della Corte Conti Sez. Aut 27/2015. Le conseguenze

La spesa di personaleLa spesa di personaleL’art 16 del Dl 113/2016 ha abrogato il rapporto tra spese di personale e spese correnti

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La riduzione dell’incidenza percentuale della spesa del personale sulla spesacorrente - che costituisce uno degli ambiti prioritari di intervento rimessi all’autonomia

degli enti ai sensi del comma 557 - continua ad essere un obiettivo rilevante per le nuoveassunzioni di personale da parte degli enti territoriali “virtuosi” (Sezione regionale di

controllo per l’Emilia Romagna, relazione allegata al giudizio di parificazione delrendiconto regionale 2014, approvata con decisione n. 122/2015/ PARI; Sezione

Lombardia, deliberazione n. 445/2015/PAR e n. 381/2015/PRSE). Tale obbligo non si applica agli enti che non erano soggetti al patto

Deve ritenersi che secondo lavigente disciplina in materia di contenimento della spesa del personale permane, a carico

degli enti territoriali, l’obbligo di riduzione di cui all’art. 1, comma 557, l. n. 296/2006,secondo il parametro individuato dal comma 557-quater.

L’obbligo di riduzione del rapporto spese personale/spese correnti. La posizione della Corte Conti Sez. Aut 16/2016. Le conseguenze

La spesa di personaleLa spesa di personaleL’art 16 del Dl 113/2016 ha abrogato il rapporto tra spese di personale e spese correnti

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In sintesi, i vincoli per gli EE.LL:

co.557 L.296/2006

patto di stabilità interno per Comuni con popolazione > 1000 abitanti

Dl. 90 /2014

L.190/2014

L. 208/2015

L. BILANCIO 2017

La spesa di personaleLa spesa di personale

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Si tratta di tre eccezioni importanti per lenire il “disagio” causato dalla riduzione delle posizioni dirigenziali,Negli enti sarà possibile disapplicare alcune disposizioni legislative:1.sarà possibile affidare responsabilità dirigenziali ulteriori o diverse ai dirigenti dell’avvocatura civica in deroga alle disposizioni dell’articolo 23, comma 2, della legge 31 dicembre 2012, n. 247;2.le medesime ulteriori o diverse responsabilità potranno essere affidate ai dirigenti della polizia municipale.Sull’affidamento di diverse responsabilità, ricordiamo la copiosa giurisprudenza (seppure non univoca) che ha spesso sancito la “particolarità” delle funzioni di comando della polizia municipale rispetto alle altre funzioni dirigenziali, e l’impossibilità di trasferire ad altre mansioni il comandante del corpo. Sulle ulteriori funzioni si dovrà verificare anche il possibile conflitto con le leggi regionali in materia e la discrasia con l’orientamento dell’ANAC n. 19 del 10 giugno 2015, che ha stabilito: “Sussiste un’ipotesi di conflitto di interesse, anche potenziale, nel caso in cui alComandante/Responsabile della Polizia locale, indipendentemente dalla configurazione organizzativa della medesima, sia affidata la responsabilità di uffici con competenze gestionali, in relazione alle quali compie anche attività di vigilanza e controllo”;3.si potrà evitare la rotazione dei dirigenti prevista nei piani di prevenzione della corruzione.

Ricognizione dotazioni organiche dirigenziali e Ricognizione dotazioni organiche dirigenziali e anticorruzioneanticorruzione

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La spesa di personale. Blocco assunzioni dirigenti. La spesa di personale. Blocco assunzioni dirigenti. Questione dibattutaQuestione dibattuta

Assunzioni di dirigenti bloccate in modo quasi assoluto per le pubbliche amministrazioni nel 2016.

L' articolo 1, comma 219, della legge 208/2015 impone di rendere «indisponibili i posti dirigenziali di prima e seconda fascia delle amministrazioni pubbliche di cui all' articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, come rideterminati in applicazione dell' articolo 2 del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, e successive modificazioni, vacanti alla data del 15 ottobre 2015»

Esso, infatti, opera nelle more dell' adozione dei decreti legislativi attuativi della riforma Madia, nonché in attesa della completa attuazione della legge 190/2014, articolo 1 commi 422, 423, 424 e 425.

Di fatto, sarà possibile assegnare incarichi dirigenziali solo su nuove vacanze createsi nel corso del 2016.

La conferma che gli enti locali debbono rendere indisponibili i posti vacanti dirigenziali sembra essere data dal comma 224, che elenca categorie di personale escluso dal divieto del comma 219, specificando che sono da escludere i dipendenti delle città metropolitane e delle province adibito all' esercizio di funzioni fondamentali. Se gli enti locali non fossero coinvolti nel divieto di cui al comma 219 tale precisazione non sarebbe stata necessaria. Pertanto, comuni e aree vaste non potrebbero effettuare assunzioni ai sensi dell' articolo 110, comma 1, del dlgs 267/2000, in quanto si tratta di contratti a termine entro la dotazione. Si può ritenere, invece, applicabile il comma 2 dell' articolo 110.

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Tra le misure innovative della legge di stabilità per l'anno 2016 nell’ambito della disciplina in materia di dirigenza degli enti locali e, in generale, delle pubbliche amministrazioni, al comma 219 ha previsto che le posizioni dirigenziali vacanti nelle amministrazioni pubbliche al 15 ottobre 2015 sono rese indisponibili, nelle more dell'adozione dei decreti attuativi di cui agli articoli 8, 11 e 17 della legge n. 124/2015 e dell'attuazione dei commi 422, 423, 424 e 425 dell'articolo 1 della legge n. 190/2014.

La spesa di personale. Blocco assunzioni dirigenti. La spesa di personale. Blocco assunzioni dirigenti. Questione dibattutaQuestione dibattuta

articolo 1, comma 219, della legge 208/2015articolo 1, comma 219, della legge 208/2015

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La Corte dei conti, Sezione regionale di controllo per la Toscana, con la deliberazione 24/11/2016 n.217 (in merito al corretto ambito applicativo della disposizioni introdotte all’art 1, c. 219, legge 208/2015 (legge di stabilità del 2016):Precisa il Collegio contabile come il legislatore sia intervenuto sulla riforma della dirigenza pubblica e sulla ricollocazione del personale eccedentario di area vasta, imponendo anche agli enti locali la fotografia dei posti dirigenziali occupati alla data del 15/10/2015, rendendo indisponibili quelli risultanti vacanti. A tale data, gli enti locali avrebbero dovuto, pertanto, verificare il numero dei posti dirigenziali vancanti escludendo: - Il personale dirigenziale in comando, distacco, fuori ruolo o in aspettativa presso altre pubbliche amministrazioni, a fronte della conservazione del posto previsto dalle attuali disposizioni legislative; - Il personale dirigenziale oggetto di avvio della procedura di conferimento dell’incarico attivata prima del 15 ottobre 2015. La Conferenza Unificata, in data 14/04/2016 ha precisato come, ai fini dell’avvio del procedimento di conferimento, si tiene conto dell’atto di programmazione della copertura dell’incarico, ovvero l’approvazione del programma del fabbisogno del personale; - Il personale dirigenziale il cui conferimento dell’incarico discende da un concorso pubblico bandito prima dell’operatività della legge di stabilità 2016, ovvero a fronte di una mobilità volontaria o obbligatoria; - Il personale dirigenziale il cui conferimento dell’incarico discenda dalla vacanza di organico resasi disponibile dopo il 15 ottobre 2015 (cessazione, pensionamento, dimissioni, mobilità).

INDISPONIBILITA’ DEI POSTI DIRIGENZIALI – LA POSIZIONE DEI INDISPONIBILITA’ DEI POSTI DIRIGENZIALI – LA POSIZIONE DEI GIUDICI CONTABILIGIUDICI CONTABILI

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 Secondo il Collegio contabile eventuali incarichi a contratto, assegnati dall’ente ai sensi dell’art.110 comma 1 TUEL, pur occupando un posto dirigenziale in pianta organica, non solo non rientra tra le eccezioni previste in modo tassativo, ma, inoltre, è sicuramente annoverabile nella disciplina “di chiusura” prevista nell’ultima parte della norma, laddove essa fa riferimento ad “In ogni altro caso, in ciascuna amministrazione possono essere conferiti incarichi dirigenziali solo nel rispetto del numero complessivo dei posti resi indisponibili ai sensi del presente comma”.

INDISPONIBILITA’ DEI POSTI DIRIGENZIALI – LA POSIZIONE DEI INDISPONIBILITA’ DEI POSTI DIRIGENZIALI – LA POSIZIONE DEI GIUDICI CONTABILIGIUDICI CONTABILI

……..continuo..continuo

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La Corte dei conti, Sezione regionale di controllo per la Puglia, con la deliberazione 73/2016:

- al conferimento di incarichi dirigenziali si attaglino anche alla diversa ipotesi di proroga dei medesimi, atteso che la proroga, al pari del conferimento, presuppone una disponibilità del posto che è preclusa per espressa disposizione di legge con riferimento non solo al periodo successivo all’entrata in vigore, ma anche ad un arco temporale antecedente; - gli incarichi indicati, pertanto, sono sottratti alla libera disponibilità delle pubbliche amministrazioni, tanto che, in caso di incarichi conferiti tra la data indicata (15 ottobre 2015), che costituisce il dies a quo di efficacia del suddetto vincolo di indisponibilità, e la data di entrata in vigore della legge, gli stessi cessano di diritto, con risoluzione dei relativi contratti. Una volta individuato tale ambito temporale di applicazione, antecedente all’entrata in vigore della legge di stabilità e, stabilita la sorte dei contratti conclusi tra la data successiva al 15/10/2015 e quella della operatività della legge di stabilità (con risoluzione degli stessi ope legis, quale tipico rimedio del vizio funzionale del sinallagma negoziale), i contratti stipulati successivamente all’entrata in vigore della legge devono considerarsi nulli ab origine ai sensi dell’art. 1418, comma 1, c.c..

INDISPONIBILITA’ DEI POSTI DIRIGENZIALI – LA POSIZIONE DEI INDISPONIBILITA’ DEI POSTI DIRIGENZIALI – LA POSIZIONE DEI GIUDICI CONTABILIGIUDICI CONTABILI

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La tabella che segue mostra i calcoli che le amministrazioni locali avrebbero dovuto effettuare per certificare la indisponibilità dei posti:

INDISPONIBILITA’ DEI POSTI DIRIGENZIALI – LA POSIZIONE DEI INDISPONIBILITA’ DEI POSTI DIRIGENZIALI – LA POSIZIONE DEI GIUDICI CONTABILIGIUDICI CONTABILI

Nella tabella i Comuni possono gestire i loro posti disponibili nel limite delle 15 unità, mentre le 5 unità (comprensive anche dei posti occupati ai sensi dell’art.110 comma 1 TUEL) si renderanno disponibili esclusivamente dopo l’adozione “dei decreti legislativi attuativi degli articoli 8, 11 e 17 della legge 7 agosto 2015, n. 124, e dell'attuazione dei commi 422, 423, 424 e 425 dell'articolo 1 della legge 23 dicembre 2014, n. 190…”. In merito ai decreti attuativi della legge Madia i tempi sono i seguenti: Riorganizzazione dell'amministrazione dello Stato (art.8). L’adozione del decreto attuativo deve avvenire entro 28/02/2017; Dirigenza pubblica (art.11). Il decreto attuativo è stato emanato dal Governo in data 24/11/2016 ma successivamente ritirato a seguito della sentenza 251 del 25/11/2016 di parziale incostituzionalità della legge 124/2015 di delega al Governo; Riordino della disciplina del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche (art.17). L’adozione è prevista entro il 28/02/2017.

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La Corte Costituzionale con la sentenza 25 novembre 2016 n. 251:ha dichiarato parzialmente incostituzionale la legge delega 124/2015(riforma madia), in particolare la Consulta è stata chiamata a giudicare la legittimità costituzionale di alcune norme della legge di riforma delle amministrazioni pubbliche (legge n. 124 del 2015), su ricorso della Regione Veneto. Il giudice delle leggi, ha motivato, con la citata sentenza innovativa, la parziale illegittimità di alcune norme contenute nella legge delega in riferimento al rapporto con le Regioni, precisando quanto segue: -ha ravvisato un concorso di competenze, inestricabilmente connesse, statali e regionali, nessuna delle quali è prevalente, in particolare in relazione all’istituzione del ruolo unico dei dirigenti regionali e alla definizione, da un lato, dei requisiti di accesso, delle procedure di reclutamento, delle modalità di conferimento degli incarichi, nonché della durata e della revoca degli stessi (aspetti inerenti all’organizzazione amministrativa regionale, di competenza regionale), dall’altro, di regole unitarie inerenti al trattamento economico e al regime di responsabilità dei dirigenti (aspetti inerenti al rapporto di lavoro privatizzato e quindi riconducibili alla materia dell’ordinamento civile, di competenza statale);- la legge è incostituzionale nella parte in cui pur incidendo su materie di competenza sia statale sia regionale, prevedono che i decreti attuativi siano adottati sulla base di una forma di raccordo con le Regioni, che non è l’intesa, ma il semplice parere, non idoneo a realizzare un confronto autentico con le autonomie regionali;- intesa che deve avvenire a livello della Conferenza Stato-Regioni e non la Conferenza unificata. La Consulta conclude, precisando come le eventuali impugnazioni delle norme attuative dovranno tener conto delle concrete lesioni delle competenze regionali, alla luce delle soluzioni correttive che il Governo, nell’esercizio della sua discrezionalità, riterrà di apprestare in ossequio al principio di leale collaborazione. A seguito di tale pronuncia, il Governo ha ritenuto opportuno ritirare il proprio decreto sulla dirigenza, approvato in data 24/11/2015, dovendo in questo caso incidere sulle modifiche alla legge delega che prevedano la citata intesa in Conferenza Stato-Regioni.

INDISPONIBILITA’ DEI POSTI DIRIGENZIALI – LA POSIZIONE DEI INDISPONIBILITA’ DEI POSTI DIRIGENZIALI – LA POSIZIONE DEI GIUDICI CONTABILIGIUDICI CONTABILI

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D.L. 90/2014 – CONVERTITO IN L. 114/2014Art. 11 – Disposizioni sul personale delle regioni e degli enti

localiArt. 110 comma 1 TUEL

•Posti di qualifica dirigenziale ex art. 110, comma 1, del TUEL – quota non superiore al 30% dei posti in dotazione organica per la medesima qualifica - ammessa comunque 1 UNITA’•Conferma possesso requisiti per l’accesso alla qualifica dirigenziale•Selezione pubblica …•Aspettativa per il dipendenti destinatari degli incarichi de quo, con riconoscimento anzianità di servizio.

•Art 110, comma 1, TUEL

RESTANO INVARIATE LE DISPOSIZIONI DI CUI ALL’ART. 110, COMMA 2 DEL TUEL

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Le nuove disposizioni del D.l. 90/14 come convertito in L.114/14DISPOSIZIONI SUL PERSONALE DELLE REGIONI E DEGLI ENTI LOCALI

(Art. 11 co. 1)

1.All'articolo 110 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 sono apportate le seguenti modificazioni:

a) il comma 1 dell'articolo e' sostituito dal seguente: "1. Lo statuto può prevedere che la copertura dei posti di responsabili dei servizi o degli uffici, di qualifiche dirigenziali o di alta specializzazione, possa avvenire mediante contratto a tempo determinato. Per i posti di qualifica dirigenziale, il regolamento sull'ordinamento degli uffici e dei servizi definisce la quota degli stessi attribuibile mediante contratti a tempo determinato, comunque in misura non superiore al 30 per cento dei posti istituiti nella dotazione organica della medesima qualifica e, comunque, per almeno una unità. Fermi restando i requisiti richiesti per la qualifica da ricoprire, gli incarichi a contratto di cui al presente comma sono conferiti previa selezione pubblica volta ad accertare, in capo ai soggetti interessati, il possesso di comprovata esperienza pluriennale e specifica professionalità nelle materie oggetto dell’incarico.

b) il comma 5 e' sostituito dal seguente: " Per il periodo di durata degli incarichi di cui ai commi 1 e 2 del presente articolo nonché dell’incarico di cui all’articolo 108, i dipendenti delle pubbliche amministrazioni sono collocati in aspettativa senza assegni, con riconoscimento dell’anzianità di servizio..” 48

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DISPOSIZIONI SUL PERSONALE DELLE REGIONI E DEGLI ENTI LOCALI (Art. 11 co.2)

All'articolo 90 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, dopo il comma 3, e' aggiunto, in fine, il seguente:

Co. 3.“Con provvedimento motivato della giunta, al personale di cui al comma 2 il trattamento economico accessorio previsto dai contratti collettivi può essere sostituito da un unico emolumento comprensivo dei compensi per il lavoro straordinario, per la produttività collettiva e per la qualità della prestazione individuale.” Co 3-bis.” Resta fermo il divieto di effettuazione di attività gestionale anche nel caso in cui nel contratto individuale di lavoro il trattamento economico, prescindendo dal possesso del titolo di studio, e‘ parametrato a quello dirigenziale."

49

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il quarto comma dell’art. 11 integra l’art.90 del TUEL (uffici di supporto alla dirigenza politica):

possibilità di derogare ai requisiti di accesso alla qualifica, fermo restando che l’Ente è tenuto comunque a garantire il rispetto dei

canoni di ragionevolezza e di buon andamento dell’azione amministrativa.

50

DIVIETO SVOLGERE ATTIVITÀ GESTIONALE ANCHE NEL CASO IN CUI NEL CONTRATTO INDIVIDUALE DI LAVORO IL TRATTAMENTO ECONOMICO, PRESCINDENDO DAL

POSSESSO DEL TITOLO DI STUDIO, SIA PARAMETRATO A QUELLO DIRIGENZIALE.

DIVIETO SVOLGERE ATTIVITÀ GESTIONALE ANCHE NEL CASO IN CUI NEL CONTRATTO INDIVIDUALE DI LAVORO IL TRATTAMENTO ECONOMICO, PRESCINDENDO DAL

POSSESSO DEL TITOLO DI STUDIO, SIA PARAMETRATO A QUELLO DIRIGENZIALE.

DISPOSIZIONI SUL PERSONALE DELLE REGIONI E DEGLI ENTI LOCALI

(Art. 11 )

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In merito alla modifica dell’art.90 TUEL (Uffici di supporto agli organi di direzione politica):

la Relazione Tecnica di accompagnamento al D.L. 90/2014, chiarisce che“il riferimento all’inquadramento dirigenziale, ove consentito nel regolamento

degli uffici e dei servizi anche in deroga ai requisiti di accesso alla qualifica, … è da intendere in termini di mera parametrazione retributiva, anche allo scopo di contenere la discrezionalità dell’ente”.

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IL TRATTAMENTO ECONOMICO ACCESSORIO PREVISTO DAI CONTRATTI COLLETTIVI PUO ESSERE SOSTITUITO DA UN EMOLUMENTO UNICO CHE VIENE RICONOSCIUTO E QUANTIFICATO, ULTERIORMENTE AL COMPENSO BASE, CON PROVVEDIMENTO MOTIVATO DELLA GIUNTA COMUNALE, IN OSSEQUIO AL PRINCIPIO DI CONGRUITÀ RISPETTO ALLE PRESTAZIONI RICHIESTE.

IL TRATTAMENTO ECONOMICO ACCESSORIO PREVISTO DAI CONTRATTI COLLETTIVI PUO ESSERE SOSTITUITO DA UN EMOLUMENTO UNICO CHE VIENE RICONOSCIUTO E QUANTIFICATO, ULTERIORMENTE AL COMPENSO BASE, CON PROVVEDIMENTO MOTIVATO DELLA GIUNTA COMUNALE, IN OSSEQUIO AL PRINCIPIO DI CONGRUITÀ RISPETTO ALLE PRESTAZIONI RICHIESTE.

DISPOSIZIONI SUL PERSONALE DELLE REGIONI E DEGLI ENTI LOCALI

(Art. 11 )

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INCARICHI DIRIGENZIALI A SOGGETTI ESTERNI ALL’AMMINISTRAZIONE

DURATA MINIMA 3 ANNI MASSIMA 5 ANNI

 "In tema di affidamento, negli enti locali, di incarichi dirigenziali a soggetti esterni all’amministrazione si applica l’art. 19 D. Lgs. n. 165 del 2001, nel testo modificato dall’art. 14 sexies D.L. n. 155 del 2005, convertito con modificazioni nella L. n. 168 del 2005, secondo cui la durata di tali incarichi non può essere inferiore a tre anni né eccedere il termine di cinque, e non già l’art. 110, comma 3, D. Lgs. n. 267 del 2000 (T.U. Enti locali), il quale stabilisce che gli incarichi a contratto non possono avere durata superiore al mandato elettivo del Sindaco in carica. La disciplina statale integra quella degli enti locali: la prima, con la predeterminazione della durata minima dell’incarico, è volta ad evitare il conferimento di incarichi troppo brevi ed a consentire al dirigente di esercitare il mandato per un tempo sufficiente ad esprimere le sue capacità ed a conseguire i risultati per i quali l’incarico gli è stato affidato; la seconda ha la funzione di fornire al Sindaco uno strumento per affidare incarichi di rilievo sulla base dell’intuitu personae, anche al di fuori di un rapporto di dipendenza stabile e oltre le dotazioni organiche, e di garantire la collaborazione del funzionario incaricato per tutto il periodo del mandato del Sindaco, fermo restando il rispetto del suddetto termine minimo nell’ipotesi di cessazione di tale mandato". Evidenzia che: "Il carattere fiduciario che connota il suddetto rapporto non si pone in contrasto con la previsione di un termine minimo di durata, in quanto proprio perché è rimessa alla discrezionalità del capo dell'Amministrazione la scelta del soggetto cui affidare le rilevanti funzioni dirigenziali, si vuole garantire la collaborazione del funzionario incaricato per tutto il periodo di mandato del sindaco, fermo restando il rispetto del suddetto termine minimo nell’ipotesi di cessazione di tale mandato".

Corte di Cassazione, con la sentenza n. 478 del 13 gennaio 2014

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PROCEDURE DI MOBILITÀPROCEDURE DI MOBILITÀPrima di avviare procedure di reclutamento, tanto ordinario, quanto speciale (sia a regime, sia transitorio) e prima delle assunzioni a tempo indeterminato, con esclusione delle procedure e delle assunzioni relative alle categorie protette, sono obbligatori gli adempimenti previsti dall'articolo 34-bis del d.lgs n. 165 del 2001.

Si richiama la deroga prevista dall'articolo 24, comma 4, del decreto-legge 12 settembre 2013, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre 2013, n. 128 secondo cui "Gli enti pubblici di ricerca possono procedere al reclutamento per i profili di ricercatore e tecnologo, nei limiti delle facoltà assunzionali, senza il previo espletamento delle procedure di cui all'articolo 34-bis del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165. 

 Disposizioni in materia di mobilità del personaleLe amministrazioni pubbliche prima di avviare le procedure di assunzione di personale, sono tenute a comunicare l’area, il livello e la sede di destinazione per i quali si intende bandire il concorso nonché, se necessario, le funzioni e le eventuali specifiche idoneità richieste.La Presidenza del Consiglio dei ministri provve, entro quindici giorni dalla comunicazione, ad assegnare secondo l’anzianità di iscrizione nel relativo elenco il personale collocato in disponibilità ai sensi degli articoli 33 e 34. Le predette strutture regionali e provinciali, accertata l’assenza negli appositi elenchi di personale da assegnare alle amministrazioni che intendono bandire il concorso, comunicano tempestivamente alla Presidenza del Consiglio dei ministri le informazioni inviate dalle stesse amministrazioni. Entro quindici giorni dal ricevimento della predetta comunicazione, la Presidenza del Consiglio dei ministri provvede ad assegnare alle amministrazioni che intendono bandire il concorso il personale inserito nell’elenco previsto dall’articolo 34, comma 2.

A seguito dell’assegnazione, l’amministrazione destinataria iscrive il dipendente in disponibilità nel proprio ruolo e il rapporto di lavoro prosegue con l’amministrazione che ha comunicato l’intenzione di bandire il concorso.(comma così sostituito dall'art. 5, comma 1-sexies, legge n. 43 del 2005)3. Le amministrazioni possono provvedere a organizzare percorsi di qualificazione del personale assegnato ai sensi del comma 2.4. Le amministrazioni, decorsi due mesi dalla ricezione della comunicazione possono procedere all’avvio della procedura concorsuale per le posizioni per le quali non sia intervenuta l’assegnazione di personale ai sensi del comma 2. (comma così modificato dall'art. 5, comma 1-septiies, legge n. 43 del 2005)5. Le assunzioni effettuate in violazione del presente articolo sono nulle di diritto. (…)

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Secondo l’orientamento ormai consolidato della Corte dei Conti:•la mobilità, anche intercompartimentale, è ammessa in via di principio, ai sensi dell’art. 1, comma 47, della legge n. 311/2004, tra amministrazioni sottoposte a discipline limitative anche differenziate, in quanto modalità di trasferimento di personale che non dovrebbe generare alcuna variazione nella spesa sia a livello del singolo ente che del complessivo sistema di finanza pubblica locale;•perché possano essere ritenute neutrali (e, quindi, non assimilabili ad assunzioni/dimissioni), le operazioni di mobilità in uscita e in entrata devono intervenire tra enti entrambi sottoposti a vincoli di assunzioni e di spesa ed in regola con le prescrizioni del patto di stabilità interno (per l’anno 2015 e per gli enti soggetti) e rispettare gli obiettivi legislativi finalizzati alla riduzione della spesa e le disposizioni sulle dotazioni organiche;

MOBILITÀMOBILITÀ

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• il divieto di assunzione posto a carico degli enti locali inadempienti alle prescrizioni del patto (per l’anno 2015 e per gli enti soggetti) è da intendersi esteso anche alle operazioni di mobilità in entrata;

• qualora si verifichino tutte le condizioni sopra richiamate i trasferimenti per mobilità possono derogare ai vincoli normativamente previsti. Pertanto, in questo caso, le mobilità non vanno considerate né tra le cessazioni né tra le assunzioni ai fini della verifica dei vincoli assunzioni a tempo indeterminato.

• Inoltre, le cessazioni dal servizio per processi di mobilità non possono essere calcolate come risparmio utile per definire l’ammontare delle disponibilità finanziarie da destinare alle nuove assunzioni (cfr. art. 14, comma 7, D.L. 95/2012); ne consegue che una mobilità in uscita non può essere sostituita con una nuova assunzione, ma solamente con una corrispondente mobilità in entrata.

MOBILITÀMOBILITÀ

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MOBILITÀ OBBLIGATORIA E VOLONTARIA novità introdotte dal D.l 90/2014

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Art.4 co.1: “I COMMI DA 1 A 2 BIS ART. 30 DEL DLGS 165/2001 VENGONO SOTITUITI DAI SEGUENTI:1.“Le amministrazioni possono ricoprire posti vacanti in organico mediante passaggio diretto di dipendenti,, appartenenti alla stessa qualifica in servizio presso altre amministrazioni, che facciano domanda di trasferimento. Le amministrazioni devono in ogni caso rendere pubbliche sul proprio sito istituzionale, per un periodo pari almeno a 30 giorni, le disponibilità dei posti in organico da ricoprire attraverso passaggio diretto di personale da altre amministrazioni, fissando preventivamente i criteri di scelta. Il trasferimento è disposto dall’amministrazione di provenienza entro due mesi dalla data di richiesta da parte dell'amministrazione di destinazione. Per agevolare le procedure di mobilità la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della funzione pubblica istituisce un portale finalizzato all’incontro tra la domanda e l’offerta di mobilità.”

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La mobilità: il DPCM con le tabelle di equiparazione/1

• DPCM 26 giugno 2015 in attuazione del DLgs n. 150/2009 e del DL n. 90/2014

• Le amministrazioni pubbliche operano l'equiparazione tra le aree funzionali e le categorie di inquadramento del personale appartenente ai diversi comparti di contrattazione mediante confronto degli ordinamenti professionali, tenendo conto delle mansioni, dei compiti, delle responsabilità e dei titoli di accesso relativi alle qualifiche ed ai profili professionali indicati nelle declaratorie, senza pregiudicare, rispetto al requisito del titolo di studio, le progressioni di carriera legittimamente acquisite. La fascia economica derivante da progressione economica nel profilo di appartenenza non può comunque dare luogo all'accesso a profili professionali con superiore contenuto professionale per i quali è previsto un più elevato livello di inquadramento giuridico iniziale.

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La mobilità: il DPCM con le tabelle di equiparazione/2

• Trattamento economico fondamentale ed accessorio del personale in mobilità volontaria quello dell’ente presso cui ci si trasferisce

• Al personale trasferito per altri tipi di mobilità si mantiene, ove più favorevole, il trattamento fondamentale ed accessorio per le voci di carattere generale, nonché fisse e continuative, dell’ente di provenienza. Mantenimento come assegno ad personam riassorbibile con i futuri miglioramenti contrattuali. I relativi oneri entrano nel tetto di spesa delle capacità assunzionali (?). Questi dipendenti possono optare per il mantenimento dell’inquadramento e del trattamento previdenziale dell’ente di provenienza.

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MOBILITÀ OBBLIGATORIA E VOLONTARIA novità introdotte dal D.l 90/2014

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PASSAGGIO DIRETTO DI DIPENDENTI TRA AMMINISTRAZIONI: OBBLIGO DELLA P.A. DI PUBBLICARE SUL SITO ISTITUZIONALE UN BANDO, IN CUI DEVONO

INDICARE I POSTI CHE INTENDONO RICOPRIRE MEDIANTE LO STRUMENTO DEL PASSAGGIO DIRETTO E I CRITERI DI SCELTA.

ISTITUITO NEL BILANCIO DI PREVISIONE DEL MINISTERO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE, UN FONDO DESTINATO AL MIGLIORAMENTO DELL’ALLOCAZIONE DEL PERSONALE PRESSO

LE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI

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Per il personale assunto con contratto di lavoro a tempo parziale, la trasformazione del rapporto a tempo pieno può avvenire nel rispetto delle modalità e dei limiti previsti dalle disposizioni vigenti in materia di assunzioni (art. 3, comma 101, L. 244/2007); è pertanto considerata nuova assunzione;

Diverso è il caso del personale originariamente assunto a tempo pieno, che successivamente ha chiesto la riduzione d’orario. Sul tema si segnala la deliberazione n. 51/2012 della Corte dei Conti della Lombardia che riassume così la questione:

“…l’aumento delle ore lavorative del personale in servizio è sicuramente assimilabile ad una nuova assunzione nel caso in cui il dipendente era stato assunto a tempo parziale …”

“Al contrario, si dovrebbe pervenire alla conclusione che la trasformazione dei rapporti di lavoro da tempo parziale a tempo pieno non è assimilabile a nuova assunzione, nel caso in cui i dipendenti siano stati assunti originariamente a tempo pieno e abbiano successivamente avuto una riduzione dell’orario di lavoro…”.

Il Part Time come nuova assunzioneIl Part Time come nuova assunzione

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CONFERMA DEL PREVIGENTE SISTEMA SANZIONATORIO (OVVERO ART. 9 COMMA 4 L. 243/2012: in caso di mancato conseguimento del saldo di competenza nell’ambito dei nuovi obiettivi di finanza pubblica di cui alla Legge di bilancio 2017, nell’anno successivo a quello di inadempienza gli enti locali non possono procedere ad assunzioni di personale a qualsiasi titolo e con qualsivoglia tipologia contrattuale, anche con riferimento ai processi di stabilizzazione in atto; vietati anche i contratti di servizio con soggetti privati che si configurino come elusivi di tale disposizione. ASSUNZIONI A TEMPO DETERMINATO PER ALCUNE CATEGORIE (novità)possibilità di assumere comunque personale a tempo determinato, fino al 31 dicembre 2017, per garantire l’esercizio delle funzioni di protezione civile, polizia locale, istruzione pubblica e settore sociale, nel rispetto del vincolo di spesa per il lavoro flessibile di cui all’art. 9, comma 28, del D.L. n. 78/2010 e s.m.i..CRITERIO DI PROPORZIONALITA’(novità)Viene introdotto un nuovo criterio di proporzionalità (comma 476) nell’applicazione della predetta sanzione, ovvero, in caso di mancato conseguimento del saldo di finanza pubblica di cui al comma 466, qualora lo sforamento risulti inferiore al 3% degli accertamenti delle entrate finali del medesimo esercizio, i divieti in materia di personale si applicano solo alle assunzioni a tempo indeterminato.

Sanzione in materia di assunzioni per il mancato rispetto delle nuove Sanzione in materia di assunzioni per il mancato rispetto delle nuove regole di finanza pubblica e criteri di proporzionalità nella relativa regole di finanza pubblica e criteri di proporzionalità nella relativa

applicazione (art. 1, comma 475, lett. e) e comma 476 L. Bilancio 2017)applicazione (art. 1, comma 475, lett. e) e comma 476 L. Bilancio 2017)

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ASSEGNAZIONE DI NUOVE MANSIONI E PERSONALE IN DISPONIBILITA’

art. 5 co. 1-D.l 90/14L’articolo interviene su:

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GESTIONE DEL PERSONALE PUBBLICO IN DISPONIBILITÀ

al fine di ampliarne le possibilità di ricollocamento

MOBILITÀ DI PERSONALE

tra diverse società partecipate dalle pubbliche amministrazioni

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ASSEGNAZIONE DI NUOVE MANSIONI E PERSONALE IN DISPONIBILITA’

art. 5 co. 1-D.l 90/14

ALL’ART. 34 DEL dlgs 165/2001 SONO APPORTATE LE SEGUENTI MODIFICHEa)dopo il comma 3 è inserito il seguente: “3-bis. Gli elenchi di cui ai commi 2 e 3 sono pubblicati sul sito istituzionale delle amministrazioni competenti.”

b) Al comma 4 sono inseriti i seguenti periodi: “Entro sei mesi dalla data di scadenza del termine di cui all'articolo 33, comma 8 il personale in disponibilità può presentare, alle amministrazioni di cui ai commi 2 e 3, istanza di ricollocazione, in via subordinata, in una qualifica inferiore o in posizione economica inferiore della stessa o di inferiore area o categoria di un solo livello per ciascuna delle suddette fattispecie al fine di ampliare le occasioni di ricollocazione. In tal caso la ricollocazione non può avvenire prima dei trenta giorni anteriori alla data di scadenza del termine di cui all’articolo 33 comma 8 Il personale ricollocato ai sensi del periodo precedente non ha diritto all’indennità di cui all’articolo 33, comma 8, e mantiene il diritto di essere successivamente ricollocato nella propria originaria qualifica e categoria di inquadramento, anche attraverso le procedure di mobilità di cui all’art.30. in sede di contrattazione collettiva con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative possono essere stabiliti i criteri generali per l’applicazione di cui al quinti e sesto periodo”.

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VEDIAMO TUTTO IL COMMA 568 ART. 1 DELLA L. 147/2013

568. Al fine di favorire le forme di mobilità, le società di cui al comma 563 possono farsi carico, per un periodo massimo di tre anni, di una quota parte non superiore al 30 per cento del trattamento economico del personale interessato dalla mobilità, nell'ambito delle proprie disponibilità di bilancio e senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Le somme a tal fine corrisposte dalla società cedente alla società cessionaria non concorrono alla formazione del reddito imponibile ai fini delle imposte sul reddito e dell'imposta regionale sulle attività produttive.568-bis. Le pubbliche amministrazioni locali indicate nell'elenco di cui all'articolo 1, comma 3, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, e successive modificazioni, e le società da esse controllate direttamente o indirettamente possono procedere: (comma introdotto dall'art. 2, comma 1, legge n. 68 del 2014)a) allo scioglimento della società controllata direttamente o indirettamente. Se lo scioglimento è in corso ovvero è deliberato non oltre dodici mesi dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, gli atti e le operazioni posti in essere in favore di pubbliche amministrazioni in seguito allo scioglimento della società sono esenti da imposizione fiscale, incluse le imposte sui redditi e l'imposta regionale sulle attività produttive, ad eccezione dell'imposta sul valore aggiunto. Le imposte di registro, ipotecarie e catastali si applicano in misura fissa. In tal caso i dipendenti in forza alla

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SPESA PER ASSUNZIONI FLESSIBILI

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PRIMA DEL D.L. 90/2014

•REGOLA GENERALE: ART. 9, COMMA 28 del D.L. 78/2010 (L. 122/2010) assunzioni (lavoro flessibile) ENTRO IL LIMITE DEL 50% DELLA SPESA SOSTENUTA NELL’ANNO 2009 – Ovvero media triennio 2007-2009 …. ALTRO•Art. 4ter, comma 12, D.L. 16/2012 (L. 44/2012) A partire dal 1° gennaio 2013 il limite di spesa del 50% - anno 2009 può essere superato per assunzioni strettamente necessarie alle funzioni di P.L. – Pubblica istruzione e Settore sociale …. Nel limite di spesa sostenuta per le stesse finalità nell’anno 2009….

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D.L. 90/2014

•Art. 11, comma 4/bis – Gli enti che rispettano le disposizioni di cui all’art. 1, commi 557 (enti soggetti a patto di stabilità) o 562 (enti non soggetti a patto di stabilità), della L. 296/2006 …. NON APPLICANO LE LIMITAZIONI IN MATERIA DI LAVORO FLESSIBILE (50% dell’importo del 2009) DI CUI ALL’ART 9, COMMA 28, DEL D.L. 78/2010, CONVERTITO IL LEGGE 122/2010

CdC Puglia delibere 174/2014 … CdC Campania delibera 232/2014 in ogni caso la spesa complessiva non potrà essere superiore alla spesa sostenuta per le stesse finalità nell’anno 2009.CdC Lombardia delibera 264/2014 – no limiti spesa assunzioni flessibili dopo D.L. 90/2014 …. Nel rispetto limiti complessivi spesa personale CdC Liguria D. 66.2014 - Deferimento CdC SS.AA. corretta interpretazione limiti art. 9, comma 28, DL 78.10 dopo D.L. 90.2014

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D.L. 90/2014

DELIBERA CORTE DEI CONTI SS.AA. DELIBERA N. 2/2015

… “Le limitazioni dettate dai primi sei periodi dell’art. 9, comma 28, del D.L. n. 78/2010, alla luce dell’art. 11, comma 4-bis, del D.L. 90/2014, non si applicano agli enti locali in regola con l’obbligo di riduzione della spesa di personale di cui ai commi 557 e 562 dell’art. 1, l. n. 296/2006, ferma restando la vigenza del limite massimo della spesa sostenuta per le medesime finalità nell’anno 2009, ….

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Art. 36 comma 1 - DLgs 165/2001Per le esigenze connesse con il proprio fabbisogno ordinario le pubbliche amministrazioni assumono esclusivamente con contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato (…)Per rispondere ad esigenze di carattere esclusivamente temporaneo o eccezionale le amministrazioni pubbliche possono avvalersi delle forme contrattuali flessibili di assunzione e di impiego del personale previste dal codice civile e dalle leggi sui rapporti di lavoro subordinato nell'impresa, nel rispetto delle procedure di reclutamento vigenti.

Comma così modificato dal Dl 101/2013 che sarà analizzato nelle slide successive

UTILIZZO DI CONTRATTI DI LAVORO FLESSIBILE

La natura prevalente del contratto di lavoro a tempo indeterminato è confermata dalla disciplina secondo cui il ricorso ai contratti di lavoro a tempo determinato, ed in generale alle forme contrattuali flessibili di assunzione e di impiego previste dal codice civile e dalle leggi sui rapporti di lavoro subordinato nell'impresa, è consentito "esclusivamente" per rispondere ad esigenze temporanee "o" eccezionali.

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ART. 4 COMMA 1 DL 101/2013Nella PA si entra solo con contratto a tempo indeterminato. Il lavoro flessibile è consentito per rispondere ad esigenze di carattere esclusivamente temporaneo o eccezionale, opportunamente motivate. Il reclutamento non può più avvenire al di fuori dalle procedure concorsuali e sono introdotte sanzioni erariali, disciplinari ed economiche per i dirigenti che violano il divieto, oltre alla nullità del contratto.

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Modifiche all’art. 36 DLGS 36/2001 Per rispondere ad esigenze di carattere esclusivamente temporaneo o eccezionale le amministrazioni pubbliche possono avvalersi delle forme contrattuali flessibili di assunzione e di impiego del personale (…)

ASSUNZIONE A TEMPO DETERMINATO UTILIZZANDO GRADUATORIE DI CONCORSI PUBBLICI A TEMPO INDETERMINATOPer prevenire fenomeni di precariato, le amministrazioni pubbliche, nel rispetto delle disposizioni del presente articolo, sottoscrivono contratti a tempo determinato con i vincitori e gli idonei delle proprie graduatorie vigenti per concorsi pubblici a tempo indeterminato. (…)

I contratti di lavoro a tempo determinato posti in essere in violazione del presente articolo sono nulli e determinano responsabilità erariale, disciplinare ed economica (…) Al dirigente responsabile di irregolarità nell'utilizzo del lavoro flessibile non può essere erogata la retribuzione di risultato

Si rafforza il principio secondo cui la regola nell'instaurazione dei rapporti di lavoro è il contratto a tempo indeterminato (contratto dominante).

obbligo

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L’art. 4, comma 4, del D.L. n. 101/2013, convertito, con modificazioni, nella L. n. 125/2013, prorogava fino al 31 dicembre 2016 l'efficacia delle graduatorie, approvate successivamente al 30/09/2003 e vigenti alla data di entrata in vigore dello stesso D.L. 101/2013 (ovvero all’1/09/2013), relative ai concorsi pubblici per assunzioni a tempo indeterminato nelle amministrazioni pubbliche soggette a limitazioni.

La Legge di bilancio 2017 proroga ulteriormente fino al 31/12/2017 la validità delle predette graduatorie.

Proroga validità graduatorie concorsi pubblici Proroga validità graduatorie concorsi pubblici (art. 1, comma 368)(art. 1, comma 368)

NB: Tale disposizione non ricomprende le graduatorie approvate successivamente alla data dell’1/9/2013, ovvero quelle più recenti, le quali dovrebbero pertanto

scadere al termine dei tre anni dalla loro pubblicazione, come previsto dall’art. 91, comma 4, del D. Lgs. n. 267/2000

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LA SPIEGAZIONE ASSUNZIONE A TEMPO DETERMINATO UTILIZZANDO GRADUATORIE DI CONCORSI PUBBLICI A TEMPO INDETERMINATO

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La Funzione Pubblica nella Circolare 5/2103 spiega che:

Le amministrazioni che devono fare assunzioni a tempo determinato, ferme restando le esigenze di carattere esclusivamente temporaneo o eccezionale, piuttosto che indire procedure concorsuali a tempo determinato, devono attingere, nel rispetto, ovviamente, dell'ordine di posizione, alle loro graduatorie vigenti per concorsi pubblici a tempo indeterminato. La norma è immediatamente operativa ed efficace sulle graduatorie già in essere, anche se la previsione non era inserita nel bando di concorso. L'assunzione a tempo determinato di un soggetto collocato in una graduatoria per assunzioni a tempo indeterminato fa si che lo stesso, al ricorrere dei presupposti e delle condizioni necessarie previste dalla legge, possa poi essere assunto con rapporto di lavoro a tempo indeterminato senza necessità di altre procedure.

In caso di mancanza di graduatorie proprie le amministrazioni possono attingere a graduatorie di altre amministrazioni mediante accordo.Deve trattarsi di graduatoria riguardante concorsi banditi per la copertura di posti inerenti allo stesso profilo e categoria professionale del soggetto da assumere

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LA SPIEGAZIONE ASSUNZIONE A TEMPO DETERMINATO UTILIZZANDO GRADUATORIE DI CONCORSI PUBBLICI A TEMPO INDETERMINATO

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La Funzione Pubblica nella Circolare 5/2103 spiega che:

IL VINCITORE O L’IDONEO che accetti di essere assunto a tempo determinato, eventualmente anche da altra amministrazione, sia che non accetti, trova salvaguardata, in ogni caso, la posizione occupata nella graduatoria per l'assunzione a tempo indeterminato 

Inoltre, pur mancando una disposizione di natura transitoria nel decreto-legge, per ovvie ragioni di tutela delle posizioni dei vincitori di concorso a tempo determinato, le relative graduatorie vigenti possono essere utilizzate solo a favore di tali vincitori, rimanendo precluso lo scorrimento per gli idonei.

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CONVENZIONI E LIMITAZIONI AL LAVORO FLESSIBILEDELIBERAZIONE N. 448 DEL 18/10/2013 CORTE DEI CONTI

LOMBARDIA Qualora l’amministrazione istante intenda utilizzare il dipendente mediante il ricorso alla procedura in convenzione ai sensi dell’art.1 comma 557 della legge n.311/2004, al di fuori del normale orario di lavoro comunque espletato presso l’amministrazione di appartenenza e con oneri finanziari aggiuntivi per l’amministrazione di destinazione, si è in presenza di un’assunzione a tempo determinato, assimilabile, quanto ad effetti, al comando e, per tale motivo, rientrante nel computo del vincolo finanziario prescritto dall’art. 9 comma 28 del D.L. 31 maggio 2010, n.78.Qualora invece l’amministrazione si determini ad utilizzare le forme dello “scavalco condiviso” nei termini contrattualmente previsti dal citato art. 14 CCNL, la particolare forma di avvalimento di personale a favore degli enti locali con meno di cinquemila abitanti non impatta con i limiti posti all’assunzione di personale a tempo determinato.

I comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, i consorzi tra enti locali gerenti servizi a rilevanza non

industriale, le comunità montane e le unioni di comuni possono servirsi dell'attività lavorativa di

dipendenti a tempo pieno di altre amministrazioni locali purché autorizzati dall'amministrazione di

provenienza.

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 Per consentire il completamento del restauro urbanistico ambientale dei rioni Sassi e dell’altopiano murgico di Matera (v. art. 1, comma 347, della L. n. 208/2015), fino al 31 dicembre 2019, fermo restando il rispetto degli obiettivi di finanza pubblica, alle spese di personale assunto con contratto a tempo determinato negli enti locali interessati, non si applicano i limiti di cui all’articolo 9, comma 28, del D.L. n. 78/2010 e s.m.i. e le vigenti disposizioni in materia di contenimento della spesa di personale.

Deroga ai limiti di spesa per il lavoro flessibile ed ai vincoli di Deroga ai limiti di spesa per il lavoro flessibile ed ai vincoli di contenimento della spesa di personale (art. 1, comma 445)contenimento della spesa di personale (art. 1, comma 445)

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I vincoli alle assunzioni flessibili  

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Le Amministrazioni Pubbliche possono effettuare assunzioni flessibili solamente nel rispetto dei rigidi vincoli dettati dal legislatore, vincoli che si riferiscono sia alle motivazioni, che alla durata, che ai tetti di spesa. Le disposizioni sono contenute soprattutto nell’articol36 del D.Lgs. n. 165/2001 (da ultimo modificato dal D.L. n. 101/2013), nel D.Lgs. n. 368/2001 e nell’articolo 9, comma 28, del D.L. n. 78/2010.

LE MOTIVAZIONI

Le assunzioni flessibili sono consentite esclusivamente per esigenze straordinarie e limitate. Siamo in presenza di una disposizione che restringe ulteriormente gli ambiti di

applicazione di questo istituto. In particolare, esso non può essere utilizzato per la copertura di posti vacanti in dotazione organica, anche nel caso in cui non si può dare corso ad assunzioni a tempo indeterminato: in questi casi siamo, infatti, in presenza di esigenze che hanno una natura strutturale. Occorre, quindi, dimostrare la presenza di specifiche ragioni che devono avere un carattere eccezionale ed una durata limitata.

Si deve evidenziare che, viene disposta l’irrogazione della sanzione della nullità per tutti gli atti che sono stati compiuti in violazione del dettato normativo. Alla nullità si accompagna

la maturazione di responsabilità amministrativa e disciplinare, nonché il divieto di erogazione dell’indennità di risultato in capo ai Dirigenti/responsabili che hanno violato tali

regole.

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 • I magistrati contabili della sezione delle Autonomie, con la deliberazione 1/2017, pubblicata sul sito il 14 gennaio, hanno chiarito che nell’ipotesi in cui non sia stata sostenuta alcuna spesa nell’anno 2009, ovvero nel triennio 2007/2009, ai fini della determinazione del limite di spesa per i contratti del personale temporaneo o con rapporto di lavoro flessibile, di cui all’art. 9, comma 28, del d.l. 78/2010, l’ente locale può, con motivato provvedimento, individuare un nuovo parametro di riferimento, costituito dalla spesa strettamente necessaria per far fronte ad un servizio essenziale per l’ente.

• Nell’aggregato “spesa di personale” soggetto a limitazione devono essere ricomprese le spese relative alla integrazione salariale dei lavoratori socialmente utili.

• La questione di massima era stata rimessa alla Sezione Autonomie dalla sezione regionale di controllo per il Veneto con deliberazione n. 357/2016

Sezione delle Autonomie - determinazione del limite di spesa Sezione delle Autonomie - determinazione del limite di spesa per i contratti del personale temporaneo o con rapporto di per i contratti del personale temporaneo o con rapporto di

lavoro flessibilelavoro flessibile

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• Un sindaco ha chiesto un parere in merito alla cogenza della normativa contenuta nel comma 557 della legge 296/2006.

• I magistrati contabili del Veneto, con la deliberazione 10/2017, pubblicata sul sito della sezione regionale di controllo il 14 gennaio, hanno richiamato l’orientamento espresso dalla Sezione Autonomie con la deliberazione n. 16/2016 secondo cui alla luce della normativa introdotta dalla legge di stabilità 2016 e del nuovo sistema di armonizzazione contabile, permane, a carico degli enti locali l’obbligo di ridurre l’incidenza della spesa di personale sulla spesa corrente, ai sensi dell’art. 1, comma 557 della legge 296/2006, secondo il parametro individuato dal comma 557-quater, da intendere in senso statico, con riferimento al triennio 2011-2013.

• VINCOLO ABROGATO DAL DL 113/2016

Veneto Delibera n. 10/2017 - Contenimento della spesa del Veneto Delibera n. 10/2017 - Contenimento della spesa del personalepersonale

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• I magistrati contabili della sezione delle Autonomie, con la deliberazione 16/2016, pubblicata sul sito il 5 maggio, hanno chiarito che alla luce della normativa introdotta dalla legge di stabilità 2016 e del nuovo sistema di armonizzazione contabile, permane, a carico degli enti locali l’obbligo di ridurre l’incidenza della spesa di personale sulla spesa corrente, ai sensi dell’art. 1, comma 557 della legge 296/2006, secondo il parametro individuato dal comma 557-quater, da intendere in senso statico, con riferimento al triennio 2011-2013.

• Le questioni di massima in merito all’interpretazione delle vigenti disposizioni vincolistiche in materia di spesa del personale, anche alla luce della diversa modalità di contabilizzazione intervenuta a decorrere dal 2015 con il d.lgs. n. 118/2011, erano state rimesse alla Sezione Autonomie dalla sezione regionale per la Lombardia (del. n. 78/2016, n. 82/2016, n. 97/2016, n. 101/2016) e dalla sezione regionale per il Veneto (del. n. 246/2016).

• Come evidenziato dai magistrati contabili, la legge di stabilità ha disposto, a decorrere dall’anno 2016, la cessazione della disciplina previgente in materia di patto di stabilità interno, confermando le norme finalizzate al contenimento della spesa del personale da riferire, nel 2016, ai nuovi obiettivi di finanza pubblica applicabili a tutti gli enti assoggettati ai nuovi saldi (Regioni, Comuni, Province, Città metropolitane e Province autonome di Trento e di Bolzano).

• La circostanza che, in sede di legge di stabilità 2016, il legislatore abbia ritenuto di confermare “le norme finalizzate al contenimento della spesa di personale” senza introdurre alcuna esplicita esclusione o eccezione non può che avvalorare la tesi della piena cogenza della normativa contenuta nel comma 557.

• Per gli enti non assoggettati ai nuovi obiettivi di finanza pubblica, come le unioni di comuni, permane come limite di spesa di personale, il corrispondente ammontare dell’anno 2008, al lordo degli oneri riflessi a carico delle amministrazioni e dell’IRAP e tale disciplina si applica anche agli enti che, nell’anno 2015, non erano assoggettati al patto di stabilità interno come i comuni con popolazione fino a 1.000 abitanti.

• I magistrati contabili hanno inoltre chiarito che:• la riduzione della spesa di personale deve essere assicurata rispetto al valore medio del triennio 2011/2013, prendendo in considerazione la

spesa effettivamente sostenuta in tale periodo, senza, cioè, alcuna possibilità di ricorso a conteggi virtuali;• con riferimento al parametro dell’art. 1, comma 557, lett. a), legge 296/2006, non è possibile, in mancanza di norme espresse, depurare il

denominatore del rapporto spesa di personale/spesa corrente dalle spese di natura eccezionale o, comunque, non ricorrenti che siano dovute a scelte discrezionali degli enti;

• il principio contabile di cui all’allegato n. 4/2 al d.lgs. n. 118/2011, punto 5.2, disciplina compiutamente la corretta imputazione degli impegni per la spesa del personale per effetto del passaggio al nuovo sistema di armonizzazione contabile.

• l’accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità non è oggetto di impegno e genera un’economia di bilancio che confluisce nel risultato di amministrazione come quota accantonata e conseguentemente non assume rilevanza nella determinazione del denominatore del rapporto spesa del personale/spesa corrente

Autonomie, del. n. 16 – Vincoli spesa personale in relazione Autonomie, del. n. 16 – Vincoli spesa personale in relazione all’armonizzazione contabileall’armonizzazione contabile

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Il riassorbimento del personale in sovrannumero degli enti di area

vasta

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Con la nota 66110 del 13 dicembre il Dipartimento della Funzione Pubblica ha comunicato che non vi sono più dipendenti di area vasta in sovrannumero in altre

regioni, nelle quali pertanto sono sbloccate le assunzioni con procedure ordinarie, ivi compresi i vigili, anche a valere sulle capacità assunzionali del 2015 e del 2016.

Comprendendo anche quelle in cui tale personale era già stato collocato, le 14 regioni in cui non si applica più il vincolo di riservare le capacità assunzionali del 2016 e del 2016

all’assorbimento del personale in sovrannumero degli enti di area vasta sono:- Abruzzo - Basilicata; - Calabria; - Campania; - Emilia-Romagna; - Lazio; - Lombardia; - Marche; -

Molise; - Piemonte; - Puglia; - Sardegna; - Toscana; - Veneto.

Nelle regioni Liguria e Umbria, essendo stato superato il tetto del 90% del ricollocamento del personale degli enti di area vasta in sovrannumero, sono consentite le assunzioni in mobilità ordinaria, oltre a quelle del personale educativo e docente, anche

ai fini della stabilizzazione dei precari. Si immagina che da qui a poco tempo anche in queste regioni le procedure di collocamento del personale degli enti di area vasta in

sovrannumero potrà essere completato.

Mancano indicazioni sulla Sicilia, regione in cui per la Corte dei Conti i vincoli alle assunzioni di personale degli enti di area vasta in sovrannumero sono applicabili, ma in

cui il processo di collocamento in sovrannumero e di assorbimento da parte delle altre Pa non è stato ancora neppure avviato.

Nota 66110 del 13 dicembre 2016 Nota 66110 del 13 dicembre 2016 Dipartimento della Funzione PubblicaDipartimento della Funzione Pubblica

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La L.183/2014 contiene cinque deleghe legislative, che intervengono su importanti e vasti ambiti del diritto del lavoro:

delega in materia di ammortizzatori sociali

delega in materia di servizi per il lavoro e di politiche attive

delega in materia di semplificazione delle procedure e degli adempimenti

delega in materia di riordino delle forme contrattuali e dell'attività ispettiva

delega in materia di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro

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D.Lgs. 15 giugno 2015, n. 81

DISCIPLINA ORGANICA DEI CONTRATTI DI LAVORO E REVISIONE DELLA NORMATIVA IN TEMA DI MANSIONI

Il contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato costituisce la forma comune di rapporto di lavoro

A far data dal 1° gennaio 2016, si applica la disciplina del rapporto di lavoro subordinato anche ai rapporti di collaborazione che si concretano in prestazioni di lavoro esclusivamente personali, continuative e le cui modalità di esecuzione sono organizzate dal committente anche con riferimento ai tempi e al luogo di lavoro.

Fino al completo riordino della disciplina dell'utilizzo dei contratti di lavoro flessibile da parte delle pubbliche amministrazioni, la disposizione di cui al comma 1 non trova applicazione nei confronti delle medesime. Dal 1° gennaio 2017 e' comunque fatto divieto alle pubbliche amministrazioni di stipulare i contratti di collaborazione di cui al comma 1.

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D.Lgs. 15 giugno 2015, n. 81

DISCIPLINA ORGANICA DEI CONTRATTI DI LAVORO E REVISIONE DELLA NORMATIVA IN TEMA DI MANSIONI

Art. 3. Disciplina delle mansioni

-Il lavoratore deve essere adibito alle mansioni per le quali è stato assunto o a quelle corrispondenti all'inquadramento superiore che abbia successivamente acquisito ovvero a mansioni riconducibili allo stesso livello e categoria legale di inquadramento delle ultime effettivamente svolte. In caso di modifica degli assetti organizzativi aziendali che incide sulla posizione del lavoratore, lo stesso può essere assegnato a mansioni appartenenti al livello di inquadramento inferiore purché rientranti nella medesima categoria legale.

- Il mutamento di mansioni è accompagnato, ove necessario, dall'assolvimento dell'obbligo formativo, il cui mancato adempimento non determina comunque la nullità dell'atto di assegnazione delle nuove mansioni. Ulteriori ipotesi di assegnazione di mansioni appartenenti al livello di inquadramento inferiore, purché rientranti nella medesima categoria legale, possono essere previste dai contratti collettivi.

- Nel caso di assegnazione a mansioni superiori il lavoratore ha diritto al trattamento corrispondente all'attività svolta e l'assegnazione diviene definitiva, salvo diversa volontà del lavoratore

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D.Lgs. 15 giugno 2015, n. 81

DISCIPLINA ORGANICA DEI CONTRATTI DI LAVORO E REVISIONE DELLA NORMATIVA IN TEMA DI MANSIONI

Art. 5. Forma e contenuti del contratto di lavoro a tempo parziale

-Il contratto di lavoro a tempo parziale è stipulato in forma scritta ai fini della prova.

-Nel contratto di lavoro a tempo parziale è contenuta puntuale indicazione della durata della prestazione lavorativa e della collocazione temporale dell'orario con riferimento al giorno, alla settimana, al mese e all'anno.

-Quando l'organizzazione del lavoro è articolata in turni, l'indicazione di cui al comma 2 può avvenire anche mediante rinvio a turni programmati di lavoro articolati su fasce orarie prestabilite.

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D.Lgs. 15 giugno 2015, n. 81

DISCIPLINA ORGANICA DEI CONTRATTI DI LAVORO E REVISIONE DELLA NORMATIVA IN TEMA DI MANSIONI

Le novità del PARTIME:

1.Nel rispetto di quanto previsto dai contratti collettivi, il datore di lavoro ha la facoltà di richiedere, entro i limiti dell'orario normale di lavoro di cui all'articolo 3 del decreto legislativo n. 66 del 2003, lo svolgimento di prestazioni supplementari, intendendosi per tali quelle svolte oltre l'orario concordato fra le parti ai sensi dell'articolo 5, comma 2, anche in relazione alle giornate, alle settimane o ai mesi.

2.Nel caso in cui il contratto collettivo applicato al rapporto di lavoro non disciplini il lavoro supplementare, il datore di lavoro può richiedere al lavoratore lo svolgimento di prestazioni di lavoro supplementare in misura non superiore al 25 per cento delle ore di lavoro settimanali concordate. In tale ipotesi, il lavoratore può rifiutare lo svolgimento del lavoro supplementare ove giustificato da comprovate esigenze lavorative, di salute, familiari o di formazione professionale. Il lavoro supplementare è retribuito con una maggiorazione del 15 per cento della retribuzione oraria globale di fatto, comprensiva dell'incidenza della retribuzione delle ore supplementari sugli istituti retributivi indiretti e differiti.

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D.Lgs. 15 giugno 2015, n. 81

DISCIPLINA ORGANICA DEI CONTRATTI DI LAVORO E REVISIONE DELLA NORMATIVA IN TEMA DI MANSIONI

Le novità del PARTIME:

3.le parti del contratto di lavoro a tempo parziale possono pattuire, per iscritto, clausole elastiche relative alla variazione della collocazione temporale della prestazione lavorativa ovvero relative alla variazione in aumento della sua durata. Il lavoratore ha diritto ad un preavviso di 2 giorni;4.le parti del contratto di lavoro a tempo parziale possono pattuire, per iscritto, clausole elastiche relative alla variazione della collocazione temporale della prestazione lavorativa ovvero relative alla variazione in aumento della sua durata.

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DISCIPLINA ORGANICA DEI CONTRATTI DI LAVORO E REVISIONE DELLA NORMATIVA IN TEMA DI MANSIONI

Definizione e casi di ricorso al LAVORO INTERMITTENTE:

-Il contratto di lavoro intermittente è il contratto, anche a tempo determinato, mediante il quale un lavoratore si pone a disposizione di un datore di lavoro che ne può utilizzare la prestazione lavorativa in modo discontinuo o intermittente secondo le esigenze individuate dai contratti collettivi, anche con riferimento alla possibilità di svolgere le prestazioni in periodi predeterminati nell'arco della settimana, del mese o dell'anno. In mancanza di contratto collettivo, i casi di utilizzo del lavoro intermittente sono individuati con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali.

-Il contratto di lavoro intermittente può in ogni caso essere concluso con soggetti con meno di 24 anni di età, purché le prestazioni lavorative siano svolte entro il venticinquesimo anno, e con più di 55 anni.

- In ogni caso, con l'eccezione dei settori del turismo, dei pubblici esercizi e dello spettacolo, il contratto di lavoro intermittente è ammesso, per ciascun lavoratore con il medesimo datore di lavoro, per un periodo complessivamente non superiore a quattrocento giornate di effettivo lavoro nell'arco di tre anni solari. In caso di superamento del predetto periodo il relativo rapporto si trasforma in un rapporto di lavoro a tempo pieno e indeterminato

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DISCIPLINA ORGANICA DEI CONTRATTI DI LAVORO E REVISIONE DELLA NORMATIVA IN TEMA DI MANSIONI

Lavoro a tempo determinato

Art. 19. Apposizione del termine e durata massima

- 36 mesi - la durata dei rapporti di lavoro a tempo determinato intercorsi tra lo stesso datore di lavoro e lo stesso lavoratore, per effetto di una successione di contratti, conclusi per lo svolgimento di mansioni di pari livello e categoria legale e indipendentemente dai periodi di interruzione tra un contratto e l'altro, non può superare i trentasei mesi. Qualora il limite dei trentasei mesi sia superato, per effetto di un unico contratto o di una successione di contratti, il contratto si trasforma in contratto a tempo indeterminato dalla data di tale superamento

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DISCIPLINA ORGANICA DEI CONTRATTI DI LAVORO E REVISIONE DELLA NORMATIVA IN TEMA DI MANSIONI

Lavoro a tempo determinato

Art. 19. Apposizione del termine e durata massima

- un ulteriore contratto a tempo determinato fra gli stessi soggetti, della durata massima di 12 mesi, può essere stipulato presso la direzione territoriale del lavoro competente per territorio. In caso di mancato rispetto della descritta procedura, nonché di superamento del termine stabilito nel medesimo contratto, lo stesso si trasforma in contratto a tempo indeterminato dalla data della stipulazione

- Con l'eccezione dei rapporti di lavoro di durata non superiore a 12 giorni, l'apposizione del termine al contratto è priva di effetto se non risulta, direttamente o indirettamente, da atto scritto, una copia del quale deve essere consegnata dal datore di lavoro al lavoratore entro cinque giorni lavorativi dall'inizio della prestazione.

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DISCIPLINA ORGANICA DEI CONTRATTI DI LAVORO E REVISIONE DELLA NORMATIVA IN TEMA DI MANSIONI

Lavoro a tempo determinatoArt. 21. Proroghe e rinnovi

1.Il termine del contratto a tempo determinato può essere prorogato, con il consenso del lavoratore, solo quando la durata iniziale del contratto sia inferiore a 36 mesi, e, comunque, per un massimo di 5 volte nell'arco di trentasei mesi a prescindere dal numero dei contratti. Qualora il numero delle proroghe sia superiore, il contratto si trasforma in contratto a tempo indeterminato dalla data di decorrenza della sesta proroga.

2. Qualora il lavoratore sia riassunto a tempo determinato entro dieci giorni dalla data di scadenza di un contratto di durata fino a sei mesi, ovvero venti giorni dalla data di scadenza di un contratto di durata superiore a sei mesi, il secondo contratto si trasforma in contratto a tempo indeterminato. Le disposizioni di cui al presente comma non trovano applicazione nei confronti dei lavoratori impiegati nelle attività stagionali individuate con decreto del Ministero del lavoro e delle politiche sociali nonché nelle ipotesi individuate dai contratti collettivi. Fino all'adozione del decreto di cui al secondo periodo continuano a trovare applicazione le disposizioni del decreto del Presidente della Repubblica 7 ottobre 1963, n. 1525.

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DISCIPLINA ORGANICA DEI CONTRATTI DI LAVORO E REVISIONE DELLA NORMATIVA IN TEMA DI MANSIONI

Lavoro a tempo determinato

Art. 22. Continuazione del rapporto oltre la scadenza del termine

1.Fermi i limiti di durata massima di cui all'articolo 19, se il rapporto di lavoro continua dopo la scadenza del termine inizialmente fissato o successivamente prorogato, il datore di lavoro è tenuto a corrispondere al lavoratore una maggiorazione della retribuzione per ogni giorno di continuazione del rapporto pari al 20 per cento fino al decimo giorno successivo e al 40 per cento per ciascun giorno ulteriore.

2. Qualora il rapporto di lavoro continui oltre il trentesimo giorno in caso di contratto di durata inferiore a sei mesi, ovvero oltre il cinquantesimo giorno negli altri casi, il contratto si trasforma in contratto a tempo indeterminato dalla scadenza dei predetti termini.

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DISCIPLINA ORGANICA DEI CONTRATTI DI LAVORO E REVISIONE DELLA NORMATIVA IN TEMA DI MANSIONI

Lavoro a tempo determinato

Art. 23. Numero complessivo di contratti a tempo determinato

Salvo diversa disposizione dei contratti collettivi non possono essere assunti lavoratori a tempo determinato in misura superiore al 20% del numero dei lavoratori a tempo indeterminato in forza al 1° gennaio dell'anno di assunzione, con un arrotondamento del decimale all'unità superiore qualora esso sia eguale o superiore a 0,5. Nel caso di inizio dell'attività nel corso dell'anno, il limite percentuale si computa sul numero dei lavoratori a tempo indeterminato in forza al momento dell'assunzione. Per i datori di lavoro che occupano fino a cinque dipendenti è sempre possibile stipulare un contratto di lavoro a tempo determinato.

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DISCIPLINA ORGANICA DEI CONTRATTI DI LAVORO E REVISIONE DELLA NORMATIVA IN TEMA DI MANSIONI Lavoro a tempo determinato

Eccezioni:-fase di avvio di nuove attività- imprese start-up innovative- svolgimento delle attività stagionali-specifici spettacoli ovvero specifici programmi radiofonici o televisivi-sostituzione di lavoratori assenti- lavoratori di età superiore a 50 anni

Il limite percentuale di cui al comma 1 non si applica, inoltre, ai contratti di lavoro a tempo determinato stipulati tra università private, incluse le filiazioni di università straniere, istituti pubblici di ricerca ovvero enti privati di ricerca e lavoratori chiamati a svolgere attività di insegnamento, di ricerca scientifica o tecnologica, di assistenza tecnica alla stessa o di coordinamento e direzione della stessa, tra istituti della cultura di appartenenza statale ovvero enti, pubblici e privati derivanti da trasformazione di precedenti enti pubblici, vigilati dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, ad esclusione delle fondazioni di produzione musicale di cui al decreto legislativo 29 giugno 1996, n. 367, e lavoratori impiegati per soddisfare esigenze temporanee legate alla realizzazione di mostre, eventi e manifestazioni di interesse culturale. I contratti di lavoro a tempo determinato che hanno ad oggetto in via esclusiva lo svolgimento di attività di ricerca scientifica possono avere durata pari a quella del progetto di ricerca al quale si riferiscono.

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DISCIPLINA ORGANICA DEI CONTRATTI DI LAVORO E REVISIONE DELLA NORMATIVA IN TEMA DI MANSIONI

Lavoro a tempo determinato

Art. 24. Diritti di precedenza

Salvo diversa disposizione dei contratti collettivi, il lavoratore che, nell'esecuzione di uno o più contratti a tempo determinato presso la stessa azienda, ha prestato attività lavorativa per un periodo superiore a sei mesi ha diritto di precedenza nelle assunzioni a tempo indeterminato effettuate dal datore di lavoro entro i successivi dodici mesi con riferimento alle mansioni già espletate in esecuzione dei rapporti a termine.

Per le lavoratrici, il congedo di maternità usufruito nell'esecuzione di un contratto a tempo determinato presso lo stesso datore di lavoro, concorre a determinare il periodo di attività lavorativa utile a conseguire il diritto di precedenza.

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DISCIPLINA ORGANICA DEI CONTRATTI DI LAVORO E REVISIONE DELLA NORMATIVA IN TEMA DI MANSIONI

Lavoro a tempo determinatoArt. 25. Principio di non discriminazione

Al lavoratore a tempo determinato spetta il trattamento economico e normativo in atto nell'impresa per i lavoratori con contratto a tempo indeterminato comparabili. L’inosservanza di tale obbligo comporta, l’irrogazione al datore di lavoro di una sanzione amministrativa da 25,82 euro a 154,94 euro. Se l’inosservanza si riferisce a più di cinque lavoratori, si applica la sanzione amministrativa da 154,94 euro a 1.032,91 euro.

Art. 27. Criteri di computo

Salvo che sia diversamente disposto, ai fini dell’applicazione di qualsiasi istituto legale o contrattuale per il quale sia rilevante il computo dei dipendenti, si tiene conto del numero medio mensile di lavoratori a tempo determinato, compresi i dirigenti, impiegati negli ultimi due anni, sulla base dell'effettiva durata dei rapporti.

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DISCIPLINA ORGANICA DEI CONTRATTI DI LAVORO E REVISIONE DELLA NORMATIVA IN TEMA DI MANSIONI

Lavoro a tempo determinatoArt. 28. Decadenze e tutele

1. L’impugnazione del contratto a termine deve avvenire entro 120 giorni dalla cessazione del singolo contratto;

2. In caso di sua trasformazione a tempo indeterminato, il giudice condanna il datore di lavoro stabilendo un’indennità onnicomprensiva tra un minimo di 2,5 e un massimo di 12 mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del TFR. L’indennità ristora per intero il pregiudizio subito per il periodo tra la scadenza del termine e la pronuncia con la quale il giudice ha ordinato la ricostituzione del rapporto di lavoro;

3.In presenza di contratti collettivi che prevedano l’assunzione, anche a tempo indeterminato, di lavoratori già occupati con contratto a termine nell’ambito di specifiche graduatorie, il limite massimo dell’indennità è ridotto alla metà.

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DISCIPLINA ORGANICA DEI CONTRATTI DI LAVORO E REVISIONE DELLA NORMATIVA IN TEMA DI MANSIONI

Somministrazione di lavoroArtt. 30 e 31. Definizione della somministrazione a tempo interminato e determinato

Il contratto di somministrazione di lavoro è il contratto, a tempo indeterminato o determinato, con il quale un'agenzia di somministrazione autorizzata, ai sensi del decreto legislativo n. 276 del 2003, mette a disposizione di un utilizzatore uno o più lavoratori suoi dipendenti, i quali, per tutta la durata della missione, svolgono la propria attività nell'interesse e sotto la direzione e il controllo dell'utilizzatore. - La disciplina della somministrazione a tempo indeterminato non trova applicazione nei confronti delle PA.

- La somministrazione di lavoro a termine è utilizzata nei limiti quantitativi individuati dai contratti collettivi applicati dall’utilizzatore. E’ in ogni caso esente da limiti quantitativi la somministrazione a termine di lavoratori di cui all’articolo 8.2, della legge n. 223/91, di soggetti disoccupati che godono, da almeno sei mesi, di trattamenti di disoccupazione non agricola o di ammortizzatori sociali, e di lavoratori «svantaggiati» o «molto svantaggiati» ai sensi dei numeri 4) e 99) dell'articolo 2 del regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione, del 17 giugno 2014, come individuati con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali.

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Somministrazione di lavoroArt. 32. Divieti

Il contratto di somministrazione di lavoro è vietato:

a) per la sostituzione di lavoratori in sciopero;

b) presso unità produttive nelle quali si è proceduto, entro i sei mesi precedenti, a licenziamenti collettivi, che hanno riguardato lavoratori adibiti alle stesse mansioni cui si riferisce il contratto di somministrazione, salvo che il contratto sia concluso per provvedere alla sostituzione di lavoratori assenti o abbia una durata iniziale non superiore a tre mesi;

c) presso unità produttive nelle quali è operante una sospensione del lavoro o una riduzione dell'orario, in regime di CIG, che interessano lavoratori adibiti alle stesse mansioni cui si riferisce il contratto di somministrazione di lavoro;

d) da parte di datori di lavoro che non abbiano effettuato la valutazione dei rischi in applicazione della normativa di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori.

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Somministrazione di lavoroArt. 33. Forma del contratto

E’ stipulato in forma scritta e contiene:

a) gli estremi dell'autorizzazione rilasciata al somministratore;b) il numero dei lavoratori da somministrare;c) l’indicazione di eventuali rischi per la salute e la sicurezza e le misure di prevenzione adottate;d) la data di inizio e la durata prevista;e) le mansioni e l’inquadramento dei lavoratori;f) il luogo, l'orario di lavoro e il trattamento economico/normativo.

N.B. Con il contratto di somministrazione l’utilizzatore assume l’obbligo di comunicare al somministratore il trattamento economico e normativo applicabile ai lavoratori suoi dipendenti che svolgono le medesime mansioni dei lavoratori da somministrare e a rimborsare al somministratore gli oneri retributivi e previdenziali effettivamente sostenuti in favore dei lavoratori.

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Somministrazione di lavoroArt. 34 . Disciplina dei rapporti di lavoro.

In caso di assunzione a tempo indeterminato il rapporto tra somministratore e lavoratore è soggetto alla disciplina del rapporto a tempo indeterminato. Nel contratto è determinata l’indennità mensile di disponibilità, divisibile in quote orarie, corrisposta dal somministratore al lavoratore per i periodi di non utilizzazione quale prevista dal contratto collettivo applicabile al somministratore e comunque non inferiore all’importo fissato con DM Lavoro. L'indennità è esclusa dal computo di ogni istituto di legge o di contratto collettivo.

In caso di assunzione a tempo determinato il rapporto è soggetto dalla disciplina dello stesso (capo III) in quanto compatibile e, in ogni caso, con esclusione delle disposizioni di cui agli articoli 19, commi 1, 2 e 3, 21,23 e 24. Il termine può essere prorogato, con il consenso del lavoratore e per atto scritto, nei casi e per la durata previsti dal contratto collettivo applicato dal somministratore. Il lavoratore somministrato non è computato nell'organico dell'utilizzatore ai fini della applicazione di normative di legge o di contratto collettivo, fatta eccezione per quelle relative alla salute e alla sicurezza sul lavoro.

In caso di somministrazione di lavoratori disabili per un minimo di dodici mesi, il somministrato è computato nella quota di riserva.

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Somministrazione di lavoroArtt. 35 e 36 . Tutela e diritti del lavoratore.

- Per la durata dell’utilizzo il somministrato, a parità di mansioni, ha diritto allo stesso trattamento economico-normativo del personale dell’utilizzatore e quest’ultimo è obbligato, in solido con il somministratore, a corrispondere ai somministrati i trattamenti retributivi e a versare i relativi contributi previdenziali, salvo il diritto di rivalsa verso il somministratore;

- Se adibisce il lavoratore a mansioni superiore o inferiore a quelle dedotte in contratto, l'utilizzatore deve darne immediata comunicazione scritta al somministratore. Ove non adempia, l'utilizzatore risponde in via esclusiva per le differenze retributive spettanti al lavoratore e per l'eventuale risarcimento del danno;

- Il potere disciplinare è riservato al somministratore;

- E' nulla ogni clausola diretta a limitare, anche indirettamente, la facoltà dell'utilizzatore di assumere il lavoratore al termine della sua missione.

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Somministrazione di lavoro

Art. 37. Norme previdenziali.

- Gli oneri contributivi, previdenziali, assicurativi ed assistenziali, riferiti al lavoratore somministrato sono a carico del somministratore. L’indennità di disponibilità è assoggettata a contribuzione previdenziale per il suo effettivo ammontare;

- Gli obblighi dell'assicurazione INAIL sono determinati in relazione al tipo e al rischio delle lavorazioni svolte. I premi e i contributi sono determinati in relazione al tasso medio o medio ponderato, stabilito per l’attività svolta dall'impresa utilizzatrice, ovvero in base al tasso medio o medio ponderato della voce di tariffa corrispondente alla lavorazione effettivamente prestata;

- Nel settore agricolo e in caso di somministrazione di lavoratori domestici trovano applicazione i criteri di erogazione e gli oneri previdenziali e assistenziali previsti dai relativi settori;

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Somministrazione di lavoroArt. 38 e 40. Somministrazione irregolare e ulteriori sanzioni.

- Il contratto deve avere forma scritta a pena di nullità e in caso contrario i lavoratori sono considerati a tutti gli effetti alle dipendenze dell'utilizzatore.

- Quando la somministrazione di lavoro avvenga in violazione del decreto, il lavoratore può chiedere, anche soltanto nei confronti dell’utilizzatore, la costituzione di un rapporto di lavoro alle dipendenze di quest'ultimo, dall'inizio della somministrazione.

- L’effetto di costituzione del rapporto di lavoro diretto con l’utilizzatore sopra richiamato, non trova applicazione nei confronti delle PA.

- La violazione degli obblighi e dei divieti di cui agli articoli 33, comma 1, nonché, per il solo utilizzatore, di quelli di cui agli articoli 31 e 32 del decreto e, per il solo somministratore, dell’ all’articolo 33, comma 3, sono punite con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 250 a euro 1.250. La violazione delle disposizioni di cui all’articolo 35, comma 1, e per il solo utilizzatore, di cui all’articolo 35, comma 3, secondo periodo, e 36, comma 3, sono punite con la sanzione amministrativa pecuniaria di cui sopra.

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DISCIPLINA ORGANICA DEI CONTRATTI DI LAVORO E REVISIONE DELLA NORMATIVA IN TEMA DI MANSIONI

Lavoro accessorio

Art. 48. Definizione e campo di applicazione

- Per prestazioni di lavoro accessorio si intendono attività lavorative che non danno luogo, con riferimento alla totalità dei committenti, a compensi superiori a 7.000 euro annui, annualmente rivalutati sulla base della variazione dell’indice ISTAT;

- Fermo restando tale limite complessivo, nei confronti dei committenti imprenditori o professionisti, le attività lavorative possono essere svolte a favore di ciascun singolo committente per compensi non superiori a 2.000 euro, rivalutati annualmente ai sensi del presente comma;

- Prestazioni di lavoro accessorio possono essere altresì rese, in tutti i settori produttivi, nel limite complessivo di 3.000 euro annui, rivalutati, da percettori di prestazioni integrative del salario o di sostegno al reddito. In tal caso l’INPS sottrae dalla contribuzione figurativa relativa alle prestazioni integrative del salario o di sostegno al reddito gli accrediti derivanti dalle prestazioni di lavoro accessorio;

All’articolo 48, comma 1, il secondo periodo è sostituito dal seguente: «Fermo restando il limite complessivo di 7.000 euro, nei confronti dei committenti imprenditori non agricoli o professionisti, le attività lavorative possono essere svolte a favore di ciascun singolo committente per compensi non

superiori a 2.000 euro, rivalutati annualmente ai sensi del presente comma.»; b) all’articolo 48, comma 3, l’alinea è sostituito dal seguente: «3. Prestazioni di lavoro accessorio possono essere rese in

agricoltura nei limiti di cui al comma 1, primo periodo, con riferimento:»

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DISCIPLINA ORGANICA DEI CONTRATTI DI LAVORO E REVISIONE DELLA NORMATIVA IN TEMA DI MANSIONI

Lavoro accessorioArt. 48. Definizione e campo di applicazione

- Le disposizioni relative al limite complessivo di 7.000 euro si applicano ad alcune prestazioni rese in agricoltura;

- Il ricorso a prestazioni di lavoro accessorio è consentito alla PA nel rispetto dei vincoli previsti dalla vigente disciplina in materia di contenimento delle spese di personale e dal patto di stabilità;

- I compensi percepiti dal lavoratore sono computati ai fini della determinazione del reddito necessario per il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno;

- È vietato il ricorso a prestazioni di lavoro accessorio nell’ambito della esecuzione di appalti di opere o servizi, fatte salve specifiche ipotesi individuate con decreto del Ministero del lavoro.

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DISCIPLINA ORGANICA DEI CONTRATTI DI LAVORO E REVISIONE DELLA NORMATIVA IN TEMA DI MANSIONI Lavoro accessorio

Art. 49. Disciplina.

- I committenti acquistano - esclusivamente in via telematica - carnet di buoni orari, numerati progressivamente e datati, per prestazioni di lavoro accessorio. I committenti non imprenditori o professionisti, invece, possono acquistare i buoni anche presso le rivendite autorizzate;

- In attesa dell’emanazione di un successivo DM Lavoro e fatte salve le prestazioni rese nel settore agricolo, il valore nominale del buono orario è fissato in 10 euro e nel settore agricolo è pari all’importo della retribuzione oraria delle prestazioni di natura subordinata individuata dal contratto collettivo;

- I committenti imprenditori o professionisti che ricorrono a prestazioni occasionali di tipo accessorio sono tenuti, prima dell’inizio della prestazione, a comunicare alla direzione territoriale del lavoro competente, attraverso modalità telematiche, i dati anagrafici e il codice fiscale del lavoratore ed il luogo della prestazione con riferimento ad un arco temporale non superiore ai trenta giorni successivi;

All’articolo 49, il comma 3 è sostituito dal seguente: «3. I committenti imprenditori non agricoli o professionisti che ricorrono a prestazioni di lavoro accessorio sono tenuti, almeno 60 minuti prima dell'inizio della prestazione, a comunicare alla sede territoriale competente

dell’Ispettorato nazionale del lavoro, mediante sms o posta elettronica, i dati anagrafici o il codice fiscale del lavoratore, indicando, altresì, il luogo e la durata della prestazione. I committenti imprenditori agricoli sono tenuti a comunicare, nello stesso termine e con le stesse

modalità di cui al primo periodo, i dati anagrafici o il codice fiscale del lavoratore, il luogo e la durata della prestazione con riferimento ad un arco temporale non superiore a 7 giorni. Con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali possono essere individuate modalità

applicative della disposizione di cui al primo periodo nonché ulteriori modalità di comunicazione in funzione dello sviluppo delle tecnologie. In caso di violazione degli obblighi di cui al presente comma si applica la sanzione amministrativa da euro 400 ad euro 2.400 in relazione a

ciascun lavoratore per cui è stata omessa la comunicazione. Non si applica la procedura di diffida di cui all’articolo 13 del decreto legislativo 23 aprile 2004, n. 124.».

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DISCIPLINA ORGANICA DEI CONTRATTI DI LAVORO E REVISIONE DELLA NORMATIVA IN TEMA DI MANSIONI

Lavoro accessorioArt. 49. Disciplina.

- Il lavoratore percepisce il proprio compenso dal concessionario (e inizialmente da INPS o Agenzia di lavoro), successivamente all’accreditamento dei buoni da parte del beneficiario della prestazione di lavoro accessorio;

-Tale compenso è esente da qualsiasi imposizione fiscale e non incide sullo stato di disoccupato o inoccupato del prestatore di lavoro accessorio;

- Il concessionario provvede al pagamento delle spettanze alla persona che presenta i buoni, effettuando altresì il versamento per suo conto dei contributi previdenziali alla gestione separata INPS, in misura pari al 13% del valore nominale del buono, e per fini assicurativi contro gli infortuni all’INAIL, in misura pari al 7% del medesimo valore e trattiene l’importo autorizzato dal decreto da ultimo citato, a titolo di rimborso spese;

Fino al 31 dicembre 2015 resta ferma la previgente disciplina per l’utilizzo dei buoni per prestazioni di lavoro accessorio già richiesti alla data di entrata in vigore del decreto in commento.

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DISCIPLINA ORGANICA DEI CONTRATTI DI LAVORO E REVISIONE DELLA NORMATIVA IN TEMA DI MANSIONI

Collaborazioni Riferimenti normativi : art. 2 ; articolo 52.

Non è vero il superamento delle collaborazioni, mentre sono stati superati gli incarichi a progetto.

Ciò premesso, il preciso riferimento è l'articolo 2 . La prestazione ha carattere: personale, continuativo e di autonomia.Lo specifico riferimento al settore pubblico è il comma 4. In tale norma è chiaro che è possibile sfruttare tale forma contrattuale fino all'attuazione della legge delega, con l'importante precisazione che dal 2017 non potranno essere stipulati contratti di collaborazione, senza applicazione del I comma, e cioè, senza la possibilità di considerare la tipologia in esame come contratto di lavoro subordinato. Rimangono escluse alcune tipologie , riferibili all'articolo 7 del 165/2001.

Come limiti di spesa occorre fare riferimento al DL 78/2010 ( art.9,comma 28)

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DISCIPLINA ORGANICA DEI CONTRATTI DI LAVORO E REVISIONE DELLA NORMATIVA IN TEMA DI MANSIONI

Collaborazioni Le collaborazioni coordinate e continuative nella PA

Così come non si applicava alle amministrazioni pubbliche la disciplina del lavoro a progetto di cui all'articolo 61 e seguenti del Dlgs 276/2003, cosi non si applica alle stesse amministrazioni la nuova disciplina dei rapporti di collaborazione coordinata e continuativa introdotta dall'articolo 2, comma 1, del Dlgs 81/2015.

L'esclusione è espressamente sancita dallo stesso articolo 2, comma 4, che ne rimanda l'applicazione in attesa del completo riordino della disciplina dei contratti di lavoro flessibile.

Dal 1° gennaio 2017 è, però, fatto divieto alle pubbliche amministrazioni di stipulare i contratti di collaborazione di cui al comma 1 del richiamato articolo 2. Fino al completo riordino del lavoro flessibile nel pubblico

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D.Lgs. 15 giugno 2015, n. 81

DISCIPLINA ORGANICA DEI CONTRATTI DI LAVORO E REVISIONE DELLA NORMATIVA IN TEMA DI MANSIONI

Collaborazioni Nelle more del suddetto riordino le amministrazioni pubbliche continuano pertanto ad applicare l'articolo 7, comma 6 del Dlgs 165 /2001 che consente di conferire incarichi individuali, con contratti di lavoro autonomo, di natura coordinata e continuativa, ad esperti di particolare e comprovata specializzazione anche universitaria, a fronte di esigenze cui non possono fare fronte con personale in forza. E' però necessario che: a) l'oggetto della prestazione corrisponda a obiettivi e progetti specifici e determinati e deve risultare coerente con le esigenze di funzionalità dell'amministrazione conferente;b) l'amministrazione abbia preliminarmente accertato l'impossibilità oggettiva di utilizzare le risorse umane disponibili al suo interno; c) la prestazione sia di natura temporanea e altamente qualificata, tanto che l'eventuale proroga abbia solo la funzione di completare il progetto e per ritardi non imputabili al collaboratore; d) devono essere preventivamente determinati durata, luogo, oggetto e compenso della collaborazione.

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D.Lgs. 15 giugno 2015, n. 81

DISCIPLINA ORGANICA DEI CONTRATTI DI LAVORO E REVISIONE DELLA NORMATIVA IN TEMA DI MANSIONI

Collaborazioni Collaborazioni «vietate» e danni risarcibili L'impiego di collaboratori in violazione delle regole sopra riportate non può comportare la costituzione di rapporti di lavoro a tempo indeterminato con le medesime pubbliche amministrazioni, ferma restando ogni responsabilità e sanzione. Il lavoratore interessato ha però diritto al risarcimento del danno derivante dalla prestazione di lavoro in violazione di disposizioni imperative. Pertanto, il ricorso a contratti di collaborazione coordinata e continuativa per lo svolgimento di funzioni ordinarie o l'utilizzo dei collaboratori come lavoratori subordinati è causa di responsabilità amministrativa per il dirigente che ha stipulato i contratti. Riferimento : articolo 7 del 165 ( TUPI)Ma in realtà il riferimento è il codice civile , e cioè, la disciplina del lavoro autonomo. Sono noti, infatti, i rischi derivanti dalle interpretazioni rigorose delle corti del lavoro e delle corti del Giudice contabile.

Il segmento trova due norme in punti cardinali opposti : da un lato , articolo 2089 ( direzione e dipendenza quali elementi caratterizzanti) e articolo 2223 , dall'altro lato.

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D.Lgs. 15 giugno 2015, n. 81

DISCIPLINA ORGANICA DEI CONTRATTI DI LAVORO E REVISIONE DELLA NORMATIVA IN TEMA DI MANSIONI

Collaborazioni Presupposti:

A.esigenza cui non è possibile fare fronte con la propria organizzazioneB.Comprovata specializzazione ANCHE universitaria. Dopo l'anche ha il senso di offrire uno spazio per esperti non laureati ma iscritti in albi professionali.C.Coerenza con progetti di attuazione dei compiti istituzionali. Sono note le censure della corte dei conti e la diffidenza verso obiettivi tagliato sulla persona e non sulle funzioni dell'ente.

Precisazioni SUB A) . L'abuso del " carico di lavoro ": Corte conti esige l'assenza. E oltre : può conferire incarico a proprio dipendente? Su articolo 53 TUPI non c'è uno specifico divieto; l'ostacolo sembra forgiato dal principio della specificità e della onnicomprensività della retribuzione. Ma è' vero ostacolo? Forse no. In modo particolare se l'incarico riguarda attività non ascrivibili al suo profilo professionaliE un dipendente part time con partita IVA? No, se sono conferite mansioni ascrivibili al suo profilo

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  Legge di Stabilità. Comma 236

Il meccanismo è uguale a quello contenuto nell’articolo 9, comma 2-bis del d.l. 78/2010, convertito in legge 122/2010).Le cose che cambiano sono:1.l’anno di riferimento che diventa il 2015 e non più il 2010;2.il fatto che si dovrà tenere conto “del personale assumibile ai sensi della normativa vigente”;3.che la misura non ha una durata predeterminata, ma si applicherà fino a che non saranno emanati i decreti attuativi della legge 124/2015.

Si applicheranno le stesse disposizioni previste nel d.l. n. 78/2010 con utilizzazione del file excel fornito dall’Aran, dove l’anno base diventa quello del 2015.

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  • Si ricorda che nel 2015….• Articolo 9 comma 2 bis DL 78/2010 come modificato dalla

legge 147/2013 “A decorrere dal 1º gennaio 2015, le risorse destinate annualmente al trattamento economico accessorio sono decurtate di un importo pari alle riduzioni operate per effetto del precedente periodo” (da tetto fondo 2010 e riduzione per diminuzione personale)

• Norma che cristallizza il fondo in modo da rendere consolidati i risparmi che si sono raggiunti negli anni dal 2011 al 2014: circolare 8/2015 RGS e circolare RGS 20/2015.

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Legge di Stabilità. Comma 236

• Le amministrazioni devono costituire il fondo per le risorse decentrate nel rispetto dei vincoli dettati dai:

- contratti collettivi nazionali di lavoro- dal legislatore, per questi ultimi è necessario fare riferimento alle

previsioni dettate dal comma 236 della legge di stabilità 2016 ed ai vincoli dettati dal D.Lgs. n. 165/2001, per come modificati dal D.Lgs. n. 150/2009.

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  Legge di Stabilità. Comma 236 COSTITUZIONE

• Opportuno costituire il più rapidamente possibile il fondo per la contrattazione collettiva decentrata integrativa, sia del personale sia dei dirigenti.

• Per la costituzione non è necessario che l’ente abbia approvato il bilancio preventivo, non esiste un simile divieto neppure dopo l’entrata in vigore delle norme sulla cd armonizzazione dei sistemi contabili.

IL TETTO• Sulla base delle previsioni dettate dal comma 236 della legge n. 208/2015, cd di

stabilità 2016, le risorse per il salario accessorio nel 2016 non devono superare quelle del 2015 .

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 Legge di Stabilità. Comma 236• La circolare della Ragioneria Generale dello Stato n. 12/2016 “Enti ed organismi

pubblici - bilancio di previsione per l’esercizio 2016, contenente ulteriori istruzioni ai fini di un puntuale adeguamento e per una corretta gestione del bilancio di previsione d’esercizio finanziario degli enti ed organismi pubblici, sembra assegnare un carattere permanente a questo vincolo.

• si applica al complesso del fondo, non alle sue singole componenti, che possono variare, ma a condizione che il tetto complessivo del 2015 non sia superato.

• si applica anche, negli enti privi di dirigente, alle indennità di posizione e di risultato dei titolari di posizione organizzativa.

• non sono compresi in tale tetto le seguenti voci: incentivazioni ai tecnici per la realizzazione di opere pubbliche; compensi agli avvocati per i successi nei contenziosi con condanna dell’altra parte al pagamento delle spese legali; risparmi del fondo dell’anno precedente; risparmi del fondo per il lavoro straordinario; risorse trasferite dall’Istat; proventi dei piani di contenimento della spesa.

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 Legge di Stabilità. Comma 236

• il tetto va costruito sulla base di quella che doveva essere la sua costituzione, a prescindere dal fondo effettivamente costituito nel 2015

TAGLIO PER LA DIMINUZIONE DEL PERSONALE• Sulla base del comma 236 della legge di stabilità 2016, il fondo deve essere decurtato

in misura proporzionale alla riduzione del personale in servizio. • inoltre per la circolare 12 del 23 marzo 2016 della Ragioneria Generale dello Stato: - si deve fare il “confronto tra il valore medio del personale presente in servizio

nell’anno di riferimento ed il valore medio dei presenti nell’anno 2015 - ove non fosse possibile fare riferimento ad atti formali di programmazione dei

fabbisogni, si potrà utilizzare un criterio di attribuzione delle risorse proporzionale rispetto a quelle risultanti dalla cessazione del relativo personale

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 Legge di Stabilità. Comma 236

- la riduzione va effettuata sul fondo al netto delle somme eventualmente da destinarsi alla remunerazione degli incarichi di reggenza degli uffici temporaneamente privi di titolare, circolare RGS 12/2011 richiamata come ancora valida.

INCREMENTO• l’incremento del fondo deve essere contenuto nel tetto del volume complessivo del

2015. Gli incrementi sono consentiti solamente agli enti che hanno rispettato il patto di stabilità ed il tetto alla spesa del personale, nonché sulla base delle indicazioni della sezione autonomie della Corte dei Conti che non hanno aumentato la incidenza della spesa del personale su quella corrente. Gli enti devono inoltre avere pubblicato sul sito le informazioni sulla contrattazione ed avere soddisfatto l’obbligo di invio dei contratti decentrati all’Aran ed al Cnel.

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Corte dei Conti Sezione regionale di controllo per la Lombardia, deliberazione 123, 30 aprile 2016.

Parere in riferimento alla richiesta inerente la retribuzione di posizione e di risultato dei titolari di posizione organizzativa. Nel dettaglio viene chiesto se a seguito della soppressione di tutti i posti di qualifica dirigenziale, sia possibile avvalersi della disciplina contrattuale prevista dall'art.11 del CCNL del 31.3.1999 provvedendo quindi con risorse a carico del bilancio al parziale finanziamento della retribuzione di posizione e di risultato per i titolari di posizione organizzativa, non gravando esclusivamente sulle risorse decentrate stabili, in deroga anche ai limiti disposti dal comma 236 della Legge di Stabilità 2016.

la questione deve prendere le mosse dalla legge di stabilità 2016.

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Corte dei Conti Sezione regionale di controllo per la Lombardia, deliberazione 123, 30 aprile 2016.

il legislatore, ha stabilito con il comma 236 dell’art. 1, che a decorrere dal 1º gennaio 2016 l'ammontare complessivo delle risorse destinate annualmente al trattamento accessorio del personale, anche di livello dirigenziale, di ciascuna delle amministrazioni pubbliche non può superare il corrispondente importo determinato per l'anno 2015 ed è, comunque, automaticamente ridotto in misura proporzionale alla riduzione del personale in servizio, tenendo conto del personale assumibile ai sensi della normativa vigente.

 I Giudici evidenziano il principio per cui le risorse del bilancio che i comuni di minore dimensione demografica destinano, al finanziamento del trattamento accessorio degli incaricati di posizioni organizzative in strutture prive di qualifiche dirigenziali, rientrano nell’ambito di applicazione dell’art. 9, comma 2-bis, del Dl. n. 78/10, sottolineato come l’impiego dell’espressione ammontare complessivo delle risorse destinate annualmente al trattamento accessorio del personale, mostri la volontà di ricomprendere nella fattispecie normativa ogni genere di risorse funzionalmente destinate ad offrire copertura agli oneri accessori del personale, senza alcuna considerazione per l’origine o la provenienza delle risorse.

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Corte dei Conti Sezione regionale di controllo per la Lombardia, deliberazione 123, 30 aprile 2016.

Tanto le risorse del bilancio imputate al Fondo quanto le risorse direttamente stanziate in bilancio a copertura degli oneri relativi alle posizioni organizzative nei comuni privi di qualifiche dirigenziali, presentando le medesime caratteristiche funzionali di destinazione e l’idoneità ad incrementare la spesa per il trattamento accessorio del personale in ragione del loro concreto utilizzo. Ne discende che nel computo del tetto di spesa rientrano tutte le risorse stanziate in bilancio con vincolo di destinazione al trattamento accessorio del personale, indipendentemente da eventuali risorse derivanti da maggiori entrate. 

La Corte afferma che, se il legislatore ha inteso adoperare locuzioni quali l’ammontare complessivo delle risorse destinate al trattamento accessorio del personale è perché ha voluto comprendere nel limite stabilito anche le eventuali entrate ulteriori rispetto a quelle presenti nei Fondi delle risorse decentrate. 

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  Il personale trasferito dagli enti di area vasta •Sulla base delle disposizioni (identiche) contenute nella legge n. 56/2014 e nel DPCM 14/9/2015 per il personale degli enti di area vasta trasferito occorre costituire uno specifico fondo nell’ambito del fondo per la contrattazione decentrata. Esso è pari alle risorse di salario accessorio in godimento, comprese le progressioni, ed è finanziato dalle risorse destinate alle nuove assunzioni. •Mancano specifiche disposizioni, ma queste risorse possono essere considerate in deroga al tetto del fondo Comando e convenzioni•Non vi sono neppure indicazioni sulla inclusione o meno del personale in comando: a mio parere va considerato nell’ente da cui dipende e non nell’amministrazione che lo utilizza •Il personale in convenzione non deve essere considerato ai fini della determinazione del numero dei dipendenti in servizio; ovviamente va considerato tra i dipendenti dell’ente in cui presta servizio a tempo indeterminato

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  Incentivi personale CUC•Sulla base delle disposizioni del D.Lgs. n. 50/2016, cd nuovo codice degli appalti, una parte del 20% delle risorse destinate alla incentivazione del personale per la realizzazione di opere pubbliche va destinato alla incentivazione del personale della centrale unica di committenza •In precedenza si deve verificare se fosse possibile fare ricorso all’articolo 15, comma 1, lettera d), CCNL 1.4.1999 (compensi per servizi erogati ad altra amministrazione) •Per la sezione autonomie della Corte dei Conti queste risorse vanno nel tetto del fondo; altri le considerano al di fuori in quanto entrate in cd conto terzi

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  Legge di Stabilità 2016. Comma 226Si tratta di un ampliamento alle attuali disposizioni previste dall’art. 4, comma 1, d.l.n. 66/2014.

Gli enti locali avrebbero potuto recuperare, in caso di inserimento di somme in eccedenza a quelle consentite dalla contrattazione ovvero in caso di attribuzione di indennità accessorie non in linea con il vigente quadro regolativo, attraverso un graduale riassorbimento delle risorse eccedenti e/o illegittime in quote annuali e per un numero massimo di annualità corrispondenti a quelle in cui si è verificato il superamento di tali vincoli.

Si prevede anche la possibilità di recuperare, le somme in eccedenza e/o illegittime, mediante •spese risparmiate a seguito della soppressione delle posizioni dirigenziali (c. 221)•risorse risparmiate a seguito della diminuzione del turn over disposto dalla legge di stabilità 2016 rispetto alle precedenti facoltà assunzionali come definite dal d.l. n. 90/2014 (c. 228)

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  Legge di Stabilità 2016. Comma 226

•Per definire quest’ultima voce restano molte perplessità.

•Non è chiaro dove stia il risparmio, secondo alcuni l’unica ipotesi plausibile è che gli enti possano conteggiare il differenziale tra precedente capacità assunzionale (60%) e quella fissata nella legge di stabilità (25%), quindi il 35% della spesa dei cessati. Sicuramente però di questo avremo modo di ragionare alla luce degli inevitabili pareri della Corte dei Conti.

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  Il principio contabile 4/2, punto 5.2, allegato alle nuove regole della contabilità finanziaria.

•Il termine per la stipulazione dei contratti collettivi decentrati di lavoro non può eccedere la durata dell’anno finanziario. •I contratti dovranno essere stipulati necessariamente entro il 31 dicembre.

•Il principio contabile stabilisce, in primo luogo: “alla fine dell’esercizio, nelle more della sottoscrizione della contrattazione integrativa, sulla base della formale delibera di costituzione del fondo, vista la certificazione dei revisori, le risorse destinate al finanziamento del fondo risultano definitivamente vincolate”.

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  • Il principio contabile 4/2, punto 5.2, prosegue: “in caso di mancata costituzione del fondo nell’anno di riferimento, le economie di bilancio confluiscono nel risultato di amministrazione, vincolato per la sola quota del fondo obbligatoriamente prevista dalla contrattazione collettiva nazionale”.

• Se il fondo non fosse costituito per tempo, le uniche destinazioni ammesse sono quelle imposte dal contratto collettivo nazionale

• L’assenza del fondo impedisce di stipulare un contratto decentrato dopo la fine dell’anno finanziario.

• Attraverso l’avanzo di amministrazione si potrebbero finanziare solo gli istituti della parte stabile del fondo non soggetti a destinazione attraverso il contratto decentrato: progressioni orizzontali, indennità di comparto, retribuzione individuale di anzianità, indennità per il personale educativo degli asili nido, indennità al personale scolastico e ai docenti delle scuole di formazione, le risorse per la riclassificazione degli agenti di polizia locale e del personale ausiliario, l’indennità dell’ex 8° livello.

• Tutte le altre indennità soggette a destinazione attraverso contrattazione vanno perdute, così come, le risorse destinate alla produttività individuale.

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  Può accadere che nell’ambito dell’esercizio finanziario di riferimento, il Fondo per la

potrebbe non essere costituito o, seppure costituito, il complesso iter della contrattazione decentrata potrebbe non concludersi con la sottoscrizione del contratto decentrato.

Nel primo caso (mancata costituzione del fondo nell’anno di riferimento), le economie dibilancio confluiscono nel risultato di amministrazione, vincolato per la sola quota delfondo obbligatoriamente prevista dalla contrattazione collettiva nazionale.

Nel secondo caso (costituzione del fondo ma mancata sottoscrizione dell’accordo allafine dell’esercizio), nelle more della sottoscrizione della contrattazione integrativa, sulla basedella formale delibera di costituzione del fondo, le risorse destinate al finanziamentodel fondo risultano definitivamente vincolate. Non potendo assumere l’impegno, lecorrelate economie di spesa confluiscono, per l’intero importo del fondo, nella quotavincolata del risultato di amministrazione, immediatamente utilizzabili secondo ladisciplina generale, anche nel corso dell’esercizio provvisorio.”

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RIASSUMIAMO LE TRE IPOTESIRIASSUMIAMO LE TRE IPOTESI

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- PRINCIPIO CONTABILE 5.2, Lett. A dell’allegato

4/2 D. Lgs 118/2011

- CORTE DEI CONTI SEZIONE DI

CONTROLLO DELLA LOMBARDIA N.

287/2011

Le variazioni di bilancio con la inclusione di

somme integrativa da destinare alla

contrattazione decentrata non è sufficiente a produrre effetti di

prenotazione

FORMALE COSTITUZIONE DEL FONDOFORMALE COSTITUZIONE DEL FONDO

NBla costituzione del Fondo è atto da ricondurre alla competenza della dirigenza.

Nella terza ipotesi:Nella terza ipotesi:

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FONDO SALARIO ACCESSORIO – DAL 2017FONDO SALARIO ACCESSORIO – DAL 2017Art. 1, comma 236 legge stabilità 2016:Nell’anno 2017, si dovrà confrontare il personale presente (con il metodo di calcolo utilizzato da parte di ciascun ente) con l’anno 2015, senza che le eventuali riduzioni operate nel 2016 abbiano conseguenze sulla costituzione dell’anno 2017., pertanto ogni anno farà verifica a sé rispetto sempre all’anno di base.Esempio esplicativoEsempio esplicativo

Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017 Fondo dell’anno 2015: 1000,00 euroMedia dei dipendenti nel 2015: 40

Media dei dipendenti nel 2016: 36 La riduzione del personale è del 10%. Per tale motivo il trattamento accessorio dell’anno 2016 non potrà essere superiore a 900,00euro (1000,00 euro meno il 10%).

Caso 1 Media dipendenti nel 2017: 36 Il salario accessorio non potrà essere superiore sempre a 900,00 euro (1000,00 euro meno il 10%).

Caso 2 Media dipendenti nel 2017: 38 (confrontato con il 2015, una riduzione del 5%) Il salario accessorio non potrà essere superiore sempre a 950,00 euro (1000,00 euro meno il 5%).

Caso 3 Media dipendenti nel 2017: 40 (uguale al 2015, nessuna riduzione di personale) Il salario accessorio non potrà essere superiore a 1000,00 euro.

Caso 4 Media dipendenti nel 2017: 42 (un incremento di dipendenti rispetto al 2015) Il salario accessorio non potrà essere superiore sempre a 1000,00 euro, in quanto, in questo caso, scatta anche il limite massimo all’importo del 2015.

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IL CONTO ANNUALE LE ISTRUZIONI OPERATIVE CIRC RGS 13/3016

Le principali istruzioni operative possono essere così sintetizzate:•il termine per la trasmissione del conto annuale è fissato al 31 maggio: si ricorda che esso non è perentorio, ma la tolleranza è garantita per un periodo assai ridotto;•il conto annuale deve essere trasmesso esclusivamente in modalità telematica: non vi sono particolari elementi di novità sulle relative modalità operative;•esso deve essere redatto dal responsabile del procedimento individuato dalla amministrazione;•esso deve essere validato da parte del presidente del collegio dei revisori dei conti;•il presidente del collegio dei revisori dei conti è tenuto a validare il documento anche se non ha dato il suo parere positivo sulla costituzione del fondo: in tal caso dovrà segnalare in modo espresso tale elemento nel breve spazio di nuova istituzione del conto annuale che è dedicato alle sue osservazioni sulla gestione delle risorse umane;•la mancata trasmissione del conto annuale del personale determina la irrogazione della sanzione del taglio dei trasferimenti;•in caso di mancata trasmissione di questo documento maturano in capo al dirigente competente sia responsabilità di risultato o dirigenziale sia amministrativo contabile.

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IL CONTO ANNUALE LE ISTRUZIONI OPERATIVE CIRC RGS 13/3016

IL FONDOLe informazioni sulla contrattazione decentrata integrativa sono come d’abitudine contenute nella tabella 15 (le notizie sulla costituzione del fondo) e nella scheda 2 (le notizie sui contratti sottoscritti). Viene ricordata la previsione introdotta dal D.Lgs. n. 150/2009 (cd legge Brunetta) per cui la tabella 15 e la scheda 2 vanno pubblicate, unitamente ai contratti decentrati sottoscritti ed alle relazioni tecnico finanziaria ed illustrativa, sul sito internet dell’amministrazione alla pagina “amministrazione trasparente” nella sezione dedicata al personale. Il mancato rispetto di questa previsione è sanzionato con il divieto di inserire nel fondo risorse variabili.

Le amministrazioni devono indicare le cifre della decurtazione che hanno operato sul fondo del 2015 per rendere permanenti i tagli del 2014 in applicazione delle previsioni dettate dalla legge n. 147/2013, cd legge di stabilità 2014. La circolare rinvia per le modalità applicative alle previsioni contenute nella circolare della Ragioneria Generale dello Stato n. 20/2015. Per cui, a differenza di quanto sostenuto da numerose sezioni regionali di controllo della magistratura contabile, il tetto del fondo è fissato in quello del 2014; mentre per queste pronunce sarebbe stato necessario sommare i tagli dal 2011 al 2014.In tale ambito la circolare chiarisce che i tagli devono essere fatti esclusivamente sulla parte stabile del fondo per la contrattazione collettiva decentrata integrativa.

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IL CONTO ANNUALE LE ISTRUZIONI OPERATIVE CIRC RGS 13/3016

IL FONDOLe amministrazioni devono indicare la destinazione sia della parte stabile che di quella variabile, cioè gli istituti che sono stati finanziati in tal modo. In termini sostanziali ricordiamo che, sulla base della dichiarazione congiunta n. 19 allegata al CCNL 22.1.2004, la componente fissa/stabile del fondo per la contrattazione decentrata deve finanziare le progressioni orizzontali, le quote della indennità di comparto a carico del fondo, la retribuzione di posizione e di risultato dei titolari di posizioni organizzative negli enti con dirigenti, le riclassificazioni del personale sulla base del CCNL 31.3.1999, cd nuovo ordinamento professionale e le maggiorazioni della indennità del personale educativo e docente.Il conto annuale continua ad operare la distinzione del fondo per le risorse decentrate (anche dei dirigenti) nelle seguenti tre sezioni: risorse fisse, risorse variabili e risorse temporaneamente allocate al di fuori del fondoLa mancata costituzione formale del fondo non impedisce la erogazione delle indennità: in questo caso sussiste l’obbligo di  occorre dare formalmente atto nel conto annuale. Nel caso di non avvenuta erogazione di indennità, ad esempio mancata ripartizione delle risorse cd premianti (cioè indennità di produttività ed indennità di risultato per dirigenti e titolari di posizione organizzativa), occorre indicare le cifre effettivamente erogate e dare conto di quelle effettuate successivamente all’invio della relazione nel conto annuale del prossimo anno, utilizzando lo strumento della rettifica del documento del 2015.

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IL CONTO ANNUALE LE ISTRUZIONI OPERATIVE CIRC RGS 13/3016

LE PROGRESSIONI ORIZZONTALI

Altro importante elemento di novità è che il conto annuale del 2015 vuole monitorare l’effettivo rispetto dei vincoli di selettività dettati dal legislatore nazionale, D.Lgs. n. 150/2009, cd legge Brunetta, e dal contratto collettivo in tema di progressioni orizzontali o economiche: in particolare il carattere selettivo delle valutazioni e la individuazione di una platea dei destinatari che deve essere limitata. Le informazioni da trasmettere sono le seguenti:1) accertamento dell’effettivo possesso del requisito della permanenza minima nella posizione. Ricordiamo che nel contratto degli enti locali è fissata al riguardo la soglia minima di 2 anni; 2) indicazione in modo distinto per ogni categoria il numero di progressioni che sono state effettuate e la loro incidenza sul numero totale dei dipendenti della stessa categoria in servizio all’inizio dell’anno; 3) indicazione del numero di dipendenti che complessivamente ha concorso alla progressione stessa.

Analoghe informazioni sono richieste sulla erogazione del compenso di produttività, distinguendo tra quella diretta alla remunerazione della performance individuale e quella diretta alla remunerazione della performance organizzativa. Ed indicando la quantità di risorse destinate a questo istituto.